Disponibile il questionario per rilevare il fabbisogno professionale delle aziende calabresi

«Uno strumento che ci permetterà di avere una fotografia sulle reali esigenze delle aziende, invitandole a rispondere al questionario per meglio analizzare il fabbisogno e attuare misure adeguate». Così l’assessore regionale al Lavoro, Giovanni calabrese, ha definito il questionario anonimo per rilevare il trend del fabbisogno professionale delle aziende calabresi e anche per promuovere occupazione di qualità e ottimizzare l’incrocio tra domanda e offerta di lavoro.

L’indagine, infatti, servirà ad individuare sia le figure professionali carenti all’interno delle imprese sia ad adeguare l’offerta formativa ai fabbisogni aziendali.

L’assessorato al lavoro e alla formazione professionale e il Dipartimento lavoro della Regione Calabria sono impegnati attivamente nell’incremento dell’occupazione di qualità attraverso l’introduzione di nuovi strumenti, focalizzati sul potenziamento delle politiche attive del lavoro e sull’utilizzo degli incentivi all’assunzione come leva strategica.

L’assessore al lavoro e formazione professionale, Giovanni Calabrese, e il dg del Dipartimento welfare e lavoro, Roberto Cosentino, hanno spiegato che, nell’ambito dello sviluppo di azioni integrate e complementari tra il programma GOL (Pnrr), il Pr Fesr-Fse+ 2021-2027 e del Piano straordinario di potenziamento dei Centri per l’impiego, la Regione sta promuovendo un ventaglio di iniziative integrate per ottimizzare l’incrocio tra domanda e offerta di lavoro quali incentivi all’assunzione, aiuti ai costi salariali e alla formazione.

Per garantire consistenza a queste azioni, l’Osservatorio/laboratorio economico territoriale per le politiche del lavoro della Regione Calabria, che analizza i dati e gli impatti delle politiche del lavoro per supportare la programmazione, esecuzione e valutazione delle politiche settoriali di sviluppo, ha elaborato un breve questionario anonimo per rilevare il trend del fabbisogno professionale delle aziende calabresi su un arco temporale di 12 mesi.

Soddisfazione, per l’iniziativa, è stata espressa dal deputato di Fdi, Alfredo Antoniozzi, sottolineando come «bisogna percorrere la strada intrapresa dall’assessore Giovanni Calabrese che è quella di potenziare i centri per l’impiego e di incrociare domanda e offerta».

«Altrettanto importante è scoprire le vocazioni che spesso non vengono valorizzate perdendo importanti figure professionali – ha proseguito –. Anche la formazione in questo contesto ha una sua importanza perché coglie le opportunità individuali e le mette al servizio della comunità». (rcz)

 

 

In Cittadella regionale il Coordinamento dei Centri per l’impiego

Si è riunito, in Cittadella regionale, il Coordinamento dei Centri per l’impiego e il tavolo regionale per i servizi e le politiche del lavoro, presieduti dall’assessore regionale politiche per il lavoro e per la formazione professionale, Giovanni Calabrese.

«Un momento di confronto – ha affermato l’assessore Calabrese introducendo i lavori – tra il Dipartimento e i direttori per una disamina sull’andamento dei Centri per l’impiego in relazione a tutti i nuovi strumenti e alle politiche attive del lavoro messi in atto dal Governo e dalla Regione Calabria».

Insieme al direttore generale del Dipartimento lavoro e welfare, Roberto Cosentino, Calabrese ha incontrato i responsabili dei Centri per l’impiego della Calabria.

«Il comparto dei Centri per l’impiego sta vivendo una fase di trasformazione e innovazione, sia in termini strutturali che nell’erogazione dei servizi, che ci induce a stare al passo coi tempi, spingendoci verso nuovi approcci e metodologie – ha detto Calabrese – anche sviluppando e giovando dell’era tecnologica. Gli investimenti sulle competenze del personale, sulle infrastrutture e sull’aggiornamento degli strumenti tecnologici di lavoro, i nuovi servizi e la qualificazione professionale degli operatori, rientrano nel piano straordinario di potenziamento messo in atto ed avviato dalla Regione Calabria e che il presidente Roberto Occhiuto con la sua Giunta sta seguendo con misure d’intervento specifiche».

«L’obiettivo principale – ha rimarcato Calabrese – è quello di uniformare e mettere in rete tra loro tutte le sedi, mantenendo un continuo e proficuo contatto con i funzionari di ogni territorio, permettendo l’interoperabilità tra i diversi centri, dando maggiore attuazione alla piattaforma del Sistema Informativo Lavoro (SIL), punto di incontro di matching domanda/offerta di lavoro. Tra le priorità, dunque, c’è la programmazione all’orientamento, sostenendo il programma GOL, avvicinando sempre più il centro per l’impiego ai cittadini e alle imprese per una nuova concezione delle politiche del mercato del lavoro e della formazione professionale».

Di opportunità e nuove strategie per il mercato del lavoro se ne è parlato anche al Tavolo regionale dove l’assessore Calabrese, incontrando le parti coinvolte, ha espresso il suo parere sul nuovo modo di concepire e agire sulle politiche attive. Avviato anche un confronto per ragionare sul regolamento e le azioni propedeutiche per orientare la definizione delle misure attuate.

Hanno preso parte al Tavolo il dirigente di Inps Calabria, Alessandro Docimo, il dirigente di Inail Calabria, Vincenzo Amaddeo, per Anpal servizi Calabria, Michele Raccuglia, il funzionario Lorenzo Procopio per la Camera di Commercio di Catanzaro, Crotone e Vibo, la direttrice generale dell’Ufficio scolastico regionale, Antonella Iunti, il presidente della Consulta dei Consigli provinciali dei consulenti del lavoro Calabria, Flaviana Tuzzo, la Consigliera regionale di Parità, Antonietta Stumpo, in collegamentoper la Camera di Commercio di Reggio Calabria la delegata dal presidente Tramontana, Marina Crea, il direttore generale di Unindustria Calabria, Dario Lamanna.

All’ordine del giorno la condivisione della struttura del Pr 21-27 (in riferimento alle politiche del lavoro) e più nello specifico del “Piano regionale delle politiche attive del lavoro, delle competenze e dell’Inclusione” e la presentazione delle linee strategiche.

Definendo e condividendo un Piano regionale delle politiche attive del Lavoro e delle competenze, il tavolo si prefigge di fornire un quadro sistematico e coerente di iniziative dedicate al lavoro che la Regione intende realizzare per favorire l’occupazione di qualità, di giovani e donne in particolare.

«È lo strumento – ha specificato Calabrese – per definire gli obiettivi strategici verso cui orientare le risorse disponibili e per realizzare gli interventi urgenti e quelli strutturali necessari per ridare slancio al lavoro e all’economia della Regione».

I Partecipanti, oltre a contribuire a validare le linee di intervento, si sono confrontati di misure sulla sicurezza sul lavoro, di formazione, apprendistato e delle politiche sulle pari opportunità. (rcz)

Dalla Calabria alla Lituania per acquisire nuove competenze di lavoro

Un viaggio nell’Europa dell’Est per acquisire nuove competenze di lavoro. Una esperienza possibile grazie al Csv di Cosenza.

Cinzia Cersosimo e Tonya Santagata sono partite da Villapiana ed hanno raggiunto Vilnius nell’ambito del progetto Erasmus + “A bridge for Neetwork” coordinato dall’Ancl – Associazione nazionale consulenti del lavoro con partner il Csv Cosenza.

Cinzia e Tonya sono due ragazze che stanno svolgendo attività di servizio civile nella sede dell’associazione Maria Stella del mattino grazie al programma “Restanti” del Centro servizi bruzio.

Dopo aver frequentato dieci lezioni, di cui sette online e tre in presenza a Cosenza, nella sede della Cittadella del volontariato di via degli Stadi, sono partite alla volta della Lituania per una due giorni di scambio e conoscenze.

Quattro in totale i ragazzi italiani che hanno vissuto questa esperienza, più una persona proveniente dalla Russia e un’altra dal Bangladesh.

Al centro della formazione le competenze digitali, di leadership e lavoro di gruppo e le competenze trasversali e linguistiche (per esempio come scrivere un curriculum vitae in lingua inglese). A Vilnius i ragazzi hanno visitato un centro regionale per l’impiego e conosciuto i programmi locali di politiche attive del lavoro. Inoltre, hanno avuto modo di toccare con mano l’esperienza di un’agenzia per la promozione dell’innovazione e della digitalizzazione delle imprese.

«È stata un’esperienza molto intensa e bella perché siamo venuti a contatto con una realtà completamente diversa dalla nostra – ha raccontato Cinzia Cersosimo – c’è una differenza sostanziale tra il sistema lituano e quello italiano e partecipare mi ha permesso di interagire con altre persone e vedere le cose da un diverso punto di vista».

Il 31 gennaio, a Roma, si terrà l’evento conclusivo del progetto nato con l’obiettivo di sviluppare un “hub dell’innovazione” all’interno dell’Ancl che possa divenire un osservatorio stabile e un incubatore di nuove e buone pratiche, basato sul “triangolo della conoscenza” che riunisce e migliora la connessione tra il mondo del lavoro, il mondo accademico e i Neet (Not in education, employment or training).

«Siamo sempre più convinti che il servizio civile rappresenti veramente un’occasione per i giovani – commenta Gianni Romeo, presidente del Csv Cosenza – non solo acquisiscono nuove competenze mentre lo svolgono, ma hanno anche l’opportunità di aderire a percorsi come questo che gli consentono di migliorare la propria preparazione e andare incontro al mondo del lavoro».

Il nuovo bando del servizio civile è aperto. È possibile presentare domanda di partecipazione fino alle ore 14.00 del 15 febbraio 2024. Per partecipare è necessario avere un‘età compresa tra i 18 e i 28 anni. Gli operatori volontari selezionati riceveranno un assegno mensile di 500 euro. Sul sito del Csv www.csvcosenza.it è possibile trovare tutte le informazioni per partecipare al programma “Attivaneet”. (rcs)

L’OPINIONE / Ornella Cuzzupi: Si combattano le discriminazioni con “educazione” al lavoro

di ORNELLA CUZZUPI – Il più grave tra i problemi evidenziati in questo periodo di attività dell’Osservatorio è senza dubbio il manto di omertà che vela la questione. Ci siamo accorti, ma è solo una conferma di quanto pensassimo, che l’aspetto delle discriminazioni in ambito lavorativo sono segnate in maniera decisa e persino violenta dalla paura.

Paura di denunciare, paura di potersi mettere al centro di un meccanismo che può rivelarsi deleterio per chi lo innesca, paura delle stesse aziende – soprattutto piccole – a incidere su tale aspetto per il solo fatto di poterne evidenziare l’esistenza. Insomma, un terreno minato sul quale, però siamo determinati a procedere.

Si pensi che tranne alcune parziali inchieste e ricerche sul tema non esiste un panorama chiaro del fenomeno in senso generale e questo non solo in ambito regionale ma finanche nazionale. Il gran merito di chi ha voluto il nostro Osservatorio – mi riferisco al Governatore Occhiuto e al Presidente Filippo Mancuso – è stato quello di essersi resi conto di due esigenze socialmente non rinviabili: la necessità di affrontare il tema in una regione parte di un Paese che avanza a velocità diverse; il bisogno impellente di creare una corretta educazione del “valore lavoro

Da parte nostra stiamo cercando di coinvolgere sul tema quante più soggetti sociali possibili, non ultimo l’Unar al quale abbiamo rivolto una proposta di collaborazione di cui aspettiamo ancora risposta. Ma, oltre a questo, occorre trascinare nel processo le imprese e le scuole per creare la necessaria educazione al “valore lavoro”. Un valore che porta intrinseco in sé il dono del rispetto e della considerazione degli altri. Alla luce di tutto ciò, ho intenzione di proporre un’iniziativa alla quale invitare l’imprenditoria locale, le strutture che ne rappresentano le categorie e le stesse istituzioni.

Un appuntamento dal quale far scaturire proposte concrete contro ogni tipo di discriminazione da misurare e seguire nel tempo. Non servono vetrine o bei siti web per combattere e abbattere le discriminazioni. Servono fatti e azioni e noi dell’Osservatorio, in ogni sua componente attiva, vogliamo creare le condizioni affinché periodicamente vi sia la possibilità di esaminare, valutare e se necessario suggerire alla politica regionale (che ne ha fatto richiesta con la nascita dell’Osservatorio) le iniziative da intraprendere.

Noi crediamo alla possibilità di eliminare le prassi e le pratiche modellate a seconda dei casi per deleteri e infimi scopi. Noi crediamo che sia possibile arrivare ad un mondo del lavoro libero da infamie del genere. Noi crediamo nella nostra gente e nella possibilità, qui in Calabria, di realizzare un sogno offrendo gli strumenti opportuni. (oc)

[Ornella Cuzzupi è presidente dell’Osservatorio Regionale contro le Discriminazioni nei luoghi di lavoro]

Sposato (Cgil Calabria): Serve piano straordinario su lavoro, occupazione e misure a sostegno di famiglie

Serve un grande piano piano straordinario del lavoro, per l’occupazione giovanile e femminile ed occorrono misure a sostegno delle famiglie e lavoratori, con interventi selettivi nella spesa del fondi di coesione e del Pnrr». È quanto ha dichiarato Angelo Sposato, segretario generale di Cgil Calabria, a seguito dell’incontro, avvenuto in Consiglio regionale, per discutere delle vertenze in Calabria.

Abramo Customer care, tirocinanti di inclusione sociale, consorzi di bonifica sono solo alcune delle criticità che sono state affrontate nel corso dell’incontro, in cui si è chiesto di apportare alcuni correttivi «e sospenderne altri che riguardavano i consorzi sulla legge omnibus, in attesa di fare i giusti passaggi nel rapporto con le parti sociali e nelle varie commissioni».

«Abbiamo apprezzato – ha spiegato Sposato – le aperture del Presidente della Giunta regionale sia sulla vertenza Abramo (si inoltrerà richiesta di incontro al ministro competente) sia su quella dei tirocinanti in inclusione sociale. Per entrambe le vertenze si faranno due incontri il 28 dicembre presso la cittadella regionale alla presenza anche dei parlamentari. Vogliamo ringraziare i gruppi regionali delle opposizioni in consiglio regionale per aver manifestato il sostegno a lavoratrici e lavoratori, incontrandoli, su invito del sindacato, sotto il consiglio regionale e i gruppi di maggioranza, che attraverso il Presidente di giunta e Consiglio hanno accolto la richiesta del sindacato di un ordine del giorno “unitario” ( che era stato originariamente presentato dal Pd) a sostegno della vertenza dei tirocinanti, votato poi all’unanimità».

«L’unitarietà sui temi del lavoro sono fondamentali e ieri (venerdì 22 dicembre ndr) la Calabria, su questo, ha dato un segnale importante che vogliamo sottolineare», ha aggiunto Sposato, ribadendo la necessità «non di contributi a pioggia, ma progetti mirati alla sostenibilità e capacità di promuovere sviluppo ed occupazione di qualità. Serve in Calabria un intervento sulla leva fiscale con la riduzione delle addizionali irpef regionali che sono tra le più alte d’Italia».

«Manterremo il livello del confronto ed, ove fosse necessario – ha concluso – in assenza delle giuste soluzioni, quello della mobilitazione. Con determinazione, come sempre». (rcz)

 

L’OPINIONE / Anna Comi: In Calabria donne sempre più lontane dal mondo del lavoro

di ANNA COMI – La conciliazione vita-lavoro è ancora un macigno che grava sulle spalle delle donne del Sud Italia e, in particolare, di quelle calabresi. Al Sud, come ha spiegato la Svimez in occasione della presentazione del suo cinquantesimo rapporto sull’economia e il sociale del Mezzogiorno, 7 donne su 10 non lavorano. E in Calabria il tasso di occupazione si ferma al 32%.

Così, mentre la Svimez ritiene cruciale la crescita dell’occupazione femminile contro il declino demografico, gli indici statistici ci dicono che la Calabria è fra quelle regioni che presentano il tasso più basso di occupazione femminile in confronto alle medie europee.

L’Ispettorato nazionale del lavoro, in una statistica tenuta poco in considerazione della politica nazionale e locale, ci ricorda che spesso una donna si trova davanti al bivio fra lavoro e famiglia e che, sempre più spesso, la conciliazione è praticamente impossibile. Le donne, quindi, scelgono di lasciare il posto di lavoro per accudire i figli, mentre gli uomini lo fanno davanti a un’offerta migliore, rimarcando così ancora una volta il solco tracciato dalla differenza di genere.

Come evidenzia l’Ispettorato nazionale del lavoro in Calabria, lo scorso anno, sono state segnalate 643 dimissioni di donne dai posti di lavoro, un numero in crescita di oltre il 27% rispetto all’anno precedente. Una vera e propria emorragia.

Le donne sono penalizzate, poi, da un mondo del lavoro di bassa qualità, dove le lavoratrici sono costrette ad accettare i ricatti dei datori di lavoro, e dall’atavica carenza di servizi in grado di rendere efficace la richiesta di conciliazione fra lavoro e famiglia.

Questa carenza strutturale, che in Calabria si sente forte per via dei mancati investimenti o dei progetti finanziati e mai nati, finisce per penalizzare le donne nel mondo del lavoro, soprattutto di quelle donne i cui figli frequentano gli istituiti di prima infanzia.

Il governo continua a non investire, persevera nel seguire politiche fuori contesto rimandando lontano dalle istanze provenienti dal Paese reale. Fra queste quella inaccettabile di spingere sul pedale dell’acceleratore del progetto di riforma ispirato all’autonomia differenziata che, se applicato, finirà per sottrarre ancora altre risorse alle regioni più in ritardo della nazione e favorire lo sviluppo di quelle già avanzate.

Contro la quale, tardivamente, pare volersi muovere anche il presidente della giunta regionale, Roberto Occhiuto. Lo stesso governatore che, purtroppo, guarda con poca attenzione alle dinamiche distorte del gender gap, nonostante in tempi non sospetti avevamo avanzato allo stesso la proposta di istituire un assessorato specifico per studiare proposte moderne finalizzate a superare le differenze ancora esistenti fra le calabresi ed i calabresi.

Ma non solo. Risulta incomprensibile l’idea di riformulazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza che ha finito per tagliare i numeri dei nuovi asili nido, che per la Calabria si attesta ad un risicato 9% rispetto al target del 33%, con il rischio di allargare ancora di più il divario nell’offerta di servizi educativi, e messo in evidenza la necessità – più volte segnalata dalla Uil Calabria – di dare corso ad un moderno e poderoso piano regionale di rilancio dell’occupazione: l’unico strumento per rendere realmente efficiente la macchina burocratica calabrese. (ac)

[Anna Comi è responsabile Coordinamento Pari Oppportunità Uil Calabria]

Il racconto / Gregorio Corigliano: Scusi c’è il lavoro? Torni l’anno prossimo

di GREGORIO CORIGLIANO – Scusi, finalmente, c’è? «Chi»? Il lavoro! «E lo cerca qui, perché»? Non è l’ufficio provinciale del lavoro? «Certo, ma qui è l’ufficio, non il lavoro»! Se c’è l’ufficio, c’è il lavoro, se no che ufficio è? Lo dice la parola stessa: ufficio provinciale del lavoro. Significa che da voi si distribuisce il lavoro a chi lo cerca. «Non è così, come dice lei, amico mio»! Ed allora come è? «Qui si fanno le pratiche per vedere di organizzare al meglio, quasi scientificamente, i posti di lavoro»! Visto, lo dice lei stesso, come organizzare. Con scienza e, quindi, coscienza, spero, i posti di lavoro. Quindi siete tutti impegnati a fare lavori di matematica, trigonometria, algebra per far quadrare i conti in modo da poter procedere, in un secondo tempo, alla distribuzione dei posti tra quanti anelano ad un posto e sono in fila da anni. Applicavano la legge di Taylor, senza conoscerla, forse. Alcuni sono diventati vecchi, vero? «Aspetti, io sono solo il centralinista, assunto con la legge sulle categorie protette perché non vedente e non sono a conoscenza di come i dirigenti stiano lavorando. So che lavorano da anni, perché sento i ticchettii delle macchine da scrivere, i fischi dei gessetti sulle lavagne (quelli che facevano “arrizzicare” le carni) le porte che sbattono, un tram tram (guardi che si dice tran tran, mi inserisco) nei corridoi, poi c’è chi grida, chi urla, chi entra, chi esce. Insomma, da non vedente capisco che c’è gran movimento, quindi significa che lavorano, altrimenti non si sarebbe sentita una mosca volare!» Vabbè, non parli mi passi il dirigente.

Si inserisce di nuovo perché, mi dice, che il dirigente non risponde. «Signore, aspetti in linea, per non perdere la priorità ricevuta, perché capisco che c’è gente in attesa!» Gente in attesa? Lo so bene, i miei figli sono in attesa da trent’anni di un posto! «No, in attesa di parlare col dirigente che non riesco a beccare mai, in tutta la mattinata perchè sarà nella sala riunioni e, a dire la verità, passo la linea, ma poi non la prende nessuno!».

Dimenticando che è cieco, pardon, non vedente, gli chiedo la cortesia di andare a vedere, poi mi riprendo, e gli chiedo di mandare qualcuno. «No, signore son tutti là, presi e compresi ad organizzare numero, graduatorie e distribuzione dei posti, almeno così mi hanno detto, pregandomi di dirlo a quanti avrebbero telefonato e cosi sto facendo, come con Lei, ma piuttosto mi perdoni ma sento il cicalino che mi avverte che ci sono altre telefonate in corso e chiude!» io, che chiamo da un paesino della provincia non so come fare, però sono contento perché finalmente ho trovato un posto che si chiamava “Ufficio del lavoro e della massima occupazione” al quale mi aveva indirizzato un conoscente che si chiamava “collocatore” comunale ma che, alla fine, non era stato messo nelle condizioni di collocare proprio nessuno. Indirizzava le persone a questo ufficio. Io mi ero appena laureato ed ero convinto, con una telefonata, di aver trovato o quasi il posto.

Papà. Lo sai che ho trovato il posto? Davvero? Come, dove, quando? Così racconto al mio genitore quello che mi era capitato: la telefonata, la sala riunioni, i consigli del telefonista, le graduatorie. Mio padre mi guarda e parla… con gli occhi. Volendomi dire «che beata illusione». Lui che era riuscito a vincere un concorso nel 1948 al ministero della pubblica istruzione e raggiungeva la scuola dove insegnare, distante assai da casa, con un guzzino. Come devo andare a Reggio, chiedo a mio padre. Non c’era soluzione diversa dalla ferrovia. Altra avventura, insomma mi organizzo e, alzatomi prestissimo, alle cinque del mattino, tra autobus e treno, raggiungo Reggio. Vado a quell’ufficio del lavoro e chiedo del centralinista del giorno prima. Era assente per malattia. Lo sostituiva un altro collega, sempre della stessa categoria protetta. Gli spiego la questione facendogli il riassunto della telefonata.

Il lavoro, i posti, le graduatorie. Anche il mio nuovo interlocutore mi dice che, a suo sapere, la riunione “dei posti” era in corso. Mi fa entrare e mi dice di attendere nella sala della terza porta a destra. Un freddo cane, mi siedo fiducioso ed attendo il mio turno. Si fanno le 14, ma non mi chiama nessuno. Mi alzo, con uno scatto, vado nella sala riunioni ma non trovo “anima criata” come avrebbe detto Camilleri. Mi arrabbio e grido perché mi sentivo preso in giro. Deluso e sconfortato, prendo le scale – l’ascensore era rotto – manco a dirsi. Saranno state le masse di disoccupati che quotidianamente raggiungevano la sede della “massima occupazione” che non aveva sopportato i richiedenti lavoro. Qualcuno mi dice di tornare l’anno prossimo, e poi l’altro ancora fino a quando… il lavoro non sarebbe giunto a me. Cosa che non è mai avvenuta. Quell’ufficio non c’è più: abolito. Era una presa in giro con quella denominazione. In compenso oggi si celebra la storica festa del lavoro ed in tutte le Prefetture viene consegnata l’onorificenza della “Stella ai Maestri del lavoro” che, ancora e non si sa per quanto, non c’è! Ed i giovani fischiano alla luna, come e più di prima! (gc)

L’assessore Calabrese: Il 13 novembre insedieremo il tavolo del Lavoro

«Per il prossimo 13 novembre abbiamo convocato il Tavolo sul lavoro». È quanto ha annunciato l’assessore regionale al Lavoro e alla Formazione Professionale, Giovanni Calabrese, nel corso della presentazione del rendiconto sociale Inps per la Calabria nella sede dell’istituto previdenziale di Lamezia Terme.

«Ne faranno parte l’Inps, l’Inail, i rappresentanti sindacali, le Camere di commercio, le categorie datoriali – ha aggiunto –. Ci confronteremo su questa importante tematica, nello specifico sulle azioni da mettere in campo per il contrasto al precariato e per la lotta ai lavori atipici con l’utilizzo di fondamentali strumenti come la formazione e l’uso delle nuove tecnologie. Per invertire la rotta è necessario il lavoro di squadra». (rcz)

Il 4 settembre il convegno della Cisl sulla “Partecipazione al lavoro”

Partecipazione al lavoro. Contrattazione e dialogo sociale per lo sviluppo del territorio è il tema del convegno organizzato dalla Cisl Calabria lunedì 4 settembre, a Lamezia Terme, nella sala dell’Unioncamere Calabria, alle 15.30.

I lavori saranno aperti dal segretario generale della Cisl regionale Tonino Russo e conclusi dal Segretario generale Luigi Sbarra.

Interverranno: Antonino Tramontana, Presidente di Unioncamere Calabria; Aldo Ferrara, Presidente di Unindustria Calabria; Klaus Algieri, Presidente di Confcommercio Calabria; Franco Napoli, Presidente di Confapi Calabria; Roberto Occhiuto, Presidente della Giunta regionale della Calabria. Coordinerà la giornalista Sarah Incamicia.

«Abbiamo promosso questa iniziativa – spiega Tonino Russo, Segretario generale della Cisl Calabria – perché lo sviluppo di un territorio e dell’intero Paese è indissolubilmente legato al dialogo e al confronto tra le parti sociali. Perché il tema della partecipazione dei lavoratori alla gestione delle aziende, per una più piena democrazia economica, è oggi centrale per la crescita e per la dignità del lavoro. Di ciò la Cisl è fermamente convinta e per questo promuove una legge di iniziativa popolare affinché sia data concreta attuazione all’art. 46 della Costituzione che prevede la partecipazione dei lavoratori alla gestione delle aziende».

«Anche in Calabria, all’insegna dello slogan #unpostoaltavolo, è stata avviata e procede la raccolta delle firme per portare la proposta in Parlamento. Vogliamo che sia riconosciuto ai lavoratori il giusto protagonismo, il diritto a collaborare, a sentirsi e ad essere parte attiva e non meramente esecutiva nella gestione delle imprese. Il convegno di lunedì 4 settembre – ha concluso Russo – sarà per la Calabria un’occasione importante di confronto tra sindacato, parti datoriali e Regione per guardare insieme, ciascuno con la sua specificità, alla crescita del nostro territorio». (rcz)

 

Precari storici, la consigliera Straface: Un altro passo avanti

La consigliera regionale Pasqualina Straface ha evidenziato come «continua l’impegno della Regione Calabria, su impulso del Presidente Occhiuto, nei confronti dei precari legge 15/2008 per creare le condizioni di un possibile transito in Calabria Verde».

«Abbiamo messo in pratica – ha proseguito – una riforma del lavoro che era attesa da tanti anni e con la legge regionale n.11 del 6 maggio 2022 abbiamo creato le condizioni affinché si possa finalmente lavorare per cercare di dare stabilità lavorativa a quanti rientrano nel bacino del precariato storico calabrese e che hanno diritto a condizioni dignitose in grado di garantire un futuro alle loro famiglie. Per troppo tempo questi lavoratori, e sono diverse centinaia, sono stati illusi e poi messi da parte senza avere la possibilità di raggiungere quella stabilizzazione che sarebbe dovuta arrivare già da tempo».

«Nei tanti tavoli, ultimo quello del 19 giugno scorso, insieme all’assessore Gallo, all’assessore Calabrese, al dott. Oliva Direttore di Calabria Verde e al Dirigente del Dipartimento Lavoro e Welfare dott. Cosentino – ha spiegato – abbiamo avuto modo di discutere delle problematiche relative alla Legge 15 sul precariato del lavoro, con la presenza dei sindaci e dei rappresentanti sindacali. Da qui l’attuale ricognizione avviata dal Dipartimento Lavoro regionale che servirà a capire quanti lavoratori di questo bacino possano essere in grado di essere inquadrati in Calabria Verde, dopodiché l’azienda provvederà a verificare il fabbisogno e a predisporre gli eventuali atti necessari.
Un risultato importante che volevamo fortemente e che ci potrebbe permettere di eliminare una delle sacche storiche del lavoro precario in Calabria». (rcs)