Saccomanno (Lega): Bloccare speculazione e sospendere le bollette pazze

Il commissario regionale della LegaGiacomo Saccomanno, ha chiesto di bloccare la speculazione e sospendere le bollette pazze, un quando, a causa dell’aumento dei costi, a breve «si rischia il default di famiglie ed imprese che non potranno andare avanti per il caro bollette e per la impossibilità di farvi fronte. Con conseguente licenziamento di lavoratori e chiusure attività».

«Il Governo Draghi – ha spiegato – sul punto ha fatto pochissimo e, quindi, è indispensabile intervenire immediatamente non appena ci sarà quello nuovo. I tempi sono strettissimi e, quindi, bisogna avere le idee molto chiare. La prima cosa da fare è, certamente, sospendere, per almeno un anno, il pagamento delle bollette per come accaduto nel periodo covid».

«La seconda cosa – ha proseguito – è ristrutturare il comparto energia eliminando le storture ed i disastri causati dai vecchi Governi della sinistra (riapertura immediata pozzi, creazione di almeno due rigassificatori, intensificazione delle iniziative per energia sostenibili, inserimento del nucleare, ecc.). La terza è, sicuramente – ha concluso – l’eliminazione della esistente speculazione che ha portato il prezzo del gas alle stelle. Interventi che non possono rinviarsi e che devono essere sostenuti da tutti coloro che hanno a cuore le sorti dell’Italia». (rcz)

A GIORGIA LA LEGA PRESENTERÀ IL CONTO
CON LA “CAMBIALETTA” DELL’AUTONOMIA

di SANTO STRATI – C‘è una “cambialetta” elettorale che Salvini presenterà a breve a Giorgia Meloni: l’autonomia differenziata che il Nord (Lombardia, Veneto ed Emilia) reclama da tempo, facendo valere l’ingiusto e crudele criterio della spesa storica. Sarà il modo di recuperare l’elettorato settentrionale che non sorride più tanto a Salvini, come faceva prima, quando la Lega aveva accanto l’appellativo Nord. Questo ovviamente significherà che il leader leghista dovrà farsi bifronte per non scontentare il Nord e non perdere completamente (già un primo salasso l’ha subito) l’elettorato del Mezzogiorno. Un’operazione difficile, di acrobazia politica che ha decisamente poche possibilità di successo.

La domanda, allora, è cosa farà Giorgia Meloni che nelle regioni meridionali (ma non solo) ha raccolto a piene mani senza, abilmente, sbilanciarsi nei rapporti Nord-Sud. L’unica concessione è stata al Ponte sullo Stretto: siccome fa trend, da buona frequentatrice di Twitter, la Meloni ha seguito l’onda senza esporsi più di tanto. 

La grana vera, in realtà, sarà la richiesta leghista di approvare in tempi rapidi il federalismo fiscale basato sulla spesa storia, meglio conosciuto come autonomia differenziata. Sarà “merce di scambio” per dire sì ai progetti di presidenzialismo che i Fratelli di Giorgia covano nonostante non abbiano i numeri costituzionalmente necessari per le modiche alla Carta. Ma dopo le elezioni – dovrebbero saperlo entrambi –, le cambiali generalmente non si pagano mai… 

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TRA INTOLLERANZA E DISEGUAGLIANZE, TORNA LA LEGA DI BOSSI?

di ORLANDINO GRECOPer chi ha realmente a cuore le sorti del Sud ed è impegnato quotidianamente nel rilancio di una prospettiva di unità concreta del Paese, non saranno passate inosservate le ultime mosse politiche del “senatùr”, Umberto Bossi, miranti la riorganizzazione della Lega. 

Più che di Lega, infatti, si torna a parlare di Lega Nord, con quella che a tutti gli effetti diventa la prima corrente del partito nato in Veneto nei primi anni ‘90. “Per il Nord riparte la battaglia” è il titolo dell’iniziativa scritto nel manifesto, su sfondo verde. Un chiaro ed inequivocabile messaggio evocativo delle storiche battaglie leghiste per il primato e l’indipendenza del Nord sul resto del Paese.

Una manifestazione rispetto alla quale non si sono fatte attendere le svariate adesioni di militanti ed amministratori locali del Nord stanchi, a loro dire, di una gestione salviniana poco attenta agli interessi dei territori storicamente rappresentanti la roccaforte del partito. Dunque un Nord autonomista, in pieno fermento, sarebbe pronto a ripartire e a riorganizzarsi sui principi della “Roma ladrona” e del Sud parassitario, alla luce anche del mal digerito sorpasso di Fratelli d’Italia sulla Lega.

Il silenzio che in queste ore caratterizza la neo deputazione meridionale, e non per ultimo Salvini, è imbarazzante e desta preoccupazione. Il Paese è sofferente a causa degli ulteriori danni economici inflitti dalla pandemia e dalla crisi energetica, non abbiamo bisogno di ulteriori elementi di divisione in un dibattito pubblico che già stenta di suo a trovare risoluzioni alle tante emergenze. 

I parlamentari leghisti eletti al Sud conoscono il divario economico ormai insostenibile tra le due Italie? 

Lo sanno che il reddito medio pro capite di Milano ammonta a 29.980€ è quello di Vibo a 10.080€? Hanno contezza lor signori di come la Spesa Storica penalizzi i Comuni del Meridione? Si sono mai imbattuti nei servizi minimali offerti a queste latitudini nell’ambito socio-sanitario, pur pagando le Regioni del Sud cifre che superano il miliardo per finanziare la sanità lombarda? È giusto che il denaro a un giovane che vuole aprire qualsiasi attività arrivi a costare il doppio che al Nord?

La smettano una volta per tutte di utilizzare la maschera salviniana per raggiungere solo e soltanto mere postazioni personali e lo stesso Salvini rompa gli indugi e sgomberi il campo dalle ambiguità. Ci dica Salvini se Bossi parla a nome personale o ancora rappresenta la voce del più obsoleto leghismo. Stiamo parlando di colui il quale, prima del verdetto dei riconteggi elettorali, era nell’immaginario di Salvini un candidato in pectore per il ruolo di Senatore a vita. Sostenere il manifesto di Bossi sarebbe l’ennesima beffa verso un Sud che non solo subisce da tempo l’iniqua redistribuzione di risorse per asili, scuole e infrastrutture ma anche verso quei tanti elettori che genuinamente hanno fornito supporto elettorale ad un partito che non può permettersi simili prese per i fondelli.

Oggi è tempo che i tanti cittadini meridionali, i molti sindaci e amministratori che come me sono in trincea diventino movimento, facciano de L’Italia del Meridione, per le nostre ragioni fondative, lo strumento politico pronto alle barricate contro ogni forma di diseguaglianza ed intolleranza verso il Sud. Il mancato rispetto verso le vocazioni territoriali rappresenta una miope visione ormai sconfitta dalla storia e dunque non avalleremo nuove forme di oscurantismo. 

Saccomanno (Lega): Risultato eccezionale con elezione di tre parlamentari

È soddisfatto Giacomo Saccomanno, commissario regionale della Lega, per i risultati ottenuti in Calabria dal partito, che p riuscito a far eleggere tre parlamentari.

Si tratta di Simona LoizzoDomenico FurgiueleTilde Minasi, eletti tutti e tre alla Camera.

«Si è, infatti – ha spiegato – passati da un parlamentare e tre, pur essendosi i seggi ridotti del 30%. Un lavoro di squadra che ha premiato il movimento e che ha dimostrato di come sia importante l’armonia e il lavoro d’insieme. Un Consiglio Federale importante sia per l’analisi del voto e sia per l’evidente e sentito consenso ricevuto dal segretario federale che dovrà ora portare avanti l’impegno per la formazione di un forte governo di centrodestra».

«Finalmente – è stato il commento di tutti – un governo eletto dal popolo – ha proseguito – che potrà affrontare i tanti problemi esistenti e dare un momento di sostegno ai tanti cittadini ed aziende in evidente difficoltà. La linea della Lega è chiara e cercherà di concretizzare il programma approvato e, in particolare, si dovranno definire i problemi del costo dell’energia, della rivisitazione della legge Fornero, delle cartelle esattoriali, della flat tax, della pace fiscale, della sburocratizzazione della p.a., ecc. Un momento di rilevante importanza per l’Italia, ma anche per la Calabria che potrà, finalmente, cercare di concretizzare i tanti progetti ed aver un sostegno diretto da parte del prossimo governo, nel quale è stato chiesta una presenza diretta». (rrm)

Saccomanno (Lega): Chiamo un Ministero della Montagna

Il coordinatore regionale della LegaGiacomo Saccomanno, ha chiesto di istituire un Ministero della Montagna, in quanto quest’ultima è «il cuore verde dell’Italia, non può restare indietro».

«Le aree montane del nostro Paese – ha illustrato il coordinatore – soffrono una carenza di infrastrutture all’avanguardia e servizi, soprattutto sociosanitari. In Calabria, scuole e asili sono chiusi in molte aree, mettendo in difficoltà il mondo del lavoro e delle imprese. La Lega ha proposte concrete per restituire competitività a questi territori e combatterne lo spopolamento».

«In primis serve una definizione aggiornata di Comune montano – ha spiegato – con una fiscalità di vantaggio per ridare slancio al lavoro in Montagna. Servono meno burocrazia per gli Enti locali e più servizi per i cittadini, tenendo ben presente che la Montagna è diversa dalla Città. Bisogna, inoltre, sviluppare una proposta formativa scolastica locale adeguata. I vincoli, infine, vanno bene ma fatti con intelligenza». (rrm)

Sacommanno (Lega): Servono provvedimenti immediati per emergenza energetica

Il commissario regionale della LegaGiacomo Saccomanno, ha ricordato che servono «interventi immediati e strutturali per cercare di limitare i costi dell’energia, ma nessuno ha veramente compreso dell’urgenza e della catastrofe sociale e lavorativa che accadrà senza la dovuta attenzione e, conseguentemente, gli imprescindibili provvedimenti».

«E di qualche giorno fa che il gruppo Callipo – ha proseguito – a cui va la massima solidarietà e vicinanza- una delle maggiori aziende calabresi, ha dovuto iniziare la sospensione dal lavoro per una giornata, non riuscendo più a sopportare i costi energetici. Così come, tale situazione colpirà tutte le altre aziende calabresi e italiane e, maggiormente, le famiglie che non avranno la forza economica di sopportare tale spesa. E’, pertanto, incomprensibile che le forze politiche non abbiano preso in seria considerazione il grido di allarme lanciato dalla Lega ed hanno proseguito un percorso che, certamente, non porterà a nulla».

«L’unica misura per calmierare i costi è – ha detto Saccomanno – il tetto di spesa e la individuazione immediata di nuove soluzioni concrete. E per uscire dall’evidente ricatto dei produttori e delle multinazionali non bastano le energie alternative, ma la riapertura dei nostri circa 170 pozzi, che si trovano nel mare adriatico e nel mediterraneo. Non è comprensibile, infatti, perché le nazioni limitrofe, come la Croazia, debbano utilizzare i loro pozzi, siti quasi adiacenti ai nostri, e questi, invece, devono rimanere chiusi. La riattivazione impegnerebbe qualche mese per renderli efficienti, ma risolverebbe una situazione veramente difficile ed esplosiva. Si dice che ciò non avvenga perché i gestori riescono oggi a fare super profitti e, quindi, non hanno alcun interesse per riprendere la loro utilizzazione».

«Se dovesse essere questa la ragione e speriamo di no, la magistratura deve, immediatamente – ha concluso – aprire un fascicolo per verificare la correttezza o meno di tali scellerate condotte. Nel mentre, la politica deve, con determinazione, fare di tutto per riattivare i nostri pozzi ed evitare che l’Italia possa sprofondare nel baratro. Non si può più tergiversare. Le aziende e le famiglie non possono attendere i lungi tempi della politica e rischiano di morire. È il momento in cui ognuno dovrà assumersi le proprie responsabilità. La Lega e Matteo Salvini lo hanno già fatto e lo faranno non appena si sarà formato il nuovo governo». (rcz) 

Saccomanno (Lega): Intervenire per tutelare pesca e acquacultura

Il commissario della LegaGiacomo Saccomanno, ha ribadito la necessità di un intervento immediato per arginare l’emergenza del caro gasolio, che ha messo in difficoltà il settore della pesca e dell’acquacultura italiane.

«Per noi – ha spiegato Saccomanno – è prioritaria la difesa di un comparto fondamentale per l’economia italiana, il 2,9% del valore aggiunto del settore primario in Italia. È ormai evidente la necessità di un ministero efficiente per la sburocratizzazione degli iter amministrativi, con progetti a lungo termine. La modifica dei regolamenti europei è primaria nella tabella di marcia. Il pescato italiano deve essere valorizzato contro una concorrenza sleale del prodotto estero, spesso di bassa qualità e dubbia freschezza».

«Servono incentivi – ha concluso – per ammodernare la nostra marineria con programma di demolizione che prediliga le vecchie imbarcazioni. Vanno rimodulati i canoni demaniali marittimi contro l’attuale tassa, voluta da Pd e M5S, aumentata del 700% rispetto alla precedente. La Pesca è l’anima dell’Italia e la Lega la tutelerà in ogni modo». (rcz)

Saccomanno (Lega): Su disastro energia assumere decisioni strutturali

Il commissario regionale della LegaGiacomo Saccomanno, ha evidenziato come «l’aumento del costo dell’energia sta mettendo in ginocchio la nostra nazione» e che «si rischia il fallimento imprenditoriale e sociale».

«Bollette più che triplicate e aumenti che non sono, certamente – ha aggiunto – più sostenibili. Il governo sta facendo quello che può, ma il problema è strutturale ed il declino è iniziato quando la sinistra ha imposto il No al nucleare e poi la chiusura dei pozzi esistenti nell’adriatico e nel mediterraneo. Una vera e propria follia che ora, a distanza di oltre ventanni, stiamo pagando pesantemente. Una catastrofe per delle scelte non adeguate e scellerate e che hanno dimostrato la loro erroneità ed inconsistenza».

«È indispensabile – ha ribadito – che il prossimo Governo assuma delle decisioni forti, determinate e importanti: il nucleare pulito, la riapertura dei pozzi, rinnovabili e la assoluta autonomia energetica. Sono settimane che si sta chiedendo all’Europa la fissazione di un tetto del prezzo del gas per evitare speculazioni, ma ancora nessuna risposta».

«La Lega ha le idee chiare e, certamente – ha proseguito – saprà assumere quelle indispensabili determinazioni che governi “pilotati e provvisori” non hanno avuto il coraggio di prendere. Ci dovrà essere un lavoro sinergico che consentirà anche alle regioni di poter avere quell’autonomia e ritorni che finora non ci sono stati per carenze evidenti nella concessione di autorizzazioni senza alcun indennizzo per i territori».

«Sicuramente la determinazione di Matteo Salvini e della sua squadra – ha concluso – saprà dare quella programmazione e assunzione di responsabilità che, certamente, porteranno l’Italia fuori dal disastro che la sinistra ha creato per incapacità e incompetenza». (rcz)

Alla Calabria oltre 15 mln per la Scuola dell’Infanzia

Sono oltre 15 mln la somma di cui è destinataria la Calabria, grazie al bando Pon Ambienti Didattici Innovativi, finalizzato alla realizzazione di ambienti didattici innovativi nelle scuole dell’infanzia statali.

Lo ha reso noto il commissario regionale della LegaGiacomo Saccomanno, spiegando che «5.850.000 euro in provincia di Cosenza, 2.625.000 euro in provincia di Catanzaro, 1.800.000 euro in provincia di Crotone, 3.600.000 in provincia di Reggio Calabria, 1.275.000 in provincia di Vibo Valentia. Un impegno finanziario reso possibile grazie al lavoro di Matteo Salvini e del sottosegretario Rossano Sasso e utile per la creazione o l’adeguamento di spazi di apprendimento innovativi per garantire lo sviluppo delle abilità cognitive, emotive e relazionali dei bimbi – in coerenza con le Linee pedagogiche per il sistema integrato 0-6 – come previsto dalle Indicazioni nazionali per la scuola dell’infanzia e per il primo ciclo di istruzione».

«Un ulteriore passo avanti a sostegno della scuola. Per la Lega una promessa mantenuta», ha concluso. (rcz)

Saccomanno (Lega): In arrivo 72 mln per Istituti primari e secondari in Calabria

Dal ministero dell’Istruzione sono aSono 72 milioni di euro la somma destinata agli Istituti primari e secondari della Calabria, assegnati dal ministero dell’Istruzione nell’ambito del Piano Scuola 4.0.

Lo ha reso noto il commissario della LegaGiacomo Saccomanno, che ha ribadito che «questo provvedimento è stato fortemente sostenuto dalla Lega e frutto dell’importante impegno del sottosegretario Sasso. Il piano prevede la trasformazione di classi tradizionali in ambienti innovativi di apprendimento e la creazione di laboratori per le professioni del futuro, e ciascuna scuola potrà decidere in autonomia come utilizzare le risorse».

«I dirigenti scolastici, in collaborazione con l’animatore digitale e il team per l’innovazione – ha spiegato Saccomanno – potranno costituire un gruppo di progettazione insieme a docenti e studenti per pianificare gli interventi. A disposizione di ogni istituto ci saranno strumenti di accompagnamento, come il Gruppo di supporto al Pnrr, costituito al ministero dell’Istruzione e negli Uffici scolastici regionali, oltre che la Task force scuole, gestita in collaborazione con l’Agenzia per la coesione territoriale».

«Nello specifico – ha spiegato ancora – arriveranno risorse sia per la scuola primaria che per la scuola secondaria per un importo complessivo di 12.481.938,11 di euro per la provincia di Catanzaro, 26.543.651,14 per la provincia di Cosenza, 6.973.301,75 di euro per la provincia di Crotone, 19.761.017,08 per la provincia di Reggio Calabria, 6.630.232.,05 di euro per la provincia di Vibo Valentia. Ancora una volta, mentre gli altri chiacchierano, la Lega lavora per i cittadini e per dare risposte concrete alle richieste che arrivano dai territori di tutta Italia, a partire dalla nostra regione. Un passo in più per una scuola rinnovata e innovativa, capace di tutelare i ragazzi, le famiglie e i docenti». (rrm)

Saccomanno (Lega): Flat tax indispensabile per far ripartire l’Italia

Il commissario regionale della Lega, Giacomo Saccomanno, ha ribadito come la flat tax sia indispensabile per far ripartire l’Italia.

«Le contestazioni della sinistra sulla operatività di tale fondamentale strumento per la crescita dell’Italia – ha detto Saccomanno – si scontrano con molta ignoranza e non conoscenza del sistema, oltre che sulla evidente cattiva interpretazione di come si dovrà realizzare. Senza entrare in dettagli molto tecnici e spesso difficili da comprendere è sufficiente segnalare che tale strumento potrà entrare in vigore per tutti nei prossimi cinque anni e che, pertanto, trattasi di una normazione che si attiverà proporzionalmente. L’accusa che non è realizzabile perché ci vorrebbero molte risorse è facilmente sconfessata da un semplice ragionamento: oggi sono pochi quelli che pagano le tasse in quanto l’imposizione è iniqua e pesante».

«Quindi, vi è una gran fetta di italiani che sono evasori – ha evidenziato –. Con una imposta equa si allarga, certamente, la platea dei contribuenti in quanto tutti utilizzerebbero la suddetta tassazione e, pertanto, il minor gettito verrebbe coperto dal maggiore numero di soggetti che diventerebbero cittadini modello. Una doppia azione: da una parte una contribuzione adeguata ed equa alla portata di tutti, dall’altra la possibilità che l’evasione possa essere ridotta riportando l’Italia ad essere un paese più legale».

«In tale direzione – ha concluso – e con specifici dettagli tecnici la lectio magistralis di Armando Siri a Tropea che ha illustrato sia le ragioni che le modalità di applicazione del sistema voluto dalla Lega. Una spiegazione semplice e precisa che ha entusiasmato i presenti e che ha dimostrato di come la sinistra spesso utilizza fantomatiche ragioni per scopi del tutto propagandistiche invece di pensare al bene comune e degli italiani». (rvv)