Legacoop Calabria: Sia istituito un tavolo per monitoraggio e gestione situazioni aziendali per workers buyout

«Alla politica chiediamo l’immediata istituzione di un tavolo per il monitoraggio e la gestione delle situazioni aziendali che potrebbero essere inserite in un percorso di workers buyout, per promuovere la formula dell’impresa rigenerata dai lavoratori organizzati in cooperativa come possibile soluzione delle crisi» ha dichiarato Maurizio De Luca, responsabile regionale di Legacoop Produzione e Servizi nel corso del webinar dal titolo Le imprese rinascono con il grande cuore dei lavoratori.

Organizzato da Legacoop Calabria, l’evento ha registrato la partecipazione delle organizzazioni datoriali riunite nell’Alleanza delle Cooperative e le organizzazioni sindacali, dei segretari generali di Cgil e Uil e l’assessore regionale allo Sviluppo Economico e e Lavoro, Fausto Orsomarso e si è incentrato sul rendere operativo l’accordo tra Agci, Confooperative, Legacoop e Cgil, Cisl, Uil per la promozione e lo sviluppo dei Workers Buyout, vale a dire uno strumento che si propone di risolvere prevalentemente: crisi aziendali, favorire passaggi generazionali, garantire la conservazione del patrimonio aziendale;garantire la conservazione del know-how tecnico e produttivo; risolvere tensioni sociali.

«Legacoop – ha detto De Luca nell’introdurre l’evento – è, da anni, su questo fronte, promuovendo la nascita di diverse cooperative dalle ceneri di aziende che, per varie ragioni, avevano esaurito il loro ciclo di vita e questo accordo rappresenta un ulteriore passo in avanti, che consentirà alle organizzazioni sindacali e datoriali di agire in maniera sinergica e condivisa su un tema che ha come denominatore comune il lavoro. Il momento storico che stiamo vivendo ancora di più condizionerà il mondo dell’imprenditoria e del lavoro nella nostra regione, saranno centinaia le aziende costrette a chiudere i battenti e di conseguenza migliaia le persone che perderanno il loro posto di lavoro».

Per questa ragione servono scelte rapide da parte della politica ed azioni efficaci da parte delle organizzazioni come le nostre che hanno come obiettivo la salvaguardia occupazionale e produttiva. «Come organizzazioni datoriali abbiamo il compito di mettere in campo il nostro bagaglio di esperienza mentre ai sindacati chiediamo una duplice collaborazione – ha detto ancora De Luca –. Serve un’azione «sentinella» che ci consenta di intercettare le crisi aziendali sul nascere e quindi rendere più semplice ed efficace il percorso e una particolare attenzione nel ridurre al minimo quelle tensioni sociali che spesso si generano tra i lavoratori preoccupati ed a volte segnati dalla crisi della loro azienda».

Ai lavori ha partecipato anche Maurizio De Santis, Esperto di Wbo di Legacoop Nazionale passando in rassegna la normativa e le iniziative di WBO portate avanti da Legacoop e sostenute da Cfi (Cooperazione finanza impresa), la partecipata dal Mise.

«Dal 1986 al 2018 sono state 226 le operazioni di Wbo finanziate da Cfi che complessivamente hanno coinvolto 7.500 lavoratori e di queste iniziative si registra un basso tasso di fallimento delle operazioni – ha spiegato De Santis –. Sicuramente la legge 49/1985, c.d Legge Marcora, ha rappresentato il caposaldo normativo in termini di Wbo ma l’evoluzione normativa è stata caratterizzata anche dai decreti legislativi che hanno consentito l’anticipazione dell’indennità di mobilità in capo ai lavoratori e successivamente della Naspi. Più recentemente è stato previsto che nel caso di affitto o di vendita di aziende, di acquisizione di beni sottoposte a fallimento, il diritto di prelazione a favore delle cooperative costituite da lavoratori dipendenti delle imprese sottoposte a procedura fallimentari. E anche l’ipotesi di aziende i cui titolari intendano trasferirle ai lavoratori a prescindere dalla sussistenza di uno stato di crisi».

Una testimonianza diretta di come anche in Calabria lo strumento dei Wbo può avere successo è arrivata da Pietro Aiuola della Next, cooperativa nata sulle ceneri di una società fallita con sede a Piano Lago. Aiuola, oltre a testimoniare la caparbietà dei suoi colleghi nel raggiungere il risultato, ha elogiato la vicinanza e la professionalità offerta sia dai sindacati che da Legacoop, che hanno accompagnato la nuova cooperativa in un percorso tortuoso in cui l’eccessiva burocrazia rappresenta uno degli ostacoli principali.

L’assessore regionale Orsomarso ha ribadito la sua disponibilità a confrontarsi su un tavolo istituzionale per il monitoraggio dello stato di crisi ed a promuovere la nascita di nuove cooperativa con strumenti efficaci che consentano di rafforzare un modello di impresa, quello cooperativo, che è depositario di valori importanti.

Il segretario generale della Cgil, Angelo Sposato, ha condiviso la necessità di istituire il tavolo di monitoraggio «anche alla luce delle ripercussioni che si registreranno in termini occupazionali nel momento in cui terminerà il blocco dei licenziamenti», mentre Santo Biondo, segretario generale Uil ha ribadito che: «Parallelamente al tavolo di monitoraggio dei fenomeni di crisi aziendale, la politica deve istituire un tavolo per discutere della politica industriale della nostra regione, perché solo così sarà possibile programmare uno sviluppo».

I presidenti di Legacoop Calabria Lorenzo Sibio,di Agci Gennaro Rasoed il vicepresidente di Confcooperative, Rocco Sicoli, hanno confermato la necessità di «rendere operativo l’accordo sullo strumento Wbo» ma soprattutto di «avviare una campagna di sensibilizzazione degli strumenti operativi legati al mondo della cooperazione che possono rappresentare un valido riferimento per la pressante richiesta di lavoro che esprime la nostra regione». (rcz)

Sibio (Legacoop Calabria) scrive all’Asp di Reggio per situazione nelle strutture residenziali psichiatriche

Lorenzo Sibio, responsabile regionale di Legacoop Calabria, ha scritto una lettera all’Asp di Reggio Calabria per segnalare «l’attuale situazione delle strutture residenziali psichiatriche dell’Asp di Reggio Calabria, gestite in un rapporto misto pubblico (Asp) – privato ( cooperative sociali)” e una “assenza di programmazione ed il disinteresse delle istituzioni preposte a mettere fine a situazioni divenute esplosive se pur segnalate ripetutamente nel tempo».

Sibio, dunque, chiede un incontro urgente, al fine di sottoporre alla sua attenzione l’intera problematica del settore e, dopo aver augurato al neo commissario buon lavoro, il responsabile regionale di Legacoop sociali ha ribadito: «In altre occasioni era stata manifestata la speranza che con tali nomine i tristi capitoli della sanità della nostra regione venissero presto fatti dimenticare da una azione rapida, incisiva che apri una nuova pagina più efficiente e trasparente prima di tutto, nella gestione della sanità in Calabria, dove e soprattutto,  non venga dimenticato nessuno».

«Ad oggi, purtroppo – ha scritto – ed in tante circostanze e realtà riscontriamo ancora una assenza di programmazione ed il disinteresse delle istituzioni preposte a mettere fine a situazioni divenute esplosive se pur segnalate ripetutamente nel tempo. La  grande “bufala” che tali Strutture operino in regime di illegalità, va chiarita definitivamente. Non si può pensare che da una parte si lascino operare servizi psichiatrici essenziali che, è bene precisare si reggono solo ed esclusivamente  grazie  al  senso di responsabilità dimostrato dagli operatori delle cooperative sociali impegnate, e dall’altra , in un   momento in cui tutto il mondo  sta affrontando una sfida terribile e  gravosa, la salute mentale,  bene prezioso,   ed in essa il disagio psichiatrico , sofferenza  vissuta in maniera ancora più drammatica dagli Utenti e dalle loro famiglie, venga abbandonata a se stessa».

«Siamo pronti a collaborare – ha assicurato Sibio – come del resto abbiamo sempre dimostrato e fatto, alla realizzazione del percorso, peraltro già indicato nei decreti ed atti deliberativi  delle strutture commissariali regionali ed aziendali che la hanno preceduto e che vede nell’accreditamento definitivo di tali strutture in capo alle cooperative sociali, unica ed ultima soluzione per porre fine a questa immane vergogna».

«Siamo stanchi  – ha aggiunto – e non più disposti ad accettare in silenzio di vedere calpestata, giorno dopo giorno, la dignità dei Soci e lavoratori delle nostre cooperative, quest’ultime pronte a rinunciare anche alla   gestione dei servizi qualora si continui a tergiversare su decisioni non più prorogabili. Riteniamo necessario e irrimandabile che: si proceda a riconoscere un accreditamento provvisorio in capo alle cooperative sociali gestori dei servizi, nelle more  che si definisca la programmazione della rete territoriale e di conseguenza  espletare  tutte le procedure previste dall’accreditamento definitivo; si metta fine al blocco “insensato” dei ricoveri presso le Strutture Residenziali Psichiatriche, ad oggi gestite direttamente dall’Azienda Sanitaria Provinciale di Reggio Calabria, per il tramite il Dipartimento di Salute Mentale della stessa; si riconoscano le prestazioni da liquidare alle cooperative nei termini previsti dalla legge». (rrc)

Legacoop Calabria: Il sistema cooperativo escluso dal “Fondo Calabria Competitiva

Fabio Sibio, presidente di Legacoop Calabria ha scritto all’assessore regionale al Lavoro, Fausto Orsomarso, in merito all’esclusione del sistema cooperativo dal Fondo Calabria Competitiva e chiedendo interventi in merito, riconoscendo «l’impresa cooperativa quale soggetto beneficiario del bando in oggetto».

«Le imprese cooperative – si legge in una nota – continuano ad essere considerate “cenerentole” del sistema produttivo nonostante il grande valore sociale ed economico che apportano soprattutto ad una regione come la Calabria, atavicamente ai margini. La cooperazione nella storia del nostro Paese è stato lo strumento con cui la persona e le comunità hanno saputo rispondere ai propri bisogni: una realtà che merita di essere considerata. Cosa che invece non accade visto che la Regione ha escluso il sistema produttivo rappresentato dalla cooperazione dal piano di intervento di sostegno alle aree in crisi con il Fondo Calabria Competitiva».

«Rileviamo, con enorme dispiacere e stupore – si legge nella lettera – che nel piano interventi di sostegno ad aree territoriali colpite da crisi diffusa delle attività produttive da cui nasce il Bando: Fondo Calabria Competitiva, pubblicato dall’Assessorato allo Sviluppo economico della Regione Calabria, tutto il sistema produttivo rappresentato dalla cooperazione è escluso. Preoccupati di quanto riportato nelle Faq che, molto discutibilmente, escludono la partecipazione al bando alle società cooperative, chiediamo che venga rivista tale l’interpretazione».

«Se così fosse – continua la lettera – si rischia di lasciare fuori gran parte del settore produttivo calabrese rappresentato dal movimento cooperativo, composto da una larghissima maggioranza di imprese di piccole dimensioni che vivono la drammatica fase di crisi di liquidità, gravata dagli effetti dell’emergenza sanitaria Codiv-19».

«Nell’auspicare – conclude la lettera – che si provveda nell’immediato a correggere l’interpretazione data riconoscendo l’impresa cooperativa quale soggetto beneficiario del bando in oggetto, rimaniamo in attesa di sollecito riscontro». (rcz)

La denuncia di Legacoop Calabria: drammatica situazione della psichiatria all’Asp di Reggio

Lorenzo Sibio, presidente di Legacoop Calabria e responsabile regionale del settore Legacoop Sociali, ha sottolineato come l’insediamento del commissario Longo «chiude questo capitolo triste della storia della nostra regione», e chiede che «non venga dimenticato nessuno, soprattutto anziani, minori, disabili: le fasce deboli, tutte, vanno più che mai tutelati, protetti e, prima ancora, ricordati».

«Purtroppo – ha aggiunto – in tante circostanze e realtà riscontriamo ancorala la  totale assenza delle istituzioni preposte rispetto a denunce  oramai datate e ripetute nel tempo. Un esempio per tutti: l’attuale situazione della psichiatria nell’Azienda Sanitaria Provinciale di Reggio Calabria. Da anni costantemente denunciata e tenuta irrisolta. Un settore in cui la cooperazione sociale chiede di essere riconosciuta per il lavoro  trentennale svolto e per le risposte che riesce a dare ad una domanda di bisogno, quello del disagio psichiatrico, sempre più in crescita che affligge intere famiglie e che l’attuale sistema “commissariale” sta portando allo sfascio e definitiva scomparsa».

«Da anni – ha proseguito Sibio – assistiamo, nel campo della salute mentale, ad un ’impoverimento dei servizi, la loro riduzione ed accorpamento, la carenza del personale, tanto da  essere messi oggi in coda alla lista delle priorità di salute. Paghiamo oggi noi tutti,  utenti, famiglie e cooperatori lo scotto  di tante gestioni commissariali comprese quelle dell’Azienda Sanitaria provinciale n. 5, assenti e non prive di responsabilità.Occorre agire immediatamente. Occorre avere il coraggio di fare delle scelte e non lasciare irrisolte le questioni. È da irresponsabili sapere che, dal 2015, nell’intero territorio dell’azienda sanitaria reggina sono bloccati i ricoveri presso le  strutture psichiatriche,  strutture che ancora oggi fanno capo alla stessa Asp cui  detiene  la titolarità sanitaria e che si è costretti ad inviare i ricoveri fuori provincia o regione, scaricando sulle famiglie ulteriori oneri e sacrifici».

«È di una vergogna inaudita – ha continuato – continuare ad elemosinare richieste di incontri per risolvere questioni oramai datate quale quelle delle due cooperative sociali Futura ed Humanitas, costrette a farsi carico della totale gestione dei servizi ( ad oggi  pubblici) , ricevendo solo il 40% della retta di degenza. Il tutto fuori da ogni contesto normativo e senza alcun interesse di chi per compito istituzionale, ruolo e funzioni, è chiamato a verificare e risolvere».

«Ci appelliamo – ha detto ancora – a quel senso di responsabilità che è dovuta nel gestire la cosa pubblica e pagare, come capita a noi cooperatori, a proprie spese se incorriamo in errori di cattiva o mala gestione. Solo cosi forse chi oggi  amministra  starà molto attento a usare comportamenti omissivi,  per lasciare irrisolti problemi ritenuti erroneamente ultimi e meno urgenti. Questo è ciò che sta accadendo nel caso in specie delle due cooperative Futura ed Humanitas, con le conseguenze che a pagare sono le famiglie dei Soci lavoratori costretti a rinunciare al regolare pagamento degli stipendi pur di continuare a lavorare e tenere in vita dei servizi essenziali e necessari».

«Lo stesso dicasi – ha concluso Sibio – nel campo e delle cure domiciliari dove la sospensione degli affidamenti dei servizi alle cooperative impegnate ha lasciato senza cura al proprio domicilio la stragrande maggioranza degli utenti aventi diritto. Chiediamo, allora, correttezza istituzionale, trasparenza, legalità, giustizia e senso di responsabilità. È arrivato il momento». (rrm)

Legacoop Calabria: Riconoscere anche il ruolo della cooperazione sociale in ambito sanitario

«È arrivato il momento di riconoscere con determinazione anche il ruolo della cooperazione sociale in ambito sanitario e sociale» ha dichiarato, in una nota, Legacoop Calabria, sottolineando che, facendo ciò, si tratterebbe di «un primo tassello di ricostruzione di una Calabria “derubata” per anni, confidiamo nella capacità di  tutte le forze economiche, sociali e sindacali, di fare, unitamente alla società civile, fronte comune a difesa del diritto alla salute di tutti i calabresi».

«I calabresi – si legge in una nota – continuano ad essere protagonisti, loro malgrado, del dibattito politico nazionale, e non solo, a causa del collasso del sistema sanitario messo a dura prova dalla seconda ondata della pandemia. Perfino Le Monde, il più importante quotidiano francese, ci dedica una intera pagina, cosa nemmeno con le più articolate e riuscite operazioni anti ‘ndrangheta. Ma non è questo il protagonismo di cui la Calabria ha bisogno: è arrivato il momento di alzare la testa, e di conquistare il riscatto che meritiamo con azioni concrete nella direzione di un cambiamento all’insegna della legalità e della trasparenza».

«Non scopriamo certo adesso – continua la nota – complice il romanzo popolare scritto sulle alterne vicende del ruolo del commissario ad acta dopo le dimissioni forzate di Saverio Cotticelli, Giuseppe Zuccatelli e la rinuncia dell’ex rettore Eugenio Gaudio, che il sistema sanitario calabrese è da sempre inefficiente. Complici di questo disastro una burocrazia incapace, pigra e colpevole di aver prodotto nel tempo solo tanti danni ai calabresi, e un commissariamento inconcludente, che come risultato ha portato solo all’incremento del debito, con un disavanzo di oltre 220 milioni senza coperture, nel 2019».

«Siamo indignati, stanchi  e finalmente – diciamolo pure – incazzati – continua la nota – anche perché crediamo  ancora in questa terra e nella capacità del suo riscatto. Non vogliamo più stare in silenzio ad accettare di subire con rassegnazione scelte calate dall’alto che stuprano i calabresi. Ci sono in Calabria tanti professionisti onesti, giovani e meno giovani,  laureati, che possono dare il loro contributo, occorre dare loro la possibilità di farlo nel renderli  protagonisti,  soggetti attivi, decisionali e operativi della rimonta civile, etica, economica e sociale di cui ha bisogno la Calabria».

«In un momento così delicato e  grave – si legge ancora nella nota – in cui il primo obiettivo è di  pensare come arginare questa pandemia con quali misure e  soprattutto decidere ci dovrà gestire la futura gestione commissariale della sanità calabrese, chiediamo  che nessuno venga dimenticato. Anziani, minori, disabili, fasce deboli tutte vanno più che mai tutelati  protetti e prima ancora ricordati. Possiamo citare due esempi per tutti: i ragazzi disabili che in queste settimane di lockdown con le scuole chiuse si vedono negati di fatto il diritto allo studio perché non possono seguire le lezioni in presenza, con una pesante compromissione di una indispensabile socialità. E ancora la situazione della psichiatrica, come nel caso dell’Azienda sanitaria provinciale di Reggio Calabria: un settore in cui la cooperazione sociale chiede di essere riconosciuta per il lavoro  trentennale svolto e per le risposte che riesce a dare ad una domanda di bisogno, quello del disagio psichiatrico, sempre più in crescita che affligge intere famiglie e che l’attuale sistema commissariale sta portando allo sfascio e definitiva scomparsa». (rrm)

Legacoop Calabria scrive alla Regione: serve sostegno economico alle aziende del settore zootecnia

Legacoop Calabria ha scritto alla Regione chiedendo di riconoscere lo «stato di crisi e calamità naturale per le aziende del settore della zootecnia che, in questa fase di emergenza sanitaria ed economica, sono state escluse dalle misure a sostegno diretto di competenze regionali».

«Siamo vicini – si legge in una nota – alle cooperative che operano nel settore della zootecnia, rilanciamo la richiesta riconoscimento dello stato di crisi e calamità naturale e di provvedimenti che garantiscano in primis l’erogazione degli anticipi alle aziende zootecniche del pagamento dei contributi Pac e Psr, per come sollecitato in una lettera inoltrata nei giorni scorsi via pec all’attenzione, tra gli altri, del presidente facente funzioni, Nino Spirlì, e l’assessore regionale al ramo, Gianluca Gallo».

«Chiediamo, inoltre – si legge ancora – la proroga, almeno al 10 dicembre, per le assegnazioni straordinarie di carburante per chi ha finito la dotazione in quanto  utilizzata per le irrigazioni di soccorso. I pascoli a secco per le temperature elevate ed assenza di pioggia con l’esaurimento delle scorte e aumento dei costi per acquisti extra aziendali di fieno e cereali ormai introvabili hanno aumentato fino al collasso la difficoltà di alimentare e pascolare gli animali,  così come è avvenuto in tutti questi anni».

«La mancanza della vendita delle carni  ha spiegato Legacoop Calabria – dovuta soprattutto alla chiusura della catena horeca, la mancanza della vendita dei vitelli perché i commercianti hanno difficoltà a muoversi e quindi ad acquistare gli animali, stanno determinando maggiori oneri e spese a carico degli allevatori. Tutto ciò ha determinato la diminuzione di liquidità, difficoltà nella vendita con prezzi in caduta libera, ulteriormente aggravata dalla mancata proroga per l’assegnazione del carburante agricolo (un eccesso di burocrazia che pagano gli allevatori). Ricordiamo che la zootecnia da carne rappresenta un settore economico importante e fondamentale soprattutto nelle aree interne dove, oltre ad un ruolo economico,  riveste un ruolo sociale ed ambientale molto significativo».

«Ci auguriamo che le nostre richieste – conclude la nota – che scaturiscono da un confronto di tutti i soci e  frutto di un’approfondita valutazione, trovino la giusta considerazione da parte della Regione Calabria e siano da subito portate avanti dall’assessore Gallo, di cui apprezziamo l’impegno profuso nel  quotidiano lavoro svolto a sostegno dell’intero e generale comparto agricolo,  perché  indispensabili  alla sopravvivenza del settore. Tutto ciò al fine di evitare esasperazioni che comporterebbero problematiche di ordine pubblico fuori da ogni controllo». (rrm)

CATANZARO – L’assemblea regionale Legacoop Produzione e Servizi Calabria

Domani, a Catanzaro, alle 10.30, nella sede di Legacoop Calabria, l’assemblea regionale di Legacoop Produzione e Servizi Calabria.

L’assemblea, che verterà sul tema Lavoro sostenibile: economia circolare, innovazione e tradizione, è stata organizzata con l’obiettivo di nominare gli organismi delegati all’assemblea di mandato nazionale e l’approvazione del documento programmatico, in vista dell’assemblea nazionale.

Dopo l’introduzione di Lorenzo Sibio, presidente Legacoop Calabria sono previsti i saluti istituzionali di Sergio De Caprio, assessore Ambiente e Territorio Regione Calabria.

Dalle 11.00, una serie di interventi tematici programmati: Ripartiamo dal lavoro Tutele e prospettive per le imprese cooperative calabresi, ne parleranno Luigi Veraldi, della segreteria Cgil Calabria; Tonino Russo, segretario Generale Cisl Calabria e Santo Biondo, segretario Generale Uil Calabria.

Di Innovazione ed economia circolare Le nuove sfide per una maggiore competitività delle imprese calabresi, si parlerà dalle 11.30 con Silvano Barbalace, segretario Confartigianato Calabria; Giovan Battista Perciaccante, presidente Ance Calabria; Francesco Rosa, presidente Cna Calabria; Rocco Sicoli, vicepresidente Confcooperative.

La discussione entra nel vivo con la relazione sul tema La cooperazione di lavoro in Calabria: bilanci e proposte di Maurizio De Luca, responsabile Regionale Legacoop Produzione e Servizi; Strumenti Consortili e Grandi Cooperative per un nuovo patto associativo, di Vittorio Di Vuolo del Consorzio Integra; Alberto Fabbricini del Consorzio Nazionale Servizi; Maurizio Errico di Conscoop; Luigi Congi di Cpl Concordia.

Dopo il dibattito assembleare, gli interventi di Gianmaria Balducci, candidato presidente Nazionale Legacoop Produzione e Servizi e Fabrizio Bolzoni, Direttore Nazionale Legacoop Produzione e Servizi. Dopo gli adempimenti assembleari e la nomina degli organismi e delegati all’Assemblea di mandato nazionale Documento programmatico “Legacoop Produzione e Servizi” per il mandato 2020-2024, le conclusioni Paolo Laguardia, responsabile Mezzogiorno Legacoop Produzione e Servizi. (rcz)