SQUILLACE (CZ) – La comunità protagonista di Linea Verde il 16 luglio

Le telecamere ed i conduttori del conosciuto ed apprezzato programma Linea Verde, in questo periodo in versione estiva, dal 19 al 22 giugno hanno fatto tappa a Squillace per realizzare un ampio servizio sulle bellezze turistiche della nostra città.

Ogni domenica alle 12.30, incastonato tra l’Angelus del Pontefice e l’edizione delle 13.30 del Tg1, “Linea verde” si propone quale contenitore di informazioni, messaggi e racconti sapientemente miscelati con l’ironia dei conduttori Angela Rafanelli e Peppone.

Per l’occasione la comunità di Squillace si è fatta trovare pronta ed ha contribuito attivamente alla realizzazione dei diversi servizi. «L’opportunità offerta dal noto programma di Rai1 – puntualizza l’assessore alla programmazione e turismo, Franco Caccia – doveva essere utilizzata nel migliore dei modi per dare il giusto lustro al nostro territorio e così è stato. Fin dai giorni precedenti all’arrivo in Calabria della carovana Rai – precisa l’assessore Franco Caccia – vi è stato un proficuo confronto con i referenti della produzione, durante il quale sono stati concordati i punti principali inerenti alle riprese da realizzare nei diversi punti turistici del nostro territorio».

In poco tempo si è concretizzata una vasta ed articolata partecipazione. Nello spettacolare scenario del castello, per le 2 giornate di ripresa dedicate al borgo, hanno abbellito il sito i figuranti con abiti medioevali. Adele Pelaggi, già curatrice e responsabile del laboratorio sartoriale che ha realizzato gli abiti medievali, utilizzati per diversi anni per la manifestazione di rievocazione storica denominata Castello in festa, è stata chiamata in causa, dai conduttori di Linea verde, per illustrare caratteristiche ed aneddoti degli abiti e del periodo storico. Molto apprezzate le donne chiamate ad indossare i diversi abiti, tra cui anche una rappresentanza di modelle già partecipanti al concorso di bellezza Venere d’Italia, promosso dalla squillacese Maria Rosaria Barranca.

La mattinata del 22 giugno, in un Castello ben curato dal personale dell’impresa Giardini di Hera, ente gestore del sito storico, è stata dedicata alla ceramica ed all’artigianato artistico squillacese. L’area di fronte al museo si è così trasformata in un laboratorio polivalente in cui hanno rapito la scena le abili mani ed i racconti dei tornianti, le curate e creative decorazioni dei pezzi con la tecnica del graffito, le pregevoli creazioni dell’orafo. Le botteghe che hanno partecipato ed animato le dimostrazioni sono state: Ideart, Ceramiche artistiche tradizionali; il Tornio; Decoart; coop S. Agazio, oreficeria di Luigi Mungo.

In un’area attigua a quella utilizzata dagli artigiani ha trovato inoltre spazio un pannello in cui, lo squillacese Marcello Montarello, con un grado di precisione disarmante, ha riprodotto con materiale ecologico, in prevalenza legno, i principali monumenti di Squillace. Di fronte a tali elementi di bellezza creativa sono stati unanimi gli apprezzamenti da parte dei conduttori Angela e Peppone e di tutti gli operatori Rai presenti, anche per l’accoglienza loro riservata e la collaborazione assicurata.

«In queste intense giornate abbiamo messo in campo un bel lavoro di squadra, – conclude l’assessore alla programmazione e turismo Franco Caccia – in cui vi è stata una attiva collaborazione di tutti i soggetti coinvolti, compresa la locale proloco con la presenza costante e l’attiva partecipazione da parte del presidente, Sandro Mauro. Un buon viatico verso la stagione turistica in corso che, ne siamo certi, vedrà Squillace ottenere i riconoscimenti ed i risultati che merita». Non resta che mettersi comodi ed attendere il 16 luglio. (rcz)

Linea Verde torna in Calabria e racconta i Fichi di Cosenza Dop

Nella puntata andata in onda domenica 15 su Rai 1, Linea Verde è tornata in Calabria per raccontare, tra le altre bellezze, anche il gusto dolce dei Fichi di Cosenza Dop.

Il programma ha raccontato il lungo percorso che il frutto più dolce del Cosentino ha fatto dalle origini ad oggi.

I Fichi di Cosenza Dop, infatti, hanno ottenuto importanti risultati e tagliato non pochi traguardi, grazie alla DOP ottenuta nel 2011 e al Consorzio di Tutela sorto nel 2020. 

Un percorso ricco, quello dei Fichi di Cosenza Dop e del Consorzio, che inizia circa 20 anni orsono grazie  all’attività di un gruppo di aziende coadiuvate dal lavoro di ricerca agronomica del Dipartimento di Agraria dell’Università degli Studi Mediterranea di Reggio Calabria, supportata anche dalla Azienda Regionale per i Servizi in Agricoltura della regione Calabria ARSAC; e che vanta partecipazioni a fiere nazionali ed internazionali, facendosi conoscere e riconoscere grazie alla presenza presso il Cibus di Parma e il Sial di Parigi. Il grande lavoro del Consorzio di Tutela, infatti, ha reso possibile l’attuazione di una rete sinergica con associazioni e federazioni del comparto enogastronomico oltre ad un vero e proprio piano di promozione e divulgazione – finanziato dal Feasr – Psr Calabria 2014/2020 Misura 3 Intervento 3.2.1- sottointervento A – tale da rendere questi fichi celebri a tavola e non. 

È, inoltre, di recente fondazione il Fichi Festival, l’evento che ha portato a Cosenza giornalisti ed esperti del settore da tutta Italia per conoscere da vicino le proprietà, le tradizioni legate al fico più buono del mondo ed il suo gusto unico per natura. È anche grazie a questa manifestazione che ai Fichi di Cosenza Dop ha dedicato una pagina ed una ricetta la nota rivista gastronomica Sale&Pepe.

Il racconto di questo dolce frutto su Linea Verde è un ulteriore tassello che si aggiunge ai passi fatti nell’attività di promozione e comunicazione: un intenso lavoro di squadra tutto da gustare. (rrm)

Oggi su Linea Verde (Rai1) si parla di Pizzo, Soriano e Mongiana

La Calabria oggi in evidenza su Linea Verde, la popolare trasmissione di Rai Uno in onda alle 12.20. Beppe Convertini illustrerà il suo viaggio nell’entroterra Vibonese, alla scoperta di Pizzo e Soriano Calabro, invece, Peppone Calabrese parlerà delle antiche ferriere borboniche della Mongiana.

Prima tappa quella sulle tracce dei Fenici che per primi portarono la vite di Zibibbo lungo la costa e che oggi è diventato un vino Igp grazie alla passione e all’impegno di Giovanni, un giovane viticoltore che con tenacia ha voluto salvaguardare una tradizione millenaria. Poi sarà la volta di Soriano Calabro dove si confronterà con un glorioso passato che ha visto sorgere uno dei più grandi e potenti conventi domenicani d’Europa, ancora oggi l’immagine di San Domenico in Soriano è meta di pellegrinaggi.

Le antiche ferriere borboniche della Mongiana era una vera e propria industria di cui sono rimaste pochissime tracce, La restanza è il filo conduttore di Convertino e Calabrese, restanza intesa come ciò che resta di un passato ma anche come storie di chi sceglie di restare e investire nella propria terra. Convertino e Calabrese incontreranno poi una famiglia dedita alla coltivazione delle fragole, un gruppo di amici che decide di far nascere una start – up di artigianato orafo nel loro piccolo paese di origine, che rischia di spopolarsi, e poi anche Stefano Caccavari che a San Floro, attraverso un crowdfunding,  ha ridato vita all’ultimo mulino a pietra della Calabria.  E ancora un giovane allevatore di capre e un musicista che ha composto la sua opera ispirandosi proprio al suono dei campanacci. Si parlerà, naturalmente anche delle le specialità tipiche del Vibonese come la ndjua, i fileia e i mostaccioli. (rrm)

Domenica su Linea Verde protagonista l’antica gastronomia della Calabria

Da non perdere, domenica 24 ottobre, alle 12.20, la puntata di Linea Verde su Rai Uno che sarà in Calabria per raccontare la gastronomia antica calabrese, dalle influenze greche, albanesi, romane, arabe, normanne e spagnole.

Beppe ConvertiniPeppone Calabrese, dunque, a bordo di una vecchia Bianchina, porteranno i telespettatori alla scoperta dei borghi che si stanno ripopolando grazie ad un prodotto della terra finora segreto e finalmente svelato al mondo, come nel caso di Longobardi e della melanzana Violetta De.Co.

La cucina calabrese è riservata, schiva, quasi segreta ed è sullo svelamento di questo segreto che si stanno ripopolando molti borghi, ricchi di storia e arte, abbandonati nel tempo, ma ancora in grado di offrire lavoro e reddito proprio ripartendo da prodotti agricoli unici del territorio. Come nel caso di Diamante e del peperoncino, il prodotto tipico della Calabria. (rrm)