Legambiente Calabria: Calendario venatorio non rispetta le prescrizioni della Struttura Tecnica di Valutazione

Anna ParrettaGiorgio Giovanni Berardi e Angelo Calzone, rispettivamente presidente di Legambiente Calabria, coordinatore regionale Lipu Birdlife Calabria e presidente WWF Calabria, hanno denunciato come il calendario venatorio approvato dalla Giunta regionale lo scorso 7 agosto «non rispetta le prescrizioni indicate da scienza nazionale e regionale e dalle norme europee».

In particolare quelle della Struttura Tecnica di Valutazione STV e dall’Ispra «che posticipava l’apertura dell’attività venatoria al 2 ottobre 2024, con le sole eccezioni dei corvidi, del colombaccio e del cinghiale, e non tenendo conto dell’ennesima procedura Eu-Pilot indirizzata all’Italia dalla Commissione europea in ambito venatorio in particolare, per la caccia in periodo di migrazione prenuziale e per la caccia su specie in cattivo stato di conservazione».

«Oltretutto – hanno aggiunto le Associazioni – il calendario venatorio, in assenza di piani di gestione o con piani non adeguatamente attuati, stabilendo la chiusura della caccia al 30 gennaio per turdidi e uccelli acquatici, durante il periodo di  migrazione prenuziale, risulta essere in aperta violazione della Direttiva europea».

Per questo hanno chiesto «al Presidente e alla Giunta Regionale di approvare subito atti con cui vengano escluse, dalla lista delle specie cacciabili in Calabria, le specie in cattivo stato di conservazione, ossia Allodola, Tortora selvatica, Combattente, Moriglione, Quaglia, Moretta e Tordo sassello,di eliminare le preaperture e i posticipi della caccia a fine gennaio dal calendario venatorio».

«Altresì – hanno aggiunto – per contrastare il diffuso e grave fenomeno del bracconaggio, che aumenta sempre in concomitanza con la stagione venatoria, chiediamo l’impegno ad aumentare la vigilanza, stabilendo un piano di controllo organico, incrementando il personale in servizio nei corpi di Polizia Provinciale e attivando specifiche convenzioni con i Carabinieri forestali.”

«Un pessimo regalo alla parte più insensibile dei cacciatori, un grave danno al patrimonio indisponibile dello stato e un attacco ai principi costituzionali di tutela della biodiversità e della fauna», hanno evidenziato, aggiungendo come «nell’atto approvato rimane solo il dovuto divieto di preapertura, ed il posticipo dell’attività venatoria al 2 ottobre 2024 (con la sola eccezione dei corvidi, del colombaccio e del cinghiale), nelle Zone di Protezione Speciale (ZPS) di cui la Direttiva 2009/147/Ce (dove si applicano inoltre le misure di conservazione disposte dal Decreto Ministeriale 17 ottobre 2007), e nelle Zone Speciali di Conservazione (ZSC) di cui la Direttiva 92/43/CE, e, in entrambe, al fine di ridurre l’inquinamento da piombo nelle aree interessate dalla presenza di corsi d’acqua (aree umide), il divieto di utilizzo di munizioni a pallini di piombo».

 

Piano antincendi boschivi, la Regione avvia dialogo con Legambiente, WWF e Lipu

La Regione Calabria ha avviato, nei giorni scorsi, il dialogo sulla programmazione del Piano antincendi boschivi anche con Legambiente, WWF e Lipu.

Le Associazioni, infatti, non avevano partecipato alla prima riunione, svoltasi il 1° febbraio, a causa della mancata comunicazione, dovuta ad un disguido tecnico.

Alla riunione hanno preso parte, oltre all’assessore regionale all’Agricoltura e alla Forestazione Gianluca Gallo, anche il dirigente del settore forestazione Salvatore Siviglia; il commissario di Calabria Verde, Giuseppe Oliva ed alcuni  funzionari regionali. Per le Associazioni ambientaliste erano presenti Antonio Nicoletti, responsabile nazionale Aree protette e biodiversità di Legambiente, Angelo Calzone delegato regionale WWF Italia e Giorgio Berardi coordinatore regionale della Lipu. Ha partecipato  all’incontro anche il presidente regionale dell’ordine degli agronomi e forestali Antonino Sgrò.

Si è trattato di un momento di ascolto e confronto sulle reciproche posizioni, in cui sono state acquisite da parte della Regione Calabria le informazioni ed i contributi sulla tematica inerente gli incendi e recepite critiche e proposte. Una fase di interlocuzione cui seguirà una prima bozza di piano da discutere nelle successive riunioni  per arrivare alla definizione della proposta definitiva del Piano antincendi Boschivi 2022 nell’interesse dell’ambiente e della collettività calabrese. (rcz)