Al MArRC il convegno sull’edilizia in Magna Graecia e in Sicilia

Paradeigmata. Cantieri, tecniche e restauri nel mondo greco d’Occidente è il titolo della due giorni in programma domani, martedì 4 e mercoledì 5 giugno al Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria.

Due giornate di studi, per un evento nato dalla collaborazione tra il MArRC, l’Università Mediterranea di Reggio Calabria e l’Università degli Studi di Foggia. Quasi trenta diversi interventi per definire i “modelli”, tra tradizione e innovazione, dell’edilizia greca nei più importanti centri della Magna Grecia e della Sicilia. Il convegno è curato dal Direttore del Museo, Carmelo Malacrino, dalla prof.ssa Angela Quattrocchi, docente di Restauro all’Università reggina, e dal prof. Riccardo Di Cesare, Professore associato all’Ateneo pugliese. L’organizzazione è stata coordinata dalla dott.ssa Maria Domenica Lo Faro, funzionario del Museo.

«L’università di Foggia – ha dichiarato il prof. Di Cesare – ha promosso con convinzione questo originale incontro scientifico su un tema di ricerca capace di portare grandi novità. Non vediamo l’ora di riunirci insieme ai tanti qualificati studiosi che hanno voluto offrire il loro prezioso contributo. L’archeologia, la scienza “investigativa” delle tracce materiali, ci permette di ricostruire il cantiere edilizio antico nelle sue tappe, dalla cava alla costruzione fino ai restauri. Una splendida occasione per rivedere all’opera le maestranze, le macchine, i materiali protagonisti nei processi di costruzione degli edifici e delle infrastrutture dell’antico mondo greco d’Occidente».

La prima giornata si aprirà con l’intervento del Direttore Generale Musei, Massimo Osanna, e sarà dedicata ai temi generali e alla Magna Grecia, con una relazione introduttiva sui cantieri nei santuari greci del prof. Giovanni Marginesu, dell’Università degli Studi di Sassari. Partendo da Cuma e Velia si giungerà nel pomeriggio ai numerosi interventi sui centri antichi del territorio calabrese. Il giorno successivo sarà interamente dedicato alla Sicilia, dall’estremità orientale di Capo Peloro per arrivare ad Agrigento, Segesta e Selinunte. La partecipazione come uditore è libera, fino a disponibilità di posti. Sarà possibile seguire i lavori anche in streaming, su piattaforma digitale.

«Questo convegno – ha commentato la prof.ssa Quattrocchi – invera nuovamente la costruttiva collaborazione tra il Museo e le Università. Un approfondimento di tematiche legate alle specificità identitarie dei beni culturali del territorio, nell’ottica di una sempre più estesa e consapevole divulgazione dei suoi valori storico-artistici».

Ad aprire il convegno con i saluti istituzionali sono stati invitati la Vicepresidente della Regione Calabria, Giusy Princi, ilsindaco della Città Metropolitana, Carmelo Versace, il sindaco del Comune di Reggio Calabria, Paolo Brunetti, e il Magnifico Rettore dell’Università Mediterranea, Giuseppe Zimbalatti.

«Da anni lavoriamo per la realizzazione di questo importante convegno scientifico – ha dichiarato il direttore Malacrino. Il MArRC è diventato un grande museo, non solo in termini di numeri di visitatori e qualità dei servizi, ma anche come polo culturale e centro di ricerca. Tante università italiane e straniere stanno collaborando nello studio delle ricche collezioni museali, sia esposte che conservate nei depositi».

«Allo stesso tempo – ha concluso – sono stati promossi numerosi convegni internazionali, anche in sinergia con atenei e altri enti di ricerca. Sono felice che tanti studiosi abbiano risposto con entusiasmo all’invito a partecipare a questo incontro scientifico e ringrazio i colleghi Angela Quattrocchi e Riccardo Di Cesare per la continua e variegata collaborazione, basata anche su una fraterna amicizia». (rrc)

REGGIO – Con la Domenica al Museo oltre 2200 ingressi al MArRC

Sono stati 2203 i visitatori che hanno scelto di visitare il Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria durante La domenica al Museo, iniziativa voluta dal ministero della Cultura, guidato da Gennaro Sangiuliano.

«Fare una visita al Museo nella prima domenica del mese – ha dichiarato il direttore del MArRC, Carmelo Malacrino – è diventato un’abitudine per tanti reggini e calabresi. È quasi un appuntamento fisso, in cui la comunità del territorio si ritrova non solo per rivedere i suoi Bronzi di Riace e di Porticello, ma anche per scoprire le varie novità della programmazione museale. Tanti, in questa prima domenica di luglio, hanno voluto visitare la grande mostra “Per gli dei e per gli uomini. Musica e danza nell’antichità”, che ho avuto il piacere di curare insieme alle archeologhe Angela Bellia e Patrizia Marra».

«Un affascinante percorso espositivo – ha aggiunto – con oltre 160 opere provenienti da diversi musei, alcune esposte per la prima volta. È il caso, ad esempio, di due kymbala, piccoli piatti in bronzo utilizzati come strumento musicale proprio a Reggio nell’antichità. Un’affascinante e inedita testimonianza di quanto la musica fosse presente e importante anche nell’area dello Stretto». (rrc)

REGGIO – Domenica ingresso gratuito al MArRC

Domenica 2 luglio al Museo Archeologico Nazionale di Reggio calabria torna la Domenica al Museo, voluta dal Ministero della Cultura, guidato da Gennaro Sangiuliano

«Abbiamo deciso di estendere la gratuità anche ad altre giornate dell’anno – ha dichiarato il ministro –; queste giornate contribuiscono ad aumentare la consapevolezza del valore inestimabile dei luoghi della cultura statali che sono le fondamenta della nostra identità. Grazie a tutto il personale che consente le aperture».

Tutti potranno ammirare il ricco percorso del MArRC, sviluppato sui quattro livelli in ordine cronologico e tematico, concludendo la visita con la sala dei magnifici Bronzi di Riace e di Portielo. Circa 200 vetrine con migliaia di reperti esposti, dalla preistoria alla tarda età imperiale. I visitatori potranno interagire con i canali social del Museo attraverso gli hashtag #MArRC, #museitaliani e #domenicalmuseo.

«Entriamo nel pieno della stagione estiva – il direttore del Museo, Carmelo Malacrino –. Il MArRC offrirà una suggestiva programmazione di mostre e di eventi, molti dei quali torneranno ad animare la splendida terrazza affacciata sullo Stretto. Un appuntamento molto atteso dai turisti e da tutta la comunità del territorio. Questa prima domenica di luglio con ingresso gratuito sarà anche l’occasione per visitare la grande mostra “Per gli dei e per gli uomini. Musica e danza nell’antichità”, che ho avuto il piacere di curare insieme alle archeologhe Angela Bellia e Patrizia Marra».

«Un affascinante percorso espositivo, con oltre 160 opere provenienti non solo dalle collezioni del Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria – ha concluso –, ma anche da quelle del Museo Archeologico Nazionale di Napoli e del Museo Archeologico Regionale “Paolo Orsi” di Siracusa. Vi aspettiamo». (rrc)

REGGIO – Si presenta il libro “L’atomo inquieto”

Questo pomeriggio, a Reggio, alle 17, nella Sala Conferenze del Museo Archeologico Nazionale, si presenta il libro L’atomo inquieto  di Mimmo Gangemi.

L’evento è promosso dal Centro Internazionale Scrittori della Calabria.

Apriranno l’incontro gli interventi di saluto di Carmelo Malacrino, direttore del MArRC, e di Loreley Rosita Borruto, presidente del Cis della Calabria. Introdurrà la manifestazione la prof.ssa Paola Radici Colace, Ordinario di Filologia classica dell’Università di Messina e presidente onorario e direttore scientifico del CIS. Concluderà l’incontro lo scrittore Mimmo Gangemi. 

Il protagonista de “L’atomo sfuggente” è Ettore Majorana, lo scienziato catanese di cui si sono perse le tracce alla fine di marzo del 1938, ritenuto uno tra i più bravi fisici collaboratori di Enrico Fermi. 

«Dopo essermi documentato a lungo – scrive Gangemi – ho voluto, partendo da fatti documentati, far muovere il protagonista che racconta lui stesso, con un io narrante anche esso inedito nei miei lavori, per ritrovare il senso di quegli anni così drammatici». 

Mimmo Gangemi, scrittore, ingegnere e giornalista, è autore di vari romanzi, tra i quali “La signora di Ellis Island” (2011, 2019) e “Il giudice meschino” (2009), da cui è stata tratta l’omonima fiction con Luca Zingaretti. Diversi suoi libri sono tradotti in Francia. Con il suo ultimo romanzo “Il popolo di mezzo” (2021) è stato finalista alla V edizione del Premio Letterario Mario La Cava e vincitore del Premio dei lettori del Caffè Letterario.

Parallelamente, nel suggestivo spazio di Piazza Paolo Orsi, continueranno i laboratori didattici per bambini e famiglie “Un’Estate al MArRC”. Sabato 24 e domenica 25 altri due appuntamenti con la società 4Culture: la simulazione di uno scavo archeologico per la fascia 5-10 anni ed attività per tutto il nucleo familiare. I piccoli visitatori dovranno essere accompagnati da almeno un adulto (soggetto alla bigliettazione ordinaria); per informazioni e richieste sull’iniziativa sono a disposizione la mail comunicazione@4culture.it e il cellulare 3487246747.

Al Museo si accede dal martedì alla domenica, con orario continuato dalle 9:00 alle 20:00 (ultimo ingresso alle 19:30). Dal 15 giugno al 15 settembre, in applicazione delle disposizioni di cui al D.L. 61/2023, verrà applicata una maggiorazione di 1 euro a tutte le tipologie di biglietto di ingresso, al fine di finanziare gli interventi di tutela e ricostruzione del patrimonio culturale danneggiato dagli eventi alluvionali verificatisi in Romagna e nelle Marche. Per le ragazze e i ragazzi under 18, l’ingresso, invece, è sempre gratuito. (rrc)

REGGIO – S’inaugura la mostra “Per gli dei e per gli uomini”

Domani pomeriggio, a Reggio, alle 17, nello spazio di Piazza Paolo Orsini del Museo Archeologico Nazionale, s’inaugura la mostra Per gli dei e per gli uomini. Musica e danza nell’antichità a cura del direttore del Museo, Carmelo Malacrino insieme all’archeologa Patrizia Marra e alla dott.ssa Angela Bellia.

«Questa esposizione – sottolinea la dott.ssa Bellia – pone in evidenza la necessità di indagare sul “soundscape storico” alla riscoperta del “tessuto sonoro” nel quale vivevano le civiltà che ci hanno preceduti per aiutarci a comprendere come il suono sia presente nella vita e nell’ambiente naturale e come sia oggi più che mai necessario sollecitare una nuova sensibilità verso il suono e la musica come parte dell’ecosistema nel quale siamo immersi».

Oltre 160 opere in esposizione, provenienti non solo dalle collezioni del MArRC; vasi in ceramica figurata e in argento decorato, avori e ossi lavorati, piccole statuette in terracotta e grandi statue in marmo, fino agli affreschi e a numerosi strumenti antichi in bronzo giungono sulla sponda dello Stretto sia dal Museo Archeologico Nazionale di Napoli, diretto da Paolo Giulierini, sia dal Museo Archeologico Regionale “Paolo Orsi” di Siracusa, diretto da Carmelo Bennardo.

«La mostra – aggiunge la dott.ssa Marra – vuole sensibilizzare il pubblico più ampio al fascino dei suoni del mondo antico, conducendo i visitatori alla scoperta delle tante differenze nelle sonorità greche e romane, ma anche delle tante analogie che le accomunano al presente”. 

Al visitatore sarà offerta una incredibile selezione di reperti, che testimonia quanto la musica e la danza abbiano rivestito un ruolo fondamentale nella società antica, permeandola in ogni suo aspetto. Il tutto organizzato seguendo linee guida tematiche volte a favorire un graduale approfondimento del panorama sonoro nel mondo greco e romano.

La sezione dedicata agli strumenti musicali permetterà al visitatore di familiarizzare con terminologia e forme – in alcuni casi decisamente “curiose” – degli oggetti sonori. Le testimonianze figurate giunte sino a noi, sui supporti più diversi, guideranno il pubblico attraverso la scoperta dei modi di ascoltare e produrre musica e danza nel corso dei diversi frangenti della vita, in ambito domestico, così come nelle occasioni conviviali, cultuali e di intrattenimento.

Il percorso espositivo sarà reso ancora più emozionante dalle note della lyra nell’interpretazione dell’antico strumento a sette corde suonato da Nikos Xanthoulis, che riecheggeranno negli ambienti accompagnando due video appositamente predisposti per l’esposizione.

All’inaugurazione parteciperà il Conservatorio “F. Cilea” di Reggio Calabria, diretto da Francesco Romano, con un Ensemble di musica d’insieme per strumenti ad arco della cattedra del prof. Giovanni Caridi, con brani di F.J. Haydn, J.S. Bach e K. Jenkins. Tra le Istituzioni, sono stati invitati a dare un saluto la Vicepresidente della Regione Calabria, Giusi Princi; il sindaco f.f. della Città Metropolitana di Reggio Calabria, Carmelo Versace; il sindaco f.f. di Reggio Calabria, Paolo Brunetti; il Segretario Regionale del Mic e Soprintendente ABAP RC-VV, Fabrizio Sudano; la direttrice dell’Istituto di Scienze del Patrimonio Culturale del CNR, Costanza Miliani.

“Sarà certamente la mostra più bella e articolata degli ultimi anni – conclude Malacrino –, alla quale lavoriamo sin dal 2019. Ringrazio le amiche Angela Bellia e Patrizia Marra per questa collaborazione, che farà scoprire tanti aspetti suggestivi della musica e della danza nell’antichità. La mia gratitudine va anche ai direttori del Museo Archeologico Nazionale di Napoli e del Museo Archeologico Regionale “Paolo Orsi” di Siracusa per i numerosi prestiti di opere. Una fruttuosa sinergia, volta a valorizzare al meglio queste opere meravigliose”. (rrc)

Al MArRC nuovi studi in collaborazione con Università Straniere

Al Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria è particolarmente attivo è il campo della ricerca scientifica, sia nell’ambito delle iniziative promosse dalla direzione e dallo staff del Museo, sia nei progetti di studio sviluppati in collaborazione con enti di ricerca e università italiane e straniere.

Tra le molte attività svolte nelle ultime settimane, due progetti hanno riguardato reperti osteologici provenienti da due diversi contesti. Il primo si riferisce a uno scheletro affetto da nanismo, rivenuto in una sepoltura bisoma nella Grotta del Romito a Papasidero (CS) ed esposto al Livello A del MArRC, nella sezione dedicata alle testimonianze del Paleolitico in Calabria.

Con il coordinamento e sotto la supervisione del Funzionario archeologo Daniela Costanzo, questi reperti sono stati esaminati da due prof.sse della University of Reading (Regno Unito): l’archeologa April Nowell e l’antropologa Mary Lewis. Il secondo riguarda le analisi dei resti ossei provenienti dalla necropoli reggina di San Giorgio Extra, condotte dagli studiosi dell’Università di Vilnius (Lituania) e di Trieste, con il coordinamento, oltre che della dott.ssa Costanzo, anche del dott. Andrea Gennaro, della Soprintendenza ABAP RC-VV. I risultati preliminari di questa ricerca sono stati presentati lo scorso 11 maggio a Lisbona (Portogallo), nell’ambito dell’International Conference on Analytical Heritage.  

«Il Museo – ha spiegato il direttore Malacrino  – è diventato un luogo vivace di attività. Non solo un’esposizione allineata agli standard internazionali, con un allestimento che valorizzi ogni reperto, trasformandolo in protagonista di tante storie rivolte a ogni tipo di visitatore. Ma pure un luogo dinamico e inclusivo per tutta la comunità del territorio, sempre più presente con innumerevoli iniziative. Senza tralasciare che MArRC è anche un centro di studi e restauri, nel quale la ricerca e la conservazione delle collezioni esposte o conservate nei depositi sono una continua priorità. Per noi la conoscenza è alla base della tutela e della valorizzazione. Per questo ringrazio il personale scientifico, tecnico e amministrativo impegnato per lo svolgimento di queste attività, nonché tutti gli studiosi italiani e stranieri che rivolgono la loro attenzione al nostro Museo, certamente uno dei più ricchi e importanti della Magna Grecia». (rrc)

 

Venerdì al MArRC il convegno nazionale “Psicoanalisi e Periferie”

Venerdì 10 giugno, al Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria, alle 9.30, si terrà il convegno Kalokagathia. La ricerca dell’armonia dall’arte alla clinica, ideato e organizzato nell’ambito del progetto Psicoanalisi e Periferie, fortemente voluto e sostenuto dalla Società Psicoanalitica Italiana, accoglie psicoanalisti e psichiatri in un dialogo tra arte e clinica.

 I lavori si apriranno coi saluti del Direttore del Museo di Reggio Calabria, dottor Carmelo Malacrino, a cui seguiranno quelli del Vice Presidente  della Società Psicoanalitica Italiana dottor Nicolino Rossi; porgerà i saluti del DSM di Reggio Calabria il dottor Michele Zoccali.

Presenterà il progetto Psicoanalisi e Periferie la dottoressa Annamaria Catanzaro. Il prof. Maurizio Paoletti introdurrà alla modernità dei Bronzi di Riace. Coordinati dalla professoressa Diletta La Torre, dalla dottoressa Donatella Lisciotto e dal dottor Giuseppe Trombetta, si susseguiranno gli interventi di esperti di levatura nazionale ed internazionale – Anna Maria Nicolò, Riccardo Lombardi, Rocco Zoccali, Sandra Isgrò, Mara Siragusa –.

La giornata prevede la visita guidata  dei Bronzi di Riace. (rrc)

REGGIO CALABRIA – Una doppia occasione per visitare il Museo archeologico

Il Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria continua a registrare grande affluenza di pubblico. Solo nella giornata odierna sono stati staccati ben 1464 biglietti, che confermano il trend di crescita del Museo in attesa della stagione estiva.

Il lungo ponte del 2 giugno regalerà un doppio ingresso gratuito al MArRC. Per la Festa della Repubblica, infatti, su iniziativa del Ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, sarà possibile accedere liberamente in tutti i musei e le aree archeologiche statali. Un’opportunità che sarà riproposta il 4 giugno con il tradizionale appuntamento della Domenica al Museo.

«Abbiamo deciso di estendere la gratuità ad altre giornate dell’anno – ha dichiarato il Ministro Sangiuliano – : l’8 marzo per tutte le donne, poi il 25 aprile, il 2 giugno e il 4 novembre per ricordare tre avvenimenti importanti della storia italiana. Queste giornate contribuiscono ad aumentare la consapevolezza del valore inestimabile dei luoghi della cultura statali che sono le fondamenta della nostra identità. Grazie a tutto il personale che consente le aperture».

I visitatori potranno ammirare il ricco percorso del MArRC, sviluppato sui quattro livelli in ordine cronologico e tematico, che si conclude con la sala dei magnifici Bronzi di Riace e di Portielo. Circa 200 vetrine con migliaia di reperti esposti, dalla preistoria alla tarda età imperiale. Tutti i visitatori potranno interagire con i canali social del Museo attraverso gli hashtag #MArRC, #museitaliani, #2giugnoalmuseo e #domenicalmuseo.

«Il MArRC attente con trepidazione i visitatori per il prossimo weekend – commenta il direttore del Museo, Carmelo Malacrino. I numeri di questi ultimi mesi, con un aumento a tre cifre in percentuale rispetto allo scorso anno, confermano la “voglia di cultura” già espressa dal Ministro, ma anche il pieno inserimento del nostro territorio nei flussi turistici. I Bronzi di Riace e di Porticello restano una grande opportunità per far scoprire lo straordinario patrimonio culturale della Calabria e dell’area dello Stretto».

In attesa dell’inaugurazione della nuova grande mostra “Per gli dei e per gli uomini. Musica e danza nell’antichità”, in Piazza Paolo Orsi si potrà ancora visitare l’esposizione “Sullo scaffale dello speziale. Vasi da farmacia nella Calabria del Settecento”, curata dal direttore Malacrino insieme alle archeologhe Mariangela Preta e Maria Domenica Lo Faro. Ad essa di aggiungono la mostra “I Bronzi di Riace. Un percorso per immagini”, anch’essa curata dal direttore del MArRC con splendide fotografie di Luigi Spina, e la piccola sezione “Depositi in Mostra”, curata dal direttore Malacrino e dal funzionario archeologo Daniela Costanzo.

Ricordiamo che sabato 3 giugno saranno in vigore le consuete tariffe di ingresso. Al museo si accede senza prenotazione, con orario continuato dalle 9:00 alle 20:00 (ultimo ingresso 19:30), lunedì chiuso. L’ingresso è sempre gratuito per i ragazzi fino a 18 anni. (rrc)

REGGIO – Al MArRC a giugno una mostra sulla musica e danza nel mondo antico

Nella prima metà di giugno, al Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria, sarà inaugurata la mostra Per gli dei e per gli uomini. Musica e danza nel mondo antico a cura del direttore Carmelo Malacrino, e delle dott.sse Patrizia MarraAngela Bellia.

’esposizione, allestita al Livello E del MArRC, avrà lo scopo di presentare, attraverso i reperti, le immagini e gli strumenti originali, il mondo sonoro nell’antichità e le varie occasioni del “fare musica”, di ascoltarla e di produrla per accompagnare la danza. «Per la prima volta – sottolinea la dott.ssa Bellia, ricercatrice dell’Istituto di Scienze del Patrimonio Culturale del Cnr – una mostra avrà l’obiettivo di accompagnare i visitatori nella comprensione degli eventi sonori legati all’infanzia, all’età adulta e ai momenti musicali che accompagnavano all’ultima dimora. L’esposizione metterà in evidenza come la musica e la danza fossero presenti in tutte le attività del mondo antico, nell’educazione e nelle azioni sacre, nella condivisione di momenti di piacere, nello sport e nei rituali funerari, e persino in battaglia».

Uno splendido percorso, con oggetti del mondo greco e romano provenienti non solo dalle collezioni del Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria, ma anche da quelle del Museo Archeologico Nazionale di Napoli e del Museo Archeologico Regionale “Paolo Orsi” di Siracusa, con statue, affreschi, vasi e altri manufatti in argento, bronzo, osso e avorio. 

«La mostra – aggiunge la dott.ssa Marra – ha anche il fine di sensibilizzare il pubblico più ampio alla bellezza dei suoni in tutti gli ambiti della vita, conducendo i visitatori alla scoperta delle tante differenze delle sonorità nel mondo antico, ma anche delle tante analogie che le accomunano al presente». I visitatori, infatti, avranno la possibilità di entrare nell’universo musicale dell’antichità e di comprendere il paesaggio sonoro nel quale erano immersi gli esseri umani del passato, scoprendo l’importanza della musica e della danza attraverso la relazione che le lega ai contesti sacri, funerari e della vita quotidiana.

«Con questa esposizione – conclude Malacrino – diamo inizio alla stagione estiva, che vedrà anche quest’anno molti eventi al MArRC. Ringrazio le amiche Angela Bellia e Patrizia Marra per questa collaborazione, che farà scoprire tanti aspetti suggestivi della musica e della danza nell’antichità. La mia gratitudine va anche ai direttori del Museo Archeologico Nazionale di Napoli e del Museo Archeologico Regionale “Paolo Orsi” di Siracusa per i numerosi prestiti di opere. Una fruttuosa sinergia, volta a valorizzare al meglio queste opere meravigliose». (rrc)

REGGIO CALABRIA – Al Museo archeologico tremila ingressi in soli due giorni

Il Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria continua ad attrarre flussi sempre maggiori di visitatori. Dopo la giornata di chiusura settimanale, martedì 23 maggio sono stati registrati 1271 ingressi e nella sola giornata di ieri ben 1606. Tante le scuole in gita, con studenti di ogni età affascinati dai reperti archeologici esposti sui quattro livelli del MArRC. Moltissimi anche i turisti, in particolare stranieri, giunti in riva allo Stretto attratti dai magnifici Bronzi di Riace e di Porticello.

«Dopo gli anni della pandemia – commenta il direttore del Museo, Carmelo Malacrino – è bellissimo vedere le sale del Museo affollate di ragazzi in gita scolastica, provenienti da regioni vicine e lontane. I loro accenti si mescolano ai suoni delle lingue dei turisti stranieri, aumentati sensibilmente quest’anno. La loro presenza è una grande opportunità per il nostro territorio: se resteranno soddisfatti da servizi efficienti e da un’offerta turistica di livello, certamente con parenti e amici promuoveranno la Calabria molto meglio di una costosa campagna pubblicitaria. Il Museo si sta preparando per offrire un’estate ricca di iniziative, a partire dalle tre grandi mostre che saranno inaugurate tra giugno e luglio».

Ma il Museo reggino lavora senza sosta pure “dietro le quinte”. Proseguono infatti le attività di studio sulle collezioni archeologiche esposte o conservate nei depositi, anche in collaborazione con Università ed enti di ricerca. Nei giorni passati il prof. Paolo Poccetti, dell’Università di Roma “Tor Vergata”, e il prof. Luigi Vecchio, dell’Università degli Studi di Salerno, sono stati al MArRC per approfondire lo studio del cosiddetto Cippo di Tortora, esposto al Livello B del Museo. Si tratta di un blocco lapideo di forma parallelepipeda, sul quale è incisa una lunga iscrizione; fu scoperto dal prof. Francesco La Torre nel 1991 a Tortora, sull’alto Tirreno Cosentino, e da allora è divenuto una testimonianza fondamentale per la conoscenza della lingua degli Enotri.

In collaborazione con la dott.ssa Barbara Fazzari, funzionario responsabile del Laboratorio di Restauro del MArRC, e con la dott.ssa Daniela Costanzo, funzionario responsabile delle Collezioni museali, i due accademici hanno svolto un’accurata osservazione del cippo, supportati dagli strumenti digitali utilizzati dal dott. Daniele Bursich. È stata impiegata la fotogrammetria tridimensionale (o fotomodellazione), una tecnica di rilievo che si basa sulla rielaborazione di molte fotografie digitali trasformate in una nuvola di punti. La nuvola incorpora sia informazioni spaziali (coordinate Xyz) che cromatiche (Rgb) descrivendo l’oggetto non solo nella sua forma, ma anche nel suo colore originale (modello 3D fotorealistico). Successivamente è stata applicata la Rti, che consente di acquisire la superficie di un oggetto reale attraverso un processo di fotografia digitale chiamato Reflectance Transformation Imaging (Rti).

«Grazie alla collaborazione con Luigi Vecchio su materiali epigrafici di altri siti – dichiara il prof. Poccetti – ho potuto sperimentare l’efficacia e i vantaggi delle nuove tecniche di fotogrammetria tridimensionale e Rti per la lettura di iscrizioni rese particolarmente problematiche dalle difficili condizioni del supporto. Ciò mi ha convinto dell’opportunità di applicare queste tecniche al Cippo da Tortora, recante su più lati un’iscrizione paleosabellica, la quale costituisce un documento, unico nel suo genere, della lingua e della cultura delle popolazioni di età arcaica insediate nell’entroterra della costa del basso Tirreno. Dalla ricognizione fotografica con le suddette tecniche si attende un deciso miglioramento della lettura dell’epigrafe rispetto alla sua edizione risalente a oltre venti anni fa, con conseguente beneficio dell’interpretazione globale del testo».

«Ho sperimentato la tecnica Rti – aggiunge il prof. Vecchio – nello studio di iscrizioni (alcune delle quali insieme al prof. Poccetti) la cui lettura si rivelava molto problematica. I risultati ottenuti mi hanno convinto a incitare Paolo ad applicarla anche al Cippo di Tortora, un documento di eccezionale importanza per la storia della Magna Grecia. Ringrazio il direttore Malacrino e tutto lo staff del MArRC per questa concreta collaborazione tra Università e Museo, una sinergia che unisce in un unico progetto la ricerca, la documentazione per la conservazione e, non da ultima, la valorizzazione». (rrc)