Inaugurato all’Unical il primo anno del corso di laurea in Medicina e Chirurgia TD

di FRANCO BARTUCCI Inaugurato all’UniCal dal Rettore Nicola Leone il primo anno del Corso di laurea in Medicina e Chirurgia TD (Tecnologie Digitali), che ha visto l’immatricolazione di 120 giovani aspiranti studenti, metà dei quali provenienti da altre regioni italiane. Un corso scelto  per il carattere innovativo del suo percorso di studi.  

La cerimonia si è svolta nell’aula gialla dell’edificio polifunzionale, di fresca ristrutturazione, alla presenza del prof. Marcello Maggiolini, coordinatore del corso di laurea, alla presenza di altri docenti.

«Una data storica per l’Unical e per l’intero territorio regionale: i primi 120 studenti del nuovo Corso di Laurea in Medicina e Chirurgia TD (tecnologie digitali) dell’Ateneo – viene riportato nel comunicato dell’UniCal – hanno varcato la soglia dell’aula “Gialla” del Polifunzionale, uno spazio simbolico che evoca i primi anni della vita dell’Università della Calabria, per l’inizio delle loro attività didattiche.  Dall’Università della Calabria, a più di 50 anni dalla sua fondazione, parte così una grande sfida con l’inizio di un percorso innovativo che coniuga la formazione medica con le tecnologie digitali ed i nuovi saperi che sempre più diventano indispensabili per migliorare le attività diagnostiche, terapeutiche e riabilitative». 

La verità storica

Siccome si parla di data storica e si fa riferimento ai primi anni di vita dell’UniCal è il caso di fare chiarezza e verità sulla questione di Medicina all’Ateneo di Arcavacata.

Di Medicina all’UniCal se n’è parlato per la prima volta all’inizio degli anni ottanta con il Rettore Pietro Bucci, che sollecitato dal Senato Accademico, su richiesta del Preside della Facoltà di Ingegneria, prof. Franco Maceri, aprì una trattativa con la libera Università di Catanzaro e con il sindaco di Catanzaro dell’epoca Marcello Furriolo, senza riuscire nell’intento. Il Rettore Bucci propose di attivare in comune con la libera Università di Catanzaro il corso di Medicina facendo svolgere il primo triennio all’UniCal e gli ultimi due anni di cliniche a Catanzaro, che ambiva ottenere, da parte dello Stato il riconoscimento statale.

Con il Rettore Beniamino Andreatta, addirittura, nel 1973, visto che Catanzaro, in coincidenza dell’inaugurazione del primo anno accademico 1972/1973 dell’UniCal, con il Consorzio universitario di fresca istituzione, riuscì ad attivare la libera Università (con Medicina e Giurisprudenza) in collaborazione con le Università di Napoli e Messina, fu fatto un tentativo di creare un sistema universitario regionale integrato coinvolgendo anche Reggio Calabria, dal momento che aveva già l’Istituto Statale Superiore di Architettura. L’Università della Calabria avrebbe assunto, se la proposta passava, la funzione di sede amministrativa centrale. Anche questa fu respinta per le visibili ambizioni di avere ciascuno la propria autonomia e riconoscimento statale che come si è visto arrivarono qualche decennio dopo.

Dopo cinquant’anni del primo anno accademico dell’UniCal ecco che finalmente si consegue un sogno che in tanti si impegnarono nella stessa Università perché ciò accadesse e tra i tanti vengono alla luce tre sommi docenti: Franco Maceri, Pietro Bucci e Sebastiano Andò che seppe per ultimo prenderne la fiaccola realizzativa.

I meriti del Rettore Nicola Leone 

Merito, quindi, al rettore Nicola Leone, che oggi per suggellare questa ulteriore importante tappa del progetto per la Sanità dell’Università della Calabria, ha inteso salutare personalmente l’avvio delle lezioni del nuovo corso di laurea in Medicina e chirurgia e Tecnologie digitali, dando il benvenuto e congratulandosi con i 120 studenti che hanno vinto il concorso nazionale e hanno indicato l’Unical come prima scelta tra le tante sedi di Medicina.   

«È stato un orgoglio – ha dichiarato il rettore Nicola Leone – augurare agli studenti un buon anno accademico, in una giornata che apre un nuovo emozionante capitolo per l’ateneo e per tutto il territorio. Questo corso nasce dalla lunga tradizione dell’ateneo in ingegneria, informatica e intelligenza artificiale da una parte e nei settori della ricerca biomedica dall’altra, realizzando un progetto formativo interdisciplinare di avanguardia, unico per il focus sull’Intelligenza Artificiale». 

Circa metà degli studenti provengono da altre regioni ed hanno preferito l’Unical ad altre sedi più vicine o blasonate per il carattere innovativo del corso, come testimoniano le parole di due giovani studenti, provenienti rispettivamente dalla Basilicata e dalla Puglia.

«Abbiamo scelto questo corso di laurea perché può offrire sbocchi sicuramente più interessanti rispetto al tradizionale corso di laurea in medicina e chirurgia, pur garantendo una solida formazione medica di base. Questo corso – hanno sottolineato – è una grande opportunità per il nostro futuro perché l’evoluzione della medicina va di pari passo con quello della tecnologia, ed oggi studiare l’intelligenza artificiale applicata al settore medico incuriosisce ed apre scenari inimmaginabili».   

Per Marcello Maggiolini, coordinatore del Corso di laurea in Medicina e Chirurgia TD, «questo nuovo percorso formativo molto innovativo, unico nel panorama nazionale, porterà questi nostri studenti in una professione che li vedrà leader per l’attività medica che andranno a svolgere sia ambito ospedaliero che sul territorio. Quello che avviamo oggi è frutto della grande tradizione dell’ateneo perché siamo consapevoli che l’attività didattica innovativa è quella che poggia sulla ricerca di frontiera».

Il Corso di laurea in Medicina e Chirurgia TD rafforza la presenza dell’ateneo sul territorio ed apre nuove prospettive di crescita in campo sanitario, scientifico e occupazionale. Prevede l’erogazione delle lezioni all’Unical e dei tirocini clinico-formativi nei presidi sanitari dell’Azienda Ospedaliera dell’Annunziata, dell’Azienda Sanitaria Provinciale e dell’Inrca di Cosenza con i quali sono stati sottoscritti appositi protocolli d’intesa. Il proficuo lavoro e l’azione sinergica che vede insieme l’Università della Calabria e le autorità deputate alla governance sanitaria regionale, provinciale e locale, contribuirà a permeare il territorio con conoscenze e competenze mediche avanzate a vantaggio dei giovani che potranno formarsi con questo nuovo percorso formativo e di tutti i cittadini calabresi che si attendono un’assistenza di qualità. (fb)

Sanità, il presidente Occhiuto: In Calabria 334 borse di specializzazione in Medicina

La Calabria potrà beneficiare di 334 borse di specializzazione in medicina, di cui 84 finanziate dalla Regione. È quanto ha reso noto il presidente della Regione Roberto Occhiuto, sottolineando come «la Regione continua a investire nella formazione di giovani medici che possano nell’immediato futuro dare il proprio contributo attivo alla sanità calabrese».

«Nel riparto dei posti statali delle borse di specializzazione in Medicina – ha spiegato ancora – la Calabria potrà infatti beneficiare quest’anno di un incremento consistente di 58 borse in più rispetto al precedente anno accademico, toccando quota 250, alle quali si aggiungono 84 nuove borse finanziate direttamente dalla Giunta con risorse regionali: una cosa mai accaduta nella storia della nostra Regione».

«Basti pensare che negli ultimi anni – ha proseguito – si arrivava a malapena a finanziare una decina di borse di specializzazione.
Questo straordinario risultato è stato possibile anche grazie al lavoro dei Dipartimenti Università, Istruzione e Tutela della Salute e servizi socio-sanitari della Regione. Teniamo fede ai nostri impegni per rendere migliore e attrattiva la sanità calabrese, investendo fondi importanti per formare sempre di più figure professionali, che siano calabresi o provenienti da altre Regioni, che vogliano impegnarsi a lavorare nel nostro sistema sanitario».

«Tengo a sottolineare – ha precisato – che, al netto dell’importante iniziativa che ha previsto l’innesto dei medici cubani nei nostri ospedali – un’operazione ben riuscita che ci ha consentito di gestire un’emergenza di personale che rischiava non solo di far chiudere interi reparti ma stava generando un esborso milionario dalle nostre casse verso le cooperative di medici a gettone – abbiamo anche assunto, in quest’ultimo anno e mezzo, più di 2.500 tra medici e operatori sanitari».

«La Regione è fortemente impegnata a programmare il futuro del suo sistema sanitario – ha ribadito – e ciò significa anche dare sempre più opportunità ai nostri giovani di formarsi in questo campo sul nostro territorio, nella speranza che decidano, una volta completati gli studi, di restare a lavorare in Calabria. Per questo proseguiremo su questa linea nei prossimi anni aumentando il più possibile e progressivamente le borse di specializzazione finanziate dalla Regione». (rcz)

Il presidente Mancuso: Più posti nei corsi di Laurea di Medicina negli Atenei regionali

Il presidente del Consiglio regionale della Calabria, Filippo Mancuso, ha evidenziato come «la scelta del Ministero dell’Università e della Ricerca di incrementare di oltre 4 mila posti quelli disponibili per gli studenti intenzionati a frequentare i corsi di laurea di medicina e chirurgia delle università, è un importante segnale lanciato dal governo  per contrastare le  sofferenze di personale nel Servizio sanitario nazionale».

«Di questo investimento – ha aggiunto – beneficeranno le università calabresi, che potranno assicurare maggiori opportunità ai nostri giovani di restare, studiare e formarsi nella nostra terra. Il nuovo corso dell’Unical, in fase di accreditamento, si affiancherà a quello dell’Universita Magna Graecia di Catanzaro che, rispetto al precedente anno accademico, potrà contare su circa 150 posti in più per un totale di 475 posti in Medicina e Chirurgia».

«Sono numeri solidi e significativi – ha evidenziato – per  una regione  che ha bisogno di unità d’intenti e non certo di competizioni campanilistiche. L’impostazione del governo Meloni è in linea con i progetti messi in piedi dalla Regione  che, in meno di un anno e mezzo, ha ottenuto ciò che  per venti anni nessuno era riuscito ad ottenere: la creazione dell’Azienda ospedaliero universitaria ‘Renato Dulbecco’. L’integrazione di due realtà importanti e diverse come Pugliese-Ciaccio e Mater Domini, oltre a rafforzare l’assistenza sanitaria, si prefigge di consolidare la leadership nella didattica, nella formazione e nella ricerca in ambito sanitario dell’Ateneo di Catanzaro».

«Quest’ultimo, a differenza di altri – ha proseguito –, può contare su una ricca rete di scuole di specializzazione, aspetto su cui mi auguro il governo Meloni  faccia un ulteriore sforzo, per rovesciare la tendenza secondo cui  una bassa percentuale di laureati diventano specialisti, visto che sono poi quest’ultimi ad essere effettivamente impiegati negli ospedali pubblici. Sono convinto che la prossima campagna comune per salvare il Servizio sanitario sia contrastare la fuga dei medici, in particolari dai reparti dell’emergenza urgenza, e rendere questa professione più attrattiva rispetto alle attuali disagiate condizioni».

«La sfida che attende il nuovo Rettore e gli organismi di nuova elezione dell’Umg è impegnativa e stimolante – ha sottolineato –. Sarà loro compito garantire un’elevata qualità dell’offerta formativa. Una sfida che viaggia di pari passo con il progressivo avanzamento dello sviluppo della ‘Dulbecco’, che seguirà le scadenze fissate dal protocollo d’intesa Regione-Umg. A partire dal progetto di realizzazione di un nuovo pronto soccorso, necessario per il territorio e fortemente voluto dai pazienti». (rrc)

Al via le Giornate Internistiche calabresi

Tagliano il traguardo della XX edizione le Giornate internistiche calabresi che si svolgeranno tra l’Università “Magna Graecia” di Catanzaro e il T Hotel (Feroleto Antico) da giovedì 25 a domenica 28 maggio prossimi. Un evento formativo importante che, anche quest’anno, richiamerà un parterre di relatori di grande qualità e competenza a livello nazionale e internazionale.

Il presidente del congresso è il dottor Gerardo Mancuso, vicepresidente nazionale della Società italiana medicina interna. «È il momento di riprendere con rinnovata energia i percorsi volti al miglioramento dell’assistenza sanitaria pubblica, della definizione dei percorsi clinici e delle cure – spiega il dottor Mancuso – I problemi emergenti sono il progressivo invecchiamento della popolazione, la multipatologia, la gestione della politerapia, la crescente complessità clinica dei pazienti e la fragilità psicofisica e sociale che rendono spesso difficile il rientro a domicilio dopo il ricovero ospedaliero. Anche su questi temi oltre che su quelli più squisitamente scientifici si discuterà nel nostro annuale appuntamento congressuale di quest’anno».

Specializzato in Medicina interna con lode, Gerardo Mancuso è allievo di Pier Luigi Mattioli nella Cattedra di Medicina interna della Università di Catanzaro dove ha insegnato Metodologia clinica e si è occupato di attività cliniche. È stato professore a contratto di insegnamenti di Reumatologia, Cardiologia, Medicina interna ed è autore di oltre cento pubblicazioni scientifiche; è autore e relatore di molte iniziative formative regionali e nazionali.

Nel 2001 è vincitore di concorso di direttore della Unità operativa complessa di Medicina Interna del Presidio Ospedaliero di Lamezia Terme dove attualmente presta servizio. Il reparto è stato citato nel 2003 dal ministero della Salute come Centro di riferimento per la cura delle malattie reumatiche, nel 2010 dal ministero della Salute come un reparto di rilievo per la cura dell’Ictus e dal commissario del piano di rientro nel 2017 come migliore reparto di Medicina della regione e fra i dieci reparti fra tutte le specialità della rete ospedaliera per l’impatto clinico e quello economico. Il reparto è anche citato in Italia come fra i pochi in possesso della sub Intensiva Internistica con quattro posti letto dotati di tecnologica di monitorizzazione ed attrezzature dedicate.

E proprio al professor Mattioli è dedicata la lettura del professor Francesco Perticone che inaugurerà le Giornate internistiche giovedì 25 maggio alle 16.30 nell’Auditorium “Venuta” dell’Università Magna Graecia di Catanzaro. Successivamente, alle 17, il dottor Gerardo Mancuso e il dottor Francesco Andreozzi parleranno, in particolare, del modello innovativo della gestione dei pazienti diabetici nei reparti di medicina interni grazie ad un progetto realizzato negli ospedali di Lamezia Terme, Soveria Mannelli e nell’azienda ospedaliero-universitaria “Mater Domini” di Catanzaro.

«I pazienti diabetici devono tenere sotto controllo la glicemia nell’arco della giornata: i livelli di glucosio variano, condizionati da diversi fattori – spiega Mancuso – Ecco perché grazie ad un sistema di sensori che ci consente di rilevare il valore del glucosio in remoto ai pazienti ricoverati in contemporanea, possiamo ridurre al minimo i margini di errore ed individuare le migliori soluzioni terapiche. Si tratta della prima esperienza in Italia che ci consente di essere orgogliosamente all’avanguardia».

In occasione della giornata inaugurale saranno presenti a portare i propri saluti: Roberto Occhiuto – presidente Regione Calabria, Wanda Ferro – sottosegretario agli Interni, Giovambattista De Sarro – rettore Università Magna Graecia di Catanzaro, Agostino Gnasso – preside Facoltà Medica, Ilario Lazzaro – direttore sanitario Asp Catanzaro.

Da venerdì 26 maggio, le sessioni si sposteranno nella sala convegni del T Hotel. La segreteria organizzativa dell’evento è dell’agenzia “Present&Future”. (rcz)

Il gotha della medicina moderna, Bruno Nardo, all’Università della Calabria

di PINO NANOBruno Nardo, professore di Chirurgia alla nuova facoltà di medicina dell’Università della Calabria, questa volta ha fatto le cose in grande, e per due giorni il Campus di Arcavacata sarà il cuore dell’Intelligenza Artificiale, nel senso che il meglio della medicina moderna italiana discuterà di un tema di grande attualità e anche di grande fascino quale è appunto il rapporto tra Medicina e Intelligenza Artificiale

Una vera e propria provocazione culturale per il grande chirurgo calabrese, ma lui questa volta deve essere stato così convincente da essere riuscito a portare in Calabria, e questo per la prima volta nella storia della Società, il Congresso Nazionale della Sipad, che è la “Società delle patologie dell’apparato digerente”.

«Sarà – anticipa lo studioso – un evento di rilevante interesse scientifico non solo nazionale. Uno dei principali argomenti che verranno infatti affrontati dal Congresso– sottolinea il professore Bruno Nardo, nella sua veste di Presidente del Congresso- è l’applicazione dell’Intelligenza Artificiale e la chirurgia robotica. Si tratta di una tecnica chirurgica innovativa che, grazie anche al supporto dell’Unical, si potrà utilizzare ora anche in Calabria all’Annunziata, dove, da qualche giorno, sono iniziati i primi interventi di chirurgia nel campo dell’urologia e che presto verrà impiegata anche nella chirurgia generale dell’apparato digerente, chirurgia avanzata mininvasiva che viene applicata per la prima volta in Calabria all’ospedale dell’Annunziata di Cosenza».

Accanto a Bruno Nardo questa mattina sul palco dell’Unical ci sarà però un altro grande maestro della chirurgia italiana e internazionale, il prof. Antonio Cavallari, già Direttore della Clinica Chirugica II e del Centro Trapianti di Fegato del Policlinico Sant‘Orsola dell‘Università di Bologna, presidente onorario del congresso, e che di Bruno Nardo è stato uno dei suoi primi maestri a Bologna. Per Cavallari”Si tratta di un appuntamento scientifico che guarda al futuro”.

Accademici e professionisti di tutta Italia discuteranno dunque i temi più attuali del momento sulle “Innovazioni e soluzioni tecnologiche nell’era dell’intelligenza artificiale” in sessioni ricche di contenuti con esperti di fama e valenza nazionale ed internazionale.

«È la prima volta – sottolinea Bruno Nardo – che l’incontro annuale della Sipad si svolge in Calabria. Una scelta che vuole essere un riconoscimento alla neonata facoltà di medicina, chirurgia e tecnologie digitali che partirà all’Unical. Si tratta di un congresso in cui si disserterà intorno all’intelligenza artificiale applicata a vari campi delle patologie dell’apparato digerente: patologie delle vie biliari, neoplastiche dello stomaco e del colon, di patologie legate anche alle infezioni ospedaliere nel campo della chirurgia».

Al centro del dibattito, dunque, l’Intelligenza Artificiale, una branca dell’informatica che ha come obiettivo la progettazione di software, ma soprattutto di programmi capaci di fornire prestazioni fino ad oggi di esclusiva pertinenza umana. «È il motivo per cui – aggiunge il presidente onorario del congresso, il professore Angelo Benevento, ordinario di chirurgia all’Università degli studi dell’Insubria-Varese e Presidente Nazionale Sipad – il tema dell’Intelligenza Artificiale in Medicina è oggi oggetto di discussione e di analisi da parte delle società mediche scientifiche di tutto il mondo».

Il congresso, la cui apertura è fissata per il pomeriggio di oggi nell’Aula Beniamino Andreatta, avrà un prodromo, nella mattinata, alle 10,30, in un “Incontro sulle donazioni di organi e tessuti” con studenti delle scuole medie superiori e dei corsi di laurea della branca medica.

«Un evento scientifico – promette Bruno Nardo – di grande valore accademico e sociale per questa regione».

Chairman dell’assise di questa mattina, il giornalista Mario Tursi Prato(pn)

 

Medicina, call dell’Unical per docenti medici

L’Università della Calabria è alla ricerca di professori e ricercatori che non solo andranno a rinforzare in corpo docente del nuovo corso di laurea in Medicina e chirurgia TD (Tecnologie Digitali), ma presteranno anche servizio assistenziale nelle strutture dell’Azienda ospedaliera e sanitaria della provincia di Cosenza.

A tale scopo è stata appena lanciata una call, con scadenza il 31 maggio 2023, che mira a raccogliere la disponibilità da parte di professori e ricercatori di area medica a prestare la loro opera all’Unical, e svolgere la loro attività clinica presso l’ospedale dell’Annunziata di Cosenza in primis, ma anche nelle strutture dell’Azienda sanitaria provinciale e presso l’Inrca (Istituto nazionale di riposo e cura per anziani) grazie all’ampliamento in corso delle rispettive convenzioni.

La manifestazione di interesse a ricoprire il ruolo di professore universitario o ricercatore, riguarda circa 40 settori scientifico disciplinari. A conclusione della call, il Consiglio di Amministrazione – tenuto conto delle complessive esigenze didattiche e di ricerca dell’ateneo, nonché della qualificazione dei profili degli studiosi che hanno manifestato interesse – procederà a individuare i settori scientifico-disciplinari e la posizione (professore ordinario o professore associato o ricercatore in tenure track) da porre a concorso e, per i professori vincitori, si potrà prevedere anche il conferimento della responsabilità di Unità operative complesse.

In particolare, la struttura sanitaria di afferenza ed il ruolo ospedaliero dei vincitori dei concorsi (con l’eventuale primariato per i professori) saranno individuati con apposito atto del commissario dell’Azienda Ospedaliera previa intesa con il Rettore, in conformità alla programmazione universitaria e aziendale. La convenzione stipulata tra università e Azienda ospedaliera, infatti, ha già individuato un primo nucleo di reparti che dovranno assumere una guida universitaria. Tra questi i reparti di Oncologia medica, Medicina interna, Malattie dell’apparato cardiovascolare, Gastroenterologia, Nefrologia, Urologia, Ginecologia e ostetricia, che al momento non hanno un responsabile accademico. In prospettiva le convenzioni prevedono un ampliamento dei reparti a guida universitaria sia nell’azienda ospedaliera che in quella sanitaria e nell’Inrca.

Rigorosi i criteri di partecipazione alla manifestazione di interesse. L’Unical richiede, infatti, che gli studiosi interessati debbano possedere una comprovata esperienza clinica, un’elevata qualificazione scientifica e didattica, acquisita attraverso esperienze maturate nell’ambito della comunità accademica nazionale e internazionale o presso riconosciuti enti di ricerca. 

L’appello del Rettore

«Il nostro lavoro a sostegno dello sviluppo del sistema sanitario regionale continua attraverso il rafforzamento del personale ospedaliero con docenti-medici» ha affermato il Rettore Nicola Leone, che sta lavorando incessantemente per dotare l’Unical di un corso di laurea in Medicina con docenza altamente qualificata, strumentazioni e tecnologie d’avanguardia e proiettato verso la medicina del futuro, integrata con le più recenti applicazioni dell’Intelligenza artificiale». 

«Invito docenti e ricercatori medici dall’Italia e dall’estero ad accettare la sfida, aderendo alla nostra call – è l’appello del Rettore –. È un progetto di grande rilevanza scientifica e sociale, che mira al rilancio della sanità in una zona particolarmente svantaggiata come la Calabria. Non si tratta di un semplice trasferimento geografico, ma di essere protagonisti di un progetto ambizioso, con grandi spazi di crescita professionale già nell’immediato futuro, in una rete assistenziale enorme, che include 8 strutture ospedaliere e circa 1.200 posti letto.

«L’occasione è da cogliere subito – ha concluso – per essere in prima linea nel dare una svolta alla sanità calabrese, che ha potenzialità di crescita immense. La missione è triplice: assicurare il diritto alla salute ai cittadini, offrire ai giovani studenti di medicina una formazione di alto profilo e dare un significativo slancio allo sviluppo della ricerca biomedica, che sempre più beneficia della contaminazione con nuove tecnologie e Intelligenza artificiale, in cui l’Università della Calabria ha rinomate competenze». (rcs)

Al via alle attività teorico-pratiche per gli studenti di Medicina dell’Unical

di FRANCO BARTUCCIC’è molto fermento all’Annunziata di Cosenza, dove sono confluiti  gli studenti del secondo anno del corso di laurea in Medicina e Chirurgia TD (Tecnologie digitali) dell’Università della Calabria,  creato tre anni fa in collaborazione con l’Università  “Magna Graecia”.

Con tale visita  hanno iniziato le attività di esercitazione teorico-pratica, previste all’interno del proprio percorso curriculare, presso le strutture dell’Azienda Ospedaliera “Annunziata” di Cosenza. È l’inizio del progetto di Medicina all’UniCal. A darne notizia è stata l’Area di Comunicazione dell’Università della Calabria con una propria nota diffusa agli organi d’informazione.

Si tratta dell’esordio di queste attività svolte dagli studenti dell’Unical all’interno dell’Ospedale di Cosenza, frutto del protocollo d’intesa firmato, ad inizio anno, dal rettore dell’Università della Calabria, Nicola Leone, e dal commissario dell’Azienda Ospedaliera, Vitaliano De Salazar, con l’ambizioso obiettivo di contribuire al miglioramento dei servizi sanitari del territorio, attraverso una crescente sinergia tra Unical e Annunziata.

Sono stati circa 70 gli studenti che hanno varcato le porte dell’Ospedale dell’Annunziata per la prima delle quattro giornate di esercitazioni teorico-pratiche previste (le prossime sono in programma il 30 marzo, 3 e 5 aprile), nell’ambito degli insegnamenti universitari di Patologia generale e Patologia clinica, Medicina di laboratorio e Microbiologia, e che potranno ora arricchire la propria formazione grazie all’esperienza sul campo in laboratori specialistici, e al patrimonio di conoscenze e strumentazioni tecnologiche messe a disposizione dalle strutture ospitanti: il laboratorio di Analisi Cliniche, il laboratorio di Immuno-Ematologia e Medicina Trasfusionale, quello di Anatomia Patologica e il laboratorio di Microbiologia. 

Sarà l’occasione per gli studenti per iniziare a prendere contatto con l’attività assistenziale, in questa nuova tappa di formazione e potenziamento del corso di laurea in Medicina e Chirurgia TD (tecnologie digitali), con l’auspicio che possano loro stessi, nel futuro, operare con competenza e professionalità, presso le strutture ospedaliere e sanitarie del territorio, come ribadito dal Presidente del corso di laurea, Marcello Maggiolini: «i nostri studenti – ha evidenziato Marcello Maggiolini – avranno modo di approfondire le tecnologie e il know how avanzato di cui già dispone l’Annunziata e, con la loro presenza dinamica, essere protagonisti della sanità del futuro che vogliamo contribuire a realizzare».

«L’accoglienza è stata ottima – ha dichiarato Azzurra Mandolito, giovane allieva del corso di laurea in Medicina e Chirurgia TD e rappresentante degli studenti dello stesso corso – ottimo anche il coinvolgimento nelle attività. Siamo certi che questa esperienza sarà utile per le conoscenze pratiche che dovremo acquisire».

«Con l’avvento delle tecnologie più innovative ed avanzate – ha spiegato lo studente Gianbattista Spadafora – il corso in Medicina e Chirurgia TD si pone, con successo, come anello di congiunzione tra la medicina del passato e quella del futuro, con l’ambizione di dare vita ad alcune tra le prime figure di medici-ingegneri nel panorama della sanità italiana e credo fermamente che ci stia riuscendo in pieno».

L’inizio delle attività di esercitazione teorico-pratica da parte degli studenti fa così seguito alla presa di servizio, nel febbraio scorso, del primo gruppo di professori e ricercatori dell’Università della Calabria che svolge la propria attività assistenziale presso l’Azienda Ospedaliera Annunziata di Cosenza e precede la condivisione di strumentazioni mediche di avanguardia prevista per i prossimi giorni.   (fb)                           

L’OPINIONE / Giacomo Saccomanno: La mancanza di medici si risolve con abolizione del numero chiuso

di GIACOMO SACCOMANNO – Spesso si gioca a perdere e non si cerca di trovare soluzioni sostenibili e strutturali. In Italia, come nel resto dell’Europa,mancano i medici. Bisogna, pertanto, avere il coraggio di eliminare il numero chiuso e consentire a tutti i ragazzi, che vogliono iniziare gli studi università nella facoltà di medicina, di poter avere libero accesso. I primi due anni devono esser molto rigidi e selezionare i migliori.

Solo questi devono poter andare avanti. In questo modo si allarga la base dei possibili laureati in medicina e, nello stesso, tempo vanno avanti i migliori. In questo modo, si evita che molti ragazzi vadano all’estero e paghino somme rilevanti, per poi rimanere ivi.

Si consente a costoro di rimanere nel proprio territorio, compresa la specializzazione, e di poter, poi, svolgere la propria attività. Quindi, una serie di ragioni comprensibili a tutti e del tutto razionali che non possono che portare, appunto, alla liberazione dell’iscrizione alla facoltà di medicina.

Ogni altra ipotetica alternativa è solo un palliativo che non solo non porta in prospettiva nessuna speranza di miglioramento, ma allontana sempre più i giovani dai propri territori. E una volta andati via e specializzatesi fuori regione difficilmente ritornano. Non si comprendono, pertanto, le ragioni per le quali non si vuole risolvere definitivamente il problema e si continui a giocare con soluzioni che tendono solo ad aggravare le attuali condizioni.

La politica deve intervenire e andare verso percorsi positivi e virtuosi, eliminando presunte soluzioni che non sono altro, specialmente in una visione futura, che una perdita di tempo. (gs)

L’ordine dei Medici RC: Disuguaglianza e discriminazioni tra uomo e donne nel campo della sanità

Ci sono, purtroppo, disuguaglianza e discriminazioni quotidiane, tra uomo e donna, anche nel campo della medicina. È quanto è emerso nel corso dell’incontro Quando la medicina è donna, organizzato dall’Ordine dei Medici e della Provincia di Reggio Calabria, insieme all’Associazione Amici del Museo, in occasione della Festa della Donna.

«Si tratta di un segno di civiltà – ha detto in premessa, il presidente dell’Ordine, dottore Pasquale Venezianoperché significa che qui la donna viene tenuta in grande considerazione, tant’è che in questo momento ci sono donne ai vertici della magistratura, politica e sport. E il nostro pensiero non può non andare anche a quelle donne che invece lottano per la loro sopravvivenza , come succede in Iran in questo momento». 

Per la dottoressa Anna Maria Danaro, coordinatrice Commissione pari Opportunità e Medicina di genere dell’Ordine dei medici della provincia, nel ricordare le donne che ancora non hanno conquistato i propri diritti, ha messo l’accento sulle gravi discriminazioni sul lavoro ma anche le tante vessazioni e soprusi riguardanti la sfera intima della persona.

«Milioni di donne vittime di mutilazioni genitali, costrette, ancora bambine, a matrimoni imposti. Per noi, quindi, si tratta di una giornata di festa ma anche di ricordo per tutte le donne che ancora combattono per avere i diritti che noi abbiamo conquistato da tempo». 

L’intervento della dottoressa Anna Rosaria Federico, coordinatrice Commissione Pari Opportunità e Medicina di genere e referente MDG dello stesso ordine, ha messo in evidenza le disuguaglianze nel campo della Medicina, a cominciare, giusto per fare un esempio, dal basso numero di premi Nobel per le donne dal momento della sua istituzione, anno1901, fino al 2019 (su 924 vincitori, 54 sono donne e solo 12 hanno ricevuto il premio per le Medicina). E poi le tante discriminazioni nel campo sanitario, della salute.

«Per superare questo serio ostacolo – ha affermato la dottoressa Federico – bisogna lavorare in ottica di genere, attraverso la ‘Medicina di genere’ in quanto non vi è solo la diversità tra uomo e donna rispetto ad una stessa malattia che colpisce entrambi ma in realtà sono diverse le insorgenze, la progressione e diverse variabili come i fattori socio-economici, culturali e genetici. Il tutto ben sintetizzato nel termine ‘Medicina genere-specifica’, definita così dall’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) per spiegare lo studio dell’influenza delle differenze biologiche (definite dal sesso) e socio-economiche e culturali (definite dal genere) sullo stato di salute e di malattia di ogni persona».

«Ecco, quindiha concluso la coordinatrice della Commissione Pari Opportunità dell’Ente – le notevoli differenze nel modo di esercitare la Medicina e di curare l’individuo. Bisogna lavorare in ottica di genere e tutto questo comporta una certa difficoltà per diversi medici, nonostante l’approvazione della legge, la n.3 del 2018, cioè un vero e proprio piano di applicazione di questa Medicina di genere». 

È stata poi la volta del Professore Francesco Arillotta, presidente associazione “Amici del Museo” il quale ha, tra l’altro, messo in evidenza, una precisa ‘presenza medica’ fin dall’antichità, età imperiale romana, grazie ai diversi impianti termali, circa una decina, presenti a Reggio.

«La nostra città – ha rimarcato il professore Arillotta – era conosciuta a quei tempi come la città termale. E nella nostra locandina abbiamo pubblicato la moneta di Igea, moneta coniata a Reggio, che offre una coppa di acqua salutare al serpente sacro. Come associazione abbiamo già promosso un convegno sulle donne in divisa, oltre a quello sulle donne nelle fiabe. Quest’anno abbiamo pensato alle mediche, doverosa testimonianza nei riguardi del mondo femminile che sta radicalmente modificando il rapporto tra Medicina e paziente. Siamo molto contenti che l’Ordine dei medici, nella persona del presidente veneziano, abbia concordato con noi questa bellissima manifestazione». 

Particolarmente soddisfatto il dottore Pellegrino Mancini, direttore del Centro regionale trapianti del GOM di Reggio Calabria, proprio perché unico relatore in mezzo a tante relatrici.

«È stata davvero una interessante occasione per parlare insieme per il bene della comunità mostrando come il lavoro comune con tutte le dottoresse permette a tanti pazienti di superare momenti difficili per la propria vita, mi riferisco al settore dei trapianti. E mi rende davvero felice il fatto che l’Ordine dei medici abbia voluto organizzare questo particolare incontro per parlare di una preziosa e fondamentale collaborazione»

Altri preziosi contributi sono arrivati dalle dottoresse M. Anna Quero, pediatra, dalla vicepresidente dell’associazione “Amici del Museo”, Minella Bellantonio che si è soffermata sul tema “Il contributo della donna nella Medicina” e poi dalla dottoressa Vincenza Amato, responsabile Hub vaccinale Tommaso Campanella, ASP di RC, Giovanna Costantino, dirigente medico anestesia e rianimazione Gom di RC, e Marina Francone, dirigente responsabile UOSD tipizzazione tissutale Gom di Reggio Calabria. (rrc)

L’Ospedale di San Giovanni in Fiore nella rete di formazione dell’Unical

L’Ospedale di San Giovanni in Fiore è entrato a far parte della rete formativa dell’Università della Calabria. Lo ha annunciato la sindaca di San Giovanni in Fiore, Rosaria Succurro, sottolineando come sia «un fatto rilevante che l’ospedale di San Giovanni in Fiore sia tra le sedi in cui si formeranno gli studenti di Medicina dell’Università della Calabria».

«L’apposita convenzione tra l’Unical e l’Asp di Cosenza – ha spiegato – prevede che il presidio ospedaliero sangiovannese sia tra le strutture di cui l’ateneo cosentino si avvarrà per laureare e specializzare i futuri medici, consentendo loro di acquisire, peraltro, particolari competenze nell’utilizzo delle più avanzate tecnologie per le diagnosi e le cure. Anche gli studenti di Scienze infermieristiche avranno a disposizione le strutture sanitarie della città, in cui verranno seguiti dai professionisti della sanità pubblica locale, che daranno loro un valido apporto formativo».

«Si tratta – ha sottolineato la sindaca – di un grande passo in avanti, anche per cercare di trattenere i futuri medici nel nostro territorio. Ringrazio il commissario straordinario dell’Asp di Cosenza, Antonello Graziano, per il suo fattivo impegno, che sta portando benefici concreti. Nel locale reparto di Medicina è già arrivata una dottoressa a tempo indeterminato, che noi avevamo richiesto».

«Ciò conferma – ha proseguito Succurro – la stretta sinergia tra l’Asp di Cosenza e il Comune di San Giovanni in Fiore, che, grazie all’attenzione costante del presidente Roberto Occhiuto, ha invertito la rotta al fine di ottenere un’assistenza sanitaria più moderna ed efficace».

«Sono già partite le lettere per le attività di prevenzione dei tumori della mammella e i tecnici di Radiologia hanno completato l’addestramento per l’utilizzo del nuovo mammografo digitale, inaugurato di recente. Pertanto, a breve –ha concluso la sindaca Succurro – inizierà lo screening per le donne interessate». (rcs)