Il Consiglio regionale parte civile per il crollo dell’auditorium Calipari

Il Consiglio regionale della Calabria si costituirà parte civile nell’inchiesta della magistratura per il crollo del tetto dell’Auditorium Calipari di Palazzo Campanella. Ne dà notizia lo stesso presidente Mimmo Tallini: «Il crollo del tetto dell’auditorium Calipari di Palazzo Campanella, sede dell’Assemblea regionale, è una ferita gravissima che saneremo. Ma contemporaneamente voglio assicurare il massimo impegno affinché chi ha sbagliato sia messo di fronte alle proprie responsabilità e ne paghi fino in fondo le conseguenze. Non ho parole per descrivere l’incredulità, lo sgomento e l’indignazione davanti a quelle macerie che avrebbero potuto provocare centinaia di morti. I magistrati della Procura di Reggio Calabria hanno già aperto un fascicolo, ma conto di presentare nei prossimi giorni in procura un circostanziato esposto-denuncia, mettendo a disposizione degli inquirenti anche i risultati di una minuziosa indagine interna che ripercorrerà, passo dopo passo, l’intera vita dell’Auditorium, dal progetto alla realizzazione, dalle opere successive, ai vari interventi di  manutenzione, fino al drammatico crollo di venerdì scorso».  

E non basta. «Ci costituiremo parte civile – annuncia Tallini –  nel procedimento penale che sarà sicuramente instaurato. È inammissibile che una struttura inaugurata appena quindici anni fa e sottoposta a continui interventi di manutenzione, sia potuta collassare senza alcuna sollecitazione esterna. Ci fosse stato un nubifragio o un altro evento calamitoso ce ne saremmo fatti una ragione. Così no, non è tollerabileDa lunedì – conclude il presidente del Consiglio regionale – saremo già al lavoro per reperire le risorse per ripristinare al più presto il ‘Calipari’ che rappresenta un luogo-simbolo della città di Reggio Calabria e dell’intera regione. Parallelamente, chiederò al nostro ufficio legale di seguire gli sviluppi dell’inchiesta. Ai responsabili della mancata strage, al di là degli aspetti penali, chiederemo un maxi-risarcimento danni per questa ferita inferta ad una struttura pubblica di essenziale importanza».

«Un crollo per ora inspiegabile, un collassamento dell’intero tetto della struttura che si è abbattuto col suo peso immenso di tonnellate schiacciando tutti gli interni, distruggendo le file di poltrone, lo spazio-regia e il palco rialzato. Per miracolo non c’è stata una strage» aveva detto a caldo il presidente Tallini mentre raggiungeva urgentemente in auto Reggio per rendersi conto di persona del disastroso evento. «Per fortuna – aveva aggiunto Tallini –  nel primo pomeriggio quando si è improvvisamente verificato il tracollo, a quanto pare l’Auditorium era deserto e non ci dovrebbero essere vittime né danni alle persone. Appena informato del gravissimo episodio ho delegato il collega Giuseppe Neri, presidente della Commissione Bilancio, per compiere un primo sopralluogo sommario sul posto e mi sono messo subito in macchina per raggiungere la sede del Consiglio».

Riservato ad eventi e congressi di grande rilevanza coi suoi 600 posti a sedere, l’Auditorium era stato inaugurato il 30 marzo 2005, con una solenne cerimonia ufficiale presenziata dall’allora presidente del Consiglio dei Ministri, Silvio Berlusconi. Era stato definito un’ “agorà” elegante ed ipertecnologica ultimata in tempi record per poter consentire di rendere omaggio – a meno di un mese dal suo altissimo sacrificio –  a un calabrese, Nicola Calipari, riconosciuto come una delle figure più fulgide dell’Italia,, un fedele, efficiente e leale servitore dello Stato caduto nella sua ultima missione, l’ennesima portata a termine con successo portando in salvo la giornalista Giuliana Sgrena, sequestrata, nel mese di febbraio del 2005, dalla Jihad islamica; Nicola Calipari muore facendole scudo con il proprio corpo per proteggerla dai proiettili di un posto di blocco statunitense.

Nel corso degli anni l’Auditorium è stato sottoposto a numerosi interventi di adeguamento e qualche anno fa sul tetto era stata collocata una batteria di pannelli solari.

Per il momento sono state sospese tutte le attività di Palazzo Campanella e anche il Polo Culturale è stato momentaneamente chiuso al pubblico: i dipendenti sono stati messi in smart working per una settimana , poi ci sarà la chiusura per le ferie. Chiusa anche la sala Federica Monteleone dov’è in corso il restauro della Vara della Madonna della Consolazione. L’attività del Consiglio dovrebbe riprendere da lunedì 24 agosto.

(rrc)

FONDI UE: TALLINI, PIANIFICARE LA SPESA
PER COSTRUIRE IL MODELLO DI SVILUPPO

Progettare il futuro, impegnando i fondi comunitari e pianificando la spesa delle risorse disponibili. Non è un obiettivo impossibile e, anzi, nella due giorni di Germaneto, alla Cittadella regionale, si è potuta anche constatare la disponibilità dell’opposizione per traguardi comuni da raggiungere per il bene della Calabria e dei calabresi. In altre parole, non  è più tollerabile – come è accaduto in passato –  di dover restituire i fondi dell’Europa per mancato utilizzo. Ovvero per assenza di programmazione per l’uso delle risorse a disposizione. I fondi europei non utilizzati tornano in Europa e vanno a chi, più intelligentemente (vedi la Spagna, per esempio) ha una oculata e attenta programmazione di spesa.

A Germaneto si sono formati tavoli tematici e si è discusso tra gli assessori e gli amministratori locali di come rimodulare le risorse europee e come programmare la spesa, proprio nell’ottica di una organica e più attenta politica di investimento. La crescita e lo sviluppo della Calabria sono a portata di mano, visto che l’Europa ci mette il denaro, ma occorre prima impegnarlo in obiettivi specifici e poi saperlo spendere. Cosa che fino ad oggi è avventa in rare occasioni.

È stato il presidente del Consiglio regionale Mimmo Tallini a sottolineare l’importanza del lavoro collettivo che si è registrato nella due giorni di Germaneto, il cui slogan Il futuro è Calabria, una volta tanto non è sembrato un vuoto auspicio ma un serio obiettivo. I trattava di valutare e ripensare il programma comunitario dei fondi Por 2021-2027. E stato un lavoro denso e partecipato – ha fatto notare Tallini – quello svoltosi ai tavoli tematici, che si è rivelato non solo solo di vitale importanza, ma ha anche impresso una svolta nel modus operandi quanto mai opportuna: «non è la prima volta in assoluto – ha osservato Tallini – che si avvia un confronto del genere in vista dell’elaborazione della programmazione comunitaria. Ma è forse la prima volta – e di questo occorre riconoscere il giusto merito alla presidente Jole Santelli – che al partenariato viene data realmente l’occasione di essere protagonista del cambiamento».

Il presidente Tallini ha rimarcato il ruolo che spetta all’Assemblea regionale: «Dei risultati di questi tavoli tematici farà tesoro non solo la presidente Santelli, ma anche e soprattutto l’Assemblea che ho l’onore di presiedere che avrà un ruolo-chiave nella definizione delle politiche comunitarie da qui al 2027».

«La partita del futuro della Calabria si gioca qui – ha aggiunto –. Dalla capacità che avremo di trasformare l’emergenza Covid in nuova opportunità. Dalla capacità di utilizzare in maniera manageriale e produttiva ogni euro che verrà dall’Unione Europea. Dalla capacità di essere lungimiranti nella costruzione di un modello di sviluppo che dovrà essere fortemente innovativo e legato all’ambiente».

Il presidente dell’Assemblea di Palazzo Campanella esprime una valutazione positiva sul metodo di lavoro scelto: «Sono certo che si formerà una bella ‘squadra’ di intelligenze e competenze. Poi naturalmente spetterà a chi detiene il potere decisionale – Giunta e Consiglio regionale – tirare le somme e puntare sulle idee vincenti, evitando di commettere l’errore del passato di volere accontentare tutti e disperdere le risorse».

«Ritengo una scelta tesa alla valorizzazione del ruolo complessivo dell’Assemblea –ha proseguito Tallini – quella della presidente della Giunta di coinvolgermi attivamente delegandomi a introdurre i lavori dei sette ‘tavoli’. Così è stata sancita e sottolineata la sinergia di Giunta e Consiglio e, al tempo stesso, l’impegno dei due organi istituzionali nel garantire che le proposte ritenute valide troveranno una trasposizione in provvedimenti amministrativi e atti legislativi».

«Per quanto riguarda, in particolare i singoli ‘tavoli’ – ha continuato il presidente del Consiglio regionale – quello denominato Una Calabria più intelligente, coordinato dall’assessore regionale all’Istruzione, Sandra Savaglio, raccoglie la sfida del futuro che si gioca essenzialmente sull’innovazione e sul digitale. L’innovazione non deve riguardare solo le Città e la qualità della vita dei cittadini, ma deve investire tutti i settori della società calabrese, in particolare il mondo produttivo. Si pensi alle potenzialità dell’agricoltura di precisione con i droni oppure alle applicazioni dell’artigianato digitale».

«Per il tavolo Una Calabria più verde – ha continuato Tallini – coordinato dall’assessore regionale all’Ambiente, Sergio De Caprio, devo dire che queste tematiche mi affascinano particolarmente perché sono convinto che la Calabria è uno scrigno verde su cui costruire un modello di sviluppo innovativo e vincente. La mia esperienza nell’istituzione della Riserva di Valli Cupe, divenuta in breve tempo una delle mete più ambite del naturalismo meridionale, mi porta a dire questo. I nostri parchi e le nostre riserve naturali, i nostri mari, le energie rinnovabili, il turismo legato alla natura, sono tutti segmenti di una rivoluzione verde più che mai ‘possibile’ e concreta».

Ancora Tallini: «Crescita e superamento dell’isolamento, sono un binomio indissolubile, come conferma il tavolo tematico denominato Una Calabria più connessa coordinato dall’assessore regionale alle Infrastrutture Domenica Catalfamo. Anche questo tavolo, come gli altri, appare strategico per il futuro della Calabria. Una Calabria connessa con il resto del Paese, con l’Europa, con il Mediterraneo sarà in grado di vincere la sfida della crescita e dello sviluppo. Le grandi infrastrutture sono essenziali in un disegno del genere. Mi piacerebbe conoscere il parere del tavolo su una questione che il Consiglio Regionale ha recentemente affrontato, approvando una specifica mozione, vale a dire la realizzazione del Ponte sullo Stretto. Noi abbiamo affrontato la questione con serietà, chiedendo al Governo di verificarne la fattibilità alla luce delle nuove tecnologie. Una posizione che trova molti riscontri anche nelle forze governative e in quasi tutte le forze di opposizione parlamentare».

«Compito importantissimo – secondo Domenico Tallini – anche quello del tavolo Una Calabria più sociale affidato al coordinamento dell’assessore regionale all’Agricoltura, Gianluca Gallo perché tocca da vicino la vita reale dei cittadini. Senza contare che il sistema socio-assistenziale è una delle più importanti ‘industrie’ della Calabria, che dà lavoro a migliaia di persone che si occupano delle persone bisognose di aiuto. Alzare il livello qualitativo dell’offerta sociale attraverso la migliore utilizzazione possibile delle risorse comunitarie appare un obiettivo ambizioso, ma realizzabile».

«Coordinato dal vicepresidente della giunta e assessore regionale ai Beni Culturali, Nino Spirlì, il tavolo Una Calabria più vicina ai cittadini – ha continuato il presidente del Consiglio regionale della Calabria – non chiama in causa solo con una maggiore efficienza burocratica, con l’alleggerimento delle procedure, ma investe praticamente tutti i settori della vita sociale, economica e culturale. Si tratta di un nuovo approccio al rapporto tra pubblica amministrazione e cittadini. Mentre quello denominato Una Calabria che funziona, coordinato dall’assessore regionale al Bilancio, Francesco Talarico, s’intreccia col precedente perché la sfida che dobbiamo portare avanti e vincere è quella di una macchina burocratico-amministrativa che – partendo dalla Regione per arrivare alle Province e ai Comuni – sia capace di cambiare passo. La percezione che i cittadini hanno del sistema burocratico pubblico non è per niente positiva. Cittadini e imprese lamentano lentezze, ritardi, incertezze che poi mettono a repentaglio la buona riuscita di un’iniziativa o l’ottenimento di un diritto personale. Digitalizzazione, modernizzazione, formazione possono essere le parole chiave di questo delicato tema».

«Infine – conclude la sua disamina il presidente Tallini – il tavolo tematico denominato Un nuovo modello di sviluppo coordinato dall’assessore regionale al Turismo, Fausto Orsomarso, si può dire che, così articolato e affascinante, racchiuda e si raccordi con tutti gli altri tavolo tematici. Ciò che sta emergendo, è infatti l’esigenza di una forte e veloce modernizzazione del sistema Calabria che, nonostante grandi potenzialità, appare ancora sostanzialmente arretrato rispetto al resto d’Europa. Abbiamo i numeri per recuperare questo gap».

«L’emergenza Covid, paradossalmente – ha concluso – può aiutarci perché il modo come abbiamo contenuto il virus, grazie anche alle condizioni climatiche e ambientali, ci ha consegnato la percezione di una regione sicura. Non è una cosa da poco. È, però, altrettanto evidente che dobbiamo pensare a modelli nuovi di turismo, di agricoltura, di produzione agro-alimentare da esportare all’estero. Sono sicuro che arriveranno idee e suggestioni che risulteranno molto utili alla Regione per varare un programma europeo di alto respiro». (rrm)

Tallini a Callipo: Cav., torni sui suoi passi, non si faccia influenzare dall’antipolitica»

Il presidente del Consiglio regionale Mimmo Tallini ha inviato un messaggio al Pippo Callip, invitandolo a ritirare le dimissioni. «Mi sforzo – ha detto Tallini –, senza trovarle, le motivazioni vere e autentiche delle dimissioni presentate dal Cavaliere Callipo. Sul piano generale, mi dolgo di questa decisione che priverebbe l’opposizione della sua guida naturale. Me ne dolgo anche sul piano dei rapporti personali poiché il Cavaliere Callipo è persona non solo rispettabile, ma soprattutto dotata di qualità etiche e professionali di notevole spessore. Trovo però eccessive e perfino ingiuste –  osserva Domenico Tallini – le critiche rivolte ad un Consiglio Regionale che si è insediato da pochi mesi, all’indomani di un’emergenza epocale e che ha dovuto fare i conti con una situazione di straordinaria gravità».

«Ci sono stati – prosegue il presidente Tallini –,  lo riconosco, alcuni errori di valutazione, alcune incertezze e soprattutto alcune incomprensioni tra maggioranza e opposizione che non hanno fatto bene all’Istituzione. Ma ciò non giustifica certe valutazioni espresse dal consigliere Callipo che tenderebbero ad accreditare l’immagine di un Consiglio delegittimato e privo di responsabilità istituzionale». Tallini insiste a difendere l”operato dell’Aula: «Niente è stato fatto in questi mesi di irregolare. Ogni provvedimento licenziato dall’Assemblea è stato adottato nel rispetto dello Statuto e del Regolamento. Quando si è incorsi in errori di valutazione, che hanno coinvolto anche lo stesso consigliere Callipo, abbiamo avuto il coraggio e l’umiltà di riparare. Ho l’impressione che le forze dell’antipolitica, con le loro campagne denigratorie, abbiano influenzato molto la decisione del Cavaliere Callipo che non si è sottratto alla tentazione di sottolineare una sua ‘diversità’, dimenticando però quali sono le responsabilità nei confronti degli elettori che lo hanno votato e delle forze politiche che lo hanno candidato.

«Per tali motivi – conclude il presidente del Consiglio regionale – conoscendo la sensibilità umana e politica del cavaliere Callipo, gli chiedo  – interpretando credo il sentimento unanime dei gruppi consiliari di maggioranza e di opposizione – di tornare sui suoi passi e di ritirare le dimissioni, garantendo così il suo contributo di passione politica e competenza non tanto e non solo alla sua parte politica, quanto a tutta l’Assemblea. Lo faccia senza timore, senza farsi condizionare dai giacobini dell’antipolitica, senza nessun senso di colpa. Lo faccia per la sua storia personale e per il rispetto che si deve alla massima istituzione della Calabria». (rp)

Consiglio regionale: contrordine, si rivota da zero per le Commissioni

Il presidente del Consiglio regionale Mimmo Tallini, ha deciso di accogliere la diffida-ricorso presentata dall’opposizione sull’elezione dei componenti delle Commissioni nell’ultima seduta dell’Aula. La decisione è stata presa – ha detto il presidente Tallini – «Senza entrare nel merito giuridico del contenzioso ed esclusivamente come contributo alla chiarezza e alla distensione dei rapporti politici, nonché all’esigenza che la minoranza partecipi in maniera convinta e costruttiva ai lavori delle Commissioni. Non perché ne riconosca la fondatezza, come del resto si evince dal parere degli Uffici del Consiglio, ma per superare questa impasse, ripristinare la fisiologica dialettica politica maggioranza-opposizione, mettendo rapidamente le Commissioni nelle condizioni di operare nell’interesse preminente della Calabria. Mi sono assunto questa responsabilità, perché non intendo mantenere oltre una situazione di paralisi istituzionale dell’Assemblea».

Come si ricorderà, lo scorso 12 giugno, in Consiglio regionale sono state formalizzate le sei commissioni permanenti del Consiglio, con la nomina degli organismi di presidenza e di segreteria. L’opposizione ha contestato l’elezione e ha abbandonato l’aula annunciando ricorso e chiedendo l’annullamento dell’elezione.

Sul documento della minoranza – ha ricordato il presidente Tallini – «il Segretariato Generale del Consiglio regionale ha esaminato con attenzione e scrupolosità la diffida-ricorso proposta dagli  undici Consiglieri regionali di minoranza con cui si chiede l’annullamento dell’elezione dei presidenti e dei vicepresidenti delle Commissioni consiliari, nonché la sospensione delle procedure di costituzione delle stesse commissioni e di conferimento di incarichi di collaborazione presso le strutture speciali degli stessi organismi consiliari. La risultanza più importante di questa puntuale verifica, riassunta in una nota ufficiale firmata dai dirigenti Maurizio Priolo, Maria Stefania Lauria e Sergio Lazzarino, è che il paventato ricorso al Tar in caso di mancato accoglimento della diffida non avrebbe alcun fondamento giuridico in quanto risulterebbe viziato da difetto assoluto di giurisdizione, poiché lederebbe le attribuzioni costituzionali riconosciute ai Consigli regionali. Detto in altre parole – spiega Tallini –  l’elezione dei presidenti e dei vicepresidenti delle Commissioni è un atto pienamente legittimo in quanto non è un atto amministrativo, bensì una decisione strettamente collegata alla potestà di auto organizzazione del Consiglio ‘con carattere di essenzialità e diretta incidenza, tale che, in sua mancanza, l’attività del Consiglio […] sarebbe menomata o ne sarebbe significativamente incisa’. Inoltre, i dirigenti ci ricordano l’esigenza di tutelare la funzione legislativa regionale che il Consiglio deve potere esercitare ‘in piena autonomia politica, senza che organi ad esso estranei, possano vincolarla né incidere sull’efficacia degli atti che ne sono espressione’. L’elezione dei presidenti e dei vicepresidenti delle Commissioni è pertanto un atto organizzativo interno di un organo a competenza legislativa. Se ne deduce – aggiunge il Presidente del Consiglio regionale –  che ‘il sindacato del giudice amministrativo cede di fronte al principio costituzionale di separazione dei poteri’. Ho citato testualmente alcuni passaggi del parere del Segretariato Generale, supportati da una ricca e consolidata giurisprudenza. Lo stesso Segretariato Generale ha individuato nel Presidente del Consiglio regionale, garante delle prerogative e delle garanzie dell’esercizio dei diritti dei consiglieri regionali, il soggetto istituzionale competente a decidere sulla diffida-ricorso e a ricercare la risoluzione del contenzioso. Non intendo sottrarmi a questa responsabilità, anche perché sono sinceramente preoccupato per il vulnus democratico creatosi con la non partecipazione al voto delle minoranze e per la situazione di stallo nell’attività dell’Assemblea regionale».

Tallini ha concluso con un auspicio: «Mi auguro – ha detto – che nessuno ceda alla tentazione di strumentalizzare, in un senso o nell’altro, questo atto di responsabilità e di imparzialità compiuto dalla Presidenza. Essendo necessario un atto di pari forza per procedere all’annullamento della deliberazione consiliare del 12 giugno scorso, sentita la Conferenza dei Capigruppo, procederò alla convocazione di una nuova seduta del Consiglio regionale per adottare gli atti conseguenti e procedere all’elezione dei vertici delle Commissioni. Non ho dubbi che tutti i Consiglieri regionali, di maggioranza e di opposizione, contribuiranno a ristabilire corretti rapporti politico-istituzionali all’interno dell’Assemblea che, come tutti sanno, è attesa da un enorme carico di lavoro».

In serata, Tallini, sollecitato da alcuni giornalisti che chiedevano ulteriori chiarimenti sulla sua disponibilità ad accogliere la diffida-ricorso presentata dai consiglieri regionali di opposizione, ha affermato: «Ho parlato di accoglimento della diffida-ricorso dei colleghi dell’opposizione in termini squisitamente politici, dopo aver chiarito che gli uffici preposti hanno relazionato sulla vicenda e accertato che non sono stati compiuti atti illegittimi. Del resto non sono presidente di un tribunale ma di un’Assemblea legislativa. Ribadisco, perciò che, facendomi carico del ruolo di  garante sia delle prerogative e sia dell’esercizio dei diritti di tutti i consiglieri regionali, e al fine di chiarire e distendere il clima politico-istituzionale, consapevole dell’esigenza che la minoranza partecipi in maniera convinta e costruttiva ai lavori delle Commissioni, ho deciso di accogliere la diffida-ricorso presentata dai colleghi dei Gruppi di opposizione per consentire in una prossima seduta che si possa votare in Aula i rappresentanti della minoranza negli uffici di presidenza delle Commissioni consiliari». (rp)

Guariti i due pazienti del Nord ricoverati a Catanzaro. L’amarezza di Tallini per il Tg1

È una bellissima notizia la guarigione dei due pazienti del nord Italia che il 19 marzo scorso avevano trovato ricovero ospedaliero al Pugliese di Catanzaro: l’impegno costante dei medici e di tutto il personale sanitario li ha fatti uscire dalla terapia intensiva. Sono già tornati a casa e a suggello e conferma del grande cuore dei calabresi bastano le parole che hanno avuto nei confronti di chi li ha assistiti: «Siamo stati amati e curati da medici, infermieri e operatori socio sanitari. La Calabria è la nostra nuova patria». «Questi risultati – ha detto il dottor Antonio Talesa referente delle emergenze in Calabria – si possono raggiungere anche qui, l’importante è lavorare sodo e con umiltà: qui le professionalità non sono mai mancate». E il dottor Talesa non ha mancato di ringraziare i suoi collaboratori che hanno permesso di raggiungere un risultato che appariva molto difficile: il dottor Scozzafava della terapia intensiva e i dottori Cosco e Quintieri del reparto di malattie infettive. Una storia a lieto fine, dunque, se non fosse che il Tg1 ieri, dando notizia della guarigione di un paziente bergamasco ricoverato a Palermo abbia del tutto trascurato quella bella pagina di solidarietà calabrese..

A questo proposito, il presidente del Consiglio regionale Mimmo Tallini non ha potuto trattenere la propria amarezza: «È davvero imperdonabile – ha scritto in una nota indirizzata alla Rai – la mancanza di attenzione del Tg1 verso la Calabria. Nell’edizione di ieri sera, 19 aprile, è stato mandato in onda un servizio da Palermo per raccontare la storia di un paziente bergamasco ricoverato in quell’ospedale e guarito grazie alle cure dei sanitari siciliani. Non un cenno, né tantomeno un servizio per raccontare la bella pagina di sanità calabrese, con i due pazienti lombardi, uno di Bergamo e l’altro di Cremona, ricoverati nella terapia d’urgenza dell’ospedale “Pugliese” di Catanzaro e guariti grazie all’assistenza medica e al calore umano degli operatori sanitari calabresi. Nulla da togliere ovviamente alla bella storia di Palermo, ma come è possibile che il Tg1 abbia trascurato una storia ancora più bella, quella di Catanzaro. Le dimissioni dei due pazienti lombardi è stato un momento veramente commovente e intenso di questa battaglia che stiamo conducendo contro l’epidemia. Io credo che i medici, gli infermieri, gli operatori socio sanitari del “Pugliese” meritassero questo riconoscimento da parte del Telegiornale principale del servizio pubblico. È stata una pagina bellissima non solo perché l’ospedale di Catanzaro ha salvato due vite, ma anche perché ha trasmesso un’immagine di solidarietà nazionale, di un Sud spesso dimenticato che è però capace di grandi cose. Il ringraziamento dei due pazienti lombardi e il loro desiderio di tornare in Calabria per le vacanze resteranno scolpiti nella nostra memoria. La mia non è una protesta, ma solo un’amara considerazione che spero venga recepita dai vertici della RAI e dal direttore del Tg1 Giuseppe Carboni».

SALVINI IN ASPROMONTE: SAN LUCA AVRÀ UN SINDACO, PAROLA DI MINISTRO

16 agosto – Nonostante la tragedia di Genova, il ministro Salvini non è mancato all’appuntamento previsto a San Luca per mostrare la presenza dello Stato nel giorno di ferragosto, in quella che – a torto – viene spesso identificata come “capitale della ‘ndrangheta”. A San Luca Salvini ha trovato una popolazione che lo ha accolto con calore, a volte con entusiasmo e non ha mancato di rimarcarlo: «L’accoglienza che ho trovato a San Luca – ha detto – è stata inaspettata e commovente anche per la storia del movimento che rappresento».

Foto di Franco Cufari, dalla sua pagina Facebook

Pochi i rappresentanti istituzionali presenti: il sen. Marco Siclari (FI) e la sen. Gelsomina Silvia Vono (M5S), il consigliere regionale Mimmo Tallini (FI) e il coordinatore regionale della Lega on. Domenico Furgiuele. Il ministro è stato accolto dal prefetto di Reggio Michele di Bari. Tra le autorità presenti anche il procuratore capo di Catanzaro Nicola Gratteri.

Il ministro Salvini, il prefetto di Reggio Michele di Bari e la sen. Silvia Vono

Parlando alla popolazione Salvini ha detto: «La ‘ndrangheta è una schifezza e rappresenta il passato. San Luca e la Calabria possiedono tante energie positive ed è su queste che bisogna puntare per dare un futuro a questa terra bellissima e ricca di cultura ed arte». Ha poi sottolineato la situazione di un paese “dove non si vota mai”: «A San Luca  – ha detto – la mia non è una toccata e fuga. Ci torno e ci tornerò, perché il mio obiettivo è quello di permettere che qui ci siano elezioni comunali normali. Dopo anni di mancate elezioni è giunto il momento che a San Luca ci siano consultazioni regolari. Verrò personalmente a seguire la campagna elettorale e parteciperò alle elezioni comunali di San Luca. E questo vuole essere un segno. C’è un commissario prefettizio che ha fatto tanto, ma i cittadini meritano di avere quello che hanno tutti gli altri italiani».


Il ministro ha reso omaggio a Carmine Tripodi, Brigadiere dell’Arma dei Carabinieri, vittima della ‘ndrangheta, con la deposizione di una corona d’alloro alla stele di Ponte Cucuzza che ricorda il valoroso carabiniere. «Onore agli uomini e alle donne che hanno sacrificato la loro vita per lo Stato» ha detto Salvini visibilmente commosso.
Quindi ha provveduto a consegnato nelle mani del vescovo Francesco Oliva una villa sequestrata alla ‘ndrangheta: «Sono particolarmente orgoglioso di annunciare, – ha detto – proprio in questo edificio confiscato ad una cosca di ‘ndrangheta, che nell’ultimo anno sono triplicati gli arresti di mafiosi in Calabria. Abbiamo valutato – ha aggiunto Salvini – che nel corso dell’ultimo anno le azioni di contrasto contro la criminalità organizzata hanno portato, in Calabria ed in tutto il territorio nazionale, a risultati lusinghieri». Per correre a Genova, Salvini ha rinunciato alla visita al Santuario di Polsi. (rrc)

IL MINISTRO DELL’INTERNO SALVINI A FERRAGOSTO A SAN LUCA

14 agosto – Assume un particolare significato la visita del ministro dell’Interno Matteo Salvini a San Luca, domani per Ferragosto. Secondo la tradizione il capo del Viminale avrebbe dovuto trascorrere la giornata ferragostana nella sala operativa del dicastero, invece Salvini ha preferito far sentire la presenza dello Stato nel luogo simbolo della ‘ndrangheta. Alle 9 deporrà a San Luca, una corona al monumento commemorativo dell’agguato al brigadiere dei Carabinieri Carmine Tripodi in località Ponte Cucuzza quindi visiterà la sede del Municipio e la Caserma dei Carabinieri. Alle 9,45 nella villa confiscata alla famiglia Pelle, in località Giardino, firmerà la consegna dell’immobile alla Curia Vescovile e successivamente presiederà la riunione del Comitato Nazionale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica. Al termine della riunione il Ministro Salvini terrà una conferenza stampa e illustrerà i dati sull’ultimo anno di attività del Ministero dell’Interno. La visita si concluderà al santuario della Madonna di Polsi, dove sarà accolto dal Vescovo, Mons. Francesco Oliva.

L’on. Domenico Furgiuele con Matteo Salvini

Secondo l’on. Domenico Furgiuele Lega) «La scelta del ministro degli interni Matteo Salvini di trascorrere il ferragosto  in quei territori di Calabria dove lo Stato , in più di un’occasione, ha brillato per inesistenza riuscendo  ad essere  più latitante dei latitanti, è motivo di grande fierezza, e non credo per i soli militanti e simpatizzanti della Lega, il cui numero peraltro continua a crescere nella nostra regione. Matteo Salvini non è persona che si accontenta delle dritte di autorevoli consiglieri istituzionali o, peggio, delle solite narrazioni ( dossieristiche e letterarie) quando c’è da leggere e capire  una realtà complessa come quella dei territori di frontiera della Calabria. Il nostro leader predilige un approccio diretto, uno studio costante e personale dei fenomeni che impediscono ad una terra nobile di affrancarsi dallo strapotere mafioso.
«I mesi a venire – ha detto ancora Furgiuele – dimostreranno la rude concretezza (rude perché quando c’è da affrontare la ‘ndrangheta bisogna essere tosti, non ‘convegnistici’ o fighetti) del modus operandi di Matteo Salvini e della Lega nei confronti del cancro mafioso»

Il sen. Marco Siclari

Il sen. Marco Siclari (FI) che sarà presente a San Luca a proposito della visita del ministro Salvini ha detto: «La lotta alla criminalità non va in ferie e questo lo dimostra, soprattutto, chi ogni giorno lotta sul territorio per porre fine a una delle principali piaghe della nostra terra.  Apprezzo e condivido l’iniziativa di Ferragosto del Ministro dell’Interno contro la ndrangheta, da sempre consapevole che questa battaglia non ha e non deve avere colore politico».
«Questa è una lotta – ha dichiarato il sen. Siclari – che interessa tutti e la mia presenza non è puramente politica. Voglio rappresentare la voglia di riscatto di tanti calabresi stanchi di essere etichettati, stanchi di vedersi sopprimere e sottrarre linfa economica da realtà corrotte. La mia generazione, in particolare, sta ancora pagando le brutture inflitte dalle realtà criminali che per anni hanno sottratto lavoro, costretto la gente onesta a scappare per cercare di sopravvivere e obbligato gli imprenditori a non crescere. Questo cancro ha piegato in due il futuro dei nostri giovani e della nostra terra soggiogandola a logiche criminali che non appartengono alla maggioranza di cittadini calabresi che dimostrano di essere onesti e che chiedono solo di realizzarsi onestamente senza dover scappare. Dobbiamo lottare per dare finalmente l’opportunità a tutti i giovani di restare in Calabria e sviluppare l’enorme potenziale inespresso della nostra terra benedetta da Dio e maledetta da alcuni uomini».

Mimmo Tallini

Il segretario-questore del Consiglio regionale, Mimmo Tallini, ha così commentato: «La scelta del ministro dell’interno di presidiare il Paese nel giorno di Ferragosto non dalle comode stanze del Viminale, com’è ormai prassi consolidata, ma da San Luca, il “paese che non vota mai”, è un segnale forte che le Istituzioni calabresi non debbono sottovalutare. Se il ministro a cui è demandata la sicurezza dei cittadini e il coordinamento della lotta alla criminalità organizzata decide di fare partire da San Luca la sua sfida contro la ‘ndrangheta, ebbene questo atto non può e non deve essere catalogato come mera propaganda. Sarebbe un gravissimo errore, a mio parere, non fare sentire al ministro dell’interno – che in questo caso spoglia le sue vesti di leader della Lega – la solidarietà e la vicinanza delle Istituzioni. Non può e non deve essere la battaglia solitaria di Salvini, ma deve essere la battaglia collettiva della Calabria onesta contro un cancro che corrode ogni prospettiva di sviluppo della nostra terra. Non bisogna nemmeno nascondersi dietro un dito o fare vuota demagogia. San Luca, nell’immaginario collettivo degli italiani, non è il paese natale di Corrado Alvaro, bensì un luogo che evoca efferati fatti di sangue e l’orrenda pratica dei sequestri di persona degli anni Ottanta. D’altro canto, la circostanza che da tre anni non vengano tenute elezioni comunali contribuisce a rafforzare questa immagine di paese di frontiera. Proprio la presenza delle istituzioni locali deve contribuire a riequilibrare questo giudizio troppo netto e in buona parte ingiusto. San Luca deve tornare ad essere solo la patria di Corrado Alvaro e il Santuario di Polsi, che Salvini visiterà, dovrà essere indicato solo come il centro della religiosità e della pietà popolare della Calabria. Per questi motivi, superando ogni pregiudizio di natura ideologica o di schieramento, penso che sia assolutamente indispensabile che tutti coloro che ricoprono cariche istituzionali siano idealmente a Ferragosto accanto al ministro dell’interno, alle forze dell’ordine, alla magistratura antimafia, tutti impegnati a debellare il grande male che tormenta la Calabria». (rp)