ARCHEO-TURISMO, UNA RISORSA VINCENTE
MA BASTA PRECARIETÀ, SERVE IL RILANCIO

di ARISTIDE BAVA  – Grazie ad una convenzione firmata dal Commissario di Calabria Verde, Giuseppe Oliva, con il Ministero della Cultura, in Calabria, in vista della stagione estiva, saranno “ripuliti” 52 siti archeologici e tra questi ci sono anche alcuni dei più importanti della provincia reggina.

Nell’elenco figurano infatti il borgo antico e la Villa Romana di Casignana, la necropoli di Gerace, il Parco archeologico della Villa Romana del Naniglio di Gioiosa Jonica, il Teatro di Marina di Gioiosa, l’area Archeologica Kaulon- Monasterace, l’area della Cattolica di Stilo, il Parco archeologico di Locri, l’area Castellace di Portigliola la Cattedrale Isodia e il Castello Normanno di Bova, il Forte Siacci di Campo Calabro, la Grotta S. Elia di Melicuccà, il Parco Melia di Oppido Mamertino, il Parco Tauriani di Palmi, l’ Antica Medma di Rosarno, l’area archeologica di Bova Marina e alcuni siti urbani di Reggio Calabria. ùPer alcuni di essi ridotti in condizioni fortemente precarie ( uno per tutti il Naniglio di Gioiosa Jonica “gioiello archeologico” che meriterebbe certamente maggiore attenzione) potrebbe essere un autentico toccasana e, nel complesso, l’iniziativa dovrebbe servire a promuovere decisamente la spinta turistica legata a questo settore.

Secondo quanto previsto dal piano operativo, infatti, Calabria Verde fornirà la manodopera idraulico-forestale con una accurata pulizia dei siti archeologici dalle erbacce per renderli fruibili in piena sicurezza ( e preservandoli anche da eventuali rischi di incendio). Gli interventi come è intuibile riguarda parchi, aree archeologiche e luoghi di cultura risalenti in particolare alla Magna Grecia. Siti, peraltro,che si trovano in gran parte, specie nella fascia ionica reggina, a ridosso delle zone balneari maggiormente affollate durante il periodo estivo.

L’augurio è che la pulizia venga fatta al più presto e che, quindi, i potenziali turisti possano usufruire di questi siti già daauesto  mese di giugno anche se le previsioni, come da tradizione, prevedono i grandi afflussi a luglio e agosto. D’altra parte per la fascia ionica reggina ( e non solo) il turismo archeologico e culturale è un grande potenziale che non è stato mai completamente sfruttato, anche se negli ultimi anni, grazie soprattutto ad una promozione effettuata in particolare dagli Operatori turistici del comprensorio che hanno recepito le richieste di molti tour Operator itaiani e stranieri , sono stati predisposti appositi “pacchetti turistici” con specifiche indicazioni di questi siti che hanno subito attratto l’attenzione di molti turisti particolarmente appassionati a questo tipo di escursioni spesso accumunata a quella dei borghi antichi. L’augurio è, dunque, che, anche se a piccoli passi , il turismo che rimane l’unica possibile arma vincente della Locride, trovi sempre maggiori spazi nei carnet dei Tour Operator. E, obiettivamente, questo può avvenire solo se, finalmente, gli organismi istituzionali si renderanno conto dell’importanza di prestare maggiore cura e maggiore attenzione alle possibilità di un territorio che ha moltissime potenzialità che sinora sono state sfruttate solo in piccola parte.

Soprintendenza a Crotone, il Comune di Catanzaro fa ricorso al Consiglio di Stato

Il Comune di Catanzaro, guidato dal sindaco Sergio Abramo, ha presentato ricorso al Consiglio di Stato per la sede della Soprintendenza Archeologica Catanzaro-Crotone, che dovrebbe essere ospitata al Castello di Carlo V a Crotone.

Recentemente, infatti, il Tar del Lazio aveva dichiarato inammissibile il ricorso amministrativo presentato dal Comune, in cui veniva chiesto di annullare il decreto in cui il Ministero dei Beni Culturali assegnava a Crotone la sede della Soprintendenza.

Catanzaro, dunque, fa ricorso contro la sentenza 13991/2020 del 10 novembre del tribunale amministrativo, con nomina sia congiunta che disgiunta dei legali interni dell’Ente. (rcz)