A Tropea operatori culturali e turistici a confronto sul patrimonio culturale dei Musei

Si è parlato della relazione tra il patrimonio culturale custodito nei musei e il territorio di cui fanno parte, nell’incontro tra operatori culturali e turistici svoltosi nel Complesso di Santa Chiara di Tropea. L’evento, organizzato dalla Camera di Commercio di Catanzaro, Crotone, Vibo Valentia e promosso dal Comune di Tropea.

Oggi, sempre più, i musei si integrano profondamente nella vita urbana, diventando autentici punti di riferimento. Le strategie per la gestione museale devono aspirare a unire la comunità, a stimolare la competitività e a potenziare il benessere generale. Risulta sempre più evidente come questi spazi non si limitino a esporre opere d’arte, ma svolgano un ruolo centrale nel promuovere e celebrare la diversità artistica e culturale del territorio. I musei fungono da ponte tra il contesto fisico in cui sono situati e il vasto panorama artistico che rappresentano. Devono assumersi la responsabilità di stabilire legami con associazioni, fondazioni, istituzioni scolastiche, imprese e altre realtà locali, favorendo sinergie e collaborazioni proficue.

 In apertura i saluti della commissione straordinaria in seno al comune di Tropea rappresentata dal Viceprefetto Roberto Micucci, e a seguire il saluto del sindaco di Soriano Calabro Antonino De Nardo e Sergio Pititto di Pizzo Calabro.  

Dopo i saluti il Prefetto Paolo Giovanni Grieco nel suo intervento ha sottolineato come le strutture museali svolgano un ruolo strategico per il territorio, sono promotori di una partecipazione attiva della collettività, stimolo alla creazione di nuova cultura, fonte di nuova economia, sviluppo territoriale, turismo sostenibile. L’obiettivo è quello di fare rete per rendere più noti gli attrattori culturali della provincia attraverso i distretti culturali, ha proseguito Pietro Falbo Presidente della Camera di commercio, attraverso un modello di sviluppo locale che a Vibo Valentia si deve sfruttare per attrarre un turismo più consapevole delle tante bellezze presenti sul territorio.

I lavori sono proseguiti con la presentazione della collezione di arte contemporanea “Limen” ospitata all’interno della Camera di Commercio da parte di Raffaella Gigliotti Funzionaria dello stesso ente, del Museo archeologico nazionale di Vibo Valentia e Mileto da parte del Direttore Maurizio Cannatà e del Polo Museale di Soriano Calabro dalla direttrice Mariangela Preta.

Le conclusioni dell’evento sono state affidate ad Ugo Picarelli direttore e fondatore della Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico, il quale ha sottolineato che aprirsi al territorio deve essere una vera e propria missione per i beni culturali, promuovere il patrimonio culturale è espressione di valori, di coesione sociale e di sviluppo economico a beneficio dei territori con un occhio di riguardo ai più giovani su cui puntare per far crescere la Calabria. L’incontro è stato moderato dalla giornalista Carmen Bellissimo(rvv)

 

Rapani (Fdi): Lo sviluppo dell’economia locale su base culturale è possibile nella Sibaritide

Il senatore di Fdi, Ernesto Rapani, ha ribadito che anche nella Sibaritide è possibile «lo sviluppo dell’economia locale su base culturale».

«Per questi motivi ho incontrato il direttore del Museo della Sibaritide e responsabile della Direzione regionale Musei della Calabria, dott. Filippo Demma al quale ho manifestato le mie congratulazioni per un progetto unico in Italia», ha spiegato il senatore che si è complimentato con il direttore Demma «per essere riuscito a sottoscrivere un accordo per la valorizzazione integrata del Parco archeologico di Sibari e del territorio della Sibaritide tra dodici comuni ed altri otto tra enti, l’Arcidiocesi di Rossano-Cariati, la Diocesi di Cassano ed alcune associazioni».

«Al direttore – ha proseguito Rapani – ho proposto l’opportunità di estendere la rete all’intero arco jonico, l’area della Magna Grecia, da Sibari a Crotone, in lui ho trovato grande condivisione, perché è nel solco tracciato che si possono valorizzare al meglio le bellezze culturali, storiche, architettoniche del territorio. Su sollecitazione del circolo di Fratelli d’Italia di Isola Capo Rizzuto ho proposto di rendere fruibile ai turisti anche l’area di Le Castella».

«Il direttore Demma, già informato, ha tempestivamente annunciato in proposito di voler comunicare al Comune di Isola Capo Rizzuto la disponibilità ad affidare l’area all’ente, per renderla fruibile al pubblico il prima possibile – ha detto ancora il senatore –. Nei mesi scorsi, a proposito di carenze nelle risorse umane della rete museale calabrese, ho presentato un interrogazione parlamentare al Ministero della Cultura per sottolineare i problemi che gravano sul comparto calabrese e se lo stesso dicastero intenda sbloccare la condizione di stasi dei vincitori dei concorsi per ripianare le piante organiche e garantire la piena operatività dei musei e dei siti archeologici calabresi e già, anche se è solo una boccata d’ossigeno, qualche risposta attraverso l’assegnazione di personale, è arrivata. L’assunzione di personale, ad oggi, in Calabria è fondamentale per il rilancio dei nostri beni culturali». (rp)

ARTE E CULTURA ATTRATTORI DI TURISMO:
SERVONO RISORSE UMANE E FINANZIARIE

di ANTONIETTA MARIA STRATI – Arte, cultura e cinema. Sono i tre ingredienti fondamentali su cui la Calabria può puntare per il rilancio del turismo. D’altronde la Calabria, come è stato più volte ribadito, è ricca di arte, luoghi d’arte e, sopratutto, di luoghi che si prestano a essere set naturali per tantissimi film.

Cosa che è già avvenuta con numerosi film, tra cui si deve ricordare quello sull’abate Gioacchino da Fiore, dal titolo Il Monaco che vinse l’Apocalisse con la regia di Jordan River e prodotto dalla Delta Star Pictures, sostenuto dal Ministero della Cultura e dalla Calabria Film Commission. Il film, infatti, è stato girato – oltre che a Cinecittà e in diverse location del Lazio – al Castello di Oriolo, al Castello Federiciano di Roseto Capo Spulico, nel canyon di Civita, nelle piccole ‘Dolomiti’ di Frascineto, al fiume di San Sosti nel Parco Nazionale del Pollino, sull’antico ponte di Annibale di Scigliano, nella Cattedrale di Cosenza, ai Calanchi di Cutro, alle grotte di Pietrapaola e Zungri e, ovviamente, a San Giovanni in Fiore.

Un film dunque, che farà vedere a tutto il mondo le bellezze naturali della Calabria e, chissà, magari farà venire voglia di arrivare in Calabria – aerei e treni permettendo – per ammirare dal vivo luoghi che hanno una lunga storia da raccontare non solo attraverso una pellicola. Il film sull’abate è solo un esempio, perché in realtà sono numerosi i film che sono stati girati in Calabria, come A Ciambra diretto da Jonas Carpignano, Una femmina di Francesco Costabile, Anime nere di Francesco Munzi, di cui alcune scene sono state girate nella Locride.

Insomma, la Calabria ha tutte le potenzialità per essere attrattiva per il circuito cinematografico e, sicuramente, la costruzione degli Studios di Lamezia Terme aiuteranno non poco su questo frangente. Lo ha detto anche il presidente della Calabria Film Commission, Anton Giulio Grande, in un’intervista a L’Altro Corriere Tv: «Come si può immaginare, gli Studios  sono un’opera importante che porrà la Calabria al centro di grandi produzioni e farà della nostra regione un laboratorio permanente».

«Stiamo raccogliendo adesioni e interesse da tutto il circuito cinematografico che conta e questo mi fa immaginare che la Calabria, proprio perché sa essere un set naturale, potrà avere grandi ricadute sul piano turistico dalla integrazione virtuosa tra arte, cultura e cinematografia».

Ma in Calabria non c’è solo il cinema, il mare e le montagne. Ci sono anche i Musei, custodi di inestimabili tesori archeologici che sono stati trovati e che ancora si possono rinvenire, vista la storia millenaria del territorio. A questo proposito, la direttrice del Museo dei Brettii e degli Enotri, Marilena Cerzoso, ha detto che «se dovessi iniziare a scavare, lo farei da Cosenza. Paradossalmente Cosenza da un punto di vista archeologico è poco conosciuta, ma questo per una questione di occupazione dello stesso sito nel corso del tempo. Il caso Cosenza è un caso di archeologia urbana, però mi piacerebbe molto approfondire gli studi. Cosenza necessita di una maggiore conoscenza».

Ma, tralasciando la parte archeologica, c’è un problema più grosso da affrontare, ossia quello del personale. «Noi abbiamo poco personale, ma facciamo i salti mortali. Poi ci sono anche i problemi di ordine finanziario: un museo non si mantiene con il biglietto d’ingresso», ha ribadito la Cerzoso.

Un concetto che è già stato affrontato anche da Calabria.Live, parlando della situazione precaria e di abbandono in cui si trova il Parco e Museo Archeologico di Monasterace, o dei pannelli informativi ormai sbiaditi dal sole al Museo e Parco Archeologico di Locri. Problematiche che nascono in primis dalla mancanza di fondi e, poi, da quella del personale. Anche il prezzo del biglietto sicuramente non aiuta. Far pagare 4 euro l’ingresso al Museo di Locri o a Monasterace significa sminuire il valore del Museo stesso, di chi ci lavora e di chi ha lavorato riportando alla luce i preziosi reperti che, oggi, tantissimi turisti – calabresi e non – possono ammirare. Così come fa storcere il naso pagare solo otto euro l’entrata al Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria, la casa dei Bronzi di Riace che hanno celebrato i 50 anni dal loro ritrovamento, quando per entrare a Castel Sant’Angelo ne servono 15, e senza guida.

Fa irritare ancora di più che per visitare il meraviglioso Parco Archeologico di Sibari – che a quanto pare si spera di far diventare Patrimonio Unesco, così dice il sottosegretario Vittorio Sgarbi – si paghi soltanto cinque euro.

Non è possibile che, nel 2022, si parli di figli e figliastri per la cultura. Non si può parlare di musei di serie A e B. È sicuramente ingiustificata questa svalutazione dei Musei.

E fanno rabbia le parole del ministro della Cultura, Giuliano Sangiuliano che ha dichiarato: «se una cosa ha un valore, deve anche essere un po’ pagata». I reperti della Calabria, dunque, hanno un valore inferiore, dato che il biglietto si paga così poco?

C’è da dargli ragione, tuttavia, quando ha affermato, intervistato da Pietro Senaldi nel corso della kermesse milanese di Fdi,  che «se rendessimo gratuiti i musei sviliremmo il nostro patrimonio». Il patrimonio culturale si svilisce nel momento in cui alcuni Musei sono abbandonati dal Governo e dal Ministero stesso, lasciandoli in balìa di se stessi.

Fortunatamente, la Regione Calabria è venuta in soccorso della rete museale calabrese, stipulando lo scorso novembre una joint-venture” con l’Icom, il Comitato Italiano dell’International Council of Museums, la più qualificata associazione internazionale di settore.

L’obiettivo è chiaro: promuovere le strutture museali che, come ha evidenziato la vicepresidente della Regione, Giusi Princi, hanno delle «enormi capacità attrattive».

«È chiaramente un nostro obiettivo – ha evidenziato Princi – quello di promuovere e valorizzare il patrimonio culturale regionale, in una logica di partenariato con altri soggetti pubblici e privati, come in questo caso Icom, mediante nuovi approcci culturali volti ad ampliare la partecipazione dei cittadini e a rafforzare l’attrattività turistica degli istituti e luoghi della cultura a livello nazionale ed internazionale, concorrendo allo sviluppo economico del territorio».

Un obiettivo che non è irraggiungibile, anzi. Realizzabile, se si spendono bene le risorse nella regione e non altrove, se si fa una seria campagna di marketing del territorio e scegliendo bene gli “ambasciatori” che possono parlare e far scoprire al mondo le bellezze della Calabria.

Un esempio? Le tante celebrità che, dopo gli eventi a Reggio, hanno fatto visita al Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria, condividendo sui propri profili la foto con i Bronzi di Riace. Il risultato? Un boom di visualizzazioni. I Bronzi che compaiono ovunque. Immaginiamo la stessa cosa per tutti i luoghi e i tesori della Calabria. Il risultato sarà straordinario, come lo è la Calabria. (ams)

I Musei della Calabria aderiscono alla “Biennale Arteinsieme”

I luoghi della cultura del Polo Museale della Calabria hanno aderito all’edizione straordinaria della Biennale Arteinsieme – cultura e culture senza barriere, promossa dal Museo Tattile Statale Omero.

L’iniziativa, infatti, ha invitato musei e i luoghi della cultura a pubblicare, sul loro sito e sui loro social, materiale digitale accessibile alle persone con disabilità all’insegna degli hastag #biennalearteinsieme e #laculturanondimenticanessuno.

«Si invitano i musei e i luoghi della cultura – si legge sul sito del Museo Tattile Statale Omero – a raccontare la propria realtà mediante una o più di questa modalità: video con la traduzione LIS o i sottotitoli per le persone sorde e l’audiodescrizione per le persone non vedenti nei video senza parlato; testi con descrizione delle immagini per le persone non vedenti; testi ad alta leggibilità redatti secondo le norme dell’Easy-to-read per le persone con disabilità intellettiva».

La Galleria Nazionale di Cosenza ha aderito alla Biennale per testimoniare vicinanza e solidarietà alle persone con disabilità e per farle sentire parte integrante della nostra comunità. Da lunedì 27 aprile 2020, all’insegna degli hashtag #biennalearteinsieme e #laculturanondimenticanessuno, sui canali social della Galleria nazionale (Facebook, Instagram e Twitter), è stata avviata la nuova rubrica #PalazzoArnoneHistory che attraverso brevi pillole di storia, in forma scritta e audio, racconta le principali vicende legate a questo affascinante edificio, centro propulsore della cultura cosentina, sede della Galleria nazionale di Cosenza e del Polo museale della Calabria. L’interessante rubrica #PalazzoArnoneHistory è a cura dell’intraprendente dottoressa Camilla Brivio, funzionario in forza al Polo Museale della Calabria.

Il Museo Archeologico Nazionale “Vito Capialbi” di Vibo Valentia, invece, ha accolto l’iniziativa del Museo Tattile Statale Omero per testimoniare vicinanza e solidarietà alle persone disabili facendole sentire parte integrante della nostra comunità pubblicando, all’insegna degli hastag #biennalearteinsieme e #laculturanondimenticanessuno, un video di presentazione dell’importante busto femminile in basalto nero (databile ad età Claudia, 41-54 d.C.), rientrato al Museo Vito Capialbi dopo il prestito al “Princeton University Art Museum”, con spiegazione audio e sottotitoli. 

Oltre alla descrizione del busto il video contiene, nella stessa forma, la frase: Vicini alle persone con disabilità noi del Museo Archeologico Nazionale Vito Capialbi di Vibo Valentia ci siamo. Torneremo insieme a condividere la gioia della bellezza e il piacere della scoperta del nostro patrimonio culturale.

Vicini alle persone con disabilità. Noi del Museo Archeologico Nazionale Vito Capialbi di Vibo Valentia ci siamo. Torneremo insieme a condividere la gioia della bellezza Il piacere della scoperta del nostro patrimonio culturale.#biennalearteinsieme #laculturanondimenticanessuno#museocapialbi#statue#antichiromani#ancientroman#romanage

Posted by Museo Archeologico Nazionale di Vibo Valentia – Polo museale della Calabria on Monday, 27 April 2020

Il Museo e Parco Archeologico Nazionale della Sibaritide, ha aderito, con entusiasmo, all’edizione straordinaria della Biennale Arteinsieme, promossa dal Museo Tattile Statale Omero. L’edizione straordinaria verte sul tema cultura e culture senza barriere; quanto mai opportuna in un periodo, come quello attuale, che mette a dura prova soprattutto le persone più fragili ed in particolare quelle con disabilità.

L’appello lanciato dalla Biennale Arteinsieme ai musei e ai luoghi della cultura italiana per partecipare all’iniziativa volta a testimoniare vicinanza e solidarietà alle persone disabili e per farle sentire parte integrante della nostra comunità è stato accolto dal Museo della Sibaritide che ha proposto alcuni momenti di iniziative realizzate dai Servizi Educativi del Museo con associazioni delle persone con disabilità ricadenti nel territorio dell’antica Sybaris.

Questo è il messaggio che parte dal Museo della Sibaritide: «Vicini alle persone con disabilità. Noi del  Museo Nazionale Archeologico della Sibaritide di Cassano all’Ionio (Cosenza) ci siamo. Torneremo insieme a condividere la gioia della bellezza e il piacere della scoperta del nostro patrimonio culturale», all’insegna degli hashtag #biennalearteinsieme e #laculturanondimenticanessuno”. Il Museo Nazionale Archeologico della Sibaritide si conferma, così, ancora una volta sensibile e attento nei confronti delle persone meno fortunate.

Il Museo e Parco Archeologico di Scolacium di Roccelletta di Borgia, già impegnato in visite “virtuali” di alcune sezioni della sua collezione, promuove sui canali social eventi a forte contenuto di accessibilità.​ Il primo imperdibile appuntamento è con il ciclo statuario del museo. (mp)

REGGIO: IL CONVEGNO DI MUSEOGRAFIA “LA MACCHINA MUSEALE TRA CONSERVAZIONE E VALORIZZAZIONE”

25 giugno – Si svolge domani, a Reggio, alle 9.00, presso la Sala “Giuditta Levato” del Palazzo del Consiglio Regionale, il convegno di museografia “La macchina museale tra conservazione e valorizzazione“.
L’evento è stato promosso dall‘Ordine degli Architetti, P.P.C. della Citta Metropolitana di Reggio Calabria, dalle Associazioni AMEI (Musei Ecclesiastici Italiani), Diagonal, Fai Calabria, Simbdea Calabria, la Rete Museale di Ricadi, Soriano e Zungri, e il Museo dei Brettii e degli Enotri, e patrocinato dal Consiglio Regionale della Città Metropolitana di Reggio Calabria, dall’ ANCI, Italia Nostra Calabria e Touring Club Reggio Calabria.
Scopo del convegno è quello di mettere a fuoco e discutere le diverse problematiche che riguardano i musei calabresi, sensibilizzare e informare amministratori, professionisti e operatori museali sulla necessità di definire il progetto culturale dei Musei e individuare le tappe da affrontare per il miglioramento dei servizi offerti per lo sviluppo di una rete museale.
La prima parte dell’evento si indagheranno il rapporto tra Musei, paesaggio e piccoli borghi, e il ruolo dei Musei come strumento di rigenerazione delle città che parta dalla conoscenza attiva del proprio patrimonio culturale, si concluderà con la presentazione di un Museo del Territorio, per offrire esempi operativi.
Nella seconda parte, che prenderà il via alle 15.00, si affronteranno i temi della gestione e della comunicazione, mentre la Tavola rotonda conclusiva proporrà, in tal senso, una riflessione sugli strumenti predisposti dalle politiche culturali regionale e nazionale e sulle prassi operative attuate dai Musei in riferimento ai “pubblici diversi”: turisti, migranti, scolaresche, anziani, generazioni diverse.
Tutto ciò in un’ottica che riconosce al Museo la mission di conservare e tutelare il patrimonio culturale in un disegno di valorizzazione rivolta a tutti. (rrc)