di NICOLA FIORITA – Ho accettato, dopo una lunga riflessione, la candidatura alla Presidenza della Provincia di Catanzaro. È stata, come si può immaginare, una decisione sofferta e non facile. Solo tre mesi fa sono stato eletto Sindaco della mia Città, impegnandomi con i miei concittadini a portare avanti per cinque anni una profonda opera di rinnovamento.
Non era nei miei programmi una candidatura alla Presidenza della Provincia, anche perché ci sono molti Sindaci ben degni di ricoprire questo delicato ruolo. Non sono potuto, però, restare indifferente alla forte pressione che è venuta da numerosi amministratori dei nostri ottanta Comuni, alla loro richiesta di un mio impegno diretto per risollevare la Provincia da una pesante crisi finanziaria e da una costante perdita di peso politico e istituzionale.
Forse, a convincermi a compiere questo passo molto delicato, sono stati i tanti dipendenti dell’Amministrazione che, esasperati per la loro condizione di precarietà, mi hanno chiesto di metterci la faccia. Funzionari e impiegati che, per la prima volta nella loro vita lavorativa, hanno subito l’umiliazione del rinvio del pagamento degli stipendi, causato da una situazione finanziaria dell’Ente ai limiti del fallimento. Non ho la bacchetta magica, né sarà facile mettere mano ad un disastro come quello registrato alla Provincia, ma posso sicuramente dire che non trascurerò nulla pur di rimettere in carreggiata un Ente che è stato, in passato, molto importante per la vita delle nostre popolazioni, assicurando ai dipendenti il rispetto dei loro sacrosanti diritti.
Ma c’è un altro aspetto che, nelle ultime ore, ha contribuito a vincere le mie comprensibili resistenze. Il sogno di una grande area centrale della Calabria, collocata tra Jonio e Tirreno nel punto più stretto della Penisola, è oggi più attuale che mai. Non saranno piccole polemiche, probabilmente scaturite da incomprensioni facilmente superabili, a fermare un processo che – l’ho scritto chiaramente nelle mie linee programmatiche – è inarrestabile e deve solo essere governato dalle classi dirigenti con intelligenza e lungimiranza.
C’è bisogno di un salto di qualità oserei dire culturale. Sarà un bel giorno – e io lavorerò perché arrivi presto – quando i cittadini di Catanzaro o di Guardavalle diranno “le nostre Terme di Caronte” o quando i cittadini di Lamezia o San Mango d’Aquino diranno “la nostra Università Magna Graecia”. Dovremo pensare unitariamente ad un territorio straordinario che ha delle potenzialità incredibili che potrebbero generare sviluppo, occupazione e ricchezza.
La partita si giocherà molto sull’asse Catanzaro-Lamezia Terme e so già che – se eletto – troverò un interlocutore prezioso nel Sindaco Paolo Mascaro e nei Sindaci dell’Istmo. Ma non basterà perché lo sviluppo dovrà interessare anche le due coste e le aree interne, così ricche di patrimoni ambientali e culturali.
Nell’auspicio che il Governo nazionale riporti al centro della discussione la dignità e la centralità degli enti di area vasta – in termini di riassetto istituzionale e sostenibilità finanziaria – ritengo che la Provincia, non avendo più molte competenze gestionali, debba soprattutto puntare a programmare, coordinare e armonizzare lo sviluppo urbanistico dei suoi Comuni in un unico grande progetto unitario. Oltre a garantire l’efficienza e la sicurezza nella viabilità provinciale e negli istituti scolastici della provincia, sono infiniti i terreni su cui la nuova Provincia dovrà cimentarsi: la difesa dell’ambiente, le politiche del turismo culturale, il potenziamento del sistema dei trasporti, la valorizzazione delle due coste e delle aree interne. Un ruolo, quello dell’ente intermedio, che assume un’importanza strategica anche sul campo dell’assistenza tecnica ai piccoli Comuni per l’attuazione degli interventi finanziati dal Pnrr.
È un lavoro che andrà portato avanti con determinazione e passione, attraverso una consultazione stringente con i Sindaci che sono i veri protagonisti di questa nuova stagione, ma anche con una forte interlocuzione con la Regione. Nei prossimi giorni, dopo un confronto con i Sindaci che hanno sottoscritto la mia candidatura, ma anche con altri Amministratori ancora indecisi, presenterò delle linee programmatiche in cui espliciterò meglio la nuova visione di Provincia.
Nel ringraziare tutti coloro che hanno voluto fortemente questa mia discesa in campo, le forze politiche riformiste e progressiste del centrosinistra e le forze civiche disseminate nel territorio provinciale, posso solo assicurare che nella mia attività di Sindaco di Catanzaro, come è naturale che sia, continuerò a rappresentare i bisogni della mia Città, ma in qualità di Presidente della Provincia sarò assolutamente imparziale, nell’interesse di tutti i Comuni che ne fanno parte, senza farmi condizionare dall’altro ruolo. Vorrò essere veramente il Presidente di tutti, perché la Provincia è una sola. (nf)