L’OPINIONE / Carlo Guccione: Occhiuto ha perso un anno e mezzo per il nuovo ospedale di Cosenza

di CARLO GUCCIONE – Sono trascorsi 18 mesi da quando la Regione ha rimesso in discussione Vagliolise.

Con decreto 9088 del 20/06/2023 si bandisce “l’affidamento dei servizi tecnici per la redazione del documento di fattibilità progettuali”. Si sono persi inutilmente 18 lunghi mesi con il rischio che anche la realizzazione del nuovo ospedale di Cosenza, nonostante le enormi risorse disponibili liberate dall’Inail già da tempo sia per l’ospedale che per la Cittadella della salute, venga vanificata come già successo per i 3 ospedali che a distanza di oltre 15 anni non hanno visto la luce (Sibaritide, Vibo e Piana).

Tutti quanti ricordano la gaffe di Occhiuto nella cerimonia di apertura dell’anno accademico all’Unical quando si è lasciato sfuggire che entro la fine di questo anno “contiamo di bandire la progettazione per lo studio di effettività tecnico economica e di consegnarlo all’Inal entro marzo” dando per scontato già che il nuovo studio di fattibilità indicasse quale sito idoneo quello dell’Unical.

Ma ancora questo studio di fattibilità, costato 130mila euro, non lo conosce nessuno. Ci si augura che almeno lo conosca il presidente Occhiuto. È giusto ricordare, per evitare pasticci e iter che potrebbero creare contenziosi, che la dichiarazione di ente ospedaliero dell’ospedale civile di Cosenza è stata effettuata attraverso un decreto del presidente della Repubblica il 5/11/1968 n. 1448. Il presidente della Repubblica, recita il decreto, “vista la legge 12/02/1968 n. 132, visto il decreto del medico provinciale di Cosenza in data 13/04/1968 con il quale sentito il consiglio provinciale di sanità l’ospedale civile dell’Annunziata di Cosenza è stato classificato ospedale generale provinciale decreta l’ospedale civile dell’Annunziata, con sede in Cosenza, di cui alle premesse, è dichiarato ente ospedaliero. Presidente della Repubblica, Saragat”.

È facile comprendere che il decreto del Capo dello Stato individua come sede dell’ospedale oggi hub regionale la città di Cosenza. Ed è altrettanto facile intuire che senza una concertazione e visto l’insuccesso del referendum sulla città unica che di fatto ha bloccato l’iter di fusione (e non si sa per quanto tempo) di Cosenza, Rende e Castrolibero, potrebbero insorgere contenziosi che allungherebbero ancora di più i tempi di realizzazione del nuovo ospedale.

Nessuno può pensare di poter rilanciare l’attuale Annunziata che oggi vive una condizione drammatica dal momento che non solo mancano 305 posti letto rispetto a quelli previsti quanto una parte consistente dell’ospedale è stato inaugurato nel 1939.

Se si vuole realizzarlo in tempi ragionevoli, è necessario che il governatore capisca che è il tempo della concertazione con le istituzioni locali. Gli atti di forza, come si è visto con la città unica, portano a sbattere. (cg)

[Carlo Guccione è componente la direzione nazionale Pd]

L’OPINIONE / Franz Caruso: Sul nuovo Ospedale spero non sia uno dei soliti annunci di Occhiuto

di FRANZ CARUSO – Non vorrei ci si trovasse di fronte ad un ulteriore prova di annuncite. Spero solo che non sia uno dei soliti annunci a cui il presidente della Regione ormai ha abituato i calabresi. Un annuncio di sola propaganda e senza fatti reali. Infatti, cautela e diffidenza sono imposte per le stesse parole con cui Occhiuto ha annunciato stamani l’allocazione e i tempi di avvio dei lavori della nuova opera. E poi, egli stesso ha dichiarato che lo studio di fattibilità tecnico-scientifico è ancora in itinere.

Dopo che la Regione ha speso quasi un milione di euro per due studi di fattibilità, di cui il primo aveva indicato il sito di Vagliolise, è lui a stabilire, senza neanche aspettare l’esito del nuovo studio, che l’ospedale si debba costruire ad Arcavacata. Ma ormai, alla Regione, gli sprechi di risorse pubbliche non rappresentano un problema. Sarebbe pertanto doveroso che venissero illustrate le ragioni di una scelta diversa da quella programmata precedentemente dalla stessa Regione e indicata dal Consiglio comunale di Cosenza.

E comunque, per quanto ci riguarda nonostante il Tribunale Amministrativo Regionale abbia riconosciuto il diritto del Comune di Cosenza a partecipare al processo formativo per l’individuazione di dove far sorgere il nuovo ospedale, che di fatto ci legittima ad impugnare una diversa allocazione dal sito di Vagliolise, ribadiamo che la priorità è la garanzia della certezza che il nuovo ospedale si faccia per davvero. Per noi è necessario prima di tutto garantire ai cittadini un presidio ospedaliero accessibile, sicuro e tecnologicamente avanzato.

Chiediamo tempi certi di realizzazione e poi vogliamo che l’annuncio non sia un modo per distrarre l’attenzione dalla necessità di riqualificare l’Annunziata. Non è più accettabile che i cittadini debbano curarsi in quello che è stato definito l’ospedale peggiore d’Italia. Occhiuto provveda subito affinché si elevino i livelli di sicurezza e di qualità dei servizi ospedalieri all’Annunziata. Si attivino i 300 posti letto aggiuntivi autorizzati da anni e si facciano i concorsi per le centinaia di assunzioni di operatori sanitari che richiede il fabbisogno d’organico.

Non è secondario, inoltre, rilevare che la scelta annunciata oggi di voler costruire il nuovo ospedale nei pressi della università è in netta contraddizione con il definanziamento che Occhiuto ha operato della realizzazione della metropolitana leggera. Mi pare a questo punto inevitabile che si provveda tempestivamente e contestualmente a garantire un investimento finalizzato alla immediata realizzazione di un collegamento stabile veloce tra l’università e il centro storico di Cosenza. (fc)

[Franz Caruso è sindaco di Cosenza]

Il presidente Occhiuto: «Il nuovo ospedale di Cosenza sarà realizzato all’Unical»

di FRANCO BARTUCCI –  L’anno accademico 2024/2025  (il 53° in ordine di tempo) è stato inaugurato all’Università della Calabria con una sontuosa cerimonia che si è svolta nell’aula magna intitolata alla memoria del primo Rettore, prof. Beniamino Andreatta, fin dal 16 gennaio 2009 alla presenza del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.

La cerimonia del 53° anno accademico ha preso il via con l’ingresso dei cortei accademici, che ha visto la presenza di un buon numero di Rettori provenienti dalle Università collocate nel centro e nel Sud Italia rimarcando la spaccatura netta del nostro Paese anche in campo universitario e questo è fortemente penalizzante per una immagine positiva dell’Unità dell’Italia. La cerimonia di apertura è poi proseguita con l’apertura musicale a cura del Conservatorio “Stanislao Giacomantonio” di Cosenza.

Successivamente è intervenuto il rettore Nicola Leone  che ha presentato un resoconto delle attività svolte nell’ultimo anno accademico, un anno caratterizzato da un intenso lavoro e grandi risultati conseguiti dall’Ateneo. Il Rettore si è soffermato in particolare, sull’importanza del reclutamento di qualità e delle collaborazioni istituzionali per consolidare e rafforzare il ruolo dell’Unical per lo sviluppo del territorio. Soprattutto per quanto sta accadendo in materia del rapporto tra l’UniCal ed il sistema Sanitario Calabrese, grazie all’istituzione della laurea specialistica in Medicina e Tecnologia Digitale, nonché Scienze Infermieristiche.

Abbiamo visto e avvertito un prof.Leone molto emozionato, tanto che durante la relazione, parlando del grande contributo e sostegno che l’Università sta ricevendo dalla regione in termini di finanziamenti destinati soprattutto all’erogazione di borse di studio, che le hanno consentito nel Rapporto Censis di quest’anno di ottenere il massimo punteggio di 110, collocandola, quindi, al primo posto della graduatoria, tra le grandi Università italiane, ha finito per ringraziare il presidente della Giunta Regionale citando non il nome di Roberto Occhiuto ma quello di Principe, suscitando in Sandro, presente in aula il suo compiacimento anche perché in qualità di assessore regionale alla Cultura, Università e Ricerca si è prodigato molto anche lui durante il suo mandato nel fare avere alla nostra Università vari fondi destinati al diritto allo studio, alla ricerca e all’innovazione, al rapporto università mondo delle imprese. Temi, peraltro, che hanno fatto parte della relazione del Rettore Leone e che approfondiremo in un prossimo servizio.

Spostiamo in avanti il resoconto della lezione magistrale della prof.ssa Franca Melfi, per ragioni di scoop giornalistico, nell’anticipare che a conclusione della manifestazione celebrativa, o meglio dopo la dichiarazione augurale da parte del Rettore Leone di apertura dell’anno accademico 2024/2025, il presidente Roberto Occhiuto a conclusione del suo intervento, nell’applauso generale della folla che gremiva l’aula magna “Beniamino Andreatta”, ha annunciato che gli uffici tecnici regionali stanno lavorando alacremente sulla  stesura del piano di fattibilità del nuovo ospedale di Cosenza, i cui elaborati saranno pronti per fine anno e che entro la fine del prossimo anno si dovrà vedere l’apertura del cantiere di lavoro per la realizzazione dell’opera, che a parer suo per i meriti acquisiti dall’Università in virtù della istituzione dei vari percorsi formativi e scientifici dell’area sanitaria e medica, dovrebbe essere costruito nell’area dell’Università della Calabria. Chissà che cosa avrà pensato in quel momento il sindaco di Cosenza, Franz Caruso, presente in aula seduto in prima fila.

Ritornando alla cerimonia, dopo la relazione del Rettore Nicola Leone, il moderatore Fabio Vincenzi ha dato spazio alla lezione magistrale della prof.ssa Franca Melfi dal titolo “Chirurgia digitale: nuove frontiere e prospettive”, peraltro ben presentata dallo stesso Rettore in quanto prossima docente dell’UniCal e primaria all’azienda Ospedaliera di Cosenza, figura di spicco nel panorama medico internazionale e attuale presidente della Società europea di chirurgia cardiotoracica, che ha accettato di tornare nella sua terra trasferendosi dall’Università di Pisa all’UniCal. Da ottobre Melfi insegnerà nel corso di Medicina e Chirurgia TD (Tecnologie digitali) e opererà presso l’ospedale dell’Annunziata di Cosenza.

«Oggi abbiamo – ha detto la prof.ssa Melfi – una chirurgia computer integrata dove il robot costituisce solo uno degli elementi di un vasto sistema sviluppato per una chirurgia sempre piu’ personalizzata grazie all’integrazione di  tecnologie avanzate come AI,  sistemi di ricostruzioni virtuali 3D, Big Data, matching Learning e molto altro. Tutto questo ha un impatto significativo soprattutto in campo oncologico chirurgico. La ricerca sta spingendo sempre più verso l’integrazione di sistemi di intelligenza artificiale e deep learning, con l’obiettivo di creare robot sempre più intelligenti e capaci di apprendere dall’interazione con l’essere umano. Le innovazioni in questo settore stanno aprendo nuove prospettive per elevare l’efficacia degli interventi chirurgici. Questi progressi hanno un impatto diretto sulla qualità delle cure, contribuendo a migliorare gli esiti per i pazienti e ad aumentare l’efficienza dei sistemi sanitari. Le tecnologie avanzate non solo riducono i tempi di recupero e i costi delle cure, ma facilitano anche l’adozione di modelli organizzativi più innovativi, agendo così come un motore per l’evoluzione del settore sanitario».

Ne parleremo più ampiamente in un prossimo servizio più dettagliato. Cosa che faremo anche a proposito degli interventi della studentessa Federica Morrone, campionessa di sport e frequentante il corso di laurea in Scienze dell’Amministrazione (bellissima ed importante testimonianza che merita una pubblicazione integrale – attualmente gioca per la Cosenza Pallanuoto (Serie A1) ed è regolarmente convocata dalla Nazionale italiana U19.); nonché di Raffaele Caiafa, intervenuto in rappresentanza del personale tecnico amministrativo del dipartimento di Scienze Aziendali e giuridiche.

A chiudere gli interventi previsti nella scaletta del programma della cerimonia inaugurale dell’anno accademico 2024/2025 dell’UniCal è stato il Presidente della Regione Roberto Occhiuto, ex studente e laureato “eccellente” dell’Università della Calabria, che con orgoglio ha subito dichiarato di essere un  testimone vivente di una profezia fatta  a suo tempo dal Rettore Beniamino Andreatta, che un “giorno sarebbe successo che un Rettore della stessa Università ed il Presidente della Regione Calabria sarebbero stati dei laureati UniCal”. 

Abbiamo già detto in precedenza della dichiarazione che ha fatto circa la realizzazione del nuovo ospedale di Cosenza nell’area dell’Università; ma nel suo intervento generico e di apprezzamento del ruolo dell’Università, in gioco per lo sviluppo della Calabria, ha detto cose importanti che meritano una accurata presentazione. Condivido ad esempio circa il ruolo che l’Università può avere nell’area del Mediterraneo rispetto a varie problematiche a cominciare da quello più drammatico del flusso migratorio. E di questo Andreatta durante la sua permanenza in Calabria ne ha fatto una bandiera. Quella Università, che oggi una legge iniqua della regione Calabria sulla fusione di tre comuni ne taglia le funzioni reali rispetto al disegno della Grande Cosenza che Andreatta in persona, ne testimoniava il valore. Di ciò su Calabria live ne abbiamo trattato la materia ampiamente ed è un peccato, per sua ammissione, che non ha avuto modo di leggerli. Ci ha promesso che lo farà e rimaniamo fiduciosi che lo faccia veramente ad evitare critiche molto dure. (fb)

 

L’OPINIONE / Franz Caruso: Su nuovo ospedale Regione poco credibile

di FRANZ CARUSO – Fallo dove vuoi, ma fallo. Questa mia affermazione vuol essere un modo per togliere qualsiasi alibi alla inefficienza della Regione. Finora, infatti, abbiamo registrato solo un atteggiamento ostruttivo da parte del presidente Occhiuto verso la città di Cosenza e la sua area urbana. Parlano di città unica ma hanno affossato e cancellato le grandi opere infrastrutturali che avrebbero rappresentato fisicamente in maniera monumentale l’unità territoriale della intera area urbana. Sulla realizzazione della metropolitana leggera che doveva essere l’asse di unificazione dell’ intero sistema territoriale che si snoda dall’ università della Calabria fino alla città antica di Cosenza pare che sia stata solo autorizzata una transazione milionaria con la azienda aggiudicatrice dei lavori e perso l’intero finanziamento. Sul nuovo ospedale la Regione non è più credibile.

La certezza è che non si sa che fine abbiano fatti i finanziamenti pubblici ex art. 120, se è ancora disponibile la quota annunciata per il prestito Inail e, soprattutto, non si sa, come, quando e perché si avvierà il procedimento amministrativo di realizzazione del nuovo hub ospedaliero. Dalla cronaca giornalistica si apprende che il sito su cui dovrebbe essere realizzato sarebbe quello dei terreni destinati dal progetto istitutivo dell’ Unical alla costruzione del centro sportivo dell’ ateneo. Ciò che è assai strano che questa decisione sarebbe stata già assunta dal presidente della Regione a prescindere dall’ esito del nuovo studio di fattibilità, che è stato commissionato per cancellare il sito di Vagliolise.

Se così è mi pare uno spreco, quasi da configurare un vero e proprio danno erariale, l’aver stanziato ulteriori risorse dopo quelle spese per lo studio di fattibilità che la precedente amministrazione regionale aveva oltretutto commissionato sulla base di una procedura di selezione concorsuale e non attraverso un affidamento diretto, così come invece ha fatto Occhiuto. Lo ripeto fino alla noia, nessun alibi: purché si faccia fatelo dove volete . Ma non esito a manifestare dubbi e diffidenza sulla attendibilità della volontà della Regione.

Quella della “annuncite” sembra essere ormai una patologia acuta di un presidente che fa propaganda e non fa nulla di cui parla. In ogni caso, una priorità è dovuta all’intero bacino di utenza  della città e della provincia: l’ospedale civile dell’ Annunziata non può continuare ad essere censito come il peggiore presidio  d’Italia. È in gioco la sicurezza e la certezza della cura dei cittadini. Persistente l’attuale condizione senza che il commissario Roberto Occhiuto, sottolineo non a caso il commissario, possa intervenire con un piano di ammodernamento emergenziale per assicurare quanto meno gli standards minimi di sicurezza ed efficienza. (fc)

[Franz Caruso è sindaco di Cosenza]

La consigliera Straface: Il Tar boccia Comune di Cosenza su nuovo ospedale

La consigliera regionale Pasqualina Straface ha evidenziato come «la sentenza del Tar, che dichiara inammissibile il ricorso del Comune di Cosenza nei confronti del nuovo studio di fattibilità richiesto dalla Regione Calabria per quanto riguarda l’individuazione del sito di costruzione del nuovo Ospedale di Cosenza, chiude finalmente e definitivamente una querelle che ha visto il Comune di Cosenza e i suoi amministratori tentare di fare speculazione politica su una procedura legittima e rispettosa delle norme e delle leggi, che nonostante le idee degli amministratori cosentini sono fatte per essere rispettate».

«Quanto contestato dal sindaco Caruso è totalmente infondato – ha proseguito –. Il nuovo studio di fattibilità, resosi necessario dall’entrata in vigore del nuovo Codice degli Appalti, non esclude il sito di Vaglio Lise, precedentemente individuato dalla vecchia fattibilità del 2017, ma lo compara ad altri siti individuati in fase di analisi. Inoltre, e anche su questo il Tar ha bocciato sonoramente le rimostranze dell’amministrazione Caruso, la Regione non ha nessun obbligo di coinvolgere nella fase della fattibilità i Comuni nel cui territorio sono individuati i siti, che devono essere coinvolte nella fase successiva di confronto sui risultati della fattibilità, per acquisire osservazioni e proposte sulle quali poi deve decidere la Regione».

«Dunque il Tar Calabria – ha proseguito – ha sancito la correttezza e la trasparenza dell’agire della Regione Calabria e la perdita di tempo rappresentata dal ricorso e dalle rimostranze degli amministratori del Comune di Cosenza, che cercando in nome della propaganda politica hanno causato ritardi e spese inutili ai contribuenti calabresi». (rcs)

Il 25 ottobre l’udienza al Tar per il nuovo Ospedale di Cosenza

Il prossimo 25 ottobre è in programma l’udienza pubblica nel corso della quale sarà discusso nel merito il ricorso presentato dall’Amministrazione comunale, guidata dal sindaco Franz Caruso, contro il decreto della Regione Calabria per il nuovo ospedale di Cosenza.

Il decreto impugnato dall’Amministrazione comunale di Cosenza è il decreto a contrarre, ai sensi dell’art. 32, comma 2, del d.lgs. 50/2016, per l’affidamento dei servizi tecnici per la redazione del documento di fattibilità delle alternative progettuali. La tutela delle ragioni dell’Amministrazione comunale è stata, come è noto, affidata, nel ricorso presentato davanti al Tar, al prof. Angelo Piazza. Il prof. Piazza aveva ricevuto mandato dal Comune di Cosenza a difesa dell’autorevolezza e della bontà delle decisioni assunte dal Consiglio Comunale di Palazzo dei Bruzi che aveva indicato il sito di Vaglio Lise come quello più idoneo per la definitiva allocazione del nuovo ospedale Hub di Cosenza.

Le ragioni prospettate dal Comune di Cosenza nel ricorso presentato dal prof.Piazza e che sarà discusso nel merito, davanti al Tar Calabria, nell’udienza del prossimo 25 ottobre, muovono dal presupposto che il decreto della Regione Calabria, attraverso la valutazione di altri due siti alternativi a quello indicato dal Consiglio comunale della città di Cosenza (Vaglio Lise) cancella  il complesso procedimento che aveva impegnato, nelle sue diverse fasi, la responsabilità politica degli organi istituzionali della Regione e dell’Ente comunale e, nello stesso tempo, rappresenta una vera e propria mortificazione per Cosenza deprivandola, rispetto ad una scelta così importante come quella della localizzazione del nuovo Ospedale Hub, del suo ruolo di capoluogo di provincia. (rcs)

Nuovo Ospedale di Cosenza, il Comune presenta ricorso al Tar per la sede

Il Comune di Cosenza, guidato dal sindaco Franz Caruso, ha presentato il ricorso al Tar contro il decreto della Regione per la sede del nuovo ospedale di Cosenza.

«Tuteleremo dinnanzi al Tar, ed in tutte le sedi possibili – ha spiegato Caruso – il diritto alla salute dei cittadini. Il ricorso è stato presentato dal prof. avv. Angelo Piazza, incaricato dal Comune di Cosenza per difendere la dignità, l’autorevolezza e la bontà delle scelte assunte dal Consiglio Comunale di Palazzo dei Bruzi indirizzate al bene collettivo, che aveva indicato in Vaglio Lise il sito in cui ubicare il nuovo ospedale Hub di Cosenza».

«Il decreto della Regione – ha spiegato il primo cittadino – che intende valutare altri due siti “alternativi” a quello di Vaglio Lise è un obbrobrio amministrativo che cancella, con un colpo di mano, un complesso procedimento che aveva impegnato, nelle sue diverse fasi, la responsabilità politica degli organi istituzionali della Regione e dell’Ente comunale». «Nel contempo – ha aggiunto – tenta di mortificare il ruolo di città capoluogo di provincia di Cosenza, scippandole l’ospedale pubblico. Un atteggiamento di avversione incomprensibile verso la nostra comunità, verso la sua storia e verso il nostro territorio che non possiamo in alcun modo accettare».

«Noi amiamo Cosenzam – ha aggiunto – ed amministriamo, al contrario di altri, per il bene dei cosentini per cui difenderemo in tutte le sedi competenti e con ogni atto di nostra competenza il prestigio della nostra città, dei suoi cittadini ed il loro diritto ad avere una struttura ospedaliera efficiente ed efficace, capace di garantire i Livelli Essenziali di Assistenza».

«Le procedure portate avanti dalla Regione Calabria – ha spiegato il sindaco – sono inique e sono state poste in essere peraltro, a sfregio della dignità istituzionale del Comune a cui non ha neanche avuto il garbo istituzionale di richiedere il parere preventivo sulle scelte effettuate, e quindi, senza la necessaria partecipazione del Comune che rappresenta la comunità locale, le cui funzioni sono costituzionalmente riconosciute».

«Cosenza ed i cosentini  – ha rimarcato – non possono subire tale scelta scellerata – conclude Franz Caruso – che peraltro pone in serio rischio la realizzazione del nuovo Ospedale Hub di Cosenza, atteso ormai da oltre trent’anni. Per cui saremo in trincea insieme alla nostra comunità fino a quando non sarà garantito il nostro diritto ad avere sul territorio cittadino una struttura ospedaliera degna di questo nome». (rcs)

Sanità, il presidente del Consiglio comunale di Cs: Non si ritardi con costruzione del nuovo ospedale

Il presidente del Consiglio comunale di Cosenza, Giuseppe Mazzuca, si è augurato che «un altro Occhiuto passasse alla storia per aver ostacolato l’avvio dell’iter per l’edificazione (finalmente) del nuovo presidio ospedaliero dell’Annunziata di Cosenza».

Mazzuca, infatti, ricordando come l’ex sindaco Mario Occhiuto abbia «solo perso del tempo nell’individuazione del sito ora che questo invece è stato indicato dal consiglio comunale su proposta del sindaco Caruso», ha evidenziato come, adesso, è il presidente della Regione e commissario ad acta a «traccheggiare stranamente, e non accelerare».

«Esistono ora infatti tutte le condizioni – ha proseguito Mazzuca – per imprimere una svolta in direzione della nuova Annunziata. Il sito è stato individuato dal consiglio comunale, come è noto a Vagliolise. E ci sono anche le risorse già previste dall’Inail. 349 milioni per il presidio e 45 per la cittadella della salute. Non solo. Inail, nella comunicazione all’Azienda ospedaliera e alla Regione, ha già indicato un cronoprogramma chiaro per gli interventi. Il primo di questi è proprio previsto per il 30 settembre di quest’anno, “Aggiudicazione appalto per l’affidamento a terzi del progetto di fattibilità tecnico economica e degli altri livelli di progettazione”».

«L’iter, secondo Inail – ha evidenziato – deve concludersi entro il 30 settembre del 2027. A fronte di risorse evidenti e di un cronoprogramma chiaro l’Azienda ospedaliera, il 24 febbraio di quest’anno, delega con apposita convenzione la Regione Calabria alle funzioni di stazione appaltante e la Regione, si legge nella stessa convenzione, “si impegna a predisporre gli atti di gara (capitolati, bandi, disciplinari, lettera di invito)».

«È insomma tutto pronto – ha ripetuto Mazzuca – per procedere speditamente. Sito, risorse, cronoprogramma, convenzione con stazione appaltante. Ma non si muove foglia. Perché? Non vorremmo che anche il commissario e presidente Roberto Occhiuto passasse alla storia, come i suoi predecessori, per aver ritardato la costruzione del nuovo e attesissimo ospedale dell’Annunziata. Dove su 705 posti letto ne sono attivati meno di 500».

«Un dramma che costringe tanti a rimanere giorni nel pronto soccorso in attesa che si liberi un letto. Ci auguriamo – ha concluso Mazzuca – che Roberto Occhiuto voglia invece farsi ricordare per il contrario, rispetto a quanto accaduto nel passato. Non edificatore di ospedali di carta (Vibo, Gioia, Sibari) ma il presidente e commissario che fa nascere il grande ospedale hub a Vagliolise». (rcs)

Il sindaco di Cosenza Caruso: Facciamo in tre anni il nuovo ospedale di Cosenza

«Costruiamo in tre anni» il nuovo ospedale di Cosenza. È la sfida che il sindaco di Cosenza, Franz Caruso, ha lanciato al presidente della Regione e commissario ad acta, Roberto Occhiuto.

Per il primo cittadino, infatti, «tre anni sono sufficienti per realizzare la grande infrastruttura ospedaliera che la comunità cosentina e calabrese aspettano già da troppo tempo. Lo consente il nuovo codice degli appalti, che ha una normativa molto più snella e, soprattutto, le nuove tecnologie ormai all’avanguardia. Dobbiamo, però, crederci, ponendo in essere tutte le azioni utili ad accelerare i procedimenti. D’altronde,  ci sono voluti 10 giorni per la costruzione del nuovo ospedale da 1000 posti letto a Whuan nel 2020 e 7 giorni per la costruzione del nuovo ospedale di Pechino nel 2003. Certo, in entrambi i casi si trattava di fronteggiare una emergenza pandemica, ma tant’è».

«Mettendo, comunque – ha proseguito Caruso – da parte la Cina anche in Europa ci sono esempi, sempre più numerosi, di tempi di realizzazione di grandi infrastrutture rapidi, di circa due anni. Arrivando in Italia abbiamo il caso nel 2007 del nuovo ospedale di Mestre, definito allora il più bello d’Europa, fatto e finito in 4 anni. L’ultima opera in Italia realizzata in tempi record è, poi, il ponte Morandi, abbattuto e ricostruito in circa due anni. Se questo è abbiamo una sfida da accogliere e vincere che è quella di consegnare il nuovo ospedale ai cosentini entro il 2026».

«Facciamolo insieme, Regione Calabria, Provincia di Cosenza, Città Capoluogo e tutti i Comuni del territorio provinciale – ha rilanciato Caruso – mettendo da parte posizioni partitiche e quant’altro, pensando solo ed esclusivamente ai nostri concittadini che per curarsi non hanno luoghi adeguati, moderni e sicuri e che, soprattutto, sono stati illusi da anni di parole, rimaste tali, circa la costruzione del nuovo nosocomio. Anche noi abbiamo un’emergenza e la dobbiamo superare celermente: assicurare una struttura ospedaliera moderna, capace d garantire i Lea, alla collettività e ridare ad essa fiducia nelle istituzioni».

«Sia chiaro a tutti, infatti – ha detto ancora il primo cittadino – che i tempi medio lunghi dettati da Inail, che con Giuseppe Mazzuca ringrazio per il finanziamento, innescano essi stessi meccanismi di ulteriore dilazionamento. A Cosenza, peraltro, abbiamo già l’esempio negativo e da scongiurare della metropolitana leggera».

«Ritengo necessario, pertanto – ha concluso – che si debba progettare con un unico obiettivo: realizzare presto, nell’imminenza ed in sicurezza. In questo senso il mio appello ad Inail è forte ed accorato e mi auguro che anche il Presidente Roberto Occhiuto lo rilanci accogliendolo». (rcs)

Le condizioni di Bianca Rende per realizzare il nuovo Ospedale di Cosenza nell’ottica della cooperazione

di FRANCO BARTUCCIA proposito della realizzazione del nuovo Ospedale di Cosenza nella zona di Vaglio Lise, la consigliera della massima assise comunale Bianca Rende è intervenuta sul fatto che va tenuto conto che il tutto rientra nella realizzazione di buone politiche sanitarie.

«Le due cose camminano insieme – ha sostenuto la consigliera comunale – perché utilizzare i fondi a disposizione o reclamare la costruzione di un nuovo nosocomio efficiente e funzionale, non significa rinunciare a pretendere la dignità delle cure, che al momento manca in larga parte nei reparti di emergenza-urgenza. Siamo tutti personalmente a conoscenza (e non solo per sentito dire) delle drammatiche condizioni in cui versa il nostro pronto soccorso e non retrocediamo un solo passo dall’invocare le risorse e le assunzioni necessarie per garantire una risposta adeguata ai bisogni di cura di una popolazione così vasta ed oggi terrorizzata all’idea di lunghe attese e di mancanza di posti letto sufficienti».

«Ma non si può sottacere – ha aggiunto Bianca Rende – come la sicurezza degli spazi sia una componente fondamentale dell’assistenza sanitaria e rappresenta un elemento imprescindibile per l’erogazione di prestazioni di elevata qualità. Si parla ormai da anni di umanizzazione degli spazi di cura, guardando alla reazione psico emotiva del paziente (Renzo Piano ha di recente dichiarato: “In Uganda ho voluto fare un ospedale scandalosamente bello. Là dove andiamo a curare la nostra salute, abbiamo bisogno di assorbire la serenità dell’ambiente”), ma è innegabile l’incidenza di un minor fattore di rischio anche per gli operatori e l’incidenza di un minor tempo nell’interazione tra i due».

Un intervento che  non poteva poi affrontare il problema relativo al finanziamento necessario per la sua realizzazione ribadendo la richiesta, già formulata in conferenza dei capigruppo, per lo svolgimento di un Consiglio comunale aperto alla rappresentanza parlamentare e regionale, «perché – ha spiegato Bianca Rende – la questione sia portata all’attenzione del Governo centrale. È grave che dopo la richiesta di interlocuzione avanzata dal presidente di questo onorevole Consiglio, il Governatore Occhiuto, altresì commissario per la sanità, non abbia ritenuto di potere fornire una risposta puntuale e inequivocabile in merito alla disponibilità dei fondi annunciati. Un gesto della solita noncuranza che conferma la necessità che sull’argomento intervenga la parola autorevole del Governo nazionale, magari sollecitato da interrogazione ad hoc, non escludendosi la nomina di un commissario ad acta, come fatto per altre grandi opere».

Per Bianca Rende la localizzazione del nuovo Ospedale a Vaglio Lise rappresenta oggi  il sito più funzionale possibile.

«Fermo restando il mantenimento dei servizi sanitari all’interno della vecchia sede dell’Annunziata – ha dichiarato – è il sito più baricentrico e accessibile, grazie alla stazione ferroviaria e agli altri mezzi di collegamento ecosostenibili. Poi resta altresì quello più prossimo all’Università della Calabria. Dove gli iscritti al corso di Laurea in Medicina e tecnologie digitali saranno  chiamati a partire dal secondo anno a svolgere addirittura a Germaneto diverse attività di laboratorio. Le cose potrebbero cambiare in un’ottica di città diffusa (citando ancora Renzo Piano) già costituita, con una diversa distribuzione degli elementi di direzione strategica, ma ad oggi così non è per cui si trasformerebbe, fuori da un discorso organico, di pesi e contrappesi, in una semplice spoliazione di quanto previsto e ottenuto da decenni in sostituzione del vetusto nosocomio bruzio».

Un passaggio del suo intervento Bianca Rende lo ha riservato poi al dialogo tra Cosenza e Rende «che da sempre si svolge in forma competitiva – ha detto – e non  di cooperazione. Al netto di intitolazioni solo simboliche e dal sapore propagandistico, persino di fronte alla debolezza politica raggiunta procedendo singolarmente, i due nuclei urbani continuano a restare amministrativamente divisi e politicamente confliggenti».

Ora che sulla “polpetta” della Sanità territoriale si torna in modo maldestro, come già ieri sui giorni festivi di chiusura commerciale e persino sulla Fiera di San Giuseppe, o la disponibilità a una grande ospedalizzazione privata concorrenziale, diventa legittimo il sospetto di un’ennesima rendita elettorale conseguita attraverso l’ennesimo tentativo di progressiva spoliazione, come già avvenuto con l’Unical e  il Seminario arcivescovile, al di fuori di un qualsiasi comune riconoscimento amministrativo e rappresentativo di una conurbazione senza egemonie o vittimismi.

Bianca Rende ha ancora affermato che «la vera questione è rimasta politica ossia tra e chi e come gestirà il nuovo equilibrio e incremento di potere locale sulla Sanità pubblica che ne deriverà all’area urbana». E la consigliera comunale invita a parlarne subito “senza furbizie dialettali, se non vogliamo proseguire la “paesanizzazione” della “Atene di Calabria”.

Non c’è solo un quartiere di 20 mila abitanti (via Popilia) che ha problemi di ghettizzazione politica e tentazioni di liste “paesane”, facilmente imitabili domani nel quartiere San Vito e via degli Stadi e anche a Rende storica o altrove nel prossimo futuro. Anche il Quartiere San Vito – Campagnano di altri 20 mila abitanti, soffre di emarginazione e ha chiuso il Quartiere fieristico dopo avere rinunciato al grande Centro polivalente di formazione professionale gestito dai Salesiani.

Ma così il capoluogo e Rende diventeranno un “paesone” di frazioni incomunicabili attento solo alle buche e alla quantità di servizio idrico notturno, ma indifferente alle funzioni di quaternario o terziario pubblico avanzato, come dimostra la delusione della raffinata ma emarginata Stazione delle Ferrovie dello Stato di Sara Rossi, diventata, nell’indifferenza generale, un rifugio incontrollato per piccoli e grandi forme di inciviltà.

Non c’è più e solo l’esempio di Corigliano e Rossano – ha proseguito – dove già si avverte negli equilibri politici regionali la crescita del loro peso economico e politico in tutti i partiti, sindacati e associazioni di categorie. Dov’è già corrisposto non solo un contributo speciale del Ministero degli interni, bensì un premio morale di felice inizio effettivo dei lavori del nuovo Ospedale regionale che non corre più, come il nostro, finora pretesto di polemiche elettorali e protagonismi solitari, il rischio abbastanza sottovalutato e irresponsabile di revoca dei finanziamenti, nell’assenza di ogni procedura ad iniziativa governativa o parlamentare.

«Siamo la classe dirigente – ha concluso la consigliera Bianca Rende – a cui la città guarda con fiducia e che è chiamata ad un gesto di serietà e responsabilità politica alto, a costituire, nei fatti, le condizioni perché la qualità della vita dei nostri figli sia, per certi aspetti, migliore e più sicura della nostra. Ed il nuovo Ospedale di Cosenza, moderno, efficiente e tecnologicamente avanzato, rientra tra queste condizioni. Ma è tempo, soprattutto, di concludere una filastrocca da dormiveglia prima che il bambino si svegli da solo». (fb)