Domenica 7 novembre, alle 18, al Cine Teatro Metropolitano di Reggio, in scena lo spettacolo La leggenda del pianista sull’oceano di Alessandro Baricco con Alessandro Sparacino.
Lo spettacolo apre la nuova stagione dell’Officina dell’Arte di Peppe Piromalli, ideatore di due kermesse: una al “Cilea” in programma dal prossimo 18 Dicembre con la commedia “U sapiti com’è” dell’attore Alessandro Idonea, figlio dell’indimenticabile Gilberto e l’altra all’ex DLF di Reggio Calabria.
Il vulcanico Sparacino, da solo, in un unico atto, creerà le atmosfere e i luoghi del Novecento italiano con la commedia La leggenda del pianista sull’Oceano di Alessandro Baricco e, nei panni del trombettista e di Novecento, racconterà anni difficili ma interessanti, fino al 1936.
«Novecento ha da sempre vissuto sul piroscafo Virginian, non ha mai messo piede sulla terraferma e non riuscirà a scendere da quel mondo finito, non riuscirà ad abbandonare gli ottantotto tasti del suo pianoforte, in quanto su essi si esplicita la musica infinita – ha dichiarato l’attore siciliano –. Novecento si realizza e si annulla con la musica, vive sospeso tra il suo pianoforte ed il mare, dal quale non troverà mai la forza di separarsi».
«Attraverso i due personaggi – ha spiegato – narro una grande amicizia tra il trombettista che si trova sul piroscafo e Novecento che per raggiungere un compromesso con la vita, preferisce disarmare i propri sogni, non affrontare e superare le proprie paure. È un racconto sempre attuale, ricco di sentimenti, musica e coraggio».
Alessandro Sparacino ha il dono e l’abilità di rendere reale qualsiasi storia che racconta e anche in questa commedia, creerà dialoghi e situazioni rendendo partecipe il pubblico travolto da un racconto emozionante e divertente.
«Novecento dedica la sua esistenza a suonare al fine di sgravare i cuori dei passeggeri dalla paura dell’immensità dell’oceano – ha proseguito Sparacino –. È una storia di musica, coraggio, desideri e paure. Ci sono anche tanti momenti di grande ilarità per il modo in cui è raccontata ma vi sono parti che toccano le corde del cuore come il saluto, alla fine, dei due amici: il trombettista deve scendere dalla nave e quell’addio, se lo diranno in musica. Sarà un momento toccante».
Alessandro, nonostante porti in giro per i teatri d’Italia la pièce dal 2001 e lo fa «perché al di là di essere una bellissima storia di amicizia, è la parafrasi di noi artisti: ci rifugiamo sempre in qualcosa che non è il mondo reale e il personaggio Novecento fa proprio questo, perché sta bene dentro la nave ma, al di fuori di essa, diventa tutto troppo grande», è particolarmente emozionato di calcare il prestigioso palco del Metropolitano ed aprire «una stagione che è una scommessa importante per il direttore artistico dell’Oda».
«Il Covid ci ha fatto sicuramente del male ma ci ha unito di più, abbiamo scoperto tante cose che sottovalutavamo. Oggi, c’è più voglia di scoprire e vivere bene – ha concluso Sparacino –. Il teatro è famiglia e adesso, tutti insieme, dobbiamo sostenere la follia di un sognatore, Peppe Piromalli, un collega e amico prezioso, che è riuscito a creare due stagioni di livello e, sono certo, renderanno felice una marea di gente che ha voglia di tornare a teatro». (rrc)