di EMILIO ERRIGO – A un anno più o meno del mio ritorno in Calabria, per ritornare a vivere tra i calabresi, scienziati, colti, ignoranti, belli, poveri, disoccupati, malati, con ridotte capacità motorie e sensoriali, diversamente abili e brutti, mi sono chiesto e posto mille e una volta, il perché e il vero motivo, che estranea molte note testate giornalistiche e televisive, compresi molti miei carissimi amici e conoscenti giornalisti, dall’ interessarsi delle cose belle della Calabria e dei calabresi!
La Calabria e i Calabresi, sono prevalentemente bellissimi dentro e fuori, vanno conosciuti, esplorati, visionati, visitati, parlati, ascoltati, amati e tanto, tanto attenzionati.
Già partendo dalle mille bellezze uniche della , offesa e storicamente contaminata dalle industrie chimiche e metallurgiche, città e Provincia di Crotone, bellezze marine e paesaggistiche ancora per grazia di Dio incontaminati, poste e diffuse in mondovisione da Rai 1 il 31 dicembre 2023, grazie e ancora grato, al nostro Caro Presidente on. Roberto Occhiuto, per averne fatto percepire solo una minima parte delle rare bellezze della Calabria e dei Calabresi (perdonate la C maiuscola).
Perché non c’è interesse a tutto ciò che si fa e di bello c’è da vedere in Calabria? Cosa induce a molti intellettuali del poco o del tanto, di estraniarsi dal capire la vera essenza della Calabria e dei Calabresi e non solo quella profumatissima del Bergamotto di Reggio Calabria?
Ditelo, parlatene pure se volete, ma scrivete per favore, anche del bello e del giusto della Calabria. Se la Calabria e i Calabresi piangono l’Italia non può e non deve ridere.
Noi siamo figli orgogliosi di una Italia che amiamo, di una Nazione che onoriamo, con gli studi universitari, con la medicina, le ricerche scientifiche, i nostri sapori e profumi di Calabria, le buone azioni di solidarietà e vicinanza umana, profondo senso di appartenenza e italianità vera.
Siamo Italiani fino al cuore e Calabresi fino ai neuroni e midollo osseo!
(Emilio Errigo Commissario Straordinario SIN Crotone-Cassano e Cerchiara di Calabria)
La fotografia di copertina è di Valter Cirillo / Pixabay
Luna, Antonio e Pietro sono tre giovani di Cariati che si sono distinti nel il cinema, nel cibo e nella corsa e che rappresentano la Calabria audace, una Calabria giovane che non si arrende e che ha tanto da dimostrare al mondo. Insomma, sono l’orgoglio della Calabria e del sindaco di Cariati, Filomena Greco, che ha evidenziato come «l’immagine audace della Calabria è nei suoi giovani».
«Siamo convinti – ha detto il primo cittadino – che la promozione di questa terra possa e debba passare dalla forza espressiva di una giovane attrice come Lina Siciliano, protagonista del film calabrese Una femmina, in gara al Festival di Berlino; dalla caparbia del piccolo grande Antonio Fuoco, promosso, dopo l’esperienza a bordo delle vetture Ferrari nei vari campionati GT, al volante della scuderia del cavallino AF Corse; dall’esempio di responsabilità sociale che il pluripremiato maestro pizzaiolo Pedro’s continua a rappresentare e ad esportare in tutto il mondo, con la sua pizza identitaria e che profuma di territorio».
«Ringraziamo Lina, Antonio e Pietro – ha proseguito il sindaco Greco – per aver contribuito, attraverso il loro talento a promuovere la nostra terra oltre i confini regionali, dimostrando che anche questo angolo di Calabria può essere terreno fertile di opportunità, far registrare il ritorno nella propria terra di origine o guidare le scelte di quei cervelli che hanno preferito non emigrare e restare per innovare, crescere, creare e condividere occasioni di crescita. Lo hanno dimostrato, ognuno per il proprio ambito: basta volerlo».
L’approdo di Antonio Fuoco come pilota ufficiale Ferrari in AF Corse fa seguito al percorso di crescita nel mondo delle ruote dal 2019 fino ad oggi. Nel 2022 darà il suo contributo alla squadra e alla Ferrari a bordo di una 488 LMGTE Pro numero 52, affiancato a Miguel Molina, a partire dalla 1000 Miglia del Sebring.
Ambasciatore Maestro Pizzaiolo, Premio Internazionale Doc Italy – viaggio attraverso le eccellenze. È, questo, il riconoscimento ritirato nei giorni scorsi al Campidoglio da Pietro Tangari, già Premio Herakles, imprenditore che ha deciso di restare ed investire nella sua terra. Il Premio si pone l’obiettivo di gratificare i protagonisti che promuovono l’Italia nel Mondo in tutti i settori d’eccellenza, conferendo un contributo di valore al nostro Paese, riscoprendo il senso d’appartenenza e l’identità nazionale.
Il suo provino per la parte di attrice protagonista nel Film Una femmina, esordio nel cortometraggio del cineasta cosentino Francesco Costabile, la poco più che ventenne Lina Siciliano lo ha girato nella casa famiglia dov’è cresciuta insieme ai 6 fratelli. Il suo talento è riuscito a suscitare interesse ancor prima che la pellicola uscisse nelle sale cinematografiche. (rcs)
Carissimo Direttore, desidero ringraziarla per Calabria.Live che ci tiene sempre informati degli eventi in Calabria: il suo giornale fa che la nostra nostalgia della nostra terra sia meno dolorosa.
Il giornale del 7 settembre, leggendo l’articolo del Presidente dell’Associazione Calabra Lombarda Salvatore Tolomeo, mi ha fatto tanto riflettere sulla non politica calabrese dove da decenni si discute ancora dell’alta velocità tra il Nord e il Sud.
Io mi ricordo da bambino quando ritornavo dalla Francia per una breve vacanza al paese che da Napoli si viaggiava con i treni a vapori io, parlo degli anni 50-60 quando nel resto dell’Italia si viaggiava con treni elettrificati, questo divario, ancora esiste, perché i nostri politici a Roma non fanno quello che dovrebbero fare, però fanno una politica per le loro tasche: questo non cambierà mai fino a quando i Calabresi si svegliano e votano gente con trasparenza, fiduciosa senza padrone.
Le infrastrutture al Sud sono di una vergogna totale, non soltanto i depuratori che non funzionano, il dissesto e totalmente cosi grande che ogni tal vota che succede un incendio estivo (spesso per mano criminale dell’uomo) e così costoso eppure una rovina ambientale, per non parlare delle strade statali e provinciali che ancora sono chiuse da anni per mancanza di politica, o magari perché non ci sono abbastanza soldi per completarli. Se vogliamo una Calabria di un grandissimo livello di turismo di ritorno, dobbiamo lavorare sulle strutture igieniche nelle città o paesi che non esistono.
Bisogna pure parlare della “non esistenza” della sanità, il problema e che prima che i soldi arrivano in Calabria sono già trasferiti al Nord, e in Calabria i pochi spiccioli che arrivano vanno ai cacciatori e corrotti.
I politici onesti che veramente hanno la Calabria nel cuore ce ne sono tanti, pero non dovrebbero sottomettersi ai partiti o alle loro leggi che ti obbligano a fare il loro gioco, un politico deve usare la sua capacità per il popolo e non per tenere stretta la poltrona.
La Calabria non ha bisogno di partiti politici dal Nord, quale la Toscana, la Liguria, la Lombardia ad imporre i loro candidati per il loro scopo: i Calabresi sono stufi di essere trattati come un popolo di terzo grado, qualcuno si dovrebbe ricordare la storia della la Calabria prima dell’unita d’Italia nel 1860, era una Regione più ricca d’Europa con l’unita siamo diventati una Regione emigratoria, schiavi del nord.
Prevale il nostro orgoglio Calabrese e il rispetto totale per la parola “Italia” che è nata in Calabria e che adoriamo (non come qualcuno che con il tricolore diceva che si puliva il sedere). Noi Calabresi non siamo più intelligenti al di sopra di tutti però non siamo nemmeno al di sotto; siamo gente con una grandissima cultura e di un grandissimo cuore e non vogliamo che nessuno ci imponga di fare quello che dicono gli altri, siamo un popolo con una grandissima dignità, e orgogliosi di essere calabresi. Il Calabrese dovunque si trovi ha sempre dato dignità alla Nazione e onore. Io come emigrato calabrese prima in Francia e poi, dopo i miei studi, in Australia sono orgoglioso di gridare che sono Italiano della Regione più bella d’Italia, la Calabria, e con me sono milioni di calabresi residenti all’Estero.
Sono 36 le personalità che il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha premiato con l’Onorificenza al merito della Repubblica italiana.
Si tratta di persone che si sono distinti per l’impegno quotidiano nella solidarietà, nel volontariato, per l’attività in favore dell’inclusione sociale, nella cooperazione internazionale, nella promozione della cultura, della legalità e del diritto alla salute.
I tre calabresi premiati sono la crotonese Laura Bruno, come Commendatore dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana per «l’encomiabile esempio di generosità e solidarietà con cui, da sempre, opera a supporto delle persone emarginate».
91 anni, volontaria Vincenziana presso una Parrocchia della borgata romana di Ottavia, che nel 1995 ha fondato il Centro odontoiatrico “Solidarietà Vincenziana”.
Tale Centro interviene sui problemi odontoiatrici con un duplice obiettivo: curare un problema sanitario e migliorare l’aspetto della persona, passaggio spesso fondamentale per recuperare la dignità e per l’accettazione da parte della ‘società civile’ di soggetti che vivono in condizione di povertà e trascuratezza. Nel centro, prestano attività volontaria 48 persone tra odontoiatri, odontotecnici, assistenti alla poltrona e 22 addetti all’accoglienza e alla segreteria.
Ogni anno, il Centro assiste circa 800 pazienti e vengono erogate circa 2.500 prestazioni sanitarie completamente gratuite: dalle sedute di igiene dentale alla chirurgia orale. Inoltre, a fronte di un minimo rimborso spese, è possibile effettuare la riabilitazione protesica degli adulti e l’ortodonzia per i bambini.
Egidio Marchese come Ufficiale dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana per «il suo esempio nello sport paralimpico e la sua dedizione alla pratica sportiva come occasione di inclusione sociale».
52 anni, che vive in Valle d’Aosta dai primi anni Novanta. Nel gennaio del 1997, è vittima di un incidente stradale che lo costringe su una sedia a rotelle. Si avvicina così all’Avp – Associazione valdostana paraplegici, di cui oggi è rappresentante legale, che lo introduce nel mondo dello sport per diversamente abili. Così con il curling per disabili partecipa alle Paralimpiadi di Torino nel 2006 e a quelle di Vancouver nel 2010.
Attualmente, è anche presidente della Disval Asd, società sportiva valdostana per persone con disabilità, gestita interamente da disabili, nata con l’obiettivo di raccogliere e diffondere le informazioni sulla disabilità e migliorarne le condizioni di vita nei diversi settori: dall’inserimento lavorativo, all’assistenza ospedaliera e sanitaria. La stessa associazione, con il sostegno dell’Inail, della Regione Valle d’Aosta e di Technogym, ha aperto la prima palestra inclusiva: attrezzata con macchinari a doppio uso, che si possono adattare anche alle persone con disabilità. Si tratta dell’unico centro in Italia che permette ad atleti disabili e normodotati di allenarsi insieme. La Disval organizza, anche ,iniziative di avvicinamento allo sport per gli infortunati sul lavoro.
Ed Enrico Parisi come Cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana per «il suo appassionato contributo alla promozione di pratiche di sostenibilita’ sociale, ambientale ed economica».
28 anni, di Corigliano Rossano. Dopo la Laurea in economia aziendale e management alla Bocconi, e l’esperienza in Brasile con la Camera di commercio di Rio de Janeiro nel settore vitivinicolo, nel 2016 torna in Calabria a lavorare nell’azienda di famiglia che produce olio biologico Dop Bruzio Colline ioniche presilane da tre generazioni.
All’interno dell’azienda crea + che olio coltiviamo cultura, una sezione che, nell’ambito della responsabilità di impresa, mira alla realizzazione di progetti di sostenibilità sociale, economica ed ambientale. Inaugura, in collaborazione con la Cooperativa “I figli della luna”, il primo orto sociale di Corigliano Rossano, con il motto “crescere insieme per crescere meglio”: piante di pomodori e peperoni vengono utilizzate come strumento di “pedagogia agricola”.
È leader dei Giovani della Coldiretti Calabria.
«Dedico questo riconoscimento – ha detto Parisi – a tutti i giovani della Calabria in particolare a coloro che con passione e sacrificio, scegliendo di rimanere in Calabria, hanno privilegiato fare impresa in agricoltura. Ringrazio di cuore il Presidente della Repubblica è davvero una grande emozione!Per me e per la Coldiretti calabrese aumenta la responsabilità, continuerò a lavorare per la crescita della mia terra».
«Questo riconoscimento – ha commentato Franco Aceto, presidente di Coldiretti Calabria – ci riempie d’orgoglio e di felicità, e ottenuto da un nostro giovane dirigente alla fine di un anno difficile, rappresenta un segno di speranza».
«In Calabria – ha aggiunto – c’è un numero consistente di giovani alla guida delle aziende agricole. È in atto un cambiamento epocale con il mestiere della terra, che non è più considerato l’ultima spiaggia di chi non ha un’istruzione e ha paura di aprirsi al mondo, ma è, invece, la nuova strada del futuro per le giovani generazioni. In questi mesi difficili, i giovani agricoltori hanno continuato a lavorare durante la pandemia nei campi, nelle stalle e nelle attività multifunzionali per non far mai mancare le forniture alimentari».
«In questo periodo – ha proseguito – sono stati anche protagonisti di iniziative di sostegno sociale e di straordinaria solidarietà verso le persone in stato di disagio economico. La rinnovata attrattività della campagna per i giovani si riflette nella convinzione comune che l’agricoltura è diventata un settore capace di offrire e creare opportunità occupazionali e di crescita professionale, peraltro destinate ad aumentare nel tempo. La capacità di innovazione e di crescita multifunzionale porta le aziende agricole dei giovani ad avere una superficie superiore di oltre il 54 per cento alla media, un fatturato più elevato e più occupati per azienda. E, se tra i giovani imprenditori agricoli c’è chi ha scelto di raccogliere il testimone dai genitori, la vera novità rispetto al passato sono gli under 40, arrivati da altri settori o da diverse esperienze familiari che hanno deciso di scommettere sulla campagna con estro, passione, innovazione e professionalità, i cosiddetti agricoltori di prima generazione».
«È necessario investire sull’agricoltura che è un settore strategico per far ripartire la Calabria grazie anche a una nuova generazione di giovani attenti all’innovazione e alla sostenibilità» ha commentato Parisi sottolineando che «dal Presidente della Repubblica è venuto un chiaro sostegno al sogno imprenditoriale di una parte importante della nostra generazione che, mai come adesso, vuole investire il proprio futuro nelle campagne, e per questo va liberata dal peso della burocrazia che impedisce anche il pieno utilizzo delle risorse comunitarie».
«Questo fenomeno – ha detto Francesco Cosentini, direttore di Coldiretti Calabria – è destinato, nei prossimi anni, a consolidarsi quando con la nuova programmazione comunitaria, orientata ad aumentare gli aiuti per l’insediamento, ci potrà essere un ulteriore incremento dei giovani. Questo significherà proseguire nella rivitalizzazione delle aree interne e a mettere un sigillo significativo nel prossimo futuro nel garantire il ricambio generazionale e assicurare una spinta verso l’innovazione tecnologica e nuovi e moderni modelli di impresa agricola». (rrm)
C’è un’eccellenza calabrese nel team dei medici che, in questi giorni, al St. Thomas’ sta curando il premier inglese, Boris Johnson: il medico prof. Luigi Camporota, di origini catanzaresi, uno dei massimi esperti di medicina di terapia intensiva, che è molto apprezzato nella capitale britannica per i suoi studi clinici. Il Times, infatti, definisce il dott. Camporota «un’eccellenza nel campo della terapia intensiva e della cura delle malattie respiratorie».
Terminati gli studi nel 1995 a Catanzaro, la cui facoltà di Medicina era ancora legata all’Ateneo di Reggio Calabria, il medico calabrese, allievo del prof. Mino Pelaja (suo relatore nella tesi sull’asma allergico) che lo ha successivamente mandato a fare un dottorato presso l’università di Southampton. Pelaja, catanzarese, è uno dei più grandi specialisti mondiali di malattie respiratorie.
Attualmente Camporota – che è stato anche allievo del prof. Serafino Marsico, uno dei fondatori dell’UMG e ha avuto come tutor per la tesi la prof.ssa Rosa Maria Grembiale a Catanzaro – è primario con grande apprezzamento della comunità scientifica inglese presso il Dipartimento di terapia intensiva per adulti presso il Guy’s-St Thomas Institute di Londra.
È interessante notare come la cosiddetta “scuola catanzarese” di medicina abbia espresso grandi genialità e scienziati che si sono fatti notare in ogni parte del mondo. Basti pensare all’ex presidente della Regione Pino Nisticò, illustre farmacologo, allievo del prof. Paolo Preziosi, emerito di farmacologia all’Università Cattolica di Roma, e che ha collaborato con vari premi nobel quali Rita Levi Montalcini, alla quale ha dedicato il nuovo istituto che porta il suo nome presso l’università La Sapienza, Renato Dulbecco, che è nato a Catanzaro e sir Jonn Vane, di Londra colui che ha scoperto il meccanismo d’azione dell’aspirina.
Dalla scuola di Nisticò – che ha espresso il suo vivo apprezzamento per l’importante lavoro del prof. Camporota – sono usciti l’attuale rettore dell’Università Magna Graecia Giovambattista De Sarro (che ha lavorato all’Institute of Psychiatry di Londra) ed Enzo Libri, di Lamezia Terme, che è il direttore della farmacologia clinica dell’Imperial College di Londra, nonché Enzo Mollace che ha lavorato con il nobel John Vane e collaborato con l’insigne farmacologo sir Salvador Moncada colui che che scoperto la prostaciclina e il nitrossido considerato la molecola della vita, Giuseppe Rosano di Vibo Valentia, primario di cardiologia presso il St. George’s Medical School e il prof. Arturo Pujia, direttore della medicina interna dell’Università di Catanzaro. Tutti questi scienziati, oltre al premio nobel Renato Dulbecco, hanno insegnato come professori a contratto presso la facoltà di Medicina di Catanzaro, contribuendo alla formazione degli allievi della scuola di farmacologia.Tutto ciò ha dato un grandissimo lustro alla città e all’Università di Catanzaro. Una realtà che continua a formare fior di medici e scienziati che tutto il mondo ci invidia. (rcz)
Un anno davvero stellare per gli chef calabresi: alla responsabile dei giovani chef della Calabria per la Federazione Italiana Cuochi, Denisia Congi, è stato consegnato l’ambito Chef Awards.
La consegna del premio è avvenuta nel corso della Celebrity Night ad Assisi, nell’ambito di una tre giorni dedicata all’alta cucina, con molteplici iniziative all’insegna del gusto.
La chef di San Giovanni in Fiore, infatti, è rientrata tra i primi 100 migliori chef italiani, selezionati su 1070 ristoranti che concorrono per il titolo. Insieme alla giovane Denisia e agli altri Best 100 Chefs Restaurants, veri protagonisti della serata e della manifestazione, sono saliti gli esponenti delle più importanti aziende del settore Food e Digitale d’Italia.
«È stata una bellissima notizia – ha dichiarato lo chef Denisia Congi – che giunge dopo tante rinunce e dopo tanti sacrifici in cucina e negli ambiti in cui mi sono formata: sono queste le più grandi soddisfazioni per chi lavora con passione e ama ciò che fa. Momenti di vera gioia, per i quali impiego la maggior parte del mio tempo, della mia forza e della mia energia. Voglio che questo premio serva a dare maggiore impulso al valore del lavoro di tutta la categoria, sempre impegnata nella promozione enogastronomica locale e regionale e verso la forza impareggiabile di un territorio impregnato di storia e tradizioni, soprattutto nell’arte culinaria».
Grande soddisfazione è stata espressa da Carmelo Fabbricatore, presidente dell’Unione Regionale Cuochi Calabria. (pa)
Una prestigiosa onoroficenza al Merito Professionale è stata consegnata a 27 cuochi calabresi nell’Auletta dei Gruppi Parlamentari della Camera dei Deputati di Montecitorio.
Si tratta del Collare Collegium Cocorum, che viene rilasciata ogni due anni dalla Federazione Italiana Cuochi agli chef che hanno operato o operano da oltre venticinque anni nell’arte culinaria, onorando sempre e ovunque la tradizione e il prestigio della millenaria cucina italiana.
«Questa onorificenza – ha dichiarato Carmelo Fabbricatore, presidente dell’Unione Regionale Cuochi Calabria – ispirata al riconoscimento anticamente tributato dalla Roma imperiale alla professione del cuoco, rende merito ai sacrifici quotidiani, all’amore e alla passione che ogni giorno i cuochi trasmettono con il proprio lavoro. Esprimo grande soddisfazione da parte della delegazione calabrese e i miei complimenti ai 27 cuochi della nostra regione, tra cui 4 lady chef, che si uniscono ai tanti già premiati e celebrati sin qui».
Per la delegazione di Catanzaro, hanno ricevuto l’onorificenza Domenico Cerullo, Giuseppe Melina, Lidia Cipriani, Luciano Tolomeo, Massimiliano Riccelli, Luciano Procopio, Gregorio Mantegna; per Cosenza Giovanni De Luca, Maria Teresa Sposato, Antonio Girolamo, Giuseppe Campolongo, Antonio Schella, Salvatore Bianco, Pierluigi Vacca, Vincenzo Grisolia, Pierfrancesco Antonuccio, Maria Colonnese, Valerio Montalto, Rosario Taranto, Francesco Camera, Gaetano Alia.
Per la delegazione di Reggio Calabria, Giuseppe Pisano e Annunziato Pisano; per quella di San Giovanni in Fiore, Vincenzo D’Oppido, Salvatore Vona, Roberto Minniti. Per quella di Vibo Valentia,Maria Domenica Grillo e Cristian Parisi.
«Anche in questa edizione – la voce del presidente nazionale di Federcuochi, Rocco Pozzulo – abbiamo voluto evidenziare l’importante capacità evocativa della cucina professionale e il prestigio di cui godono i veri professionisti del settore, oltre la versatilità di un ambito che oggi è considerato a pieno titolo un’importante espressione culturale del nostro tessuto socio-economico. Per questo abbiamo voluto conferire il collare ‘Amici dei cuochi’ anche a istituzioni e personalità vicine alla Federcuochi». (pa)
Si chiama Razoo, ed è una start up innovativa creata dal crotonese Nicola Ieraci, studente di Ingegneria Informatica presso l’Università La Sapienza di Roma, insieme ad altri suoi tre colleghi, Mario Edoardo Pandolfo, Lorenzo Soannini e Wiliam Turcinovic.
La start up, che si pone come obiettivo la riduzione della disoccupazione giovanile in larga scala, ricorrendo a nuove tecnologie per poter rendere più snelli i processi di job hunting, ha vinto le selezioni nazionali, e gareggerà, ad aprile, a Oslo, per le selezioni europee del Concorso Hult Prize, una competizione mondiale alla quale partecipano le start up nate da studenti universitari. Inoltre, Razoo si propone di ridurre i costi del lavoratore per l’impresa e i costi fissi legati ai servizi e alle consulenze, al fine di aiutare, sempre di più, le imprese a riprendere da un forte periodo di crisi, e incentivarle ad assumere nuovo personale.
«I miei concittadini – si legge in una nota del sindaco di Crotone, Sergio Abramo – nel corso degli anni hanno fatto di Crotone una città a cui guardare con interesse, e oggi ancora una volta posso dire grazie ad un nostro concittadino per aver portato il nome della nostra città alla ribalta nazionale e non solo».
«Il mio plauso ed il mio ringraziamento – prosegue la nota del sindaco Abramo – oggi vanno ad un giovanissimo, un ragazzo di 19 anni,Nicola Ieraci, uno studente della facoltà di ingegneria informatica all’Università La Sapienza di Roma, che ha creato insieme ad altri tre suoi coetanei una start up innovativa, “Razoo”. La start up ha vinto le selezioni nazionali e gareggerà ad aprile nella capitale norvegese per le selezioni europee del concorso Hult Prize, una competizione mondiale alla quale partecipano le start up nate da studenti universitari».
«Competenza, innovazione e voglia di fare -conclude la nota del sindaco Abramo – i nostri ragazzi stanno dimostrando di avere le carte in regola per farcela, e da primo cittadino voglio dire grazie a loro, dire grazie e fare un grosso in bocca lupo a Nicola Ieraci ed ai ragazzi del suo team». (rkr)
Sulla rivista culturale albanese Mirdita, in cui sono “raccolti” i grandi nomi della letteratura internazionale, c’è una pagina dedicata alla poetessa cirotana Francesca Galello.
«Quando mi è stato comunicato – ha raccontato la poetessa – l’antologia era già uscita, e questo mi ha davvero inorgoglita».
Il nome di Francesca Galello, inoltre, compare in un libro di poesie edito in Giappone e tradotto in inglese e in italiano. Il capitolo a lei dedicato s’intitola E la Galello? La dolce principessa della Calabria, e fa parte dei tre volumi pubblicati da Dante Maffei, che ritiene la Galello «capace di esprimere il proprio spirito poetico sia in lingua sia in dialetto».
Francesca Galello, nel 2016, ha vinto il Premio Letterario “Terre Lontane” con la poesia in dialetto cirotano A Jumara “La fiumara”, tratto dal suo libro Poesia dell’anima. In quell’occasione conobbe Nikolle Loka, che le dedicò, pochi mesi dopo, un ampio servizio giornalistico sul quotidiano albanese Nacional.
Nello stesso anno, nel 2017, la poetessa ritirò, a Kosovo, il secondo premio vinto nell’ambito del concorso internazionale “Ibrahim Rugova con la poesia Vorrei donarti. A breve, sarà pubblicato un libro di poesie scritto da Francesca Galello e Loka. (rkr)
Da due anni Calabria.Live è un punto di riferimento importante per i calabresi: informa sulle iniziative culturali nella regione; valorizza risorse e competenze che, spesso, vengono trascurate, o, peggio, ignorate; mette in evidenza i calabresi che si fanno notare, in qualunque parte del mondo. È la mission di questo quotidiano nato con l’idea di stuzzicare e far emergere – ove necessario – l’orgoglio dei calabresi per la propria terra perché la Calabria è una terra che genera e produce eccellenza, ma della Calabria i grandi quotidiani, le tv, la stampa nazionale, si occupano solo quando – disgraziatamente – ci sono fatti di sangue, grandi retate di mafia e ‘ndrangheta, episodi di malaffare. Da calabresi noi non ci stiamo, non accettiamo tutto ciò. La nostra è una terra difficile, dove emergere e realizzarsi è più arduo che altrove, ma ci sono realtà professionali, industriali, scientifiche, tecnologiche, culturali, che occorre far conoscere al di là dei confini regionali. Calabria.Live ci prova, quotidianamente, dando spazio a chi opera, degnamente e spesso senza clamori, per la crescita e lo sviluppo di questo territorio (che sono possibili) segnalando iniziative, successi imprenditoriali, attività culturali, conquiste in campo medico-scientifico, scoperte archeologiche e valorizzazione dell’ambiente e dei suoi beni artistici, paesaggistici, culturali.
L’obiettivo che ci prefissavamo – scusate l’immodestia – è pienamente riuscito, ma siamo appena all’inizio: vogliamo valorizzare il territorio (e coinvolgeremo i primi cittadini e gli amministratori locali) per farlo scoprire anche ai calabresi, vogliamo far emergere le belle realtà musicali della regione, che meritano di avere una platea molto più vasta di quella regionale, vogliamo mettere in evidenza l’appassionata attività di centinaia, forse migliaia, di piccole associazioni culturali che – con grande fatica e spesso col solo aiuto e le risorse di chi le anima – riescono a realizzare grandi iniziative, anche di alto valore.
La cultura è la strada maestra per la crescita e lo sviluppo del territorio: se c’è cultura il malaffare non trova il terreno dove attecchire, se i giovani hanno stimoli ad avvicinarsi alla cultura, se si riesce a far capire loro il valore della conoscenza, difficilmente le sirene dei facili guadagni della ‘ndrangheta e della delinquenza, potranno attrarli. Occorre moltiplicare gli sforzi, aumentare le iniziative che mettano a contatto i ragazzi, i giovani calabresi con uomini che della cultura hanno fatto una scelta di vita. Diventano un esempio importante le attività di circoli e associazioni per far venire voglia di cultura ai nostri giovani: basti pensare alle meritorie iniziative che da 50 anni a questa parte porta avanti il Circolo Rhegium Julii a Reggio che ha fatto venire per incontrare i giovani premi Nobel e autori di altissimo livello, o il Circolo Placanica a Catanzaro, il Premio Sila, il Premio Caccuri e tanti altri ancora.
C’è un grande fermento culturale in tutta la regione che esprime la grande voglia di cultura dei calabresi: l’opera lirica (a Reggio) ha conquistato platee di giovani; la musica leggera ha visto sui palchi calabresi artisti di livello internazionale; il cinema – grazie anche all’importante lavoro della Calabria Film Commission – sta vivendo un intenso momento di interesse e partecipazione; ii teatri vedono sale piene e i grandi protagonisti della scena scoprono un pubblico eccezionale e una terra accogliente e meravigliosa.
Noi di Calabria.Live abbiamo cominciato due anni fa a raccontare tutto questo e cercheremo di continuare a farlo perché ci crediamo, utilizzando a pieno competenze, professionalità e passione.
Quando esponevamo l’idea di fare un quotidiano senza cronaca nera chi ci ascoltava manifestava ampi dubbi: si può fare un quotidiano culturale che abbia come riferimento l’orgoglio calabrese? La risposta ce l’hanno data le centinaia di migliaia di contatti che hanno mostrato di apprezzare il nostro lavoro. Abbiamo iniziato con Facebook (proponendo un quotidiano ogni giorno in sei edizioni); da sei mesi è attivo questo sito (da oggi rinnovato) che anche i tantissimi calabresi sparsi in ogni parte del mondo mostrano di apprezzare, ma l’informazione – di cultura e società della Calabria e sulla Calabria – utilizza tutti i mezzi tecnologici e i media disponibili: siamo su Instagram, Twitter, e saremo sui nuovi e futuri social per promuovere e valorizzare la nostra terra.
Con l’orgoglio di parlare a tutti (calabresi e non) della Calabria e della sua gente, della sua storia millenaria, delle sue inestimabili ricchezze artistiche, culturali e del paesaggio: qualunque cosa in positivo riguardi la Calabria la troverete qui, se vorrete continuare a seguirci. Questo è Calabria.Live, il quotidiano dell’orgoglio e della cultura calabrese. (s)
Nella foto, il direttore Santo Strati con il poeta Adonis al Premio Rhegium Julii
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