Il consigliere regionale di De Magistris Presidente, Antonio Lo Schiavo, ha rilevato come «sarebbe utile e opportuno valutare il ripristino del Posto fisso di Polizia nel presidio sanitario cittadino», alla luce delle recenti aggressioni ai medici e al personale dell’ospedale.
«Vi è un grande bisogno di sicurezza che viene reclamata da tanti operatori sanitari, consci di essere particolarmente esposti al rischio di incorrere in episodi di violenza e intolleranza, così come purtroppo la cronaca recente ha confermato», ha spiegato il consigliere regionale nel corso del congresso provinciale del Sindacato italiano unitario lavoratori di polizia (Siulp) di Vibo Valentia che si è tenuto a Maierato.
«Il territorio vibonese, e calabrese più in generale – ha aggiunto Lo Schiavo –, vive gravi emergenze legate non solo alla pervasività della criminalità organizzata ma anche ad un disagio sociale ed economico che ha portato ad uno sfilacciamento della società civile. Chi, come le donne e gli uomini della Polizia di Stato, è ogni giorno sulla strada per garantire la sicurezza dei cittadini, rappresenta il primo baluardo, la prima sentinella delle Istituzioni, rispetto alla complessità di un territorio dove i diritti costituzionali non sono pienamente garantiti e dove c’è un mix esplosivo di criminalità, arretratezza culturale, vecchie e nuove povertà».
«Dunque – ha proseguito – l’importanza di un sindacato di Polizia è legata alla capacità di portare con forza alcune rivendicazioni, che riguardano la sicurezza di tutti, davanti alla politica regionale e nazionale: maggiori investimenti, maggiori dotazioni di uomini e mezzi, rafforzamento dei presidi territoriali. Come nel caso di Tropea dove mi unisco alla richiesta di istituzione del Commissariato di Polizia. La politica, dal canto suo, deve recepire il messaggio che è arrivato chiaramente in questi anni dalle Istituzioni, vale a dire che chi sbaglia, chi delinque, chi compie reati, avrà prima o poi la risposta dello Stato».
«E, quindi – ha concluso – anche la classe politica deve capire che non si può più stare nel mezzo; che bisogna cambiare atteggiamento anche nel modo in cui si ricerca il consenso; che serve una rivoluzione culturale e civile che parta dalle scuole e contamini tutta la società. Le cose devono cambiare con comportamenti collettivi e ciascuno è chiamato a fare la propria parte. Per quanto mi riguarda, sarò al vostro fianco per portare avanti le vostre rivendicazioni, che sono le rivendicazioni di tutti, e amplificarle sui tavoli decisionali». (rvv)