«E VOGLIONO PURE IL PONTE»: PREVALGONO
INCOMPETENZA, IGNORANZA E MALAFEDE

di PIETRO MASSIMO BUSETTAPuò essere che Gentiloni non abbia una visione d’insieme? Può essere che dal suo osservatorio privilegi alcuni indirizzi e perda di vista la proiezione di sviluppo complessiva? La sua affermazione circa l’esigenza di concentrarsi sul Pnrr piuttosto che sul ponte sullo stretto di Messina o sulla flax tax dà la sensazione di una mancanza di visione globale.

«In Italia riusciamo a dare enorme attenzione a molti problemi che talvolta non sono dietro l’angolo, come il Ponte sullo Stretto e la flat tax, ma c’è un tema di enorme importanza come il Pnrr, che non mi sembra sufficientemente al centro delle attenzioni», sono state le sue parole. A parte la considerazione che il ponte sullo stretto è diventato ormai la pietra di paragone di qualunque affermazione, stupisce che anche un commissario europeo, che di visione ampia dovrebbe vivere, si muova come un qualunque e improvvisato commentatore, che di fronte ad ogni problematica non sa fare altro che dire: “e vogliono il ponte sullo stretto”. 

Se c’è un terremoto, dopo qualche secondo che la notizie viene diffusa dalle agenzie, il commento sui social di dichiarazioni avvertite dicono: “e vogliono il ponte sullo stretto”. 

Se c’è un’alluvione o le case a Ischia o nel messinese vengono sommerse da una  frana,  dopo qualche minuto, la frase di rito è sempre la stessa. 

E che tutto questo possa essere patrimonio dei commentatori della domenica ci può stare, ma che è un Commissario all’economia dell’Unione, rispetto ai ritardi che si stanno accumulando sul PNRR, ma che arrivano da lontano dalle impostazioni generali del piano di ripresa e resilienza che la stessa Unione Europea ha approvato, possa dire “e volete la flax tax o volete il ponte” dimostra o un’insufficienza ed una inadeguatezza non sospettabile oppure che da commissario super partes il nostro, già Presidente del Consiglio, si sia iscritto al partito del no  e abbia perso un’occasione di stare zitto. 

Era facile rispettare i termini che l’Unione aveva dato per incassare le prime tranches del Pnrr, ma mano che il tempo passa e che le scadenze si cumulano ovviamente sarà sempre più difficile rispettare la tempificazione voluta dall’Unione, soprattutto in considerazione del fatto che molte delle amministrazioni locali, che devono essere il motore per la richiesta e la spesa delle risorse messe a disposizione, soprattutto nel Sud, sono assolutamente inadeguate, poiché da anni continuano per problemi di risorse disponibili a depauperare il proprio patrimonio di capitale umano a disposizione, per cui spesso non esiste nemmeno un ufficio tecnico ma un ingegnere capo che presta la sua attività, contemporaneamente, per più comuni. Nel frattempo a mò di corvi, molti da Sala a Toti si dichiarano disponibili ad utilizzare le risorse che il Sud non riesce a spendere, come era ampiamente prevedibile. 

Invece di offrirsi in aiuto ai sistemi più periferici e che si dimostrano inadeguati all’effettuazione degli investimenti necessari si candidano a lanciarsi sui cadaveri accumulati per sbranare le carni già deboli. 

Il coro si amplia con lo stesso De Benedetti che, dalla sua residenza Svizzera e forte del suo quotidiano, fondato recentemente seguendo la strada di quella impresa provinciale italiana che pretende di avere una sua voce, che poi spaccia come indipendente ed autonoma, dichiara: «D’altra parte, abbiamo un ministro delle Infrastrutture che vagheggia le mirabolanti potenzialità del ponte sullo Stretto di Messina, mentre non abbiamo i soldi per farlo e non serve a nessuno, se non alle mafie per arricchirsi sugli appalti. Le cosiddette «grandi opere» sono fumo negli occhi, un insulto all’intelligenza del popolo che si pretende di impressionare con sfoggi di presunta potenza edificatrice»,  dimostrando di non aver capito nulla della geopolitica dei prossimi anni che vede nell’Africa e nei rapporti con l’Estremo e il Medioriente la chiave di volta per diventare quella piattaforma logistica che naturalmente siamo, ma che la miopia di una classe dirigente nazionale si è fatta sfuggire di mano, regalandola agli improbabili frugali olandesi piuttosto che a Tangermed o al Pireo. 

A Gentiloni risponde a muso duro Matteo Salvini: «Da un commissario europeo mi aspetto aiuti e proposte, non polemiche. Oltretutto rivolte al suo Paese, dichiara il leader leghista. Perché tagliare le tasse e fare piccole e grandi opere è quello per cui mi pagano ed è il futuro del Paese. Da un commissario europeo mi aspetto consigli, suggerimenti su come non perdere neanche un euro di questo Pnrr, magari rivedendo tempi e modalità di spesa».  

Per fortuna al di là delle esternazioni di un commissario europeo che scivola su un’affermazione che riguarda il Sud, ma anche il Paese, tanto con i parenti poveri ci si può consentire di tutto anche di dar loro qualche schiaffo ogni tanto, vi sono a supporto di un Matteo Salvini, dichiarazioni di altri componenti la maggioranza. 

Egli intanto sta spendendo sul ponte tutta la sua credibilità, per cui dobbiamo assolutamente supportare questa sua determinazione, perché gli alberi si riconoscono dai frutti che danno e se il frutto è quello del ponte sullo stretto è certamente un frutto buono per il Mezzogiorno e per il Paese. Arriva infatti un assist della senatrice Ronzulli che riprendendo l’idea sempre sostenuta da Berlusconi che in verità aveva fatto partire l’opera afferma che  «il Ponte sullo stretto rappresenta un’infrastruttura fondamentale per il futuro dell’Italia, per unire il Mediterraneo all’Europa» e quindi «ora è opportuno adottare procedure, se necessario commissariali, che superino i vincoli burocratici e la stratificazione normativa che rallentano o bloccano la realizzazione delle opere pubbliche».       

Purtroppo quello che è incomprensibile e che viene in qualche modo sostenuto da molti e l’idea che ci debba essere una presa di posizione da parte di tutti su quello che risulta soltanto un collegamento necessario per consentire che l’alta velocità arrivi da Milano a Palermo, che vi sia una sana competizione tra aria e ferro in maniera da evitare lo scandalo dei prezzi dei biglietti da pagare per arrivare a Roma, equivalente  il Palermo Roma ormai a quello che serve per fare il Roma New York. 

Pensi il nostro Commissario Europeo a far si che parte delle opere necessarie per il ponte, perlomeno quelle a terra si possano finanziare col Pnrr, invece di abbandonarsi a dichiarazioni fuori tempo e fuori luogo.Sperando che il Governo non torni indietro sulle sue decisioni utilizzando quel “salvo intese” molto pericoloso, e che le voci delle correzioni del DL, circolate, riguardino soltanto piccoli aggiustamenti. (pmb)

[Courtesy Il Quotidiano del Sud – L’Altravoce dell’Italia]

ORGOGLIO CALABRESE ALLA “CATTOLICA”
DUE GRANDI PROF A FIANCO DI GENTILONI

di PINO NANOPer la Calabria, e per la storia dei calabresi sarà dunque una giornata davvero memorabile. Lunedì 24 gennaio 2022 infatti il Commissario europeo per l’Economia Paolo Gentiloni interverrà all’Inaugurazione dell’Anno Accademico 2021/2022 presso la sede di Roma dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, che avrà luogo, con inizio alle ore 10.30, nell’Auditorium dell’Ateneo, e a rendergli gli onori di casa ci saranno per conto della Università Cattolica due dei più grandi medici italiani, che sono di origine calabrese, nati in Calabria, cresciuti in Calabria e poi dopo l’università diventati punto di riferimento della storia della nostra medicina.

Parliamo del Preside della Facoltà di Medicina e chirurgia della Cattolica, il prof. Rocco Bellantone, reggino dalla testa ai piedi e del professor Stanislao Rizzo, ordinario di Malattie dell’apparato visivo e conosciuto in tutto il mondo per essere  lui il padre spirituale dell’occhio bionico grazie al quale, proprio il mese scorso, ha permesso ad un cieco di percepire di nuovo la magia delle ombre e della luce.

La cerimonia inaugurale sarà preceduta, alle ore 9.00, dalla celebrazione della Santa Messa, presieduta dal Cardinale Giovanni Battista Re, Decano del Collegio Cardinalizio, presso la Chiesa Centrale della Sede. Mentre alle ore 10.30, nell’Auditorium, il Rettore dell’Università Cattolica Franco Anelli pronuncerà il discorso inaugurale. Seguiranno quindi le relazione ufficiali del Preside della Facoltà di Medicina e chirurgia Rocco Bellantone,e la prolusione del professori Stanislao Rizzo, ordinario di Malattie dell’apparato visivo (“Artificial Vision: dream or reality?”). Insieme a loro interverrà anche un altro grande cattedratico italiano, il prof. Franco Locatelli, ordinario di Pediatria (“Terapia genica e genome editing nelle emoglobinopatie: modelli di medicina di precisione”). L’evento sarà trasmesso in diretta streaming al seguente link: https://roma.unicatt.it e sui canali social @unicatt.

Prof. Rocco Bellantone

Rocco Bellantone, nato a Villa San Giovanni (Reggio Calabria) nel 1953, si è laureato in Medicina e Chirurgia all’Università Cattolica nell’anno accademico 1976-77 e ha conseguito presso la stessa Università le specializzazioni in urologia e in chirurgia generale. È Direttore del Master Universitario in Chirurgia Bariatrica e Metabolica e Direttore Scientifico del Master Universitario in Endocrinochirurgia e Senologia dell’Università Cattolica.

Quanto all’attività clinica e assistenziale, il Professor Bellantone è Direttore del Governo Clinico nonché Direttore dell’UOC di Chirurgia Endocrina e Metabolica della Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS.Ha condotto come primo operatore oltre 10mila interventi di media e alta chirurgia.

Accanto a quelli accademici e assistenziali, prestigiosi sono i suoi incarichi istituzionali e scientifici: è membro confermato del Consiglio Superiore di Sanità, massimo organo consultivo tecnico-scientifico nazionale del Ministero della Salute per le tematiche inerenti la salute pubblica, e Presidente della I sezione del Consiglio stesso.

Presiede il club delle UEC (Associazione delle Unità di Endocrinochirurgia italiane), già Segretario generale della Società Italiana di Chirurgia e già Vicepresidente della Association Francophone d’Endocrinochirurgie (AFCE). È stato Vicepresidente della Società Italiana di Chirurgia Oncologica (SICO). È membro fondatore dell’European Society of Endocrine Surgery (ESE). È membro dell’International Association of Endocrine Surgery (IAES) e dell’American Association of Endocrine Surgeons (AAES).

Bellantone è stato fra i primi in Italia a dare ampio spazio alle moderne tecniche di Endocrinochirurgia mini-invasiva. In questo ambito, è stato tra gli ideatori di una nuova tecnica di chirurgia tiroidea video assistita (Mi-vat), che gli ha valso riconoscimento a livello internazionale, come dimostrato dalle numerose lezioni e dimostrazioni di tecnica operatoria su invito tra le quali quelle tenute presso la Brown University School of Medicine (Rhode Island Hospital), il Mount Sinai Hospital (New York), The Argentine Academy of Surgery, Buenos Aires, l’Harvard Medical School  (Boston, MA), l’International School of Endocrine & ENT Surgery di San Pietroburgo (Russia), l’Instituto del Càncer SOLCA Cuenca (Ecuador). Dal 2001 svolge funzione di referee per la rivista internazionale World Journal of Surgery, Langenbeck’s Archives of Surgery, Journal of Endocrinological Investigation. È stato editor e autore di alcuni trattati di Chirurgia generale e di oltre 80 capitoli di trattato.È autore di circa 600 lavori scientifici su argomenti di interesse sperimentale e clinico e ha un H-Index di 41.

Il professor Rocco Bellantone il 4 luglio del 2018 è stato eletto per la terza volta consecutiva Preside della Facoltà di Medicina e chirurgia “A. Gemelli” dell’Università Cattolica per il quadriennio 2019-2022. In quella occasione il Rettore dell’Università Cattolica, professor Franco Anelli, a nome dell’intera comunità universitaria, si è congratulato con lui per la rielezione a Preside di Medicina e chirurgia “che conferma il valore dell’impegno fin qui profuso, e formula gli auguri di buon lavoro per il prossimo quadriennio”.

Prof. Stanislao Rizzo

Stanislao Rizzo, è direttore della UOC Oculistica della Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS, Professore Ordinario di Clinica Oculistica all’Università Cattolica Campus di Roma. Già in passato, quando lavorava all’Ospedale Careggi di Firenze, era considerato uno dei numeri-uno al mondo per le patologie più gravi dell’occhio.

È stato un vero pioniere negli impianti di retina artificiale, e nel 2011 fu addirittura il primo a impiegare l’Argus, la prima protesi retinica utilizzata in un paziente non vedente. Erano gli anni in cui il famoso oculista vantava a suo modo un record del tutto personale, che era quello di oltre tre mila interventi all’anno su pazienti per niente semplici, tanto è vero che il giorno in cui a Firenze si venne a sapere che il loro “oculista calabrese” aveva vinto il concorso all’Ospedale Gemelli di Roma ci fu una vera e propria sollevazione generale. L’antica città di Dante non voleva perdere il suo tesoro.

Stanislao Rizzo è Medaglia al “Merito della Sanità pubblica”. Gli è stata conferita con il massimo degli onori scientifici nel 2016.  Ma la sua carriera lo porta a insegnare nelle Università di mezzo mondo: Visiting Professor alla NAGOYA CITY University – JAPAN,  Visiting Professor per l’Artificial Vision Project (Argus 2) al The Karlsruhe Ophtalmology Department –GERMANY, Visiting Professor for the Artificial Retina (Argus 2) al The King Khaled Eye Hospital – Rijadh- SAUDI ARABIA,–Visiting Professor alla Tel Aviv University – ISRAEL, Visiting Professor al The Research Institute of Ophthalmology – EGYPT, Collaborator with Bascom Palmer Eye Institute – Miami – USA,e Professore Associato alla ricerca dell’Istituto di Neuroscienze del CNR, sede di Pisa

Dopo la maturità classica al Liceo Telesio di Cosenza Stanislao parte, dunque, per l’Università e va a Firenze. Qui si laurea con il massimo dei voti e la lode. Da qui poi da qui il grande viaggio per il mondo, che lo porterà a conoscere e a collaborare con le Università e i Centri di Ricerca oculistica più famosi della terra.

Un successo dietro l’altro. Una conquista dopo l’altra. Ma tutto questo lo allontana sempre di più dalla sua terra natale e dai suoi vecchi amici del Telesio. Negli anni frequenta il Vitreoretinal Department of Wills Eye Hospital di Philadelphia (direttore Prof. W. Tasman), il Vitreoretinal Department of the Rotterdam Eye Clinic (direttore Prof. R. Zivojnovic), il Vitreoretinal Department of the Rotterdam Eye Clinic (direttore Prof. R. Zivojnovic), il Vitreoretinal Department of Moorfields Eye Hospital di Londra (direttore Prof. P. Leaver),il Vitreoretinal Department of the A.Z. Middelheim di Anversa (direttore Prof. R. Zivojnovic), il Vitreoretinal Department dell’Augen Klinik di Francoforte (direttore Prof. K. Eckardt), il Reparto di Chirurgia Vitreoretinica dell’Istituto di Microchirurgia Oculare di Barcellona (direttore Prof. B. Corcostegui. Come dire? Il Top della ricerca e della scienza oculistica nel mondo. Storie di successo che fanno onore all’Italia e alla grande tradizione della medicina europea. (pn)