Il Parco dell’Aspromonte avvia la fase 2 della Carta Europea del Turismo Sostenibile

Il Parco Nazionale dell’Aspromonte ha avviato la fase 2 della Carta Europea del Turismo Sostenibile, che vede l’Ente e gli operatori turistici impegnati in un percorso orientato, appunto, al turismo sostenibile.

Questa fase ha preso il via con un forum svoltosi su Zoom, a cui hanno partecipato il presidente del Parco, Leo Autellitano, il Presidente Nazionale di Federparchi, Giampiero Sammuri, il Presidente delle guide ufficiali del Parco, Luca Lombardi, del referente Cets di Federparchi Giuseppe Dodaro, moderato da Chiara Parisi, responsabile Comunicazione del Parco Aspromonte, che, nella sua introduzione, ha spiegato come «dopo la certificazione Cets ottenuta dall’Aspromonte, si apre adesso una fase nuova, differente, successiva, in cui gli operatori turistici diventeranno protagonisti in un contenitore più ampio che punta ai principi di sostenibilità turistica e valorizzazione del territorio».

Secondo il Presidente del Parco dell’Aspromonte, Leo Autelitano, l’avvio della fase due «rappresenta un momento importante poiché coniuga la sostenibilità ambientale alle attività economiche compatibili».

«La Cets  – ha spiegato Autelitano – è l’insieme di buone pratiche che ci consentirà di effettuare un’azione incisiva nell’Area protetta, con l’obiettivo di migliorare il rapporto con l’ambiente e con la popolazione residente. Le potenzialità del nostro Parco, con la presenza di borghi di pregio e di luoghi di attrazione turistica molto rilevanti, ci suggeriscono di irrobustire il rapporto con gli operatori che devono essere pronti e preparati ad un perfezionamento dell’offerta turistica, adeguata ad un’Area Protetta di pregio come la nostra».

«Credo – ha concluso il presidente del Parco – che sarà possibile vincere questa sfida con il gioco di squadra, che ci vede tutti coinvolti: Ente, Operatori, Associazioni, cittadini. Dobbiamo aumentare la consapevolezza del patrimonio e del rispetto dell’Area Protetta inserendolo in uno spirito produttivo che guardi alla conservazione della Natura quale elemento indispensabile per non inficiare il processo di sviluppo sostenibile”.

Il Presidente Nazionale di Federparchi, Giampiero Sammuri, ha voluto sottolineare l’alta partecipazione al Forum, specificando come non siano numerose le Aree Protette d’Italia che abbiano già ottenuto le certificazioni della Fase 2.

«In Aspromonte – ha detto Sammuri – abbiamo sempre riscontrato un convinto sostegno al percorso Cets da parte degli stakeholder, e siamo convinti che sarà così anche in questo nuovo step. Con la fase due il livello si alza: è uno stadio più impegnativo che riguarda direttamente i soggetti privati, consapevoli di un obiettivo da raggiungere nell’ottica di una promozione omogenea e complessiva del territorio in cui operano e in cui hanno le proprie attività economiche».

Per Federparchi ha illustrato nel dettaglio la Fase 2 Giuseppe Dodaro: «Alziamo l’asticella, attraverso un percorso volontario in cui si fissa un accordo collaborativo tra operatori e Parco con la proposta di azioni specifiche volte alla promozione turistica in chiave sostenibile».

«Per ottenere la certificazione – ha aggiunto – è necessario possedere già alcuni requisiti di base che rispondono a parametri nazionali e, al contempo, impegnarsi per un triennio alla realizzazione di attività di promozione sostenibile compatibili e condivise con il Parco dell’Aspromonte. È chiaro che le imprese che riceveranno il marchio Cets ne beneficeranno in termini di visibilità e valorizzazione promozionale».

«Al Parco e Federparchi, invece – ha concluso Dodaro – spetta il compito di monitoraggio e la predisposizione, in fase immediata, dell’elenco dei requisiti obbligatori da sottoporre agli operatori che intendono candidarsi all’ottenimento della Cets».

Contemporaneamente, è stato avviato dal Parco Nazionale dell’Aspromonte, in collaborazione con le Guide Ufficiali, un corso di formazione turistica per operatori che prenderà il via giorno 12 gennaio e terminerà il 10 marzo.

«È un corso multidisciplinare – ha spiegato il presidente delle Guide del Parco, Luca Lombardi – che tratterà variegate tematiche, dalla Biodiversità alla sentieristica, dalla sicurezza al marketing, dalla cultura  all’inglese con 18 incontri in 9 moduli: la formazione è fondamentale per arrivare alla consapevolezza di fare impresa nell’Area Protetta». (rrc)

Il Parco d’Aspromonte e Agraria della Mediterranea realizzano la prima bicicletta da corsa in legno castagno d’Aspromonte

È stata realizzata da una collaborazione istituzionale tra il Parco Nazionale dell’Aspromonte e il Dipartimento di Agraria dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria la prima bicicletta da corsa realizzata in legno di castagno d’Aspromonte.

La sinergia, finalizzata allo sviluppo di attività comuni di studio e di ricerca scientifica volte a valorizzare le straordinarie peculiarità forestali ed ambientali dell’Aspromonte, ha condotto ad un percorso comune di straordinaria innovazione: La bici da corsa è stata, infatti, pensata con un telaio interamente costruito in legno di castagno aspromontano, in sezioni tubolari, assemblata e appositamente realizzata dalla Naturans Bike.

In particolare, il telaio – su cui è impresso il logo dei due Enti – è composto secondo la tipica geometria, da due triangoli, posteriore ed anteriore. Le tavole vengono lavorate manualmente per ricavare i componenti cavi (da qui la definizione “tubolare”), che vengono fra loro assemblati e trattati adeguatamente per garantire le migliori prestazioni possibili.

Inoltre, sempre sul telaio, si trovano la dicitura “Castagno d’Aspromonte” e il colibrì “Sergio”, in memoria del dott. Sergio Tralongo, direttore del Parco, prematuramente scomparso lo scorso anno.

Il telaio in legno di Castagno è stato, inoltre, sottoposto a test ufficiali di omologazione in laboratorio e su strada, dimostrando che lo stesso si presta molto bene a questo utilizzo grazie ai valori di prova che sono stati tutti abbondantemente dentro la norma.

Lo studio, frutto di una straordinaria sinergia Istituzionale, ha dimostrato che, partendo da legname selezionato con grande cura in una area di elezione Aspromontana, passando attraverso un’accurata trasformazione eseguita in Calabria ed un’abile lavorazione si è potuto ottenere un prodotto finale non solo bello ed identificativo di un territorio incantevole, ma anche tecnologicamente evoluto.

Realizzato il primo modello, l’obiettivo è quello di replicarlo con l’apporto di artigiani e imprenditori dell’Aspromonte, aprendo nuovi possibili scenari produttivi ed imprenditoriali, con la possibilità di adattarlo alla realizzazione di mountain bike e di e-bike, veicolando il chiaro messaggio che con il legno di castagno è possibile produrre strumenti di altissima tecnologia.

«La nuova sfida – ha dichiarato il presidente del Parco Nazionale dell’Aspromonte, Leo Autelitano – è quella di coinvolgere giovani artigiani e imprese del territorio aspromontano per la realizzazione di bicilette con il legno di castagno, ma non solo, coniugando le opportunità di crescita economica e sviluppo sostenibile a quelle di valorizzazione di elementi caratteristici e identitari. Il Castagno è un legno dai molteplici utilizzi, storicamente, ha sempre conseguito risultati efficaci in molti ambiti, dall’artigianato all’edilizia».

«È una specie forestale – ha aggiunto – caratterizzante i boschi Aspromontani, versatile, esteticamente piacevole sostenibile e disponibile, il cui impiego è da riscoprire attraverso la mano sapiente degli artigiani e di giovani volonterosi aperti a nuove opportunità occupazionali. Alcuni di questi fattori si sono rilevati decisivi per il buon esito di questo progetto».

«Questa bici– ha spiegato il Direttore del Dipartimento di Agraria dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria, Giuseppe Zimbalatti – testimonia, assieme alla straordinaria ricchezza del patrimonio forestale Calabrese, tutta la qualità del legno dell’Aspromonte, di castagno in particolare. I suoi molteplici pregi sono stati decisivi nella scelta di impiegarlo nella realizzazione di una bici da corsa che deve possedere caratteristiche agonistiche, quindi estreme. Il legno di castagno dell’Aspromonte, ha dimostrato di possedere spiccate caratteristiche fisico- meccaniche, ben coniugate a doti di leggerezza e resistenza».

«La crescita di un territorio – ha aggiunto – nel caso specifico quello dell’Aspromonte, in termini di salvaguardia e valorizzazione del patrimonio forestale, ambientale, storico e culturale, passa anche attraverso attività scientifiche di questo tipo che, oltre a conferire ulteriore dignità e visibilità, aprono a nuovi possibili scenari produttivi ed imprenditoriali». (rrc)

La quercia più antica del mondo è in Calabria e si trova al Parco dell’Aspromonte

Si chiama Demetra, ed è la quercia più antica del mondo. “Ospitata” nel Parco Nazionale dell’Aspromonte, la quercia ha la bellezza di 934 anni, ed è stata scoperta dai ricercatori dell’Università della Tuscia di Viterbo, guidati dal prof. Gianluca Piovesan.

La scoperta, pubblicata sulla prestigiosa rivista scientifica Ecology, sta riscontrando una notevole risonanza mediatica, con la stampa nazionale ed internazionale che ne parla quotidianamente con pubblicazioni sulle riviste di settore e sui mass media “generalisti”.

«La scoperta di queste longeve roveri – ha dichiarato Antonino Siclari, responsabile Biodiversità dell’Ente Parco Nazionale dell’Aspromonte – nell’ambiente montano d’alta quota dell’Aspromonte conferma l’elevato livello di naturalità degli ecosistemi forestali nelle aree protette dell’Appennino meridionale».

«Un valore ecologico enorme – ha specificato Leo Autellitano, presidente del Parco dell’Aspromonte – testimonianza dell’importante livello di biodiversità presente nella nostra Area Protetta».

Una notizia, dunque, che è stata ripresa da prestigiosi giornali stranieri: il The Times di Londra, il quotidiano austriaco Der Standard, il portale online The world news monitor, il giornale Sciencealert, la rivista ungherese Hvg e il quotidiano georgiano Next.on.ge.

Gianluca Piovesan ed il suo team di scienziati, grazie a un lavoro certosino, sono riusciti a datare l’età di cinque grandi roveri (Quercus petrea), rilevando campioni di legno degradato dai tronchi utilizzando il metodo del radiocarbonio e rivelando una longevità sorprendente finora sconosciuta, che si spinge fino ai 934 anni di Demetra.

Da molto tempo le maestose querce sono considerate un simbolo di longevità, ma studi scientifici in grado di determinarne con precisione le età sono stati raramente condotti in Europa. Questo scoperta dimostra che un millennio è un orizzonte raggiungibile per le angiosperme che crescono in alta quota nelle montagne mediterranee del Sud Italia. Demetra ci dice che le roveri che crescono nei pendii rocciosi della fascia altitudinale altomontana mediterranea possono raggiungere età millenarie.

La sua sorprendente età, la rende il più antico albero di latifoglie di clima temperato datato al mondo, espandendo la longevità massima conosciuta di oltre 300 anni per le latifoglie datate con metodi dendrocronologici. (rrm)

 

 

A Bagaladi un progetto per valorizzare il patrimonio rinascimentale del Parco dell’Aspromonte

Si chiama Il crocifisso ritrovato il progetto promosso dal Comune di Bagaladi e finanziato dal Parco Nazionale dell’Aspromonte, il cui obiettivo è quello di valorizzare il patrimonio scultoreo rinascimentale conservato nei comuni che circondano la riserva naturale più a Sud dell’Appennino italiano.

Nello specifico, il progetto porta a termine gli interventi di valorizzazione delle sculture cinquecentesche presenti nella chiesa parrocchiale di Bagaladi, con il miglioramento della loro fruizione mediante delle audio guide, funzionali attraverso qr-code, un sistema innovativo che consente, tramite il proprio cellulare, di ascoltare la storia e le caratteristiche artistiche non solto delle opere marmoree bagaladesi, ma anche di altre importanti sculture del Quatto e Cinquecento, venerate dalle comunità che popolano il Parco Nazionale dell’Aspromonte.

Ben diciotto sculture del Rinascimento meridionale, alcune delle quali attribuite ad Antonello Gagini e alla sua Scuola, saranno al centro di un lavoro di studio e di ricerca, cui risultati potranno essere ascoltati tramite qr code dai sempre più numerosi turisti che ogni anno visitano il Parco Nazionale dell’Aspromonte.

Il progetto, denominato il crocifisso ritrovato completamento valorizzazione della chiesa di San Teodoro di Bagaladi e miglioramento della fruizione del patrimonio scultoreo rinascimentale del Parco Nazionale dell’Aspromonte – Ambito 2 “Miglioramento dell’offerta culturale del Parco – Azione 2 “castelli, aree archeologiche, opifici (mulini ecc.)” 2016, porta il nome di una poca nota scultura conservata nella chiesa di San Teodoro Martire di Bagaladi, oggi databile grazie alle indagini archivistiche effettuate nell’ambito delle azioni progettuali.

Oggi esposto sull’altare centrale della chiesa principale di Bagaladi, il Crocifisso proviene dalla perduta cappella dell’Annunziata, i cui resti, ancora visibili alla metà del secolo scorso sul fianco settentrionale del torrente Zervo, ospitavano anche il gruppo scultoreo realizzato da Antonello Gagini nel 1504.

L’opera fu trasferita insieme al gruppo gaginiano nell’attuale edificio di culto nel 1957, dopo un intervento di recupero teso ad integrare la parte mancante del braccio inferiore della croce, andato perduto nel terremoto del 1904. Il manufatto, ricavato da un unico blocco di marmo di Carrara, è scolpito su entrambe le facce. Sul recto campeggia il crocifisso raffigurato secondo la tipologia del Cristus Patiens, mentre sul retro sono scolpiti al centro l’agnello pasquale e nei capocroce dai simboli degli Evangelisti. (zc)

Inaugurato il Centro Visite del Parco dell’Aspromonte

Un Centro dedicato alla divulgazione e alla conoscenza della Flora dell’Aspromonte. È questo l’obiettivo del Centro Visite inaugurato nella giornata di ieri in località Zomaro, nel cuore dell’Aspromonte, e che diventerà, anche, Centro di formazione e studi scientifici.

L’inaugurazione, inoltre, è stata arricchita da un incontro-dibattito dal titolo La Biodiversità nel Parco Nazionale dell’Aspromonte, coordinato dal sociologo Francesco Rao e a cui hanno partecipato il presidente del Parco Nazionale dell’Aspromonte, Leo Autelitano, il sindaco di Cittanova, Francesco Cosentino, il senatore Giuseppe Auddino, già presidente della società Botanica italiana, Francesco Maria Raimondo, il direttore del Dipartimento Agricoltura della Regione Giacomo Giovinazzo, il vicepresidente della Giunta regionale, Antonino Spirlì, l’assessore regionale all’Ambiente Sergio De Caprio, con le conclusioni affidate al segretario della VIII Commissione (Ambiente, Territorio e lavori Pubblici) Giuseppe D’Ippolito, del Movimento 5 Stelle. Presenti anche la deputata on. Dalila Nesci e il consigliere regionale Giacomo Crinò.

«Abbiamo il dovere – ha detto Giuseppe D’Ippolito – di convergere per la completa salvaguardia della biodiversità, posto che nei Parchi nazionali si trova larga parte degli ecosistemi essenziali alla vita delle 56mila specie presenti in Italia, che rappresentano un primato in Europa. Il ministro dell’Ambiente, Sergio Costa, sta impegnandosi perché l’Italia diventi un Paese-Parco. Si tratta di un sogno possibile, che ci spinge a un più convinto impegno, mantenendo la sinergia tra i diversi livelli istituzionali, nei settori considerati vulnerabili ai cambiamenti climatici».

«In quanto al Parco nazionale dell’Aspromonte – ha concluso il deputato del Movimento 5 Stelle – auspico che si completi e preservi la rete sentieristica, insisto sull’adesione al progetto nazionale Sentiero dei Parchi e sulla promozione e creazione di una rete di condivisioni con gli altri Parchi nazionali presenti in Calabria: sogno anche una Calabria che sia Regione-Parco».

Per il Presidente del Parco Nazionale dell’Aspromonte, Leo Autelitano l’inaugurazione del Centro Visite «ha molteplici sfaccettature importanti: questa struttura è strategica sia perché è dedicata alla flora dell’Aspromonte che ha un patrimonio ricchissimo, tra i più significativi al livello nazionale, sia perché è situata nel cuore della montagna,  da qui è possibile collegare esperienze di studio e ricerca a percorsi escursionistici e culturali, consentendo ai fruitori di immergersi nella conoscenza di un enorme patrimonio naturalistico, storico ed ambientalistico».

«Costruita negli anni 2000, ripetutamente vandalizzata – ha proseguito il presidente Autelitano – oggi viene inaugurata e immediatamente andrà in gestione per permetterne la completa e continua fruizione. Questa struttura ha una forte caratterizzazione scientifica, ed è nostra intenzione coinvolgere l’Università e gli enti di ricerca affinché diventi punto d’eccellenza per studi e ricerche mettendola a sistema ed in rete con gli altri centri destinati alla divulgazione della conoscenza della biodiversità del Parco, come l’Osservatorio Regionale di Gambarie (Cucullaro), una banca dati collegato a tutti gli enti di ricerca per conoscere lo stato ed il lavoro di tutti gli enti collegati».

«La parte scientifica – ha concluso il presidente del Parco dell’Aspromonte – è determinante in un progetto più ampio che si integra con quello che stiamo facendo nel campo della sentieristica e nei percorsi e nei grandi itinerari, coniugando aspetti naturalistici e paesaggistici con quelli storico e culturali».

Il Centro visite è completato da una Mostra permanente sulla Flora del Parco, da un erbario di circa 200 esemplari di flora aspromontana, nonché con da una Lim interattiva multimediale con cui i visitatori possono visualizzare fotografie ad alta risoluzione degli endemismi del parco cliccando sulle mappe tematiche presenti nel sistema. (gsp)

REGGIO – Al Parco Aspromonte lunedì s’inaugura il Centro Visita Zomaro

Lunedì 31 agosto, al Parco dell’Aspromonte, alle 9.30, s’inaugura il Centro Visita Zomaro.

Posto nell’area centro-nord del Parco, a circa 1.000 m di quota, nelle adiacenze del “villaggio Zomaro”, facilmente raggiungibile anche dal versante jonico della Città Metropolitana di Reggio Calabria, la struttura ha la funzione di formare, informare ed educare alla conoscenza e alla conservazione delle flora del territorio del Parco composta da circa 2.500 specie e che costituisce oltre il 50% della flora regionale.

L’evento inaugurale sarà accompagnato da un incontro sul tema la “Biodiversità nel Parco Nazionale dell’Aspromonte”, coordinato dal sociologo Francesco Rao e al quale parteciperanno il segretario della VIII Commissione (Ambiente, Territorio e lavori Pubblici) on. Giuseppe D’Ippolito, il membro della XI Commissione (Lavoro pubblico e privato e previdenza sociale), Sen. Giuseppe Auddino, il presidente del Parco Leo Autelitano, , il vicepresidente della Giunta regionale Antonino Spirlì, l’assessore regionale all’Ambiente Sergio De Caprio, il Direttore del dipartimento Agricoltura della Regione Giacomo Giovinazzo, il sindaco di Cittanova Francesco Cosentino, il già presidente della società Botanica italiana Francesco Maria Raimondo

L’edificio è stato recentemente ristrutturato dall’Ente Parco dopo i ripetuti danneggiamenti subiti con atti vandalici negli anni scorsi. La zona sul quale sorge è di particolare pregio naturalistico grazie alla presenza di una ricca flora e alberi monumentali, numerose sorgenti, alcune delle quali terapeutiche e specie endemiche legate ai corsi d’acqua. 

Per l’occasione sarà allestita una mostra fotografica permanente curata dall’Associazione Aspromedia (foto Galluccio, testi Zurzolo), dal titolo Flora in Cammino che resterà sempre fruibile per i visitatori del Centro Visita dello Zomaro. (rrc)

Parco dell’Aspromonte, eletto il nuovo direttivo e il presidente della Comunità

Ci sono nuovi arrivi nel direttivo del Parco Nazionale dell’Aspromonte: si tratta di Tommaso Iaria, sindaco di Condofuri, Carmelo Nucera, presidente del Consiglio comunale di Bagaladi, Antonino Gioffrè, sindaco di Cosoleto e Francesco Malara, sindaco di Santo Stefano in Aspromonte.

Sono loro a completare il direttivo presieduto da Leo Autelitano, ex sindaco di Bova, di cui faranno parte anche due delegati ministeriali. Eletto, anche il nuovo presidente della Comunità del Parco, Giuseppe Pezzimenti, sindaco di Gerace, che ha «ringraziato i colleghi che hanno espresso la loro preferenza nei miei confronti».

«Sono lieto – ha proseguito il sindaco Pezzimenti – di accettare questa prestigiosa nomina per la quale in passato ho avuto l’onore di concorrere. A suo tempo siamo stati promotori di proficue iniziative per favorire lo sviluppo dell’Ente Parco Nazionale d’Aspromonte. Ho particolarmente apprezzato l’intervento del presidente Leo Autelitano, con il quale concordiamo pienamente sul percorso programmatico da portare avanti. Sono doppiamente soddisfatto per la scelta del presidente Autelitano di convocare la riunione dell’assemblea nella città di Gerace, sede della Comunità come da regolamento».

«Sono disponibile – ha concluso il sindaco Pezzimenti – a contribuire fattivamente affinché l’Ente sia un punto di riferimento certo per tutti i coloro che vi partecipano, perché il Parco d’Aspromonte è un’opportunità per tutti. Il mio auspicio è che tutti gli abitanti si possano sentire parte integrante, propositiva e dinamica, dell’Ente, che, ne sono certo, potrà contribuire allo sviluppo del territorio e della Comunità che vi risiede».

«Desidero – ha dichiarato il sindaco di Condofuri Iaria – ringraziare i colleghi sindaci e quanti hanno sostenuto la mia elezione in seno al direttivo. Un grazie doveroso al presidente dell’Associazione dei Comuni dell’Area Grecanica, Pierpaolo Zavattieri, per il sostegno incondizionato».

«Mi accingo – ha proseguito Iaria – ad affrontare questo nuovo impegno con la speranza di poter fornire un utile contributo alla crescita dei nostri territori, convinto che il Parco d’Aspromonte sia un’opportunità e non un ostacolo per lo sviluppo degli stessi».

«È un compito – ha dichiarato Carmelo Nucera, sindaco di Bagaladi – di grande responsabilità quello a cui sono stato chiamato, ma darò il meglio per essere incisivo al massimo. Il Parco è, senza dubbio, una risorsa enorme. Devono solo essere create le condizioni perché diventi tale per tutta la comunità». (rrc)

SANTO STEFANO IN ASPROMONTE (RC) – Il Parco dell’Aspromonte lancia il progetto “Simpara”

Si chiama Simpara – Salvaguardia degli impollinatori del Parco dell’Aspromonte il progetto avviato dal Parco Nazionale dell’Aspromonte.

L'immagine può contenere: pianta, spazio all'aperto e naturaFinanziato dal Ministero dell’Ambiente nell’ambito di una azione di sistema in tutti i Parchi Nazionali promossa dalla Direttiva Mattm per contribuire ad affrontare le implicazioni ambientali, economiche e sociali del declino degli insetti impollinatori, riconoscendone il ruolo insostituibile per gli equilibri ecosistemici, in collaborazione con l’Università degli studi della Tuscia, il progetto ha lo scopo di indagare i rapporti esistenti tra pianta, impollinatori e loro ambiente, allo stato attuale minacciati da diversi fattori e problematiche.

I dati disponibili evidenziano, infatti, un aumento nelle morti invernali delle api e crescenti morie durante il periodo primavera-estate. Il declino degli impollinatori è associato a una serie di fattori che spesso agiscono in sinergia tra loro: distruzione, degradazione e frammentazione degli habitat, inquinamento da agenti fisici e chimici, cambiamenti climatici e diffusione di specie aliene invasive.

Il progetto segue l’analisi che l’Ente Parco ha avviato in questi anni in relazione allo studio di diverse componenti del patrimonio di biodiversità ed ha lo scopo di mappare sul nostro territorio le varie specie di impollinatori.

Il gruppo scientifico ha iniziato l’attività di mappatura presso i Piani di Carmelia nel comune di Delianuova e proseguirà la prima fase dello studio fino al mese di luglio. (rrc)

In Aspromonte arriva una nuova coppia di aquile reali

In Aspromonte il numero delle coppie delle aquile reali diventa cinque. Un evento inaspettato e che ha sorpreso gli ornitologi «che non si aspettavano di trovare un numero abbastanza elevato in rapporto alle dimensioni dell’area aspromontana».

«Una notizia importante – si legge sulla pagina Facebook del Parco Nazionale dell’Aspromonte – che conferma, ancora una volta, come l’Aspromonte sia frequentato non solo dalle aquile reali “residenti” ma che è costantemente sorvolato da individui in dispersione di varia età e, proprio come sarà successo pochi mesi fa, da altri individui adulti in cerca di un proprio territorio».

«L’arrivo di un’altra coppia – prosegue l’Ente – avrà sicuramente creato scompiglio tra le altre ed acceso dispute per la contesa del territorio; da una parte una coppia a difesa della propria area, dall’altra una coppia pronta ad accaparrarsene una parte!».

«Siamo certi  – prosegue l’Ente – la natura Aspromontana saprà accogliere questa nuova coppia, plasmando un nuovo equilibrio, “rispettando” le esigenze di questi fantastici rapaci, gli spazi di nidificazione e le aree di caccia».

L’arrivo di questa quinta coppia, dunque, è un buon segno, «segno che l’Aspromonte è una terra faunisticamente in continua evoluzione e con un elevato dinamismo delle interazioni tra individui delle stesse specie e tra specie differenti». (pa)

In copertina, foto di Manuela Policastrese

REGGIO – La mostra “Aspromonte: identità e colori”

S’inaugura oggi, al Palazzo della Cultura di Reggio Calabria, la mostra Aspromonte: identità e colori, a cura di Ci.Ma. G.R. e C.A., e Chiara Parisi, con le foto di Carmelo Fiore e Giuseppe Martino e i testi di Andrea Ciulla. Tra i curatori, anche Sergio Tralongo,  direttore del Parco recentemente scomparso.

Obiettivo della mostra, ideata e organizzata dal Parco Nazionale dell’Aspromonte, e composta da oltre 60 pannelli raffiguranti flora, fauna e paesaggi dell’Aspromonte, è quello di accrescere, negli studenti e nei cittadini, la cultura e la conoscenza del patrimonio di biodiversità nel Parco, le tradizioni identitarie ed i valori dell’Area Protetta.

La nuova iniziativa di marketing territoriale s’inserisce nel più ampio programma di attività congiunte che Parco dell’Aspromonte e Città Metropolitana di Reggio Calabria portano avanti nell’ottica di una promozione omogenea dell’intero patrimonio naturalistico, storico e culturale reggino.

La mostra si potrà visitare fino al 21 dicembre. (rrc)