La calabrese Anna Romanello espone all’Istituto Italiano di Cultura di Parigi

È una data importante, quella dell’11 ottobre, giorno in cui s’inaugura, all’istituto Italiano di Cultura di Parigi la mostra À Rebours – Attraversamenti di memorie dell’artista calabrese Anna Romanello a cura di Tiziana Musi.

La mostra presenta una rassegna importante dell’ampio e multiforme percorso artistico di Anna Romanello, artista performer, già docente dell’Accademia di Belle Arti di Roma. La poetica dell’artista si incentra sul tema della memoria attraverso tracce incise su supporti diversificati (carta, matrici in metallo, plexiglass): dall’installazione in ceramiche, carta e tessuto de I luoghi della memoria Sibari che evidenzia la relazione dell’artista con luoghi carichi di rimandi metaforici, ai numerosi esemplari di Libri d’Artista, alcuni dei quali realizzati con testi di Christophe Comentale, alle opere del periodo parigino degli anni ’80 – ‘90 che esplicitano il rapporto con William Hayter.

Inoltre, in esposizione alcune opere che l’artista ha realizzato con alcune aziende operanti nel territorio calabrese e campano, a conferma del suo profondo legame con la terra, le proprie radici e la propria cultura: in particolare opere in maglia jacquard piquet realizzate con il Lanificio Leo, cretti in terracotta con l’archeologa Geraldine Pizzitutti, tappeto realizzato con filati di altissima qualità come lana mohair dell’azienda DVS di Salvatore di Sarno e un’etichetta per il vino “Anthea” in edizione limitata per l’azienda vinicola Immacolata Pedace, il vigneto più alto d’Europa.

In introduzione alla mostra ci sarà la performance Topographie sentimentale di Lea Walter. L’intervento nasce dalle poesie emerse nelle trame delle opere dell’artista e dal testo di Jean Rony “Romamor”, accompagnate dai versi anche di G. Ungaretti e P. P. Pasolini.

La curatrice Tiziana Musi introduce la ricerca dell’artista e il percorso della mostra: «In questa possibilità di riscrivere continuamente la pagina artistica prende forma la ricerca visiva di Anna Romanello che si incentra sul tema della memoria e sulla sedimentazione dello sguardo attraverso tracce incise sulla lastra, sulla fotografia e sulla carta. Lo sguardo perturbante di Anna non ripropone soltanto la realtà visiva, ma cattura quegli elementi nascosti che consentono di andare al di là della semplice percezione visiva, cerca di evocare tracce che, attraverso la leggerezza del segno, l’acceso cromatismo e la molteplicità delle tecniche che si sovrappongono, alludono a un lungo processo di stratificazione della memoria di un luogo, di un oggetto, di un sentimento».

«Così emergono inaspettate visioni di Parigi – ha proseguito – come nell’opera Fughe di Segni dove “la solennità austera del porticato del Palais Royal diventa pretesto d’arte e contrappunto incisorio”. (L. Falcolini, 2019) Nel porticato si intrecciano e si sovrappongono linee in fuga e un acceso cromatismo che creano un inaspettato movimento dei segni. Oppure I luoghi della memoria del 2014 fotografie con interventi di xilografie dai luoghi familiari della Calabria».

«La mostra, quindi – ha concluso – si struttura come un dispositivo dove emergono in un percorso a ritroso quegli attraversamenti della memoria dell’artista, che dalla sua terra d’origine, la Calabria, ha percorso verso Parigi alla fine degli anni ’70. A Parigi ha un incontro folgorante con William Hayter e il suo Atelier 17 con il quale condivide, prima come allieva e poi come artista e maestra lei stessa nelle Accademie italiane in cui ha insegnato, la medesima attenzione alla perentorietà del segno inciso e alla forza del colore nelle sue inaspettate declinazioni e sfumature». (rrm)

 

Livio De Luca, l’architetto calabrese a capo dei lavori per ricostruire Notre-Dame

Il Corriere della Sera ha dedicato un bell’articolo, a firma di Stefano Montefiori, su Livio De Luca, l’architetto calabrese che è stato chiamato dal Governo francese per creare il modello digitale necessario per ricostruire la cattedrale di Notre-Dame, gravemente danneggiata nell’incendio del 15 aprile del 2019.

De Luca, infatti, laureatosi all’Università Mediterranea di Reggio Calabria, è direttore di ricerche nel Cnrs, ed è a capo dell’unità di ricerca mista Map (Modelli e simulazioni per l’architettura e il Patrimonio) di Marsiglia – città dove vive tutt’ora – e guiderà il gruppo di 30 ricercatori per ricostruire Notre-Dame.

«I tempi del restauro e della ricerca scientifica sono diversi — dice De Luca al Corriere della Sera —. Possiamo scegliere soluzioni pragmatiche per riaprire entro il 2024, e proseguire poi il lavoro di studio. L’incendio ha creato le condizioni per accumulare una conoscenza straordinaria su materiali e saperi dietro ogni reperto. Ma capisco il bisogno di dare un segnale ai cittadini, come è stato per il ponte di Genova».

«La fase di diagnosi, di ricognizione dei danni – si legge nell’articolo di Montefiori – è ormai quasi conclusa, e l’impalcatura esterna, che faceva temere un crollo, è stata smontata».

«Ora si devono prendere decisioni cruciali per la fase successiva, quella della ricostruzione», sulla base del modello digitale. (rrm)

 

La Statua di S. Sebastiano da Oppido al Louvre di Parigi e al Castello Sforzesco di Milano

La statua di San Sebastiano di Benedetto da Maiano, che è ospitata al Museo Diocesana di Arte Sacra di Oppido Mamertina, nei prossimi giorni partirà alla volta del Louvre di Parigi e del Castello Sforzesco di Milano.

Lo ha reso noto il direttore del Museo Diocesano di Oppido, Paolo Martino, che ha sottolineato come «il San Sebastiano del Mudop sia un vero ambasciatore di bellezza, messaggero del ricco e poco conosciuto patrimonio rinascimentLa statua di S. Sebastiano di Benedetto da Maiano in viaggio verso il Louvre  di Parigi ed il Castello Sforzesco di Milano | Inquieto Notizieale calabrese».

L’opera, infatti, è stata richiesta congiuntamente dal direttore del Museo del Luovre Jean Luc Martinez e dal direttore del Museo del Castello Sforzesco di Milano, Claudio Salsi per essere esposta nell’ambito della mostra dedicata alla scultura italiana del Rinascimento Il corpo e l’anima, da Donatello a Michelangelo che si terrà a Parigi, al Museo del Louvre dal 22 ottobre 2020 al 18 gennaio 202 e in seguito al Castello Sforzesco Milano dal 5 marzo 2021 al 6 giugno 2021.

L’esposizione si propone di evidenziare, attraverso la scultura, in dialogo con le altre arti (pittura, disegni, oggetti d’arte), i principali temi che percorrono l’arte italiana nella seconda metà del Quattrocento, fino ad arrivare al momento di apogeo del Rinascimento, con uno dei maggiori creatori della storia dell’arte, Michelangelo.

Nell’ambito di questa, i direttori Martinez e Salzi, nella richiesta della Statua, hanno spiegato che è prevista «una specifica sezione intende mostrare come sullo scorcio del ‘400 e in parallelo agli ideali espressivi e formali di Perugino e Raffaello, anche la scultura interpreti temi e personaggi sacri secondo forme di pacata, struggente dolcezza che esaltano la perfezione dei corpi e comunicano allo spettatore una rasserenante armonia, che supera nella contemplazione il pathos e il dramma del martirio e della sofferenza».

«Tra le rappresentazioni più significative – si legge nella lettera di richiesta – è quella del San Sebastiano, che meglio di ogni altro si presta ad incarnare un simile ideale, particolarmente caro agli scultori fiorentini del tardo Quattrocento. Per quanto mutila, l’opera squisita, e relativamente poco nota, di Benedetto da Maiano, conservata presso il Museo d’Arte Sacra di Oppido – in anni recenti entrata a far parte del catalogo del Maestro e restaurata nel 2004 dall’Opificio delle Pietre Dure – sia per le sue qualità formali che per la sua prestigiosa committenza, meglio di ogni altra illustrerebbe ai visitatori questa corrente stilistica e la sua ampia diffusione anche nel sud Italia e particolarmente in Calabria». (rrm)

Le eccellenze della Calabria al Salone dell’Agricoltura di Parigi

Un gruppo di aziende di eccellenza della Regione Calabria è protagonista della 56esima edizione del Salone internazionale dell’agricoltura di Parigi, il più grande evento del settore in Francia, con oltre 1000 espositori provenienti da circa 40 Paesi. Una vera e propria finestra sul mondo dell’agricoltura e dell’agroalimentare in tutta la sua diversità; ogni anno, per nove giorni, circa 700.000 visitatori percorrono i viali di Porte de Versailles, tra cui si annoverano ben 33.000 visitatori professionisti. È la prima volta che la Calabria partecipa, così il gruppo calabrese riunito nello stand della Regione potrà testare le proprie produzioni in un evento unico nel suo genere, caratterizzato dalla qualifica di BtoC con vendita diretta al pubblico ed al contempo dalla presenza di operatori interessati ad interloquire ed intercettare nuove opportunità di business.

La partecipazione al Salone internazionale dell’agricoltura di Parigi si colloca nel progetto “Tipicità calabresi in Francia”, realizzato dalla Camera di commercio italiana per la Francia di Marsiglia, svolto in cooperazione con il Settore Internazionalizzazione della Regione Calabria, in attuazione degli indirizzi strategici per la promozione internazionale del Sistema Calabria 2017-2020. Una progettualità annuale di ampio raggio che si contraddistingue per il suo percorso completo offerto alle aziende calabresi, preparandole all’internazionalizzazione tramite un appropriato coaching, e permettendo così di massimizzare i risultati dell’approccio sul mercato e fare un adeguato follow-up commerciale. Fattore indispensabile per l’inserimento dei prodotti regionali all’interno del mercato francese è lo svolgimento di azioni di marketing e promozione, agendo su tipicità e qualità, e trasmettendo l’immagine e la tradizione della gastronomia calabrese.

Salone Agricoltura Parigi

Oltre ai numerosi giornalisti accreditati, presso il desk istituzionale della Regione Calabria, all’inaugurazione, per la quale ha presenziato Paola Aloe del Settore internazionalizzazione, sono intervenuti  il segretario della CCIE di Marsiglia, Antonella Donadio, il Presidente CCIE Marsiglia, Domenico Basciano, il presidente del Salone Internazionale dell’agricoltura Jean-Luc Poulain, il primo Consigliere economico dell’Ambasciata d’Italia a Parigi Pietro Vacanti Perc,  la vice direttrice di ICE Francia Maria Gisella De Pace, il  presidente e consultore dei Calabresi di Francia, Tommaso Ferraro, il vice presidente della Camera di Lione, Annibale Fracasso di Torrepadula e il presidente dell’ Associazione “Les Calabrais”, Bruno Moio. (zc)