PORTIGLIOLA (RC) – Venerdì in scena “Il canto di Shakespeare”

Venerdì 28 luglio, a Portigliola, alle 21.15, al Palatium Romano di Quote San Francesco, andrà in scena Il canto di Shakespeare con Pamela Villoresi.

Lo spettacolo apre la nuova edizione del Festival del Teatro Classico “Tra Mito e Storia”.

Le musiche di scena saranno eseguite dal vivo con ribeca, kemenche, liuto, chitarra rinascimentale, Viola da Gamba, salterio e percussioni dell’orchestra Musica Antiqua Latina diretta da Giordano Antonelli che, supportata dalla voce del tenore Andrès Montilla Acurero, accompagneranno e l’interpretazione di Villoresi, la drammaturgia di Michele Di Martino e la regia di Francesco Sala. Lo spettacolo, che ha già conquistato numerosi teatri in tutta Italia, si configura dunque come un viaggio tra i testi più belli, le commedie più famose e le tragedie più rinomate del Bardo dell’Avon come Amleto, Macbeth, Romeo e Giulietta, Otello, Re Lear, Sogno di una notte di mezza estate, La dodicesima notte, La Tempesta e Antonio e Cleopatra, fino ai sonetti e alla Didone di Christopher Marlowe. Tra vita e sogno, amore e memoria, poesia e musica, un narratore/direttore accompagnerà il pubblico alla comprensione dei testi e una sorta di surreale paggetto/inserviente scandirà i cambi di scena e di ambientazione.

Uno spettacolo unico e affascinante, che intende offrire al pubblico una fruizione e un contatto più compiuto e intenso con Shakespeare attraverso il contributo di canzoni e componimenti musicali che il grande drammaturgo ha utilizzato per le sue opere, con l’obiettivo di rievocare l’acutezza di concetto e il vivo piacere di una musica in grado di trafiggere il cuore degli spettatori di cui parlava Langham nelle sue recensioni.

Ricordiamo, poi, che sempre il regista Sala guiderà giovani attrici e attori provenienti dal territorio e da altre parte d’Italia insieme ad altri artisti di livello nazionale quali Antonio Tallura, Francesco Migliaccio, Silvia Salvatori, Alessandra Salamida, Gianni Pellegrino e con la collaborazione di Bernardo Migliaccio Spina, nel progetto teatrale sui miti greci dell’antica Locri partito nelle scorse ore nel Comune di Portigliola. Il laboratorio teatrale , al suo terzo anno, è promosso dal Gal Terre Locridee e realizzato dalla Aps Cultura e Territorio di Portigliola e indagherà le più celebri leggende legate alle antiche divinità mediterranee e orientali, guidata dalla potenza, dall’impulso, e dal desiderio e ancora fortemente legate alla nostra identità territoriale. (rrc)

PORTIGLIOLA (RC) – Il festival del teatro classico Tra mito e storia riparte con la Villoresi

È iniziato il conto alla rovescia per la nuova edizione del Festival del Teatro Classico Tra Mito e Storia che, sulla scia di quanto realizzato lo scorso anno, anche questa estate unirà l’appuntamento con il consueto prestigioso calendario di spettacoli teatrali al piacere della (ri)scoperta e della valorizzazione dei siti archeologici dell’antica Locri.

Rinnovata, infatti, la sinergia con il Gal Terre Locridee, anche questa edizione, ormai pronta a “essere servita” al grande pubblico, sarà ospitata presso lo splendido Palatium Romano di Quote San Francesco, luogo suggestivo, immerso nella natura del Parco Archeologico Urbano di Portigliola, che farà nuovamente da incantevole cornice a un Festival al debutto venerdì 28 luglio, alle ore 21:15.

Con l’intento di dare continuità alla manifestazione, a calcare il palco nella serata inaugurale sarà l’immensa Pamela Villoresi, Premio Tessalo 2022 con la quale si era chiusa la scorsa edizione, che porterà in scena Il canto di Shakespeare, spettacolo che unirà la musica dal vivo di Antiqua Latina ai versi immortali del Bardo dell’Avon.

Lunedì 31 luglio tornerà a calcare il palco del Festival la straordinaria Elisabetta Pozzi per portare in scena una rivisitazione della Cassandra che già aveva proposto in occasione dell’edizione del 2018 e subito entrata nell’immaginario collettivo dei partecipanti.

Terzo grande ritorno, che consacra l’importanza che ha ormai assunto la manifestazione nel panorama nazionale dei festival teatrali estivi, sarà quello di Mariano Rigillo, Premio Tessalo 2019 che porterà in scena I Persiani di Eschilo per la regia di Patrik Rossi Castaldi.

E poi, L’avaro di Plauto con Gigi Savoia mercoledì 9 agosto, il viaggio tra mito e storia dell’antica Locri di domenica 13, con replica già fissata a mercoledì 23, La padrona di casa interpretata da Giulia Palmisano mercoledì 16 e la rilettura delle Lezioni d’amore di Dacia Maraini da parte di Bernardo Migliaccio Spina mercoledì 30, passando per l’imperdibile appuntamento con Il re muore di Maurizio Scaparro con Edoardo Siravo e Isabel Russinova in programma sabato 19 agosto.

Una programma che già così appare ghiottissimo ma al quale, come i più attenti avranno notato, c’è tuttavia ancora da aggiungere qualche appuntamento che non abbiamo fretta di anticipare per non guastare la sorpresa.

Ricordiamo che, come ogni anno, sarà possibile acquistare il biglietto all’ingresso degli spettacoli, ma resta consigliato l’acquisto in prevendita presso l’Agenzia Persefone Viaggi, il Lido Persefone, il Bar Scocchieri, il Bar Riviera o l’Edicola Mondadori di Locri.

Sulla pagina Facebook del Festival si rimane aggiornati su tutti gli spettacoli e le novità della manifestazione. (rrc)

SIDERNO (RC) – Inaugurata e benedetta a Portigliola la Statua della Madonna di Lourdes

di ARISTIDE BAVAQuasi una festa di popolo nel piccolo centro interno di Portigliola, nel giorno dell’ Immacolata,  per la benedizione della statua della Madonna di Lourdes ubicata presso la piazza centrale della cittadina, realizzata da Fortunato Sollazzo,  e donata alla cittadinanza su iniziativa della Commissione prefettizia.

Una iniziativa stimolata dal commissario Francesco Greco dopo un incontro proprio con Fortunato Sollazzo che sentendosi miracolato dalla Madonna di Lourdes per un episodio verificatosi prima dell’agosto scorso, ha offerto il suo spontaneo contributo per la realizzazione dell’opera. La statua “scoperta” alla presenza di un folto pubblico  è stata benedetta dal Vescovo della Diocesi Locri-Gerace, Mons. Francesco Oliva, salutato festosamente dalla comunità locale. La manifestazione, voluta, appunto, dai commissari prefettizi e coordinata dal funzionario di prefettura Sandro Borruto è stata ufficializzata dal viceprefetto Giovanni Todini e ha avuto la collaborazione dei Clubs lions e Rotary  del territorio e dell’ Istituto alberghiero “Dea Persefone” di Locri.

Dopo l’intervento di Giovanni Todini che ha espresso il suo compiacimento per la realizzazione dell’importante opera ha avuto luogo la benedizione della statua da parte del Vescovo. Al saluto delle autorità locali ha fatto seguito anche un intervento del viceprefetto vicario reggino, Maria Stefania Caracciolo, che ha portato il suo contributo  istituzionale evidenziando la laboriosità del piccolo centro. Lo stesso Vescovo Mons. Oliva non ha mancato di esprimere il suo auspicio che la Madonna di Lourdes possa contribuire a dare spinta alle attività locali non mancando – rivolgendosi ai cittadini – di sollecitare anche una adeguata sorveglianza sul mantenimento ottimale del sito ubicato proprio al centro di Portigliola, cittadina che, al pari di altri centri interni, è oggetto di spopolamento.

Il presule, a microfoni spenti, ha espresso il suo rammarico per il fatto, ad esempio, che a Portigliola non esista un esercizio commerciale di derrate alimentari, cosa che costringe i cittadini a servirsi presso i centri della costa o ad attendere commercianti ambulanti. Dopo la cerimonia di benedizione della statua , terminata con l’ascolto dell’inno nazionale, il corteo di cittadini che ha presenziato alla manifestazione si è portato presso l’Istituto comprensivo “De Amicis -Maresca” dov’è avvenuta la consegna delle bandiere al Dirigente scolastico da parte delle autorità prefettizie. Al termine, all’interno della scuola, è stata offerta una degustazione preparata dagli studenti dell ‘Istituto Dea Persefone di Locri. Nel tardo pomeriggio, poi , l’accensione delle “luci di strada natalizie” a solennizzare una giornata molto importante per il piccolo centro di Portigliola. Alla manifestazione hanno partecipato anche l’Unitalsi di Bovalino, la Dirigente scolastica Carmelina Galluzzo, il comandante dell’ufficio marittimo di Siderno Piero Giancola, la viceprefetto Francesca Crea, il responsabile sanitario Giuseppe Mirachi, e i rappresentanti delle forze dell’ordine. Una presenza corale che ha solennizzato l’importanza della manifestazione. (ab)   

 

PORTIGLIOLA (RC) – Il 6 settembre la consegna del Premio Tessalo

Il 6 settembre, a Portigliola, è in programma la cerimonia di consegna del Premio Tessalo, giunto alla quarta edizione, che sarà consegnato a Pamela Villoresi.

L’evento chiuderà la sesta edizione del Festival del Teatro Classico Tra Mito e Storia e si terrà al Palatium Romano di Quote San Francesco.

La manifestazione quest’anno curata dal Gal Terre Locridee e dell’Aps Cultura e Territorio di Portigliola, inserita nel programma di promozione della Locride per la candidatura a Capitale Italiana della Cultura 2025 e che vanta la direzione artistica di Elisabetta Pozzi, sarà la cerimonia di consegna del Premio Tèssalo, serata di gala che ripercorrerà la carriera di un artista che ha saputo, attraverso il proprio impegno, farsi ambasciatore della cultura italiana nel mondo, accrescendone la fama e l’importanza.

E il riconoscimento, nelle scorse edizioni conferito a Mariano Rigillo, Antonio Calenda e Lino Patruno, anche quest’anno sponsorizzato dalla più grande collecting italiana che gestisce i diritti degli artisti, il Nuovo Imaie (Istituto Mutualistico per la tutela degli Artisti Interpreti ed Esecutori), sarà consegnato all’immensa Pamela Villoresi, interprete di Prato, con padre toscano e madre tedesca che, nell’arco della sua carriera, che proprio quest’anno raggiunge l’invidiabile traguardo delle cinquanta primavere, ha recitato in ben 5 lingue. Formatasi, tra gli altri, con il grande Giorgio Strehler (che considera il suo padre teatrale), Villoresi ha partecipato con Jack Lang alla fondazione dell’Unione dei Teatri d’Europa e recitato in più di 60 spettacoli collaborando con grandi nomi del teatro italiano, tra cui  Nino Manfredi, Vittorio Gassman, Mario Missiroli, Giancarlo Cobelli e Maurizio Panici.

Specializzata nell’interpretazione della poesia (di cui ha in repertorio 23 recital) è stata voce recitante in 5 melologhi, ha diretto 28 spettacoli e lavorato in 36 film con grandi maestri come Marco Bellocchio, i fratelli Taviani, Giuseppe Ferrara, Michele Placido e Paolo Sorrentino, che l’ha diretta ne La Grande Bellezza, Premio Oscar 2014 come miglior film straniero.

Ma Villoresi ha messo la sua recitazione al servizio anche di otto sceneggiati televisivi nei quali è stata diretta, tra gli altri, da Anton Giulio Majano e Mario Ferrero ed è stata il volto della trasmissione Milleunadonna, oltre che docente di recitazione e poesia a Prato, Reggio Calabria, Lugano, Guastalla e Orbetello. È stata inoltre direttore artistico di quattro diversi Festival e nel consiglio d’Amministrazione dell’Accademia d’Arte Drammatica Silvio D’Amico, e vinto numerosi premi tra cui due Maschere d’Oro, due Grolle D’oro, due premi Ubu (uno alla carriera e uno per la Pace) e la Medaglia d’Oro del Vaticano tra i cento artisti del mondo che favoriscono il dialogo con la Spiritualità.

Si tratta di solo alcune delle tante qualità di questa eccezionale interprete che sarà graditissima ospite della nostra manifestazione e che ci onorerà con la sua presenza permettendoci di chiudere al meglio questa straordinaria edizione del Festival e di congedarci dal nostro amato pubblico nel migliore dei modi. (rrc)

Successo per lo spettacolo di Scena Nuda “Elegia per la principessa barbara”

Ha conquistato il numeroso pubblico Elegia per la principessa barbara. A proposito di Medea, lo spettacolo prodotto dalla Compagnia Scena Nuda diretta da Teresa Timpano, andato in scena a Portigliola.

Il pubblico, infatti, è rimasto affascinato dalla intensità interpretativa del cast – diretto da due nomi importantissimi del teatro contemporaneo, come Marco Sgrosso ed Elena Bucci -, che ha trasportato la platea nel Mito. 

Il Mito, in questo caso, è quello di Medea: una storia ripercorsa attraverso le varie letture che si sono susseguite nel tempo, da Euripide, a Seneca, a Grillparzer. Cosa dice al nostro tempo questa figura? Quali domande ancora pone la sua storia? Da qui si è partiti  per affrontare la complessità di questo personaggio, evidenziando, tra l’altro, l’aspetto di Medea “straniera in terra straniera”, una donna potente che, per seguire il suo uomo, lascia tutto e approda in un luogo dove non è riconosciuta, “guardata come una barbara selvatica, io che ero la prima”: “essere privati della patria”, rimarca il coro, come la maggiore delle sofferenze.  

Una Medea di grande intensità, quella portata in scena da Francesca Ciocchetti, che conquista il pubblico, incarnando il personaggio, tra forza, rabbia, dolore: al centro del palco, affiancata dagli altri protagonisti, in un alternarsi di personaggi che – in una metaforica presenza-assenza – volgono le spalle, di volti che si celano, che distolgono lo sguardo, davanti all’inconcepibile e allo stesso dolore. Quel dolore, quei sentimenti che ogni attore del cast fa rivivere e, con sapienza scenica, restituisce la storia del Mito, nelle sue sfaccettature: da Teresa Timpano, nel ruolo della nutrice, a Filippo Gessi, in quello di Giasone, Alfonso Paola (Creonte/Messaggero), Miryam Chilà e Francesca Pica (coro di donne corinzie).

Il tutto in una forma artistica che unisce l’interpretazione alla parte musicale, che non è sottofondo, ma anzi è centrale, diviene tutt’uno con le parole, strumento per entrare nella storia, modulandosi insieme all’evoluzione dei personaggi e ai loro sentimenti; diviene racconto, evoca, grazie alla partitura musicale eseguita dal vivo dal Maestro Alessandro Calcaramo e alla splendida voce di Caterina Verduci, e con strumenti, come tamburelli, utilizzati anche dagli attori, a cadenzare, sottolineare: suoni e canti che riportano all’antichità, echi della Magna Grecia, della storia, del Mito, appunto.   

Ancora un’importante progetto, dunque, di Scena Nuda Impresa di produzione teatrale (co-finanziato dal Mic, nell’ambito del Fus- Fondo Unico per lo Spettacolo), quello proposto a Portigliola, nel cartellone del Festival del Teatro Classico, diretto da Elisabetta Pozzi(rrc)

 

PORTIGLIOLA (RC) – Domenica in scena “3 storie di Donne”

Domenica 28 agosto, a Portigliola, alle 21.15, al Palatium Romano di Quote San Francesco, in scena 3 storie di donne della Compagnia LocriTeatro.

Lo spettacolo chiude la settima edizione del Festival del Teatro Classico Tra Mito e Storia, quest’anno curata dal Gal Terre Locridee e dell’Aps Cultura e Territorio di Portigliola, inserita nel programma di promozione della Locride in qualità di Capitale Italiana della Cultura 2025 e che vanta la direzione artistica di Elisabetta Pozzi.

Nello spettacolo diretto da Bernardo Migliaccio Spina, assisteremo alle confessioni di tre donne che sono, in maniera diversa, alla spasmodica ricerca della libertà. Accompagnata dalla musiche eseguite dal vivo da Marco De Leo, infatti, Giulia Palmisano interpreterà Beatrice, Clitemnestra e “la vecchiaccia”, tre donne molto diverse tra loro, che rappresentano le diverse fasi della vita e che cercheranno rispettivamente di liberarsi dai vincoli di una società gretta e meschina, si faranno sopraffare da una gelosia così accecante da perdere il lume della ragione e faranno un bilancio della propria esistenza osservando il mondo con lo sguardo disincantato di chi è stato rinchiuso tra le quattro mura di un’ospizio.

Una messa in scena che costituirà una grande sfida per la sua interprete, chiamata in pochi istanti a mutare gestualità e modello interpretativo, e per la regia, impegnata a dare un motore organico ai tre straordinari monologhi culminanti con un testo di Stefano Benni che promette di shockare e far riflettere il pubblico.

Uno spettacolo forte, che mostrerà senza artifici la natura umana e ciò che si cela nel cuore delle donne facendoci comprendere quanto crudele possa essere la vita, pur sempre pronta donarci scampoli di felicità e bellezza.

Il modo migliore per concludere la “stagione delle rappresentazioni teatrali” e di darvi appuntamento alla prima metà di settembre con la cerimonia di consegna del Premio Tessalo, che anche quest’anno chiuderà la manifestazione per poi salutarvi in vista del prossimo anno. (rrc)

PORTIGLIOLA (RC) – Lunedì “Portiglialba”

Lunedì 15 agosto, alle 5 del mattino, nella suggestiva cornice del Palatium Romano di Quote San Francesco da Portigliola, è in programma Portiglialba, per il Festival Del Teatro Classico “Tra Mito e Storia”.

E, a salire sul palco di questa nuova edizione dello spettacolo più affascinante della manifestazione quest’anno curata dal Gal Terre Locridee e inserita nel programma di promozione della Locride in qualità di Capitale Italiana della Cultura 2025, sarà proprio la direttrice artistica Elisabetta Pozzi che, assieme a Francesco Biagetti, Adriana Cuzzocrea e Roberto Piazzolla, già compagni di viaggio in quella meravigliosa esperienza che, l’anno scorso, ha permesso di portare in scena Tesmoforiazuse – La festa delle donne, accompagnati dalle musiche eseguite dal vivo di Daniele D’Angelo presenteranno una loro personale dissertazione sull’amore e sulla celebrazione del momento più affascinante del giorno, proprio quello in cui la notte cede il testimone al giorno.

Dalla messa in scena di sequenze iconiche di Romeo & Giulietta di William Shakespeare all’interpretazione del grande successo degli Animals House of the Rising Sun, passando attraverso la lettura di brani di Stefano Benni, Italo Calvino e il “nostro” Corrado Alvaro, gli interpreti sul palco realizzeranno uno spettacolo interattivo, invitando di volta in volta il pubblico a diventare un attore aggiunto, che ci faccia scoprire in tempo reale dove può condurre l’improvvisazione teatrale.

Una messa in scena che lascerà spazio a tantissime sorprese e che, come nel caso dell’appuntamento inaugurale con Paolo Rossi, non sarà messo in scena per il pubblico, ma assieme a esso, affinché si possa non soltanto assistere a qualcosa di magico come solo le albe a teatro sanno essere, ma si possa tornare a casa con la consapevolezza di aver condiviso un’esperienza che non si vedrà l’ora di poter replicare. (rrc)

PORTIGLIOLA (RC) – Sabato in scena “Falstaff di Shakespeare

Sabato 13 agosto, a Portigliola, alle 21, al Palatium Romano di Quote San Francesco, in scena lo spettacolo Falstaff e le allegre comari di Windsor con Edoardo Siravo e la regia di Carlo Emilio Lerici.

La pièce rientra nell’ambito della settima edizione del Festival del Teatro Classico Tra Mito e Storia, quest’anno curato dal Gal Terre Locridee e inserita nel programma di promozione della Locride in qualità di Capitale Italiana della Cultura 2025 e che si fregia della direzione artistica di Elisabetta Pozzi.

La leggenda vuole che la regina Elisabetta, conquistata dal personaggio di Falstaff visto nell’Enrico IV e nell’Enrico V, ordinò la stesura di una commedia che lo vedesse protagonista assoluto. Desiderio che Shakespeare si affrettò a esaudire scrivendo Le Allegre Comari di Windsor in appena quattordici giorni, inserendo al suo interno il meglio del proprio repertorio: l’amore contrastato tra giovani, equivoci, scambi, travestimenti e beffe.

E proprio a partire da questa leggenda si svilupperà il Falstaff che vedremo in scena, frutto di un adattamento di Roberto Lerici, che reimmagina il gentiluomo in qualità di reduce dalla Prima Guerra Mondiale, mentre raccoglie e commenta la più belle pagine che il drammaturgo di Stratford-Upon-Avon ha scritto su di lui. L’interpretazione di Edoardo Siravo, accanto al lato dichiaratamente brillante di Falstaff, aggiungerà uno spessore, una profondità e un’umanità che lo renderanno nostro contemporaneo, in grado di riflette su un mondo comandato da un’idea di successo fagocitante e bombardato da false notizie e false calunnie. (rrc)

PORTIGLIOLA (RC) – In scena “Pasolini – In qualche luogo dell’anima”

Domani sera, a Portigliola, alle 21.30, al Palatium Romano di Quote San Francesco, in scena Antonio Tallura con Pasolini – In qualche luogo dell’anima, nell’ambito della settima edizione del Festival del Teatro Classico “Tra Mito e Storia”.

Con il terzo appuntamento della manifestazione quest’anno curata dal Gal Terre Locridee e inserita nel programma di promozione della Locride in qualità di Capitale Italiana della Cultura 2025 e che si fregia della direzione artistica di Elisabetta Pozzi, tornerà a calcare il palco del Festival uno dei suoi più cari amici, l’attore locrese Antonio Tallura che, riproponendo la collaborazione con il regista Giuseppe Foderaro che l’anno scorso ci ha regalato un singolarissimo inferno dantesco in dialetto calabrese, celebra in questa occasione un’altra ricorrenza, quella dei 100 anni dalla nascita del regista e poeta Pier Paolo Pasolini, al quale rende omaggio con uno spettacolo costruito sulle parole di Oriana Fallaci, Franco Citti e Ninetto Davoli.

Una grande testimonianza che ci aiuterà a conoscere meglio un Pasolini la cui anima, strappata via con violenza dal suo corpo, si muoverà sulla scena ritrovando tra i suoi oggetti più cari una lettera a lui indirizzata. Grazie all’impianto scenico di Foderaro e alle luci di Daniele D’Angelo, il pubblico vedrà scorrere immagini che rievocheranno i momenti più importanti della vita del drammaturgo, le cui emozioni saranno trasformate in musica dal violoncello di Cecilia Caminiti e dalla chitarra di Giovanni Tallura.

Assieme ad Antonio Tallura, si muoveranno sulla scena giovani speranze del panorama attoriale locale come Marco De Leo, Federico Fimognari, Domenico Morabito, che renderanno con i loro interventi ancora più iconica ed emozionante la messa in scena.

Uno spettacolo unico nel suo genere, che indagherà una parentesi drammatica della storia del nostro Paese, rendendo giustizia a uno suoi figli più illustri in uno dei luoghi più incantevoli che il nostro territorio possa offrire. (rrc)

PORTIGLIOLA (RC) – Sabato in scena l’Edipo a Colono

Sabato 6 agosto, a Portigliola, tra le rovine del Palatium romano di Quote San Francesco, alle 21.30, in scena l’Edipo a Colono con Mamadou Dioume.

Lo spettacolo è il secondo appuntamento del Festival del Teatro Classico “Tra Mito e Storia”, quest’anno curata dal GAL Terre Locridee e inserita nel programma di promozione della Locride in qualità di Capitale Italiana della Cultura 2025 e che si fregia della direzione artistica di Elisabetta Pozzi.

L’opera di Sofocle, adattata e diretta da Gina Merulla e con protagonista Mamadou Dioume promette di trasformare in una messa in scena moderna, arricchita da musica barocca in versione elettronica l’antico dramma greco, lasciandone tuttavia intatto il viaggio psicologico nel dolore, quello della fine verso gli inferi, della violenza, del tradimento anche tra fratelli e delle scelte sbagliate senza ritorno. Sul palco, dei ballerini interpreteranno con il linguaggio del corpo le vicende del protagonista, mentre gli attori catalizzeranno le attenzioni dello spettatore rappresentando il cuore palpitante di questa grandiosa tragedia.

Il forte impatto musicale, tratto, tra gli altri, da Antonio Vivaldi, Tommaso Albinoni e Johann Sebastian Bach, accompagnerà la platea per tutta la durata dello spettacolo, sottolineando ogni grido di sofferenza, ogni azione umana anche violenta e predatoria, fino alla successiva ricerca dell’espiazione di ogni colpa, che giunge spesso tardiva, come l’accettazione di sé stesso.

Uno spettacolo a suo modo sperimentale che ci trasformerà tutti in un Edipo alla disperata ricerca della propria identità.

Una messa in scena che saprà unire con sapienza antichità e modernità senza scordare lo scopo primigenio delle antiche rappresentazioni teatrali greche, quella catarsi tanto decantata da Aristotele che ci farà certamente uscire dal teatro con animo leggero e arricchiti nella mente e nello spirito. (rrc)