Fai RC e il presidente Autorità dello Stretto Mario Mega insieme per il Porto di Reggio

Generare percorsi di buone prassi nella direzione della tutela e valorizzazione dell’ambiente urbano reggino e, più in generale, dell’area dello Stretto, con particolare riferimento all’area portuale di Reggio. È su questo che si è incontrato l’incontro tra la delegazione Fai di Reggio Calabria, guidata dalla presidente Dina Porpiglia, e il presidente dell’Autorità di Sistema Portuale dello Stretto, Mario Mega.

Presenti anche il delegati Ambiente regionale e Provinciale del Fai, arch. Rocco Gangemi e ing. Francesco Costantino.

Il Presidente Mega ha efficacemente illustrato lo stato dell’arte dell’attività progettuale in corso e, in particolare, l’intersezione – talvolta conflittuale – di competenze, interessi e necessità degli Enti coinvolti, come la stessa AdSP, Rfi (Rete Ferroviaria Italiana) e Comune di Reggio Calabria: è apparso evidente come il complesso delle iniziative avviate potrà essere in grado di far evolvere in senso altamente positivo l’assetto dell’area portuale, attualmente segnata da una stratificazione piuttosto caotica di competenze e strutture. Si pensi solo al “Museo del Mare”, al riordino delle banchine per le nuove esigenze del turismo crocieristico, al refurbishment energetico del porto, e così via.

Gli architetti Porpiglia e Gangemi hanno evidenziato come una così meritoria attività di riordino della città di Reggio possa correre, tuttavia, il rischio di portare alla perdita di importanti testimonianze dello sviluppo storico reggino e quanto questo sia da scongiurare.

I rappresentanti del Fai hanno, quindi, portato all’attenzione dell’AdSP una proposta concreta: porre in salvo importanti fonti materiali di una storia altrimenti destinata a scomparire, come i vecchi attracchi, in cui sono ancora presenti i landmark che hanno accolto per decenni le persone in transito, sin dal tempo dei Ferry Boat.  

«L’innovazione, pur necessaria – ha osservato l’arch. Porpiglia – non deve mai portare alla distruzione della memoria storica dei luoghi che è, al contrario, particolarmente importante in città come Reggio Calabria, da sempre segnate dall’inclemenza della natura e, a volte, dall’incuria».

Il costruttivo confronto è scaturito naturalmente dalla comune consapevolezza che il coinvolgimento attivo della cittadinanza nei processi di riordino urbano costituisca uno dei fattori fondamentali per l’armonioso sviluppo delle città, oltre che un principio imprescindibile della Costituzione: via privilegiata attraverso cui raccogliere fondamentali contributi di idee dalle associazioni realmente impegnate per valorizzare il patrimonio culturale, materiale e immateriale.

«Ringrazio i rappresentanti del Fai – ha detto il presidente Mega – per l’invito che mi ha consentito di illustrare i programmi di sviluppo del Porto di Reggio Calabria trovando attenzione e condivisione della strategia complessiva e delle necessità di alcune scelte. Ho potuto altresì recepire alcune interessanti proposte e sollecitazioni e ribadire l’importanza di un confronto continuo e diretto con tutti gli stakeholders con l’obiettivo di perseguire al meglio l’interesse pubblico e valorizzare sempre di più l’ambito portuale e le sue relazioni con quello urbano».

Si è quindi convenuto sull’opportunità, prospettata dalla delegazione reggina del Fai, di favorire momenti di incontro tra i principali attori sul campo – AdSP, RFI, Comune – per favorire la reciproca comprensione dei vincoli, delle necessità e delle opportunità presenti nell’area portuale, anche al fine di garantire che, nella fase esecutiva degli interventi in corso, siano comprese specifiche azioni in grado di mantenere al massimo grado, laddove non sia possibile fare altrimenti, la conservazione e la valorizzazione della memoria di quegli elementi che sono ancora oggi in grado di testimoniare un importante passato e, in quanto tali, anche di consolidare le ragioni dell’innovazione odierna.

Lo scopo potrà essere raggiunto anche nell’immediato – come suggerito dall’ing. Costantino – attraverso il rilievo scientifico dei luoghi, mostre permanenti o itineranti, ricostruzioni virtuali, modelli 3D, anche in vista di una possibile museificazione di quella che ormai può essere considerata quasi archeologia industriale nel momento in cui dovessero decadere eventuali necessità di reimpiego da parte degli attuali proprietari.

La Delegazione Fai ha, infine, ringraziato il Presidente Mega per la disponibilità, auspicando che al più presto si renda possibile tradurre in azioni concrete le proposte avanzate. (rrc)

REGGIO, SI REALIZZA IL FRONTE DEL PORTO
AUTORITÀ DELLO STRETTO: ECCO 72 MLN

È una vera e propria «autentica rivoluzione», quella di cui saranno protagonisti i porti di Reggio Calabria, Villa San Giovanni e Saline Joniche, con l’importante piano di investimenti da 72 milioni presentato dall’Autorità di Sistema Portuale dello Stretto.

Il presidente, Mario Mega, nel corso della conferenza stampa svoltasi all’Hotel Excelsior di Reggio, alla presenza di Domenico Latella, segretario generale dell’Autorità di Sistema, Alberto Porcelli, membro del Comitato di gestione dell’organismo, ha spiegato che tale risorse sono disponibili per importanti opere di ristrutturazione e rilancio delle aree portuali delle due sponde dello Stretto.

Tra gli interventi previsti, l’elettrificazione delle banchine dei porti dello Stretto permetterà di ridurre in maniera significativa le emissioni e gli inquinanti atmosferici nelle aree portuali, in particolare i particolati e gli ossidi di azoto. Nello specifico, il porto di Reggio verrà attrezzata per le navi da crociera la banchina Nuova di Levante, mentre poi saranno attrezzate per i maxi yacht e per i mezzi le veloci la banchina Margottini ed il Pontile Eolie.

«L’intervento – si legge nel documento – prevede una manutenzione straordinaria dei fondali a garanzia dell’operatività portuale mediante la movimentazione di sedimenti in accordo a quanto previsto dal Piano triennale Dragaggi, redatto dall’AdSP dello Stretto. In particolare nel Porto di Reggio Calabria agevolerebbe la manovra delle navi da crociera di media dimensione».

Attualmente, viene spiegato nel documento, «sono in corso indagini e analisi propedeutiche alla progettazione ed al rilascio delle autorizzazioni ambientali per la movimentazione dei sedimenti».

Per un importo di 30 mln, è previsto l’intervento per realizzare nuovi ormeggi per navi traghetto e mezzi veloci e della stagione marittima passeggeri nel Porto di Villa San Giovanni: «L’intervento – viene spiegato – consentirà la costruzione di n.2 nuovi scivoli per navi traghetto, ricavati ampliando l’attuale banchinamento del porto, e di n.4 ormeggi per i mezzi veloci. Presso i nuovi banchinamenti è, inoltre, prevista la realizzazione di una stazione marittima che consentirà una migliore gestione dei flussi passeggeri dei pendolari dello Stretto e favorirà un agevole collegamento diretto con la stazione ferroviaria».

Sempre a Villa, previsti lavori di risanamento dello scivolo “0” nel Porto, che «non comporta modifiche alla destinazione delle aree portuali interessate quanto piuttosto risponde ad una razionalizzazione degli spazi oggetto dei lavori contribuendo al perseguimento di standard d’uso in maggiore sicurezza della struttura in questione».

 Al Porto di Reggio, previsti anche lavori di risanamento e consolidamento statico della banchina Margottini, compreso il ripristino dei piazzali e di tutti gli arredi di banchina con posa in opera di nuove bitte e nuovi parabordi e la realizzazione di nuovi impianti a servizio degli spazi portuali riqualificati».

Con 5 mila euro, saranno svolti lavori di riqualificazione delle aree del Molo di Levante, dove «insistono diversi fabbricati realizzati in periodi storici diversi senza alcuna pianificazione – viene spiegato – con volumetrie edilizie architettonicamente disomogenee».

«Queste aree – viene spiegato ancora – da destinare al diportismo di transito ed ai maxi yacht dovranno essere adeguatamente attrezzate, anche mediante la realizzazione di immobili da destinare alle attività commerciali, ricreative e turistico-ricettive».

Poi, per «inserire il Porto di Reggio nel circuito crocieristico internazionale, occorre dotarlo di servizi per l’accoglienza e per il controllo dei passeggeri». Per questo, sarà realizzato nella banchina nuova di Levante, un terminal passeggeri dotato di spazi anche per la promozione turistica.

Tra gli interventi, si segnala la volontà di realizzare a Reggio, un collegamento ciclopedonale longitudinale al porto, improntato a favorire la mobilità sostenibile assicurando l’attraversamento del porto e il collegamento diretto tra la stazione marittina dei mezzi veloci e la stazione di Santa Caterina.

Un altro obiettivo che l’Autorità si è prefissata, la rifunzionalizzazione del porto di Saline Joniche. A tal proposito, è stato affidato al Dipartimento di Ingegneria dell’Università Mediterranea il compito di realizzare degli studi propedeutici che riguarderanno lo stato delle infrastrutture e il livello di degrado esistente, compresa la valutazione preliminare della massa di sedimenti da allontanare dal bacino portuale.

«Saranno, anche – si legge – eseguite indagini batimetriche, studi meteo-marini e geologici. Dette attività sono necessarie per definire  la fattibilità preliminare: del ripristino dei moli di sopraflutto e sottoflutto nei tratti soggetti a danneggiamenti e crolli; della ristrutturazione delle banchine nei tratti ammalorati e danneggiati; del dragaggio dei fondali e del piano di gestione dei sedimenti.

Tra le altre attività, previste operazioni di bonifica al Porto di Reggio Calabria e nelle aree demaniali limitrofe in località Candeloro, con la demolizione di superfetazioni e manufatti abusivi insistenti  sulla spiaggia, rimozione di ingenti quantitativi di rifiuti tra i  quali imbarcazioni abbandonate, copertoni, rifiuti urbani di  varia natura e messa in sicurezza di manufatti pericolanti; un “viaggio di familiarizzazione“ allo scopo di promuovere la destinazione «Reggio Calabria e la sua area metropolitana» ed i propri servizi tra gli operatori del settore. 

Lo scopo del meeting sarà quello anche si presentare i progetti di infrastrutturazione del Porto di Reggio Calabria e creare consapevolezza delle opportunità che il territorio può costituire per le compagnie da crociera. Allo stesso tempo cominciare a creare reti e costruire relazioni tra i tour operator internazionali e gli operatori locali. 

Il fam-trip sarà organizzato in collaborazione con la Città Metropolitana di Reggio Calabria, il Comune di Reggio Calabria e la Camera di Commercio e coinvolgerà tutti gli operatori turistici e culturali interessati. 

Grande soddisfazione, poi, è stata espressa dal deputato di Forza ItaliaFrancesco Cannizzaro che, guardano il documento, ha evidenziato come «vedo prendere forma l’emendamento Cannizzaro, con cui dalla Legge di Bilancio dello Stato del 2021 abbiamo vincolato 15 milioni di euro ad opere infrastrutturali in favore del Porto di Reggio Calabria».

«Un impegno economico il cui obiettivo è cambiare i connotati alla principale porta sul mare della nostra Città. E mi sento profondamente orgoglioso che le principali opere saranno eseguite grazie anche alla mia attività parlamentare», ha spiegato.

I 15 milioni, prevedono la realizzazione di apprestamenti di security delle aree portuali, riqualificazione dell’area del molo di Levante,realizzazione di un terminal passeggeri per scalo crocieristico, riconversione di edifici disponibili nell’area porto in strutture funzionali ai servizi portuali, al crocierismo ed alla nautica da diporto, implementazione dei pontili di ormeggio e potenziamento della stazione passeggeri.

Il deputato, infatti, ha sottolineato come questi interventi «sono già programmati e finanziati: somme già disponibili e obiettivi di sviluppo chiari. Il nostro è un porto destinato ad aumentare il traffico passeggeri in maniera esponenziale, a cui si darà una forte identificazione per il turismo da diporto, sviluppando pure il settore crocieristico. Tutto ciò ovviamente in parallelo con il pendolarismo da e per Messina, spendendosi per dare maggiori confort agli utenti calabresi e siciliani».

«E sono felice che dalle carte, da mere cifre, si passi finalmente ai dati di fatto – ha concluso –. Il primissimo segnale è stato l’inizio della rimozione (finalmente!) dei silos per il cemento, che per legge ha dovuto eseguire a proprie spese la ditta privata. Quegli obbrobri per troppo tempo hanno deturpato il fantastico paesaggio offerto dal nostro Stretto. E di certo non sono compatibili con il nuovo layout del Porto di Reggio del domani. Così come non lo sono tanti altri aspetti di come oggi si presenta l’infrastruttura, che negli anni a venire sarà letteralmente stravolta». (rrm) 

L’OPINIONE/ Alfredo Focà: Il porto di Reggio Calabria, quale vocazione?

di ALFREDO FOCÀ –  Il porto di Reggio Calabria, dalla storia millenaria ridotto ad un recinto impraticabile di ruderi, edifici abbandonati, cumuli di immondizia dove emerge (sempre ben recintato) un solo locale fruibile dai cittadini.

Opinioni e riflessioni che raccolgo dalla gran parte delle Associazioni della Città e dai singoli cittadini, dai pendolari dello Stretto che non trovano più neanche un bar per dissetarsi: certo possono portarsi una bottiglietta d’acqua da casa!

È tangibile, quotidianamente, come pendolari, turisti, runner, famiglie, biciclette si avventurano nel porto (che brutto vizio ha detto qualcuno!) tentando di passeggiare, di fare jogging, di raggiungere le banchine assurdamente ed inutilmente sbarrate, sabotate, da recinzioni con grate di acciaio e new jersey in calcestruzzo di nazista memoria.

Reggio ha questo incredibile dono di Dio di svilupparsi fronte mare in un dei mari più intriganti e belli del mondo, definito da E. Boner: “Il Bosforo d’Italia”. Un microclima dello Stretto dotato di una salubrità unica e rara, studiato dal celebre medico G.A. Borelli, dove la salubrità dell’aria impediva anche alla malaria di attecchire!

Storicamente Reggio, fin dalla sua fondazione, ha vissuto intensamente il suo mare con un “Sistema Portuale” esteso da Porticello sede della Columna Reggina con la statua apotropaica di Poseidone, dove si imbarcavano i militari della Roma Imperiale della celebre “X Legio Fretensis”, fino a Porto Bolaro, uno dei più importanti porti del Mediterraneo. Il porto di Reggio Città Giulia che vide l’attracco della nave che trasportava San Paolo che, con il miracolo della colonna ardente, operò proprio a Reggio la prima conversione di massa diventando così Reggio la porta della Cristianità in Europa.

La ridente Reggio, baciata dalla natura, potrebbe usufruire del suo splendido affaccio, ma i controllori, piuttosto che valorizzarlo e renderlo fruibile per i cittadini e per i turisti, per “cozzagine” di pochi individui dall’intelletto limitato, è recintato e abbandonato; i cittadini non possono usufruire delle banchine del porto, devono zig-zagare fra veicoli e camion (questo si che è pericolo), fra macerie di vecchi edifici dismessi, distrutti e arrugginiti, fra mucchi di spazzatura, privi di ogni decoro.

Il porto è della città, e non di chi deve accudirlo e controllarlo e lo tiene in stato di abbandono! Invece di erigere steccati metallici, badassero a dare decoro al porto, badassero a creare servizi per i turisti in arrivo e per le barche da diporto e da pesca!!! Il porto è dei reggini, è dei cittadini e non inventate che è un porto commerciale perché non è così!

Tutte le Associazioni Reggine hanno chiesto di intitolare, denominare il porto a San Paolo: “Porto San Paolo di Reggio Calabria” per ricordare uno degli episodi più importanti avvenuti a Reggio Calabria con la venuta di San Paolo, avvenimento per cui Reggio è diventata la Porta della Cristianità in Europa, dove è avvenuta la prima predicazione di S. Paolo, la prima conversione di massa e dove fu delegato il primo vescovo Santo Stefano a continuare l’opera di S. Paolo.

Intitolare il Porto di Reggio a San Paolo (e non solo una banchina) è una operazione richiesta da tutta la Città, ed è una operazione di prestigio intellettuale inestimabile. (af)

[Alfredo Focà è presidente dell’Associazione “Colonna San Paolo” di Reggio Calabria]

Piano regolatore del Sistema Portuale, firmato il protocollo d’intesa per rilancio del porto di Reggio

Con la firma del protocollo d’intesa tra il Comune di Reggio, guidato dal sindaco Giuseppe Falcomatà, e il presidente dell’Autorità di Sistema Portuale dello Stretto, Mario Paolo Mega, al via la procedura di redazione del Documento di indirizzo alla Pianificazione (Dip) preliminare alla predisposizione del Piano Regolatore di Sistema Portuale.

Si tratta di un documento di rilevanza strategica, che sintetizza il quadro operativo per il rilancio e lo sviluppo del Porto di Reggio Calabria e, nel contempo, fa sue le importanti novità intervenute con il completamento del Rhegium Waterfront, la cui inaugurazione è in programma domani pomeriggio.

Presenti, alla firma del protocollo, oltre al sindaco Falcomatà e al presidente Mega, l’assessore comunale all’Urbanistica e alla Mobilità Sostenibile, Mariangela Cama.

«Si vanno componendo i vari pezzi del puzzle che sta ridisegnando le prospettive del nostro porto e più in generale del nostro litorale – ha messo in evidenza il sindaco Falcomatà a margine della presentazione del protocollo d’intesa – grazie ad una proficua attività di programmazione coordinata fra tutte le autorità che hanno competenza e responsabilità in materia di sviluppo portuale e all’attento lavoro condotto dall’assessore Cama e dal presidente Mega».
«Adesso – ha aggiunto – sappiamo chi deve fare cosa e dunque possiamo guardare alla crescita e allo sviluppo del nostro porto anche alla luce delle buone notizie che arrivano sugli altri investimenti e attività pianificate nella zona portuale. Penso ad esempio al finanziamento del Museo del Mare e al quartiere Candeloro per il quale, nei prossimi giorni, aspettiamo altre buone novità. La nostra visione delinea un porto passeggeri, ovvero un’infrastruttura che coniughi tutte le attitudini della nostra realtà e del nostro litorale, con spazi per la diportistica, per le navi da crociera, che mantenga la sua anima commerciale e che soprattutto si apra finalmente alla cittadinanza e ai turisti che devono poterlo frequentare e vivere tutti i giorni».
«Questo protocollo è il grande contenitore delle tante giornate passate insieme – ha messo in evidenza l’assessore Cama – nel segno della condivisione di idee e indirizzi con l’Autorità di sistema portuale e di grandi visioni, progetti e obiettivi. Siamo contenti di poterlo finalmente presentare alla cittadinanza perché è lo strumento di programmazione non solo delle aree all’interno del porto ma anche delle relazioni che in esso si possono sviluppare. Adesso daremo il via ad una fase di ascolto e dialogo con tutti gli attori sociali perché tutti siano protagonisti delle scelte strategiche nel medio e lungo termine. Il protocollo peraltro sposa in pieno la visione progettuale già in atto, penso al Waterfront e al Museo del Mare e quindi rappresenta una nuova grande occasione per rafforzare il nuovo percorso di sviluppo intrapreso dalla città».
«Uno dei nostri primi impegni quando l’autorità è nata, circa 18 mesi fa –  ha messo in luce Mega – ha riguardato la creazione di una forte sinergia con le istituzioni per costruire insieme la pianificazione delle funzioni portuali. Reggio ha un porto che può svolgere bene la funzione passeggeri sviluppando bene anche il collegamento con Messina. Si deve puntare anche sul crocierismo, mettendo ordine in un porto che si trova al centro di una città che sta scommettendo con grande determinazione sul proprio litorale. E in questa direzione il porto deve svolgere un ruolo centrale, in termini di servizi ma anche quale luogo in grado di promuovere iniziative di sviluppo». (rrc)

La Fondazione Mediterranea sul nuovo assetto del porto turistico e commerciale di Reggio

La Fondazione Mediterranea, ha commentato l’ambizioso progetto che vede protagonista il porto di Reggio Calabria, conferendogli nuova vita.

«Secondo quanto affermato – si legge in una nota – dal presidente dell’Autorità di Sistema Portuale dello Stretto, ing. Paolo Mario Mega, a dar fede alla documentazione che formalmente è pervenuta nelle sue mani, l’unico progetto di piano regolatore per il porto di Reggio risale al 1968. Oggi, in concorso con l’Amministrazione comunale reggina e sentiti i soggetti portatori di interessi, si tenta di dar nuova vita a una struttura che, con la realizzazione del nuovo Waterfront reggino, non può più essere lasciata alla discrezionalità delle varie amministrazioni e istituzioni che a vario titolo hanno competenza sull’area portuale».

«Per prima cosa – continua la nota – verranno eliminati i depositi di carburante sul fronte mare della banchina di ponente e non verrà concessa sul sito nessuna nuova autorizzazione a imprenditori privati: la parte terminale del rione Candeloro, infatti, sarà il logico completamento del water front reggino con l’edificazione del Museo del Mare di Zaha Hadid. Il lato interno portuale della banchina, liberato dai natanti da lustri lì parcheggiati, sarà destinato all’approdo di navi commerciali. Sempre lato ponente, la stazione marittima verrà valorizzata con la connessione non più stagionale con le isole Eolie, che verrà estesa a tutto l’anno e incrementata in periodo estivo, e con un raccordo più stabile con la stazione aeroportuale».

«Passando alla banchina di levante – prosegue la nota – gli interventi saranno ben più incisivi e importanti. Verranno rimossi i silos destinati all’immagazzinamento del cemento in polvere, non utilizzati da decenni, e tutta l’area verrà riqualificata in senso commerciale e turistico. L’area attualmente occupata stagionalmente dalle banchine mobili, quella in prossimità dell’entrata, verrà destinata all’approdo e al supporto logistico di mega yacht, che secondo il presidente Mega necessitano di un’assistenza logistica non assimilabile a quella che vien data alla diportistica».

«Per la nautica da diporto – dice ancora la nota – verrà dedicato un ampio spazio di mare, più o meno all’altezza del Circolo Nautico, senza interferire con le attività balneari che insistono a nord verso la rada di Pentimele, con la creazione ex novo di un vero e proprio porto marine la cui gestione, non soggetta a vincoli perché fuori dall’ambito prettamente portuale, potrà essere oggetto di attenzione da parte dell’imprenditoria privata e dell’associazionismo sportivo.
Immediatamente a lato del mini-porto per mega yacht, sloggiata la Caronte, la banchina verrà riservata all’attracco di navi da crociera di medie e piccole dimensioni (le grandi navi continueranno ad attraccare a Messina) e lo spazio retrostante sarà riqualificato con la creazione delle strutture ricettive e di supporto logistico a tutta l’attività crocieristica».

«Agli imbarchi attualmente in concessione alla Caronte – prosegue la nota – collegati con il terminal di Tremestieri, verrà destinata la zona immediatamente fuori dal porto, a nord dell’enorme casermone dalla Capitaneria di Porto. All’uopo c’è da evidenziare che, per come ulteriormente affermato dal presidente Mega, non verrà data l’autorizzazione allo spostamento di nemmeno una corsa da Villa San Giovanni a Reggio: l’interfaccia principale con la Sicilia, per quanto riguarda il traffico ro-ro, continuerà a essere Villa San Giovanni, dove è prevista la costruzione dei nuovi scali a sud dell’attuale porto».

«È un progetto ambizioso – conclude la nota – e anche di non semplice realizzazione (basti pensare alle difficoltà per la creazione del nuovo porto marine, dovute essenzialmente alla profondità dei fondali) che, se realizzato (ci vorranno comunque diversi anni, presumibilmente un paio di lustri), trasformerebbe il porto reggino dandogli una nuova vita». (rrc)

REGGIO – Domani si parla degli interventi al Porto di Reggio

Domani, sabato 6 febbraio, alle 11, al Ristopub “Deposito 74″a Reggio Calabria, la conferenza stampa di presentazione degli interventi di riqualificazione, sviluppo e rilancio del Porto di Reggio Calabria, resi possibili grazie all’approvazione dell’Emendamento Cannizzaro 120.21.

Reggio avrà il suo porto del futuro e se ne discuterà dettagliatamente in presenza delle Autorità: saluti istituzionali affidati al sindaco della Città Metropolitana di Reggio Calabria, Giuseppe Falcomatà, al presidente del Consiglio Regionale della Calabria, Giovanni Arruzzolo e al comandante della Capitaneria di Porto di Reggio Calabria Antonio Ranieri. 

Interverranno Mario Paolo Mega, presidente Autorità Portuale dello Stretto, l’ Assessore regionale alle Infrastrutture e Trasporti, Domenica Catalfamo e Francesco Cannizzaro Deputato della Repubblica e promotore dell’ Emendamento. (rrc)

Minasi (Lega): È scellerato realizzare un molo d’attracco per navi traghetto al Porto di Reggio

Il consigliere regionale della LegaTilde Minasi, ha sottolineato che «pensare di realizzare un molo d’attracco per le navi traghetto» al Porto di Reggio Calabria «è scellerato».

«Inaccettabile e incomprensibile – ha precisato –sia dal punto di vista dell’impatto ambientale, dal momento che si tratta di trasporto su gomma di autoveicoli e mezzi pesanti, sia perché sarebbe la pietra tombale sullo sviluppo dell’idea di portualità turistica che, invece, è l’unica direttrice possibile ed auspicabile. Non è plausibile che si immagini un intervento così invasivo, se non addirittura distruttivo, senza il consenso dei territori, della popolazione e delle autorità locali, anzi proprio in contrasto con quelle che sono le legittime aspirazioni di decoro urbano e di salubrità di tutti coloro che quella parte di Reggio la vivono quotidianamente, ma anche, in generale contro la volontà di un’intera città».

«Massima attenzione, quindi – ha concluso – e alto livello di allerta affinché qualsiasi iter verrà eventualmente deciso ci trovi pronti ed uniti, al di là di colori e bandiere, nella difesa dell’interesse collettivo, attivando tutti i canali politici ed istituzionali affinché non si permetta tale scempio». (rrc)

REGGIO – Il no del Comune ai mezzi pesanti all’interno del Porto

L’assessore comunale alla Pianificazione territoriale, Mariangela Cama, e il sindaco di Reggio Calabria, Giuseppe Falcomatà, hanno dichiarato che «il Protocollo d’intesa di prossima sottoscrizione, tra gli attori territoriali principali alla pianificazione dell’area portuale di Reggio Calabria, ovvero Autorità di Sistema Portuale dello Stretto e Città di Reggio Calabria, non lascia alcun dubbio sulla contrarietà dell’Amministrazione comunale all’utilizzo del porto per il traffico ro-ro ( una nave-traghetto progettata per il trasporto con modalità di imbarco e sbarco di veicoli gommati ndr)  fra Calabria e Sicilia».

«Gli incontri ed il lavoro sinergico sin qui svolti con il presidente Mario Mega, che ringraziamo – si legge in una nota – hanno portato alla condivisione, nel predetto documento di indirizzo alla pianificazione per la successiva redazione del Piano Regolatore portuale, di obiettivi di sviluppo dell’area portuale in ottica turistica attraverso l’implementazione dell’attività diportistica e crocieristica. Il traffico commerciale e di traghettamento con Messina, all’attualità ubicato presso la Nuova Banchina di Levante, dovrà essere rilocalizzato in una nuova darsena da realizzare nella zona nord con l’obiettivo di eliminare le interferenze con il traffico crocieristico e dei maxi yatch  a cui sarà destinata quell’area».
«L’intesa raggiunta con L’Autorità di Sistema Portuale – ha precisato l’assessore Cama – oltre che riferirsi alla strategia generale di sviluppo del porto nel suo rapporto con la città e con il territorio riguarda, specificatamente, l’assetto e l’uso delle aree di interesse comune, con particolare riferimento alle aree ricadenti nell’ambito di interazione porto-città, alle reti infrastrutturali territoriali e locali, alle maggiori opere di urbanizzazione e a quelle di sistemazione urbanistica degli spazi collettivi comuni o contigui al perimetro portuale. Tutto ciò in coerenza alle previsioni comunali pianificatorie programmate, e al fine di dare concreta attuazione al completamento della riqualificazione del lungomare cittadino sino al porto, con la realizzazione del Museo del Mare progettato dall’archistar Zaha Hadid».
«Il nostro porto – conclude la nota – possiede, infatti, una caratteristica che deve diventare una grande opportunità: si trova a pochissimi metri dal centro cittadino e dall’area del Lungomare e questo deve costituire un valore aggiunto da valorizzare ed implementare sul piano della programmazione per il rilancio del porto. Reggio deve recuperare il suo rapporto con il mare, considerandolo sempre più una risorsa da tutelare e sviluppare e, per farlo, un obiettivo strategico è certamente il collegamento tra il porto e la città». (rrc)

Il Tar respinge richiesta del Comune di Reggio di sospendere il ‘Via’ per molo d’imbarco veicoli pesanti

Il Tar ha respinto la richiesta, avanzata dal Comune di Reggio Calabria, di sospendere l’efficacia di Valutazione d’Impatto Ambientale adottato dal Ministero dell’Ambiente il 22 ottobre 2019 sul progetto di realizzazione di un molo d’attracco per navi traghetto per il trasporto su gomma di autoveicoli e mezzi pesanti al Porto di Reggio Calabria, in località Pentimele.

I giudici amministrativi hanno ritenuto che «in base alla tipologia e al contenuto degli atti impugnati, manchi, allo stato, in relazione all’istanza cautelare, il requisito del periculum in mora, inteso come rischio imminente di un pregiudizio grave ed irreparabile per le ragioni del ricorrente, poiché, come evidenziato dall’Amministrazione Statale e dalle controinteressate, il decreto in questione rappresenta solo l’atto conclusivo del sub-procedimento di valutazione di impatto ambientale del progetto, non costituendo titolo per l’avvio dei lavori».

In più, per il Tar, l’assenza di un concreto e imminente pericolo derivante direttamente dai provvedimenti impugnati, trova «piena conferma anche nella tempistica stessa del presente giudizio, nel quale il Comune ricorrente, dopo aver proposto il ricorso, assistito sin dall’origine dall’istanza cautelare alla fine del 2019, ha atteso quasi un anno prima di depositare l’istanza di fissazione di udienza, mostrando cosi’ di non avere una concreta urgenza di sottoporre la richiesta di sospensiva all’esame del Tribunale».

Il massmediologo e giornalista Klaus Davi, commentando la sentenza del Tar, ha invitato «tutti i cittadini di Reggio a leggere cosa ha messo nero su bianco il Tribunale amministrativo regionale del Lazio su Falcomatà i suoi vari ‘King maker’ Castorina-Marino-Romeo-Calabrò-De Gaetano ecc. ecc.».

«Ebbene – ha aggiunto – in merito alla tormentata vicenda del molo di Pentimele e del ricorso presentato dal Comune, il Tar annota: “Nessuna sospensione dell’efficacia del provvedimento di Valutazione d’impatto Ambientale (Via) adottato dal ministero dell’Ambiente il 22 ottobre 2019 sul progetto di realizzazione di un molo d’attracco per navi traghetto per il trasporto su gomma di autoveicoli e mezzi pesanti al Porto di Reggio Calabria, in località Pentimele. L’ha deciso con ordinanza il Tar del Lazio respingendo le richieste avanzate del comune di Reggio Calabria”. Avete letto bene: potete contare su una Amministrazione, cari cittadine e cittadini reggini, che non è neanche in grado di fare un ricorso degno di questo nome».

«Sbagliato nei tempi nei modi – ha proseguito – e per come è stato compilato. Addirittura, lascia intendere neanche tanto velatamente il Tar, scritto, e sarebbe la cosa più grave se fosse vera, apposta per essere bocciato.  In altre parole l’improvvisato sindaco Giuseppe Falcomatà e la sua ciurma avrebbero investito tempo e denaro pubblici in un ricorso del quale sapevano perfettamente che era stato presentato fuori tempo massimo. Ma siamo sicuri che questo clamoroso autogol sia solo un caso? Il Tar, nella sua sentenza, alimenta più di un dubbio “il ricorso del Comune di Reggio – scolpisce nero su bianco – è stato fatto in tempi che dimostrano di non avere alcuna concreta urgenza».

«Non lo dice Klaus Davi – ha detto ancora – lo scrivono i giudici amministrativi. Avete capito? Di urgente, per Falcomatà, ci sono solo le elezioni metropolitane. Ma, al di là del clamoroso svarione e delle spese processuali a carico del Comune (quindi a carico dei cittadini) per questo scempio, ci saranno altre conseguenze. Invece di poter contare su un  porto turistico che avrebbe potuto rilanciare la città, ci troveremo ad accogliere un pestilenziale hub invaso da Tir, nonché fautore di inquinamento e abbassamento della qualità della vita di tutta la zona».

«L’amministrazione Falcomatà-Castorina-Marino-Romeo Sebi-Calabrò-De Gaetano – ha concluso – ha conseguito un risultato amministrativo che si conferma di un capolavoro di  approssimazione e improvvisazione. Il Tar di fatto ha messo la parola fine su ogni aspirazione turistica di Reggio. Complimenti ai vari Giuseppe, Nino 1, Nino 2 Sebi, Irene! Bene, bravi, bis».

Anche il Movimento Civico AmaReggio ha commentato la sentenza del Tar, sottolineando come essa « riporta all’attualità le rimostranze già sollevate dalla stragrande maggioranza dell’opinione pubblica sul progetto di Caronte che segnerebbe, inequivocabilmente, un destino triste per il porto di Reggio».

«Il disposto e le motivazioni del Tar – continua il Movimento AmaReggio – evidenziano due aspetti significativi ed allarmanti: il primo relativo al merito della questione di impatto ambientale, in base alla quale il progetto del molo commerciale fa un passo in avanti vanificando tutta una serie di valutazioni che andrebbero poste, preliminarmente, a monte di tale progetto; il secondo , grossolano ma grave, riguarda il ruolo dell’ amministrazione comunale che, già tiepidamente affrontò a suo tempo la questione, e che in sede giudiziaria ha lasciato scorrere termini importanti lasciando intravedere una sorta di demotivazione rispetto alla urgenza ed alla rilevanza del tema».

«Ora, che questa Amministrazione di ambiente se ne curi poco e male – prosegue il Movimento – è sotto gli occhi di tutti ma che lasci trascorrere un anno dal deposito di un ricorso importantissimo per le sorti del porto reggino per formulare l istanza di discussione induce i maligni a credere che l’avvocatura di Palazzo San Giorgio non abbia avuto ben chiara la portata politica e strategica della questione fornendo un assist indiretto alla fattibilità del molo di attracco della Caronte. Una responsabilità gestita malissimo, quella del Comune in questa vicenda».

«Al netto delle posizioni e delle diatribe politiche – ha detto ancora AmaReggio – il porto di Reggio rappresenta la prima opportunità strategica di sviluppo per la Città turistica, unica ed indiscussa chance di un futuro per Reggio Calabria; questa prospettiva deve trovare nel progetto del porto turistico il suo fulcro centrale, intorno al quale costruire un impianto strutturale capace di fornire accoglienza e servizi funzionali ad un’area marittima che già la natura ha localizzato al centro delle rotte mediterranee. Questo disegno è incompatibile con l’idea di un attracco commerciale per il transito dei mezzi pesanti dalla terra ferma alla Sicilia, lasciando a margine la Città e penalizzando le opportunità ben più rilevanti e vitali di un grande progetto legato all’idea del Porto turistico».

«Rispetto a questo progetto di porto turistico – hanno detto ancora – si tranquillizzino i fan del governo municipale, l’ultimo dei problemi di fattibilità è quello economico, considerato che il porto turistico è opera strutturale strategica sostenibile dalla Comunità europea ed a valenza economica e turistica quindi appetibile anche in una logica di project financing. Peraltro lo stesso porto, nell’ ultima finanziaria del governo, ha avuto una dotazione milionaria grazie all’ emendamento del deputato reggino Francesco Cannizzaro. Insomma due modelli, uno quello di idea del porto turistico da realizzare anche in sinergia di partnership pubblico-privato che funziona nel resto del mondo; l’altro, quello di caronte, con il transito di migliaia di tir che di Reggio vedrebbero solo lo svincolo autostradale».

«Reggio ha già pagato un tributo di sangue con l’aeroporto – ha concluso AmaReggio – abbandonato al suo triste destino in questi dieci anni, non possiamo ammettere un epilogo analogo anche per il Porto, risorsa e chance per i reggini. Un’idea ed una battaglia quella sul porto turistico che vanno rilanciate sul piano civico e politico, coinvolgendo associazioni, categorie professionali, università, società nautiche, autorità portuale, città metropolitana per generare una sintesi progettuale che coinvolga tutti coloro che hanno competenze e hanno a cuore le sorti di Reggio. Preliminarmente proviamo a partire da un quesito semplice: vogliamo realizzare il porto turistico?». (rrc)

REGGIO – Porti, Vecchio (Confindustria): Bene emendamento Cannizzaro per Reggio Calabria

Il presidente di Confindustria Reggio Calabria, Domenico Vecchio, è soddisfatto per l’approvazione da parte della Commissione Bilancio della Camera, dell’emendamento presentato dal deputato Francesco Cannizzaro.

Tale emendamento, infatti, prevede lo stanziamento di 15 milioni di euro a favore del porto di Reggio Calabria, ed «è un’ottima notizia che accogliamo con grande favore» ha detto il presidente Vecchio, aggiungendo che «dopo il finanziamento per l’aeroporto dello Stretto, questo è
il secondo intervento del deputato reggino che produce un risultato concreto per un’infrastruttura della città».

«Cannizzaro – ha aggiunto il presidente di Confindustria – merita un plauso per la tenacia con cui rappresenta in parlamento gli interessi del nostro territorio. Adesso, sarà importante tradurre in realtà tangibile quanto scritto a Montecitorio con il supporto della Regione, degli enti
locali e della port authority. Il porto di Reggio Calabria svolge una funzione strategica per l’integrazione dell’area dello Stretto, sia per quanto riguarda il pendolarismo, sia per quel che concerne lo sviluppo turistico della città».

«Noi industriali reggini – ha concluso – auspichiamo una sempre maggiore sinergia tra i diversi livelli istituzionali per il bene della città nel solco di queste iniziative meritorie e importanti». (rrc)