Arriva in Calabria la carovana della Prevenzione della Susan G. Komen Italia

La Carovana della Prevenzione dell’organizzazione Susan G. Komen Italia fa tappa in Calabria e, per la precisione, nel Tirreno, con una tre giorni dedicata alla tutela della salute delle donne.

La Carovana è un dispositivo sanitario mobile composto da automezzi sanitari (camper con mammografo mobile, ecografo mobile, ambulatorio di ginecologia e multifunzionale) collegata con l’Università Cattolica e il Policlinico “Agostino Gemelli” di Roma che si occupa di diffondere la cultura della prevenzione oncologica.

Da oggi, fino a giovedì 13, il Camper della Prevenzione sarà a Praia a Mare, in piazza della Resistenza, a Roggiano Gravina, in Piazza Garibaldi mercoledì 12 e a San Giovanni in Fiore, al Centro Florens Hotel Ristorante ex scuola alberghiera giovedì 13 gennaio.

Poi domenica 16 gennaio la Carovana approderà a Cittanova, a Piazza Calvario e lunedì 17 a Palmi, a Piazza Concattedrale.

Verranno offerte consulenze specialistiche ed esami diagnostici gratuiti a donne che vivono in condizioni di disagio sociale o economico e che per questo dedicano meno attenzione alla propria salute. Un’attività che assume maggiore rilevanza in un momento particolarmente delicato come quello dell’emergenza sanitaria che ha visto cancellare migliaia di prestazioni sanitarie, ostacolando il percorso di prevenzione.
Durante le tappe previsti anche Open Day vaccinale (adulto e pediatrico) senza obbligo di prenotazione.

La Carovana della Prevenzione è il Programma Nazionale Itinerante di Promozione della Salute Femminile di Komen Italia che offre ad un pubblico sempre più ampio attività gratuite di sensibilizzazione e prevenzione delle principali patologie oncologiche di genere.

In particolare, la Carovana si rivolge a donne che vivono in condizioni di disagio sociale ed economico e che per questo dedicano meno attenzione alla propria salute. La tutela della salute femminile ha importanti ricadute sul benessere della collettività, per il ruolo fondamentale della donna in ambito familiare, lavorativo e sociale. (rrm)

DIFESA CIVILE, NON SIA SOLO PREVENZIONE
NON BISOGNA TRASCURARE LE PREVISIONI

di EMILIO ERRIGO – In questi primi giorni del 2022, da più parti giungono informazioni di qualificati esperti nazionali ed esteri, i quali non sempre diffondono pareri e notizie tranquillizzanti, al punto tale da generare più disorientamento generale, che informazioni particolari e puntuali .

Chi come lo scrivente, ha acquisito una cultura giuridica universitaria specialistica e maturato esperienze professionali, in un Corpo di Polizia a Ordinamento Militare, in alcune occasioni pubbliche, non ha sempre condiviso le poco chiare esternazioni di sedicenti, a volte pure poco conosciuti ai più , esperti nazionali.

La Pianificazione delle azioni strategiche, tattiche, organiche e logistiche, appartenendo alle quattro note branche dell’Arte Militare, sono considerate dagli addetti ai lavori, tematiche molto serie da manipolare con specifica cura e attenta valutazione.

In concreta buona sostanza giuridica, come è giusto che sia, prima di pianificare le azioni operative, incerte e future, sarebbe cosa buona e intelligente, approfondire gli studi multidisciplinari e le ricerche scientifiche, per potersi trovare nelle migliori condizioni di conoscenze ottimali per rappresentare al decisore legislativo, (Parlamento), ed esecutivo, ( Governo), una buona e attendibile previsione di ciò che prevedibilmente, accadrà o si verificherà nel breve o medio futuro.

In verità, pure chi scrive queste note, prima ancora di aver frequentato il previsto e ben strutturato Corso di Studi (COCIM), “Cooperazione Civile- Militare”, presso il CASD (acronimo di Centro Alti Studi per la Difesa), non aveva una adeguata conoscenza di come l’Italia e l’ Unione Europea, si fossero organizzati per prevedere, prevenire e gestire le situazioni di crisi nazionali e le emergenze NBCR.

Oggi a beneficio di quanti sono attratti dal tema, credo utile alla conoscenza e al sapere di ognuno, ricevere informazioni giuridiche sull’Organizzazione Nazionale per la Gestione delle Crisi, meglio esplicitata in articolate norme giuridiche, inserite nel Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri(DPCM), datato 05 maggio 2010.

Se nella nostra Costituzione al primo comma, dell’ art, 52, è scritto che “La difesa della patria è un sacro dovere del cittadino”, e che quindi come più volte scritto e interpretato, dalla Corte Costituzionale, la Difesa della Patria (Stato) sia un dovere inalienabile, imprescrittibile e immodificabile, fatto salvo il ricorso alla complessa procedura di modifica del dettato Costituzionale, ci sarà un perché o no?

In Italia se ne parla, si scrive e si conosce poco di Difesa Civile, come se si trattasse di un affare riservato a pochi esperti e non dovesse importare ai Cittadini.

Ma proprio frequentando questo importante Corso di Alta Formazione, COCIM, i frequentatori hanno modo di comprendere che la Difesa Civile,la Protezione Civile, la Difesa Militare e Sicurezza Civile, sono il pane quotidiano per le Forze Armate, le Forze di Polizia e di Sicurezza Pubblica, in primis il Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco e il VII Reggimento difesa CBNR “Cremona”, una vera e propria unità specializzata nella difesa Nucleare, Biologica e Chimica, considerata una “Eccellenza Operativa” dell’Esercito Italiano.

La Difesa Civile è preposta h24, a presidio degli interessi vitali dello Stato e assicura continuità delle funzioni e compiti di Governo.

Assicurare le attività economiche produttive, i trasporti multimodali, la logistica Intermodale integrata, la salute pubblica, la sicurezza sanitaria e specializzata privata, la Difesa dell’Economia, sono considerati beni primari di interesse nazionale ed europei.

La Difesa Civile è una attività di previsione e prevenzione a somma positiva, così come a somma attiva, lo è la Cooperazione tra le attività gestite dalla Pubblica Amministrazioni, sia con l’amministrazione diretta, che attraverso, il Sistema Agenziale, Enti Pubblici Economici e non.

Non si creda erroneamente, che esista un Corpo o una Forza Armata di Difesa Civile o di Protezione Civile, ma in verità è presente sin dal tempo di pace, una ben pianificata organizzazione nazionale, strutturata tecnicamente e normativamente, deputata alla gestione delle eventuali crisi nazionali, alla quale sono o possono essere chiamati a cooperare attivamente, in caso di attività esercitative, eventi straordinari, inclemenze meteorologiche o nevicare eccezionali, disastri naturali, dolosi o colposi, tutte le strutture ministeriali e dei Comandi di Forza Armata, di Difesa e Sicurezza Pubblica Interforze di Polizia, in attuazione delle previste funzioni e compiti, previste dal citato Dpcm 5 maggio 2010.

In tal senso il Dpcm in argomento, prevede organismi interni alle Istituzioni, tra le quali il Comitato Politico Strategico (COPS), del quale fanno parte il Presidente del Consiglio dei Ministri, che lo preside e alcuni Ministri del Governo interessati alla Difesa e Protezione Civile, composizione, compiti e funzioni sono indicati dall’art.4.

Altro organismo interno è il Nucleo Interministeriale Situazione e Pianificazione, (NISP), composizione, funzioni e competenze sono previsti dagli articoli 5 e 6.

Il Nucleo Interministeriale Situazione e Pianificazione, si avvale dei competenti Ministeri, del Dipartimento Informazioni per la Sicurezza (DIS), delle due Agenzie Informazione e Sicurezza Interna, (AISI), e Agenzia Informazione e Sicurezza Esterna, (AISE), del Dipartimento della Protezione Civile, del Dipartimento dei Vigili del Fuoco e del supporto importante dei Componenti della Commissione Interministeriale Tecnica della Difesa Civile (CITDC).

Dovrebbe apparire chiaro al chi legge questo essenziale scritto, che la previsione e pianificazione delle: situazione di crisi; situazione di emergenza; crisi internazionale; interessi nazionali; misure di prevenzione; misure di risposta; misure di contrasto, cui alla terminologia interministeriali e specificazioni, sono indicate all’art.2, del più volte citato Dpcm del 2010, e devono necessariamente tener conto dell’incalzare degli eventi nazionali, europei e internazionali.

Limitando la nostra esemplificazione, alla situazione sanitaria esistente nel nostro Paese, già ogni Istituzione dello Stato, del Governo, Organizzazione Amministrativa Ministeriale, Centrale o regionale, già in situazione di normalità o tempo di pace, sa bene, chi, deve, fare, cosa, come, quando e perché.

Nessuno mai deve trovarsi nelle condizioni di non sapere compiti e funzioni ad ognuno attribuite dalle norme in vigore.

È impensabile ritenere che uno Stato democratico come l’Italia, sia o possa trovarsi impreparato, nella organizzazione e gestione nazionale delle crisi e di ogni possibile stato di emergenza regionale o locale.

Ricordare ai Cittadini italiani, compresi i Calabresi, che oltre alla Sanità Civile, con gli Ospedali e Presidi di Pronto Soccorso Civili, esiste la Sanità Militare, con gli Ospedali Militari territoriali, Navi Ospedali, Aerei ed Elicotteri, predisposti o modificabili in versione emergenza sanitaria, per il trasporto feriti e malati, Ospedali Militari da campo, delocalizzabili là dove c’è bisogno di tali strutture sanitarie e ospedaliere è importante.

La crisi pandemica nazionale, ha messo in evidenza e creato non pochi momenti di crisi, alle già peraltro note criticità sanitarie della Regione Calabria.

A parte l’opera instancabile e pluri-specializzata, di Difesa Civile e Protezione Civile, assicurata del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco, veri e propri “Eroi della Patria”, vi è il concorso istituzionale sia delle complesse organizzazioni Militari delle Forze Armate e Forze di Polizia e della Sicurezza Pubblica.

L’intervento assicurato dalla Sanità Militare e alcuni Reparti dall’Esercito Italiano, con in prima linea il Commissario Straordinario di Governo, il caro Generale di Corpo d’Armata, Francesco Paolo Figliulo, nella scorsa e attuale stato di emergenza Covid 19, deve far riflettere molto.

Nella Regione Calabria, già molto provata da problematiche complesse e complicate, sia sanitarie e ospedaliere, che di carenza di personale medico e infermieristico, occorre fare squadra a prescindere dall’appartenenza politica o ideologica personale.

La Calabria da tempo si trova a vivere tante emergenze amministrative e sociali, di ogni ordine e grado. Occorre cooperare efficacemente tutti, altrimenti si perde ogni possibile occasione positiva di crescita civile!

Ora non aver fatto proprie le esperienze negative e ben compreso, che la previsione è la madre di ogni attività strategica e operativa preventiva, significa non essere affatto consapevoli che le emergenze di difesa, sicurezza e salute pubblica, sono tanto più reattive e appropriate, quanto gli studi di previsione e le predisposizioni di adeguate risorse umane e mezzi sono pianificate.

La previsione e pianificazione sono attività intellettuali di fondamentale importanza per ogni organizzazione amministrativa pubblica e privata complessa, in ogni campo dell’agire umano, tanto quanto è necessario, la preventiva attenta redazione e periodico aggiornamento , dei previsti “Piani Strategici e Operativi Nazionali, Regionali e Locali di Emergenza Sanitaria Pubblica”.

Si pensi per un solo istante, al valore immenso dei Piani Nazionali di Emergenza Antiterrorismo, Aereo, Aeroportuale, Marittimo, Portuale, Nucleare, Biologico, Chimico, oppure, all’importanza dei Piani Nazionali e Regionali di Difesa Civile e Protezione Civile. Ne si devono dimenticare l’utilità al processo decisionale, dei Piani Strategici Nazionali della Portualità e della Logistica, o del Piano Strategico Nazionale dei Trasporti e della Logistica.

La previsione, la pianificazione, la sperimentazione e la puntuale ricerca informativa, sono e costituiscono le basi portanti di ogni successo operativo.

Alla redazione e aggiornamento dei Piani Nazionali di Emergenza comunque denominati e qualunque sia la finalità pubblica, seguono le irrinunciabili e non rinviabili, esercitazioni trimestrali, semestrali e annuali, a seconda della loro importanza.

I Piani Nazionali ed Europei di Gestione delle Emergenze e Crisi, vanno sempre aggiornati e tenuti in costante evidenza, custoditi presso le Centrali Operative di Emergenza, le Sale Situazione, Uffici Previsione e Pianificazione Strategica, e Unita di Crisi Nazionali ed Estere.

Inoltre una corretta previsione e pianificazione delle emergenze nazionali o regionali, deve formare il presupposto essenziale, fondante e buon motivo, per sperimentare sul territorio, nel corso delle previste periodiche esercitazioni in bianco, (in assenza di rischi e pericoli esistenti), ogni simulazione delle ipotizzabili e variabili, situazioni di crisi, testando, analizzando e valutando, le risposte ottenute dalle strutture ospedaliere e presidi sanitari civili e militari esistenti. (er)

 

A Catanzaro il meeting dell’Ammi sulla Prevenzione e Cura dell’ambiente per tutelare la Salute

Domani mattina, a Catanzaro, alle 9, nella Sala Verde della Cittadella regionale, il meeting Prevenzione e cura dell’ambiente per la tutela della salute, organizzato dall’Ammi – Associazione Mogli Medici Italiani – Sezione Catanzaro.

Ad aprire l’incontro sarà la presidente dell’Ammi di Catanzaro, Silvana Aiello Bertucci, che racconterà il progetto Green Ammi.
Spazio importante verrà dato alle scuole. Interverranno la preside del Liceo Scientifico “L. Siciliani”, Filomena Rita Folino; la professoressa Francesca Ferrara, referente del progetto “Ambiente e Territorio”e gli studenti.
Seguiranno gli interventi di Annalia Paravati, presidente regionale Fai-Fondo Ambiente Italiano, su “L’ambiente, intreccio indissolubile tra natura e storia”; Caterina Battaglia Rodinò, oncologa e vice presidente Ammi, su “Inquinamento e salute. Non si muore di tumore per caso o per sfortuna”; Adele Manno, avvocato e coordinatrice regionale sezioni Ammi Calabria su “Rivoluzione verde e transizione ecologica nel PNRR: una promessa da mantenere”; Armando Vitale, presidente associazione Gutenberg Calabria su “Noi e la natura dopo la pandemia”.
Seguirà un vivace dibattito con i rappresentanti delle associazioni ed esponenti del territorio molto impegnati e sensibili sul tema dell’ambiente. (rcz)

Frecciarosa, la prevenzione viaggia in treno tra Cosenza e Reggio

Oggi e domani, anche in Calabria si svolgerà l’iniziativa Frecciarosa – La prevenzione viaggia in treno, la campagna per la prevenzione dei tumori femminili, promosso dall’Associazione IncontraDonna Onlus insieme a Trenitalia.

Medici specialisti e volontari di IncontraDonna viaggeranno a bordo treno per effettuare consulenze gratuite e diffondere la versione digitale del “Vademecum della Salute”.

Martedì 19 ottobre e mercoledì 20 ottobre, i treni Frecciarossa su cui poter ricevere la consulenza sono: FR 9583/9585 Roma Termini – Reggio Calabria (13:00 – 18:48 ) il 19 ottobre e FR 9588/9590 Reggio Calabria – Roma Termini (10:11 – 15:55) il 20 ottobre, mentre per domani, mercoledì 20, i treni regionali su cui si potrà ricevere la consulenza sono R22004 Cosenza – Reggio Calabria (09:36 – 12:12) e R22108 Reggio Calabria – Cosenza (13:10 – 15:50). (rrm)

 

INCENDI-ALLUVIONI: LA CALABRIA È STANCA
ARRESTARE IL DISSESTO DEL TERRITORIO

di SEBASTIANO ZAVETTIERI – Assistiamo, ormai, da molto tempo ad un continuo dissesto del territorio dovuto al completo abbandono ed incuria dello stesso, con le conseguenze che tutti conosciamo: bombe d’acqua, alluvioni ecc. ecc. che provocano danni e disastri non giustificabili, vedi ad esempio la tragedia di Raganello dell’Agosto del 2018 e, per ultimo, l’immane disastro di questi giorni dovuto al propagarsi di devastanti incendi boschivi per vastità di dimensione e tuttora attivi.

Anche nel passato ciò è avvenuto, ma l’opera di forestazione preventiva, e cioè la pulitura dell’alveo dei torrenti, la regimentazione delle acque attraverso briglie in cemento, le gabbionate, la realizzazione di viali parafuoco, la pulizia del sottobosco, il presidio a terra con personale competente, tanto per citarne alcune, ne ha consentito un più celere spegnimento, per restare solo negli incendi, contenendo anche i danni.

Non finiremo mai di ringraziare quanti, in tali occasioni, si spendono senza sosta per cercare di limitare i danni. Ma, tali disastri, dovuti non solo ad eventi atmosferici, potrebbero essere evitati o, quantomeno, limitati con un’attenzione diversa sulle problematiche ambientali e sulla manutenzione del territorio

Ci devono fare riflettere, anche, l’attuale, carente utilizzo e mantenimento in vita di un settore, quello della forestazione, che in passato si è rivelato di vitale importanza per la salvaguardia e messa in sicurezza del territorio. Una politica miope e poco coraggiosa, invece, ha lasciato al proprio destino il settore facendo decrescere nel numero gli addetti da circa 10.200 unità stabilizzati nell’anno 2004 per portarlo via, via al proprio esaurimento.

La consistenza delle maestranze determinate in 10.200 nel 2004 nel tempo, si è ridotta a circa 6.500 unità comprendente, peraltro, anche i lavoratori “Why not”, i lavoratori assunti con i fondi a sollievo ecc.ecc. che, praticamente hanno contribuito unitamente a nomine apicali prive di competenza specifica ad eccezione dell’ultima, a rendere inefficiente la specificità del settore.

Basterebbe quindi, riorganizzare il comparto già esistente, del tanto vituperato settore della forestazione che nel passato, fino agli anni ’80, guidato da funzionari del Corpo Forestale dello Stato, oggi Carabinieri Forestali e da funzionari regionali oggi, quasi tutti, in quiescenza, aveva assicurato la salvaguardia, tutela e messa in sicurezza del territorio sempre più esposto ad eventi avversi.

Basterebbe procedere alla riorganizzazione del settore, rivedendo la consistenza del personale con l’assunzione, se necessario, di personale idraulico forestale a tempo determinato nei limiti consentiti e comunque non oltre il tetto di cui alla citata stabilizzazione.

Basterebbe, altresì, poter disporre di personale apicale di specifica competenza e con titolo di studio adeguato (laurea in scienze forestali e/o agraria…) non escluso il ricorso, anche, all’impiego di ispettori forestali, oggi, accorpati all’Arma dei Carabinieri Forestali.

Basterebbe riportare il comparto ad occuparsi quasi, in modo esclusivo alla gestione del territorio con interventi nel campo selvicolturale, idrogeologico ed ambientale.

Basterebbe, anche, che gli attuali addetti allo stato abbandonati a se stessi, senza una specifica utilizzazione, pur se regolarmente retribuiti, venissero riqualificati e correttamente impiegati per interventi selvicolturali, ricostituzione di aree sboscate percorsi dal fuoco, interventi di difesa del suolo e di tutela e valorizzazione ambientale, sistemazioni fluviale, regimazione delle acque, ecc.ecc..

Assieme al miglioramento di una maggiore tutela e difesa del territorio, si creerebbe occupazione in una regione il cui tasso di disoccupazione tocca livelli altissimi.

Non è una questione di soldi. I fondi ci sono: basta attingere ai finanziamenti ordinari europei 2021-2027 destinati alle regioni dell’obiettivo 1, oltre a quelli previsti nel Pnrr e/o Next Generation Eu. Basterebbe saperli spendere e spendere bene. (sz)

[Sebastiano Zavettieri è stato sindaco di Roghudi; già resp.le prov.le Azienda Forestale Regionale Reggio Calabria]

 

Emergenza incendi, Falcomatà: Serve un lavoro più efficace per la prevenzione

«Serve un lavoro più efficace per la prevenzione» degli incendi, ha dichiarato il sindaco di Reggio, Giuseppe Falcomatà, nel corso del vertice in Prefettura, convocata dal Prefetto Massimo Mariani, sul tema dell’emergenza incendi.

Un incontro, sollecitato dal sindaco Giuseppe Falcomatà che insieme alla macchina organizzativa del Comune ha monitorato costantemente la situazione incendi nelle giornate di sabato e domenica, e che è servito a fare il punto sui rischi attuali per la popolazione e sull’esigenza di intervenire con la dichiarazione dello stato di calamità naturale e le conseguenti richieste di risarcimento per i danni subiti dal territorio.

«Di concerto con il Prefetto Mariani – ha spiegato Falcomatà – che ringrazio per la straordinaria sensibilità dimostrata, avanzeremo la richiesta di risarcimento per i danni che la popolazione ha subito da questi incendi, dichiarando lo stato di calamità naturale. Abbiamo chiesto un aumento dei canadair operativi sul nostro territorio, auspicando che possano essere parcheggiati direttamente nell’area della Città Metropolitana di Reggio Calabria, in modo da renderli immediatamente operativi in caso di emergenza, e non siano più costretti a partire da Lamezia Terme come avviene adesso».

«”Un altro aspetto – ha aggiunto – riguarda il monitoraggio sul territorio, atteso che abbiamo ragione di credere che molti degli incendi divampati negli ultimi giorni siano di natura dolosa, anche se naturalmente saranno i tecnici ad accertarlo. Rispetto a questo abbiamo chiesto un monitoraggio più intensivo da parte delle forze dell’ordine sulle aree più a rischio. Naturalmente ci tengo a ringraziare gli uomini della Protezione Civile e dei Vigili del Fuoco per lo straordinario lavoro svolto in questi giorni ed in generale per tutto ciò che stanno facendo per la sicurezza dei cittadini che, in queste ore di grande difficoltà dovute ai rischi causati dagli incendi, hanno toccato con mano quanto importante sia il loro ruolo».

«Continueremo a monitorare la situazione – ha concluso il sindaco – e, visto che si tratta di una questione che attiene le responsabilità di tanti Enti differenti, abbiamo richiesto alla Prefettura di coordinare le attività per un approccio condiviso, anche per ciò che riguarda gli interventi di prevenzione, per evitare che eventi del genere possano verificarsi con questa intensità. Siamo molto preoccupati per quello che potrà accadere con l’arrivo delle prime piogge, perchè chiaramente, mancando la barriera naturale dagli alberi e delle piante andati distrutti negli incendi, c’è il rischio che possano verificarsi degli eventi franosi. Su questo già i nostri uffici, sotto il coordinamento dell’Assessore Albanese, stanno già monitorando la situazione per programmare da subito un intervento in grado di arginare gli effetti delle prime piogge più violente».

A fianco al sindaco durante la riunione in Prefettura, anche l’assessore comunale alla Protezione Civile, Rocco Albanese, che a margine dell’incontro ha rimarcato «la gravità della situazione vissuta su tutto il territorio comunale, in particolare nelle aree collinari che sono risultate più colpite dagli incendi».

«Chilometri di rete telefonica sono andati distrutti – ha spiegato Albanese – causando disagi notevoli alla cittadinanza. Stessa cosa per le condotte idriche e per diversi pozzi della rete di approvvigionamento che in alcune zone sono stati fortemente danneggiati dal fuoco».

«Siamo di fronte ad una condizione – ha spiegato ancora Albanese – che da anni non si verificava sul nostro territorio. È vero che la nostra una terra spesso vessata dal fenomeno degli incendi, ma quest’anno stiamo assistendo ad una particolare recrudescenza del fenomeno».

«Ed è chiaro che in questi casi è fondamentale agire attraverso opere di bonifica e di prevenzione del rischio incendi. In questo senso – ha concluso Albanese – abbiamo sollecitato l’intervento della Regione Calabria, che ha la titolarità delle manutenzioni sull’alveo delle vallate e delle fiumare, attraverso i Consorzi di bonifica e l’Azienda Calabria Verde». (rrc)

Calabria Verde, l’importanza di realizzare fasce parafuoco prima e durante gli incendi

Ci sono tantissime attività di prevenzione per il contrasto degli incendi, e Calabria Verde, nei limiti delle risorse disponibili, sta collaborando a creare, insieme alle varie amministrazioni, delle fasce parafuoco, effettuando lo sfalcio della vegetazione lungo le strade ed anche i tratti rotabili, che già fungono di per sé da corridoi isolanti.

In questi giorni si registra un aumento esponenziale del numero di incendi censiti dalle sale operative, con punte quotidiane ormai superiori a quota 100. Per fortuna la maggior parte di quelli che mostrano la tendenza ad espandersi nei boschi vengono contenuti e spenti prima dell’espansione e quindi rimangono incendi di vegetazione.

Solo il 10-15% degli incendi che si verificano ogni anno sul territorio calabrese interessano il bosco. Gli incendi di vegetazione sono quelli di cui si parla quotidianamente e che misurano la potenza (intesa proprio come grandezza fisica ‘Lavoro’ nell’unità di tempo) del sistema antincendio boschivo in quanto una gestione “veloce” degli incendi è indispensabile per limitare i danni.

Lo stesso sistema oltre ad essere potente deve essere tenace in quanto in alcune circostanze quando il fuoco interessa zone con soprassuolo boscato oltre a spegnere le fiamme attive bisogna procedere con attività di bonifica che possono protrarsi per più giorni. Ne sono esempio lampante gli incendi che interessano il sottobosco di pineta dove le fiamme si propagano anche in sotterraneo. In questi casi, probabilmente meno noti alle cronache, le attività di bonifica prevedono la realizzazione di una fascia, lungo tutto il perimetro, di larghezza di norma superiore al metro.

Proprio in questi giorni, nel pieno del Parco della Sila, si è verificato un incendio che ha richiesto oltre all’intervento del personale del servizio antincendio boschivo anche gli operai forestali di cantiere i quali per l’occorrenza sono stati dotati di tutta l’attrezzatura necessaria. Le squadre del servizio antincendio boschivo regionale hanno in dotazione tutti gli attrezzi, roncole, rostri, rastrelli, zappette ed altro idonei alle attività di bonifica. Dopo quattro giorni di duro lavoro l’incendio è stato domato. (rcz)

Fai Cisl Calabria: prevenzione fondamentale per tutela del territorio e delle comunità in caso di maltempo

Michele Sapia, segretario generale della Fai Cisl Calabria, ha dichiarato che «la pioggia violenta di queste ore sta già creando in poco tempo danni e difficoltà sul territorio e alle persone. Non si tratta di eventi improvvisi, straordinari, ma di eventi atmosferici che da qualche anno si ripetono con una certa regolarità a causa anche dei cambiamenti climatici».

«Dovremmo – ha aggiunto – conoscerli e affrontarli facendo prevenzione. “Prevenzione” è, infatti, una parola che dovremmo non solo citare nei convegni e negli incontri televisivi, ma concretizzare sul campo con strategie e investimenti».

«Viaggiano sui social – ha proseguito Sapia – foto e immagini che preoccupano e ci fanno riflettere: o meglio, ci auguriamo facciano riflettere oggi più che nel passato. Insieme, condividendo scelte e percorsi, si scelga la strada giusta per la cura del territorio, valorizzando le maestranze del settore forestale e della bonifica. Se non c’è tutela del territorio e delle zone montane non c’è agricoltura, non c’è industria alimentare, non c’è comunità, non c’è benessere economico né ambientale».

«Quanto sta accadendo in queste ore in Calabria – ha proseguito Sapia – soprattutto in alcune aree come ad esempio nella provincia di Cosenza e di Crotone, è seriamente preoccupante. Si pensi, dunque, a fare prevenzione, azione e tutela del territorio e delle comunità: non servono tagli, ma investimenti per la cura di una regione che è già rossa per la pandemia sanitaria».

«In Calabria, più che in altre realtà – ha detto ancora – la regimentazione e captazione delle acque, assieme a nuove azioni di riforestazione, dovranno essere la vera sfida. Progettazione e azione si realizzano sul territorio, dai monti a valle, con ulteriori risorse e giusti investimenti finanziari, con i lavoratori e le lavoratrici forestali e gli addetti alla bonifica.  Ribadiamo che, oggi più di ieri, è necessario istituire una cabina di regia regionale per gestire progettazione, azione ed anche emergenze per il territorio e per il sistema ambientale-forestale calabrese; una cabina di regia che coinvolga tutti gli Enti Gestori, Università e Protezione Civile». 

«Di fronte all’eccessiva cementificazione bisogna, inoltre – ha concluso – intervenire con più alberi e più presidio umano. Come sostenuto anche ieri durante l’Esecutivo della Cisl Calabria, la nostra terra ha bisogno di un vero ricambio generazionale nel sistema agro-ambientale, di un approccio nuovo per evitare gli errori del passato, per rinaturalizzare le aree interne e fare prevenzione. Perché fare prevenzione è meglio che affrontare ripetutamente le emergenze legate al maltempo». (rrm)

PENTONE (CZ) – Le iniziative per la prevenzione del tumore al seno

Il Comune di Pentone prosegue il suo obiettivo di diventare un borgo del benessere. Proprio per questo, in collaborazione con l’Avis locale, ha promosso un incontro sulla prevenzione e l’informazione senologica, svoltosi nella giornata di ieri.

A parlare di prevenzione del tumore al seno sono stati Mario Mirielli, presidente dell’Avis locale e Maria Cristina Riga, vicesindaco di Caraffa di Catanzaro e presidente della Commissione Sanità Anci Calabria. Le relazioni sono state a cura di Rita Marino, dirigente medico U.O.C. Oncologia del presidio ospedaliero “Giovanni Paolo II” di Lamezia Terme.

La dottoressa ha messo in luce l’umanizzazione della cura e l’importanza della prevenzione secondaria per la riduzione della mortalità di chi si ammala di cancro. Dunque, ha fatto il punto sui fattori di rischio, sulla funzione della mammografia in 3D che consente di individuare dei tumori molto piccoli e sulle caratteristiche da monitorare con l’osservazione del seno e l’autopalpazione.

Rita Marino continuerà ad effettuare delle visite senologiche gratuite presso lo studio medico del dottore Francesco Greco, come ha già fatto venerdì scorso.

Intanto, dal 1°ottobre, il Monumento ai Caduti del centro presilano si è illuminato di rosa, come numerosi monumenti italiani, per la campagna Nastro Rosa AIRC sulla prevenzione del tumore al seno. Ettore Greco, primario U.O.C. Oncologia dell’ospedale di Lamezia Terme, ha inviato la foto al CIPOMO (Collegio Italiano dei Primari Oncologi Medici Ospedalieri) che la pubblicherà come copertina della sua rivista. 

Inoltre, di recente, nell’ottica dell’attenzione alla salute dei cittadini e per il principio di precauzione, la Giunta comunale ha approvato la delibera per la sospensione della sperimentazione della tecnologia 5g su tutto il territorio comunale e il monitoraggio ambientale per la tutela della salute pubblica. (rcz)

 

SOVERIA MANNELLI – Si parla di prevenzione e screening oncologici

15 gennaio 2019 – Domani, a Soveria Mannelli, alle 16.00 presso la Casa delle Idee, si discuterà di prevenzione e screening oncologici.

L’evento è stato organizzato dal Dipartimento di Prevenzione U.O Igiene e Sanità Pubblica – Centro Screening Oncologici dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Catanzaro, diretto dalla dott.ssa Annalisa Spinelli, ed assistita dalla dott.ssa Emilia Caligiuri, e da tutto lo staff del Centro.

L’evento, inoltre, ha ricevuto il patrocinio e la collaborazione dell’Amministrazione Comunale di Soveria Mannelli, guidata dal Sindaco Leonardo Sirianni, del Comitato Pro Ospedale del Reventino, col Presidente Antonello Maida, dell’Associazione Pro Loco di Soveria Mannelli, col Presidente Antonio Ferrante, dell’Associazione Telematica “Liberi.Tv”, col Presidente Riccardo Cristiano, dell’Associazione Culturale “Fiore di Lino”, col Presidente Antonio Abbruzzese, dell’Avis Comunale di Soveria Mannelli, col Presidente Davide Rocca, e del C.A.T. di Soveria Mannelli (Club Alcolisti in Trattamento), col Responsabile Bruno Villella.

I lavori saranno aperti con i saluti di Leonardo Sirianni, sindaco di Soveria Mannelli e responsabile, per anni, del Reparto di Pediatria del locale Presidio Ospedaliero.

Seguiranno gli interventi del dr. Claudio Tomasello, Dipartimento di Prevenzione dell’Asp di Catanzaro, del dr Domenico Tomaino, Direzione Medica del Presidio di Soveria, delle dott.sse Annalisa Spinelli ed Emilia Caligiuri, organizzatrici dell’evento, del dr. Giuseppe Furgiuele, Dipartimento di Prevenzione dell’Asp di Catanzaro, del dr. Salvatore Giuseppe Galea, Direttore U.O. di Radiologia del P.O. di Lamezia Terme, e del dr. Ettore Greco, Direttore U.O. di Oncologia del P.O. di Lamezia Terme. (rcz)

Durante la manifestazione si potranno effettuare le prenotazioni per le mammografie da eseguire presso il P.O. di Soveria Mannelli (donne 50-69 anni), le prenotazioni per i pap test (donne 25-64 anni), e la consegna delle provette per la ricerca del sangue occulto nelle feci (uomini e donne 50-69 anni).