DIFESA CIVILE, NON SIA SOLO PREVENZIONE
NON BISOGNA TRASCURARE LE PREVISIONI

di EMILIO ERRIGO – In questi primi giorni del 2022, da più parti giungono informazioni di qualificati esperti nazionali ed esteri, i quali non sempre diffondono pareri e notizie tranquillizzanti, al punto tale da generare più disorientamento generale, che informazioni particolari e puntuali .

Chi come lo scrivente, ha acquisito una cultura giuridica universitaria specialistica e maturato esperienze professionali, in un Corpo di Polizia a Ordinamento Militare, in alcune occasioni pubbliche, non ha sempre condiviso le poco chiare esternazioni di sedicenti, a volte pure poco conosciuti ai più , esperti nazionali.

La Pianificazione delle azioni strategiche, tattiche, organiche e logistiche, appartenendo alle quattro note branche dell’Arte Militare, sono considerate dagli addetti ai lavori, tematiche molto serie da manipolare con specifica cura e attenta valutazione.

In concreta buona sostanza giuridica, come è giusto che sia, prima di pianificare le azioni operative, incerte e future, sarebbe cosa buona e intelligente, approfondire gli studi multidisciplinari e le ricerche scientifiche, per potersi trovare nelle migliori condizioni di conoscenze ottimali per rappresentare al decisore legislativo, (Parlamento), ed esecutivo, ( Governo), una buona e attendibile previsione di ciò che prevedibilmente, accadrà o si verificherà nel breve o medio futuro.

In verità, pure chi scrive queste note, prima ancora di aver frequentato il previsto e ben strutturato Corso di Studi (COCIM), “Cooperazione Civile- Militare”, presso il CASD (acronimo di Centro Alti Studi per la Difesa), non aveva una adeguata conoscenza di come l’Italia e l’ Unione Europea, si fossero organizzati per prevedere, prevenire e gestire le situazioni di crisi nazionali e le emergenze NBCR.

Oggi a beneficio di quanti sono attratti dal tema, credo utile alla conoscenza e al sapere di ognuno, ricevere informazioni giuridiche sull’Organizzazione Nazionale per la Gestione delle Crisi, meglio esplicitata in articolate norme giuridiche, inserite nel Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri(DPCM), datato 05 maggio 2010.

Se nella nostra Costituzione al primo comma, dell’ art, 52, è scritto che “La difesa della patria è un sacro dovere del cittadino”, e che quindi come più volte scritto e interpretato, dalla Corte Costituzionale, la Difesa della Patria (Stato) sia un dovere inalienabile, imprescrittibile e immodificabile, fatto salvo il ricorso alla complessa procedura di modifica del dettato Costituzionale, ci sarà un perché o no?

In Italia se ne parla, si scrive e si conosce poco di Difesa Civile, come se si trattasse di un affare riservato a pochi esperti e non dovesse importare ai Cittadini.

Ma proprio frequentando questo importante Corso di Alta Formazione, COCIM, i frequentatori hanno modo di comprendere che la Difesa Civile,la Protezione Civile, la Difesa Militare e Sicurezza Civile, sono il pane quotidiano per le Forze Armate, le Forze di Polizia e di Sicurezza Pubblica, in primis il Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco e il VII Reggimento difesa CBNR “Cremona”, una vera e propria unità specializzata nella difesa Nucleare, Biologica e Chimica, considerata una “Eccellenza Operativa” dell’Esercito Italiano.

La Difesa Civile è preposta h24, a presidio degli interessi vitali dello Stato e assicura continuità delle funzioni e compiti di Governo.

Assicurare le attività economiche produttive, i trasporti multimodali, la logistica Intermodale integrata, la salute pubblica, la sicurezza sanitaria e specializzata privata, la Difesa dell’Economia, sono considerati beni primari di interesse nazionale ed europei.

La Difesa Civile è una attività di previsione e prevenzione a somma positiva, così come a somma attiva, lo è la Cooperazione tra le attività gestite dalla Pubblica Amministrazioni, sia con l’amministrazione diretta, che attraverso, il Sistema Agenziale, Enti Pubblici Economici e non.

Non si creda erroneamente, che esista un Corpo o una Forza Armata di Difesa Civile o di Protezione Civile, ma in verità è presente sin dal tempo di pace, una ben pianificata organizzazione nazionale, strutturata tecnicamente e normativamente, deputata alla gestione delle eventuali crisi nazionali, alla quale sono o possono essere chiamati a cooperare attivamente, in caso di attività esercitative, eventi straordinari, inclemenze meteorologiche o nevicare eccezionali, disastri naturali, dolosi o colposi, tutte le strutture ministeriali e dei Comandi di Forza Armata, di Difesa e Sicurezza Pubblica Interforze di Polizia, in attuazione delle previste funzioni e compiti, previste dal citato Dpcm 5 maggio 2010.

In tal senso il Dpcm in argomento, prevede organismi interni alle Istituzioni, tra le quali il Comitato Politico Strategico (COPS), del quale fanno parte il Presidente del Consiglio dei Ministri, che lo preside e alcuni Ministri del Governo interessati alla Difesa e Protezione Civile, composizione, compiti e funzioni sono indicati dall’art.4.

Altro organismo interno è il Nucleo Interministeriale Situazione e Pianificazione, (NISP), composizione, funzioni e competenze sono previsti dagli articoli 5 e 6.

Il Nucleo Interministeriale Situazione e Pianificazione, si avvale dei competenti Ministeri, del Dipartimento Informazioni per la Sicurezza (DIS), delle due Agenzie Informazione e Sicurezza Interna, (AISI), e Agenzia Informazione e Sicurezza Esterna, (AISE), del Dipartimento della Protezione Civile, del Dipartimento dei Vigili del Fuoco e del supporto importante dei Componenti della Commissione Interministeriale Tecnica della Difesa Civile (CITDC).

Dovrebbe apparire chiaro al chi legge questo essenziale scritto, che la previsione e pianificazione delle: situazione di crisi; situazione di emergenza; crisi internazionale; interessi nazionali; misure di prevenzione; misure di risposta; misure di contrasto, cui alla terminologia interministeriali e specificazioni, sono indicate all’art.2, del più volte citato Dpcm del 2010, e devono necessariamente tener conto dell’incalzare degli eventi nazionali, europei e internazionali.

Limitando la nostra esemplificazione, alla situazione sanitaria esistente nel nostro Paese, già ogni Istituzione dello Stato, del Governo, Organizzazione Amministrativa Ministeriale, Centrale o regionale, già in situazione di normalità o tempo di pace, sa bene, chi, deve, fare, cosa, come, quando e perché.

Nessuno mai deve trovarsi nelle condizioni di non sapere compiti e funzioni ad ognuno attribuite dalle norme in vigore.

È impensabile ritenere che uno Stato democratico come l’Italia, sia o possa trovarsi impreparato, nella organizzazione e gestione nazionale delle crisi e di ogni possibile stato di emergenza regionale o locale.

Ricordare ai Cittadini italiani, compresi i Calabresi, che oltre alla Sanità Civile, con gli Ospedali e Presidi di Pronto Soccorso Civili, esiste la Sanità Militare, con gli Ospedali Militari territoriali, Navi Ospedali, Aerei ed Elicotteri, predisposti o modificabili in versione emergenza sanitaria, per il trasporto feriti e malati, Ospedali Militari da campo, delocalizzabili là dove c’è bisogno di tali strutture sanitarie e ospedaliere è importante.

La crisi pandemica nazionale, ha messo in evidenza e creato non pochi momenti di crisi, alle già peraltro note criticità sanitarie della Regione Calabria.

A parte l’opera instancabile e pluri-specializzata, di Difesa Civile e Protezione Civile, assicurata del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco, veri e propri “Eroi della Patria”, vi è il concorso istituzionale sia delle complesse organizzazioni Militari delle Forze Armate e Forze di Polizia e della Sicurezza Pubblica.

L’intervento assicurato dalla Sanità Militare e alcuni Reparti dall’Esercito Italiano, con in prima linea il Commissario Straordinario di Governo, il caro Generale di Corpo d’Armata, Francesco Paolo Figliulo, nella scorsa e attuale stato di emergenza Covid 19, deve far riflettere molto.

Nella Regione Calabria, già molto provata da problematiche complesse e complicate, sia sanitarie e ospedaliere, che di carenza di personale medico e infermieristico, occorre fare squadra a prescindere dall’appartenenza politica o ideologica personale.

La Calabria da tempo si trova a vivere tante emergenze amministrative e sociali, di ogni ordine e grado. Occorre cooperare efficacemente tutti, altrimenti si perde ogni possibile occasione positiva di crescita civile!

Ora non aver fatto proprie le esperienze negative e ben compreso, che la previsione è la madre di ogni attività strategica e operativa preventiva, significa non essere affatto consapevoli che le emergenze di difesa, sicurezza e salute pubblica, sono tanto più reattive e appropriate, quanto gli studi di previsione e le predisposizioni di adeguate risorse umane e mezzi sono pianificate.

La previsione e pianificazione sono attività intellettuali di fondamentale importanza per ogni organizzazione amministrativa pubblica e privata complessa, in ogni campo dell’agire umano, tanto quanto è necessario, la preventiva attenta redazione e periodico aggiornamento , dei previsti “Piani Strategici e Operativi Nazionali, Regionali e Locali di Emergenza Sanitaria Pubblica”.

Si pensi per un solo istante, al valore immenso dei Piani Nazionali di Emergenza Antiterrorismo, Aereo, Aeroportuale, Marittimo, Portuale, Nucleare, Biologico, Chimico, oppure, all’importanza dei Piani Nazionali e Regionali di Difesa Civile e Protezione Civile. Ne si devono dimenticare l’utilità al processo decisionale, dei Piani Strategici Nazionali della Portualità e della Logistica, o del Piano Strategico Nazionale dei Trasporti e della Logistica.

La previsione, la pianificazione, la sperimentazione e la puntuale ricerca informativa, sono e costituiscono le basi portanti di ogni successo operativo.

Alla redazione e aggiornamento dei Piani Nazionali di Emergenza comunque denominati e qualunque sia la finalità pubblica, seguono le irrinunciabili e non rinviabili, esercitazioni trimestrali, semestrali e annuali, a seconda della loro importanza.

I Piani Nazionali ed Europei di Gestione delle Emergenze e Crisi, vanno sempre aggiornati e tenuti in costante evidenza, custoditi presso le Centrali Operative di Emergenza, le Sale Situazione, Uffici Previsione e Pianificazione Strategica, e Unita di Crisi Nazionali ed Estere.

Inoltre una corretta previsione e pianificazione delle emergenze nazionali o regionali, deve formare il presupposto essenziale, fondante e buon motivo, per sperimentare sul territorio, nel corso delle previste periodiche esercitazioni in bianco, (in assenza di rischi e pericoli esistenti), ogni simulazione delle ipotizzabili e variabili, situazioni di crisi, testando, analizzando e valutando, le risposte ottenute dalle strutture ospedaliere e presidi sanitari civili e militari esistenti. (er)

 

Rinviata la campagna nazionale “Io non rischio” della Protezione Civile

Rinviata a causa dell’allerta meteo  Io non rischio, la campagna nazionale per le buone pratiche di Protezione Civile, giunta all’11esima edizione. Sarebbero state 44 le piazze calabresi in cui oggi si doveva svolgere l’iniziativa che punta a una maggiore conoscenza della prevenzione da parte dei cittadini. La manifestazione si terrà con le stesse modlaità previste per oggi in una delle prossime domeniche.

Fondamentale, per la Campagna, è il ruolo attivo dei cittadini che potranno informarsi e confrontarsi con l’ausilio di contenuti interattivi e dirette streaming sui social media. L’edizione di quest’anno, inoltre, si arricchisce di una nuova e importante iniziativa: un evento digitale nazionale organizzato dal Dipartimento della Protezione Civile.

La Campagna, a livello nazionale, coinvolge oltre 3000 volontarie e volontari appartenenti a circa 500 realtà associative, tra sezioni locali delle organizzazioni nazionali di volontariato, gruppi comunali e associazioni locali di tutte le regioni d’Italia.

«È una manifestazione della quale andiamo molto fieri – ha dichiarato il dirigente generale della Protezione Civile Calabria, Fortunato Varone –. Il 24 ottobre sarà una sorta di festa per la Protezione Civile durante la quale diffonderemo il nostro modo di essere e operare per la tutela dei cittadini ma, soprattutto, faremo conoscere tutti i comportamenti da adottare in caso di emergenza. Perché l’azione del singolo, se moltiplicata per tutta una comunità, può salvare intere popolazioni».

«Devo dire grazie – ha aggiunto Varone – ai volontari che rappresentano il nostro braccio operativo. In Calabria, per questa iniziativa saranno 50 le organizzazioni di volontariato a partecipare, tra associazioni e gruppi comunali, con circa 500 persone coinvolte attivamente».

«Avremo piazze digitali e fisiche – ha proseguito – in quest’ultime verranno rispettate, ovviamente, le normative anti-Covid con entrate e uscite differenziate e vari punti per la distribuzione di gel igienizzante. Non sarà consegnato alcun materiale ma ci saranno schede e pieghevoli in formato poster con codice QR. Possiamo creare un modello migliore di società grazie alle pratiche di protezione civile».

Io non rischio – Campagna nata nel 2011 per sensibilizzare la popolazione sul rischio sismico – è promossa dal Dipartimento della Protezione Civile con Anpas-Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze, Ingv – Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Reluis – Rete dei Laboratori Universitari di Ingegneria Sismica, Ispra-Istituto superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale, Ogs – Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale, AiPo – Agenzia Interregionale per il fiume Po, Arpa Emilia-Romagna, Autorità di Bacino del fiume Arno, CamiLab –Università della Calabria, Fondazione Cima, Irpi – Istituto di ricerca per la Protezione idro-geologica, Regioni, Province Autonome e Comuni. (rcz)

 

Curcio (ProCiv) visita la sala operativa di Calabria Verde

Il capo della Protezione Civile Fabrizio Curcio ha visitato la Sala operativa unica permanente di Calabria Verde per rendersi conto dell’impegno richiesto alla struttura. E stata una settimana terribile per il sistema antincendio boschivo in Calabria che alla vigilia di ferragosto 2021 deve fare già i conti con un bilancio pesantissimo.

Nel riepilogo incendi del coordinamento aereo SOUP, Sala operativa unica permanente, “Calabria Verde” ha registrato nella giornata campale di mercoledì 11 agosto interventi su ben 242 incendi, 148 quelli di giovedì 12.  In due giorni insomma richieste su 390 roghi, gran parte dei quali (309) non boschivi. Un concentramento quanto meno strano di inneschi e focolai in breve lasso di tempo che delinea un quadro molto inquietante di sospetti. Ma non mancano diversi segnali confortanti capaci di infondere speranza e fiducia. Intanto l’emergenza non è più cosa ristretta in ambito regionale ma ufficialmente caso nazionale nell’agenda del premier Draghi. Lo dimostra un impegno aereo mai registrato con ben 12 canadair giovedì in azione (di cui 3 francesi) ed anche la doppia visita del capo della protezione civile Fabrizio Curcio il quale prima a Reggio Calabria in prefettura e poi ieri alla Cittadella di Catanzaro ha fatto un punto tecnico-operativo con le strutture di soccorso (Calabria Verde in primo piano, Prociv, Vigili del fuoco, Volontari e Comuni) ed istituzionale con i soggetti responsabili (presidente Spirlì, commissario  Calabria Verde Oliva, sindaci Falcomatà e Abramo, prefetti).

«Riporto al Governo questa situazione delicata che ha determinato già lo stato di mobilitazione – ha detto l’ingegnere Curcio – la filiera del bosco è lunga, e va dalla prevenzione agli interventi aerei. Vedremo se la norma, che risale al 2000, dovrà essere rivista.” Curcio ha visitato anche la SUOP, a Germaneto di Catanzaro, dove ha verificato l’estremo sforzo che sta facendo il sistema regionale e la dinamica delle priorità delle emergenze dovuta alla necessità di garantire l’incolumità pubblica».

Oltre ai danni incalcolabili, proprio dalla provincia reggina arriva una grandissima soddisfazione: la salvezza della Faggeta Vetusta, patrimonio Unesco, con la quercia millenaria Demetra ed altre due antichissime. Un risultato ottenuto anche grazie al fondamentale impiego di uomini e mezzi di Calabria Verde che assieme ai Carabinieri ambientali di Reggio, vigili del fuoco, Comune di Samo e l’Ente Parco Aspromonte hanno faticosamente ottenuto fino ad ora l’obiettivo, anche se la guardia rimane sempre alta e la concentrazione massima. Altro importante segnale di rinascita quello all’interno della pineta catanzarese di Siano. Anche qui, a fronte di una quasi completa distruzione del patrimonio, la scoperta che nel cuore del Bosco Li Comuni le fiamme hanno risparmiato la zona dell’orto botanico e quanto attorno esistente su cui ricostruire uno dei polmoni verdi cittadini. Una circostanza che non è sfuggita al primo cittadino del capoluogo di regione il quale ha telefonato al commissario per avviare le prime operazioni di un ripristino. Lo stesso Oliva ha assicurato ad Abramo che già lunedì mattina una squadra di operai comincerà con la pulizia dell’ingresso del Parco Li Comuni. (rcz)

Dal vertice Curcio-Falcomatà e Prefetto le prime misure contro gli incendi

Dal vertice subito convocato in Prefettura dal capo della Protezione Civile Fabrizio Curcio che ha visto la partecipazione del sindaco metropolitano Giuseppe Falcomatà e del prefetto Massimo Mariani, sono emerse le prime misure per fronteggiare operativamente il fuoco.

Falcomatà, nel suo intervento, ha voluto «ringraziare il presidente del Consiglio, Mario Draghi, per aver risposto immediatamente all’appello partito da Reggio Calabria e per aver posto l’emergenza in corso in Calabria al centro dell’agenda politica nazionale. Il nostro territorio sta attraversando un momento difficilissimo e i sindaci si sono ritrovati da soli a dover agire davvero a mani nude per far fronte ad una serie di eventi tragici e di straordinaria portata».

«Con il presidente Draghi – ha poi aggiunto il primo cittadino – ho avuto modo di fare un punto generale sulle condizioni di grave emergenza in cui versa il territorio metropolitano di Reggio Calabria, con l’obiettivo di mettere in rilievo le principali esigenze manifestate dalle comunità. A cominciare dalla necessità di predisporre da subito un piano capillare di gestione e monitoraggio dell’emergenza che, è bene ricordarlo, è ancora pienamente in corso sebbene le notizie delle ultime ore provenienti dai vari fronti di fuoco e dalle unità operative impegnate che non finiremo mai di ringraziare, sembrano moderatamente incoraggianti. Nell’immediato il territorio necessita del ripristino del sistema viario, delle reti idrografiche e della sentieristica. Accanto a ciò – ha precisato il Sindaco Falcomatà – occorre continuare a mantenere altissimo il livello di guardia perché ciò che sta accadendo da giorni ha un carattere e una portata mai visti prima. In secondo luogo, crediamo sia fondamentale mettere in atto sin da ora una profonda e attenta azione di ricostruzione che deve abbracciare sia gli aspetti ambientali che quelli di natura economica e sociale. Nelle prossime settimane – ha messo in evidenza il Sindaco metropolitano – avremo a che fare senza dubbio con altre e ugualmente gravi criticità legate alla stagione autunnale e all’arrivo delle prime piogge che troveranno terreni, rilievi collinari e interi versanti montani profondamente indeboliti dai roghi che hanno incenerito intere porzioni di vegetazione, con il rischio concreto che si verifichino eventi legati al dissesto idrogeologico. Pertanto il rimboschimento delle nostre aree interne è già oggi un tema di stringente attualità che non può farci trovare impreparati in futuro. Non ultimo – ha infine puntualizzato Falcomatà – occorre intervenire concretamente e in misura rilevante per risollevare le filiere e le attività produttive danneggiate, o in alcuni casi completamente distrutte dalle fiamme, ma anche per sostenere quei residenti che hanno subito danni alle loro abitazioni».

Al termine del vertice in Prefettura, il Sindaco Falcomatà ha convocato una riunione a Palazzo “Corrado Alvaro” , per svolgere ulteriori approfondimenti, con il supporto di dirigenti e tecnici dell’Ente metropolitano e dei consiglieri metropolitani Carmelo Versace e Salvatore Fuda, circa gli aspetti legati alla organizzazione e pianificazione degli interventi nelle varie aree colpite ma anche per verificare i profili di responsabilità, rispetto alle mancate attività di prevenzione e presidio, legati agli eventi che sono accaduti in questi giorni ai danni del territorio e del patrimonio ambientale.

Sull’altro fronte, quello regionale, il presidente ff Nino Spirlì ha convocato i sindaci calabresi delle aree più colpite. Alla riunione ha preso parte l’ing. Curcio, che non ha dedicato molto tempo alle considerazioni, passando subito alla fase operativa. «Stamattina – ha detto Curcio – abbiamo prima fatto tappa a Reggio Calabria, in un territorio dove si è maggiormente sostanziata questa ondata di incendi che ha investito la Calabria, e poi ho incontrato, con il presidente Spirlì, molti altri sindaci che stanno vivendo lo stesso dramma. Stiamo verificando come chiudere questa fase operativa. Ci sono ancora incendi in Calabria, anche se sembra che adesso ci sia una moderata flessione. Oggi sono venuto a portare supporto operativo, su mandato della presidenza del Consiglio dei ministri e del presidente Draghi, che è vicino a un territorio duramente colpito e in cui ci sono state vittime».

«Per il momento – ha proseguito Curcio –, in Calabria è stato dichiarato lo stato di mobilitazione nazionale. Questo ha consentito al sistema di mobilitare risorse fuori regione e al corpo nazionale, che già aveva raddoppiato i propri turni, di mobilitare ulteriori risorse. Ha consentito inoltre ai sindaci di lavorare sulle somme urgenze. Dal punto di vista operativo, quella dichiarazione di mobilitazione nazionale ha aiutato il territorio a essere più reattivo nella gestione emergenziale».

«Spero – ha concluso il capo della Protezione Civile – che ci sarà anche un momento di riflessione sulla cura del bosco e sulla sua salvaguardia. È un nostro patrimonio e bisognerà intervenire anche sul piano normativo. Su questo darò il mio contributo tecnico. Finiamo la parte incendi e iniziamo quella relativa alle alluvioni, perché gli eventi estremi oramai ci stanno abituando a questo. Non perdiamo il filo che lega queste cose, perché un bosco bruciato significa maggiore velocità di acqua piovana che scende, e noi dobbiamo essere pronti alle situazioni più difficili».

Spirlì ha detto che «Questo è il momento del lavoro. Un lavoro che bisogna condividere tutti insieme. Dopo il confronto con il territorio, nel più breve tempo possibile organizzeremo tutto quello che dovrà essere organizzato a tutela di aziende e privati che hanno subito danni per gli incendi. C’è la massima collaborazione con Protezione civile e Governo».

«È il momento – ha aggiunto Spirlì – di intervenire in modo intelligente. Il fuoco sta interessando non solo la Calabria, ma molte altre regioni italiane, così come altri Paesi del Mediterraneo. Noi abbiamo chiesto subito lo Stato di mobilitazione al presidente Draghi che, nel giro di sei ore, ha firmato il decreto. Subito dopo, la Giunta ha chiesto lo stato di emergenza al Governo».«Sulle fiamme che bruciano in Calabria – ha dichiarato ancora il presidente –, non accetterò nessuna speculazione di tipo elettorale. Stamattina ho incontrato tutti i responsabili regionali, che mi hanno confermato che tutto quello che si poteva fare è stato fatto, ottimizzando azioni che, solo fino a poco tempo fa, non erano così efficienti. Allo stesso tempo, è necessaria una vera progettazione per il rimboschimento, perché la Calabria ha bisogno di ricostruire il suo polmone verde».«Vorrei – ha concluso Spirlì – che si desse fine, in questa fase, alle polemiche e ai processi sommari che appaiono su certa stampa e su certi social. Si facciano subito proposte di legge che aumentino le pene per i piromani: sono convinto che abbiano “pupari”, che ci sia un piromane dei piromani. Non si tratta semplicemente di folli, ma di qualcuno che ha una strategia precisa e cerca di mettere costantemente sotto scacco le istituzioni. Servono indagini e misure importanti». (rrm)

Protezione Civile: il calabrese Fabrizio Curcio di nuovo al vertice

di EMILIO ERRIGO – L’ing. Fabrizio Curcio, uomo sensibile e colto, con origini catanzaresi, è il nuovo Capo del Dipartimento della Protezione Civile in Italia. Ho conosciuto l’ing. Curcio, sul campo in teatro operativo nel 2009, durante le complesse e complicate operazioni di Soccorso e Assistenza, alla popolazioni colpite dal disastroso terremoto dell’Aquila.
Lui era già al Dipartimento della Protezione Civile, potrei senza osare di esagerazione, operativamente al fianco H24, dell’allora Capo il Prefetto Franco Gabrielli, ed io ero il Capo della Sezione Gestione Emergenze e Soccorso del III Reparto Operazioni – Centrale Operativa del Comando Generale della Guardia di Finanza.
Per poter esercitare le mie funzioni di servizio, come diciamo noi militari, “con disciplina ed onore” , avevo necessità di informazioni attendibili in real time.
In quegli anni dal 2009 in poi, il susseguirsi di eventi calamitosi ed altri disastri naturali verificatesi, da nord, centro e sud, mi portarono a trascorrere molte notti e giornate presso la Sala Italia della Protezione Civile, quale uno dei Componenti del Comitato Operativo Nazionale della Protezione Civile.
I miei occhi hanno visto e le mie orecchie pututo ascoltare, il dramma degli esseri umani colpiti dalla inclemenza degli eventi naturali calamitosi e l’impegno eccezionale delle Donne e Uomini, appartenenti sia alla Protezione Civile, Forze Armate e di Polizia, Componenti della Commissione Interministeriale Tecnica della Difesa Civile CITDC), allora Presidente il Pref. Carlo Boffi e tanta altra bella Gente dello Stato.
Fabrizio Curcio, è stato sempre un instancabile presenzialista nel vero senso costruttivo del termine, a volte abusato.
Lui da vero già ingegnere del Valoroso, Corpo dei Vigili del Fuoco, non ha mai risparmiato alcuna delle Sue energie psicofisiche per non far mancare la presenza della Protezione Civile, ovunque questa presenza, si fosse resa necessaria e urgente.
Sono veramente felicissimo e compiaciuto per aver appreso questo meritatissimo alto riconoscimento professionale alla Sua persona, sicuro che il Presidente del Consiglio dei Ministri, non poteva individuare un professionista dell’Emergenza e Soccorso in Italia e in Europa, più esperto dell’Ing.Fabrizio Curcio.
Sapere poi delle Sue origini mi inorgoglisce e mi crea emozione, certo che i Calabresi con la “C” maiuscola e non, saranno fieri di apprendere che a Capo del Dipartimento della Protezione Civile in Italia, ci sia uno dei figli migliori della Calabria. (ee)

La band calabrese Ragainerba scrive una canzone per la Protezione Civile

La band calabrese Ragainerba ha composto e registrato una canzone per aiutare, tramite una raccolta fondi, la Protezione Civile in questo momento di emergenza sanitaria.

Il gruppo, che ha registrato il video tra Roma, Palmi e Reggio Calabria, è composto da AntoniO Cogliando (voce), Vincenzo Misale (chitarra, cori), Roberto Aricò (basso), Michele Misale (batteria), ed «è dedicato a tutte quelle persone che, quotidianamente, combattono in prima linea per questa emergenza. Grazie, ce la faremo».

RENDE (CS) – La presentazione del corso base della Protezione Civile

Domani pomeriggio, a Rende, alle 16.00, nella “Sala Tokyo” del Museo del Presente, la presentazione del Corso Base organizzato dall’U.O.A. Protezione Civile, che i volontari del Gruppo Comunale sosterranno nelle prossime settimane.

«Dopo le adesioni raccolte attraverso il bando di riapertura dei termini di iscrizione al gruppo comunale di protezione civile” – ha dichiarato il sindaco di Rende, Marcello Manna – abbiamo deciso di rendere partecipe la popolazione delle iniziative a cui, a breve, i volontari prenderanno parte, iniziando dal Corso Base previsto dal Regolamento Regionale del Volontariato, che costituisce il primo passo verso l’acquisizione di competenze e conoscenze necessarie per operare in emergenza. Successivamente, calenderizzeremo anche una serie di incontri con esperti del settore affinché si possano così acquisire ulteriori nozioni in tema di protezione civile, attraverso un percorso formativo che verrà delineato in rapporto alle esigenze del nostro territorio».

«In tale ambito d’intervento – ha proseguito il sindaco Manna – sono diverse le iniziative promosse dalla nostra città che la stessa regione, non a caso, considera comune virtuoso» .

«Siamo certi che tali iniziative di formazione – ha dichiarato l’assessore alla Protezione Civile, Domenico Ziccarelli – siano necessarie in un territorio come il nostro che presenta gravi fragilità da un punto di vista sismico e idrogeologico. La prevenzione è l’unica arma a nostra disposizione per affrontare le emergenze».

Si parte con i saluti istituzionali di Marcello Manna, sindaco di Rende, di Domenico Ziccarelli, assessore alla Protezione Civile, e di Domenico Costarella, responsabile dell’Unità Operativa di Volontariato della Prociv regionale. Modera la giornalista Simona De Maria.

Intervengono Edoardo Amerise, responsabile comunale del servizio Prociv, Alfonso Vulcano, docente del dipartimento di Ingegneria Civile dell’Università della Calabria e Francesco De Filippis, ingegnere esperto di rischio idrogeologico. (rcs)

Viscomi (PD): Interrogazione su Protezione Civile e l’Edelweiss di Soverato

Il deputato dem Antonio Viscomi ha presentato un’interrogazione al Presidente del Consiglio sui ritardi nell’accreditamento presso il Dipartimento nazionale di protezione Civile dell’associazione Edelweiss di Soverato, che dispone di uomini preparati e mezzi adeguati per le operazioni di ricerca e soccorso in ambito urbano. «Premesso che – scrive l’on. Viscomi – fin dal 1996 esiste ed è operativa a Soverato (CZ) un’associazione di volontariato denominata Edelweiss regolarmente iscritta nel registro regionale delle associazioni di protezione civile; i volontari dell’associazione Edelweiss sono abitualmente formati con un corso di 70 ore da 4 istruttori della stessa associazione a loro volta formati presso la Escola Portughesa de Salvamento (Valongo – Portogallo) e sono tutti in possesso dei D.P.I., nonché di attrezzature e strumenti per la piena operatività nell’ambito del settore Usar (Urban Search And Rescue – ricerca e soccorso in ambiente urbano); gli istruttori Usar dell’Edelweiss hanno formato altri 32 volontari di associazioni calabresi sempre nell’ambito delle attività Usar, creando così il «Team USAR Calabria»; con atto assunto al protocollo, rep. n. 1144 dell’11 agosto 2016, il dirigente della regione Calabria – dipartimento presidenza – U.O.A. «protezione civile» assegnava all’associazione Edelweiss n. 3 camion denominati Usar pesante, con una serie di strumentazioni altamente sofisticate per interventi in caso di calamità; con lettera del 18 settembre 2018, n. prot. 310966/Siar, il dipartimento presidenza della regione Calabria, U.o.a. «protezione civile», ha formalmente riconosciuto il team Usar Calabria e i 4 istruttori dell’Edelweiss; più volte è stato chiesto al dipartimento della protezione civile nazionale il riconoscimento di detti volontari in ambito Usar, ma ad oggi non c’è stata una risposta se non quella di dover avviare un primo confronto con il comando generale dei vigili del fuoco rimasto poi sospeso quanto agli effetti; in caso di una calamità – come quella tristissima di San Pietro Lametino dei giorni scorsi che ha visto la morte di una madre e dei suoi due figli – la presenza di 60 volontari (soccorritori – logisti – sanitari), completamente autonomi e sempre coordinati dai vigili del fuoco, tutti certificati in ambito Usar, con D.P.I., strumenti ed attrezzature, sarebbe evidentemente di vitale importanza per la salvaguardia dei cittadini» chiede di sapere «quali siano le ragioni che impediscono ancora al dipartimento della protezione civile della Presidenza del Consiglio dei ministri di assicurare il pieno inserimento, nonché la piena valorizzazione ed operatività, della associazione di volontariato di protezione civile Edelweiss nell’ambito delle attività Usar; quali iniziative il Governo intenda adottare per garantire che in situazioni critiche le competenze professionali dei predetti volontari possano essere utilizzate nell’interesse della collettività». (rp)