RIFIUTI, IN CALABRIA SI DIFFERENZIA DI PIÙ
IN REGIONE LA RACCOLTA È AL 56,28%

di ANTONIETTA MARIA STRATI – In Calabria si differenzia meglio e sempre di più. Lo dice l’Arpacal con il suo rapporto sulla raccolta differenziata, evidenziando come nella regione si ria registrato un miglioramento negli ultimi tre anni: dal 52,04% si è passati al 56,28%, quattro punti in più.

Si tratta di risultati che «segnano un passo avanti per la sostenibilità ambientale in Calabria, ma richiedono ulteriori interventi per migliorare l’efficienza del sistema rifiuti e raggiungere i target europei», sottolinea l’Arpacal.

Nonostante ciò, i dati sono confortanti: Catanzaro è la provincia con la performance più alta, raggiungendo il 66,40%, Vibo Valentia si colloca al secondo posto con il 61,97%. 

Le Province con maggiori progressi sono: Crotone, che passa dal 35,90% (2021) al 44,49% (2023), con un incremento di quasi 9 punti percentuali e Reggio Calabria (RC) che ha migliorato notevolmente, salendo dal 36,19% (2021) al 44,05% (2023). Stabile la provincia di Cosenza (CS) con il 61,39% che registra una crescita più contenuta ma costante, indicando un già buon livello di partenza.

La produzione complessiva di rifiuti urbani, su una popolazione di 1,838,150 abitanti, è scesa da 739,462 nel 2022 a 732,046.06 tonnellate nel 2023, con una riduzione pro-capite di 398,25 kg per abitante l’anno. La raccolta differenziata è salita dal 54,6% al 56,28%, senza però raggiungere l’obiettivo del 65% previsto dal d.lgs. n.152/2006.

Incidono sul risultato regionale della raccolta differenziata i valori delle provincie di Reggio Calabria (44,05) e Crotone (44,49), entrambe al di sotto delle province di Catanzaro (66,40), Cosenza (61,39) e Vibo Valentia (61,97).

Tra i Comuni capoluogo, Vibo Valentia si distingue con il 69.59%, seguita da Catanzaro con il 69,37 e Cosenza con il 61, mentre Crotone con il 26,97 e Reggio Calabria con il 40,27 abbassano il dato regionale complessivo al 56,28%. A pesare, in particolare, il dato relativo al Comune di Crotone dove si riscontra ancora oggi il valore più basso di raccolta differenziata (26,97%).

Su base comunale, i migliori risultati si sono registrati nella provincia di Catanzaro con Soveria Simeri (89,58%), Gimigliano (89,40%), Sellia (87,14%), Tiriolo (87,03%) e uno in provincia di Cosenza nel Comune di Montegiordano (87,78%).

Infine, uno sguardo alla quantità (in tonnellate) di ciascuna frazione merceologica raccolta nel 2023. La macrocategoria “forsu+verde” (frazione umida e verde) calcolata sul totale della RD, sia in termini numerici che di percentuale, risulta avere il maggiore peso.

Le altre frazioni merceologiche che hanno una maggiore incidenza sono rappresentate in ordine dalla carta e cartoni, dal multimateriale e vetro, con una distribuzione decrescente per le altre tipologie di rifiuti.

«Gli obiettivi fondamentali della normativa ambientale – si legge nella nota –sono costituiti dalla riduzione della quantità dei rifiuti affiancata a una raccolta differenziata efficace mirata alla riduzione della quota destinata a smaltimento in discariche». (ams)

Legambiente Calabria: A Crotone il ritardo nella raccolta differenziata non è più accettabile

Il territorio della provincia di Crotone e l’intera Calabria, per tutelare l’ambiente, la salute dei cittadini ed anche l’economia, non può permettersi di progredire nel ciclo di gestione dei rifiuti in maniera così lenta». È quanto ha detto Anna Parretta, presidente di Legambiente Calabria, nel corso dell’incontro, svoltosi alla Camera di Commercio di Crotone, sul tema “Il valore della differenziata”, organizzato con il Conai.

L’iniziativa, infatti, ha l’obiettivo di coinvolgere amministratori locali, esperti del settore e cittadini nella riflessione su strumenti e incentivi a disposizione dei Comuni per una gestione corretta ed efficiente del ciclo dei rifiuti, offrendo un supporto concreto per superare i gap e le criticità presenti sul territorio. E la scelta di Crotone non è stata casuale: la Provincia, infatti, è tra le ultime nelle classifiche nazionali per la raccolta differenziata e ben lontana dalle direttive europee.

«Occorre essere molto pragmatici e trovare una modalità per passare dalla teoria del piano regionale dei rifiuti, correttamente improntato alla normativa comunitaria, alla pratica effettiva dell’economia circolare che comporta ridurre, riusare, riciclare e recuperare i rifiuti», ha detto ancora la Parretta, sottolineando come «a Crotone – ha detto la presidente di Legambiente – è necessario opporsi con forza all’ipotesi di costruire nuove discariche o di ampliare quelle esistenti, dietro le quali esistono enormi interessi privati».

«È, invece – ha concluso – importantissimo trovare, nel confronto tra amministrazioni, imprese e cittadini, soluzioni per la corretta gestione del ciclo dei rifiuti a partire dalla raccolta differenziata».

Emilia Noce, Vicepresidente della Camera di commercio di Catanzaro, Vibo Valentia e Crotone, quale padrona di casa, si è detta soddisfatta della possibilità di ospitare l’evento di Legambiente e Conai nella sede dell’Ente camerale per contribuire al dialogo e alla promozione di politiche di raccolta differenziata e riciclo.

Sulle sfide locali nella gestione dei rifiuti ha preso la parola la presidente del circolo Legambiente di Crotone, Rosaria Vazzano affermando che «occorre superare il corto circuito tra la raccolta ed il conferimento degli impianti, che comporta spesso lo scempio che vediamo nelle strade e nei quartieri, cumuli di spazzatura lasciati a marcire nelle strada. Serve programmare azioni mirate ad aumentare la percentuale di differenziata, prevedendo da un lato la riduzione, il riuso, il recupero ed il riciclo dei rifiuti nell’ottica dell’economia circolare e, dall’altro, un sistema di premialità per i cittadini virtuosi: chi più differenzia, meno paga».

Proprio su questo punto è intervenuto il sindaco di Crotone, Vincenzo Voce che, consapevole dei grandi ritardi, è già pronto con una nuova programmazione.

«Dobbiamo invertire la rotta abbastanza rapidamente – ha spiegato Voce – e lo faremo innanzitutto rimuovendo i cassonetti dalle strade della città perché vi è la brutta abitudine di non fare la raccolta e gettare il sacchetto al primo cassonetto utile dell’indifferenziato in città».

«Inoltre, nei prossimi sei mesi – ha aggiunto il sindaco – vogliamo portare la Raccolta differenziata anche nei quartieri più popolosi per servire 6,7mila residenti, per poi raddoppiare i numeri nei successivi sei mesi e a fine anno, per come previsto nel nuovo contratto con la Società in house, di raggiungere almeno il 45% in un anno e poi avvicinarci agli obiettivi europei».

Assente invece il presidente dell’Autorità Rifiuti e Risorse Idriche della Calabria, Sergio Ferrari, per altri impegni istituzionali.

«Il dialogo con i territori è essenziale per promuovere una gestione virtuosa dei rifiuti e sensibilizzare sull’importanza della raccolta differenziata e del riciclo»,  ha commentato il vicedirettore Conai, Fabio Costarella.

«Momenti come questo rappresentano un’occasione importante per confrontarci con gli amministratori locali – ha proseguito – e condividere strumenti e buone pratiche che possano tradursi in risultati concreti per i Comuni e per l’ambiente. Gli imballaggi a fine vita sono risorse. Per chiudere il cerchio, però, servono collaborazione, impegno e consapevolezza da parte di tutti: cittadini, istituzioni, imprese».

Sull’impegno da parte delle scuole di Crotone per formare ed informare i giovani sull’importanza della raccolta differenziata, è arrivata una testimonianza molto importante da parte del prof. Giancarlo Giaquinta, docente del Polo Tecnico Professionale Barlacchi e Lucifero di Crotone, sul progetto che si sta portando avanti nella scuola con gli studenti: «La tematica della tutela ambientale – ha spiegato Giaquinta – rappresenta uno degli asset formativi più importanti del Polo Tecnologico Barlacchi-Lucifero, che si concretizza grazie ad una filiera tecnologica rafforzata dalla presenza di aziende e infrastrutture di ricerca del territorio che operano nel campo del riciclo di plastiche post-consumo».

«Dal confronto con gli esperti del settore, nell’ambito di progetti finalizzati all’acquisizione di competenze specifiche poi spendibili sul mercato del lavoro, i nostri ragazzi acquisiscono un’identità green che comprende anche le abilità tecnologiche indispensabili per l’inserimento in azienda».

I lavori, moderati da Emilio Bianco, Coordinatore Ecoforum Regionali di Legambiente, si sono poi conclusi con la richiesta, da parte della responsabile dell’Ufficio Nazionale Comuni Ricicloni, Laura Brambilla, rivolta agli amministratori degli altri comuni della provincia di Crotone ed ai vertici degli Enti interessati, di cogliere le prossime occasioni di incontro per avviare un confronto concreto e tecnico per migliorare le performance della raccolta differenziata a Crotone e in molti altri comuni calabresi. (rkr)

A Corigliano Rossano anche nel mese di luglio cresce il dato della raccolta differenziata

A Corigliano Rossano cresce il dato della raccolta differenziata: Dall’81% di giugno appena trascorso, si è arrivati ad un nuovo record per il mese di luglio, che ha fatto registrare un tasso dell’82,49%.

Un segno chiaro e tangibile di come stiano cambiando fortemente le abitudini dei cittadini della città unica da quando è stato iniziato il sistema del porta a porta spinto della raccolta differenziata su tutto il territorio comunale.

«Siamo fortemente orgogliosi della nostra comunità che registra un nuovo record per il mese appena trascorso, prova indelebile di come il servizio, la campagna di sensibilizzazione lanciata e la repressione contro chi abbandona i rifiuti per strada stanno dando risultati che sono sotto gli occhi di tutti», ha dichiarato Francesco Madeo, assessore alla Città equa e sostenibile, con delega all’ambiente.

«Non dobbiamo abbassare la guardia – ha continuato Madeo – e cullarci sugli allori, possiamo fare meglio e lo faremo perché la nostra strategia è quella di premere ancora di più sull’acceleratore, grazie soprattutto al grande interesse che tutta la cittadinanza sta mostrando intorno a questo tema, sempre più importante e vitale per una comunità civile».

Sono già in programma, infatti, ulteriori iniziative a sostegno della raccolta differenziata e della sensibilizzazione in collaborazione con Ecoross e le associazioni di volontariato territoriale, anche riguardo gli istituti scolastici per il prossimo autunno e inverno per sensibilizzare i più giovani sui temi inerenti all’ambiente.

«Abbiamo puntato molto sul nuovo sistema di igiene urbana – ha detto il sindaco Flavio Stasi – e la nostra comunità si sta dimostrando all’altezza, al netto di una minoranza che pian piano individueremo facendo in modo che si adegui. Si consideri che questi dati della differenziata sono il modo migliore per iniziare ad invertire la tendenza della Tari che, senza un percorso di questo tipo, era destinata inesorabilmente ad aumentare di anno in anno».

«Quest’anno, grazie a questi dati – ha concluso – tale tendenza sarà interrotta e nei prossimi anni riusciremo certamente ad abbassare progressivamente la tariffa in quanto, grazie alla differenziata, diminuiscono i costi di trattamento e smaltimento a carico del Comune».

DIFFERENZIATA, CALABRIA RESTA INDIETRO
REGGIO CONTESTA I DATI: SIAMO IN SALITA

di ANTONIETTA MARIA STRATI – La Calabria è rimandata nella raccolta differenziata. La nostra regione, infatti, con i suoi 1.841.300 abitanti e 404 comuni, raggiunge una percentuale del 54,6 %, contro una media nazionale che, ormai, tocca il 65,2%, come da dati Ispra 2022. È il quadro desolante emerso alla sesta edizione dell‘Ecoforum rifiuti Calabria di Legambiente, nel corso del quale è stato presentato il dossier Comuni Ricicloni, presentato in Cittadella regionale.

Dati che, nonostante confermino la crescita della raccolta differenziata in regione con realtà territoriali che stanno progressivamente raggiungendo percentuali molto alte come Soveria Simeri, primo tra i Comuni rifiuti free, con l’88,5 %, seguito da Tiriolo e Frascineto,  «non consentono di raggiungere gli obiettivi, sempre più sfidanti, fissati dalla normativa comunitaria».

In Calabria, i Comuni Rifiuti Free, nei quali oltre all’alta percentuale di raccolta differenziata la produzione annuale pro-capite di secco residuo è inferiore a 75 kg, sono in totale 36 tra i quali, diversi raggiungono punti di eccellenza di oltre l’80% di raccolta differenziata.

Tuttavia, a incidere molto – e in maniera negativa – sono anche i dati analizzati da Arpacal (che recentemente ha diffuso un proprio report sulla raccolta differenziata), in cui è emerso come Reggio e Crotone sono i capoluogo di provincia ad aver registrato i dati peggiori: Reggio, infatti, raggiunge appena il 18,1% (peggiorando ancora la propria performance dell’11% rispetto all’anno precedente), e Crotone il 22%, nonostante l’incremento del 4,4%.

Il capoluogo più virtuoso è Vibo Valentia con il 69,9% (+ 3%) seguito da vicino da Catanzaro con il 69,2% ( -0,8%) e da Cosenza con il 62,4% (+ 0,3%). A livello di territorio provinciale, la più virtuosa è la provincia di Catanzaro con il 65,1% mentre la peggiore è quella di Crotone con il 39%.

Una vera e propria «disomogeneità territoriale», l’ha definita la presidente di Legambiente Calabria, Anna Parretta, in cui ci sono dei Comuni Rifiuti free in cui oltre all’alta percentuale di raccolta differenziata, la produzione annuale pro-capite di secco residuo è inferiore a 75 kg, sono in totale 36 tra i quali, diversi raggiungono punti di eccellenza di oltre l’80% di raccolta differenziata» e Comuni in cui, invece, si registrano performance negative come Reggio e Crotone.

«Allo stesso tempo – ha rilevato Parretta – ci sono province nelle quali invece si collocano prevalentemente i Comuni “rifiuti free” che riescono a raggiungere percentuali di raccolta differenziata molto vicine al 65%». Ma, nonostante ciò, non bisogna abbassare la guardia anzi, i dati emersi ribadiscono, ancora una volta, «la necessità di una decisa accelerazione di tutti i processi regionali che possano incrementare percorsi virtuosi nella gestione del ciclo dei rifiuti: dalle attività ed iniziative per ridurre i rifiuti alla fonte, al riuso, al riciclo», ha detto la presidente dell’Associazione.

«Su tutto il territorio regionale, supportando i progetti attraverso percorsi di partecipazione della cittadinanza, occorre, celermente — ha aggiunto – aprire i cantieri dell’economia circolare, costruendo impianti tecnologicamente avanzati per il trattamento, il riciclo e la valorizzazione dei rifiuti. Non smetteremo mai di sottolineare che la Calabria ha bisogno di una visione complessiva guidata dalla consapevolezza che i temi ambientali sono quelli che condizionano il presente, disegneranno il futuro e creeranno economia in grado di sviluppare occupazione di qualità in vari settori».

«L’economia circolare –  ha spiegato la responsabile nazionale Comuni Ricicloni, Laura Brambilla – è una fase importante della transizione ecologica: non dobbiamo limitarci solo alla raccolta differenziata, ma bensì dobbiamo fare in modo che l’intero sistema, che vede coinvolti produttori, cittadini, enti, municipalizzate, impianti di trasformazione in materie prime seconde e il loro successivo mercato, possa funzionare in modo efficace».

«Per questo motivo riteniamo che ogni soggetto coinvolto abbia ancora ampi margini di miglioramento ma, per farlo – ha sottolineato – diventa fondamentale una visione d’insieme per consentire al massimo la circolarità dell’intero processo che oggi purtroppo, in Calabria, è ancora poco performante. Ed è questa la sfida che lanciamo alla Calabria, non possiamo più permetterci dei ritardi e le realtà virtuose protagoniste di questa giornata, dimostrano che si può fare la differenza oltre che la differenziata».

«La gestione dei rifiuti, pur non essendo una competenza diretta degli enti gestori delle aree protette – viene evidenziato – se non viene realizzata in maniera corretta comporta degli effetti negativi per questi territori. Attraverso il progetto “Parchi Rifiuti Free” Legambiente promuove la corretta gestione dei rifiuti e l’accompagnamento dei Comuni delle aree naturali protette che hanno dei tassi di raccolta differenziata ancora troppo bassi».

Inoltre l’associazione, d’intesa con le aree protette, promuove azioni di riduzione e la gestione virtuosa del ciclo dei rifiuti per garantire una corretta tutela dell’ambiente e del territorio qualificando, al contempo, l’offerta turistica delle strutture e delle località interessate dalle aree protette.

Alla prima sessione dell’Ecoforum, dal titolo “Calabria lavori in corso”, moderato dalla responsabile nazionale Comuni Ricicloni, Laura Brambilla, ha visto la partecipazione di Salvatore Siviglia, dirigente dipartimento ambiente e territorio; Bruno Gualtieri, commissario straordinario dell’autorità rifiuti e risorse idriche Calabria; Michelangelo Iannone, commissario Arpacal; Francesco Sicilia, direttore generale Unirima; Carmine Pagnozzi, direttore generale Biorepack; Fabio Costarella, responsabile area progetti territoriali speciali Conai. Ha concluso i lavori, collegato da remoto, il presidente nazionale di Legambiente, Stefano Ciafani.

La seconda sessione, La Calabria che c’è già, moderata da Emilio Bianco, coordinatore ecoforum regionali Legambiente sono intervenuti: Alessandro Cittadino, direttore tecnico Calabra Maceri e Servizi Spa; Massimo Gelli, presidente “R-accogliere” società cooperativa sociale; Rossana Melito, presidente “Fare eco”; Maria Gramendola, dirigente dell’I.I.S. ITG-ITI di Vibo Valentia.  (ams)

 

Il vicesindaco di RC Brunetti: Dati report errati, a Reggio la differenziata cresce

Il vicesindaco del Comune di Reggio, Paolo Brunetti, ha evidenziato come «i dati relativi alla raccolta differenziata dei Comuni calabresi diffusi quest’oggi alla Cittadella nel corso della sesta edizione dell’Ecoforum con la presentazione del report “Comuni ricicloni”, non corrispondono affatto alla realtà».

«Reggio Calabria non è al 18,1% di differenziata come gli autori del report affermano, ma a più del 41% – ha evidenziato –. A certificarlo sono i dati dell’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale per il Sistema Nazionale per la Protezione dell’Ambiente, organismi scientifici nazionali che indicano, nonostante le difficoltà, dati di tutto rispetto per la nostra città».

«Siamo consapevoli che la raccolta differenziata debba ancora crescere a Reggio Calabria – ha spiegato Brunetti – ma ci stupisce l’assoluta disinformazione diffusa da certe associazioni che rischia di vanificare il lavoro fatto in questi anni. C’è da dire che la nostra città, la più grande e popolosa della Calabria, incontra certamente maggiori difficoltà nella gestione del circuito della differenziata rispetto a Comuni più piccoli e con una minore densità abitativa, ma il dato ufficiale del 41,2%, peraltro riferito al 2022 e probabilmente cresciuto nel 2023, costituisce un segnale certamente incoraggiante, che deve farci comprendere la necessità di aumentare le quantità di rifiuti differenziati».

«Non ci convincono affatto le modalità con le quali gli organizzatori dell’Ecoforum abbiano diffuso pubblicamente dati completamente errati. Per quanto ne sappiamo – ha proseguito – le percentuali di tanti comuni calabresi, diffuse durante la conferenza stampa odierna, sono state completamente erronee».

«Grave – ha concluso – che un istituto che dovrebbe incoraggiare i Comuni nella pratica della raccolta differenziata diffonda dati così macroscopicamente imprecisi».

La risposta di Legambiente: I dati basati su Report 2023 di Arpacal

Legambiente in una nota ha precisato come «i dati presentati da Legambiente, nell’ambito della sesta edizione dell’Ecoforum rifiuti, contenuti nel dossier “Comuni ricicloni”, sono basati sul report 2023 dell’Arpacal (dati 2022), consultabile sul sito della stessa Arpacal e trasmessi direttamente dall’Agenzia all’Associazione in seguito ad apposita richiesta».

«I dati in oggetto, riferiti all’anno 2022 – viene spiegato – sono stati poi oggetto di un recentissimo aggiornamento, successivo alla redazione del dossier. Di tale circostanza l’Associazione ambientalista ne ha dato atto nella nota stampa inviata ieri al termine dell’Ecoforum, specificando che nei prossimi giorni saranno analizzati i dati che Arpacal ha aggiornato da qualche giorno e saranno aggiornati i dati sul Report».

«Nella nostra nota stampa, infatti – ha aggiunto l’Associazione – Legambiente ha rilevato come la raccolta della città di Reggio Calabria fosse pari ad appena il 18,1%, in discesa rispetto all’anno precedente, specificando che si trattava dei “dati Arpacal sinora analizzati».

«È evidente, dunque – prosegue la nota – che Legambiente ha utilizzato e diffuso i dati ricevuti direttamente da Arpacal in un tempo antecedente alla redazione del dossier “Comuni ricicloni”. Vi è da dire, però, che effettivamente nel recente aggiornamento Arpacal, effettuato sempre sui dati 2022, la percentuale di raccolta differenziata di Reggio Calabria passa dal 18,1 al 39,41%, così come cambiano le percentuali di altri Comuni. Tutti i dati saranno naturalmente aggiornati per come già anticipato».

«Siamo, quindi, lieti – ha detto ancora – che dall’aggiornamento dei dati da parte di Arpacal il Comune di Reggio Calabria raggiunga performance migliori e che le politiche messe in campo abbiano portato ad un trend positivo, nonostante le difficoltà che hanno interessato in più fasi soprattutto i conferimenti e le numerose emergenze. Certamente il dato positivo, che incoraggia a proseguire l’Amministrazione e l’assessore Brunetti su questa strada, resta ancora tra i più bassi dell’intera regione, che nel complesso continua a non raggiungere il 65% di raccolta differenziata, che costituiva l’obiettivo temporale del 2012, e gli obiettivi, sempre più sfidanti, fissati dalla normativa comunitaria (direttiva UE 2018/851)».

«La Calabria, attualmente – ha ricordato Legambiente – resta sempre in fondo alla classifica nazionale, terz’ultima prima della Sicilia e del Lazio. Con la città di Reggio Calabria siamo sempre disponibili ad un confronto e ad una collaborazione sulle problematiche esistenti nel ciclo di gestione dei rifiuti e sulla loro risoluzione».

«Invitiamo, sin da ora, il Comune di Reggio Calabria – conclude la nota – ad un incontro-confronto sul modello di economia circolare da realizzare su cui costruire un nuovo paradigma di sostenibilità ed innovazione e competitività in cui anche i rifiuti si trasformano da problema in risorsa creando anche opportunità occupazionali». (rrc)

Arpacal: Cresce la raccolta differenziata in Calabria

In Calabria si differenzia sempre di più. È quanto emerso dal Report Rifiuti 2023 dell’Arpacal, in cui è emerso che nella nostra regione la percentuale di raccolta differenziata è del 54,4%, con un incremento del 2,40% rispetto all’anno precedente.

Un risultato molto importante che evidenzia come, in tutta la Calabria, si sia compresa l’importanza di differenziare: La provincia di Catanzaro ha raggiunto il 65% di Raccolta Differenziata. A seguire, grazie ad un incremento del 2,44% è la provincia di Vibo Valentia con il 61,03%. La provincia di Cosenza resta stabile con il 60,73%. Le province di Reggio Calabria e Crotone, con un incremento, rispettivamente del 5,22% e del 3,52%, raggiungono il 41,40 ed il 39,42 %. Per quanto riguarda la situazione della percentuale di Raccolta Differenziata dei capoluoghi di provincia, Vibo Valentia si colloca al primo posto con il 69,89%, avendo registrato un incremento del 2,98%, e Catanzaro segue a breve distanza con il 69,23%. Entrambi i Capoluoghi superano l’obiettivo del 65% indicato dalla normativa. Reggio Calabria registra il maggior incremento percentuale (10,20%), che per Crotone risulta essere del 4,39%.

E, tra questi, ci sono cinque Comuni a essere i più virtuosi della Calabria: Soveria Simeri (CZ) (88,45 %), seguito da Frascineto (CS) (86,82%) e poi, in ordine, Tiriolo (86,60%), Jacurso (85,57%) e Curinga (84,92%) (CZ).

per Arpacal, dunque, «esistono rilevanti margini di miglioramento che devono vedere un costante e maggior impegno ambientale allo scopo di mantenere un trend che risulta indubbiamente positivo»: ogni cittadini calabrese differenzia, mediamente, su base provinciale, in un anno, 270,49 Kg (CZ), 244,90 Kg (CS), 387,12 Kg (VV), 174,97 Kg (KR) e 154,70 Kg (RC).

«Dal confronto con le altre regioni del Sud e con la media italiana – si legge – sommando la produzione di Raccolta differenziata ed indifferenziata, emerge che, mediamente, ogni abitante della Regione Calabria produce, ogni anno, quasi 400 Kg di rifiuti: 53 Kg in meno della media che si registra in Sud Italia (453,80 Kg) e ben 93 Kg in meno rispetto alla media italiana (493,60 Kg) (Fonte Ispra)».

Per quanto riguarda la composizione delle frazioni merceologiche su base regionale avviate a raccolta differenziata, la macrocategoria calcolata sul totale della Raccolta Differenziata, che risulta avere maggiore peso, è quella “forsu+verde”, con 510.000 tonnellate annue.

Le altre frazioni merceologiche che hanno una maggiore consistenza sono rappresentate, in ordine, dalla carta e cartone, dal multimateriale e dal vetro. (rcz)

RIFIUTI, LA CALABRIA È ANCORA AL PALO
PICCOLI SPIRAGLI SULLA DIFFERENZIATA

di FRANCESCO CANGEMIPoche luci e molte ombre. Si può riassumere così la situazione legata ai rifiuti in Calabria che, come altri settori del resto, rimane critica.

Del tema non si smette mai di parlare e si sono conclusi con successo i workshop sulla “Transizione ecologica in materia di rifiuti: i cantieri calabresi” che Legambiente Calabria ha organizzato in questi mesi con il prezioso supporto del Conai ed in collaborazione con i tre atenei calabresi e l’Ordine degli ingegneri. Il Focus degli incontri si è concentrato sullo scambio ed il confronto tra amministrazioni, aziende e cittadini, attraverso il coinvolgimento di tutti i soggetti interessati, per individuare proposte e soluzioni che possano consentire l’incremento di una raccolta differenziata di qualità ed il miglioramento della gestione del ciclo dei rifiuti in Calabria. L’obiettivo dell’associazione ambientalista è stato quello di inserire un altro tassello nel puzzle, necessario della visione complessiva con cui il ciclo di gestione dei rifiuti deve essere inquadrato per liberare la regione dalle logiche emergenziali e per realizzare una effettiva transizione ecologica in Calabria.

«In Calabria è essenziale continuare ad affrontare con decisione l’irrisolto problema del ciclo dei rifiuti – afferma Anna Parretta, presidente Legambiente Calabria – Molto è stato messo in cantiere, ma tantissimo è ancora da fare visto che la Calabria continua a smaltire una quantità enorme di rifiuti in discarica, aprendone anche di nuove o riaprendone di esistenti, ed a spedire fuori regione i rifiuti con i relativi costi. Per realizzare una reale transizione ecologica in materia di rifiuti occorre risolvere la carenza dell’impiantistica dell’economia circolare. Tra gli altri strumenti da adottare anche la tariffazione puntuale e campagne di comunicazione efficaci ed incisive per incrementare la raccolta differenziata di qualità, ma anche per sensibilizzare la cittadinanza alla necessaria riduzione dei rifiuti, al riciclo ed al riuso e contro l’abbandono dei rifiuti nell’ambiente. È indispensabile un cambiamento netto nei meccanismi di produzione, ma anche negli stili di vita e di consumo».

Ma quando parliamo di raccolta differenziata in Calabria, di cosa parliamo? A dirlo sono proprio i numeri di Legambiente e dell’ultimo dossier sui “Comuni ricicloni”. La Calabria nel 2021 (i dati del 2022 sono in fase di analisi), si è attestata al 53,1% di raccolta differenziata, rispetto alla media italiana del 64% e questo la colloca al penultimo posto nelle classifiche nazionali. Dati che però, va specificato, sono in crescita e alcuni Comuni calabresi spiccano per merito come ad esempio Gimigliano, in provincia di Catanzaro, che ha raggiunto l’80% di raccolta differenziata.  Molto preoccupanti risultano essere i dati provenienti da Crotone, con il suo 17,6%, pur in lieve aumento rispetto al 2020, e la città di Reggio Calabria che, con il 29,2%, peggiora dell’8,2%.

È utile ricordare come la raccolta differenziata sia la migliore alternativa allo smaltimento dei rifiuti in discarica, con benefici all’ambiente e all’economia perché attraverso una raccolta differenziata di qualità si può compiere il passaggio successivo, ovvero il riciclo, quel processo di trasformazione dei rifiuti in materiali nuovi e diversi da quelli d’origine che garantisce una maggiore sostenibilità al ciclo produttivo dei materiali, riduce il consumo di materie prime e l’utilizzo di energia e limita l’emissione di gas serra in atmosfera. È importante incentivare sul territorio regionale l’apertura dei cantieri dell’economia circolare, realizzando un sistema impiantistico moderno ed efficiente, improntato ai principi della gestione integrata dei rifiuti urbani e con una logica di filiera, basato sul criterio di prossimità che limiti il trasporto dei rifiuti su lunghe distanze. 

Il primo degli incontri “Transizione ecologica in materia di rifiuti: i cantieri calabresi”, tenutosi all’Umg di Catanzaro ha creato l’occasione  per parlare anche dei futuri esperti che andranno a svolgere i cosiddetti “Green job”, come quelli formati dal Corso di studi in Scienze biologiche per l’ambiente, per come illustrato dalla presidente del Corso Stefania Bulotta, oltre che dell’impegno degli atenei più attenti per i temi ambientali per come spiegato da Maria Colurcio, delegato della Rete delle università per lo sviluppo sostenibile (Rus). 

Dopo l’incontro nel capoluogo di regione, coadiuvato dal circolo legambientino Airone di Catanzaro, con il suo presidente Andrea Dominijanni, gli eventi successivi, all’Unical di Rende (Cs) ed all’Università Mediterranea di Reggio Calabria, tenutosi presso i relativi dipartimenti di Ingegneria ambientale, hanno portato ad un approfondimento ulteriore della situazione attuale del ciclo di gestione dei rifiuti e delle prospettive future nei territori e nell’intera regione.

«L’incontro è stata una proficua occasione di confronto – ha affermato Massimo Migliori docente dell’Unical – che ha offerto ai tecnici l’opportunità di confrontarsi sul tema con Legambiente, le imprese e gli amministratori locali. Abbiamo ribadito la necessità di completare senza indugio l’impiantistica regionale per promuovere il ciclo di recupero di materiali dai rifiuti solidi urbani, manifestando lo strutturale ritardo della nostra Regione in questo ambito. La sinergia ed il dialogo tra i diversi soggetti coinvolti ed il supporto tecnico-scientifico dell’Università della Calabria sarebbero il miglior viatico per la definizione di scenari di medio e lungo periodo, volti alla soluzione di questo problema enorme che affligge il nostro territorio ostacolandone lo sviluppo».

«L’Università è un presidio culturale sul territorio – ha detto Lucio Bonaccorsi docente dell’Università Mediterranea – ed ospitare eventi come quello organizzato da Legambiente, su un argomento così critico per la realtà in cui viviamo, è un modo di rafforzarne la presenza nel contesto sociale in cui opera. È stata una giornata di confronto, con spunti di riflessione e messaggi positivi emersi dalle testimonianze delle realtà imprenditoriali presenti».

Nel corso dell’incontro reggino, inserito all’interno del programma della Corrireggio 2023, sono state presentate anche buone pratiche territoriali dando spazio a esperienze, campagne di sensibilizzazione, progetti e ricerche che partono dal basso, da cittadini, associazioni ed imprese con il supporto scientifico dell’università.

«Come circolo Legambiente di Reggio Calabria – ha dichiarato Nicoletta Palladino, presidente del circolo territoriale – siamo molto lieti di aver contribuito a questa importante iniziativa, da cui emerge un quadro dove ci sono senz’altro criticità ma si rileva anche lo sforzo costante delle istituzioni locali e dei tanti attori coinvolti nel settore, che ha condotto a graduali miglioramenti nell’ultimo periodo. Vi sono esempi ed occasioni di sviluppo che ci spingono a considerare ancora di più i rifiuti, non come un problema, ma come una risorsa, sia dal punto di vista economico che da quello occupazionale». 

Per Conai, è intervenuta Maria Concetta Dragonetto, referente per i progetti nel Sud: «È sempre più importante continuare a parlare di questi temi, per creare sensibilità e consapevolezza oltre che per cercare soluzioni. La Calabria, come altre regioni del Mezzogiorno, soffre ancora di una preoccupante carenza di impianti per i rifiuti, ma in alcuni casi resta ancora molto da fare per quanto riguarda i piani di ambito e i modelli di raccolta. Iniziative come questa vanno sostenute e promosse, perché sempre più realtà regionali possano seguire gli esempi virtuosi di Comuni come Catanzaro, che non ha niente da invidiare a molte realtà del Settentrione, e perché non solo le amministrazioni ma anche i cittadini siano incentivati a impegnarsi nella corretta differenziazione dei rifiuti, tutelando il pianeta e contribuendo agli sforzi nazionali per raggiungere risultati di riciclo sempre migliori».

Durante gli incontri è stato proiettato un video contro l’abbandono dei rifiuti nell’ambiente e per rimarcare la necessità di una corretta raccolta differenziata ai fini del riciclo realizzato nei vari dialetti delle province calabresi nonché un video specifico sui pneumatici fuori uso curato da Andrea Azzinnaro, presidente del circolo Legambiente Serre cosentine. 

Le conclusioni dell’incontro all’Umg di Catanzaro sono state tratte da Andrea Minutolo, responsabile scientifico di Legambiente nazionale mentre le conclusioni degli incontri all’Unical ed all’Università Mediterranea, sono state affidate a Laura Brambilla, responsabile nazionale Comuni ricicloni di Legambiente che ha sottolineato come «Questi due importanti appuntamenti di confronto hanno visto istituzioni, mondo universitario e associazionismo uniti nel chiedere alla regione Calabria di passare dalla fase del dire, alla fase del fare. Questa regione ha dimostrato che l’economia circolare è fattibile e che, nonostante tutto, ospita alcune eccellenze. Per questo motivo chiediamo di lavorare insieme per intraprendere la tanto attesa svolta. Ognuno dovrà fare la propria parte». (fc)

RENDE (CS) – Attiva in municipio il distributore dei sacchetti per la differenziata

È stato attivato, all’interno del Municipio di Rende, Ecomat 24, il nuovo distributore automatico dei sacchetti della raccolta differenziata. L’impianto permetterà il ritiro delle buste in maniera totalmente gratuita attraverso l’utilizzo della tessera sanitaria dell’intestatario dell’utenza dedicata. Collocato in prossimità della reception e accessibile negli orari di apertura della casa comunale, l’impianto è dotato di tutte le istruzioni necessarie per il ritiro dei sacchetti.

«Un ulteriore strumento per favorire la raccolta differenziata», ha dichiarato l’assessore Domenico Ziccarelli che, accompagnato dalle consigliere Marisa De Rose e Romina Provenzano, ha assistito alla attivazione del distributore da parte di Calabria Maceri.
«Siamo tra i pochi comuni della Calabria ad aver raggiunto l’obiettivo del 65% di raccolta differenziata, ma prevediamo, entro il 2027 di arrivare al 75% grazie al nuovo Piano di raccolta dei rifiuti. In questi anni abbiamo superato ogni aspettativa vista la vastità del territorio rendese che è anche città di passaggio: Rende secondo i dati Istat abbia una popolazione di 35.692 abitanti, per Tari sono invece 53.750: numeri importanti per una utenza più ampia. Dovremmo iniziare a vedere i rifiuti come risorse. Rende si è sempre dimostrata esempio virtuoso in temi di raccolta differenziata», ha concluso Ziccarelli. (rcs)

RACCOLTA DIFFERENZIATA A BUON PUNTO
IN CALABRIA LA MAGLIA NERA VA A REGGIO

La Calabria è a buon punto con la raccolta differenziata. Secondo il report di Arpacal, infatti, avrebbe superato il 50%. Un importante risultato considerando che nel 2020 la percentuale era al 49,61% e nel 2019 del 47,23%.

Nel Report, realizzato da Clemente Migliorino, Responsabile della Sezione Regionale Catasto Rifiuti istituita presso la Direzione Scientifica e dal dott. Fabrizio Trapuzzano, sono stati raccolti ed elaborati i dati sulla produzione di Rifiuti Urbani e Raccolta Differenziata riferiti ai Comuni della Calabria, distinti per Categorie merceologiche secondo i Codici identificativi Cer.

A livello provinciale, Catanzaro è la città con la percentuale più alta della raccolta differenziata: 64,05%, seguita da Cosenza (57,81%), Vibo Valentia (56,15%), Crotone (35,83%) e Reggio Calabria (34,79%).

Con riferimento ai capoluoghi di provincia è da segnalare l’ottima performance del comune capoluogo di regione Catanzaro con il 70,04%; la Città di Cosenza incrementa la sua percentuale RD al 62,09% (+2,23%), Vibo Valentia con il 66,91% (+3,81%) e Crotone con il 17,64% (+5,66%), mentre si registra un decremento per la città di Reggio Calabria con il 29,21% (- 8,24%).

Per quanto riguarda la classifica dei primi 5 comuni calabresi si pone al primo posto il comune di Gimigliano (89,81%), a seguire Frascineto (86,70%) e Tiriolo (85,89) che si conferma al terzo posto. Subentra al quarto e quinto posto rispettivamente Jacurso (85,02) e Parenti (82,09).

L’importante traguardo raggiunto da Vibo Valentia è sicuramente frutto di un importante lavoro svolto dalla Giunta guidata dal sindaco, Maria Limardo che, al centro della sua politica, ha messo come priorità proprio la lotta contro i rifiuti. Per questo è stato approvato il progetto Una raccolta differenziata di qualità di premia, volto proprio a premiare e a incentivare chi effettua una corretta raccolta differenziata e, soprattutto, chi smaltisce secondo le regole l’indifferenziato.

«Puntare forte sulla tutela ambientale e trasformare il rifiuto in una risorsa – ha spiegato il sindaco Limardo – è un punto qualificante del programma di questa amministrazione. Un punto che stiamo cogliendo con i fatti, certificati dagli indicatori che attestano la crescita esponenziale sul fronte della differenziata. Tutto ciò è certamente frutto di un gioco di squadra e di una sinergia tra l’istituzione e il cittadino, ma non dobbiamo fermarci, abbiamo il dovere di migliorare sempre di più».

L’assessore all’Ambiente, Vincenzo Bruni, ha evidenziato come «i cittadini hanno dimostrato grande senso civico che, unito ai controlli del territorio da parte del Dec, ad una migliore organizzazione del servizio da parte della ditta Ecocar ed al lavoro degli operatori, ci ha permesso un miglioramento complessivo dell’intero servizio di raccolta del rifiuto urbano».

«L’avvio a gennaio 2022 del Centro di raccolta comunale di Vibo Valentia – ha spiegato – ha garantito la possibilità alle utenze cittadine del conferimento di tutte le tipologie di rifiuto non previste nella raccolta porta a porta settimanale garantendo livelli di qualità della raccolta differenziata. Inoltre, è di prossima apertura il Crc di Bivona, e l’utilizzo nei due Crc di pesa e bilancia per la pesatura del rifiuto ci permette di promuovere le prime sperimentazioni che ci avvicineranno alla Tariffa puntuale».

 Da sottolineare anche, se piccolo, il miglioramento della città di Crotone. Il suo sindaco, Vincenzo Voce, si è davvero rimboccato le maniche per liberare la sua città dal problema dei rifiuti. Lo scorso 14 dicembre, il Comune ha aderito ad Arrical – Autorità Rifiuti e Risorse Idriche Calabria, per l’esercizio associato delle funzioni pubbliche relative al servizio idrico integrato e al servizio di gestione dei rifiuti urbani previste dal Decreto Legislativo 3 aprile 2006 n. 152.

Per Reggio, invece, non ci siamo proprio. È la città che ha registrato il trend peggiore. La città dello Stretto, purtroppo, è tristemente nota per il perenne e ormai atavico problema dei rifiuti. Un problema che sembra non trovare soluzione anzi, che è diventato una vera e propria emergenza. Le strade, i quartieri e Rioni sono letteralmente invasi dai rifiuti. Eppure, secondo i dati di Cittadinanzattiva, Reggio è una delle città con la Tari più alta: è pari a 443 euro. Una beffa, considerando la situazione di degrado ambientale che sta ingiustamente vivendo la città. (rrm)

 

GIOIA TAURO (RC) – Si presenta il progetto di raccolta differenziata

Mercoledì 9 marzo, a Gioia Tauro, alle 12, nella Sala Fallara, è in programma il progetto di raccolta differenziata e riduzione dei rifiuti del Comune di Gioia Tauro.

All’incontro, interverranno: il sindaco Aldo Alessio, l’Assessore all’ambiente Sabina Ventini, l’Assessore alle attività produttive Andrea Macino e il Dirigente del Settore V – Programmazione e Gestione del Territorio, Ing. Salvatore Orlando. (rrc)