REGGIO CALABRIA – La Metrocity aderisce alla XX Settimana di azione contro il razzismo

Reggio Calabria contro il razzismo. Nell’ambito delle iniziative promosse in occasione della “Giornata internazionale per l’eliminazione della discriminazione razziale”, istituita nel 1966 dall’Onu, la Città Metropolitana di Reggio Calabria sostiene la XX Settimana di azione contro il razzismo, promossa dall’Unar – Ufficio nazionale antidiscriminazioni razziali, attraverso la realizzazione di un’imponente opera d’arte nel quartiere di San Sperato.

Un grande murales, opera dallo street artist di fama internazionale Daniele Geniale, ritrae Martin Luther King, leader del movimento per i diritti civili degli afroamericani e simbolo della lotta contro ogni forma di discriminazione, al fianco di alcuni bambini impegnati a giocare a palla. Il tema, purtroppo ancora attuale, invita a riflettere sul razzismo presente nel mondo dello sport.

Il lavoro d’arte urbana sostenuto da Palazzo Alvaro, decora la facciata di un palazzo di edilizia pubblica residenziale e si affaccia sul nuovo campo di calcio a cinque del popoloso rione della periferia reggina, frequentato da tanti ragazzi e ragazze del quartiere.

Con questa iniziativa, la Città metropolitana di Reggio Calabria, guidata dal sindaco Giuseppe Falcomatà, nel pieno spirito incarnato dall’Unar, intende sensibilizzare le giovani generazioni verso il diffondersi di una cultura inclusiva che rispetti i popoli, le persone e la parità di genere.

Attraverso l’arte, la bellezza ed il decoro urbano, dunque, la Città metropolitana di Reggio Calabria ribadisce il proprio rifiuto ad ogni forma di discriminazione, intolleranza e xenofobia promuovendo, piuttosto, percorsi di aggregazione e sostegno a qualsiasi tipo di differenza. (rrc)

ROCCELLA JONICA (RC) – Domani Via Crucis della Riparazione guidata da mons. Oliva

Domani, martedì 26 marzo alle ore 18 a Roccella Jonica, si terrà l’iniziativa di stampo culturale, giuridico e religioso in programma durante la Settimana Santa che si ispira ai principi e alle pratiche della Giustizia riparativa, approccio innovativo nel campo del Diritto penale finalizzato a promuovere una risoluzione del conflitto benefica per tutte le parti coinvolte nel processo penale.

A idearla e promuoverla è l’assessorato comunale alla Cultura, gestito da Bruna Falcone, con la Diocesi di Locri – Gerace guidata da mons. Francesco Oliva, con padre Francesco Carlino della Comunità di Parrocchie di Roccella e con il Comitato Festa “Maria SS. Addolorata” nell’ambito del progetto denominato “La Settimana della Cultura”.

Due i momenti salienti dell’evento. Il primo è la “Via Crucis della Riparazione” che sarà guidata dal vescovo mons. Francesco Oliva. Il rito prenderà il via da Largo San Giuseppe, alle ore 18, con i saluti istituzionali del Sindaco di Roccella Jonica, Vittorio Zito, e proseguirà lungo un itinerario che attraverserà il centro storico della cittadina fino alla chiesa del Borgo, con meditazioni e preghiere, ad ogni stazione, ispirate al perdono, alla riconciliazione, alla giustizia riparativa e alla speranza. Prenderanno parte alla Via Crucis anche rappresentanti delle istituzioni, realtà associative e familiari di vittime della criminalità.

Il secondo momento è il tavolo di confronto sul tema “Giustizia riparativa e misure alternative al carcere” che si terrà alle ore 19 nella chiesa del Borgo. La discussione sarà introdotta e moderata dall’assessore Bruna Falcone e da Vincenzo Vigliarolo del Comitato festa “Maria SS. Addolorata” e vedrà gli interventi del presidente del Tribunale di Locri, Fulvio Accurso; del vescovo di Locri – Gerace mons. Francesco Oliva; dell’avvocato e giudice di pace di Locri, Giuseppe Capogreco; del parroco di “San Nicola di Bari” di Roccella, padre Francesco Carlino; della docente dell’Università di Roma “Tor Vergata”, Marina Formica; del sostituto procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Locri, Stefano Guglielmino; del magistrato Raffaele Lico; del magistrato onorario del Tribunale di Locri, Francesco Rosa. (rrc)

REGGIO CALABRIA – Cultura strumento del cambiamento al centro de “La primavera di Persefone”

“La primavera di Persefone”, evento ospitato, nel pomeriggio del 22 marzo, nella sala del consiglio comunale di Reggio Calabria, a Palazzo San Giorgio ha messo i temi della violenza contro le donne e della cultura come strumento per il cambiamento sono stati al centro del dibattito.

Un momento che ha unito riflessione e teatro, realizzato nell’ambito del progetto “Solo tu”, la campagna di sensibilizzazione sulla cultura e il contrasto alla violenza di genere promossa dalla Casa Rifugio “Angela Morabito” – Piccola Opera Papa Giovanni e curata dall’impresa teatrale “Scena Nuda”: un appuntamento che si inserisce tra le tante attività che hanno preso il via lo scorso agosto e che si concluderanno il 15 aprile.

Ad aprire l’iniziativa, la prima parte del reading di Teresa Timpano: la direttrice artistica di “Scena Nuda” e del progetto “Solo tu” ha interpretato con intensità le parole del mito, quello di Persefone, che incarna sia l’aspetto della violenza – rapita da Ade e portata nell’oltretomba -, sia quello della rinascita, tornando sulla terra e facendola rifiorire, segno di una nuova primavera. Da qui, il titolo dell’incontro – moderato dalla giornalista Paola Abenavoli -, promosso proprio all’inizio della primavera; e da qui anche il “la” per introdurre gli interventi, sguardi sul tema della violenza contro le donne, tutti legati dal filo conduttore della cultura come leva del cambiamento.

A partire dal saluto, portato, a nome dell’amministrazione comunale (che ha patrocinato l’evento), dall’assessora al Welfare e politiche della famiglia, Minoranze linguistiche e identità territoriale, Lucia Anita Nucera che – dopo aver sottolineato come il mito di Persefone affondi le radici proprio nella nostra terra – ha posto l’accento sulla rilevanza dell’unità di azione tra enti, scuola, famiglie, per arrivare ad un cambiamento, oltre a citare quanto realizzato in questa direzione dal Comune.

Sull’aspetto della narrazione, dello storytelling, del linguaggio di genere si è soffermata Lucia Lipari, avvocata della Piccola Opera Papa Giovanni e giornalista: l’importanza delle parole, della formazione, elementi fondamentali per un corretto utilizzo del linguaggio nell’approccio all’argomento. Un uso di termini appropriati può essere davvero una leva per il cambiamento, ha ribadito, evidenziando come sia necessario ricordare sempre che i mass media hanno una responsabilità culturale.

A sottolineare la rilevanza della cultura come strumento basilare per contrastare la violenza contro le donne è stata Francesca Mallamaci, coordinatrice del Centro Antiviolenza e della Casa Rifugio “Angela Morabito” – Piccola Opera Papa Giovanni: nell’illustrare, tra le iniziative del progetto “Solo tu”, i laboratori condotti con gli studenti, ha rimarcato come la cultura sia un aspetto cardine per far sì che i giovani di oggi possano diventare adulti e genitori del futuro, costruendo rapporti incentrati sul rispetto, sul riconoscimento reciproco e sulla parità di genere.

Si è poi entrati nello specifico degli strumenti e delle azioni oggi attuabili dalla magistratura, con l’intervento di Flavia Modica, sostituta procuratrice presso la Procura di Reggio Calabria, che ha anche parlato della costituzione, attuatasi nel corso del tempo, presso la Procura reggina, di un gruppo specializzato che si occupa proprio di queste tematiche, nonché del valore della formazione, per leggere i dettagli, i segnali di una situazione, di un problema.

Un altro aspetto, sempre in direzione del sostegno alle donne vittime di violenza, è stato affrontato – in collegamento telefonico – dalla commissaria straordinaria dell’Aterp, Maria Carmela Iannini, che si è soffermata sul recente protocollo d’intesa stipulato dall’Aterp con l’Osservatorio regionale sulla violenza di genere, per l’assegnazione di alloggi pubblici, appunto, alle donne vittime di violenza e ai loro figli.

Infine, ancora uno sguardo culturale e sociale sul tema: Marisa Cagliostro, presidente della Consulta delle politiche sociali e del lavoro di Reggio Calabria e dell’associazione Ulysses, ha sottolineato l’importanza dell’azione sinergica per la formazione di nuove coscienze e del ruolo della scuola, evidenziando, inoltre, come la città offra, in ambito culturale e sociale, una vivacità di iniziative promosse da enti – come la Consulta – e associazioni.

La chiusura dell’incontro è stata affidata alla seconda parte del reading “Persefone”: un’emozionante interpretazione di Teresa Timpano ha condotto il pubblico attraverso il percorso di rinascita della protagonista, all’insegna delle parole “speranza” e, soprattutto, “libertà”. Un momento di grande forza e coinvolgimento, quello creato da Teresa Timpano, con il teatro e la cultura come strumenti, ancora una volta, per costruire il cambiamento. (rrc)

PALMI (RC) – Successo di pubblico per la parodia de “I promessi sposi”

Un grande successo di pubblico. Sì è conclusa il 22 marzo al Cineteatro Sciarrone “I promessi sposi” , parodia scritta da Damiano Tripodi ed interpretata dalla compagnia Teatro instabile palmese e Compagnia dei mastroni.

Due serate sold out, il fondatore della Compagnia dei mastroni Antonio Gelardi soddisfatto dell’evento annuncia a sorpresa una terza serata dopo Pasqua, per accontentare chi è rimasto fuori e non ha potuto assistere allo spettacolo, ed aggiunge: «questo vuole essere un esempio di sinergia tra due compagnie con un ritrovato accordo ed un fine solidaristico perché l’intero incasso verrà trasformato in buoni pasto da distribuire ai cittadini bisognosi palmensi».

In più sottolinea: «ho voluto sul palcoscenico del Cineteatro l’associazione Chrisma odv che da anni si occupa di solidarietà chiedendo di esporre al presidente Giovanni Palermo il progetto “CostruiAmo insieme il suo Sorriso”».

Lo stesso Palermo ringrazia ribadendo il concetto della solidarietà, chiave di svolta per molte famiglie, ed aggiunge: «questo è un esempio da seguire in questo momento così difficile della nostra economia, ciò è suggerito da chi quotidianamente lavora e dedica la loro passione alla cultura, arte e spettacolo».

Due ore circa in un Cineteatro stracolmo dove tra battiti di mani e risate la serata è scivolata via, ed alla fine ci si accorge che è bello ritrovare un pò di felicità ma nello stesso tempo aver aiutato il prossimo.

REGGIO CALABRIA – Prende il via oggi il progetto “Io valgo”

Prende il via oggi a Reggio Calabria l’iniziativa “Io Valgo” promossa dall’Asd Aps Technofitness Italia Ets e finanziata dalla Regione Calabria, nell’ambito del Fondo per le politiche giovanili anno 2021, con la collaborazione della Asc di Reggio Calabria e dell’associazione pugilistica Dragon Team.

Il progetto ha come obiettivo quello di fronteggiare il bullismo ed educare ai valori di legalità, rispetto per l’avversario e lealtà, nonché di apprendere le tecniche pugilistiche di base per sapersi difendere in caso di aggressione. I tre corsi di autodifesa oggetto dell’iniziativa saranno realizzati presso la palestra della Technofitness, prevedendo sia una parte teorica finalizzata alla sensibilizzazione sul fenomeno del bullismo sia una serie di esercizi di tecnica pugilistica. Potranno partecipare gratuitamente i giovani residenti nella provincia di Reggio Calabria, di età compresa tra i 15 anni ed i 34 anni, di entrambi i sessi.

Dichiara con entusiasmo il presidente della Technofitness Nicola Nava: «Vogliamo diffondere l’idea che se nel bullismo domina “il regime del più forte”, la legalità è esattamente l’opposto. Per vivere bene nella società non serve prevaricare sull’altro, ma coltivare la disciplina attraverso l’osservanza delle regole».

Lo scopo del progetto infatti non è soltanto quello di insegnare ai giovani le tecniche dell’autodifesa, ma anche quello di rafforzare l’autostima dei partecipanti, al fine di vincere quelle insicurezze e paure che il bullismo spesso crea.

Ribadisce il maestro di pugilato Giuseppe Fedele, responsabile dell’attività sportiva dei corsi: «Auspichiamo che, al termine del progetto, i partecipanti possano arrivare a dire, credendoci, Io valgo, perché ognuno di loro ha un valore. E’ fondamentale far capire che non è forte chi è violento ma chi è leale e coraggioso, sa rialzarsi da ogni caduta rispettando se stesso e gli altri».

Impegnate a trasmettere questo messaggio anche le formatrici responsabili della parte teorica dei corsi, la dott.ssa Maria Ieracitano e la dott.ssa Caterina Talerico, le quali, interagendo con i partecipanti, forniranno una comprensione del fenomeno del bullismo per favorire una cultura del rispetto e dell’empatia.

I giovani interessati a ricevere informazioni sul progetto e ad aderire ai corsi possono rivolgersi alla segreteria della palestra dell’Associazione Technofitness sita nella città di Reggio Calabria, in Viale Aldo Moro Traversa Soccorso a Mare n. 67. (rrc)

REGGIO CALABRIA – Grande successo per “Mai più” contro la violenza sulle donne

Grandi emozioni sabato mattina presso la sala Federica Monteleone del consiglio regionale della Calabria a Reggio Calabria, per l’incontro “Mai più” organizzato dall’associazione Fare x bene ets, in collaborazione con Otb Foundation – non profit del gruppo Otb – che ha visto la presenza di Valentina Pitzalis, donna sopravvissuta al tentativo di femminicidio da parte del marito e diventata simbolo della lotta contro la violenza sulle donne in Italia e Giusy Laganà, direttrice generale di Fare x bene.

Per la prima volta, questo progetto e la sua potenza, sono arrivati a Reggio Calabria, grazie all’impegno del presidente del consiglio regionale, Filippo Mancuso e del consigliere comunale, Mario Cardia, con il patrocinio della Regione Calabria per un incontro con le scuole e la cittadinanza, dalle ore 10 alle ore 12.

La forza e il coraggio della testimonianza di Valentina Pitzalis, donna sopravvissuta a un tentativo di femminicidio e diventata simbolo della lotta alla violenza sulle donne, ha chiuso i percorsi di prevenzione e educazione contro ogni forma di violenza e cyberbullismo di genere, realizzati dagli esperti del Comitato tecnico scientifico di Fare x bene in tutta Italia e per la prima volta a Reggio Calabria.

Presenti per i saluti istituzionali, oltre al consigliere Mario Cardia, anche la delegata della commissione Pari opportunità, Francesca Porpiglia, e l’assessora comunale per la scuola, università e ricerca, Anna Briante.

In una sala gremita dagli studenti dell’istituto superiore Itt Panella Vallauri di Reggio Calabria, cittadini, autorità e televisioni e media locali e ragionali, Valentina, insieme a Giusy Laganà, con la quale ha scritto il best seller “Nessuno può toglierti il sorriso”, edito da Mondadori, ha raccontato la sua storia e dialogato con i ragazzi presenti, affrontando temi quali la violenza di genere e tra pari, forme di odio on line trasversali all’età, i campanelli di allarme e altri fenomeni che durante il lockdown sono divenuti una reale emergenza.

Il consigliere comunale Mario Cardia dichiara: «Consentitemi di ringraziare preliminarmente Fare X Bene Onlus, la sua direttrice generale Giusy Laganà e la referente regionale Fabiana Cristiano: ho avuto modo in questi mesi di conoscerVi, scoprendo questa bellissima realtà che merita massima attenzione da parte dalle Istituzioni, aldilà del colore politico e dell’ appartenenza partitica. Un grazie speciale va a Valentina per aver raccontato le sue emozioni qui a Reggio Calabria ed ai ragazzi del Panella-Vallauri per il prezioso contributo dato all’iniziativa».

«Abbiamo bisogno del lavoro delle Istituzioni, delle associazioni, del mondo produttivo, della scuola, della cultura, del contributo di ciascuno, per sradicare un fenomeno che tradisce il patto su cui si fonda la nostra stessa idea di comunità. Il numero di donne vittime di aggressioni e sopraffazioni è denuncia stessa dell’esistenza di un fenomeno non legato soltanto a situazioni anomale. Ad esso non possiamo limitarci a contrapporre indignazioni a intermittenza. Siamo lontani dal radicamento di quel profondo cambiamento culturale che la nostra Carta costituzionale indica», così Cardia.

Francesca Porpiglia dice: «C’è la necessità di fare sforzi congiunti a livello culturale, legislativo ed educativo, che permetterebbero la promozione di una società più equa, consapevole e protettiva nei confronti delle donne. Allora per contrastare il modello di prevaricazione é necessario assicurare alle forze dell’ordine, una formazione che gli permetta di gestire casi di violenza di genere, in modo sensibile e attento alle esigenze della vittima, tali percorsi sono le fondamenta per una efficace azione preventiva, oltreché la promozione di una collaborazione tra istituzioni scolastiche, governative, organizzazioni non governative, servizi sociali e comunità, in modo tale da raccogliere una risposta integrata ed efficace, fatta di azioni coordinate».

Alla fine dell’incontro, che rappresenta un momento unico del panorama non solo italiano, delle testimonianze sui temi della prevenzione e contrasto alla violenza di genere, i ragazzi e ragazze e la cittadinanza hanno potuto avere un momento nel quale formulare domande e condividere le proprie storie ed esperienze di vita.

«L’amore non è sofferenza, non è possesso e non può essere solo rinunce e privazioni, e questo bisogna farlo capire sia alle donne che agli uomini – dichiara Valentina – Prima di tutto si deve imparare ad amare sé stessi, altrimenti è impossibile amare e farsi amare. Ovviamente l’ho capito anche io con il tempo, con la mia tragedia. Adesso riesco a raccontare quasi sorridendo, ma ho fatto un percorso che non auguro a nessuno e che mi è costato fatica e dolore. Sono molto felice di poter realizzare questi incontri nelle scuole di tutta Italia con platee di centinaia di studenti ogni volta, per dar vita a momenti di condivisione con Fare x bene e Otb Foundation».

«Fare x bene da 15 anni è al fianco delle ragazze e donne vittime di violenza, attraverso attività di assistenza e consulenza legale e psicologica e percorsi di prevenzione e sensibilizzazione nelle scuole italiane di ogni ordine e grado. Mai più è un percorso realizzato in collaborazione con OTB Foundation nelle scuole medie e superiori di tutta Italia che intende sensibilizzare e coinvolgere le nuove generazioni sui temi delle discriminazioni e violenze di genere, saper riconoscere i campanelli di allarme e il ciclo della violenza, con le sue forme dalla psicologia, alla fisica, passando per quella economica. Presenza eccezionale agli incontri è quella di Valentina Pitzalis che raccontando la sua storia si dona agli studenti e agli adulti di riferimento, ponendosi come un monito e non come un esempio e rispondendo alle loro domande e curiosità, dando vita a un momento unico e colmo di speranza in un futuro diverso per le tante vittime», dichiara Giusy Laganà, direttrice generale Fare x bene.

«I casi di violenza sulle donne aumentano di giorno in giorno in modo allarmante, ma sono aumentate contestualmente anche le richieste di aiuto e questo è un dato da leggere in modo molto positivo. C’è un movimento che si sta facendo sentire, di una violenza prima sommersa che oggi chiede aiuto», commenta Arianna Alessi, vicepresidente di Otb Foundation.

«Educare al rispetto dell’altro è l’unico modo per cambiare la cultura. In Otb Foundation lo sappiamo bene dato che dal 2018 andiamo nelle scuole a parlare ai giovani in presenza, ma anche on line, affrontando la tematica della violenza a tutto tondo, contemplando anche il bullismo e il cyberbullismo e stimolando sempre la richiesta di aiuto. È necessario sapere a chi rivolgersi e chiedere aiuto se si è in una situazione di pericolo e come intervenire qualora si fosse testimoni di un qualsiasi tipo di violenza o aggressione anche solo verbale contro una donna. In questi anni – conclude la vicepresidente – abbiamo raggiunto insieme a Fare x bene quasi 50 mila studenti e continueremo, perché la violenza di genere è un fenomeno radicato nella nostra società, riguarda tutti e solo tutti insieme la possiamo sconfiggere».

Otb Foundation è nata nel 2006 come organizzazione non profit del gruppo Otb. Creata con la missione di agire prontamente e concretamente in situazioni di emergenza e migliorare la vita delle persone in maniera sostenibile garantendo loro uguali opportunità, opera in Italia e nel mondo attraverso specifici criteri di selezione: impatto sociale diretto, sostenibilità ed innovazione. Dalla sua nascita ad oggi, Otb Foundation ha investito in oltre 350 progetti di sviluppo sociale nel mondo, con un impatto diretto sulla vita di circa 350.000 persone.

Fare x bene Ets è un’associazione che tutela i diritti delle categorie sociali più deboli e soggette a discriminazioni come donne, bambini e persone disabili. E’ membro dell’Advisory Bord del Safer Internet Centre (Sic) – Generazioni Connesse del Miur, da 15 anni progetta e realizza con esperti formatori in modalità multidisciplinare (psicologi, legali, esperti digital e docenti formatori) percorsi e incontri di prevenzione, sensibilizzazione, educazione, contrasto e di Peer Education per promuovere una cultura di legalità, uguaglianza e rispetto, oltre a strategie finalizzate a rendere internet un luogo più sicuro per gli utenti più giovani. (rrc)

REGGIO CALABRIA – Domani il concerto finale degli studenti premiati dal Conservatorio Cilea

Si terrà domani, martedì 26 ottobre alle ore 20.30 al Teatro Cilea di Reggio Calabria, il concerto degli studenti vincitori della terza edizione del concorso a loro dedicato dal Conservatorio. Ingresso libero fino a esaurimento dei posti disponibili.

Nell’ottobre scorso, i giovani musicisti avevano affrontato con impegno e serietà le prove concorsuali, dimostrando un grande senso di responsabilità e sicurezza, a conferma che il Conservatorio pone gli studenti al centro della vita accademica cercando di metterli a proprio agio nel rapporto con l’istituzione e con il mondo musicale. La giuria, formata dai membri esterni M° Giulio Arnofi e M° Epifanio Comis, era presieduta dal delegato del direttore, prof. Giuseppe Gullotta. Il concerto finale era stato rimandato a causa della temporanea ma prolungata chiusura del Teatro Cilea.

Il direttore, prof. Francesco Romano, sottolinea: «Abbiamo preferito posticipare questo concerto pur di poterlo tenere nel luogo che questi studenti meritano: il tempio della musica reggino, dedicato al “nostro” Francesco Cilea. Il Premio del Conservatorio non è una competizione qualsiasi, il suo fine non è la classica selezione ma l’occasione di un confronto e di un’attendibile verifica in itinere. La sua importanza formativa è garantita dalla valutazione di aspetti non esteriori ma profondi, quali la personalità e la creatività dell’interpretazione. Attraverso questo tipo di concorso, gli studenti si mettono alla prova confrontandosi con i colleghi, esibendosi davanti a una giuria qualificata. La manifestazione testimonia una vivacità artistica che un ambiente culturale adeguato può incoraggiare, e il Conservatorio Cilea, che quest’anno celebra il 60° anniversario dell’istituzione, intende rispondere alle aspettative dei giovani, valorizzandoli durante l’arduo percorso dell’alta formazione musicale».

Dei 23 concorrenti che hanno affrontato la prova eliminatoria, sono risultati vincitori in 8. Il premio consiste in una borsa di studio di 1000 euro assegnata per merito artistico agli studenti Carlo Aurelio Colico (composizione), Davide D’Agostino (basso tuba), Simão Neto (pianoforte), Chiara Pirrò (canto lirico) accompagnata al pianoforte da Francesco Rosaniti. Premiati anche Domenico Sorbara (fagotto), Iris Amico (viola) e il duo Chiara Provvidenza-Francesco Ammendolia (canto e chitarra jazz) che non potranno esibirsi a causa di motivati impedimenti.

Con il diritto di partecipare allo stesso concerto sono stati premiati anche 2 studenti segnalati per merito: il duo Alessia Maio-Giuseppe Pirrotta (canto e piano jazz). Questi ultimi si avvarranno della collaborazione di Pino Delfino al basso e di Claudio Bagnato alla batteria, mentre i brani di Carlo Aurelio Colico saranno eseguiti sotto la sua direzione dall’Ensemble studentesco del Conservatorio, per l’occasione formato da Gloria Grasso (voce), Chiara Siclari, Elisa Grotteria, Gaia Meduri (violini I), Alessandra D’Aguì, Miriam Grotteria, Chiara Raffa (violini II), Giada Carere, Ginevra Malaspina (violoncelli), Francesco Macrì (contrabbasso), Fabiana Sergio, Giuseppe Zoccoli (flauti), Valentina Calarco (oboe), Gabriele del Grande, Valeria Nicolò (clarinetti), Sara Scopelliti, Samuele Messineo (saxofoni), Francesco Randò, Gabriele Valentini (corni), Andrea Nicodemo Bruzzese (tromba), Giovanni Gagliuso (eufonio), Lorenzo Albanese (trombone), Antonio Valentini (tuba), Lucia Matilde Canale, Fabio Tortora (pianoforte), Alessandro Pazzano, Francesco Martorano, Carlo Palella (percussioni).

Aprirà la serata l’Inno nazionale cantato dal soprano Roberta Panuccio, studentessa del “Cilea” che nel marzo scorso è stata selezionata per rappresentare la Calabria alla XIII edizione del Concorso nazionale “Giovani talenti della musica – Alda Rossi da Rios” indetto dal Soroptimist International d’Italia. Presenta Sofia Fava, anche lei studentessa del Conservatorio. (rrc)

REGGIO CALABRIA – Si avvicina la finale del festival “Facce da bronzi”

Si avvicina sempre di più la finale, che si terrà a Reggio Calabria a maggio, del festival “Facce da bronzi” che continua il tour alla ricerca dei talenti della comicità italiana, dopo la prima tappa al “Faenza Cabaret” dello scorso 26 febbraio che ha visto il trionfo della comica milanese Alice Redini con l’ammissione alla finale di Reggio Calabria, il festival, diretto dall’autore di Zelig e Made In Italy Alessio Tagliento, si sposta a Samarate in provincia di Varese, dove, giovedì 28 marzo alle ore 21,30 nella location dello storico Caffè Teatro di Samarate si esibiranno dieci comici provenienti da diverse città italiane presentati dall’artista Nemo Barbieri.

Gli artisti in gara con i loro esilaranti sketch e monologhi saranno: Giulio Oldrati da Voghera, Adriana e Giuliana Vangone (in arte Twintwins) da Roma, Giada Parisi da Limbiate, Umberto Fazio da Tavernerio, Cinzia Brugnola e Rachele Gatti da Rho (Mi), Chiara Bizzotto Cherubini da Milano, Ivan Peretto (in arte Mister I) da Verbania, Beniamino Cicco da Busto Arsizio (Va), Filippo Renato Ignacchiti (in arte Pippetto) da Pisa e Simone Zibra da Andreis (Pn). Ospite speciale della serata Loris Fabiani, reduce della vittoria del programma Lol talent show e attualmente in onda su Amazon Prime a fianco di diversi volti noti della comicità nel format Lol: chi ride è fuori.

Loris è stato il vincitore della nona edizione di “Facce da Bronzi” e per l’occasione vestirà i panni dell’iconico personaggio di Lunanzio.

Il concorso artistico, promosso e ideato dall’associazione “Calabria dietro le quinte Aps” proseguirà nel mese di Aprile con altre due tappe nella città di Aversa il 7 aprile e nella città di Roma il prossimo 12 aprile. Mentre, nel mese di maggio rientrerà in Calabria per la fase conclusiva con uno spettacolo previsto l’11 maggio al teatro Grandinetti di Lamezia Terme nell’ambito della rassegna Vacantiandu e il gran galà finale del 26 maggio al Teatro Cilea di Reggio Calabria con un parterre di ospiti comici che saranno svelati nei prossimi giorni.

La manifestazione a carattere nazionale è sostenuta dall’avviso “Attività culturali 2022” Pac 2014-2020 della Regione Calabria.

Per conoscere il programma del festival è possibile consultare il sito www.calabriadietrolequinte.it e le pagine social @calabriadietrolequinte

REGGIO CALABRIA – Famiglie unite per la Tavola di San Giuseppe

Si è tenuto giovedì 21 marzo, dalle ore 19 presso la sala parrocchiale A. Caridi, si è svolta la cena tra le famiglie degli aderenti all’Azione cattolica e gli immigrati a Mosorrofa. Si tratta di immigrati per lavoro, soprattutto badanti insieme ai loro assistiti ma anche persone che si sono costruite una famiglia e vivono stabilmente in paese.

La Tavola di San Giuseppe è il titolo dell’incontro e si pone in continuità con quanto fatto lo scorso anno, sempre nella festa dedicata al papà di Gesù, ed anche con lo spettacolo estivo dedicato a immigrati ed emigrati. L’accoglienza, la crescita delle relazioni e delle condivisioni, il tentativo di creare una piena integrazione. Questo l’obbiettivo che si sono posti la comunità della parrocchia San Demetrio e l’Azione cattolica locale.

Le famiglie di Ac hanno preparato una cena che hanno condiviso con gli immigrati che si trovano in paese e con le loro famiglie. Un momento esaltante, preceduto da incontri e inviti personali che hanno dato modo di instaurare un dialogo con queste persone, iniziato con un momento musicale di accoglienza. A tavola, le tante diversità culturali e linguistiche si sono annullate nel dialogo raccontando e condividendo le proprie esperienze di vita. Per tutta la serata, canti, balli, barzellette e la condivisione del cibo hanno creato una magica armonia.

Una cena condivisa da più di 70 persone tra cui 13 immigrati con le loro famiglie o i loro assistiti. La comunità più numerosa proveniva dalla Georgia, ma erano presenti anche bielorussi, polacchi, rumeni, brasiliani, ucraini; mancavano i musulmani, impegnati nel Ramadan. Agli ucraini è stato dedicato un momento di particolare commozione date le note vicende di guerra che stanno devastando la loro patria.

Una splendida serata di vita vera, con la felicità che si coglieva negli sguardi di tutti. Tali sentimenti erano già sufficienti a ripagare le fatiche dell’organizzazione di quest’evento, che non rimarrà isolato. I migranti, si vedeva chiaramente, erano e si sentivano a casa propria.

In contemporanea a piazza Italia, c’era un incontro per sensibilizzare ed educare alla pace, all’accoglienza e alla solidarietà. «Questo nostro evento si poneva in continuità – è scritto in una nota che racconta l’evento – perché la comunità di Mosorrofa crede e si spende affinché i migranti, (che spesso arrivano stremati da lunghi e rischiosi viaggi sulle nostre coste e che in prima istanza è urgente soprattutto consentir loro di sopravvivere), possano avere una qualità di vita degna di questo nome. Bisogna cercare di farli sentire a casa propria, creando uno stile di condivisione e integrazione, come hanno fatto Mimmo Lucano e gli abitanti di Riace. Mosorrofa è su questa strada e vuole continuare a percorrerla». (rrc)

CINQUEFRONDI (RC) – Celebrata la giornata contro tutte le mafie

Cinquefrondi dice no a tutte le mafie. «Non una memoria che passa solo per il giorno 21 del mese di Marzo, ma un presidio costante che vogliamo portare avanti scrivendo regole, per quel che ci compete, e cercando una collaborazione con chi come noi lotta, in ogni modo, in ogni momento e con ogni atto contro questo strapotere che ancora esiste e che diventa sempre più invasivo» è con queste parole che il presidente del consiglio comunale Fausto Cordiano presenta e apre il dibattito nella giornata del 21 marzo.

Un’impronta decisa quella che l’amministrazione comunale ha voluto tracciare, senza lasciare niente al caso con chiarezza e trasparenza quali sottotesto delle forti convinzioni portate avanti. Con un unico obiettivo che è quello di promuovere uno stile di vita che dica no a tutte le mafie.

Un prezioso contributo al dibattitto è stato portato da Giovanni Laruffa, rappresentante dell’associazione Piana Libera di Polistena che ha reso sentita ed emozionante testimonianza della propria esperienza personale di vittima della mafia. Importante e molto seguito l’intervento di Claudio Tommasini, comandante della stazione dei carabinieri di Cinquefrondi, il quale ha ribadito la vicinanza delle forze dell’ordine a tutti i cittadini che intendono vivere liberamente senza alcun condizionamento.

«Due persone che, da postazione diverse hanno scelto di seguire la strada giusta che di certo non è quella più forte – è scritto in un comunicato – Molto incisive le conclusioni del sindaco Michele Conia che ricorda come le vittime di mafia fossero e sono madri, padri, figli… Semplicemente persone a cui è stata negata la possibilità di scelta. La mafia è quella che vorrebbe decidere delle nostre vite ma, come grida forte questo il sindaco Conia, non bisogna aver paura».

Conclude la nota: «Il 21 marzo a Cinquefrondi si è percorsa la strada del coraggio e della memoria. Il dibattito libero, l’esposizione di manifesti antimafia lungo la via principale, la presenza di tantissimi cittadini e le parole ascoltate sono un segnale forte ed inequivocabile e Cinquefrondi ha scelto la strada dei diritti, della libertà e dell’uguaglianza».