REGGIO CALABRIA – Venerdì al Cilea in scena lo spettacolo “Ma non avevamo detto per sempre?”

Venerdì 22 marzo, al Teatro Cilea di Reggio Calabria, andrà in scena lo spettacolo “Ma non avevamo detto per sempre?” che vede protagonisti Tiziana Foschi e Antonio Catania, per la regia di Antonio Pisu. Lo spettacolo è organizzato dall’Officina dell’arte di Peppe Piromalli.

Una coppia mal assortita: lei razionale e affidabile, lui artista incompreso con la testa tra le nuvole, dopo 30 anni di matrimonio provano a dirsi addio, tra gag comiche e riflessioni sull’amore perduto. Ci riusciranno?

Il testo, ispirato ad una commedia francese che ha riscosso un notevole successo in patria, arriva sulle nostre scene con la raffinata interpretazione di due attori capaci di stupirci nel rendere profondamente umani i personaggi, mentre affrontano i loro drammi con un disincanto a tratti sconfinante nel cinismo, senza mai strizzare l’occhio alla gag o all’effetto comico.

«Sarà un incredibile viaggio nelle nostre vite tra sorrisi e momenti di riflessione – spiega il direttore Peppe Piromalli – Antonio e Tiziana oltre ad essere amici dell’Officina dell’arte, sono due attori di alto livello artistico ed umano, abili ad interpretare qualsiasi personaggio esplorandone l’animo e consentendo al pubblico di farlo suo. Questa commedia è un’altra perla che si incastona in un gioiello che si fa sempre più grande e porta il nome dell’Officina dell’arte». (rrc)

Reggio: a Palazzo Alvaro di parla di paesaggio nell’arte

Il paesaggio nell’arte 2.a parte. Dall’antichità al Rinascimento” è il tema della conferenza in programma oggi pomeriggio, lunedì 18 marzo, alle 17.30 a Reggio a Palazzo Alvaro. L’evento, che sarà introdotto da Domenico Cappellano, ospiterà  l’accurata e attenta relazione del dott. Salvatore Timpano, Presidente Nazionale A.I.Par.C., esperto e studioso d’arte.

La serata è promossa dall’AIParC, in collaborazione con Associazione Anassilaos, Touring Club Italiano Club di Territorio di Reggio Calabria, Deputazione di Storia Patria per la Calabria, FIDAPA sezione Morgana di Reggio Calabria e Città Metropolitana di Reggio Calabria, per il ciclo di incontri “Maestri del Novecento dalla Collezione d’Arte Contemporanea di Palazzo della Cultura Pasquino Crupi di Reggio Calabria“.

Prendendo spunto dalle opere a tema paesaggistico della Collezione di arte moderna di palazzo Crupi, che si intendono valorizzare e promuovere, si continua e conclude il miniciclo, a cura del Dottor Salvatore Timpano, dedicato al Paesaggio nell’arte, dedicando la manifestazione al trattamento del tema “dall’antichità al Rinascimento”, mediante la rappresentazione del paesaggio attraverso gli autori che nel corso di oltre  3000 anni si sono interessati a quest’aspetto.

Sarà un museo virtuale dove troveremo autori e correnti come quelli della stele di Naram-Sin, le opere di Ninive, la pittura pompeiana, i mosaici di Ravenna, Ambrogio Lorenzetti, Giotto, Simone Martini, Piero della Francesca, Beato Angelico, Bruegel il Vecchio, Leonardo, Raffaello,Tiziano.

Il ricco programma prevede i saluti istituzionali del dott. Filippo Quartuccio, Delegato Cultura Città Metropolitana di Reggio Calabria e  la partecipazione del dott. Giuseppe Caridi, Presidente Deputazione di Storia Patria per la Calabria, del dott.Domenico Cappellano, Console Club di Territorio di Reggio Calabria del Touring Club Italiano, del dott. Stefano Iorfida, Presidente Associazione Culturale Anassilaos, della dott.ssa Emira dal Moro, Presidente FIDAPA Sezione Morgana di Reggio Calabria. (rrc)

REGGIO CALABRIA – Venerdì 22 marzo primo seminario gratuito di Math in action

Prendono il via i seminari di Math in action. Si terrà, infatti, il prossimo venerdì 22 marzo alle ore 16 nell’aula magna dell’Accademia di Belle arti a Reggio Calabria, il primo seminario di divulgazione scientifica dal titolo “Musei, ponti e colori: un approccio informale alla Geometria computazionale”, il primo incontro del ciclo di seminari gratuiti dedicati a temi di ricerca della Matematica moderna rivolti a tutti ed illustrati utilizzando un linguaggio semplice e comprensibile.

Questa iniziativa è inquadrata all’interno della cosiddetta Terza missione del Dipartimento di Matematica, informatica, fisica e scienze della Terra (Mift) dell’Università di Messina (mift.unime.it) ossia di quelle attività che, aggiungendosi alle due tradizionali di Didattica e Ricerca, mirano a valorizzare la formazione al fine di valicare i confini dell’aule universitarie e contribuire alla diffusione della conoscenza, la mission dell’associazione Calabria Formazione (www.calabriaformazione.it) che, non a caso, co-organizza l’evento.

Il Comitato scientifico è composto da Matteo Gorgone, Giorgio Nordo, Francesco Oliveri e Patrizia Rogolino del Dipartimento Mift dell’Università di Messina, Angela Misiano Martino del Planetario Pythagoras di Reggio Calabria, Romano Britti, Antonio Galletta e Carmelo Nucera di Calabria formazione.

In particolare, in questo primo incontro, il relatore, Giorgio Nordo dell’Università di Messina, illustrerà con uno stile semplice e colloquiale, la storia, i fondamenti teorici e le applicazioni della Geometria computazionale, una branca dell’Informatica che, anche se non lo notiamo, ci aiuta quotidianamente persino quando usiamo il nostro smartphone o utilizziamo Office.

Alla conclusione del ciclo di seminari, ai partecipanti verrà rilasciato un attestato di partecipazione e, per questo motivo, nonostante l’evento sia assolutamente gratuito e l’accesso sia aperto a tutti, è obbligatorio registrarsi e prenotare i posti mediante il modulo online disponibile all’indirizzo https://www.eventbrite.com/e/math-in-action-tickets-861809885567 oppure visitando il sito web ufficiale all’indirizzo www.mathinaction.it. (rrc)

REGGIO CALABRIA – Le Muse domani in trasferta al Parco degli Dei con Mariella Costa

Continuano gli appuntamenti domenicali dell’associazione Le Muse di Reggio Calabria. Domani, domenica 17 marzo, trasferta a Roccella Jonica per incontrare Mariella Costa che ha fondato il Parco degli Dei che sorge su un’ex area industriale nel Comune. Si tratta di una fabbrica di manufatti in cemento dismessa, rigenerata e trasformata in parco sculture. Al posto dei vecchi macchinari arrugginiti oggi ci sono ampie aree verdi costellati di arte in ogni sua forma: sculture in pietra locale, marmo e granito, in vetro, plastica, metallo, cemento.

Gli alti muri perimetrali un tempo grigi ed anonimi, sono divenuti sostegno di mosaici colorati e murales in 3D. Una sorta di scenografia che avvolge le opere scultoree. Gli interni ospitano dipinti ed opere delle più svariate cifre stilistiche create dalla poliedrica artista. Nello spazio artistico si trovano: un anfiteatro coloratissimo, la facciata di un tempio greco, un laghetto con annesso ruscello, un palchetto a forma di pianoforte.

Il luogo d’arte è aperto alle iniziative del territorio ed ha ospitato svariati eventi musicali, teatrali, televisivi o di semplici visite didattiche. Il parco, come il nome stesso scelto ci indica, è ispirato ai miti greci; l’area nella quale sorge è quella della Magna Grecia ed è quindi un modo per ricordare la storia, il passato glorioso.

Visitare il Museo a cielo aperto è come entrare in un libro di storia, una sorta di didattica storica che guida i fruitori in pagine antiche, ricordando le radici del posto. È un viaggio dell’uomo intorno all’uomo che inizia dalla preistoria con le opere primitiviste, prosegue con la mitologia greca, parte più curata ed evidente, per portare poi al cattolicesimo e finire con l’uomo contemporaneo nelle sue più svariate espressioni.

L’etica del luogo d’arte è la sostenibilità, infatti oltre ad essere oggetto di rigenerazione ambientale, è stato realizzato all’80% con materiale di riciclo. Oltre a sensibilizzare ai temi sociali con tantissime opere a tema. La manifestazione vedrà l’introduzione del presidente Muse Giuseppe Livoti e un intervento della vicepresidente Orsola Latella già dirigente scolastica mentre un breve momento di poesia sarà animato da Clara Condello delegata Muse laboratorio di Lettura interpretativa. (rrc)

PALMI (RC) – Applausi a scena aperta per Remo Girone al Teatro Manfroce

Standing ovation per Remo Girone che sul palcoscenico del teatro Manfroce di Palmi ha vestito i panni di Simon Wiesenthal. Scomparso nel 2005, sopravvissuto ai lager, Simon Wiesenthal aveva dedicato il resto della sua esistenza a dare la caccia ai responsabili dei crimini del regime nazista, consegnandone alla giustizia oltre mille.

“Il Cacciatore di Nazisti” è appunto il titolo dell’opera teatrale scritta e diretta da Giorgio Gallione e ispirata alla sua storia. L’intenso monologo interpretato da Remo Girone, noto per il ruolo di Tano Cariddi nella celebre serie televisiva La piovra, è stato proposto nell’ambito della rassegna Synergia 48, organizzata dell’associazione culturale Nicola Antonio Manfroce, presieduta da Antonio Gargano, e finanziata con l’avviso pubblico Promozione eventi culturali 2022 della Regione Calabria.

Rivive con Simon Wiesenthal, la storia dei tanti civili sterminati nei lager nazisti. Tra questi 6 milioni di ebrei. La sua attività di ricerca ha rappresentato un antidoto al negazionismo e all’oblio e anche un contributo essenziale all’affermazione della giustizia. «Se vuoi curare la malaria devi vivere in mezzo alla zanzare, dunque sarei stato molto più utile in Europa dove ho scelto di restare», diceva. Così “il nuovo Don Chisciotte” o “il James Bond ebreo”, come fu definito, iniziò la sua caccia che fu anche una raccolta di testimonianza perché ricordare era ed è doveroso e necessario.

Nello spettacolo di Giorgio Gallione, interpretato dal magistrale Remo Girone, il racconto avviene a ritroso, pur restando costantemente ancorato alla realtà di una storia che non è completamente finita. La scena è il suo ufficio, che non è solo la stanza e un archivio del Centro di documentazione ebraica da lui fondato ma è anche lo scrigno del dolore e dell’ingiustizia. Lì Simon Wiesenthal/Remo Girone muove i suoi passi nella storia, avvalendosi di libri che legge e di storie che rievoca. Attraverso il celebre e universale diario di Anna Frank, attraverso il diario di Masha Rolnikaite spinta dal dovere urgente di raccontare, attraverso le lettere trovate e custodite e le testimonianze raccolte e documentate, incede il passo nella storia di Simon Wiesenthal/Remo Girone.

Un passo che si imbatte in Karl Silberbauer il sottoufficiale della Gestapo responsabile dell’arresto di Anna Frank, in Franz Stangl comandante dei campi di Treblinka e Sobibor estradato dal Brasile, e in Adolf Eichmann l’uomo che pianificò “la soluzione finale”. Estradato dall’Argentina fu imputato in uno dei processi più importanti del secolo conclusosi con la sua condanna a morte per “crimini contro l’umanità”.

«Quali tempi sono questi, quando discorrere d’alberi è quasi un delitto/perché su troppe stragi comporta silenzio!», questi sono solo alcuni versi della poesia “A coloro che verranno”. Il drammaturgo tedesco, fondatore del teatro epico, Bertolt Brecht la scrisse nel 1939 per lasciare alle generazioni future il testimone del monito degli orrori del nazismo. Un’azione necessaria anche per Simon Wiesenthal/Remo Girone che, attraverso questi versi durante lo spettacolo, propone un viaggio intenso ed emozionante chiamando il pubblico alla responsabilità della memoria. «Non si può affidare tutto ai libri, è necessario diventare testimonianza vivente. È il racconto orale a tenere viva la memoria», dice. Dunque lo spettacolo diventa un vero e proprio atto di affidamento al pubblico affinché non dimentichi e non consenta ad altri di dimenticare.

«La memoria è fondamentale. Ricordo – racconta Remo Girone – che a scuola la storia si fermava agli inizi della Seconda Guerra mondiale, non arrivava alla Shoah. Invece i giovani devono recarsi ad Auschwitz e devono conoscere l’orrore che è stato perpetrato. Dalla storia si deve imparare anche se non tutti imparano. Ogni spettacolo per me è un tributo a questo dovere di memoria ma è anche un tunnel oscuro e buio dentro il quale devo necessariamente avventurarmi. La figura di Simone Wiesenthal è stata per me una scoperta. Non solo il rigore e l’austerità della ricerca ma anche l’ironia e lo spirito di una persona che conosceva l’Italia e che amava il prosciutto e il vino. A Stradella mi capitò di conoscere il figlio di un deportato che era stato in baracca con lui e con il quale era rimasto in contatto. Un incontro che mi permise di conoscere anche questi aspetti di Simon Wiesenthal e che mi ha dato l’onore di essere iscritto all’Associazione nazionale dei deportati Italiani nei campi», racconta ancora Remo Girone che poi si sofferma sul suo rapporto con la Calabria.

«A questa terra ospitale e accoglienza mi lega la profonda amicizia avuta con Pino Sposato, che oggi non c’è più, e con i suoi fratelli di Crotone. Inoltre io sono nato in Africa, in Eritrea. Nel luogo in cui sono cresciuto c’è un solo negozio alimentare che era gestito da un calabrese che si chiamava Romeo. Io ero davvero molto amico del figlio Augusto che ricordo con tanto affetto», così conclude Remo Girone. (rrc)

REGGIO CALABRIA – Il Comune aderisce alla Giornata nazionale per la lotta contro i Disturbi alimentari

Il Comune di Reggio Calabria aderisce alla Giornata nazionale per la lotta contro i Disturbi alimentari aderendo alla campagna Never Give Up promossa dall’omonima associazione insieme ad Anci, che punta i riflettori su patologie spesso silenziose ma purtroppo molto diffuse, in particolare tra i giovani.

Alcuni dati recenti affermano che i disturbi alimentari, nello specifico anoressia e bulimia, risultano la prima causa di morte tra gli adolescenti e purtroppo la situazione si è ulteriormente aggravata a seguito della pandemia. In Italia 2.665.000 adolescenti hanno problemi con cibo, peso e immagine corporea e solo il 10% riesce a chiedere aiuto e lo fa mediamente dopo tre anni dai primi sintomi. La famiglia costituisce, insieme alla scuola, uno dei primi luoghi dove tali disturbi possono essere intercettati e affrontati tempestivamente, grazie a segnali che danno evidenza del disagio.

La città di Reggio Calabria, con il sindaco Giuseppe Falcomatà ed i consiglieri delegati Massimiliano Merenda e Giuseppe Cuzzocrea, ha deciso di aderire alla campagna promossa da Anci, illuminando di lilla, colore simbolo della battaglia ai disturbi alimentari, il Monumento ai Caduti sul Lungomare Italo Falcomatà, uno degli scorci più suggestivi del centro cittadino.

«Un segno di attenzione – affermano i rappresentanti di Palazzo San Giorgio – e di condivisione con tante altre città italiane che si sono dichiarate disponibili ad aderire ad un progetto che richiama le istituzioni, ed in generale l’intera comunità, il mondo della scuola e le famiglie, all’importanza di cogliere i segnali che provengono dai nostri ragazzi, sostenerli e supportarli di fronte al male oscuro dei disturbi alimentari».

«I ragazzi sappiano che le istituzioni sono al loro fianco, comprendano l’importanza di condividere i problemi con chi gli sta intorno, con genitori, insegnanti, amici, affinché si possa intervenire in maniera competente ed evitare che la situazione possa degenerare. Sembra scontato – concludono – ma per tante ragazze e ragazzi non lo è affatto, ed attraverso campagne come questa possiamo risvegliare l’attenzione di tutti su un problema spesso sottovalutato, ma purtroppo molto diffuso». (rrc)

SALINE JONICHE (RC) – Gli alunni del Montebello Jonico-Motta San Giovanni in scena con Aggiungi un posto a tavola

Gli alunni dell’istituto comprensivo Montebello Jonico-Motta San Giovanni di Saline Joniche hanno portato in scena Aggiungi un posto a tavola.

Le ragazze e i ragazzi si sono esibiti nella celeberrima opera teatrale di Pietro Garinei e Sandro Giovannini al teatro dell’Access point di Roghudi.

Grazie alla guida attenta delle professoresse Francesca Rappoccio e Tiziana Zampaglione e all’intuizione della dirigente scolastica Margherita Sergi, le allieve e gli allievi della secondaria si sono trasformati, per un giorno, in attrici e attori per far rivivere la storia che narra le avventure di don Silvestro, il parroco di un paesino di montagna, che un giorno riceve una telefonata inaspettata: Dio in persona lo incarica di costruire una nuova arca per affrontare l’imminente secondo diluvio universale.

Ma ecco i nomi della “compagnia teatrale scolastica” che ha riempito il palcoscenico dell’Access point di Roghudi: Claudia Moschella, Sofia Ricciardi, Giusy Laganà, Francesca Caridi, Sara Sgro, Marta Dascola, Carmelina Manti, Gabriella Zaccuri, Ludovica Zampaglione, Francesca Fallara, Antonietta Ambrogio, Sofia Macheda e Natasha Verduci.

E, ancora, nel ruolo di Agostino: Antonio Filice; nel ruolo del gendarme Matteo Fallara; nel ruolo del cardinale Agenor Verduci; nel ruolo di Mustafà Paolo Foti.

E, poi, nel ruolo di Consolazione Asia Mangiola; nel ruolo di Toto Leonardo Pugliese; in quello di Ortensia Giulia Tripodi; nel ruolo di Crispino, sindaco del paese, Giacomo Manti; nel ruolo di Clementina Martina Fallara; nel ruolo di Dio Germano Verduci e nel ruolo di don Silvestro Vincenzo Verduci. Mentre Angelo Schiavone e Matilde Foti, infine, erano gli ospiti invitati e ospitati a tavola.

Tutti si sono alternati sulla scena davanti ai rappresentanti dell’amministrazione comunale di Roghudi, guidata dal sindaco Pierpaolo Zavettieri; dei docenti dell’Istituto comprensivo; del personale non docente; dei loro genitori e parenti e del parroco della chiesa del Santissimo Salvatore di Saline Joniche, don Danilo Nocera. (rrc)

ROSARNO (RC) – Anche il prefetto Vaccaro alla Giornata internazionale della donna

di CATERINA RESTUCCIA – È stata un’idea originale di Emanuela Porretta, consigliere comunale di Rosarno, ricordare la giornata internazionale dell’otto marzo nell’auditorium in via Umberto e la nuova amministrazione ha subito accolto la proposta rendendola reale. Tema dell’incontro è stato “Uguali e diverse, insieme?”.

Un momento di confronto con le donne che nella comunità rosarnese sono ormai ospiti da tempo e che, seppur giunte da lidi e luoghi diversi e distanti, si sono perfettamente integrate, hanno contribuito alla crescita della cultura del posto, offrendo le proprie qualità e mettendole a servizio delle altre e degli altri.

Sono state proprio alcune delle loro esperienze a fare testimonianza alla serata, a partire dagli intermezzi musicali intonati dalle dolci note di Irina Mironova – Chorna e a completare con la bella dichiarazione di integrazione sociale e culturale di Elizabeth Serwaa, che sull’alta pedana dell’auditorium ha portato con sé le sue piccole.

Ha aperto l’evento con i doverosi saluti istituzionali il dott. Pasquale Cutrì, sindaco della città, che ha voluto personalmente omaggiare tutte le personalità femminili presenti invitate e ospitate.
E come tra le “donne da evidenziare e celebrare” non poteva mancare la giovanissima Asia Caserta, rosarnese a pieno titolo e allo stesso pieno titolo Campionessa Nazionale di Kickboxing.

Mentre a suggellare con pugno deciso e orgoglioso non poteva non essere il primo prefetto donna di Reggio Calabria la dott.ssa Clara Vaccaro.

Due primi posti, due primi traguardi che a Rosarno devono dire qualcosa certamente, perché dalla città magnogreca, nota per i bei volti medmei delle belle figure femminili, debba essere maggiormente più acclamato il diritto alla felicità per tutte le donne.

Legati insieme i due messaggi delle donne eccezionali della serata, il primo della dott.ssa Vaccaro che ha suggerito alle donne coraggio per il raggiungimento dei propri sogni ed il secondo ancora più personale e intimo della campionessa Caserta.

E quando le sono state chieste emozioni e reazioni al riconoscimento ricevuto, quest’ultima con voce davvero genuina e fresca ci ha così dichiarato «Per me è stata un’immensa gioia aver partecipato a questo evento e soprattutto è stato importante aver potuto incentivare le donne come me a farsi valere e lottare per raggiungere i propri obbiettivi. Bisogna mettersi costantemente alla prova senza farsi scoraggiare dalla maggioranza maschile, perché noi donne siamo più forti di quanto non pensiamo».

Determinata e fiduciosa la giovane ha poi proseguito, confessando in sintesi le proprie dure esperienze «Ho dovuto affrontare molte sfide e molte ingiustizie nel mio sport, ma ci ho messo sempre costanza e desiderio per realizzare il mio sogno. Mi sono allenata duramente con molti sacrifici, come donna, anche se giovane, mi sono fatta valere anche contro un ragazzo. Ci siamo sfidati sul ring di Taranto e lí ho capito che non ci vuole solo forza ma anche tanta capacità razionale, lì ricevetti la mia prima grande soddisfazione».

Con questo momento di ricordo e di stimolo alle donne, l’amministrazione ha dato mostra di sé anche accogliendo un’elegante cornice artistica con l’esposizione di alcuni dipinti selezionati ad hoc di artiste locali: Gioconda Cutrì, Rosalia Ozimo, Liliana Saffioti, Ilaria Spataro, Maria Grazia Spataro e la compianta e storica Nunzia Staltari. (cr)

REGGIO CALABRIA – La campagna nazionale sul riconoscimento dei diritti del nascituro arriva in città

Il movimento Pro Vita & Famiglia ha avviato una campagna di affissioni da oggi anche a Reggio Calabria, già partita nelle settimane scorse a Roma e che interesserà tutte le città italiane, con il messaggio «9 biologi su 10 mi riconoscono come un essere umano. E tu?» e l’immagine di un embrione.

«Il 96% dei biologi – dicono – su un totale di oltre 5.500 specialisti intervistati, riconosce l’umanità del concepito e che la vita inizia nel momento della fecondazione. La scienza, dunque, dice in modo incontrovertibile che il nascituro è uno di noi e da qui la politica italiana deve partire, per adeguare la legge alla scienza e riconoscere la capacità giuridica e l’umanità del concepito. Chiediamo al Parlamento, in particolare, di approvare i disegni di legge come quelli dei senatori Menia (FdI), Gasparri (FI) e Romeo (Lega), già presentati al Senato, alcuni dei quali propongono di modificare l’articolo 1 del codice civile al fine di riconoscere proprio la capacità giuridica del concepito».

Continua la nota: «Vogliamo sensibilizzare l’opinione pubblica e la politica su ciò che dice la scienza in merito al riconoscimento dell’umanità del concepito. La ricerca da cui abbiamo preso i dati, “The Scientific Consensus on When a Human’s Life Begins”, pubblicata su “Issues in Law & Medicine” nel 2021, ha coinvolto 5.577 biologi di 1.058 istituzioni accademiche di tutto il mondo, e proprio di recente abbiamo appurato, con un nostro Sondaggio nazionale, come gli italiani siano d’accordo, poiché ben il 64% è favorevole al riconoscimento dei diritti inviolabili dell’uomo anche ai nascituri».

«La nostra campagna – conclude il movimento Pro Vita & Famiglia – vuole quindi contribuire a una vera e propria metamorfosi culturale e sociale che riconosca la persona umana fin dal concepimento, promuovendo una società davvero inclusiva e rispettosa della dignità di tutti gli esseri umani a prescindere dalle dimensioni e dall’età. Non c’è un prima o un dopo: i diritti umani nascono nel grembo materno». (rrc)

REGGIO CALABRIA – Escursione di “Gente in Aspromonte” alla Fortezza di Roccella Ionica e Torre Galea

L’associazione escursionistica “Gente in Aspromonte” propone, per domenica 17 marzo, un itinerario che riguarda la Fortezza di Roccella Ionica e Torre Galea.

Il Castello, posto su una rocca a picco che guarda il mare, era una fortezza inespugnabile tanto che neanche i Turchi di Dragut Pascià nel 1553, i quali pur saccheggiarono Reggio e dintorni, riuscirono a scalfirla. Essi, al contrario, subirono gravi perdite e la distruzione di buona parte delle centocinquanta galere con le quali si erano presentati nello specchio d’acqua sottostante il maniero.

Si ritorna indietro per una breve visita alla Torre di Pizzofalcone. La Torre di Pizzofalcone è un luogo storico e una popolare attrazione turistica. Durante la tua visita conoscerai molti fatti storici interessanti su questo luogo. La Torre di Pizzofalcone è un luogo storico e una popolare attrazione turistica.

La vista circostante è mozzafiato. Devi percorrere una certa distanza per raggiungere la torre, un fatto che dovresti tenere a mente quando scegli le tue calzature. L’architettura della torre è piuttosto bella e ti godrai l’ambiente circostante. Dalla cima della torre avrete una bellissima vista sui dintorni.

Ci si renderà conto del suo valore una volta che visiterai questo posto. Usciti dalla torre ci immettiamo in un piccolo sentiero che costeggia il Santuario della Madonna delle Grazie, la Madonna delle Grazie è la patrona dei pescatori roccellesi i quali, in segno di devozione, portano a spalla la statua per le vie del paese a piedi nudi e nella loro caratteristica divisa.

Complesso edilizio fortificato, qualificato comunemente come Torre e che più propriamente dovrebbe chiamarsi Castello, costituito da un trittico di altissime Torri con basi a scarpata di cui due a pianta circolare e quindi cilindriche, rastremata in alto, e la terza a pianta quadrata, munita di ponte levatoio: il tutto in conformità dello schema tradizionale, ossia del modello formale dei Castelli.

È uno dei più belli, arditi e singolari della Calabria, ed è sito nelle adiacenze dell’abitato civico di Marina di Gioiosa Ionica, a circa un miglio dalla Torre del Cavallaro, in seno al vecchio feudo della Galea.

Lasciate le macchine al Teatro al Castello si percorre circa 400 metri sul Viale della Libertà in prossimità della cabina elettrica si prende il sentiero che sale verso contrada Petrusu, dopo circa 500 metri alle prime case, si prende il sentiero a sinistra che dolcemente sale, dopo circa 700 metri ci immettiamo sulla strada che sale verso il Bosco Catalano, si prosegue a destra dopo circa 20 minuti si arriva in Contrada Calcinara.

Da qui il sentiero corre a mezza costa, passando accanto a campi ormai abbandonati e in mezzo alla macchia mediterranea, in altri tratti campi coltivati in vigneto e uliveto.

In particolari giochi di luce e la possibilità di veder sorgere il sole dal mare rendono Roccella un luogo magico di per sé: ma il suo bel lungomare, i costoni di roccia che sembrano suddividere una spiaggia dall’altra, arrivando in alcuni punti sino alla battigia, ed il maestoso Castello Normanno che domina la città contribuiscono a creare un’atmosfera unica, certamente da provare! Guardando Roccella Ionica dalla spiaggia potrete ammirare anche il fitto Bosco Catalano che incornicia le colline e la Torre Pizzofalcone, uno dei simboli della città. Riprendendo la strada principale si incomincia a scendere dopo circa 30 minuti siamo alle prime case, una piccola deviazione che ci porta all’interno del Castello. (rrc)