REGGIO – Odio e ingiurie contro Maria Antonietta Rositani, la denuncia del Comitato di sostegno

Il Comitato di sostegno a Maria Antonietta Rositani, denuncia un episodio di odio e diffamazione contro Maria Antonietta Rositani, avvenuto a seguito di un commento che la stessa aveva fatto sulla partecipazione del cantante Junior Cally al Festival di Sanremo.

Nonostante il Comitato – e la famiglia nei giorni scorsi – abbia denunciato il post alla Polizia Postale, quello è ancora lì, pubblico, alla portata di tutti. La beffa arriva anche da Facebook che, nonostante la segnalazione, non ha rimosso il post, segnalato come ‘incitamento all’odio e alla violenza’ in quanto non rientra tra i loro standard per la rimozione.

«Siamo consapevoli – si legge nella risposta di Facebook – che il contenuto potrebbe risultare offensivo o doloroso. Facebook è una community globale: le persone si esprimono in modi diversi, ma noi rimuoviamo, esclusivamente, i contenuti che non rispettano i nostri standard».

«Il Comitato – si legge in una nota – è pronto ad agire presso i Ministeri e Autorità Competenti per la  condotta diffamatoria, offensiva e perdurante posta in essere dal post pubblicato su Facebook quale mezzo potenzialmente in grado di coinvolgere un numero indeterminato di persone a danno di Maria Antonietta Rositani».

«Il comitato – prosegue la nota – esprime solidarietà e vicinanza alla Rositani, scossa e amareggiata dalla vicenda, ancora ricoverata all’ospedale metropolitano di Reggio Calabria dove sta combattendo la sua battaglia per ritrovare condizioni di salute minime. Il comitato, ha avviato una raccolta fondi per permetterle di potere fare fronte alle costosi spese di chirurgia plastica e di altri interventi a cui dovrà essere sottoposta».

«Il comitato preannuncia una conferenza stampa – conclude la nota – nella quale ringrazierà le Associazioni e i singoli cittadini  che hanno donato chiedendo l’anonimato e che hanno permesso di costituire un primo fondo che è nella disponibilità della famiglia Rositani. Il comitato riprenderà la raccolta fondi attraverso   la piattaforma dedicata di banca etica». (rrc)

 

REGGIO – Il libro di Carmen Ferrara su Immigrazione e accoglienza

Oggi, alle 18.30 il circolo Arcigay “I Due Mari” di Reggio Calabria presenta presso “Zio Fedele” (via Zaleuco 21) alle 18.30 il libro Orientamento sessuale e identità di genere immigrazione e accoglienza di Carmen Ferrara. Modera la giornalista Paola Suraci, intervengono Valentina Tripepi consigliera dell’Arcigay e l’autrice Carmen Ferrara.
L’autrice nel suo saggio affronta il tema delle migrazioni e richieste di protezione internazionale per motivi di orientamento sessuale e identità di genere attraverso il Mediterraneo e lo fa in una duplice veste: quella della ricercatrice e dell’attivista.

Carmen Ferrara, laureata in Relazioni Internazionali e Analisi di Scenario è ricercatrice junior presso il centro di ricerca britannico GenPol – Gender & Policy Insights. Coordina lo sportello “Migra-Antinoo”, servizio di Antinoo Arcigay Napoli per il supporto a migranti, apolidi, richiedenti asilo e rifugiati LGBTI.
“Orientamento sessuale e identità di genere” è la sua prima monografia, contenente la sua tesi di laurea in Geopolitica del Mediterraneo. (rrc)

REGGIO – Il dott. Bruno Megale è il nuovo Questore di Reggio Calabria

È il dott. Bruno Megale il nuovo Questore di Reggio Calabria, subentrando a Maurizio Vallone che, dal 1° ottobre, ricoprirà un «importante ruolo al Dipartimento della Sicurezza» ha spiegato il Questore Vallone, in attesa della formalizzazione del trasferimento.

Nel frattempo, il Questore, a margine della conferenza stampa per illustrare i contenuti e i particolari dell’ennesimo colpo alle cosche di ‘ndrangheta, i nove arresti nell’ambito dell’operazione Eyphemos, ha voluto salutare «la città di Reggio che mi ha accolto in maniera straordinaria, a braccia aperte».

«Qui – ha aggiunto – ho incontrato bellissime persone e tanta, tanta gente perbene. Qui c’è anche un’imprenditoria che ha una gran voglia di fare bene, seppure in un territorio difficile e pieno di insidie, e tutti coloro che sono impegnati nel sociale spendendosi al servizio di chi è in difficoltà».

Il Questore Vallone, inoltre, ha voluto ringraziare il prefetto Massimo Mariani, il procuratore Giovanni Bombardieri, e i suoi collaboratori, «una squadra eccezionale».

Il dott. Megale, già Questore di Caltanissetta (il più giovane questore d’Italia) ed esperto in materia di antiterrorismo, con vari riconoscimenti a livello internazionale, farà dunque ritorno nella sua città natale.

Il consigliere regionale Tilde Minasi ha voluto ringraziare «per l’impegno profuso sul territorio, il questore Maurizio Vallone che si congeda dalla città per un nuovo prestigioso incarico» e ha salutato l’arrivo del dott. Megale, «un nostro nostro concittadino ritorna in riva allo Stretto con la responsabilità di un ruolo molto significativo, e porta in dote la sua professionalità e un palmares importante essendo stato il più giovane questore di Italia ed avendo ottenuto diversi riconoscimenti anche di livello internazionale per il suo apporto all’antiterrorismo».

«Siamo certi – ha aggiunto – che la sua esperienza, la sua conoscenza del contesto reggino, saranno un valore aggiunto al prezioso lavoro delle Forze dell’Ordine, sempre in prima linea e garanzia costante di sicurezza e tutela della popolazione. Al neo questore Megale giungano i migliori auguri per l’avvio di questo percorso professionale nella sua terra natia».

Anche il senatore forzista Marco Siclari, dopo aver rivolto un «sentito grazie» al Questore Vallone per l’egregio lavoro svolto anche nell’emergenza Covid, ha voluto porgere «le mie congratulazioni per il prestigioso incarico che andrà a ricoprire al dipartimento. Un sincero benvenuto al nuovo Questore dott. Megale, reggino, sicuro che svolgerà l’importante e delicato ruolo nel migliore dei modi, esprimendo al massimo la sua riconosciuta professionalità». (rrc)

In copertina, foto di seguonews.it

 

REGGIO – Sabato il libro “Edipo a Berlino”

Sabato 3 ottobre, a Reggio, alle 17.30, a Spazio Teatro, la presentazione del libro Edipo a Berlino… l’identità e la sua assenza di Francesca Veltri.

L’evento è organizzato dall’Associazione Culturale Spazio Teatro, e vedrà il drammaturgo Curo Lenti, la storica e autrice della postfazione Alessandra Lorini dialogare con l’autrice.

I commenti musicali e le letture sono a cura di Aldo GurnariMaria Gurnari.

L’evento, infine, sarà a numero chiuso e ci si dovrà prenotare entro il 1° ottobre al 339/2738564. (rrc)

La Commissione speciale di Vigilanza approva il rendiconto finanziario 2019

In Consiglio regionale della Calabria, la Commissione speciale di Vigilanza, presieduta dal consigliere Domenico Giannetta, ha approvato, all’unanimità, la relazione sul  Rendiconto dell’esercizio finanziario 2019 e quella sulla gestione del Consiglio Regionale, che è stata illustrata dal dirigente del Settore Bilancio e Ragioneria, Maurizio Alessandro Praticò

L’organismo consiliare ha proseguito i lavori con l’audizione del direttore Gestione Risorse Economiche Finanziarie, Giuseppe Corea in merito alla situazione finanziaria ed amministrativo – gestionale dell’Asp di Reggio Calabria. Per l’Asp di Cosenza, sono intervenuti il commissario straordinario Simonetta Cinzia Bettelini ed il dirigente Ufficio Bilancio, Nicola Mastrota.

 «Abbiamo aperto – ha dichiarato il consigliere regionale Domenico Giannetta – una importante pagina sulla sanità calabrese ed è stata l’occasione per riflettere sui diversi punti critici di un sistema che è il frutto di tante gestioni. Situazioni datate nel tempo sulle quali, più che mai, oggi, occorre fare squadra, superando steccati e barriere politiche».

«Tutto questo – ha specificato – nello spirito della Commissione che mi onoro di dirigere, che non è quello ‘inquisitorio’, ma di analisi e stimolo per potere agire in modo più incisivo e propositivo sui tanti problemi del nostro territorio. La sanità resta una priorità ed alcuni dati, oggetto del confronto odierno, disegnano un quadro sicuramente poco incoraggiante. Significativo, al riguardo, è che una massa debitoria importante accomuni le città di Reggio, con un passivo circa 980 milioni di euro, e di Cosenza, il cui debito si attesta a circa 564 milioni di euro».

«Pertanto, a questo punto – ha concluso Giannetta – verrebbe proprio da dire che se Atene piange, Sparta certamente non ride». (rrm)

A REGGIO, FALCOMATÀ VERSO LA VITTORIA
SALVO UN COLPO DI CORAGGIO DI MINICUCI

di SANTO STRATI – Reggio è una città divisa a metà. Facile ricavarlo e intuirlo dai risultati del primo turno delle Comunali: i tre punti di distacco di Falcomatà da Minicuci non indicano un fossato invalicabile, anzi potrebbero persino indurre a qualche ottimistica ripresa da parte del centro-destra. Ma non è così. Molti, tanti reggini hanno già deciso di riconfermare la fiducia al figlio di Italo, il sindaco della primavera reggina, di concedergli quel “secondo tempo” che Giuseppe Falcomatà ha chiesto con convinzione e con un po’ di spavalderia che lo ha sempre caratterizzato.

La controparte, l’avv. Antonio Minicuci, familiarmente chiamato da tutti Nino, sconta un peccato originale da cui è difficile mondarsi: per gran parte dei reggini è «l’uomo di Salvini», quindi votarlo significa aprire le porte, anzi spalancarle, a una Lega (non più Nord) ma per questo non meno insidiosa e pericolosa per tutto il Meridione, visti i principi ispiratori. In realtà, Minicuci ha tentato in tutti i modi di chiarire che la sua è stata una scelta fatta in nome di competenze e capacità (il sindaco di Genova Bucci – dove Minicuci era segretario generale del Comune – si è sperticato in elogi) e ha rivendicato la sua “non appartenenza” alla Lega. Conosce molto bene Salvini che lo apprezza tanto da averlo indicato, anzi imposto, agli alleati come «l’uomo giusto per Reggio», ma lui non si dichiara leghista, né tantomeno – dice – ha mai «preso la tessera del partito».

È stato facile, per Falcomatà – che ieri ha incassato un appello a suo favore di intellettuali e professionisti reggini, alcuni lontani da anni da Reggio, che chiamano alla mobilitazione contro la Lega – è stato un gioco da ragazzi cavalcare questo leit-motiv contro Minicuci.

E dire che, in genere, qualsiasi sfidante ha dalla sua il vantaggio di non avere nulla da farsi rimproverare, al contrario di chi ha amministrato – nel bene o nel male – una città. Ma è stato un vantaggio che Minicuci non ha saputo sfruttare e, onestamente, non sarebbero mancati gli argomenti su cui sfidare in un pubblico confronto (che a tutt’oggi non c’è mai stato) il sindaco uscente.

Falcomatà ha ereditato una città in pre-dissesto, questo bisogna riconoscerlo, e in diverse occasioni ha fatto miracoli per non dichiarare il crack, ma sono molte le cose che dovrebbe farsi perdonare, impegnandosi, prima ancora del voto finale del 4 e 5 ottobre – di portare a termine situazioni che richiedono spalle forti e capacità decisionale: l’aeroporto, il turismo, il lido comunale, i depuratori, il PalaGiustizia, senza dimenticare la piaga numero uno di Reggio, i rifiuti. Non basterà palleggiare le responsabilità di una città sporchissima al limite del rischio epidemia con la Regione o terzi corresponsabili, servono misure urgenti e radicali, di cui – per la verità – non si vede traccia nel programma. Poi dovrebbe, Falcomatà (ma anche Minicuci) presentare subito la squadra di governo che ciascuno ha in mente: lo abbiamo scritto qualche giorno fa, la Giunta che convincerà di più i reggini determinerà la vittoria di uno dei due sfidanti. E persino l’arcivescovo Giuseppe Fiorini Morosini ha ripreso l’argomento, senza voler dare indicazioni di natiura politica, riconoscendo la necessità per i cittadini di conoscere in anticipo i nomi della futura Giunta che ciascuno dei candidati ha in mente di formare, in modo da poter scegliere con obiettività e convinzione.

Ma nessuno dei due sfidanti pare disposto a cogliere tale appello. Sembra che la Giunta sia l’ultimo dei problemi, in questa cattivissima campagna elettorale dove si è visto di tutto, con prevalenza di scambio di insulti e contumelie tra i vari candidati, senza uno straccio di discussione sulle idee dell’una e dell’altra parte.

Quindi, a furor di popolo, Falcomatà riceverà il secondo mandato, vincendo facilmente su un centro-destra che, lo scorso dicembre, sembrava avere la vittoria a tavolino. Troppi errori di una coalizione che ancora non ha deciso cosa farà da grande, là dove – comunque vada – l’opposizione è il sale della democrazia e non una maledizione, come qualcuno incredibilmente arriva a pensare.

Falcomatà ha giocato da professionista le sue carte, con diverse mosse ad effetto e annunci forse troppo ottimistici sul dissesto che si allontana, ma non ha avuto dall’altra parte un avversario in grado di fronteggiarlo in modo adeguato.

L’uomo sbagliato nel posto sbagliato? Non è proprio così, Minicuci non è il diavolo, ma un uomo di apparato che conosce bene la macchina amministrativa e sa farla funzionare: è stato il metodo della sua candidatura che ha fatto saltare i nervi ai reggini, abituati a tutto e spesso indulgenti anche di fronte a gravi lacune di competenza e capacità, ma inesorabili a rifiutare imposizioni dall’alto. Figurarsi poi da Salvini.

Il Capitano, da quando ha mollato l’anno scorso in agosto il Governo gialloverde, a quanto pare continua a non azzeccarne una: ha deciso di “imporre” il suo candidato in una città che sconosce la Lega (alle comunali ha preso meno di Klaus Davi, appena il 4%) e che pur avendo molte simpatie a destra si è sparigliata sul personaggio.

Persino Cicico Cannizzaro, grande mago delle preferenze di Forza Italia non solo a Reggio ma in buona parte della Regione, in un primo tempo, si era schierato contro Minicuci, salvo poi a ritrattare tutto e farlo diventare – a un tratto – «l’uomo giusto per Reggio», con buona pace dei consiglieri comunali di Forza Italia che avevano annunciato il ritiro in caso di conferma della candidatura.

Ma Minicuci è un uomo della Lega? La domanda non è leziosa, perché – a sentire i sottovoce che circolano a Reggio –  avrebbe una via d’uscita da questa sconfitta imminente. Ma serve coraggio, tanto coraggio. Minicuci deve trovare la forza di dire a Salvini che la Lega a Reggio non esiste e difficilmente avrà progressi futuri, quindi occorre rinunciare a qualsiasi mira espansionistica a Sud, perché, comunque l’aria dello Stretto non fa per lui. E comunicargli – convintamente – che l’unica via di uscita da questa situazione sarebbe quella di proporre una Giunta con elementi esterni, provenienti dalla società civile. Tanto per fare nomi e cognomi: Angela Marcianò vicesindaco, Eduardo Lamberti Castronuovo assessore a Cultura e Legalità (incarico portato egregiamente a termine nella passata Amministrazione Provinciale), Klaus Davi assessore a Turismo e Reputazione. Tre personaggi in grado si sdoganarlo dalla Lega e liberarlo dall’immagine di “uomo di Salvini”. Tre personaggi apprezzati in città e garanzia di correttezza e legalità. Con il bagaglio di voti (escludendo Lamberti che non era candidato) sufficienti a garantire un’ampia vittoria.

Ma è un’ipotesi suggestiva, quanto irrealizzabile per una serie di motivi. La Marcianò ha scritto una lettera ai reggini per ringraziarli e rassicurarli che non accetterebbe mai di entrare in Giunta con Minicuci, per seguire il progetto politico Impegno per Reggio al quale intende dare seguito sulla scorta dei 13.165 voti ricevuti.

Rispettando al massimo le scelte della Marcianò, non si può non notare come questa – pur suggestiva – ipotesi in realtà sarebbe la legittimazione di “nuovo corso” per la città. La Marcianò sottovaluta il significato di un ruolo che avrebbe un grande rilievo proprio per la sue capacità e competenze. Senza contare che, accettando di fare il vicesindaco, avrebbe liberato un posto a una sua lista in Consiglio comunale soffocando i mugugni di candidati che si sono sentiti abbandonati dopo l’appello al voto disgiunto, personale e non di lista.

Sempre, nel campo della suggestioni, viene da pensare che con tre indipendenti in Giunta col cavolo viene fuori la trazione leghista di una qualsiasi amministrazione locale. A guadagnarne è semmai la città che recupera forze capaci e intelligenti per amministrare. E se Klaus Davi non escluderebbe questa via, il dott. Lamberti Castronuovo – convitato di pietra di queste elezioni – è rimasto a guardare, intuendo già che una mossa anti-Salvini, il mite Minicuci non la farebbe mai. Anche perché gli manca il coraggio di rompere con la Lega e di affrontare il fuoco (amico) degli alleati sulle scelte future della Giunta.

Bastano queste ragioni per far dormire sonni tranquilli a Falcomatà e fargli stravincere il ballottaggio. Con l’augurio che le promesse di questi giorni (non quelle della campagna elettorale) trovino realizzazione, con soddisfazione di quanti gli rinnoveranno la fiducia, ma anche per far pentire quanti gliela negheranno.

La città deve ripartire da zero: servono intelligenza, capacità e competenze. Le prime due Falcomatà ha mostrato di averle, per le competenze basta saper scegliere la squadra giusta ad amministrare una città difficile e piena di contraddizioni come Reggio. (s)

Reggio: Angela Marcianò analisi di un fenomeno mancato. E il suo messaggio ai reggini

Angela Marcianò entra in Consiglio comunale a Reggio per appena 270 voti: effetto della ricerca esasperata del voto disgiunto. Ecco l’analisi di Calabria.Live di un fenomeno mancato.

La chiave di lettura sta tutta in un post pubblicato da Angela Marcianò sulla sua pagina facebook mercoledì 16 settembre alle 12,47, dal titolo “Il voto disgiunto”, accompagnato da un video di 52” che spiegava come votare una lista di uno schieramento avverso e nello stesso tempo votare come sindaco la “professoressa terribile”.

Con quel post, la Marcianò ha lanciato un messaggio ambiguo a coloro che la seguono su fb, nei fatti ha mollato le proprie liste e puntato esclusivamente su un consenso personale che è puntualmente arrivato, anche se non nelle proporzioni che il suo staff si aspettava, tanto da favoleggiare addirittura un’entrata al  ballottaggio.

Il risultato è sotto gli occhi di tutti. Angela Marcianò è stata votata da 13.165 reggini, quasi il 14%, una percentuale enorme per una candidata che ha sciolto le riserve solo poche settimane prima della presentazione delle liste. Il problema è che le sue quattro liste si sono fermate ad un deludente 6,51%, qualcosa come più di 7.000 voti in meno della candidata a sindaco. Solo per un soffio, appena 270 voti, una delle liste collegata alla Marcianò ha superato lo sbarramento del 3%, consentendo alla candidata sindaco non eletta di entrare in Consiglio comunale.

Con quel post ambiguo – e certamente non gradito ai suoi stessi candidati – la “prof” ha rischiato seriamente di non entrare in Consiglio comunale, dilapidando il consenso e l’entusiasmo che pure è riuscita a suscitare attorno alla sua persona.

Anche un candidato alle prime armi non avrebbe commesso questo grossolano errore. Avrebbe semmai dovuto chiedere un voto per le sue liste e per i suoi candidati, dando il senso della squadra, del “noi” anziché dell’”io”.

La Marcianò, alla quale dobbiamo dare atto di avere intercettato la delusione e l’insofferenza dei reggini rispetto al sistema politico locale, non solo non ha preso atto di tale errore, ma lo ha addirittura aggravato con il post di ringraziamento pubblicato nella mattinata del 26 settembre (che riportiamo di seguito), nel passaggio in cui si lamenta che il video sul voto disgiunto non è stato sufficientemente divulgato dalle televisioni locali. Ammette in un certo senso che la ricerca del voto disgiunto è stata una precisa strategia e non frutto di ingenuità o scarsa esperienza politica.

Alla “prof” non mancano coraggio e passione politica. Ha sfidato tutti ed ha subito anche inaccettabili offese e oltraggi durante questa brutta campagna elettorale. Rischia però di essere un fenomeno politico passeggero. Con questi presupposti sarà difficile per la Marcianò costruire l’annunciato movimento per dare un seguito alla sua esperienza elettorale. Il sacrificio dei suoi candidati l’ha portata in Consiglio dove, evidentemente, farà valere le sue indiscusse qualità di docente e di politica. Ma per essere leader davvero c’è bisogno di altro. Il fenomeno, almeno per il momento, sembra evaporato. La sua giovane età le permetterà quasi certamente di avere un’altra occasione. Provaci ancora prof, come recita la fiction Rai. Ma sostituisca all’”io”, il “noi”. (dr)

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«Siamo noi il primo partito»

Ecco il messaggio ai reggini diffuso da Angela Marcianò sui social questa mattina (sabato 26 settembre).

Mia cara REGGIO è stato bellissimo battersi per Te !

L’ho fatto per i Tuoi figli migliori, per le mamme, per i bambini, per gli anziani, per quelli che, pur amandoTi, hanno dovuto lasciarti.

La nostra campagna elettorale per la Città ha profumato di fierezza e di orgoglio all’insegna della vera identità Reggina.

Ma, come ho sempre fatto, oggi più che mai devo ribadire quanto ho affermato in tutte le sedi pubbliche, senza arretrare di un passo davanti a niente e nessuno, anche quando il mio scomodo impegno mi ha comportato lo scotto di pesanti e ingiuste conseguenze personali.

‘Ndrangheta e Massoneria deviata continuano a determinare le sorti della Città, ma stavolta, come mai prima è successo nella storia di Reggio, noi da soli, con il nostro solitario coraggio di persone isolate, le abbiamo svilite e umiliate, anche se ci è mancata la forza per sconfiggerle.

Abbiamo ridicolizzato tutti coloro che hanno cercato di sminuire la forza dirompente del nostro messaggio di libertà e di indipendenza.

Adesso, a campagna elettorale finita, non posso che “ ringraziare” tutti coloro che hanno censurato ogni singola quotidiana iniziativa volta a far emergere un’alternativa per il bene della Città.

Siamo stati circondati dall’ostilità e dall’ostracismo, non è stato pubblicato né mandato in onda nulla che ci riguardasse e divulgasse le nostre idee, se non e soltanto le offese volgari e gratuite che altri strumentalmente ci hanno rivolto!

Non una parola è stata spesa o scritta sul nostro programma, sulle nostre iniziative nulla è stato reso noto alla collettività, la strategia del silenzio è stata lo scenario utilizzato per vanificare a nostra eroica battaglia !

Non nascondo la mia delusione nei confronti di chi si è prestato (e ringrazio i pochissimi che non lo hanno fatto) a certe bassezze elettorali, rendendo un pessimo servizio alla Città, e se non li scuso perché hanno tradito la loro deontologia, comprendo senza poterla giustificare, la loro condizione di sudditanza ai “poteri” politici forti che non li rende liberi.

Rispondo poi con un sorriso di compatimento ai tentativi di vario tipo di sminuire la mia credibilità, assegnandomi, secondo la convenienza, etichette improbabili, di volta in volta, da parte della coalizione di centrodestra, di comunista organica al PD e, da parte della coalizione di centrosinistra, di fascista. Per il ballottaggio invece andrei benissimo ad entrambe le coalizioni !

Come dimenticare le persone che hanno fatto battaglie per me, e poi si sono prostituite e messe al servizio dell’attuale Sindaco, impinguandone la rozza brigata, per la promessa di qualche briciola di pane, poveri mendicanti inginocchiati al tavolo di Epulone.

Comprendo pure che, non potendo scontentare i padroncini di turno, sedicenti femministe e pseudocomitati per le pari opportunità (con esclusione di qualche voce singola) hanno “dimenticato” di porgermi doverosa solidarietà, anche in un semplice comunicato, dopo l’attacco pornografico alla mia persona.

Allo stesso modo in cui garanti dei minori, tali diventati senza nemmeno sapere di esserlo, ovviamente appena nominati, sono stati utilizzati per dire che la Marcianò sfrutta il suo bambino in campagna elettorale, e tanto perchè era raffigurato in una foto, sorridente tra le mie braccia, quando indossava una maglietta reclamizzata, che era il dono spiritoso di miei parenti!

Miserie morali di gente senza dignità che si illude o meglio finge di avere vinto !

I manifesti che pubblicizzavano le mie iniziative sono stati puntualmente staccati appena affissi, sono state strappate centinaia di locandine per impedire che la gente venisse ad ascoltarmi, perché nessuno spazio doveva esserci per la Marcianò, “qui non vi dovete presentare” hanno detto o lasciato detto gli amici degli amici.

Pure il video sul voto disgiunto è stato ignorato dai mezzi di informazione telematici locali e ciò ha portato alla conseguenza che migliaia di schede sono state annullate ed altrettanti voti alla mia persona non mi sono stati attribuiti per presunte irregolarità solo formali, in seggi elettorali composti da nuclei familiari indicati dagli attuali consiglieri comunali.

Il risultato che gli avversari ostentano con orgogliosa sicurezza è stato soltanto il report di una solenne pessima figura di una accozzaglia malassortita di gente impaurita da una giovane donna che le ha riso in faccia con eleganza in ogni occasione e che l’ ha ammutolita in ogni confronto.

I leaders politici nazionali, tali solo per caso, che sono arrivati a Reggio a spese dei partiti per sostenerli e sponsorizzarli sono gli stessi che, a buona ragione, prima hanno sparlato di loro in mia presenza, anche in sedi pubbliche, sottolineandone le conclamate incapacità.

I capetti locali dei partiti sia di destra che di sinistra, quelli che adesso dichiarano coram populo di essere soddisfatti e contano sul pallottoliere il loro “pacchetto” di voti, dicono di credere o meglio vogliono far credere alla gente di essere stati confermati dal consenso popolare, pur confessando implicitamente di essere gregge senza pastore, e non risparmiano il loro disprezzo al loro candidato a Sindaco.

Ma, se non ci è mancato il coraggio, purtroppo non abbiamo avuto il tempo e le risorse umane ed economiche per far pervenire a tutti il nostro messaggio. Se solo tanta gente fosse stata affrancata dalla necessità di un posto di lavoro, che ancora i neo eletti promettono senza provarne vergogna, tutto il vecchio establishment sarebbe stato polverizzato. Basta leggere i nomi dei candidati per constatare quanti di questi sono stati assunti o sono in attesa di assunzione o di qualche altro beneficio.

Una voce girava in tutti gli ambienti, che cioè votare Marcianò era inutile perché al massimo sarebbe arrivata al 3 per cento dei voti; la Città ha risposto ben diversamente, assegnandomi oltre 13.000 preferenze, quando concorrevo con quattro liste di supporto che nell’insieme, erano composte da appena un centinaio di candidati, ossia un sesto delle altre truppe cammellate, che schieravano più di seicento candidati.

Ed allora è facile rilevare che il partito, che non era neanche tale, che ha ottenuto più voti non è ne Forza Italia ne il PD, ma è il movimento ideale, senza ideologie, alla cui guida c’è una donna libera che si chiama Angela Marcianò.

Ora che è finito il primo turno, memore delle esperienze passate, non cadrò di nuovo in errore, e resisterò ad ogni lusinga, rifiutando deleghe o assessorati, perché l’esperienza mi insegna che non mi verrebbe garantita la necessaria autonomia per poter cambiare questo apparato corrotto ed inefficiente. Da Sindaco eletto avrei rivoluzionato il “ sistema“ incancrenito, in qualunque altra veste credo che la mia battaglia verrebbe vanificata. Non mi fido e non voglio perciò espormi ad una nuova estromissione in corso di mandato, come è già successo ad opera del Sindaco Falcomatà, solo perché ero animata da reale volontà di cambiamento e di ripristino della legalità.

Per queste ragioni rifiuto ogni possibilità di apparentamento, a qualunque condizione.

Confermo con questa scelta, se mai qualcuno ancora ne dubitasse, che non ho mai cercato benefici personali durante la mia passata esperienza di amministratrice. Volevo invece il riscatto della mia Città, che la passata gestione ha già dimostrato ampiamente di non volere né potere garantire.

Un disastro amministrativo e sociale assoluto durato ben sei anni, caratterizzato solo da inefficienze e da un favoritismo impudente che non ha precedenti. Dall’altra parte politica era necessaria una scelta coraggiosa e dirompente per risanare il tessuto così brutalmente lacerato. Prevale ancora il trasformismo e l’ipocrisia, che emergono dal dato inoppugnabile della evidente discrasìa numerica tra le preferenze date ai candidati consiglieri e quelle più basse per la designazione del Sindaco, in entrambi gli schieramenti.

Per chiarezza, in questi ultimi giorni pur avendo ricevuto diverse richieste in tal senso, non ho volutamente incontrato nessuno per qualsivoglia trattativa o accordo di nessun tipo ! Se ho ritardato a scrivere è solo ed esclusivamente perché ho ripreso a lavorare immediatamente ed i miei studenti mi aspettavano per fare esami.

Per comprendere fino in fondo il sentimento che mi sta pervadendo nello scrivere queste parole, Vi invito per un solo istante a guardare il video del mio comizio finale a Piazza Duomo, una piazza affollata di gente meravigliosa e autenticamente libera e non truppe richiamate perentoriamente all’adunata come anonimi soldati senza dignità.

Da noi e tra noi c’era solo gente felice, che ha pianto di commozione e di orgoglio, che ha pregato perché si realizzasse il sogno della rinascita della Città e non per pietire un’opportunità per il proprio portafogli !

Su quel palco sono arrivata di corsa, quasi volando, perché mi sono sentita libera, leggera e felice di aver potuto dare un volto, un motivo e una speranza a tantissime persone per bene che hanno con convinzione dato la loro preferenza sul mio nome.

13.165 volte grazie e grazie anche alle migliaia di elettori che hanno sbagliato, per inesperienza, il voto disgiunto; quel voto per me vale comunque, perché é un voto per Reggio .

I voti a me dati sono voti di stima, di cuore, senza clientela, senza voto di scambio, senza ricatti, senza sponsor, con la censura di quasi tutti gli organi di stampa e soprattutto senza massondrangheta a fare da regia.

Noi abbiamo già vinto e ringrazio affettuosamente la mia squadra e il mio gruppo di lavoro, perché solo grazie a noi la Città per la prima volta nella sua storia recente ha avuto ed ha scelto un’ alternativa, e almeno al primo turno ha fermato il “sistema”, mettendolo decisamente in crisi.

Si è conclusa un’esperienza elettorale ma si apre un’avventura politica

con un Impegno per Reggio di cui annuncio la nascita e che, in queste settimane, ha trovato la culla sicura in una comunità palpitante all’unisono e desiderosa di null’altro se non di intraprendere un percorso aperto e sciolto da sconvenienti compagni di viaggio. Resta adesso l’impegno consiliare, e su questo assumo l’obbligo di essere una sentinella vigile ed instancabile in consiglio comunale. Il nostro progetto politico andrà avanti principalmente fuori dalle mura di Palazzo San Giorgio, forte del Potere della Libertà e dell’ Audacia dell’Indipendenza. (Angela Marcianò)

REGGIO – Stasera la conversazione “Le parole di Papa Francesco”

Stasera, lunedì 28 settembre, a Reggio, alle 17.00, al Giardino della Biblioteca Comunale “Pietro De Nava”, la conversazione Le parole di Papa Francesco, tratte dalle omelie in Santa Marta.

L’evento chiude il ciclo di eventi promossi dal Centro Internazionale Scrittori della Calabria nell’ambito dell’Estate Reggina 2020.

Introduce l’incontro la dott.ssa Irene Calabrò, responsabile dell’assessorato alla Cultura e alla valorizzazione del Patrimonio Storico-Artistico del comune di Reggio Calabria e coordina Loreley Rosita Borruto, presidente del Cis della Calabria. Relaziona il prof. Giuseppe Rando, ordinario di Letteratura italiana dell’Università di Messina, responsabile di italianistica e componente del Comitato Scientifico del Cis.

In ottemperanza alle norme restrittive anti contagio Coronavirus, l’ingresso del pubblico è contingentato alla disponibilità dei posti a sedere. Tutti devono essere provvisti di mascherina e mantenere una distanza minima interpersonale di un metro. (rrc)

Il 30 settembre il Consiglio regionale si riunisce per il rendiconto finanziario 2019

Mercoledì 30 settembre, il Consiglio regionale della Calabria si riunisce su convocazione del presidente Domenico Tallini, per affrontare un ordine del giorno articolato in tre punti, tra cui l’approvazione del rendiconto dell’esercizio finanziario 2019 e della relazione sulla gestione.

Gli altri punti sono la proposta di Provvedimento amministrativo n. 53/11^, di iniziativa dell’Ufficio di Presidenza, recante: «Modifiche alla Deliberazione n. 16 del 26 giugno 2020 recante: “Approvazione del rendiconto dell’esercizio finanziario 2019 e della relazione sulla gestione”» – (Relatore: il Consigliere Filippo Mancuso) e lo svolgimento interrogazioni (32 atti di sindacato ispettivo) ex art. 121 e 122 del Regolamento interno del Consiglio regionale.

La seduta, infine, si terrà a porte chiuse e, pertanto, è consentito l’accesso al Palazzo e alle relative pertinenze solo ai Consiglieri, agli Assessori regionali e al personale espressamente autorizzato. (rrc)

REGGIO – Al Planetario torna la “Notte Europea dei Ricercatori”

Questa sera, al Planetarium Pythagoras di Reggio Calabria, torna La Notte Europea dei Ricercatori, l’iniziativa che vuole creare occasioni di incontro tra ricercatori e cittadini per diffondere la cultura scientifica e la conoscenza delle professioni della ricerca in un contesto non formale. 

L’evento rientra nell’ambito della terza edizione Festival calabrese dell’Astronomia: Sulla via dei Greci di Calabria a riveder le stelle – Il cielo come laboratorio di didattica, divulgazione, conservazione, recupero, conoscenza dei valori ambientali, culturali e paesaggistici della Calabria ed è cofinanziato nell’ambito degli interventi della Regione per la valorizzazione del sistema dei Beni Culturali e per la qualificazione e il rafforzamento dell’attuale offerta culturale presente in Calabria – Annualità 2019. 

Questa edizione, che ha come titolo Il Planetario tra ricerca scientifica e ricerca in didattica, propone un programma che spazia dalla tecnologia, all’ambiente, al ruolo delle Olimpiadi di Astronomia nella formazione dei docenti.

Nello specifico si parlerà della termografia con drone che trova impiego in svariati contesti: dal controllo energetico e strutturale di impianti ed edifici, fino alle applicazioni in campo ambientale e all’inquinamento luminoso.

Al pubblico presente verranno fornite delle centraline Sqm (Sky Quality Meter) con le quali potranno monitorare lo stato dell’inquinamento luminoso nella nostra città. Non può mancare, nella parte conclusiva del programma lo spettacolo sotto la cupola del Planetario.

La prenotazione è obbligatoria, scrivendo a planetario.rc@virgilio.it. (rrc)