Oggi a Santa Trada la seconda giornata del convegno dedicato al Ponte sullo Stretto

Seconda giornata di lavori del convegno dedicato al Ponte sullo Stretto “verso un rilancio per l’economia italiana”. Oggi l’appuntamento è al Borgo Santa Trada, una straordinaria terrazza sullo Stretto, accanto al Pilone, dove alle 10 dibatteranno Salvatore Margiotta, sottosegretario al Ministero delle infrastrutture e trasporti, il capogruppo a Palazzo Madama di Italia Viva Davide Faraone, Gianluca Ievolella provveditore alle opere pubbliche per la Sicilia e la Calabria, Domenico Passarelli Presidente INU Calabria, Enzo Enzo Siviero, docente straordinario ed esperto internazionale di ponti nonché Rettore della eCampus University, e l’economista Angelo Deiana.

«Ci incontriamo a Reggio Calabria e Santa Trada – dice la sen. Silvia Vono, vicepresidente della VIII Commissione Trasporti e Infrastrutture e organizzatrice dell’evento –  senza velleità di alcun genere, per condividere proposte concrete con il mondo imprenditoriale, accademico e le associazioni professionali e ordinistiche da presentare proprio al MIT in vista del giusto utilizzo anche delle risorse del Recovery Fund». (rrc)

Il video dell’incontro di ieri: https://www.facebook.com/gsilviavono/videos/388559242125758

Prima giornata di lavori del convegno: Ponte sullo Stretto, verso un rilancio per l’economia italiana

Posted by Silvia Vono on Sunday, 6 September 2020

REGGIO – Il videospot di Klaus Davi sull’Aeroporto dello Stretto

Torna a occuparsi dell’Aeroporto dello Stretto il massmediologo Klaus Davi, candidato sindaco di Reggio Calabria, rilanciando lo spot realizzato nel 2017 dalla sua agenzia di comunicazione contro la chiusura dell’aeroporto di Reggio Calabria.
«Uno spot – afferma Klaus Davi – che attaccava frontalmente la politica e che, al di là di alcuni passaggi, conserva ancora oggi tutta la sua drammatica attualità. Lo spot, commissionato all’agenzia di comunicazione Klaus Davi & Co. e al graphic designer Saverio Toscano, ha come “testimonial” i Bronzi di Riace, i quali si appellano ai cittadini per salvare l’aeroporto Tito Minniti dalla chiusura. Un’azione di marketing virale finalizzata a sollevare l’attenzione dell’opinione pubblica sull’ennesima umiliazione del Meridione. Nello spot, i due Bronzi incalzano: “Salve. Siamo i Bronzi di Riace, e se ci volete ammirare vi consigliamo di scendere subito a Reggio Calabria, città mozzafiato dove ci troviamo. Ma il cui aeroporto verrà chiuso. Nessuna pietà  per noi. I finanziamenti sono andati tutti al Nord… Milano ha goduto per l’evento Expo di un ‘sostegno’ di 3 miliardi di euro… Una politica incredibilmente miope potrebbe consentire la chiusura dell’aeroporto di Reggio Calabria. La Calabria è la regione più povera d’Italia e ora, con questo irresponsabile atto, la si vuole seppellire definitivamente». (rrc)

 

ELEZIONI RC/VIDEO: Intervista a Falcomatà, il sindaco uscente cerca il Secondo Tempo

La partita dell’elezione del sindaco a Reggio si giocherà a tre: l’uscente Giuseppe Falcomatà, sostenuto da 11 liste di centrosinistra, contro lo sfidante del centro-destra Nino Minicuci (dieci liste) e Angela Marcianò con tre liste civiche e il sostegno di Fiamma Tricolore. I primi due sono entrambi convinti di superare al primo turno la sfida, mentre la Marcianò, punta a convincere gli astensionisti e chi votanti per nessuno dei due schieramenti tradizionali. Salvo miracoli e colpi di scena che solo le elezioni comunali riescono sempre a riservare fino all’ultimo minuto, i voti della Marcianò non basteranno per sfidare i due antagonisti, ma leveranno a entrambi la possibilità di essere eletti al primo turno.

Calabria.Live ha intervistato in video i tre candidati che hanno maggiori chances e le due “novità” di questa competizione, Saverio Pazzano con il collettivo La Strada e la lista Riabitare Reggio e Klaus Davi già consigliere comunale a San Luca, massmediologo che ha “sposato” la causa Calabria e si è innamorato di Reggio e concorre con una lista a suo nome.

Iniziamo questo ciclo di incontri con Giuseppe Falcomatà. Il sindaco uscente è stato eletto nel 2014 con 58.1171 preferenze (60,99%). Il suo sfidante, Lucio Dattola per il centro-destra raccolse 26.070 voti. La città usciva da un commissariamento dopo lo scioglimento del Consiglio comunale per mafia. Erano diverse le condizioni sia politiche che ambientali. Oggi la sfida è più dura, il pd pur contando su liste forti, ha perso smalto in città, e nonostante la conclamata sicurezza di Falcomatà di raggiungere il risultato a primo colpo, sussistono molte perplessità sull’inevitabile ballottaggio dato il numero di candidati (oltre 900) e di liste, con la conseguente dispersione di voti. Nell’intervista che segue, Falcomatà ammette alcuni errori e illustra i progetti che ha in mente, chiedendo con convinzione ai reggini che gli concedano di giocare un Secondo Tempo. Bisognerà fare i conti con l’astensionismo: dovrebbe votare secondo alcune stime il 57% degli aventi diritto che sono 146.900 cittadini, ovvero 84.000 elettori. E c’è anche l’incognita del voto disgiunto che però sembra non preoccupare più di tanto. Staremo a vedere.  (s)

Arrivano “I Tesori del Mediterraneo” con la 15esima edizione

Prende il via domani, a Reggio, è in programma la 15esima edizione de I Tesori del Mediterraneo, organizzata dall’Associazione Nuovi Orizzonti.

Un evento originale, che vuole coinvolgere realtà nazionali in un’iniziativa che ha lo scopo di coniugare aggregazione, promozione, scambio culturale e dialogo, tra tutti i suoi protagonisti, e che vedrà, in questa edizione, protagonisti lo sport, la cultura, turismo, commercio, spettacolo, attività sociali e produttive.

Come ogni anno, in programma il Salotto televisivo che, ogni sera, sul Lungomare di Reggio, vedrà intervenire o ospiti d’eccezione come politici, imprenditori, esperti di vari settori, rappresentanti degli enti che hanno aderito all’evento; la Regata del Mediterraneo, dove equipaggi composti da 4 rematori e un timoniere, provenienti da tutta l’Italia, gareggeranno solcando le acque della Fata Morgana, vogando per 500 metri di percorso. Un evento unico ambientato in una scenografia naturale e suggestiva.

E ancora, la Venere del Mediterraneo, che vede protagoniste le donne provenienti da tutta Italia. La tiara della vincitrice, inoltre, è realizzata dal Maestro orafo Gerardo Sacco.

«Il successo del concorso – si legge sul sito della kermesse – è stato il segnale che oggi più che mai, il gentil sesso vuole farsi conoscere non solo per la bellezza ma anche per le enormi capacità».

Immancabile La Cittadella del Mediterraneo, in cui città, Enti e le aziende partecipanti avranno la possibilità di far conoscere ed apprezzare i loro prodotti, promuovere il turismo, fare pubblicità.

«Anche quest’anno – hanno spiegato gli organizzatori – si realizzerà un percorso enogastronomico, dove si potranno esporre e assaggiare prodotti tipici che caratterizzano il luogo di provenienza. Si darà vita ad un originale incontro tra le varie culture e tradizioni d’Italia, facendole conoscere attraverso il gusto di assaggiare piatti tipici, dolci squisiti e prodotti casarecci».

In programma, anche, Salite a bordo, uno spettacolo – con la direzione artistica di Roberto Vecchi – «al quale parteciperanno personaggi famosi, aprirà la parte serale della manifestazione e darà il benvenuto a tutti i partecipanti augurando loro un buon soggiorno nella nostra città»; I Giochi delle Dee, dove le miss del concorso Le Venere del Mediterraneo si esibiranno in una prova di abilità, dando vita ad uno spettacolo divertente ed unico nel suo genere; L’Olimpo degli dei, il galà finale della cinque giorni, in cui saranno consegnati da personaggi famosi i premi per i primi tre classificati della Regata e ci sarà l’incoronazione della “Venere del Mediterraneo.

Il Premio AfroditeIl Premio Zeus, come ogni anno, sarà assegnato a un personaggio femminile e a un personaggio maschile, non necessariamente famosi, da una speciale giuria nominata dall’organizzazione e, infine, il Premio Letterario Apollo, il concorso letterario riservato agli autori delle Case Editrici della Regione Calabria, in cui saranno valutate le opere inedite di narrativa in lingua italiana. (rrc)

ELEZIONI RC / Falcomatà apre a piazza Castello la campagna del centro-sinistra

È partita da piazza Castello, a Reggio, la campagna elettorale del centro-sinistra che punta alla riconferma del sindaco uscente Giuseppe Falcomatà. Tutte le undici liste della coalizione di centrosinistra si sono raccolte intorno al primo cittadino uscente. Insieme ai partiti tradizionali come Pd, Partito Socialista Italiano – A testa alta, Italia viva ed Articolo 1-Reggio Coraggiosa, sul palco si sono alternati anche i rappresentati delle delle numerose liste civiche schierate nel nome di un civismo e di una politica dal basso che è marchio distintivo dell’ultimo mandato elettorale. Così, la Svolta, S’intesi, Reset, Patto per il Cambiamento, Primavera Democratica, Reggio non si Lega (Bene Comune e Patto del Sud) ed Innamorarsi di Reggio sono scese in campo «per impedire l’avanzata delle destre populiste e leghiste nella città che, con grossi sacrifici di tutti, si sta riprendendo dagli effetti dei modelli nefasti produttori di sfasci economici e scioglimenti per infiltrazione mafiosa».

Proprio ai «colonizzatori» della Lega nord ed a quanti «si sono venduti per soddisfare le ambizioni di chi, fino a ieri, considerava i meridionali terroni e parassiti», il sindaco Falcomatà ha risposto a muso duro: «A loro diciamo che Reggio è dei reggini, di chi ha creduto in questa città, di chi ci investe, ci paga le tasse, ci manda i figli a scuola; non di chi è in scadenza, di chi è provvisorio. Reggio è nostra, di ognuno di noi. Noi, che conosciamo i domani che non arrivano mai. Noi che conosciamo la fatica, il sudore, il sacrificio. Noi ci siamo e ci saremo sempre perché Reggio è la nostra casa e non permetteremo a nessuno di provare a colonizzarla. Guai a chi tocca la nostra città».

Nel merito dei problemi, il sindaco non le ha mandate a dire: «Sui rifiuti si sta consumando un massacro ai danni di Reggio e dei reggini. Un boicottaggio che è iniziato a maggio con la chiusura, per oltre due mesi, delle discariche regionali e che da qualche giorno sta riprendendo a fatica. Ho sentito dire cose fuori dal mondo. I lavori della discarica di Melicuccà sono già iniziati e finiranno a novembre risolvendo definitivamente la questione grazie anche al passaggio dal Porta a porta spinto al conferimento misto».

«In questi anni – ha detto Giuseppe Falcomatà – abbiamo tracciato una strada, costruendo dalle macerie, lavorando sodo per dare un futuro certo a questa città. Abbiamo fatto tanti errori, molte cose potevano andare meglio altre potevano essere fatte prima. Proprio per questo non possiamo lasciare le cose a metà e abbiamo bisogno di un secondo tempo».

Ed ancora: «Contaminiamo la nostra città di questa energia positiva, andiamo a raccontare ai reggini la nostra idea di città, ascoltando le critiche ma dicendo chiaramente che la croce che poggiamo sulla scheda elettorale, dentro la cabina, non è soltanto un dovere civico. Ma serve a decidere se questa città deve andare avanti o tornare indietro, se questa città deve continuare a servire gli interessi di una comunità o tornare ad essere asservita a quegli interessi personali che l’hanno stuprata e offesa». Il voto di settembre, insomma, «serve a scegliere se, incrociando le spade della politica, debba vincere il nostro San Giorgio o Alberto da Giussano».

«Serve – ha detto Falcomatà – a scegliere chi una storia non ce l’ha o chi, come noi, ha una storia in comune, perché la storia, a fatica, la stiamo cambiando e lo stiamo facendo insieme alzando la testa ballando sotto la pioggia e aspettando l’arrivo dell’arcobaleno».

Poi, rivolgendosi ai tanti cittadini presenti in piazza Castello ed agli alleati sul palco, Giuseppe Falcomatà ha concluso: «Siete la migliore squadra che un capitano possa avere. Il sindaco non è un uomo solo al comando, il sindaco siete tutti voi, il miglior sindaco è ognuno di voi. Buona fortuna a tutti noi, ai nostri desideri, ai nostri sogni. Buona fortuna alla nostra città, facciamola vincere ancora una volta». (rp)

Rhegium Julii, torna a Reggio il prestigioso Premio Inedito per Poesia & Racconto

Tradizionale appuntamento di fine agosto con il Premio Inedito del Rhegium Julii, al Circolo del Tennisi Rococ Polimeni di Reggio Calabria. Domani sera torna, dunque, pur con le limitazioni e le difficoltà del momento, la premiazione dell’Inedito del Rhegium Julii, una manifestazione attesa che si celebra ininterrottamente sin dalla nascita del Circolo reggino.

La cerimonia di premiazione dei finalisti, avrà luogo come sempre alle 21.15, nella suggestiva cornice del Circolo del tennis “Rocco Polimeni”, alla presenza del Sindaco della Città, dei Presidenti delle Associazioni e Club service che sponsorizzano le manifestazioni estive dei Caffè letterari: Igino Postorino per il Circolo del tennis, Tonino Raffa per il Panathlon Reggio Calabria, Giuseppe Strangio per il Lions Club Host, Gabriele Quattrone per il Lions Club Magna Grecia, Rosario Lofaro per il Rotary Club Reggio Calabria, Silvana Velonà per l’Accademia del tempo libero, Enzo Vitale per la Fondazione Mediterranea, Franco Palumbo per l’Orchestra giovanile di Delianuova.

Anche quest’anno il Premio inedito è stato suddiviso in tre sezioni: Poesia inedita (intitolata all’indimenticato poeta Ernesto Puzzanghera), Silloge inedita (intitolata alla poetessa Gilda Trisolini) e racconto (intitolata al poeta Emilio Argiroffi) . Per l’anno in corso è stata preannunciata l’assegnazione di un Premio speciale fuori concorso ad un giovane talento calabrese che rappresenta una nuova e grande prospettiva per il futuro della Calabria.

Sono in corso di svolgimento i lavori delle Commissioni designate per la selezione delle opere partecipanti alla 52 edizione del Premio. La prima commissione per la poesia inedita e per la silloge presieduta da Giuseppe Bova e composta da Benedetta Borrata, Maria Florinda Minniti, Daniela Pericone ed Elio Stellitano) ha già definito la rosa dei finalisti che sono i seguenti:

  • Poesia inedita: Rosario Aveni (Venetico), Vittorio Di Ruocco (Pontecagnano), Vincenzo Filardo (Reggio Calabria), Alessandro Lanucara (Reggio Calabria), Mimma Licastro (Reggio Calabria), Carmela Palumbo (Reggio Calabria), Michele Pochiero (Polistena), Caterina Silipo (Reggio Calabria).
  • Silloge inedita: Bruno Giovannelli (Reggio Calabria), Lucia Lo Bianco (Palermo), Maurizio Maisano (Reggio Calabria), Francesco Mazzitelli (Policoro), Oreste Kessel Pace (Palmi), Gregorio Viglialoro (Cosenza).

La seconda commissione presieduta dal Dirigente scolastico Francesco Cernuto e composta da Maria Rosa Falduto, Teresa Scordino, Rosaria Surace, Ilda Tripodi:

  • Racconto: Patrizia Alessio (Taurianova), Pina De Felice (Reggio Calabria), Antonio Greco (Milano), Stanislao Liberatore (Chieti), Lucia Lo Bianco (Palermo), Giulia Malinverno Ricceri (Follonica), Francesco Ravenda (Reggio Calabria), Angelo Vazzana (Reggio Calabria).

La serata, condotta dalla giornalista Ilda Tripodi, sarà aperta dal video “Semi di poesia nei luoghi della parola” a cura di Orsola Toscano e Ilda Tripodi.

La manifestazione sarà conclusa da un concerto del maestro Sergio Puzzanghera, già Vice Direttore del Conservatorio di musica Francesco Cilea, che eseguirà musiche di Astor Piazzolla (Libertango), A.C. Jobim (Wave), E. Nazareth (Brejeiro), F. Chopin (studio op. 10 n.12 in Do minore, Studio op. 25 n.2 in FA minore, Fantasie Impromptu op. 66 in DO minore), Sergio Puzzanghera (Notturno n.1 Le fontane del Lungomare). Le prime tre opere sono state trascritte ed elaborate per pianoforte dallo stesso Puzzanghera.

Sergio Puzzanghera, diplomato in pianoforte con il massimo dei voti presso il Conservatorio di Reggio Calabria, si è perfezionato successivamente presso il Conservatorio di Santa Cecilia di Roma con il maestro Vincenzo Vitale. Nel suo curriculum sono presenti numerosi concerti in Italia e all’estero. E’ stato finalista in vari concorsi pianistici nazionali e vincitore nel 1974 di un concorso promosso dal Rhegium Julii. Ha formato e diretto la Big Band del Conservatorio Francesco Cilea. Ha ricevuto riconoscimenti da CIS Calabria, dall’Associazione Anassilaos, nonché il Premio internazionale “Bronzi di Riace”. È titolare della cattedra di pianoforte principale del Conservatorio Francesco Cilea. (mp)

Nella foto: accanto al manifesto del Premio L’Inedito, il presidente del Rhegium Julli, Pino Bova

Zes di Gioia Tauro: allarme degli industriali calabresi per i ritardi nella gestione

Gli industriali calabresi sono preoccupati e in allarme per La zona Economica speciale di Gioia Tauro. Secondo È quanto afferma il presidente di Unindustria Calabria Aldo Ferrara «La notizia della riapertura della manifestazione d’interesse per la nomina del presidente della Port Authority di Gioia Tauro desta stupore e preoccupazione. Sembra che tutto remi contro il ripristino di una gestione amministrativa stabile e ordinaria della più importante infrastruttura del Mezzogiorno che invece è di assoluta urgenza. E noi industriali calabresi esprimiamo il timore che interessi esterni, opposti allo sviluppo di Gioia Tauro, continuino a frenare il processo di ripartenza del porto». Il presidente Ferrara evidenzia che «il lavoro del nuovo terminalista Til-Msc, che fa capo al gruppo Aponte, sta conducendo a risultati eccezionali e superiori a ogni più rosea aspettativa. Il porto calabrese, che recentemente si è guadagnato la leadership italiana nell’ambito della connettività internazionale, sta crescendo ormai da un anno a questa parte con un ritmo altissimo».
Da parte sua, il presidente degli industriali di Reggio Calabria, Domenico Vecchio, incalza: “Dinanzi a questa straordinaria ripresa produttiva, il ritardo del Ministero dei Trasporti nella nomina del presidente dell’autorità di sistema portuale, che si trascina ormai da anni, è una cacofonia istituzionale che non vorremmo celasse un disinteresse o, quanto meno, una considerazione non prioritaria dell’importanza di Gioia Tauro per l’economia italiana. Perché Gioia Tauro non è solo una questione calabrese. Se riparte la Calabria
ripartono il Mezzogiorno e l’Italia».
Unindustria Calabria fa osservare che «Mentre la Zes, battaglia che Confindustria per prima avviò una decina di anni fa, stenta a partire concretamente, la classe politica del territorio, nella sua interezza, non riesce a far sentire la propria voce. Aspettiamo di conoscere i progetti di reshoring per il rilancio produttivo e occupazionale e per la più complessiva attrazione di investimenti nell’area retroportuale». (ed)

REGGIO – La 18esima edizione del Premio Nazionale “Reggio Calabria Day”

Si è svolta, con successo, nella struttura della piscina “Il Corallo” di Villa San Giovanni, la 18esima edizione del Premio Nazionale “Reggio Calabria Day”, ideato dal patron Pino Tripodi e promosso dall’Associazione Turistica Pro Loco “Città di Reggio Calabria”.

Il Premio, che gode del Patrocinio morale del Consiglio Regionale della Calabria, del Comune di Reggio Calabria e della Camera di Commercio, viene assegnato, ogni anno, ad esponenti dell’imprenditoria reggina, del giornalismo e a quelle personalità che, con l’impegno profuso nella propria attività, hanno contribuito e contribuiscono a valorizzare e a promuovere le risorse artistico-culturali calabresi, favorendo la conoscenza e l’apprezzamento della Calabria, incentivando al contempo la crescita economica della città.

Nel corso della serata, condotta dalla giornalista Marilena Alescio, sono stati premiati Francesco Principato, responsabile Nucleo Arruolamenti Attività Promozionali Corpo Militare Volontario  Croce Rossa Italiana Reggio Calabria;Don Luigi Cannizzo, sacerdote, Marcello GiovanniNovello, scrittore, Francesca Anna Maria Crea, vice Prefetto, Angelo Corrado Savasta, scrittore e storico, Iosè Gambino, docente di Geografia all’Università di Messina, Azienda Fattoria della PianaFilippo Arecchi, Riccardo Sculli, chef, Giusy Di Bartolo, stilista, Anna Taverniti, giornalista, Andrea Principato, chitarrista, compositore e produttore, Stefano Costantino, fotoreporter; Demetrio Casile, regista e sceneggiatore cinematografico, Antonio Barca, guida del Parco d’Aspromonte e gestore del rifugio il Biancospino, Tonino Raffa, giornalista Rai, Sergio Tralongo, direttore Parco Nazionale dell’Aspromonte, che ha ricevuto il Premio Alla Memoria.

A conclusione dell’evento il Presidente della “Proloco”, Pino Tripodi, si è congratulato  con le “eccellenze reggine” ed ha rinnovato l’appuntamento per l’anno venturo, ricordando ancora una volta che il Reggio Calabria Day è un Premio nazionale  importante oggi più che mai, in un contesto di crisi socio-economico che investe l’intera Penisola e che la vede protagonista nell’assegnare un riconoscimento speciale ai nostri conterranei che si prodigano a tenere alto il nome della città Metropolitana di Reggio Calabria. (rrc)

Nella foto il giornalista Tonino Raffa tra Marilena Alescio e Pino Tripodi

CONTRO LA PIAGA DEGLI INCENDI D’ESTATE:
ASPROMONTE BRUCIA, VERDE IN PERICOLO

L’Aspromonte brucia, come ogni estate, il verde, i boschi, gli animali, tutto è in pericolo. L’Associazione Guide Ufficiali del Parco Nazionale dell’Aspromonte ha lanciato un appello a tutte le associazioni, agli escursionisti, a chiunque frequenta la montagna. Occorre stare vigili e segnalare qualsiasi filo di fumo sospetto. Se brucia l’Aspromonte non va a fuoco solo la Montagna, ma una grande parte di Calabria che non rinascerà più. C’è anche un prezioso contributo dello scrittore Gioacchino Criaco per mettere in guardia contro il fuoco. Questo è un accorato appello, corale, perché l’Aspromonte è tutti noi.

«Non sono nuvole. – scrivono le guide – Odore acre e pungente che travolge gli occhi e li riempie di lacrime.
Il fumo sovrasta l’Aspromonte, la nostra montagna, la nostra casa.
Monte Scafi, Croce Melia, Pesdavoli, Monte Antenna, Armaconi, Santa Trada, i boschi di Casalinuovo, Africo Vecchio, Samo bruciano.
Perché non è un’emergenza?
Non vediamo nessuno strappato al calore del suo letto ergersi a difensore dei boschi aspromontani e continuiamo a chiederci perché, mille volte perché.
Spesso, quando facciamo educazione ambientale, cerchiamo di svelare il valore delle cose che normalmente sembrano non averne. Un lingotto d’oro è universalmente un valore, ma una pigna? Un sasso, una corteccia, un albero? Spesso è una scoperta, per i bambini…
Ora che migliaia di piante sono in fiamme e molti habitat sono a rischio, non riusciamo a capacitarci di come questo valore, immenso, non sia percepito neanche dagli adulti.
Se qualcuno pensa che sia solo empatia ed amore per madre natura sbaglia. Non vogliamo solo sia protetto un albero o un fiore, vogliamo che sia protetto il diritto al futuro, l’economia che le aree protette generano con le conseguenti ricadute sul tessuto socio economico dei piccoli centri aspromontani, contribuendo a farli uscire dalla storica marginalità. Difendere l’Aspromonte dal fuoco, vuol dire anche difendere la sua gente ed il suo futuro.
Siamo in emergenza, l’Aspromonte brucia e le braccia per domare il fuoco sono poche e stanche e le ringraziamo con tutta la forza che abbiamo.
Non sta bastando. Ma nessuno pare preoccupato o almeno non lo dimostra.
Non esiste un solo problema, in Calabria, lo sappiamo molto bene.
Ma quando la terra sarà bruciata non avremo più nulla da difendere. Il rischio ed il danno per biodiversità, necessaria per l’uomo, rischia di essere pesantissimo. Ciò che potrebbe apparire lontano ci riguarda tutti, molto da vicino, perché la distruzione degli habitat porta ad un naturale impoverimento che colpirebbe tutti noi. Sarebbe come togliere da un muro un mattone per volta, prima o poi quel muro cadrà. Sotto ci siamo noi.
Chi deve fare qualcosa, la faccia, o ci dica cosa sta facendo.
Lo pretendiamo.
Noi vogliamo fare la nostra parte. Possiamo parlarne, dobbiamo parlarne.
Possiamo contribuire alle segnalazioni (lo stiamo facendo) e dobbiamo farlo ancora di più.
Noi vediamo, sentiamo, parliamo.
Questa è oggi la nostra priorità.
Non ci sarà Guida Parco che in questi giorni sarà per le montagne, che non avrà lo sguardo vigile e pronto per segnalare il primo pennacchio di fumo e tutto ciò che potrebbe essere utile a rintracciare chi quel fumo l’ha fatto partire.
Lanciamo l’appello a tutte le associazioni, singoli escursionisti ed a chiunque frequenti la montagna.
Segnalate, vigilate, sollevate il problema, gridate all’emergenza, pretendete un intervento.
Sta bruciando nostra madre, tutti dobbiamo contribuire a spegnerla con gli strumenti che abbiamo.
Chiediamo che per ogni ettaro di parco bruciato sia ampliata la superficie complessiva dell’area protetta.
Se bruciano mille ettari, che il nostro parco aumenti la sua superficie da 64 mila a 65 mila ettari.
Alla barbarie si risponda con la fermezza di chi ha una visione chiara, dell’Aspromonte lucente scrigno di biodiversità al centro del Mediterraneo».  (rrm)

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La Montagna brucia

di GIOACCHINO CRIACO – Chi dà fuoco al bosco brucerà all’inferno”, dicevano i padri, per i figli dei pastori era la minaccia più terribile, l’incendio eterno, ad arderli vivi; la profferivano sempre, dopo un rogo, con le facce antiche mascherate dal fumo, le braccia ustionate e le mani piagate con stretti i monconi dei rami di pino che erano l’unico, minimo, rimedio al fuoco. I pastori, quelli veri, non appiccavano fiamme, perché i roghi succhiavano la vita alla terra che non pasceva pascoli e quando, dopo anni, rispuntava l’erba, era freno di panza buono solo a gonfiare gli stomaci degli animali, ma inutile per colmare mammelle, e senza sostanza e senza profumo. I pastori veri chiedevano alla quercia uno dei suoi mille bracci, e si riscaldavano un inverno intero. L’acqua se la succhiavano dai capezzoli di roccia e a ogni stagione ringraziavano la grande madre per i suoi tanti frutti. I montanari veri non avanzavano pretese sulla montagna, gli appartenevano. È la città che vuole legna, acqua, terre libere da farci i cottage, gli hotel e gli affari. È la città che vuole farci le gite di domenica e a ferragosto, per ritrovarsi. La montagna è come l’India: quelli che ci stanno ci sopravvivono e quelli che vanno in vacanza ritrovano il Karma. E, sulla montagna, i cittadini raccontano un sacco di balle: che è bella, magnifica, rigenerante, -che è lì che si dovrebbe vivere. Ma dopo una notte, o una settimana scappano via, e fuori dalle casettine di Heidi ci stanno giusto il tempo di farsi venire la fame, poi una bella doccia, panni puliti e pronto in tavola. La montagna, per chi davvero ci ha vissuto, è stata zecche, pulci, pidocchi, freddo, fame, sudore e tanta tanta puzza, che l’acqua è ghiaccia pure ad agosto. La montagna non è mai tenera, ma per chi davvero la ama è l’amore di una madre, ed è, soprattutto, un essere vivente che ti ospita, tutto è suo e tu puoi accettarne i doni. E ogni montagna è un essere a sé, che non è che ne conosci una e le conosci tutte. Dentro il suo mondo ci stanno creature a miliardi: monti, alberi, animali, torrenti. Tutte creature animate. E con le felci dopo sei mesi ci parli, ma per vincere la ritrosia dei pini ci vogliono sette anni, e perché le querce ti prestino ascolto te ne servono dodici. La montagna non è la bestia feroce che potete guardare in sicurezza davanti alla gabbia dello zoo cittadino. La montagna è una fiera in libertà, se ci si scherza troppo si viene mangiati.
La Montagna brucia perchè tanti ignobili traditori ne vorrebbero fare il loro orto privato, per raccogliere solo loro pochi frutti avvelenati. Chi la brucia? Pastori finti, che non hanno idea di cosa significa essere pastori e credono che bruciando, alle prime piogge ricrescerà tanta erba. Disboscatori che vogliono fare affari con la legna. Spegnitori che hanno nell’antincendio i vantaggi. Quelli a cui servono spazi, materiali per le centrali a biomasse, radure per le pale eoliche. C’è una genia infinita di ammazzatori, che hanno per complici tutti quelli che dovrebbero difendere la montagna.
Che la montagna non è un giardino da tenere come cartolina. La Montagna è una mammella con un capezzolo da suggere con delicatezza. E’ vita, per questo è nata per dare vita ed essere vissuta. La Montagna è legna buona, acqua, ortaggi e frutti, e cammini faticosi. La Montagna si vuole e si deve dare, ma bisogna proteggerle i fianchi, pulirla, rimboschirla, fare armacere e briglie, accudire i sentieri e risanare le frane, smantellare cementi e dighe. Utilizzare ogni suo centimetro come fosse il lembo millimetrico della pelle di nostra madre. Non dissipare la sua ricchezza ma aumentarne il valore, i talenti. Metterci gente a lavorare, avere presenze continue, ripopolare davvero. L’Aspromonte è una bomboniera, ma non un soprammobile, non è il lume finto sopra il cammino, è una lampada che illumina la strada. Noi abbiamo una Montagna ma è come se non l’avessimo, perché non la utilizziamo per quella che è la sua natura. Noi abbiamo una Montagna, ma non abbiamo la Montagna. Quelli che la bruciano dovremmo prenderli a calci, anche se ci fossero compari, amici, fratelli. Sono traditori: di sè stessi, della nostra terra, di noi. Tradiscono tutti quelli che lottano perché la Montagna torni a darci vita e da vivere.

REGGIO – Decreto Agosto, l’assessore Irene Calabrò replica a Cannizzaro

L’assessore comunale alle Finanze, Irene Calabrò, ha replicato al deputato di Forza Italia Francesco Cannizzaro, in merito alla sua contestazione dei dati degli aiuti dello Stato diffusi dal sindaco di Reggio, Giuseppe Falcomatà, dichiarando che «Cannizzaro dovrebbe solo complimentarsi con il sindaco Falcomatà e gioire per il traguardo ottenuto dalla città».

«La notizia – ha dichiarato l’assessore Calabrò – potrebbe essere che Cannizzaro sa leggere, ma ancora deve migliorare se non riesce a comprendere la forza e la valenza della norma inserita nel Decreto Agosto che salva il Comune di Reggio dal dissesto. Piuttosto che mistificare la realtà, provando a confondere i cittadini su temi fortemente tecnici come quelli del bilancio, avrebbe potuto ammettere d’avere scoperto l’acqua calda quando afferma che i 200 milioni sono per i tutti i Comuni in predissesto. Niente di più falso».

«Per accedere al fondo a titolo perduto – ha  proseguito la Calabrò – il Governo indivudua parametri specifici che, di fatto, identificano il Comune di Reggio come il maggior beneficiario dell’intero importo, per una quota pari al 70 – 80%, di una manovra fondamentale per salvaguardare il destino della propria comunità. La nostra città, grazie alla norma scritta a Reggio Calabria e fortemente sostenuta dalla maggioranza di Governo a guida PD, dal segretario nazionale Nicola  Zingaretti, dal ministro Roberto Gualtieri e con l’avallo del ministro del’Interno Luciana Lamorgese, è uscita forte dal Consiglio dei ministri impegnato a salvaguardare le Finanze degli Enti locali».

«Si evidenzia – ha aggiunto – che la norma è un unicum nella storia della Finanza degli Enti locali perché testimonia l’intervento del Governo lì dove ogni amministrazione opera in condizioni di diagio socio economico e sofferenza fiscale».

«Nessuna presa in giro nei confronti della Città, quindi – ha continuato l’assessore –. Anzi, se c’è qualcuno che vorrebbe, anzi spera, di prendere in giro i reggini, è proprio chi nega l’evidenza dei fatti, che in un comunicato diffuso oggi tenta di gettare nella mischia argomenti molto delicati, peraltro, oggetto di confronto tecnico con i più alti livelli tecnici del Minsitero dell’Economia e delle Finanze, dal Ragioniere generale dello Stato all’Ispettore Capo del Ministero, e tutto per far confusione con l’obiettivo di offuscare, anche solo il brillante e storico risultato ottenuto dalla nostra Città con il Decreto Agosto, confezionato dal Governo nazionale per andare incontro alle esigenze finanziarie evidenziate dal Comune di Reggio Calabria dopo la fitta e proficua sinergia istituzionale messa in campo dal sindaco Falcomatà e dall’assessore Calabrò con il ministro Gualtieri e Lamorgese. Ci sorprende che il deputato Cannizzaro, anziché gioire di questo risultato, che salva le finanze della sua città e avvantaggia tutti i reggini, si soffermi in considerazioni sterili senza nemmeno conoscere la materia di cui parla».

«Entrando nel merito poi – ha proseguito la Calabrò –comprendiamo la difficoltà dell’Onorevole a comprendere la differenza tra debito e disavanzo. Capisco che i cittadini abbiano difficoltà a comprendere questioni tecniche di tipo finanziario, ma un Deputato che siede in Commissione bilancio dovrebbe avere strumenti diversi ed evitare di fare magre figure pubblicamente. A tal proposito, quindi, ribadiamo che il disavanzo certificato dai commissari, dopo la fallimentare e dissennata gestione del centrodestra, era di 110 milioni».
«Il Comune di Reggio Calabria – ha spiegato – ha rispettato pedissequamente il piano di rientro, riducendo annualmente la quota prevista dal piano di riequilibrio, praticamente dimezzato in questi anni, che sarà completamente estinto, grazie al provvedimento ora emanato dal Governo. Quanto alle ulteriori passività presenti nel bilancio, quali il cd. disavanzo tecnico da riaccertamento straordinario o il Fal (Fondi Anticipazione Liquidità), dovuto all’accertamento straordinario dei residui, per la contabilità armonizzata, trattasi di voci maturate comunque durante le passate gestioni contabili ma accertati oggi, grazie al lavoro di pulizia messo in campo dall’Amministrazione Falcomatà, e sono già da tempo inseriti nel piano di ammortamento in trent’anni, senza alcun aggravio per i cittadini».
«Complessivamente, questa Amministrazione – ha aggiunto – è riuscita a coprire milioni di euro di debiti fuori bilancio prodotti dalle passate gestioni contabili, compreso il debito idropotabile (non prestito nei confronti della Regione sic!) degli ultimi trent’anni, mai iscritto a bilancio da nessuna Amministrazione, che noi abbiamo accertato definitivamente e coperto anche questo grazie alle misure contenute nel Decreto Agosto».
«Da ciò che scrive Cannizzaro – ha proseguito l’assessore Calabrò – appare evidente che mentre in pieno agosto le stanze del Ministero dell’Economia brulicavano di funzionari intenti ad ottemperare l’indirizzo politico disposto dal Governo, che ha voluto dare ascolto alle esigenze di una città importante come Reggio Calabria, l’Onorevole Cannizzaro si trovava distratto da altro genere di faccende, non sappiamo di che genere visti gli sconquassi politici che hanno attraversato negli ultimi mesi la destra reggina. Nello specifico, è utile ribadire che, mentre Cannizzaro si affanna a mandare qualche comunicato stampa, con il chiaro intento di confondere le acque, già da ieri sulla scrivania del Ministero dell’Interno e dell’Economia e delle Finanze, il Sindaco ha inviato la richiesta della convocazione della Conferenza Stato Città per l’emanazione del Decreto che determinerà il quantum destinato alla Città di Reggio Calabria».
«Sempre per evidente distrazione – ha aggiunto – non avrà inteso un concetto che è stato ribadito in sede di conferenza stampa di presentazione del provvedimento: nessuno ha mai detto, infatti, che i 200 milioni siano interamente destinati a Reggio, ma i parametri indicati nel Decreto, dove non c’è scritto espressamente Reggio Calabria, ma è come se ci fosse, indicano che più del 70% di quei fondi saranno destinati alla nostra Città, con buona pace di Cannizzaro e dei rappresentanti dei partiti politici della destra di Cosenza e Crotone che su questo hanno protestato. Delle due l’una: se il Decreto Agosto non avvantaggia la nostra città non hanno motivo gli amici della Lega e di Fratelli d’Italia delle altre province calabresi di inalberarsi contro il Governo, se invece questo avviene Cannizzaro dovrebbe semplicemente complimentarsi con il Sindaco e gioire del brillante risultato raggiunto».
«Ci aspettiamo – ha concluso l’assessore Calabrò – che i Parlamentari reggini tutti sostengano la norma salva – Reggio dando prova di amare la propria città come dicono.
Reggio ai Reggini e a chi li difende!». (rrc)