REGGIO – La conversazione “Sacra famiglia, Famiglia Sacra”

Domani pomeriggio, a Reggio, alle 18, nella sede dell’Associazione Culturale Le Muse, è in programma la conversazione Sacra Famiglia Famiglia Sacra.

L’evento, che apre la serie di appuntamenti legati al Natale, organizzati dall’Associazione guidata dal presidente Giuseppe Livoti, sarà un momento di incontro e di dibattito con professionisti, esperti ed esponenti del mondo religioso e non solo che andranno a scandagliare l’argomento sul ruolo della famiglia oggi. 

Punto di partenza sarà la visione dal vivo di un antico quadro che appartiene alla Collezione Malgeri che ritrae, appunto, la Natività nella tradizione religiosa e da questo si susseguiranno gli interventi per approfondire il senso ed il ruolo della famiglia dall’antichità ad oggi anche da un punto di vista legislativo. 

Con l’espressione Sacra Famiglia, nella dottrina cristiana, si intende la famiglia di Gesù, composta da quest’ultimo, da Maria e da Giuseppe.

Nel vangelo di Matteo, dopo l’adorazione dei Magi, un angelo avverte Giuseppe di fuggire in Egitto poiché Erode vuole uccidere il bambino Gesù; la sacra famiglia quindi permarrà in Egitto fino alla morte del re, il quale aveva ordinato di uccidere tutti i neonati maschi di Betlemme nel vano intento di liberarsi di Gesù. Morto Erode, la sacra famiglia fece ritorno a Nazareth.

Nel vangelo di Luca si trovano invece l’episodio della circoncisione del bambino secondo la legge di Mosè, e lo smarrimento e ritrovamento di Gesù dodicenne al tempio di Gerusalemme; ritrovato dopo tre giorni di ricerca, la santa famiglia fece ritorno a Nazareth dove Gesù crebbe sottomesso ai genitori. Nella dottrina cristiana la Sacra Famiglia è stata sempre ritenuta un modello fondamentale della famiglia umana. I legami di affetto, di amore, di comprensione che le famiglie umane sono chiamate a rinnovare continuamente, sono particolarmente espressi e vissuti nella Sacra Famiglia.

La festa della Santa Famiglia di Gesù, Maria e Giuseppe nel rito latino cade nel tempo di Natale nella domenica che intercorre tra il Natale e il Capodanno; in assenza della domenica la si festeggia il 30 dicembre. Nel rito ambrosiano la ricorrenza viene celebrata nell’ultima domenica di gennaio, quindi nella terza o quarta domenica successiva all’Epifania. Quella che una volta veniva considerata come la “famiglia legale”, cioè quella regolarmente costituitasi almeno con un atto civile, non si presenta più come un modello a livello sociale. Infatti abbiamo coppie non sposate, che vivono sotto lo stesso tetto, anche con figli; coppie che si sono separate e poi risposate e quindi hanno costituito un nuovo nucleo familiare del quale, spesso, fanno parte anche i figli del precedente matrimonio, ecc…

La famiglia sta attraversando un periodo in cui si intrecciano crisi e speranze. Per quanto riguarda le crisi, innanzitutto abbiamo quella della vita, si vive nella contraddizione o di paura del mettere al mondo un figlio, oppure di volerlo a tutti i costi, anche ricorrendo alla procreazione medicalmente assistita ed ancora il ruolo genitoriale che viene trascritto non più come ‘madre’ e ‘padre’ sulla carta di identità della bambina, ma una dicitura neutra con la scritta: ‘genitore’ così come lo ha deciso il Tribunale civile di Roma con un’ordinanza in relazione al ricorso presentato dalle due madri di una piccola (legale e adottiva) contro un decreto del 31 gennaio del 2019.

Tanti ospiti eccellenti dunque domenica prossima alle ore 18 presso la storica Sala di via san Giuseppe 19 tra cui mons. Pasqualino Catanese

Vicario Generale della Diocesi di Reggio Calabria – Bova  e Cappellano di Sua Santità, Demetrio Costantino – Pediatra,  Lucio Dattola avvocato e Componente Comitato Pari Opportunità dell’Ordine degli Avvocati di Reggio Calabria, Marinella Malgeri – Delegata Muse Dimore Storiche, Elisa Mottola – psicologa. Momenti della tradizione sacra invece verranno ricordati dal Coro Giovanile Laudamus e dal Coro delle Muse diretti dai Maestri Enza e Marina Cuzzola con Fabio Miggiano maestro accompagnatore.  (rrc)

REGGIO – L’Unitalsi RC e gli Amici di Lilla insieme nella Giornata internazionale dei diritti delle persone con disabilità

Nella Chiesa di San Domenico di Reggio Calabria, la sottosezione di Reggio dell’Unitalsi, guidato dalla presidente Maria Teresa Arcadi e l’Associazione Amici di Lilla Aps Disabili Adulti, guidati dalla presidente Annamaria Leonardo, hanno celebrato la Giornata Internazionale dei Diritti delle persone con disabilità.

L’avv. Eliana Carbone, introducendo il tema della disabilità, ha evidenziato che l’Onu non solo ha proclamato nel 1981 la Giornata internazionale delle persone con disabilità ma ha anche approvato nel 2006 la Convenzione dei diritti delle persone con disabilità. Carbone ha ribadito che tra i diritti inviolabili ed imprescindibili delle persone con disabilità non vi è solo il diritto alla salute, cioè di essere opportunamente curate, ma anche il diritto all’ uguaglianza e che pertanto anche se una persona è portatrice di una qualsiasi limitazione ha gli stessi diritti di qualsiasi altro individuo e lo Stato deve attivarsi per rimuovere ogni ostacolo che impedisce questa uguaglianza sostanziale con l’obiettivo di realizzare la piena inclusione sociale, politica, economica e culturale delle persone con disabilità conformemente al dettato dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile di “non lasciare nessuno indietro” abbattendo tutti i tipi di barriere fisiche, sociali e culturali.

A questo punto vi è stato l’intervento di Teresa Fotia, vice presidente dell’associazione Amici di Lilla A.P.S. Disabili Adulti, che ha precisato che l’Associazione che rappresenta è una associazione di volontariato senza scopo di lucro, nata nel 2019 con sede legale presso la Parrocchia di San Domenico di Reggio Calabria, formata dai genitori degli adulti disabili e che essa porta il nome di Lilla in quanto Lilla è una donna deceduta prematuramente che praticava il volontariato verso gli ultimi. Fotia ha inoltre spiegato che la sua Associazione porta avanti un progetto Il dopo di noi che si concretizza nella Legge 112 entrata in vigore il 26 Giugno del 2016   che aiuta i ragazzi ad avere una loro autonomia e quelli privi di affetti familiari.

Carbone ha, poi, passato la parola alla Presidente della sottosezione di Reggio Calabria dell’Unitalsi Maria Teresa Arcadi, la quale in primo luogo ha ricordato a tutti che l’ Unitalsi è nata circa 120 anni fa a Lourdes con la finalità del trasporto degli ammalati, anziani, persone con disabilità o bisognose di aiuto a Lourdes e nei santuari internazionali, come si evince dall’acronimo della parola Unitalsi, successivamente radicandosi sul territorio; ed in riferimento alla sottosezione di Reggio Calabria di cui lei attualmente è a capo ha precisato che essa è operativa 365 giorni all’anno con delle attività, che a Reggio Calabria si svolgono presso la sede di Santa Caterina in Via Italia e anche con dei piccoli pellegrinaggi sia zonali che nei santuari italiani.

Arcadi ha poi, con parole bellissime, espresso la Mission dell’Unitalsi dicendo che essa è un’associazione non solo di chiesa, ma anche di promozione sociale e di volontariato che porta avanti fortemente il carisma di farsi prossimo e di vedere nella persona con disabilità il volto di Cristo, quindi servire senza tornaconto personale ma semplicemente donando e ricevendo gratuitamente l’amore che viene dai fratelli in difficoltà.

Infine, ha concluso la celebrazione di questa importante Giornata Internazionale del 03 dicembre il Parroco Don Tonino Sgrò della chiesa di San Domenico di Reggio Calabria con il messaggio evangelico della prossimità della condivisione, perché ha spiegato l’importante è condividere dei percorsi evitando qualsiasi distanza e proprio per questo è contento di ospitare nella parrocchia l’Associazione Amici di Lilla, con la quale sono state avviate anche forme di collaborazione tra i ragazzi dell’Associazione ed il gruppo Giovani della Parrocchia e con cui c’è un cammino condiviso.

Inoltre pure i genitori degli adulti  disabili dell’Associazione “Amici di Lilla” hanno dato il loro contributo alla Giornata completando un Questionario Anonimo,  da cui è emerso intanto che per loro è importante fare parte di questa Associazione perché l’appartenenza ad essa aiuta questi ragazzi a socializzare, a distrarsi ad avere una vita normale ed è anche per i genitori fonte di scambio di informazioni e suggerimenti per migliorare la vita dei loro figli; invece per quanto riguarda il futuro dei propri figli  hanno evidenziato  concordemente che le strutture sul territorio sono poche per accogliere i loro ragazzi, soprattutto per quando loro non ci saranno più e non se ne potranno prendere cura personalmente e che lo Stato dovrebbe essere più presente fornendo alle persone con disabilità i servizi essenziali, le strutture, il personale specifico per garantire loro una vita dignitosa. (rrc)

REGGIO – Al via le prevendite per la Partita della Solidarietà

Ha preso il via la prevendita dei biglietti per la Partita di Solidarietà tra Reggina 1914 – Pallacanestro Viola e la Reggio Calabria Bic, in programma il 13 dicembre al Palacalafiore di Reggio Calabria.

Il ricavato sarà devoluto per sostenere i progetti a favore dei bambini e dei ragazzi sostenuti attraverso i Programmi e Villaggi Sos in Italia, e per supportare l’Hospice di Reggio Calabria.

SOS Villaggi dei Bambini è parte del network di SOS Children’s Villages, la più grande Organizzazione a livello mondiale impegnata da oltre 70 anni affinché i bambini e i ragazzi che non possono beneficiare di adeguate cure genitoriali crescano in una situazione di parità con i propri coetanei, concretizzando appieno il proprio potenziale e la possibilità di vivere una vita indipendente. È presente in 138 Paesi e territori, dove aiuta oltre 1 milione di persone tra bambini, bambine, ragazzi, ragazze e le loro famiglie.

In Italia promuove i diritti di oltre 39.000 bambini e giovani e si prende cura di oltre 700 persone tra bambini, ragazzi e famiglie che vivono gravi momenti di disagio. Lo fa attraverso 8 Programmi e Villaggi SOS, rispettivamente a Trento, Ostuni (Brindisi), Vicenza, Saronno (Varese), Mantova, Torino, Crotone e Milano. (rrc)

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REGGIO – Il convegno “La stazione ferroviaria e la città”

Oggi alle 15, nella sede dell’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Reggio Calabria, è in programma il convegno La stazione ferroviaria e la città, organizzato dall’Ordine degli Ingegneri in collaborazione con Cifi (Collegio Ingegneri Ferroviari Italiani) e Ordine degli Architetti della Provincia di Reggio Calabria.

All’iniziativa partecipa anche la Camera di Commercio di Reggio Calabria, attesa la rilevanza dei temi trattati per lo sviluppo economico del territorio.

Al seminario parteciperanno Francesco Foti (Presidente Ordine Ingegneri), Ilario Tassone  (Presidente Ordine Architetti), Felice Lo Presti (Preside sezione Cifi Reggio Calabria), Antonino Tramontana (Presidente Camera di Commercio), Massimo Gerlini (CIFI), Ugo Pannuti (ICMQ), Sivia Vanfiori (RFI – Direzione Stazioni), Giulia Soriero (RFI – Direzione Stazioni), Silvia Ripa (RFI – Direzione Stazioni), Valerio Giovine (Segretario Generale CIFI)

Le attuali dinamiche di sviluppo della società stanno comportando, in maniera sempre più importante, una pluralità di effetti sui trasporti, che rendono necessaria una riformulazione degli ambiti urbani per soddisfare le aspettative degli utenti contemporanei.

Il tendenziale aumento della domanda di trasporto di passeggeri e merci, associato alle questioni globali in materia di cambiamenti climatici, determina maggiore pressione al mondo del trasporto ferroviario, che si trova ad assumere nuovi ruoli nella quotidianità urbana.

In questo contesto,  la stazione, ponendosi come elemento di connessione tra la rete ferroviaria e la città, assume un ruolo chiave nello sviluppo e nella gestione del territorio, non solo per la centralità della localizzazione e l’inserimento nel tessuto urbano consolidato, ma anche per la specificità tipologica, per la struttura in termini di spazi e ruoli, nonché come punto di partenza di processi di ristrutturazione urbana in cui la mobilità sostenibile diventa elemento cardine nei processi di trasformazione sociale, tecnologica e culturale del territorio.

I temi del convegno riguarderanno  lo sviluppo storico delle stazioni,  le linee strategiche recentemente definite da RFI per adeguare le stazioni alle funzioni loro richieste dall’evoluzione tecnologica, sociale e culturale e illustreranno gli  strumenti a disposizione dei progettisti per la misura della sostenibilità degli interventi di adeguamento strutturale e funzionale previsti.

Di particolare importanza per il territorio  sarà l’illustrazione dei progetti che interesseranno le stazioni di Villa San Giovanni, Reggio Calabria Lido e Messina Centrale. (rrc)

REGGIO – Ecco il Festival delle Migrazioni

Dal 5 all’8 dicembre, in sette Comuni della Città Metropolitana di Reggio Calabria si terrà il Festival delle Migrazioni – dal Sud al Sud, con eventi culturali, seminari, dibattiti e spettacoli realizzati nell’ambito dei progetti territoriali del Sistema di Protezione Accoglienza e Integrazione.

La manifestazione è stata presentata nella Sala “Trisolini” di Palazzo Alvaro.

All’iniziativa, moderata da Giovanni Maiolo, presidente della Rete delle Comunità Solidali (Re.Co.Sol), hanno preso parte il sindaco metropolitano facente funzioni Carmelo Versace, Michele Conia e Salvatore Fuda, consiglieri metropolitani delegati, rispettivamente, alle Politiche dell’Immigrazione, dell’Accoglienza e della Pace ed all’Ambiente, Marina Giglietta, assessora alla Famiglia, all’Educazione ed alle Politiche Sociali del Comune di Campo Calabro, Emanuele Antonio Oliveri, assessore alle Politiche Sociali del Comune di Melicuccà, e Luigi Giuseppe de Filippis, presidente dell’Associazione Coopisa.

Per il sindaco metropolitano facente funzioni, Carmelo Versace, il festival «va letto con un’accezione estremamente positiva in un momento in cui, troppo spesso, si parla di immigrazione ed accoglienza in maniera approssimativa con toni da perenne campagna elettorale».

«Oltre al valore sociale che ricopre – ha aggiunto – il festival aprirà un confronto per guardare all’immigrazione come un’opportunità reale e concreta per i nostri territori. Se i recenti dati forniti da Svimez ci dicono che, nel 2050, il Paese conterà 250 mila mamme in meno, si percepisce appieno l’importanza che rivestono integrazione ed accoglienza».
«Abbiamo preso l’impegno di sostenere il festival in maniera sostanziosa per il futuro – ha spiegato, ancora, l’inquilino di Palazzo Alvaro – perché dobbiamo iniziare a rompere quel cliché di negatività che caratterizza popoli che, concretamente, possono portare solo un arricchimento alle nostre comunità. Dal prossimo anno, quindi, proveremo a impegnare le giuste risorse su una tematica essenziale così da contribuire ad una crescita culturale che investa, sin dal principio, le nuove generazioni. E’ nelle scuole, dai più piccoli, che dobbiamo partire per costruire un’infrastruttura etica, morale, civile e sociale importante tanto quanto qualsiasi altra opera pubblica».

Quindi, il consigliere metropolitano Michele Conia, sindaco di Cinquefrondi, si è detto «entusiasta» nel sostenere un’iniziativa dal forte impatto sociale che «punta anche ad evidenziare le esperienze positive di sette Comuni protagonisti di buone pratiche dell’accoglienza». «Si tratta di un confronto sociale fondamentale – ha affermato – durante il quale conosceremo il lavoro di enti locali impegnati in prima linea con risultati vincenti e spesso sconosciuti. È arrivato il momento di far conoscere le tante belle situazioni che insistono ed esistono nei nostri territori. Lo faremo parlando di immigrazione in maniera diversa, ponendo al centro le testimonianze di chi pratica la buona accoglienza e non dà spazio alle speculazioni».

Il consigliere metropolitano Salvatore Fuda, sindaco di Gioiosa Jonica, ha poi espresso le difficoltà della particolare contingenza storica: «Noi proviamo a fare accoglienza e, soprattutto, integrazione. A dire il vero, qualche Governo fa era più semplice, considerati i numerosi progetti esistenti. Adesso, sembra un pò complicato. In questo senso, come enti territoriali che avvertono il peso della corresponsabilità con lo Stato, dovremo cercare di capire come aprire una discussione con il Ministero dell’Interno anche perché, nell’ultimo decennio, abbiamo registrato risultati positivi».

«Se penso a Gioiosa Jonica, nel medio-lungo periodo – ha aggiunto – abbiamo visto i risvolti positivi dei grossi investimenti fatti sui temi dell’accoglienza con una comunità che, negli anni, è cambiata e non ha timore di fare integrazione. La nostra, quindi, è un’adesione convinta al festival che deve rappresentare solo l’inizio di un’attività volta a sensibilizzare su temi che vanno approfonditi e non banalizzati. I Comuni non si sono mai girati dall’altra parte».

Secondo Luigi De Filippis, dell’associazione Coopisa, «l’immigrazione è un evergreen della politica». «È vero che il Governo ha deciso di mantenere un profilo basso sulla comunicazione in tema di accoglienza – ha affermato – ma lo spirito non è quello di affrontare la questione in maniera seria. Se si pensa all’uso di termini come “carico residuale” è ovvio che questo evento sia arrivato nel momento giusto per presentare l’immigrazione in maniera corretta».

«L’avamposto – ha detto – è rappresentato da Comuni che accolgono e vorremmo mostrare il loro volto positivo. Vorremmo mettere in luce il volto di una Calabria che, da nord a sud, si impegna, si interessa e, allo stesso tempo, informare sulle buone pratiche dell’accoglienza. Il festival offrirà spunti di riflessione attraverso seminari, incontri nelle scuole, momenti di alto profilo culturale con relatori provenienti da tutte le parti del mondo. La Calabria, quindi, può continuare a fare formazione ed essere punto di riferimento morale».

Anche Marina Giglietta, assessora al Comune di Campo Calabro, ha portato la propria esperienza di amministratrice e persona impegnata sul campo nel sistema dell’accoglienza: «Ho avuto modo di vedere come funziona in una doppia veste, avendo lavorato in progetti dedicati al tema. La nostra comunità, ospita programmi di sviluppo da quasi 10 anni con ottimi risultati. Accogliere migranti in piccoli centri, infatti, è un vero sistema di integrazione. Grazie al festival, quindi, si avrà modo di vedere la migrazione da un punto di vista diverso, lontana dalla narrazione stereotipata e vissuta dalla testimonianza diretta e quotidiana delle nostre comunità. Questo evento ci consente di aprire orizzonti culturali».

L’assessore di Melicuccà, Emanuele Antonio Oliveri, ha ricordato come «l’area metropolitana di Reggio Calabria sia, in percentuale, la più accogliente in Calabria per ciò che riguarda i numeri di progetti attivati». «Personalmente – ha aggiunto – tengo ben presente la parola integrazione perché, nelle piccole comunità, è stato un fattore di crescita molto importante che è andato al di là della volontà delle singole amministrazioni mostrando la reale capacità dei cittadini nell’accogliere il prossimo».

Un dato su tutti: «Grazie ad un buon sistema di integrazione, nei piccoli centri è stato possibile mantenere aperte numerose scuole». Ciò, secondo Oliveri, deve servire anche a sfatare un luogo comune: «Non è vero che le comunità hanno paura, ma sanno aprirsi agli altri. L’accoglienza è insita nella nostra storia».
All’iniziativa ha preso parte anche il consigliere metropolitano Domenico Mantegna parlando del Comune di Benestare dove «tanti giovani migranti usciti dai progetti sono rimasti a vivere».
«Oggi – ha spiegato – li vediamo impegnati in attività imprenditoriali che danno lustro e lavoro alla comunità».

Nel concludere i lavori, il moderatore Giovanni Maiolo ha ringraziato don Antonino De Nisi della fondazione “Migrantes”, per la presenza e per il contributo offerto, sottolineando come «la Chiesa sia fra gli alleati più importanti nella battaglia intrapresa per aiutare le persone che fuggono da fame, guerre e carestie». (rrc)

Al Museo Archeologico di Reggio un ricco programma per Natale

Sono tantissimi gli eventi in programma al Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria per Natale.

 Dopo il successo della grande mostra L’età degli eroi. La Magna Grecia e i Bronzi di Riace, il suggestivo spazio di Piazza Paolo Orsi tornerà ad accogliere tante iniziative culturali e le piccole “mostre d’accoglienza”, che tanto hanno caratterizzato la programmazione del MArRC negli scorsi anni.

«Dopo gli ultimi mesi trascorsi con gli “Incontri d’Autunno” – ha dichiarato il direttore del Museo, Carmelo Malacrino – siamo felici di salutare il Natale con una offerta culturale suggestiva e variegata. In un anno tutto dedicato al Cinquantesimo anniversario della scoperta dei Bronzi di Riace, questa volta abbiamo deciso di rendere protagonisti i bambini, che rappresentano il futuro di ogni società. Dagli incontri con Babbo Natale ai laboratori didattici, fino alle giornate accompagnate dalle note natalizie, tanti saranno i momenti in cui le famiglie potranno portare i loro piccoli al Museo, per vivere insieme momenti in allegria all’insegna della cultura».

«Non mancheranno – ha continuato il direttore – nuove esposizioni e gli incontri promossi dalle associazioni che collaborano con il Museo, sempre più inclusivo per tutto il territorio. Voglio ringraziare il funzionario Giuseppina Cassalia per aver coordinato questa straordinaria programmazione».

Mentre si abbellisce il maestoso albero natalizio del Museo, il calendario delle manifestazioni avrà inizio con un riferimento alle stelle, elemento immancabile nelle festività invernali. 

Nel frattempo il Museo continua il suo impegno nel promuovere e consolidare i rapporti internazionali. Il direttore Malacrino sarà a Barcellona ospite del Museu d’Arqueologia de Catalunya e del suo direttore Jusèp Boya Busquet. Il viaggio nasce dalla volontà di sviluppare progetti espositivi congiunti, con l’intento di valorizzare sulla sponda dello Stretto l’antica cultura degli Iberi e nella città catalana la grandiosa civiltà della Magna Grecia. Al progetto collabora anche il prof. Luigi Vecchio con l’Università degli Studi di Salerno.

 

«Da tempo – ha dichiarato Malacrino – stiamo lavorando con il Museu d’Arqueologia de Catalunya per siglare un proficuo accordo di collaborazione internazionale. Ringrazio molto il direttore Jusèp Boya Busquet per questo invito, che nei prossimi giorni mi porterà a Barcellona per visitare il loro magnifico museo e sancire un legame tra la cultura iberica e quella della Magna Grecia. Stiamo già lavorando a due mostre, in uno scambio culturale che sarà molto suggestivo».

Aggiunge il direttore del Museu d’Arqueologia de Catalunya, Jusèp Boya Busquet: «Sarà una grande occasione di incontro e di confronto, nella quale sviluppare le possibili collaborazioni fra i nostri Musei, sia a livello accademico che museografico. L’obiettivo sarà quello di promuovere e valorizzare il patrimonio archeologico della Calabria e della Catalunya».

A margine, il Museo ha predisposto il calendario delle aperture per le imminenti festività natalizie: il MArRC sarà aperto l’8 dicembre, giorno dell’Immacolata, per proseguire poi il 24, il 26, il 31 dicembre e il 2 gennaio. Grande festa a Capodanno con l’apertura straordinaria e l’ingresso gratuito per tutti, grazie all’iniziativa del Ministero della Cultura #domenicalmuseo. Un’occasione per brindare insieme al 2023. 

 Il MArRC resterà chiuso il 25 dicembre e il 3 gennaio. (rrc)

 

REGGIO – Alla Scuola Media Vitrioli i laboratori attivi

Domani a Reggio Calabria, alla Scuola Media “Diego Vitrioli”, prende il via LabSchool 2022, attraverso il quale verrà offerta la possibilità di sperimentare attività e metodologie didattiche e formative, in attesa dell’OpenDay di prossima realizzazione.

L’evento rientra nel programma di iniziative e incontri organizzati dalla scuola secondaria di primo grado “Diego Vitrioli”, diretta dalla Dirigente Scolastica dott.ssa Maria Morabito

Un pomeriggio intenso di attività sperimentali e ricreative, rivolto ai futuri studenti che accompagnati dai genitori, verranno coinvolti all’interno dei seguenti laboratori: Sportivo, Artistico, Antropologico, Scrittura Creativa, Matematico, Informatico, Musicale, Strumentale, De Sueños, English.

Ogni attività sarà coordinata dai docenti e animata dagli studenti che frequentano la scuola, con l’obiettivo di favorire la piena partecipazione dei loro giovani ospiti alle attività formative e stimolare la motivazione intrinseca all’apprendimento.

Oltre alle attività rivolte alla sperimentazione dell’offerta formativa, gli interessati potranno visitare la struttura scolastica e conoscerne l’organizzazione didattica, educativa e gestionale. (rrc)

REGGIO – Domani incontro del Rhegium Julii “Per la libertà e l’emancipazione delle donne in Iran”

Domani, venerdì 2 dicembre, alle 17.30, nell’Auditorium dell’Accademia di Belle Arti di Reggio Calabria, è in programma l’incontro sul tema La libertà e l’emancipazione delle donne in Iran, promosso dal Circolo Culturale Rhegium Julii.

L’iniziativa vede la partecipazione delle istituzioni locali, del Cis Calabria, di Cult 3., della consulta culturale comunale e metropolitana, del Lions Club Host, della Fidapa, dell’Associazione Calabria Spagna, di Aiparc, del Club Inner wheel RC, de Cif, del Rotary Club Reggio Calabria, della Fondazione Italo Falcomatà, del Panathlon Reggio Calabria, della delegazione Fai di Reggio Calabria, di Biesse, e Mille donne per l’Italia.

Quello di cui si parlerà domani è un tema che probabilmente non interessa solo quel Paese, ma molte altre regioni del mondo, se è vero, come è vero, che in Pakistan, in Afganistan ed in tante altre comunità del mondo si vive una sorta di “oscurantismo della storia che non tiene in conto alcuno, l’importante apporto delle donne alla vita sociale, familiare, professionale come al mondo del pensiero, dell’arte, della letteratura.

A tanti uomini del mondo occidentale appare ingiustificabile e amorale una tale impostazione della vita pubblica e privata, una visione che conculca tutti i diritti dell’uomo e genera forme di sopraffazione inconcepibile, e tuttavia si tratta di concezioni inibenti della vita stessa e della società che esistono e generano vessazioni, sofferenze, forme di regressività psicologiche inconcepibili.

Il tema della liberazione della donna in questi Paesi è e resta una battaglia di grande valenza culturale che esige una manifestazione pubblica di solidarietà senza se e senza ma. Il grado di sofferenza raggiunto dalle donne in Iran è davvero insostenibile ed ogni richiesta di cambiamento genera morti, soppressioni, imprigionamenti con forme di punizione e torture del tutto intollerabili.

L’intervento introduttivo alla manifestazione sarà svolto dallo scrittore, filosofo e saggista Francesco Idotta. I saluti saranno portati del Direttore dell’Accademia di belle Arti Pietro Sacchetti che ospita la manifestazione, da Giuseppe Bova presidente del Rhegium Julii, dall’assessore comunale Irene Calabrò(rrc)

 

L’OPINIONE / Vincenzo Vitale: Era necessario demolire la ringhiera lato mare del Tempietto a Reggio ?

di VINCENZO VITALE – I parchi urbani non sempre sono una risorsa per le città, specie quando il loro accesso non è agevole e, soprattutto, quando sembrano avulsi dal contesto urbano: da risorsa i parchi diventano un problema di manutenzione e prevenzione di microcriminalità e spaccio. Quanto accaduto al c.d. Parco del Tempietto ne è la plastica dimostrazione. La sua riconversione è pertanto doverosa, ma rimane qualche forte perplessità sui modi in cui questa sta avvenendo.
L’edificio del Tempietto non era certamente il massimo dell’eleganza e della funzionalità architettonica (ma comunque si sarebbe potuto riciclare nel nuovo progetto in una sorta di piccola club house con servizi igienici) e quindi si crede che non molti piangeranno per la sua scomparsa. Ma che necessità c’era di demolire la ringhiera lato mare fatta con lo stesso disegno dell’originale della via marina? Costituente uno dei motivi architettonici caratteristici del fronte mare reggino, si sarebbe potuta benissimo restaurare e mantenere in servizio: non essendoci spiaggia in quel posto, una delimitazione protettiva si dovrà comunque erigere.
Ma è più facile demolire e ricostruire piuttosto che restaurare l’esistente per eventualmente riconvertirlo (la storia del progetto della nuova piazza De Nava ce lo illustra benissimo). Mentre in Francia si avviano progetti di “restauro preventivo” (ovvero di cura delle strutture prima che abbiano bisogno del restauro), in Italia – soprattutto nel Meridione e a Reggio in particolare – si abbandonano le architetture urbane pubbliche al degrado per poi inventarsi progetti di demolizione e ricostruzione (oltre piazza De Nava, l’esempio eclatante in città è rappresentato dall’obbrobrio del Corso Garibaldi, il cui prezioso basolato lavico è stato mandato in discarica).
Quando si riuscirà a vedere qualcosa di diverso da quanto offerto da quella che ormai potremmo definire come “Generazione Castorina”, ignara della storia e delle tradizioni reggine, sorda a richiami di tipo culturale, che fa strame dell’etica politica e dell’estetica urbana? (vv)

REGGIO – Venerdì in scena lo spettacolo “Maxima” di Scena Nuda

Venerdì 2 dicembre, alle 11, al Teatro Zanotti Bianco, è in programma lo spettacolo teatrale Maxima, solo la luna ci ha visti passare della Compagnia Teatrale Scena Nuda, diretta da Teresa Timpano.

L’evento è stato organizzato nell’ambito di ReggioFest – il progetto realizzato dal Comune di Reggio, su fondi Mic, dedicato alle periferie – e, in particolare, della sezione Pragma, ovvero il festival diffuso che riunisce sei compagnie reggine (Accademia Senocrito, Centro Teatrale Meridionale, Mana Chuma, SpazioTeatro, Traiectoriae e, appunto Scena Nuda).

Lo spettacolouna coproduzione Pandemonium Teatro di Bergamo e La Piccionaia di Vicenza – si avvale della regia di Lucio Guarinoni, anche autore della drammaturgia, e dell’interpretazione di Francesca Bellini

Quando Maxima parte dalla Siria per raggiungere l’Olanda è il 2015 e lei ha 14 anni. Aleppo, la sua città, è già da diverso tempo zona di guerra. Il padre e la madre acconsentono alla sua richiesta di partire. Inizia così il suo viaggio, con accanto solo due amici di famiglia, in spalla uno zaino troppo grande e al collo il foulard della madre. Un viaggio attraverso la Turchia, la Grecia, la Macedonia, la Serbia. Un viaggio a piedi, in barca, o stipati al buio dentro un camion. Un viaggio fatto di confini mutevoli, di controlli, di camminate infinite e piedi che sanguinano, di preghiere sotto la luna del Mar Egeo. Un percorso non solo fisico, ma anche emotivo e spirituale, di crescita. 

Un racconto che potrebbe sembrare una narrazione di finzione, ma che, invece, è storia vera, raccontata dalla stessa Maxima, insieme alla scrittrice e giornalista Francesca Ghirardelli, in un libro da cui lo spettacolo è liberamente tratto. 

Ancora un importante appuntamento, dunque, proposto dalla Compagnia teatrale Scena Nuda, nell’ambito della programmazione che sta realizzando per ReggioFest e che ha già riscosso grandi consensi, coinvolgendo le periferie della Città metropolitana. (rrc)