NON È SEMPLICE QUESTIONE DI VELOCITÀ
L’AV PER CALABRIA È FATTORE DI CRESCITA

di ELIA FIORENZAIl dibattito sulla realizzazione della linea ferroviaria ad alta velocità (AV) Salerno-Reggio Calabria è sempre più acceso, ma rischia di smarrire il suo obiettivo fondamentale: una progettazione che non solo migliora i collegamenti ma che risponde alle esigenze strategiche del territorio.

A fare chiarezza sul tema è il comitato tecnico AV Calabria, dal sindaco di Cosenza, Franz Caruso, e composto da esperti come Demetrio Festa (Unical), Giuseppe Lo Feudo (ex FdC), Luigi Martirano (Sapienza) e Roberto Musmanno (Unical), che, in una recente dichiarazione, ha sottolineato come la realizzazione di una vera AV in Calabria non possa prescindere da un tracciato interno e da una visione a lungo termine, mirata a rispondere alle sfide infrastrutturali del futuro.

La discussione si concentra in particolare sul tratto che collega Praia a Lamezia, la porzione della linea che, secondo i piani attuali, potrebbe ospitare l’alta velocità. Due le ipotesi al centro del confronto: un tracciato tirrenico, lungo la costa, e uno interno, che si inserisce nel corridoio infrastrutturale già occupato da autostrade e linee elettriche, percorrendo la valle del Crati fino a Cosenza.

La decisione sulla scelta del tracciato è cruciale, poiché potrebbe determinare la portata dell’intera opera, che deve essere pensata come un’infrastruttura strategica per l’intero Paese, non solo per la Calabria. Per il comitato la soluzione ottimale è quella del tracciato interno, che non solo garantisce tempi di percorrenza più rapidi ma risponde anche all’esigenza di integrare la regione con la rete transeuropea.

«L’alta velocità deve essere vista come una rete che si inserisce in un contesto europeo, non come una semplice infrastruttura locale», affermano i membri del Comitato. La realizzazione di un tracciato tirrenico, seppur attrattivo a livello superficiale, non garantirebbe i benefici a lungo termine che la Calabria e l’Italia meriterebbero. Il tracciato interno, secondo gli studi di fattibilità, non solo consentirebbe di ridurre i tempi di percorrenza tra le principali città della Calabria, ma avrebbe anche il pregio di raggiungere le aree interne, spesso isolate dal resto del Paese.

La linea AV, infatti, non dovrebbe limitarsi a migliorare i collegamenti tra Salerno e Reggio Calabria, ma deve rappresentare un’opportunità di sviluppo per l’intero territorio calabrese. Un sistema ferroviario che colleghi Cosenza, Lamezia e Reggio Calabria, ma che tocchi anche le zone interne, come la valle del Crati e la fascia ionica, potrebbe trasformare la regione in un nodo centrale per il traffico ferroviario europeo. Gli studi presentati da RFI evidenziano un aspetto fondamentale: i tempi di percorrenza tra Battipaglia e Reggio Calabria non cambiano sostanzialmente, sia nel caso del tracciato tirrenico che di quello interno. Tuttavia, la vera differenza sta nelle opportunità che il tracciato interno offre in termini di sviluppo del territorio.

«Un tracciato interno non solo facilita i collegamenti tra i principali centri calabresi, ma crea anche le condizioni per sviluppare una vera rete integrata, che colleghi il Nord e il Sud del Paese, in linea con i criteri della rete transeuropea Ten-T», spiegano gli esperti. Non è solo una questione di velocità, ma di strategia territoriale. Il comitato tecnico AV Calabria fa presente che l’alta velocità deve essere pensata come parte integrante di una rete che colleghi la Calabria all’intera rete europea, in modo da stimolare l’economia, la mobilità delle persone e la competitività del Paese. L’obiettivo deve essere quello di ridurre il divario tra il Sud e il resto dell’Italia, non solo accorciando i tempi di viaggio, ma aprendo la regione a nuove opportunità di sviluppo.

Il tracciato interno, in particolare, rappresenta un’opportunità unica per migliorare i collegamenti ferroviari in un’area che storicamente ha sofferto di una carenza di infrastrutture moderne. Collegare Cosenza, Lamezia e Reggio Calabria con l’alta velocità, e farlo attraverso un tracciato che attraversa le aree interne, significa favorire una maggiore coesione territoriale e stimolare la crescita di zone che altrimenti rischierebbero di rimanere ai margini. Il comitato sottolinea come l’opera debba essere realizzata a qualunque costo, senza cedere alle tentazioni di soluzioni facili ma inefficaci.

«La Calabria ha bisogno di una vera alta velocità, che sia all’altezza delle sfide del futuro. Un tracciato interno è l’unica via per un’infrastruttura che davvero cambi il volto della regione e del Sud Italia», affermano i membri del comitato. L’infrastruttura ferroviaria che si realizza oggi è quella che accompagnerà la Calabria per i prossimi decenni.

È necessario, quindi, fare scelte lungimiranti, che non si limitino a rispondere alle esigenze di un momento, ma che pongano le basi per un futuro di sviluppo sostenibile e competitivo. La vera alta velocità in Calabria non deve essere solo un sogno, ma una realtà che diventi, finalmente, una risorsa per tutta la regione e per l’intero Paese. La Calabria ha un’opportunità storica di essere protagonista di una vera rivoluzione infrastrutturale, e la scelta del tracciato interno è quella che permette di cogliere questa occasione senza compromessi. (ef)

Cgil, Cisl e Uil Calabria: Avviare procedure per reperire 16 mld per av

Cgil, Cisl e Uil ritengono fondamentale avviare subito le procedure per reperire i rimanenti 16 miliardi necessari al completamento dell’alta velocità, riconoscendo l’opera come strategica non solo per la Calabria ma per l’intero Paese. È quanto hanno ribadito i sindacati a margine dell’incontro con Rfi alla presenza del Presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, in cui è stato presentato il piano di Rete Ferroviaria Italiana.

Il piano – visto con interesse dai sindacati – prevede investimenti strategici per oltre 38 miliardi di euro, di cui 16 già finanziati, destinati al potenziamento della rete ferroviaria della nostra regione.

«Gli interventi, che spaziano dalla linea Alta velocità-Alta capacità Salerno-Reggio Calabria alla riqualificazione della linea Jonica – hanno rilevato i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil, rispettivamente Gianfranco TrottaTonino RussoMariaelena Senese – rappresentano un’opportunità unica per rendere la Calabria un nodo cruciale del sistema ferroviario nazionale. In questa fase storica, però, è di fondamentale importanza garantire la copertura economica completa di tutti gli interventi progettati».

«Oltre al miglioramento della mobilità – hanno rilevato – questi interventi potrebbero generare circa 6.000 posti di lavoro diretti nei cantieri, senza contare i benefici occupazionali legati all’indotto. Cgil, Cisl e Uil Calabria ritengono che questa sia una risposta concreta alla necessità di creare nuove opportunità per il territorio e frenare l’emorragia di giovani costretti a migrare».

«Appare determinante, intanto – hanno sottolineato – fissare la tempistica delle opere così come rappresentate da Rfi, che per quanto riguarda la tratta Catanzaro Lido – Sibari (inclusi lunetta e snodo per Lamezia) il  completamento è previsto entro giugno 2026. Mentre per la tratta Catanzaro Lido – Roccella Jonica il completamento è previsto entro il 2029, con risorse già stanziate dalla Regione Calabria e, infine, per la tratta Roccella Jonica – Reggio Calabria la Regione si impegna a reperire le risorse necessarie, riconoscendo l’opera come strategica».

Durante l’incontro, poi, Rfi si è impegnata a completare l’Alta velocità fino a Praia a Mare, un’opera  che richiede 17 miliardi di euro.

La disponibilità attuale è di 16 miliardi e la  Regione Calabria si è impegnata a collaborare con il Governo per reperire il miliardo mancante, affinché il completamento sia garantito entro il 2031.

L’implementazione del sistema tecnologico Ertms, che interesserà 216 km della rete ferroviaria calabrese, rappresenta un salto di qualità in termini di sicurezza, efficienza e interoperabilità.

Di fronte a un piano così ambizioso, Cgil, Cisl e Uil Calabria richiamano «l’attenzione su alcuni punti cruciali: il rispetto dei tempi e dei finanziamenti: ogni ritardo nell’attuazione degli interventi rischierebbe di vanificare i benefici attesi; la trasparenza e il coinvolgimento: è essenziale che le parti sociali, sindacati in primis, siano parte attiva nella fase di monitoraggio e implementazione dei progetti e investimenti integrati per il potenziamento ferroviario».

Cgil, Cisl e Uil Calabria «sono pronti a mettere in campo ogni iniziativa utile al rilancio infrastrutturale del territorio e invitano il Presidente Occhiuto a spingere sul Governo al fine di garantire la corretta copertura economica degli interventi programmati e garantire la piena attuazione del piano, vigilando sull’effettivo rispetto dei tempi e dei finanziamenti previsti».

«La realizzazione di questi interventi – hanno concluso – potrebbe sancire un punto essenziale per il potenziamento infrastrutturale regionale e per dare risposte concrete alle richieste dei calabresi. Per questo è  necessario un maggiore coinvolgimento delle parti sociali per assicurare che questi investimenti siano davvero orientati al benessere della comunità. La Calabria merita infrastrutture moderne e sostenibili, in grado di supportare uno sviluppo socio-economico equo e duraturo». (rrm)

Rapani (Fdi): Estendere il Frecciarossa da Milano a Sibari

Il senatore Ernesto Rapani sollecita la Regione a intercedere con Trenitalia e Rfi per superare la logica del profitto, garantendo servizi essenziali per il Sud e migliorando la mobilità interregionale con il collegamento Sibari-Metaponto.

Il sistema dei trasporti in Calabria, nonostante i progressi degli ultimi anni, necessita di un ulteriore sforzo per diventare veramente funzionale e competitivo. In questo contesto, l’impegno dell’assessorato regionale, che ha recentemente acquisito nuovi convogli per migliorare la rete ferroviaria, è un passo positivo, ma il Senatore Ernesto Rapani ritiene che non sia ancora sufficiente. La Calabria, e in particolare la sua fascia ionica, ha bisogno di essere collegata in modo più efficiente con le principali arterie del Paese.

Il parlamentare ha espresso il suo apprezzamento per il lavoro svolto dall’assessorato regionale, che ha portato all’acquisizione di nuovi convogli utili ad efficientare il sistema trasportistico. Un passo che, pur importante, non può considerarsi conclusivo.

«L’impegno per migliorare la rete ferroviaria in Calabria è fondamentale, ma dobbiamo spingerci oltre e garantire collegamenti diretti con le altre regioni, in particolare con le tratte che conducono verso il nord del Paese», ha dichiarato il senatore.

Uno dei punti cruciali che Rapani solleva riguarda la necessità di creare un collegamento ferroviario diretto tra Sibari e Metaponto, da cui parte il Frecciarossa per Milano Centrale. Questo collegamento sarebbe essenziale per unire la costa ionica alla dorsale adriatica, creando un corridoio di mobilità che risponde a esigenze concrete, soprattutto per i cittadini delle aree meno servite.

In particolare, Rapani plaude alla sinergia e al supporto dell’assessorato regionale nell’attuazione del collegamento tra la stazione ferroviaria di Crotone e l’aeroporto Sant’Anna, un passo che, secondo il Senatore, non solo contribuirà a migliorare la mobilità nell’area, ma avrà anche un impatto positivo sul turismo e sull’economia locale. Tuttavia, l’obiettivo del Senatore va oltre: è fondamentale anche il collegamento tra la Sibaritide e il Crotoniate, un’area che attende con urgenza una metropolitana leggera tra Crotone e Sibari, che consentirebbe di collegare le due aree in modo rapido e diretto.

«Il successo del Frecciarossa Sibari-Bolzano rappresenta un esempio tangibile di come interventi mirati possano migliorare significativamente la mobilità e incentivare lo sviluppo economico», ha detto Rapani, sottolineando l’importanza di iniziative di questo tipo per il Sud. Il progetto di collegamento, descritto come una vera e propria “metropolitana di superficie”, dimostra la capacità di Rfi e Trenitalia di rispondere alle esigenze del territorio.

Ora, secondo Rapani, è essenziale programmare la tratta Sibari-Metaponto, così da essere pronti con il servizio all’ultimazione dei lavori di elettrificazione, previsti per giugno 2026. L’obiettivo è creare un collegamento diretto che faciliti l’accesso del Sud alla rete ferroviaria ad alta velocità, con un impegno coordinato da parte delle istituzioni regionali e delle principali aziende di trasporto ferroviario.

Una delle problematiche sollevate dal Senatore riguarda la risposta di Trenitalia e Rfi, che, di fronte alla richiesta di estendere il frecciarossa Milano Centrale- Metaponto fino a Sibari, hanno evidenziato la scarsità di utenza come ostacolo principale. Tuttavia, Rapani ribadisce che il sistema dei trasporti non può basarsi esclusivamente su calcoli numerici. Le popolazioni del Sud, infatti, partono da una posizione svantaggiata rispetto a quelle del Nord, e questo gap deve essere colmato con politiche che garantiscano servizi efficienti, indipendentemente dalla densità di utenza.

«Le popolazioni del Sud non hanno la stessa disponibilità di servizi come quelle del Nord – ha spiegato il parlamentare – e questo non può essere un motivo per negare il diritto alla mobilità. L’area jonica, per volontà e responsabilità storiche, è un territorio dalle grandi potenzialità ma sprovvista di università, di grandi ospedali o insediamenti industriali, il che riduce naturalmente la presenza umana».

«Ma questo non giustifica il fatto – ha aggiunto – che i nostri cittadini siano penalizzati da un sistema di trasporti inadeguato. Non possiamo più ignorare che le persone, ovunque risiedano, devono avere gli stessi diritti e la stessa qualità di servizi, soprattutto considerando che tutti sono sottoposti alla medesima pressione fiscale».

Infine, il Senatore Rapani ha sottolineato come, in questo contesto, la riforma dell’autonomia differenziata rappresenti una chiave fondamentale per riequilibrare il divario tra Nord e Sud. La possibilità di decidere direttamente a livello regionale su materie cruciali, come i trasporti, permetterebbe di rispondere in modo più mirato alle esigenze del territorio e di garantire pari opportunità a tutte le regioni italiane. Il Senatore Ernesto Rapani conclude affermando che la questione dei trasporti non è solo una questione di numeri, ma di diritti e pari opportunità per tutti i cittadini.  (rp)

 

Da Rfi 37, 1 mln per interventi sulle ferrovie calabresi

Sono 37,1 milioni di euro la somma che Rete Ferroviaria Italiana, società del Gruppo FS Italiane ha destinato per gli interventi sulla rete ferroviaria della Calabria.

Tale somma fa parte di una gara di circa 1,3 miliardi di euro per lesecuzione di un programma di interventi di manutenzione sistematica dell’armamento ferroviario su tutto il territorio nazionale.

La procedura rientra nel più ampio piano di investimenti di RFI per attività di manutenzione finalizzate a innalzare gli standard di affidabilità della rete. L’Accordo Quadro ha una durata di tre anni.

Gli interventi saranno diffusi su tutto il territorio regionale e consisteranno nel rinnovo di binari, traverse e massicciate oltre alla sostituzione degli scambi.

Le attività di ammodernamento garantiranno un incremento dell’affidabilità dell’infrastruttura e un miglioramento del servizio di trasporto su ferro.

A livello nazionale è di circa 9 miliardi di euro il valore economico degli investimenti per il 2024, mentre ammonta a 3,5 miliardi di euro l’investimento medio annuo destinato a interventi di manutenzione sulla propria rete. (rrm)

Da Rfi 5 mld in 10 anni per riqualificazione le stazioni italiane: Ci sono Lamezia, Vibo e Scalea

Sono oltre 5 miliardi in 10 anni i fondi che Rfi ha stanziato per la riqualificazione delle stazione ferroviarie. Un intervento che coinvolge più di 600 stazioni e, tra queste, ci sono quelle di Lamezia Terme Centrale, Vibo Valentia Pizzo, Scalea S. Domenica Talao.

Nel 2023, il numero di viaggiatori in transito nelle stazioni ferroviarie è aumentato del 19% rispetto all’anno precedente, per un totale di 1,35 miliardi di viaggiatori. Un livello quasi pre-pandemia, visto che nel 2019 il loro numero si attestava a 1,43 miliardi. Anche le principali stazioni, come Milano Centrale, Roma Termini e Napoli Centrale, hanno registrato lo stesso incremento rispetto al 2022.

Tra gli obiettivi, anche quello di migliorare l’accessibilità: ad oggi, infatti, sono 274 le stazioni che sono state rese accessibili da parte delle persone a ridotta mobilità. Tra gli interventi in programma c’è la realizzazione di rampe e percorsi pedo-tattili, l’installazione di ascensori e l’innalzamento dei marciapiedi ad altezza 55 centimetri per agevolare l’accesso ai treni. Un costante dialogo con le associazioni delle persone con disabilità ha consentito, inoltre, di estendere la copertura del servizio di assistenza a supporto dei viaggiatori a ridotta mobilità, attualmente disponibile in oltre 330 stazioni. Il circuito, infatti, è in continua espansione.

Il piano punta, inoltre, a rendere le stazioni luoghi sempre più sostenibili, promuovendo interventi con materiali innovativi e a risparmio energetico. Nella nuova visione di stazione un ruolo importante è ricoperto dai piazzali antistanti limitrofi gli scali ferroviari, in cui troveranno spazio sempre più aree verdi.

Rfi è anche il principale soggetto attuatore del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza che entro il 2026 prevede interventi di restyling e miglioramento dell’accessibilità in 38 stazioni al centro sud, con un investimento di 345 milioni di euro.

Saranno riqualificate 9 stazioni delle città del centro-Italia colpite dal sisma del 2016 e 10 stazioni delle località che ospiteranno le Olimpiadi Invernali Milano-Cortina 2026. Coinvolte nel Piano Stazioni di Rfi anche 7 stazioni di Roma, in vista del Giubileo del 2025.

L’OPINIONE / Francesco Garofalo: Uniti per difendere stazione di Sibari o per far istituire la fermata a Doria

di FRANCESCO GAROFALO – Se dovesse essere confermata la decisione di Rfi di saltare la stazione di Sibari, con la bretella comunemente chiamata lunetta, Cassano dovrebbe battersi perché accanto alla fermata di Corigliano ci sia una fermata a Doria. Questo, nella malaugurata ipotesi del ridimensionamento del nodo di Sibari che dobbiamo in ogni caso, scongiurare battendosi con tutte le nostre forze.

Ma le notizie, che ci arrivano per lo snodo ferroviario di Sibari, non sono confortanti. E il silenzio attorno a questo argomento fa presagire nulla di positivo e chi dovrebbe parlare tace. È chiaro che Rete Ferroviaria Italiana fa il suo gioco in una logica aziendalistica, invero invece, a suo tempo avrebbero dovuto battersi e scongiurare questa ipotesi in maniera unitaria tutte le forze politiche. Su alcune tematiche ritengo  che riguardano gli interessi generali non ci possono essere contrapposizioni, uniti per difendere la storica stazione di Sibari, o “costringere” Rfi ad istituire la fermata a Doria, almeno per limitare i danni. (fg)

[Francesco Garofalo è presidente del Centro Studi “Giorgio La Pira”, della città terme]

Sposato (Cgil): Occhiuto intervenga con Rfi e Trenitalia e spieghi che fine hanno fatto i fondi del Pnrr

«Il presidente della Regione Roberto Occhiuto, già in passato interpellato sul tema dei servizi e delle tariffe, intervenga su Rfi e Trenitalia per capire quello che sta succedendo e poi spieghi ai cittadini calabresi che fine hanno fatto i fondi del Pnrr per l’alta velocità in Calabria». È quanto ha chiesto il segretario generale di Cgil Calabria, Angelo Sposato, in merito alla cancellazione di tutti i treni dal 22 luglio al 25 luglio in partenza ed in arrivo dalla Calabria per una interruzione nel tratto Sapri-Battipaglia.

«Nel silenzio assoluto di istituzioni nazionali e regionali che promuovono stratosferici risultati per export e turismo, ci troviamo ancora una volta una Calabria isolata e con costi proibitivi per i voli in entrata ed uscita», ha detto Sposato, ricordando come «il tema della mobilità, della sanità, delle politiche ambientali, non sono un affare privato, sono i cardini del sistema pubblico di una regione e di un Paese». (rcz)

Rfi individua miglior impresa per l’elettrificazione della tratta Sibari-Crotone

Il Gruppo Fs-Rfi  ha individuato il Raggruppamento Temporaneo di Imprese costituito da G.C.F. Costruzioni Ferroviarie, Esin, Fadep, Hub Engineering Consorzio Stabile, come miglior impresa per la gara per la progettazione esecutiva e la realizzazione dell’elettrificazione sulla tratta Sibari Crotone.

L’intervento consiste nella realizzazione di circa 112 km di elettrificazione della tratta Sibari-Crotone, mediante la realizzazione di 8 sottostazioni elettriche e la posa del sistema per la trazione elettrica ferroviaria.

L’appalto, del valore di circa 37,5 milioni di euro finanziati in parte con fondi Pnrr, conclude le procedure per dare avvio alla fase esecutiva del progetto di potenziamento del collegamento Lamezia Terme – Catanzaro Lido – Dorsale Jonica, intervento da 438 milioni di euro complessivi approvato dal Commissario Straordinario di Governo con Ordinanza n.4 del 25/09/2023.

L’elettrificazione contribuirà a uniformare le caratteristiche prestazionali della rete ferroviaria calabrese in termini di sistemi di trazione consentendo l’utilizzo dei nuovi treni elettrici, oltre che a creare le condizioni per un miglioramento delle relazioni trasportistiche delle aree del litorale ionico a forte vocazione turistica e a portare a una riduzione dell’inquinamento ambientale e delle emissioni.

Soddisfazione è stata espressa dal commissario regionale della Lega, Giacomo Saccomanno, sottolineando come «mentre gli altri chiacchierano, Matteo Salvini continua a pensare, concretamente, alla Calabria».

«Finalmente, dopo anni di promesse mai mantenute – ha detto – sono stati assegnati i lavori di elettrificazione della tratta Sibari-Crotone: un’operazione straordinaria che prosegue il potenziamento delle infrastrutture ferroviarie nel sud Italia.  Ed, in particolare, l’inizio della fase esecutiva del potenziamento del collegamento Lametia Terme – Catanzaro Lido – Dorsale Jonica. Una parte dell’investimento totale di 438 milioni di euro».

«La tratta prevede – ha aggiunto – l’elettrificazione di 112 Km, con la realizzazione di 8 sottostazioni elettriche e l’installazione del sistema per la trazione elettrica ferroviaria. Una infrastruttura che servirà non solo a modernizzare i collegamenti, a ridurre drasticamente l’inquinamento ambientale e delle emissioni nocive, ma, anche, ad offrire occupazione, crescita, nuove tecnologie con, appunto, i treni elettrici».

«Un risultato di grande rilevanza per il territorio – ha concluso – che comincia ad uscire da uno storico isolamento grazie all’impegno della Lega e del suo Ministro alle Infrastrutture Matteo Salvini». (rrm)

Cassano allo Ionio ribadisce il suo no alla Lunetta di Sibari

È un secco no, quello che Cassano allo Ionio ha ribadito al progetto della Lunetta di Sibari, nel corso del partecipato consiglio comunale convocato in modalità aperta dal presidente Lino Notaristefano.

Tantissimi gli interventi che si sono registrati nel corso dell’assise: da semplici cittadini passando per il Comitato “Ritorno a Sibari”, per il Commissario cittadino di Forza Italia, Liborio Bloise e l’ex sindaco di Villapiana, Paolo Montalti, della giunta (sul punto ha relazionato l’assessore ai Lavori Pubblici Leonardo Sposato) fino ai consiglieri comunali di maggioranza e minoranza i quali, nel loro dire, hanno ribadito tutti la centralità della Stazione di Sibari ribadendo un forte e secco “No” a questo progetto che, di fatto, isolerebbe Cassano Sibari, l’Alto Jonio e il Pollino.

A ricostruire gli eventi è stato il sindaco Giovanni Papasso nel suo intervento: «dopo il nostro primo diniego – ha raccontato – avvenuto all’unanimità in una precedente seduta di Consiglio Comunale del 6 febbraio 2024, che con nota pervenuta in data 18 marzo 2024, a riscontro della suddetta delibera della civica assise, Rete ferroviaria italiana (Rfi) rappresentava che le questioni relative all’impatto ambientale e paesaggistico dell’opera non sono oggetto della Conferenza di servizi ma della procedura di valutazione di impatto ambientale (Via) avviata da Rfi, comprensiva della richiesta di rilascio dell’autorizzazione paesaggistica integrata con la Valutazione di Incidenza (VinCA) e contestuale verifica del Piano di Utilizzo. Rfi ha esposto le proprie controdeduzioni sull’impatto ambientale dell’opera programmata, dell’impatto paesaggistico, sul profilo archeologico, sull’aspetto urbanistico e sul profilo trasportistico».

Un nuovo documento ricusato punto per punto sia dagli uffici che dall’amministrazione comunale che ha ritenuto di non potere accogliere le argomentazioni esposte nella predetta nota di Rfi poiché le questioni relative all’impatto ambientale e paesaggistico dell’opera sono pur sempre comprese nel provvedimento conclusivo della conferenza di servizi, e di dover al contrario controdedurre a tutela dell’interesse dell’Ente nel rispetto della vigente normativa e di dover ribadire le considerazioni svolte nella delibera consiliare del 6 febbraio 2024.

Nel nuovo documento licenziatosi ribadisce che «rimane un forte impatto ambientale dell’opera sull’intero ecosistema della Sibaritide,  soprattutto per la realizzazione di due viadotti ferroviari costituiti da campate sorrette da invasivi piloni in pieno centro abitato deturpando l’immagine di un territorio a forte valenza turistica».

«Sotto l’aspetto urbanistico – si legge – se è pur vero che le prescrizioni degli strumenti urbanistici vigenti non sono condizione per la realizzabilità dell’intervento medesimo, potendo, la determinazione conclusiva della conferenza di servizi indetta per approvare il progetto, acquisita l’intesa regionale sulla localizzazione delle opere, produrre effetto di variante automatica e puntuale agli strumenti urbanistici vigenti, occorre precisare che nell’ambito della predetta conferenza il Comune di Cassano è uno degli attori principali dovendosi l’opera realizzare nel proprio territorio di cui come ente esponenziale è tenuto a tutelare e salvaguardare gli interessi della comunità».

«Pertanto, non è vero che residua in capo al Comune un mero obbligo di recepimento delle decisioni assunte da altre Amministrazioni partecipanti alla Conferenza di servizi – quasi fosse un semplice spettatore della procedura, ma il proprio dissenso ha un effetto giuridico rilevante».

«Nella delibera approvata all’unanimità ieri sera – ha commentato ancora Papasso – si riconferma, a riscontro della nota di Rfi pervenuta in data 18 marzo 2024, assoluto parere negativo al “Progetto di fattibilità tecnico – economica del collegamento diretto con le linee Metaponto – Reggio Calabria e Cosenza- Sibari: Bretella di Sibari” e di fare voti a Regione Calabria e Rfi di revocare la proposta di realizzazione dell’opera lunetta di Sibari».

«Questo progetto – ha ribadito – è fortemente impattante e penalizzate non solo per Sibari ma anche per l’Alto Ionio e il Pollino e le attestazioni arrivate anche dagli amministratori non presenti ne sono la conferm»a.

«Per risparmiare forse 10 minuti, come specificato dal verbale di feedback del tavolo tecnico di ascolto e che probabilmente si compensano in negativo per la necessaria riduzione della velocità per l’attraversamento della lunetta stessa – ha concluso – si rischia di isolare un territorio vastissimo. Andiamo avanti su questa strada, non diremo mai “sì” ad uno scempio del genere perpetrato con un progetto di questo tipo. Il modus operandi e i tempi per presentare e discutere i progetti con le comunità devono essere ben diversi». (rcs)

Il Comune di Cassano allo Ionio a confronto con Rfi per la Lunetta di Sibari

Importante incontro tecnico si è svolto, a Cassano allo Ionio, tra l’Amministrazione, guidata dal sindaco Gianni Papasso e Rfi, in cui si è parlato dei dettagli del progetto della bretella/lunetta di Sibari e sul perché si vuole costruire.

Oltre al primo cittadino, all’incontro, svoltosi al Comune, erano presenti gli assessori Leonardo Sposato e Sara Russo, i dirigenti dell’area Urbanistica e Lavori Pubblici Diego Falcone e Luigi Serra Cassano, i rappresentanti di Rete Ferroviaria Italiana. Presente anche il consigliere regionale Pietro Molinaro, che aveva fatto sì che l’incontro stesso si tenesse mettendo in contatto il Comune di Cassano con Rfi.

È stato sottolineato che non c’è nessuna volontà di isolare Sibari, il Pollino e l’Alto Ionio ed è stato spiegato come il progetto della lunetta migliorerebbe sensibilmente la circolazione dei treni sulla linea jonica, senza modificare i binari che oggi servono Sibari, i quali potranno quindi essere comunque utilizzati dalle imprese ferroviarie esattamente come avviene oggi. Ribadita la necessità di rispettare la tempistica del PNRR correlata al progetto, RFI esprime la massima apertura per discutere quali possano essere gli ulteriori possibili futuri interventi necessari per migliorare la mobilità su ferro nell’area dell’alto Ionio. Non a caso le parti si sono aggiornate ad un nuovo incontro che si terrà tra un paio di settimane.

Nel suo intervento anche il consigliere Molinaro ha auspicato che si arrivi a una soluzione ottimale sia per quanto concerne le migliorie che questa infrastruttura apporterebbe al sistema trasportistico sia per quanto concerne le legittime richieste dei cittadini.

Dal canto suo l’amministrazione comunale e gli uffici dell’Ente cassanese hanno preso atto della proposta. Il sindaco Papasso ha ringraziato Rete Ferroviaria Italiana per la disponibilità e il consigliere regionale Molinaro per aver fatto sì che l’incontro si tenesse. In ogni caso, il sindaco Papasso ha voluto precisare che rimane la contrarietà sua e dell’amministrazione comunale alla realizzazione della lunetta di Sibari. (rcs)