Il docente Unical Marcello Maggiolini nel ranking mondiale della Ricerca

Il docente dell’Università della Calabria Marcello Maggiolini nel ranking mondiale della Ricerca. Il rappresentante degli studenti Daniele Novello, del Dipartimento di Farmacia e Scienze della Salute e della Nutrizione dell’Università della Calabria, si congratula con il prof. per il prestigioso posizionamento (e riconoscimento) ottenuto nel recente Ranking Mondiale della Ricerca “Best Universities in the World”, stilato da Research.com. Il docente, infatti, si è posizionato al primo posto tra i professori e ricercatori dell’Unical.

«Il prof. Maggiolini – evidenzia Novello – ha dimostrato eccezionale impegno e dedizione nel suo lavoro, contribuendo con la sua ricerca di alta qualità a posizionare l’Università della Calabria su scala globale.
La sua classificazione nel Ranking non solo riflette l’eccellenza della sua attività scientifica, ma anche il suo impatto positivo sulla comunità accademica e scientifica».

Il rappresentante del Dipartimento di Farmacia e Scienze della Salute e della Nutrizione è orgoglioso di far parte di un ambiente accademico che promuove e sostiene l’innovazione e l’eccellenza nella ricerca.

«Il prof. Maggiolini – dice ancora Novello – non solo ha contribuito attivamente alla costituzione del nuovo Corso di Laurea in Medicina (di cui è coordinatore) ma ha anche ispirato generazioni di studenti con la sua passione per la ricerca e il suo impegno per l’eccellenza accademica. La sua presenza nella comunità accademica dell’Unical è un motivo di vanto per tutti gli appartenenti che sono certi di come il prof. Maggiolini, persevererà nella sua opera di ispirazione e guida all’ascesa del mondo scientifico all’interno della comunità accademica dell’Unical».

Novello conclude: «Congratulazioni al prof. Maggiolini. La sua leadership e il suo contributo continuo all’ambito scientifico continueranno a costituire motivo di ispirazione per tutta la comunità». (rcs)

Un appello della senatrice a vita Elena Cattaneo per la ricerca e la valorizzazione dei ricercatori

di FRANCO BARTUCCI – In un recente articolo apparso sul periodico nazionale Fondazioni, la Senatrice a vita e professore Ordinario di Farmacologia all’Università  degli Studi di Milano Elena Cattaneo, che dirige anche il Laboratorio di Biologia delle Cellule Staminali e Farmacologia delle Malattie Neurodegenerative del Dipartimento di Bioscienze, ha parlato dello stato della ricerca in Italia e della necessità di alimentare la “fiammella della passione” nei ricercatori Italiani.

 «Cos’è l’eccellenza – si è chiesto la senatrice Cattaneo – se non una combinazione di talento e determinazione che – tenuto conto delle condizioni di partenza- nel libero confronto rende vincente un’idea? Cosa può definirsi “eccellente” se non la passione che, messa alla prova dei fatti, permette a tutti noi di avanzare nella scala della conoscenza? Di storie di studiosi talentuosi, ma troppo spesso misconosciuti, il nostro Paese è pieno».

Durante
Maria Giovanna Durante, ricercatrice Unical

Nel suo articolo la Senatrice ha poi proseguito facendo dei nomi di validi ricercatori sparsi in varie università italiane e dei loro lavori: “All’Università di Catania, ad esempio, sotto la guida della professoressa Alessandra Gentile, si studia come difendere i più pregiati limoni italiani dal malsecco; all’Università di Modena e Reggio Emilia e al San Raffaele di Milano è stato sviluppato il primo farmaco nel mondo occidentale a base di cellule staminali; all’Università e al Cnr di Sassari possiamo trovare alcuni tra i numeri uno al mondo nel campo della genomica; all’Università della Calabria, grazie al progetto Marie Curie vinto dalla giovane ricercatrice Maria Giovanna Durante, tornata in Italia dopo anni negli Usa, si studiano le caratteristiche strutturali che permettono a edifici ed agglomerati urbani di resistere ai terremoti. Potrei continuare a lungo questo elenco di ricercatori fortissimi, più o meno giovani, che – disseminati in un Paese che nemmeno li (ri)conosce – contribuiscono, con talento e determinazione, a sottrarre spazio all’ignotoper il futuro di tutti noi”.

Nel suo accorato invito, la Professoressa Cattaneo, come si è potuto leggere, ha citato gli studi della dott.ssa Maria Giovanna Durante, presso l’Università della Calabria come un esempio di eccellenza nella ricerca, ottenuta dalla combinazione tra talento e determinazione. La dott.ssa Durante è una ricercatrice di fama internazionale, rientrata in Italia dopo una lunga esperienza negli Stati Uniti (prima alla University of California, Los Angeles e poi alla University of Texas at Austin), grazie all’ottenimento della prestigiosa Marie Sklodowska Curie Individual Fellowship – Reintegration Panel, un programma di rientro dei cervelli Europeo che finanzia progetti di ricerca di eccellenza.

 La Dott.ssa Durante è una esperta di ingegneria geotecnica sismica ed applicazioni di tecniche di intelligenza artificiale nell’ambito dell’ingegneria sismica. I suoi studi sono stati premiati, oltre che dalla Commissione Europea con la recente Marie Sklodowska Curie Fellowship, anche da varie organizzazioni internazionali.

Le sue ricerche sulla progettazione delle opere di sostegno in zona sismica sono oggi implementate nelle linee guida per la progettazione sismica degli Usa. Proprio di recente, la metodologia innovativa di cui è’ autrice è stata utilizzata per la progettazione dello stadio di una importante franchigia di basketball professionistico Americano. Grazie a questa innovativa metodologia, che ha sostituito una teoria introdotta un secolo fa, la progettazione sismica è più sicura, green e consente un significativo risparmio di risorse utilizzate, rendendo le strutture più sostenibili.

«Oggi è il momento per decidere quale “Italia della ricerca” vogliamo essere nei prossimi 30 anni – ha precisato la senatrice Cattaneo nel suo intervento – per assicurare un domani ai talenti già espressi e a quelli in divenire e per costruire strumenti in grado di valorizzare i nuovi ricercatori».

«Investire in ricerca e formazione – secondo la Senatrice a vita Elena Cattaneo – è fondamentale per migliorare l’equità, la competitività e il benessere di una società. Decidere come accendere e alimentare le “fiammelle” di passione di tanti nostri giovani è un impegno a cui rispondere oggi, sulla base di principi chiari e inviolabili. C’è una sola strada possibile, quella della trasparenza e della competizione ad “armi pari”, aperta a tutti, con regole uguali per ciascuno. Partendo da qui, saremo pronti ad affrontare e governare il futuro». (fb)

Università, Sandra Savaglio: Pronti 4,5 milioni di euro per progetti di ricerca sulla salute

Sono 4,5 milioni di euro la somma che la Regione Calabria dividerà equamente tra l’Università della Calabria, l’Università Magna Graecia di Catanzaro e l’Università Mediterranea di Reggio Calabria per progetti di ricerca sulla salute.

L’assessore regionale Sandra  Savaglio ha incontrato, infatti, i Rettori delle università pubbliche calabresi per presentare le Linee generali dell’avviso Programma operativo Regione Calabria Fesr/FSe 2014-2020 (Azione 1.5.1 e Azione 10.5.12, procedura negoziale ex Dgr 459/2020) e avviare la procedura negoziata di un’idea già annunciata la scorsa estate.

«Un progetto – ha spiegato Savaglio – che punta a sostenere la ricerca collegata alla salute con fondi destinati alla internazionalizzazione. Il punto chiave è il raggiungimento di una forte connessione con istituti di ricerca stranieri. La Calabria è, come noto a tutti, troppo isolata rispetto ai poli scientifici internazionali. Questo inibisce la sua crescita, come mostrano gli atenei più importanti d’Italia, dove gli scambi con i progetti scientifici stranieri sono molto presenti. Tra l’altro, il livello di internazionalizzazione è uno dei parametri con cui il ministero Università e Ricerca giudica e premia gli atenei».

«Il nostro obiettivo – ha detto ancora Savaglio ai tre Rettori – è fornire mezzi importanti per realizzare idee di alto livello, perché confido che ci siano ricercatori che abbiano caratteristiche di questo tipo. Si tratta di un bando riservato a ricercatori che stanno già in Italia, ma che hanno una forte connessione con l’estero. Se i criteri di accesso e valutazione hanno uno standard così esigente, è perché vogliamo il top di quello che esiste in Calabria. In questo modo, si favorisce l’apertura dei nostri confini, diventando attrattivi e offrendo una concreta opportunità di scambio».

«Se, sfortunatamente – ha aggiunto l’assessore – non si riuscisse a usare le risorse per intero, il residuo verrà utilizzato per un nuovo bando che, magari, avrà paletti meno alti, abbassando i criteri e i fondi da destinare ai singoli scienziati».

Il rettore dell’Università della Calabria, Nicola Leone, ha proposto di concentrare l’avviso «su poche iniziative particolarmente rilevanti, per spingere con forza sulla qualità. Il Covid può essere lo spunto per aprirsi verso la ricerca in campo epidemiologico o della salute in generale».

«Ringraziamo l’assessorato per questa iniziativa, ci impegneremo affinché i fondi siano spesi bene per i calabresi, potenziando le reti di collaborazione internazionale», ha detto così il rettore dell’Università di Reggio Calabria, Marcello Zimbone.

Anche per il rettore dell’Università Magna Graecia di Catanzaro, Giovanbattista De Sarro, si tratta di «un’ottima idea che deve lasciare qualcosa per la Calabria; abbiamo bisogno di progetti che mettano insieme le tre università e che possano dare un apporto importante anche al sistema sanitario».

Una parte consistente dei fondi prevedono assegni di ricerca «ma – ha concluso l’assessore Savaglio – questo è un terreno già battuto. L’idea innovativa su cui spingo tantissimo è quella di legare le risorse a laboratori che siano network internazionali. In Calabria, il 40% di studenti vanno a studiare fuori, è una fuga in parte dovuta alla storia solida di altri atenei. Tuttavia, l’emorragia è anche legata al fatto che non si lavora abbastanza per diffondere all’esterno la reputazione che le nostre università meritano, spesso minata anche da un pregiudizio di fondo del Nord verso il Sud». (rcz)

Dalla Regione 2 milioni di euro per sostenere quattro progetti di infrastrutture di ricerca

La Regione Calabria finanzierà quattro progetti per sostenere i soggetti titolari di infrastrutture di ricerca, che fanno riferimento alle Università calabresi, per la realizzazione di interventi di valorizzazione e di apertura internazionale.

Il dipartimento Presidenza – settore ricerca scientifica e innovazione tecnologica -, con il decreto dirigenziale n. 14017 del 18 dicembre scorso, ha approvato la graduatoria definitiva nell’ambito della misura regionale “Azioni integrate di valorizzazione delle Infrastrutture della ricerca”, finanziata con due milioni di euro del Piano di azione e coesione 2014/2020, e ha disposto la concessione del finanziamento a favore dei beneficiari ammessi.

Con un successivo atto, la Regione provvederà all’approvazione dello schema tipo dell’Atto di adesione e obbligo e gli altri adempimenti procedurali.

«Il nostro impegno e la nostra attenzione – ha dichiarato l’assessore regionale alla Ricerca, Università e Istruzione, Sandra Savaglio – sono sempre altissimi nei confronti della comunità scientifica calabrese, che si avvale di metodi e tecnologie avanzate. Questa misura, inserita nel quadro del Piano regionale per le infrastrutture di ricerca, premia la cooperazione con i circuiti internazionali. Noi pensiamo al rilancio della Calabria attraverso la competitività e l’eccellenza, in ogni campo». (rcz)