BAKER HUGHES RESTA IN CALABRIA: 26 MLN
STANZIATI PER LO STABILIMENTO DI VIBO

di SANTO STRATI – Quando tutto sembrava perduto dopo l’assurdo ricorso al Presidente della Repubblica contro l’investimento da 60 milioni della multinazionale Baker Hughes, ecco dal cilindro di Mandrake-Occhiuto il recupero. Non ha fatto illusionismi, però, il Presidente della Regione, né ipnotizzato i suoi interlocutori, ha semplicemente esercitato il suo fascino di ammaliatore di industriali e ha convinto Baker Hughes a non scappare dalla Calabria.

Non ci sarà l’investimento da 60 milioni a Corigliano-Rossano, ma la multinazionale investirà 26 milioni di euro per potenziare lo stabilimento di Vibo Valentia. Un respiro di sollievo per tutta la Calabria, affamata più che mai di investimenti importanti per la creazione di occupazione e nuovi posti di lavoro.

«La nostra mission – ha dichiarato il presidente Roberto Occhiuto – è costruire in Calabria un contesto istituzionale favorevole all’attrazione di investimenti. Sono molto contento che aziende di primaria importanza come Baker Hughes, così come altre, abbiano trovato nella nostra Regione la sede di importanti investimenti. Continueremo le interlocuzioni con Baker Hughes per tentare di recuperare anche il resto dei 60 milioni inizialmente annunciati e farli rimanere tutti nella nostra Regione».

Occhiuto aveva incontrato ieri mattina, presso la Cittadella di Catanzaro, il presidente di Baker Hughes-Nuovo Pignone, Paolo Noccioni.

Durante la riunione – alla quale hanno preso parte anche l’assessore allo Sviluppo economico, Rosario Varì, e il vice presidente dell’azienda Paolo Ruggeri – è stato affrontato il tema degli investimenti di Baker Hughes in Calabria.

La multinazionale aveva inizialmente previsto di investire 60 milioni di euro nella nostra Regione, ma nelle scorse settimane è tramontata – com’è noto – l’ipotesi che riguardava il porto di Corigliano-Rossano.

Grazie alle interlocuzioni tra la Regione e la multinazionale, Baker Hughes ha però annunciato ieri l’intenzione di confermare ed aumentare gli investimenti per Vibo Valentia: 26 milioni di euro dei 60 rimarranno, dunque, sul nostro territorio.

Il piano per lo stabilimento vibonese, recentemente rivisto dall’azienda alla luce degli eventi che hanno interessato gli sviluppi delle proprie attività nella regione, prevede per i prossimi tre anni un investimento davvero importante, per l’appunto 26 milioni di euro – maggiore del 50% di quello inizialmente stabilito -, che porterà all’espansione delle attività industriali nel sito.

In particolare, gli investimenti sono funzionali al potenziamento del ruolo di centro di eccellenza dello stabilimento di Vibo nel panorama della catena globale di fornitura di Baker Hughes e prevedono anche la costituzione di un Engineering Digital Hub, quindi anche attività di ricerca e sviluppo ingegneristico.

Il sito Baker Hughes di Vibo è da più di 60 anni un centro di eccellenza per la saldatura, per la progettazione e la costruzione di scambiatori ad aria per diverse applicazioni nel settore dell’energia, per l’assemblaggio di centraline e per la fabbricazione e lavorazione meccanica di grossi componenti di materiale pregiato che vengono utilizzati nella produzione di compressori e turbine a gas.

Anche l’assessore Varì ha espresso viva soddisfazione per l’impegno di Baker Hugues su Vibo: «Sono molto contento che Baker Hughes, anche grazie all’ottimo rapporto instauratosi con il governo regionale, continui ad investire in Calabria, sullo stabilimento di Vibo Valentia, a Porto Salvo, dove è insediata da 60 anni e dove ha creato un ottimo rapporto con la popolazione.

La decisione dell’azienda è importante non solo per le ricadute occupazionali rilevanti che un investimento da 26 milioni di euro determinerà, ma anche perché dette risorse, oltre che per accrescere la produttività e produzione, saranno impiegate in ricerca e sviluppo, un ambito che determina di per sé attrazione di nuovi investimenti e occupazione per i giovani laureati calabresi che vorranno lavorare sul territorio per una grande azienda».

La gestione dell’investimento originariamente previsto per il Porto di Corigliano-Rossano è stata a dir poco disastrosa e non è un’opinione: l’Amministrazione Stasi aveva fatto sfumare non solo l’impegno della multinazionale, ma ispirato il completo disimpegno nei confornti della regione Calabria.

Il Presidente Occhiuto non aveva però perso le speranze e ha cercato in tutti i modi di ricucire lo strappo e riannodare i fili di una complessa trattativa fatta naufragare in modo così banale e assurdo.

Il nuovo investimento, destinato a Vibo, non solo conferma l’intenzione della multinazionale di restare sul territorio, ma lascia persino il margine (è un’idea di Occhiuto) per far destinare la rimanente parte dei famosi 60 milioni iniziali (ci sono 34 milioni in ballo) sempre sul territorio calabrese.

Senza tirare per la giacchetta alcuno, ci permettiamo di segnalare la grande opportunità che è offerta da un diverso utilizzo dell’area del Porto di Saline. Un’area immensa dove peraltro sarebbe bello immaginare il trasferimento della Hitachi Rail nell’ex Officina Grandi Riparazioni delle FS: ci sono le condizioni per invetsire e valorizzare questo territorio. (s)

 

L’OPINIONE / Sergio Dragone: Nella guerra sull’autonomia, chi si schiererà Roberto Occhiuto?

di SERGIO DRAGONEE ora che è scoppiata la guerra tra i Governatori sull’autonomia, con chi si schiererà Roberto Occhiuto? La domanda sorge spontanea dopo le ultime mosse compiute dalle Regioni per contrastare (o sostenere, a seconda dei punti di vista) la legge Calderoli che trasferisce all’autonomia regionale importanti materie finora concorrenti con lo Stato. 

E mentre Sardegna, Toscana e Puglia, nelle ultime ore hanno formalizzato il ricorso alla Corte Costituzionale per ottenere la cancellazione, totale o parziale, della legge, il presidente del Veneto, Luca Zaia, ha annunciato che presenterà un controricorso. Si profilo dunque anche un conflitto molto acuto tra le Regioni.

Ho molto apprezzato, per la sua fierezza, il discorso della presidente della Sardegna, Alessandra Todde, che pure avrebbe potuto infischiarsene vista la “specialità” della sua Regione.

Riporto testualmente un passaggio della sua dichiarazione: «Sono orgogliosa che la Sardegna sia capofila in questa battaglia, in difesa di chi ha di meno e contro la volontà di questo governo di aumentare una disparità inaccettabile tra i territori. La Sardegna non può tollerare una legge che favorisce le Regioni più ricche, a discapito dell’equità e della solidarietà nazionale oltre che delle prerogative costituzionali che ci sono state riconosciute attraverso il nostro Statuto. Stiamo lottando per garantire che ogni sardo e ogni cittadino italiano siano trattati con la stessa dignità e avere le stesse opportunità, ed è nostro dovere opporci a scelte politiche che indeboliscono il nostro Paese, vorrebbero silenziare le Regioni più povere e metterci gli uni contro gli altri».

Un manifesto dell’unità nazionale, quello di Todde, che è difficile non condividere. E l’appartenenza politica della presidente sarda non c’entra nulla con l’alto valore, oserei dire “patriottico”, di un richiamo forte a tutti gli italiani.

Diventa ora interessante comprendere l’atteggiamento che vorrà assumere il Governatore calabrese che sembra sospeso tra la fedeltà al centrodestra e le forti preoccupazioni per gli effetti che potrà avere sulla martoriata Calabria una legge che è destinata ad aprire forti disparità soprattutto in materia di sanità e istruzione. Alle dichiarazioni pubbliche, molto critiche verso la Calderoli, non sono seguiti atti concreti in sede istituzionale. Anzi, abbiamo assistito ad una melina che tende a rinviare più che possibile ogni decisione, in attesa degli eventi e degli sviluppi.

Occhiuto capisce bene che se il referendum si terrà (e sarà difficile per la Consulta dire no ad un milione di firme) ci sarà uno tsunami in Calabria e dunque la sua leadership ne uscirebbe molto indebolita. Non vorremmo essere nei suoi panni. Anche perché un atteggiamento “neutrale” gli procurerebbe l’ostilità di entrambi gli schieramenti in campo e le sue pubbliche perplessità sulla legge apparirebbero solo posizioni strumentali. Si capirebbe di più una posizione favorevole all’autonomia che una tattica attendista. Si dice, giustamente, che se pretendi di piacere a tutti (o meglio non scontentare nessuno), finirai per non piacere a nessuno. E qui c’è in gioco non una semplice partita politica, ma il futuro di una terra che – se dovesse andare in porto questa legge iniqua – rischia la desertificazione entro un decennio. (sd)

Il presidente Occhiuto tra i Governatori più apprezzati: È il quarto in Italia

Roberto Occhiuto è tra i presidenti di Regione più apprezzati in Italia. È quanto emerso dalla classifica sul gradimento dei primi cittadini e Governatori, realizzata per il 20esimo anno consecutivo dall’Istituto demoscopico Noto Sondaggi per ”Il Sole 24 Ore”, che indica Occhiuto al quarto posto, (in coabitazione con Vincenzo De Luca, presidente della Regione Campania) ed è primo tra i presidenti di Regione del suo partito: si conferma il governatore azzurro più amato d’Italia.

Una posizione che conferma quella dell’anno precedente, ma migliorando il gradimento di 1 punto percentuale: dal 59% del 2023 al 60% del 2024. Il gradimento del governatore Occhiuto dal giorno della sua elezione è sempre e costantemente migliorato: dal 54,5% dell’ottobre 2021 al 60% odierno (+5,5%). Il presidente Occhiuto è, insieme al governatore De Luca, il presidente di Regione più apprezzato nel Centro-Sud.

«Guardo poco i sondaggi, preferisco concentrarmi sul lavoro e sulle azioni concrete per migliorare la Calabria», ha detto Occhiuto, aggiungendo come «non posso nascondere la soddisfazione per il vostro costante sostegno e per l’affetto che ogni giorno mi dimostrate».

«Essere quarto con il 60% di gradimento nella classifica governance poll 2024, realizzata dall’Istituto demoscopico Noto Sondaggi per ‘Il Sole 24 Ore’, è un gran bel risultato», ha commentato l’assessore regionale allo Sviluppo Economico, Rosario Varì.

«Siamo orgogliosi – ha aggiunto – di avere un presidente come Roberto Occhiuto che da quasi tre anni sta portando avanti in modo egregio un grande progetto di riscatto e di valorizzazione della nostra Regione. Non era mai successo prima che un governatore della Calabria avesse a livello nazionale e internazionale questo peso e questa autorevolezza».

«Fino a qualche anno fa eravamo il fanalino di coda – ha proseguito – ora finalmente la Calabria viene percepita non solo come una terra con dei problemi ma principalmente come un luogo con grandi opportunità e soprattutto dalle grandi potenzialità».

«Un governatore che raggiunge questi livelli di gradimento e questa popolarità nazionale è sintomo di buon governo e di grande fiducia da parte dei rispettivi cittadini», ha sottolineato il deputato di FI, Francesco Cannizzaro, sottolineando come Occhiuto «sta facendo registrare record su record per il regionalismo calabrese. Sono orgoglioso e felice per lui, merita queste soddisfazioni. Anche perché, di conseguenza, è la Calabria ad affermarsi tra le regioni più gradite per buone prassi».

«Oltre ad essere una riconferma in relazione al trend dell’anno passato, quello di Roberto (e quindi della Calabria) è inoltre un gradimento che cresce: 5,5% in più rispetto alle rilevazioni del 2023 – ha evidenziato Cannizzaro – come attesta il sistema di sondaggi realizzato andando a pescare campioni in ogni angolo di Calabria ed utilizzando strumenti diversi. Questo è un segnale ultra positivo, perché è sintomo di buon lavoro e di supporto al Presidente da parte dei suoi cittadini, che condividono metodi, misure e immagine. E tutto questo mentre Governance Poll fa notare un generale calo di gradimento per un governatore su due».

«Pertanto, che Occhiuto dopo meno di 3 anni di mandato sia al quarto posto in tutto il Paese, al pari di uno come De Luca che invece governa da due mandati – ha concluso – è sinonimo di fiducia da parte dei calabresi, che confermano, dopo le analisi dell’anno scorso, di credere fermamente nell’attività portata avanti dal Presidente della Calabria».

Per Michele Comito, consigliere regionale di FI, «la classifica sul gradimento per i presidenti di Regione redatta dal ‘Sole 24 Ore’ dà l’opportunità di capire quanto sia davvero notevole e importante il lavoro che il governatore Roberto Occhiuto sta portando avanti da più di due anni e mezzo».

«Il percorso intrapreso – ha concluso – per dare alla Calabria un futuro migliore è sotto agli occhi di tutti, e i cittadini stanno toccando con mano cosa vuol dire visione e buongoverno». (rcz)

Roberto Occhiuto rieletto presidente della Commissione Intermediterranea

Prestigioso incarico per Roberto Occhiuto, presidente della Regione Calabria e vice segretario nazionale di Forza Italia, che è stato rieletto presidente della Commissione Intermediterranea, al termine della due giorni dell’Assemblea Generale della Cim, che si è svolta in videoconferenza, durante la quale si sono susseguite diverse sessioni tematiche.

L’organismo, di cui fanno parte 38 regioni di otto Stati membri dell’Unione Europea e di altri Paesi, tra cui Albania, Cipro, Francia, Grecia, Italia, Malta, Marocco e Spagna, è uno dei 6 ambiti di intervento della Crpm – Commissione delle Regioni Marittime Periferiche, il cui scopo è favorire lo sviluppo del dialogo euromediterraneo e la cooperazione territoriale sui temi di trasporti, politica marittima integrata, coesione economica e sociale, acqua ed energia.

Occhiuto era stato eletto la prima volta presidente della Commissione Intermediterranea durante l’Assemblea Generale della CIM che si era tenuta a Villa San Giovanni (Reggio Calabria) il 29 e 30 giugno 2023.

Creata in Andalusia nel 1990 per esprimere gli interessi comuni delle Regioni del Mediterraneo negli importanti negoziati europei, la Commissione Intermediterranea della CRPM affronta le principali questioni sollevate in tutte le Regioni che si affacciano sul Mar Mediterraneo come la difesa degli interessi comuni di questi territori nelle principali politiche dell’UE; l’integrazione del ruolo delle autorità regionali nel concetto euromediterraneo; la realizzazione di progetti strategici “pilota” su tematiche chiave e di forte impatto territoriale.

Quest’anno l’Assemblea Generale della Commissione Intermediterranea si è concentrata durante il primo giorno su alcune sessioni tematiche quasi interamente dedicate alle questioni climatiche tra cui la gestione dell’acqua per la resilienza idrica nelle Regioni mediterranee; desertificazione e carbon farming nelle Regioni mediterranee; la revisione della Carta di Bologna, che dal 1990 è servita come quadro di riferimento per la collaborazione regionale sulla protezione delle coste nel Mediterraneo.
Nella seconda giornata, invece, il lavoro della Commissione è stato declinato su uno specifico asse: una futura macroregione mediterranea.

In quest’ultima sessione è intervenuto il presidente Occhiuto, che attraverso la sua relazione ha sottolineato l’esigenza di raggiungere un livello sempre più coeso e rafforzato di cooperazione tra le Regioni che oggi compongono la Commissione e che si trovano ad affrontare sfide socioeconomiche e ambientali uniche come il cambiamento climatico, la perdita di biodiversità, la desertificazione, la fuga dei cervelli, e che richiederebbero una risposta sempre più forte e unitaria.

Al termine dei lavori e della dichiarazione finale della Commissione, è stato, dunque, eletto il nuovo ufficio politico e riconfermato Roberto Occhiuto, quale presidente della Commissione Intermediterranea fino al 2026.

Il presidente del Consiglio regionale, Filippo Mancuso, ha espresso le sue congratulazioni a Occhiuto per la sua rielezione a presidente della Commissione Intermediterranea di cui fanno parte 38 regioni di 8 Stati membri dell’Unione europea e di altri paesi.

«Oltre ad essere motivo di prestigio per la Calabria – ha spiegato – la rielezione è’ la conferma del buon lavoro fin qui svolto che consentirà ad Occhiuto di continuare nel percorso volto a favorire lo sviluppo del dialogo euromediterraneo e la cooperazione territoriale sui temi dei trasporti, della politica marittima, dell’acqua e dell’energia». (rrm)

Il presidente Occhiuto: Non c’è serenità necessaria per discutere dell’autonomia

«In questo momento non c’è la serenità necessaria per discutere questa riforma». È quanto ha dichiarato il presidente della Regione, Roberto Occhiuto, in una intervista al Corriere della Sera, sottolineando come «hanno dato una brusca accelerazione alla legge. Così gli italiani la vivono come fortemente divisiva».

«Se generasse questa disparità non sarebbe una buona legge. Il testo licenziato dal Senato è un buon testo, ma deve essere migliorato», ha detto Occhiuto e, per quanto riguarda la questione dei Lep, che il segretario di Forza Italia, Antonio Tajani, ha definito fondamentale, il Governatore ha detto di pensarla come lui.

«Secondo Tajani è fondamentale anche che la legge sostenga le regioni del Sud», ha confermato, ribadendo la necessità di « rivedere la questione che riguarda proprio le materie dove non sono previsti i Lep. È un aspetto che in Calabria in Consiglio regionale è stato sollevato da tutti, anche dalla Lega. Il testo dice che per le materie dove sono previsti i Lep, prima di fare un’intesa, è necessario definirli e finanziarli, ma i soldi ancora non ci sono».

E questo non vale per le materie dove i Lep non ci sono, che per Occhiuto «è questo il problema. Perché un istante dopo l’intesa, alcune regioni potrebbero chiedere di stipulare intese per essere autonome su alcune materie. Il commercio estero, ad esempio. Cosa succederebbe per gli agricoltori di Campania e Calabria che esportano le loro merci? All’estero potrebbero scoprire che il Paese è diviso a metà».

«Propedeutica all’intesa – ha aggiunto – ci deve essere una valutazione sull’impatto dell’intesa stessa. Penso che sia necessario.
L’Autonomia a cui penso io è una legge che dà la possibilità alle regioni di fare di più senza che questo leda i diritti dei cittadini di altre regioni».

Spazio, poi, alle elezioni: «In Calabria abbiamo avuto il 18% e siamo stati il secondo partito a due punti di distacco da Fratelli d’Italia.
Nel resto del Sud non è andata così bene. Colpa dell’Autonomia differenziata», ha detto Occhiuto e, se la riforma dell’autonomia non è ancora legge, «la colpa è nostra. Abbiamo lasciato al Pd questo tema. Al Sud è stato il loro unico argomento di contestazione».

Occhiuto, tuttavia, non contesta la legge di Calderoli, ma «deve essere discussa. Non voglio mettere in dubbio gli impegni presi con il governo sulle tre riforme. Ma non devono essere bandierine delle singole forze politiche. Sulla riforma della Giustizia, che è quella a cui Forza Italia tiene di più, non abbiamo posto nessun ultimatum. Sarebbe opportuno che questo succedesse anche per altre riforme». (rrm)

Il gruppo Pd: Calabria ha bisogno di verità e risorse che non si vedono con gestione Occhiuto

« La Calabria ha urgente bisogno di verità, di risorse e di investimenti, che non si vedono con la gestione Occhiuto». È quanto ha dichiarato il Pd Calabria commentando le ultime dichiarazioni del presidente della Regione, Roberto Occhiuto, sottolineando come «stavolta il presidente ha detto il vero: lui sta governando la Regione Calabria come un videogame, cioè in maniera del tutto virtuale, senza risolvere alcun problema ma costruendo una narrazione ossessiva con cui nasconde ogni giorno i drammi reali».

«Al contrario di quanto ha vantato Occhiuto, la riforma dei Consorzi di bonifica – hanno attaccato i dem calabresi – è pura e vuota propaganda. Ancora, la riorganizzazione della sanità regionale è un fallimento, come confermano l’emigrazione sanitaria da 300 milioni all’anno, i dubbi irrisolti sui debiti e sui bilanci delle aziende pubbliche della salute, la fuga di tanti medici dagli ospedali e lo stato generale dei servizi pubblici».

«In quanto ai trasporti, la regione – hanno proseguito i dem della Calabria – è completamente a terra, nonostante l’entusiasmo posticcio di Occhiuto sul gestore del sistema aeroportuale».

Per i dem, poi, «è indispensabile lottare con forza e senza doppiezze contro l’autonomia differenziata imposta dal governo di centrodestra, che porterà al tracollo la sanità e l’economia della Calabria, come il presidente Occhiuto sa benissimo, nonostante i suoi silenzi in proposito, coperti dalle distrazioni di massa che propina via social».

«Continueremo a contestare le bugie del governo regionale e – conclude la nota del Pd regionale – a proporre l’alternativa fondata sui fatti, sull’impegno e sulla concretezza nella soluzione dei problemi». (rcz)

LA BELLA CALABRIA DEL VINO E DELL’OLIO
DAL VINITALY UNA NARRAZIONE ORIGINALE

di SANTO STRATIÈ un segnale decisamente importante quello che viene dal Vinitaly appena conclusosi a Verona. Il segno di una forte maturità a proposito dell’identità regionale e del cambiamento di strategia nella narrazione di una terra fino a oggi troppo malraccontata.

Dall’esperienza dell’expo veronese, che ha finalmente registrato una partecipata unità di aziende di tutta la regione, emerge la volontà di cambiare registro nel processo di recupero reputazionale ormai non più rinviabile. La Calabria non è più solo oggetto di titoloni e servizi di media per delitti di mafia, per ‘ndrangheta e malaffare, ma comincia a essere protagonista di un inesauribile interesse sul suo patrimonio di eccellenze: nel capitale umano, in quello archeologico, paesaggistico, artistico e culturale, in quello ambientale.

Abbiamo sempre sostenuto su queste colonne la necessità di una narrazione diversa delle tante ricchezze inesplorate e mal utilizzate, indicando anche l’agro-alimentare come uno dei settori chiave per la crescita e lo sviluppo del territorio. L’eno-gastronomia, i prodotti tipici, il vino, l’olio, i prodotti biologici di una terra costantemente baciata dal sole, è l’elemento che può davvero fare la differenza.

Se si escludono le ferriere di Mongiana (ai tempi dei Borboni) e qualche timida iniziativa sul territorio mai decollata in termini di ricchezza, la Calabria non è una terra a vocazione industriale manufatturiera nel senso tradizionale del termine: è semmai una terra che deve coltivare e promuovere l’industria della cultura, del turismo e del cibo, quella che può (e deve) portare sviluppo e occupazione. Il cibo, il buon cibo – garantito dalla super qualità dei prodotti della nostra terra – è un attrattore turistico formidabile al pari delle bellezze naturalistiche e dei patrimoni della testimonianza magnogreca e delle varie dominazioni sparsi dovunque. Bisogna, perciò, investire sulla terra (la Calabria, peraltro, primeggia in Italia per l’agricoltura biologica) e utilizzare le risorse naturali del territorio trasformandole in “prodotto industriale”.

Ovvero, passando da una specie di artigianato bello ma modesto, a un ciclo “industriale” che valorizzi la produzione, la faccia conoscere, ne curi l’export fuori dai confini nazionali, senza trascurare gli interessi da coltivare all’interno del Paese. Troppe tipicità sono presenti nei supermercai del Nord soltanto per la lodevole intraprendenza dei singoli produttori, ma si vedono negata una adeguata accoglienza a livello nazionale dalla Grande distribuzione organizzata. E questo perché è mancata, fino a oggi, una seria pianificazione e programmazione di interventi di marteking territoriale che non può limitarsi alla straordinaria bellezza dei borghi, ma deve valorizzare il “prodotto Calabria”: vino, olio, frutta e – ancor più – il Bergamotto di Reggio Calabria che non è una tipicità bensì una unicità mondiale.

Queste premesse inducono all’ottimismo, dopo quel che si è visto e registrato a Verona al Vinitaly, dove un gigantesco padiglione di 1400 metri quadrati ha ospitato 83 aziende vinicole e 40 olearie. Il meglio della produzione regionale (ma ci sono ancora piccole aziende da far crescere e valorizzare) che ha offerto un’immagine non solo positiva della Calabria in termini di qualità della produzione del comparto agricolo e alimentare, ma anche della capacità di fare la tanto agognata rete in grado di modificare e compattare l’offerta.

La modernizzazione dei processi produttivi ha permesso, peraltro, in questi ultimi anni di affinare coltivazioni e portare a livelli di eccellenza la qualità: i vini calabresi hanno un mercato straordinario (oggi si producono 16 milioni di bottiglie l’anno) e raccolgono un consenso sempre più ampio. È il risultato di impegno, investimenti e forte determinazione dei produttori calabresi di vino e olio che guardano con giustificato ottimismo ai mercati ancora da scoprire (basti pensare ai modesti numeri di export verso i Paesi europei) e da sottrarre ai cugini d’oltralpe e agli avvantaggiatissimi siciliani e pugliesi che fanno numeri stellari nel comparto olio e vino.

La tendenza sempre più in crescita premia la qualità: è un obiettivo in gran parte raggiunto con soddisfacenti risultati e convinti apprezzamenti del mercato. Si tratta, dunque, di “industrializzare” il settore alla stregua di qualsiasi altro prodotto “di consumo”. Bene il marketing territoriale per far conoscere cibo e tipicità, ma servono allo stesso tempo interventi nel controllo di qualità, nella logistica, nella distribuzione e nella promozione dei prodotti che dev’essere coordinata e continua.

La filiera ortofrutticola è uno dei segmenti più interessanti della produzione agricola, anche in termini qualitativi, e deve puntare a una presenza diffusa su tutto il territorio nazionale e, possibilmente, anche all’export. Ma il comparto olio e vino è quello che più si associa allo sviluppo del territorio, anche in termini di attrazione turistica.

Solo per fare un esempio, in California Napa Valley, l’area ormai vocata a un’eccellente produzione vinicola, c’è un fortissimo turismo dedicato: cantine aperte a visitatori buongustai (e golosi) intenditori o desiderosi di farsi una “cultura del vino”. Un successo continuo. E dire che è un’area estremamente ristretta, a pochi km da San Francisco, oltre lo spettacolare ponte del Golden Gate.

Quante strade del vino si possono creare in Calabria? Tante. Già singoli produttori hanno avuto l’arguzia e l’intelligenza di affiancare alle cantine resort e aree attrezzate, ma è proprio in questo ambito che è necessario fare rete. Creare, ossia, un’offerta variegata e intrigante che faccia scoprire unitamente al buon calice (spesso eccellente, bisogna dirlo) le tipicità del territorio e la bellezza del paesaggio, la mitezza del clima, la straordinaria cordialità della gente del luogo che tratta il forestiero come un vecchio amico. Abbinare, cioè, vino e cucina in un’offerta globale di gusto, esperienziale, che non solo dia goduria e ristoro al palato, ma faccia scoprire un territorio di cui è difficile poi non innamorarsi.

Tutto ciò presuppone, dunque, una coordinata serie di iniziative che vanno dalla promozione alla valorizzazione, dall’aiuto agli agricoltori all’assistenza specialistica perché tradizione e innovazione possano andare a braccetto. Creando un’offerta turistica che si basi anche sulla ricchezza del territorio, non solo in chiave paesaggistica o di patrimonio culturale (che sono comunque due fattori determinanti per il successo dell’attrazione turistica) bensì sulla qualità dell’offerta eno-gastronomica.

La materia prima c’è (ottimi vini, superlativi olii extravergini d’oliva), le aziende pure, e l’accoglienza può partire producendo finalmente ricchezza per una terra meravigliosa, ma troppo spesso colpevolmente trascurata. Certo, bisogna far crescere in misura notevole la ricettività (sennò dove ospitiamo chi vuole scoprire la Calabria?) e combattere quei pochissimi “furbetti” che deludono il turista con servizi scarsi e inadeguati, ma, altresì, puntare sulla mobilità necessaria a offrire i transfer (possibilmente gratuiti) a chi sceglie la Calabria come meta turistica (e di scoperte culinarie).

È largamente soddisfatto il Presidente Occhiuto della partecipazione regionale al Vinitaly: «Un’operazione importante e intelligente – ha detto – che dimostra lo sforzo che stiamo compiendo per rendere visibile sia i grandi marchi sul panorama nazionale e internazionale che le piccole ma preziose cantine che producono in quantità più limitata prodotti di grande qualità. È stata una bella occasione per dimostrare al Paese quanta eccellenza ci sia in Calabria».

L’assessore regionale all’Agricoltura Gianluca Gallo non nasconde la soddisfazione per il successo della partecipazione calabrese.

«Il nostro stand – ha detto Gallo traendo un bilancio della manifestazione – è stato completamente rinnovato ed è piaciuto praticamente a tutti, è uno stand elegante che ha riscosso l’attenzione di tantissimi visitatori, che addirittura lo fotografavano. Questa presenza massiccia delle nostre aziende tutte in unico stand per la prima volta nella storia della viticultura calabrese, è un altro importante risultato che ha creato tanto entusiasmo. Mi sembra che i produttori di vino siano molto entusiasti di questo  risultato e che addirittura stiano progettando altre importanti iniziative sul territorio o in giro per il Paese. C’è una maggiore riconoscibilità dei nostri vini. Ci sono stati tanti ospiti italiani e stranieri che sono venuti alla scoperta dei nostri vini: credo che la misura ce la possano dare i nostri amici produttori che vedo abbastanza sorridenti e molto soddisfatti. Un buon risultato per la Calabria, un investimento importante, un impegno importante voluto dal Presidente Occhiuto e da me come assessore regionale all’Agricoltura, ma credo ne sia valsa la pena. Credo che questa Calabria stia declinando in maniera diversa e si stia presentando al Paese con l’abito migliore avendo tanti prodotti di qualità che devono essere conosciuti».

Non è stato un festival delle buone intenzioni, semmai una conferma di un modo nuovo di agire e muoversi per dare smalto a una terra che ha solo bisogno di essere valorizzata in modo adeguato e ragionevolmente efficace.Servono risorse e, per fortuna, non mancano, ma bisogna saper spendere e investire per avere il giusto ritorno. Basta con “muccinate” varie o campagne promozionali di cui non rimane traccia o distribuzione di gadget alle fiere che non servono a nulla: Il contatto con il “forestiero” che dovrà diventare ospite della Calabria va fatto con adeguate strategie di comunicazione.

Il prossimo appuntamento (questa volta culturale in senso pieno) è al Salone del Libro di Torino: la Calabria deve dimostrare che esporta cultura e ne ha tantissima da offrire. La Regione di Roberto Occhiuto può e deve, dunque, partire dall’esperienza del Vinitaly 2024 (bello il claim “dove tutto è cominciato”) per costruire non soltanto un’immagine solida del “prodotto Calabria” (facendo appunto rete) ma anche per dare un forte input alla crescita di reputazione. Bisogna far scoprire e far conoscere la Calabria per farla apprezzare e si può partire anche da un buon calice di vino. (s)

Forza Italia giovani Calabria si congratula con Occhiuto per la nomina a vicesegretario del partito

Forza Italia giovani Calabria si congratula con il governatore Roberto Occhiuto per la nomina a vicesegretario del partito giunta nei giorni scorsi.

Per i giovani di Forza Italia si tratta di «un riconoscimento per il lavoro svolto sinora, con impegno e dedizione, per costruire una Calabria diversa».

«Il prestigioso incarico, affidatogli nel corso del congresso nazionale a Roma, è per noi motivo di orgoglio – affermano i giovani forzisti – I risultati ottenuti dal governo regionale sono risultati tangibili, concreti.
Su tutti, in ordine temporale, la trattativa portata avanti con la compagnia aerea Ryanair: un risultato fondamentale per lo sviluppo di tutta la Calabria, che significa molto per i calabresi, ma soprattutto per noi giovani».

«Siamo pronti a sostenere il lavoro che il presidente Occhiuto, da neo vicesegretario nazionale, condurrà nell’interesse dei calabresi e, al fianco del nostro coordinatore regionale, l’on. Francesco Cannizzaro e del nostro coordinatore regionale giovanile, Federico Milia, saremo promotori di idee e iniziative che possano contribuire a costruire il sogno di una Calabria da cui non sia più necessario scappare per affermarsi», concludono i giovani di Forza Italia nella nota. (rrc)

Occhiuto vicesegretario Forza Italia, le congratulazioni di Giannetta (FI)

Arrivano anche dal consigliere regionale di Forza Italia Domenico Giannetta i complimenti a Roberto Occhiuto per il suo nuovo incarico di vicesegretario nazionale di FI.

«La Calabria mai così incisiva nella politica nazionale. Rientriamo dal congresso di Forza Italia con una grande carica di energia, di entusiasmo e consapevolezze. La Calabria – dichiara Giannetta – ha in Roberto Occhiuto un leader nazionale che affiancherà il segretario Antonio Tajani in questa nuova pagina della storia del partito, che – continua – con grande rispetto per il proprio passato, sta già costruendo il futuro.
Dell’Italia e d’Europa».

«Un futuro – dice ancora Giannetta – che si misura sui grandi temi che animano il dibattito politico e che vedrà rafforzato il protagonismo della Calabria, nella voce autorevole del proprio governatore».

«Tutta la nutrita delegazione calabrese al congresso romano – evidenzia il consigliere forzista – ha fatto sentire il proprio sostegno e affetto nei confronti del presidente Occhiuto e ha vissuto con grande orgoglio, questo momento storico. Forza Italia – incalza – ha una forte identità, fatta dai valori che il presidente Berlusconi ha voluto imprimere e che oggi, più di prima, ci animano nel nostro impegno politico quotidiano».

«Siamo pronti – dichiara Giannetta – a sostenere il lavoro che Occhiuto, da vice Segretario nazionale, condurrà, per aiutare il nostro leader, Antonio Tajani, nella guida di questa straordinaria stagione che ci vedrà impegnati a rafforzare l’area moderata che guarda a Forza Italia come ideale contenitore politico, a rafforzare il progetto italiano nel PPE in Europa e – continua – per tutte le sfide che ci aspettano».

«Dal Ponte sullo Stretto, all’Autonomia differenziata e – conclude Giannetta – a tutti i temi su cui si gioca il futuro della Calabria e dei calabresi. Auguri a Roberto Occhiuto. Auguri alla Calabria». (rrc)

Occhiuto vicesegretario di Forza Italia, i complimenti di De Nisi e Graziano di Azione

Francesco De Nisi e Giuseppe Graziano, rispettivamente segretario e presidente regionali di Azione in Calabria, esprimono all’indirizzo del presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, i complimenti per la nomina a vicesegretario nazionale di Forza Italia assieme ad Alberto Cirio, Deborah Bergamini e Stefano Benigni.

«Un riconoscimento all’uomo, al politico e al calabrese che – dicono i due – ha sempre agito ed operato con un occhio indirizzato allo sviluppo della sua terra».

«Siamo convinti – aggiungono De Nisi e Graziano – che con Roberto Occhiuto la Calabria abbia trovato una guida illuminata che saprà condurla verso l’affrancamento dalle ataviche questioni che ne hanno da sempre frenato crescita e ricchezza. Il prestigioso incarico conferitogli in seno al suo partito testimonia non solo la sua “dimensione” di appartenenza politica ma certifica, se mai ce ne fosse stato bisogno, che possiamo contare, che tutti i calabresi possono contare, su un dirigente di primo piano della politica nazionale. Di quella politica che conta e che, con i giusti sostegni e le giuste alleanze, è in grado di assicurare un futuro per chi spera di poter continuare a vivere dove è nato e vedere realizzati i propri sogni».

De Nisi e Graziano, nel concludere, rinnovano a Roberto Occhiuto le congratulazioni di Azione Calabria e rilanciano «il pieno appoggio, con idee e proposte fattive e costruttive, al centrodestra che guida la Regione Calabria», dicendosi sicuri «che per la nostra terra i giorni a venire, grazie anche al prestigio personale e istituzionale del presidente, saranno decisivi per l’agognato salto di qualità». (rcz)