Occhiuto vede Tajani e chiede aiuto per salvare il porto di Gioia Tauro

A margine dell’incontro tra i rappresentanti della Commissione Intermediterranea della Crpm e il vicepresidente del Consiglio e ministro degli Esteri, tenutosi alla Farnesina, il presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, ha avuto un lungo colloquio con Antonio Tajani in merito alla direttiva Ets dell’Ue sulle emissioni di Co2 delle grandi navi, che così come concepita rischierebbe di colpire i porti europei che si affacciano sul Mediterraneo, Gioia Tauro in testa, a favore di quelli del Nord Africa.

Il governatore Occhiuto ha rappresentato al ministro Tajani le sue preoccupazioni e ha chiesto al vice premier di sostenere la richiesta già promossa presso il consiglio europeo dal ministro Pichetto Fratin affinché possa esserci una deroga alla misura, in attesa che la nuova Commissione e il nuovo Parlamento Ue rivedano questo controverso provvedimento.

Inoltre il governatore della Regione Calabria ha coordinato, nella sua qualità di presidente, un incontro tra la Commissione Intermediterranea della Crpm e il vicepresidente del Consiglio e ministro degli Esteri.

Durante la riunione – svoltasi alla Farnesina a valle di una due giorni di meeting tra i rappresentanti della Cim, organizzata dalla Regione Lazio – sono stati trattati alcuni dei temi più caldi e importanti dell’attuale scenario internazionale.

«Siamo molto preoccupati per ciò che sta accadendo in questi giorni in Medio Oriente e angosciati per tutte le vittime civili», ha detto il presidente Roberto Occhiuto.

«Un conflitto così cruento alle porte del Mediterraneo crea instabilità in tutta l’area e forti tensioni tra i Paesi che vi si affacciano. Questa non è la sede per approfondire questa vicenda, ma siamo tutti ovviamente attenti agli sviluppi che questa crisi avrà nelle prossime settimane. Venendo ai temi di stretta competenza della Commissione Intermediterranea, oggi vogliamo nuovamente condividere con il ministro Antonio Tajani, che ringraziamo per la disponibilità ad incontrarci per la seconda volta nel giro di pochi mesi, la nostra proposta per l’istituzione e il riconoscimento di una macroregione del Mediterraneo. Siamo Regioni, europee e nordafricane, che condividono problemi e difficoltà, ma anche prospettive e opportunità. Clima, siccità, smart agricolture, lotta all’inquinamento, blu economy, commercio, traffico marittimo, traffico aeroportuale, trasformazione digitale: sono tutti temi che ci accomunano. La creazione di una macroregione, a partire dalle iniziative esistenti come Eusair, West Med e Eusalp ci permetterebbe di avere maggior peso come autorità regionali e locali presso la Commissione Ue e il Parlamento europeo, le istituzioni nelle quali prendono forma e si definiscono le decisioni che poi, una volta in vigore, hanno grande impatto sulla vita di ciascuno di noi e dei nostri territori. Tutti conoscete ad esempio i problemi inerenti la direttiva Ue sulle emissioni delle grandi navi, un provvedimento che rischia di essere deflagrante per i porti europei che si affacciano sul Mediterraneo, Gioia Tauro in testa.
Ecco, con una macroregione del Mediterraneo molto probabilmente, nei mesi scorsi, avremmo avuto modo di partecipare alla costruzione di questa norma, mettendo in evidenza le criticità per le Regioni del Sud», ha sottolineato il presidente Occhiuto.

Il vicepresidente del Consiglio e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, ha salutato con calore i rappresentati delle Regioni della Commissione Intermediterranea, ospiti per questa due giorni di confronti presso la Farnesina, ha ascoltato con attenzione gli interventi ed ha tracciato un quadro delle possibili iniziative utili al riconoscimento di una macroregione del Mediterraneo e di una strategia mediterranea.

In linea con queste ipotesi il ministro Antonio Tajani invierà una lettera all’Alto rappresentante dell’Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza, Josep Borrell, per promuovere la proposta di macroregione del Mediterraneo avanzata dalla Commissione Intermediterranea (Cim) della Conferenza delle Regioni Periferiche Marittime (Crpm). (rrm)

Caro scuola, Occhiuto e Princi illustrano il provvedimento che aiuta 36mila studenti

Il presidente della Regione, Roberto Occhiuto, e la vicepresidente con delega all’istruzione, Giusi Princi, hanno illustrato in Cittadella, nel corso di una conferenza stampa, l’avviso pubblico “voucher caro scuola” riguardante l’erogazione di borse di studio regionali per l’acquisto di libri di testo, per la mobilità e il trasporto, nonché per l’accesso a beni e servizi di natura culturale, a favore degli studenti delle scuole secondarie di secondo grado.

«Investire sulla scuola – ha affermato Occhiuto – significa spazzare via sistemi che hanno impedito lo sviluppo della Calabria. Sono fortemente riconoscente alla vicepresidente Princi che, qualche mese fa, mi ha proposto questa bella iniziativa che mette in campo 16 milioni di euro, da destinare a 36 mila studenti frequentanti gli istituti secondari calabresi, per aiutare le famiglie a fronteggiare i rincari delle spese scolastiche. Per quanto riguarda il dimensionamento scolastico, abbiamo deciso di adottare un modello per salvaguardare l’autonomia della scuola dei centri più isolati, dove è più presente il fenomeno dell’abbandono scolastico. Oggi ci sono aree metropolitane che comprensibilmente protestano per questo, ma io sarei più preoccupato se avessimo scelto un altro modello e se oggi a patire il fenomeno del dimensionamento fossero Platì, San Luca, Africo, comunità che vanno salvaguardate perché la scuola non è soltanto luogo d’istruzione ma presidio sociale. Tutto questo, inoltre, è ancora più importante in una regione come la Calabria dove sono più evidenti e drammatici i danni culturali e antropologici provocati della criminalità organizzata. Si tratta, quindi, di investimenti sulla legalità. Perciò, con questo importante provvedimento contro il caro scuola diciamo ai nostri studenti che la Regione vuole investire su di loro perché saranno loro a dover costruire la Calabria del futuro», ha sottolineato il presidente Occhiuto.

Presenti all’incontro con la stampa anche Giuseppe Greco, direttore regionale dell’Inps con cui sarà attivata una convenzione che permetterà il controllo massivo delle attestazioni Isee e, a campione, delle attestazioni di frequenza; Alessandro Zanfino, presidente di Fincalabra, attraverso cui sarà erogato il voucher; Claudio Venditti, presidente del Forum delle associazioni familiari della Calabria che si è fatto portavoce delle istanze delle famiglie.

Il provvedimento, deliberato dalla Giunta, è stato illustrato nel dettaglio dalla vicepresidente Princi.
«Con il voucher sul caro scuola – ha spiegato la vicepresidente – eroghiamo borse di studio regionali agli studenti delle scuole di secondo grado per l’acquisto di libri di testo, per la mobilità e il trasporto e per l’accesso a beni e servizi di natura culturale. In totale saranno oltre 36 mila gli studenti beneficiari. Le risorse ammontano a 16 milioni di euro. L’entità del contributo è di 500 euro per ciascuno studente residente in Calabria, iscritto e frequentante un istituto scolastico di secondo grado e appartenente a nucleo familiare con un indicatore Isee fino a 15.748,78 euro. Gli studenti già beneficiari dell’importo di 200 euro del voucher “Io studio” – ha specificato Princi – percepiranno 300 euro, vale a dire la differenza dell’entità totale del contributo di 500 euro. Pertanto, saranno emanati in tempi brevi due avvisi pubblici, a valere sul programma regionale Fesr–Fse+ 2021-2027 per gli anni scolastici 2022/2023 e 2023/2024. Due le finestre previste: una nel mese di novembre rivolta agli studenti frequentanti le classi dal secondo al quinto anno di scuola superiore; una seconda finestra a giugno rivolta anche agli studenti del primo anno. Sono veramente molto soddisfatta di questo provvedimento – ha rimarcato Princi – che è storia positiva per la Calabria perché è la prima volta che si prevede una misura così importante, rispondendo anche al grido di allarme lanciato dal Forum famiglie calabresi, per contrastare l’aumento delle spese scolastiche a cui sono andate incontro le famiglie calabresi in questo nuovo inizio di anno scolastico. Il nostro obiettivo è di garantire a migliaia di studenti calabresi, frequentanti le scuole superiori e residenti in Calabria, pari opportunità di apprendimento e diritto allo studio, colmando i divari territoriali», ha detto infine la vicepresidente Princi ringraziando il dipartimento regionale istruzione e tutti i partner coinvolti nell’operazione.

Arpacal, il governatore Occhiuto: «Per ora sarà guidata dall’attuale direttore scientifico»

«Proporrò alla prossima Giunta di nominare come commissario dell’Arpacal l’attuale direttore scientifico in attesa di trovare un commissario, un direttore generale che possa guidare l’Arpacal che, sapete per me è stata molto importante in questi due anni in cui mi sono occupato di depurazione e che deve avere una marcia in più rispetto a quella che ha avuto in passato».

Lo ha detto il presidente della Regione Roberto Occhiuto rispondendo ad una domanda dei giornalisti dopo l’arresto ai domiciliari del professore Carlo Maria Medaglia, coinvolto in un’inchiesta della Procura di Roma su una presunta frode per progetti di ricerca, che era stato individuato come nuovo commissario dell’Arpacal, l’Agenzia regionale per l’ambiente.

«Non è semplice trovare persone – ha aggiunto Occhiuto – che siano disposte a venire a lavorare in Calabria. Appena troveremo qualcuno che abbia le caratteristiche che io ricerco per la guida di enti importanti come l’Arpacal, lo nomineremo». (rcz)

Consorzi di bonifica, Tavernise (M5s): «Nuova “operazione spot” di Occhiuto»

Il consigliere regionale e capogruppo del Movimento 5 Stelle in consiglio regionale Davide Tavernise all’attacco del presidente della giunta regionale Roberto Occhiuto sui consorzi di bonifica e definendo come una operazione spot le sue ultime dichiarazioni in materia.

«Nuova “operazione spot” del presidente della Regione, Roberto Occhiuto. Questa volta è toccato agli ex Consorzi di bonifica entrare nel tritacarne social. Più precisamente sotto accusa sono finiti gli stipendi dei dirigenti degli ex 11 Consorzi, riformati in un unico Consorzio – dice Tavernise – Ho ascoltato con attenzione un presidente Occhiuto in versione “grillina”, che sbraita contro la classe dirigente che, guarda caso, guadagna più dei semplici operai. Quegli stessi operai che salivano sui tetti per protestare contro i mancati pagamenti degli stipendi mentre loro, i dirigenti, venivano pagati regolarmente a peso d’oro. E in tutto ciò Occhiuto, all’oscuro di tutto, procedeva con la riforma dei Consorzi, senza conoscere i reali problemi degli enti, tra lodi arbitrali e sospette assunzioni pilotate?».

Continua il pentastellato: «Una riforma al buio, quella portata avanti dal presidente, e già solo questo è un aspetto preoccupante da non sottovalutare. Perché se è vero, come candidamente afferma in un video, che solo ora sta procedendo a capire nel dettaglio quali sono stati i motivi che hanno fatto saltare il banco dei Consorzi, non vorrei che avesse ripetuto inconsapevolmente gli stessi errori del passato. Un passato, tra le altre cose, che vede al governo della Calabria dal 2020 il centro destra e solo ora Occhiuto si rende conto che qualcosa non andava? Avrebbe fatto prima a chiedere delucidazioni a qualche suo consigliere di maggioranza».

«Spero comunque che per una volta il presidente Occhiuto – conclude Tavernise – mantenga le promesse e porti veramente tutte le carte in Procura, su questo avrà tutto il mio appoggio. Al momento, però, è bene ricordare che i lavoratori del Consorzio unico non hanno ancora visto un centesimo dei 2 milioni di euro stanziati nella legge della nuova riforma, approvata in fretta e in furia due mesi fa appunto per consentire ai lavoratori di percepire lo stipendio». (rrc)

SANITA: AL TAVOLO ADDUCE, OCCHIUTO
CHIEDA MODIFICHE AL RIPARTO DEI FONDI

di GIACINTO NANCIIl 18 settembre 2023 si riunisce il tavolo Adduce che è il tavolo interministeriale che verifica sia gli adempimenti regionali in merito alle spese sanitarie delle regioni che l’attuazione dei piani di rientro sanitari regionali. Il 18 settembre si riuniranno insieme il tavolo Adduce e il comitato permanente per la verifica dei livelli essenziali di assistenza (Comitato Lea) del Ministero della Salute per definire anche i livelli essenziali di assistenza, oggi inglobati nel Nuovo Sistema di garanzia. Il governatore Occhiuto si è messo in contrasto con il tavolo Adduce e questa estate dopo la presentazione del decreto sulla rete ospedaliera calabrese ha pubblicamente e polemicamente dichiarato che la ha sottoposta soltanto al tavolo che si occupa dei Lea e non al tavolo Adduce. Lo ha fatto perché dai “tavoli romani” sono arrivate critiche al suo operato di commissario al piano di rientro sanitario regionale calabrese. Ebbene il governatore Occhiuto visto che ha avuto il coraggio di opporsi ai “tavoli romani” dovrebbe farlo per ben altri motivi che non le schermaglie politiche.

Dovrebbe chiedere sempre ai “tavoli romani” (comitato Lea, tavolo Adduce e specialmente alla Conferenza Stato Regioni) che è drammaticamente urgente la modifica dei criteri di riparto dei fondi sanitari alle regioni in quanto il criterio vigente, figlio di un decreto ministeriale del 1996, penalizza le regioni come la Calabria che fin da allora ha ricevuto per la sua sanità meno fondi pro capite delle altre regioni pur essendo la regione con un numero di malati cronici molto al di sopra della media nazionale. Chiunque può controllare dai resoconti della Conferenza Stato Regioni che la Calabria è quella che ha ricevuto meno fondi pro capite per la sua sanità e tutti gli istituti di ricerca statistica concordano che la Calabria è la regione con più malati cronici rispetto al resto d’Italia e lo ha fatto perfino il Ministero della Salute vidimando, per come è suo obbligo, il decreto 103 del 30 settembre (del lontano) 2015 firmato nientepopodimenochè dall’allora commissario al piano di rientro sanitario regionale calabrese ing. Scura. 

Il decreto 103 alla pagina 33 dell’allegato n.1 recita “in Calabria… si sottolineano valori di prevalenza più elevati (almeno il 10%) rispetto al resto del paese per diverse patologie”, e siccome il Dca è fornito di specifiche tabelle si può calcolare in circa 300.000 i malati cronici in più nei circa due milioni di calabresi rispetto ad altri due milioni di altri italiani. Ma se come ciò non bastasse, per la serie tutti sanno, perfino la Conferenza Stato Regioni nel 2017  ha modificato in modo “molto parziale” (per come dichiarato dall’allora presidente della commissione stessa Bonaccini) il criterio di riparto considerando, sempre in modo parziale, anche la numerosità delle malattie presenti nelle varie regioni”. Ebbene con questa modifica parziale la Calabria ha ricevuto nel 2017 ben 29 milioni di euro in più rispetto al 2016 e le regioni del sud ne hanno ricevuto ben 408 milioni in più sempre rispetto al 2016.

La modifica non è stata ne ripetuta ne ampliata negli anni successivi. Per capire di quali cifre si parla basta dire che una applicazione del criterio basato sulla numerosità delle malattie presenti nelle varie regioni farebbe moltiplicare per la Calabria i 29 milioni ricevuti in più nel 2017 almeno per quattro. Se infine si considera che la Calabria ogni anno versa circa 100 milioni di tasse e accise in più proprio per ripagare un prestito del governo (ad un tasso quasi usuraio 5.89%) per il presunto deficit, si capisce bene da dove vengono i veri mali della sanità calabrese. Cento milioni sottratti con un criterio di riparto scorretto e altri cento sottratti alla nostra sanità sotto forma di tasse e accise ci fanno capire che con duecento milioni in più (il tutto da oltre 20 anni a questa parte). forse saremmo non solo in grado di risanare la nostra sanità ma ci potremmo permettere di fare perfino un centro di eccellenza sullo “studio della neurofisiologia del canto del grillo”.

Quindi non mancano al governatore Occhiuto i motivi per contrapporsi ai “tavoli romani”. Sarebbe giunto il momento, dopo ben 12 anni di commissariamento infruttuoso, e questa è un’altra cosa cui valutare con serietà, di chiedere che il riparto dei fondi sanitari alle regioni sia fatto in base alla numerosità delle malattie e non con il criterio attuale che manda più fondi sanitari alle regioni con meno malati e mano fondi alle regioni con più malati (leggi Calabria).

Ed è venuto il momento anche di chiedersi come mai dopo 12 anni di piano di rientro e commissariamento nei punteggi Lea, anche valutati con i nuovi criteri di garanzia, la Calabria è in terzultima posizione. Lo è perché i nostri amministratori passati e presenti non hanno avuto il coraggio di battersi veramente per i bisogni dei malati calabresi. Semplicemente più fondi dove ci sono più malati e la chiusura dell’ingiusto e dannoso piano di rientro sanitario e relativo commissariamento. (gn)

[Giacinto Nanci è medico di famiglia in pensione dell’Associazione Mediass medici di famiglia a Catanzaro]

L’annuncio di Roberto Occhiuto: «Torna operativa la sede della Regione a Bruxelles»

Torna finalmente operativa la sede della Regione Calabria a Bruxelles. A darne notizia, con un reel di Instagram, è il presidente della giunta regionale calabrese Roberto Occhiuto.

Accompagnato dal consulente per le politiche comunitarie Agostino Miozzo, Occhiuto ha visitato gli uffici della sede della Regione a Bruxelles riaperta dopo anni e localizzata nell’edificio che ospita le sedi di altre regioni d’Italia e d’Europa.

«Quando mi sono insediato – dice Occhiuto – la sede della Regione Calabria era chiusa. L’ho riattivata e ora c’è un dirigente che sta qui perché a Bruxelles si decidono le risorse per le Regioni del Sud e quindi anche della Calabria, e si decidono le regole su come spenderle. E’ troppo importante perché la Regione Calabria non sia presente, ci sono altre regioni, come l’Emilia, che ha tantissimi funzionari che qui lavorano da anni. Il mio obiettivo è dimostrare, attraverso la mia presenza a Bruxelles a parlare con la presidente del Parlamento europea Metsola che vedrò tra poco e con i commissari, che la Calabria c’è, che la Calabria vuole essere vicina alla Commissione europea perché – ha concluso Occhiuto – l’Europa dev’essere vicina alla Calabria». (rcz)

Migranti: Occhiuto: «Fenomeno non va subìto, serve vero modello di integrazione»

«Il governo sta facendo bene, ma i flussi di migranti sono difficilmente arginabili. Siamo un Paese che si affaccia sul Mediterraneo, siamo vicini ai Paesi della sponda Sud del Mediterraneo, e quindi intercettiamo le principali rotte dei trafficanti di esseri umani. Dobbiamo imparare a convivere con questa emergenza». Lo ha detto Roberto Occhiuto, presidente della Regione Calabria, intervenendo a TgCom24.

«Purtroppo per tanti anni nessuno, anche quelli che a sinistra oggi si lamentano col governo, ha costruito un vero modello di integrazione. Penso che in un Paese di 60 milioni di abitanti, 100 mila migranti non dovrebbero essere molti da integrare; diventano, invece, troppi quando non c’è integrazione, quando si costruiscono dei ghetti magari a ridosso delle stazioni. Ma un Paese moderno che si affaccia sul Mediterraneo il problema dell’integrazione dei migranti avrebbe dovuto affrontarlo e risolverlo già da tempo. Io ho proposto, per esempio, di organizzare un’accoglienza diffusa. Nella mia Regione ci sono famiglie che accoglierebbero volentieri un minore non accompagnato. Invece di dare risorse ad aziende o a cooperative, che a volte speculano sull’accoglienza considerandola una ragione di profitto, si potrebbe pensare di dare un contributo economico a queste famiglie.
Poi si potrebbe prevedere anche un rapporto con associazioni che da anni svolgono una funzione meritoria per accompagnare i migranti, ad esempio, nel loro percorso scolastico per integrarli nella società. In questo modo riusciremmo ad affrontare questo fenomeno senza subirlo. Troppe volte in Italia si è discusso del problema dell’immigrazione ma senza capire come potesse essere arginato facendolo diventare un’opportunità», ha sottolineato il governatore Occhiuto. (rcz)

Aeroporto dello Stretto: le buone intenzioni di Occhiuto

di SANTO STRATI – Dopo l’incontro di alcuni giorni fa in Cittadella, il Presidente Roberto Occhiuto ha rispettato la promessa di un incontro “risolutivo” per l’Aeroporto dello Stretto, accogliendo l’invito del Presidente della Camera di Commercio Ninni Tramontana. E così, puntualissimo, si è presentato alle 16 di venerdì all’Ente Camerale accompagnato dal Presidente della Sacal Marco Franchini per fare il punto della situazione dell’Aeroporto dello Stretto. Situazione drammatica e non brillantissima, sia chiaro, e i reggini guardano, con giusticata perplessità gli annunci a raffica che riguardano il rilancio dello scalo.

Per la verità non ci sono state clamorose anticipazioni, se non la conferma, ribadita con convinzione dal Presidente Occhiuto, che lo scalo reggino «una priorità e spero presto possa diventare l’esempio concreto dell’azione dell’amministrazione regionale». Occhiuto ammette di essere costantemente alla ricerca di vettori per lo scalo dello Stretto, ma trova molte perplessità delle compagnie a proposito del traffico che possa generare servendo anche Messina.

Il problema, semplicemente, riguarda tariffe e orari: il traffico aeroportuale cresce in funzione di questi due elementi. Se un biglietto low cost da Catania per Roma costa 60 euro e ci sono voli a tutte le ore, perché un messinese dovrebbe fare una levataccia al mattino per poi pagare 200 euro?

Se non ci sono voli “comodi” e le tariffe restano stratosferiche (c’è chi ha pagato 800 euro per un Reggio-Milano) difficilmente l’aeroporto dello Stretto potrà decollare (in tutti i sensi).

La questione che sia Sacal sia la Regione non vogliono comprendere è che  non servono voli per altre destinazioni: va potenziata (e adeguiata soprattutto dal punto delle tariffe) la tratta Reggio-Roma e Reggio-Milano. Non servono tratte “esotiche” (chi deve andare a Venezia, Bologna, Torino trova continui voli da Roma), ma occorre far diventare lo scalo dello Stretto un hub-navetta con i due principali aeroporti nazionali.

«Credo – ha detto Occhiuto – che questa provincia possa essere un motore di sviluppo per la Calabria insieme al porto di Gioia tauro. Reggio, quindi, può essere la vetrina della Calabria e in quest’ottica l’Aeroporto acquisisce un valore ancora più importante». Buone intenzioni, senz’altro, da mettere a verbale a futura memoria, ma la sensazione è che non si hanno le idee chiare.

Il progetto messo a disposizione gratuitamente dall’imprenditore Pino Falduto per spostare l’aerostazione lato mare, utilizzare la stazione ferroviaria e rigenerare tutta l’area aeroportuale non è mai stato preso in considerazione  (eppure lo ha realizzato un’équipe di super progettisti che ha firmato importanti realizzazioni in Italia e all’estero, mica l’ha disegnato il figlio adolescente di qualche geometra disoccupato…) e si insiste a buttare al vento quei soldi per la “riqualificazione” che il deputato Francesco Cannizzaro ben 4 anni fa abilmente si fece assegnare dalla Legge Finanziaria.

Manca ancora una visione strategica, dispiace dirlo, e se bisogna riconoscere a Occhiuto di aver “salvato” la Sacal a cui stavano togliendo le licenze e quindi evitato di lasciare tutta la Calabria senza voli, d’altra parte se non si interviene su orari e tariffe sarà difficile convogliare traffico dalla Sicilia. La Regione vuole investire sullo scalo? Cominci a guardare e sentire il territorio (e valuti il progetto Falduto), poi ne riparliamo.  (s)


È CONFESERCENTI MOSTRA OTTIMISMO

La Confesercenti di Reggio esprime ottimismo sull’Aeroporto dello Stretto. L’annuncio del Presidente Occhiuto alla conferenza stampa che si è tenuta alla Camera di Commercio di Reggio Calabria sul bando di 120 milioni di euro destinati all’attrazione delle compagnie aeree, è un fatto positivo e concreto per il sistema aeroportuale calabrese. Di conseguenza lo è anche per l’aeroporto di Reggio a cui andranno 30 milioni di euro che si aggiungono ai 15 degli oneri di sistema. 45 milioni di euro che, se investiti con criterio, potranno finalmente far ripartire con nuovi voli a orari appropriati e prezzi di mercato uno scalo sino ad oggi mortificato da scelte sbagliate e penalizzanti. Tale notizia si aggiunge, peraltro, a quella del futuro e definitivo superamento delle limitazioni che sino ad oggi avevano nuociuto, non poco, all’attività volativa dell’Aeroporto dello Stretto.

Ma questo incontro con il Presidente della Regione e con l’Amministratore Unico della Sacal Franchini ha anche un’altra valenza, per certi versi ancora più importante: apre, dopo anni di “muro contro muro”, una nuova fase di dialogo e confronto per quanto riguarda il futuro del nostro aeroporto tra le istituzioni del territorio, la Regione e la Sacal.

Dialogo iniziato la settimana scorsa alla riunione avvenuta alla Cittadella Regionale che ha messo in luce come si può lavorare in sinergia per ottenere risultati concreti e dove Camera di Commercio, Comune e Città Metropolitana con voce unica e chiarezza d’intenti hanno operato per tutelare e rivendicare gli interessi di Reggio.

Un ulteriore importante dato da tenere in considerazione è il ruolo della Camera di Commercio che, tramite l’impegno del Presidente Tramontana, dei Presidenti delle associazioni datoriali e dei consiglieri camerali, ha dato impulso all’avvio di un percorso virtuoso e costruttivo dimostrando come il coinvolgimento del tessuto imprenditoriale reggino, nelle sue articolazioni di rappresentanza, è più che mai strategico e può diventare determinante nella risoluzione dei problemi del territorio.

Come Confesercenti Reggio Calabria accogliamo quindi con favore questo nuovo corso che dovrebbe portare ad una rinascita dello scalo reggino ma continueremo a vigilare, proprio in relazione a questo clima di confronto e dialogo creatosi, per far sì che dichiarazioni e buone intenzioni non rimangano tali ma si trasformino in atti concreti che ormai da tanto, troppo tempo stiamo aspettando. (rrc)

Pnrr, Irto (Pd) a Occhiuto: «Difenda di diritti dei calabresi»

«La classe dirigente calabrese si assuma la responsabilità di avviare una battaglia contro il dirottamento delle quote del Pnrr e del Fondo per lo sviluppo e la coesione», come pure contro «l’autonomia differenziata, che sarebbe la pietra tombale sulle possibilità di rilancio dei servizi sanitari pubblici, della scuola e dell’economia del Meridione».

L’ha affermato il senatore Nicola Irto, segretario dei dem calabresi, in un intervento, pubblicato dal Quotidiano del Sud, sulla recente proposta di rimodulazione del Pnrr firmata dal ministro del Sud, Raffaele Fitto. Così, ha precisato Irto, si levano «alla Calabria ben 905 milioni, cioè quasi la metà dell’importo già assegnato alla regione, destinati perlopiù a misure di contrasto del rischio idrogeologico, di transizione verde e sviluppo delle aree interne».

Irto ha poi ricordato che in proposito il Pd calabrese aveva già invitato il presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, «a difendere gli interessi dei calabresi» e a fronteggiare questo «ennesimo tentativo della destra meloniana, prona ai ricatti politici della Lega nordista, di privare il Mezzogiorno, dunque la Calabria, di risorse essenziali».

«Si tratta – ha puntualizzato il segretario dei dem calabresi – di un taglio sproporzionato delle somme del Pnrr; ingiusto e addirittura devastante, se teniamo conto che la decurtazione pro capite è di 121 euro per il Veneto, di 136 euro per la Lombardia e di 489 euro per la Calabria».

A giudizio di Irto, «le giustificazioni fornite dal centrodestra sono beffarde», perché, fermo restando che manca ogni credibile dettaglio, ha argomentato il senatore dem, «dare corso all’annunciato rifinanziamento con somme già disponibili significherebbe togliere ulteriori risorse destinate ad altri scopi».

«Oggi serve un approccio forte e chiaro con il governo Meloni, per salvare le risorse del Pnrr. Al riguardo, perché – ha chiesto Irto – il presidente Occhiuto aspetta a chiedere il voto di fiducia in Consiglio regionale? Non l’aveva domandato per la riforma dei consorzi di bonifica? Lo frena la consapevolezza che stavolta l’iniziativa non gli porterebbe like immediati?». (rrc)

Saccomanno (Lega): «Bene battaglia di Occhiuto su depurazione. Sindaci inadempienti»

«Controlli, denunce, misure amministrative, non servono a nulla dinnanzi ad una situazione di sfascio e di abbandono lasciata da una gestione passata del tutto incurante dell’ambiente e del valore del mare».
A dirlo è il commissario regionale della Lega in Calabria, Giacomo Francesco Saccomanno intervenendo su tema caldo della depurazione.

«Ricordo – aggiunge – la battaglia nella zona di Nicotera, ove per 20 anni ho presentato n. 52 esposti, ho ricevuto in cambio spari e proiettili contro il cancello di casa, ma nulla è, però, cambiato! Anche la denuncia delle istituzioni per “collusione con la criminalità” non ha sortito nulla! Uno Stato che non riesce a fronteggiare un sistema di inquinamento marino, con tutti i mezzi che possiede, o non è capace oppure non vuole e, quindi, è colluso. Oggi ci sta provando il presidente Occhiuto con caparbietà e convinzione. La battaglia sarà dura, ma son sicuro che lascerà il segno. Non è persona che si arrende».

Continua Saccomanno: «Naturalmente, sono necessari provvedimenti forti e drastici, una collaborazione corretta delle Forze dell’Ordine, una posizione decisa e determinata delle Procure. Ed allora forse qualcosa potrà avvenire, con i sequestri degli impianti non funzionanti, la denuncia dei sindaci inadempienti, la nomina di commissari che in 30 giorni devono relazionare sullo stato dell’arte indicando i provvedimenti urgenti da assumere, le segnalazioni alla Procura della Corte dei conti per l’azione di danno erariale, la ribellione dei cittadini, che spesso sono condizionati dalle lobby di potere e dalla criminalità organizzata, che lucra pesantemente con l’ambiente. Una azione collettiva che deve supportare quella del presidente e di tutti coloro che amano la propria terra e vorrebbero che non fosse violentata da personaggi che pensano solo a lucrare oppure sono di una tale ignoranza che non comprendono o non vogliono comprendere che il mare è una ricchezza e, quindi, va tutelato con tutti i mezzi possibili. La Lega sarà per queste e tutte le battaglie fondamentali e di civiltà e non rinviabili, accanto al presidente Occhiuto che potrà sempre contare sul nostro sostegno». (rcz)