Oggi si svelano le rotte da Ryanair da Reggio

Questa mattina, a Reggio, alle 11, nella Terrazza del Museo Archeologico, il presidente della Regione, Roberto Occhiuto e il ceo Ryanair Dac, Eddie Wilson, presenteranno le nuove rotte che la compagnia aerea irlandese attiverà in Calabria dalla prossima summer season 2024.

Nei giorni scorsi il governatore aveva parlato di «evento storico» il fatto che la città dello Stretto fosse stata scelta come uno dei due nuovi hub di Ryanair.

«Quando i vertici di Ryanair sono venuti in Calabria un anno fa – aveva detto in occasione dell’annuncio da parte dell’Ad di Ryanair – mi parlarono della possibilità di inserire qualche nuova rotta dall’aeroporto di Lamezia, ma non pensavano ancora a Reggio Calabria. Io gli parlai invece soprattutto dello scalo di Reggio perché credo possa essere davvero l’aeroporto dello Stretto e attrarre anche l’utenza della Sicilia orientale.

«È stato un lavoro molto duro – ha concluso – ma è così che si ottengono i risultati, convincendo chi deve investire in Calabria che in questa regione si può farlo. Ed è un lavoro che è stato fatto anche quando leggevo sulla stampa ingiuste critiche come ‘gli annunci sugli aeroporti». (rrm)

LA MANCANZA DI VISIONE DELLA POLITICA
SUL VALORE DEGLI AEROPORTI PER IL SUD

di PIETRO MASSIMO BUSETTA – Centonovantasette milioni di passeggeri nel 2023. Il presidente di Assaeroporti, Carlo Borgomeo, ha commentato: «il 2023 si è chiuso con quasi 200 milioni di passeggeri, un record assoluto per gli aeroporti italiani, un’importante soglia psicologica raggiunta. Si conferma una straordinaria voglia di volare, a riprova della resilienza del nostro comparto, che è in ottima salute e resta strategico per il Paese».

Certamente il fatto che la gente si muova potrebbe essere un indicatore di benessere. Ma se vogliamo andare a indagare sui dati possono anche essere interpretati in maniera più articolata e complessiva. Se confrontiamo infatti i dati degli aeroporti italiani con quelli degli aeroporti francesi ci accorgiamo che la Francia ha 30.000 passeggeri meno in un anno. Circa 160 milioni e se consideriamo che il reddito pro capite francese è più alto di quello italiano qualche domanda ce lo dobbiamo fare.

Infatti il grande traffico aereo può derivare, oltre che da una capacità economica maggiore dei paesi interessati, anche da altri due fattori: il primo è quello di una mobilità all’interno del paese particolarmente elevata dovuta al fatto che vi sia una sviluppo economico diseguale che porta, come accade in Italia, molta gente a viaggiare da un lato all’altro, perché si sposta dalla sua residenza al lavoro. Magari non giornalmente ovviamente, ma avendo parenti, amici, radici, in una parte e il lavoro in un’altra i viaggi diventano abbastanza numerosi e frequenti. 

Tale visione è confortata dai dati degli aeroporti meridionali che rappresentano, con i circa 60 milioni di passeggeri, quasi un terzo del traffico complessivo. Tale dato è anomalo e non è collegato al reddito pro capite, ma alla popolazione. In realtà, avendo un reddito pro capite che è la metà di quello del Centro Nord, dovrebbe avere un traffico di gran lunga inferiore, invece unico dato rispetto a tasso di occupazione, export pro capite, a tasso di povertà e potrei continuare a lungo, dati che sono ovviamente a dimostrare un diverso sviluppo, il numero di passeggeri invece é in linea con la popolazione ed evidenzia che è così alto proprio perché vi è questa mobilità interna dovuta alle migrazioni.

Il secondo aspetto, che mette in evidenza, é la carenza di alternative ferro aria o gomma aria. Cioè il fatto che le movimentazioni attraverso le ferrovie e attraverso le strade sono così carenti che l’unico mezzo disponibile diventa l’aereo. 

Tale riflessione è confermata abbondantemente dallo stato delle infrastrutture del Sud, abbandonate da anni da parte di Rfi, ma anche di Anas, che scontano un ritardo ventennale rispetto ai collegamenti del Centro Nord. Ormai da Roma a Milano si utilizza spesso l’alta velocità ferroviaria come è noto a tutti, mai da Roma a Palermo. Tali riflessioni possono aiutare a cambiare visione adesso che il Piano Nazionale degli Aeroporti, di prossima pubblicazione, deve definire le  linee strategiche per il comparto. Perché le riflessioni fatte possono aiutare  a individuare le esigenze dei nuovi scali. 

Perché evidentemente, considerato che per completare una linea di alta velocità velocità ferroviaria o un’autostrada sono necessari 10 anni e costi incredibilmente alti e che invece per fare un aeroporto bastano pochi mesi, e poco più del costo di 2 km di autostrada, se non si considerano i tempi burocratici necessari per le autorizzazioni, che teoricamente potrebbero essere ridotti, si potrebbe pensare a soluzioni provvisorie che consentano di collegare i territori più  periferici e marginali, in modo da potenziare le loro possibilità di sviluppo, in attesa di quelle infrastrutture stradali e ferroviari che possano rendere inutile una struttura aeroportuale, che come si apre potrebbe pensarsi anche che possa chiudersi, laddove le esigenze di collegamento aereo venissero meno.

L’esempio più calzante che spiega e dimostra che il ragionamento è corretto è quello delle esigenze aeroportuali di Agrigento. Cittadina che è distante oltre due ore da qualunque scalo aeroportuale e che, per i prossimi 10 anni, é certo che non avrà un’alta velocità ferroviaria né un’autostrada che la collegherà agli aeroporti più vicini. Nel frattempo però, nel 2025, sarà capitale della cultura. La sua Valle Dei Templi è un tesoro che aspetta soltanto di essere scoperto adeguatamente da un pubblico che arrivi da tutte le parti del mondo. Considerato che, se adeguatamente valorizzata,  potrebbe rientrare nei primi 10 posti che ognuno nella vita non deve perdersi, come le piramidi d’Egitto per esempio,  Petra, Machu Picchu, le cascate del Niagara, le piramidi Maya, il Partenone o il Colosseo. 

E certo una vera utilizzazione e scoperta può avvenire solo se vi sono dei collegamenti adeguati. La riserva più importante che viene posta, quando si parla di aeroporti, è quella di un traffico minimo che ne consenta la sopravvivenza, senza che vada in passivo. 

Ma è chiaro a tutti che il ragionamento va fatto non a bocce ferme, né pensando che gli aeroporti debbano servire per il collegamento dei residenti con Roma e Milano. Ma capendo perfettamente che si tratta di strutture al servizio soprattutto dell’incoming, cioè quei collegamenti che possono portare i tanti ricchi europei, che sono costretti a vivere  in posti dove, e per sei mesi, sono sotto lo zero, a venire a svernare o a viaggiare per vedere località  dove ai primi di  febbraio la primavera inizia  e inonda di bianco una Valle Dei Templi che festeggia la sua sagra del mandorlo in fiore, normalmente ignorata dalla Rai pubblica, davanti ad un Tempio della Concordia, in una area archeologica  tanto ben conservata da far invidia alla zona archeologica del Partenone. 

Bene, a parte il fatto che con accordi con compagnie tipo Ryanair anche scali come Trapani riescono ad arrivare al milione e mezzo di passeggeri che dovrebbe essere quel dato che consente un break even di utili, bisogna capire che gli aeroporti in alcune realtà possono anche costituire una struttura di servizio all’economia, che anche se può perdere qualche milione di euro in un anno, come succede ai trasporti locali o ad altre utilities, se poi mette in movimento un volano che porta ad una complessiva crescita del sistema economico, può essere una scelta che nella globalità é conveniente. 

Poi considerando come spesso la politica distribuisce mance e mancette, risorse per sagre della ricotta o del carciofo che non hanno alcun significato economico, ci rendiamo conto come le risorse che possono essere dedicate ad un’aeroporto, se non servono per  l’assistenza sociale a disoccupati che vengono assunti per avere un posto non per fare un lavoro, allora la visione può anche essere differente. (pmb)

[Courtesy Il Quotidiano del Sud – L’Altravoce dell’Italia]

RYANAIR PREANNUNCIA UN HUB A REGGIO
LA SFIDA DELLO SCALO DELLO STRETTO

di CLAUDIO ALOISIOLa notizia ufficiale è che Ryanair aprirà un Hub a Reggio Calabria. In parole semplici, la nota compagnia low cost farà base con un aeromobile nell’Aeroporto dello Stretto e ciò gli permetterà di programmare otto destinazioni settimanali: quattro nazionali e quattro europee. 

Partendo, quindi, da questa positiva novità desidero fare due considerazioni. La prima è funzionale, consentitemi, a un sassolino nella scarpa che mi vorrei togliere: era il 12 agosto quando dichiaravo che grazie all’ostinazione del presidente della Camera di Commercio Ninni Tramontana supportato da tutte le associazioni datoriali, dopo mesi di muro contro muro si era finalmente riavviata l’interlocuzione tra le Istituzioni reggine, la Regione e la Sacal. Interlocuzione che aveva portato a un incontro tra le parti da me pubblicamente definito proficuo, in cui si era tracciata una road map la quale, punto per punto, sino ad oggi è stata rispettata.

Ci tengo a precisarlo perché in quel periodo ho ricevuto molte critiche da chi ora, alla luce dei risultati ottenuti con l’impegno, il confronto e un atteggiamento costruttivo e non sfascista, si è già rimangiato quello che affermava unendosi al coro dei complimenti per il risultato ottenuto. D’altra parte si sa: mentre i fallimenti sono sempre orfani, i successi hanno tanti genitori veri o presunti che siano.

La seconda considerazione, invece, è molto più importante e riguarda l’ennesima grande occasione che ci viene concessa grazie a questo risultato. Un’occasione che non riguarda solo il nostro scalo il quale ha finalmente la possibilità di rinascere divenendo veramente, e non soltanto nel nome, l’Aeroporto dello Stretto, ma tutto il territorio. Ryanair è un volano formidabile per lo sviluppo turistico delle zone dove è presente. Basti pensare, giusto per fare un esempio, a Genova dove ha portato in pochi mesi un incremento del 46% degli arrivi turistici internazionali. 

Il problema è: noi siamo pronti? La risposta è tanto semplice quanto sconfortante: no, non lo siamo. Non abbiamo gli strumenti che consentano di fare rete, sviluppare servizi di incoming e accoglienza, creare opportunità agli operatori economici per prepararsi adeguatamente. 

Come Confesercenti Reggio Calabria, supportati nella nostra richiesta anche dalla Camera di Commercio, chiediamo da anni l’istituzione di una Dmo una società pubblico/privata che abbia come unico obiettivo lo sviluppo turistico dell’area metropolitana reggina. Purtroppo ad oggi inascoltati. 

Eppure basterebbe prendere esempio da quelle province e regioni dove il turismo funziona veramente per importare delle “buone pratiche” che permettano anche a noi di avviare un percorso virtuoso di sviluppo turistico condiviso. E ci si deve muovere adesso, subito, con una precisa strategia di promozione e accoglienza, facendo leva sulle peculiarità di una terra che ha tutte le carte in regola per divenire una meta ambita e apprezzata. Altrimenti si rischia il gigantesco flop di un’altra occasione irripetibile che siamo stati capaci di non cogliere: il cinquantesimo dei Bronzi di Riace. 

Non possiamo e non dobbiamo rischiare di farci trovare impreparati anche questa volta. Si deve agire immediatamente – e noi la strada da seguire l’abbiamo suggerita – creando condizioni e strumenti per il coinvolgimento attivo delle imprese e dei cittadini in un processo di sviluppo e cambiamento veramente a portata di mano e, oggi più che mai, indispensabile per risollevare le sorti di un territorio altrimenti destinato a desertificarsi e spegnersi definitivamente. (ca)

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TRA PROMESSE E ASPETTATIVE

Siamo sicuri che quattro voli internazionali faranno risorgere l’Aeroporto di Reggio? Che traffico ci potrà essere da e per Marsiglia e Manchester? A Reggio servono cinque voli a/r quotidiani per Roma e altrettanti per Milano: da queste due città si raggiunge il mondo, facendo un semplice scalo (e relativa dogana). Ma i voli che interessano i reggini che viaggiano per lavoro, salute o svago, restano in mano a Ita, con orari impossibili. Dove sta il buonsenso? Trovatelo, per favore. (s)

 

Cannizzaro (FI): Reggio sarà anche hub di Ryanair

Il deputato di Fi, Francesco Cannizzaro, ha evidenziato come «la compagnia aerea Ryanair avrebbe nei suoi piani quello di aprire due nuove basi in Italia, tra cui una a Reggio Calabria. Ormai mancano solo i dettagli».

Il parlamentare ha definito la notizia «storica per Reggio e per la Calabria, frutto di una strategia mirata, messa in atto dal Presidente Roberto Occhiuto sin dal suo insediamento alla guida della Regione», ricordando come «il nostro sistema aeroportuale, che rischiava il baratro dopo anni di gestioni opache e senza prospettiva, è stato non solo rimesso in sesto in pochi mesi, ma ora si sta anche posizionando tra i più dinamici del mercato nazionale».

«Il consolidamento dell’aeroporto di Lamezia Terme, la ripartenza di Crotone, unitamente allo straordinario rilancio dello scalo di Reggio – ha spiegato il parlamentare reggino – pongono realmente le basi affinché la Calabria possa godere di nuove importanti opportunità sul piano del turismo nazionale e internazionale, oltre a consentire finalmente a tanti calabresi di godere di una nuova mobilità aerea, come mai era accaduto in passato».

«Intanto al ‘Tito Minniti’ – ha concluso – sono già iniziate e andranno avanti speditamente le opere di ammodernamento dell’aerostazione, un salto di qualità che la Città e tutta la Regione attendevano da tempo. Altro che annunci… quelli del Presidente Occhiuto sono fatti concreti che faranno fare un balzo in avanti a tutto il nostro territorio». (rp)

Da Ryanair e EasyJet proposte 16 nuove rotte nazionali e internazionali da e per la Calabria

Da Ryanair e EasyJet proposte 16 nuove rotte aeree nazionali e internazionali da e per la Calabria. È quanto ha annunciato il presidente della Regione, Roberto Occhiuto, sottolineando come la Calabria «si appresta ad essere in controtendenza rispetto al resto del Paese», mentre alcune compagnie aeree, «soprattutto low cost, hanno minacciato di ridurre le tratte da e per l’Italia e la loro presenza in determinati aeroporti italiani».

«Rappresentiamo una Regione relativamente nuova – ha spiegato – dal punto di vista turistico, soprattutto internazionale, negli ultimi due anni abbiamo fatto un grande sforzo per promuovere il nostro territorio e le nostre bellezze, e dunque veniamo percepiti come appetibili dai vettori più importanti d’Europa».

«Il mio viaggio a Bruxelles di una decina di giorni fa è stato fondamentale e propedeutico a grandi novità che avremo nelle prossime settimane», ha detto ancora il governatore, spiegando come Ryanair, in particolare, abbia proposto 12 nuove rotte da e per la Calabria: 5 nazionali e 7 internazionali. Ben 8 di queste rotte riguardano l’aeroporto ‘Tito Minniti’ di Reggio Calabria e, allo stesso tempo EasyJet ha proposto 4 nuove rotte internazionali da e per la Calabria.

«È questo l’esito della manifestazione di interesse – ha proseguito – che la Regione ha fatto nelle scorse settimane: l’ultima iniziativa di questo tipo, nel 2018, andò deserta. A queste manifestazioni di interesse seguirà adesso una fase tecnica, con adempimenti amministrativi e soprattutto con la pubblicazione dei bandi».

«Se tutto andrà bene avremo, entro la prossima stagione estiva 2024, 16 nuove rotte da e per la Calabria: 5 nazionali e 11 internazionali – ha concluso –. Parallelamente continuerà il lavoro che la Sacal sta portando avanti per ammodernare e rendere più attrattivi i nostri tre aeroporti.
Vogliamo continuare a crescere, e gli scali calabresi devono rappresentare sempre più il biglietto da visita per coloro che vengono a visitare la nostra splendida Regione». (rcz)

Ryanair investe in Calabria: 19 le rotte in totale per l’estate 2022

È il suo più grande operativo estivo per la Calabria, quello presentato dalla compagnia Ryanair, che comprende 19 rotte di cui quattro nuove da Lamezia per Genova, Memmingen, Vienna, Norimberga e una nuova rotta da Crotone per Venezia. Un piano, dunque, a sostegno della ripresa del turismo e dell’occupazione in Italia ed in Calabria.

L’operativo della compagnia aerea, sulla Calabria, prevede 1 aereo basato a Lamezia – investimento di $ 100 milioni, 19 nuove rotte in totale, di cui 16 da Lamezia Terme e 3 da Crotone, 5 nuove rotte tra cui Genova, Memmingen, Vienna, Venezia e Norimberga, oltre 1,7 milioni di passeggeri previsti nel FY23 e oltre 1.200 posti di lavoro totali.

Nonostante l’importante impegno di Ryanair, non sfugge la mancata considerazione dell’Aeroporto di Reggio Calabria, che è stato completamente ignorato nel grande progetto di rilancio della nostra regione.

Grande soddisfazione, invece, è stata espressa dall’assessore regionale al Turismo, Fausto Orsomarso: «L’attivazione di nuove rotte per la Calabria da parte di Ryanair, tra l’altro a tariffe fortemente competitive, si inserisce nell’ambito di un ampio lavoro di rilancio del nostro sistema aeroportuale come motore di sviluppo del turismo e dell’economia regionale».

«La Calabria – ha proseguito – si è distinta lo scorso anno per essere stata una delle tre principali destinazioni turistiche nazionali. L’incremento delle rotte è un segnale della capacità attrattiva della Calabria, sia nei confronti del mercato nazionale e che di quello europeo, e ne rafforza la competitività, premiando il nostro impegno volto a sostenere il sistema turistico nel periodo più duro della pandemia e a costruirne il rilancio attraverso una programmazione attenta e una forte attività di marketing territoriale e di potenziamento dei servizi».

«Grazie anche ai nuovi voli – ha concluso – ci prepariamo ad accogliere sempre più turisti ai quali far conoscere un luogo unico, che insieme al mare, alla montagna, alle bellezze paesaggistiche, offre un patrimonio ricchissimo di storia, di cultura, di identità. Una “Calabria straordinaria” capace di sorprendere il visitatore e di offrire emozioni ed esperienze indimenticabili».

«Il rinnovato impegno di Ryanair, con l’apertura di nuove destinazioni ed il rafforzamento del suo network sugli aeroporti calabresi di Lamezia e Crotone, rappresenta la prova tangibile dell’attrattività della nostra Regione e del bacino di utenza che rappresenta. In questa fase di ripresa è essenziale continuare ad investire, sostenendo con rinnovata fiducia il mercato e cogliere così tutte le opportunità», ha dichiarato il direttore generale di Sacal, Piervittorio Farabbi(rrm)

Dal 2 maggio dall’aeroporto di Crotone due nuovi voli per Verona e Bergamo

Buone notizie per l’Aeroporto Sant’Anna di Crotone: dal 2 maggio riprenderanno, progressivamente, i voli Ryanair da e per Bergamo e Bologna e, successivamente, saranno attivati due ulteriori voli settimanali di linea, operati dal settore Albastar, da e per Verona e Bergamo.

Lo ha reso noto la senatrice del Movimento 5 StelleRosa Silvana Abate, annunciando non solo che «la Compagnia Ego Airways ha ridimensionato il proprio programma, pur essendo interessata al nostro aeroporto, per via della diffusione pandemica e dell’estrema incertezza del mercato», ma anche che «la Sacal, ha riferito di stare mettendo in campo tutte le iniziative necessarie per l’istituzione di collegamenti internazionali privilegiando la Germania, che ha un elevato bacino di utenza con prevalenza di traffico etnico, ma che ha condotto nel periodo in cui è stato operativo molti turisti tedeschi sulle nostre coste».

«Resta, inoltre – ha aggiunto – tra le priorità della società di gestione l’avvio, presso il nostro scalo, della base per i servizi di protezione civile e antincendio e l’introduzione di servizi innovativi di logistica merci. Purtroppo, ancora fermi al palo, i lavori di messa in sicurezza non ancora avviati a causa della mancata erogazione degli stanziamenti regionali a causa dell’assenza del via libera della Commissione Europea che continua a nutrire dei dubbi sul fatto che tali finanziamenti si configurino come aiuti di stato e come tali non ammissibili». (rkr)

Ryanair lancia il nuovo operativo estivo con 17 rotte dalla Calabria

Sono 17 le rotte da e per la Calabria che caratterizzeranno il programma estivo della compagnia aerea Ryanair. Lo ha reso noto la Sacal, società di gestione degli aeroporti calabresi, spiegando che, nell’operativo, è previsto il nuovo volo Lamezia-Trapani, l’estensione estiva del collegamento per Verona, e un incremento dei voli settimanali verso Treviso.

«La programmazione di Ryanair dalla Calabria per l’estate 2021 – si legge in una nota della Sacal – prevede 15 rotte da Lamezia e due da Crotone, una nuova rotta per Trapani e l’estensione estiva del collegamento per Verona, entrambi operativi da Lamezia con due frequenze a settimana; 80 voli settimanali sui due aeroporti, collegamenti con destinazioni turistiche come Malta, oltre a mete ideali per un city break come Londra & Cracovia, nonché collegamenti domestici verso Bologna & Milano Bergamo».

«Grazie all’implementazione dei programmi di vaccinazione che continuerà nei prossimi mesi – ha dichiarato Chiara Ravara, Head of Sales & Marketing di Ryanair – il traffico aereo è destinato a crescere». (rcz)

CROTONE, ULTIMA CHIAMATA PER IL VOLO…
E RYANAIR LASCIA LO SCALO ‘PITAGORICO’

Crotone e i crotonesi rischiano di rimanere, di nuovo, isolati. Ryanair, infatti, ha cancellato dal 17 gennaio i voli da e per Bologna e quelli da e per Milano-Bergamo fino al 27 marzo (ultimo imbarco da Crotone il 19 gennaio) per «esigenze di carattere commerciale». In buona sostanza, Crotone resta senza voli, isolata e beffata da un apolitica commerciale che non tiene conto delle esigenze del territorio e dei suoi abitanti. L’alternativa? Il FLixbus, oppure un comodo pullman per il Lamezia Airport, dove, invece, i voli continuano e, anzi, nonostante la crisi covid, crescono pure. La denuncia arriva dal Comitato Cittadino Aeroporto di Crotone che, in un post su Facebook, ha scritto di essere «basiti dal silenzio istituzionale. Nessuno ha fatto alcun accenno alla prossima cancellazione del volo Crotone-Bologna. Nessuno fa alcun accenno alla prassi, ormai consolidata di Ryanair, di cancellare i voli anche in aeroporti in continuità territoriale».

«Procedendo con questo ritmo – continua il post su Facebook – da Crotone sempre meno viaggiatori prenoteranno preferendo comprare voli per l’aeroporto di Lamezia Terme che non ha mai problemi simili. Pensiamo che un gestore aeroportuale attento debba far sentire la propria voce verso la compagnia aerea ed evitare la cancellazione dei pochi voli dallo scalo pitagorico».

A peggiorare la situazione, è la cancellazione definitiva del volo Crotone-Bologna, che il Comitato aveva cercato di scongiurare con una petizione online.

Il Comitato, poi, ha incontrato il sindaco di Crotone, Vincenzo Voce, per «illustrare i problemi dell’aeroporto affinché possa intervenire ed incontrare la Sacal e far presente i disagi vissuti dai cittadini».

«Abbiamo consegnato a lui – fanno sapere dal Comitato – con la massima disponibilità tutte le nostre idee, elaborate ed organizzate in un Piano dei trasporti ionico. Una base da cui partire per avere idee comuni per fare decollare la fascia ionica. Un documento che, come sempre, verrà condiviso affinché possa essere migliorato».

L'immagine può contenere: 3 persone, il seguente testo "COMITATO AIO CROTONE AEROPORTO"

«Abbiamo parlato della Sacal – ha proseguito il Comitato – di un gestore che non gestisce, e ha reso precario il nostro scalo. Abbiamo parlato di un’eventuale futura partecipazione del Comune di Crotone nel capitale sociale del gestore aeroportuale calabrese. Abbiamo invitato il sindaco di Crotone a non cedere ad alcun “ricatto” con la Sacal sul nostro diritto alla mobilità in cambio di soldi. La Sacal ha partecipato, volontariamente, ad un bando pubblico nazionale per la gestione di un aeroporto in continuità territoriale con tanti problemi».
«Deve provvedere – hanno aggiunto – al rilancio di tale infrastruttura con propri mezzi, e non facendo affidamento ad un territorio che è già fortemente penalizzato! Speriamo che il sindaco Voce faccia tesoro dei nostri consigli. Noi continueremo a lottare in ogni sede, affinché ciascun cittadino possa esser libero di partire, libero di tornare».
In merito a questa situazione grave, la segreteria provinciale della Cgil Area Vasta Catanzaro-Crotone-Vibo e la Filt Cgil regionale, in una nota a firma del segretario generale Enzo Scalese e di Rossella Napolano, e di Nino Costantino della Filt Cgil regionale, hanno espresso preoccupazione per le conseguenze che si determineranno sul Crotonese in seguito alla cancellazione dei voli Ryanair e hanno chiesto al presidente f.f. della Regione Calabria, Nino Spirlì, l’urgente convocazione di un tavolo con Sacal per capire la situazione.

«La compagnia aerea Ryanair – si legge in una nota – ha cancellato tutti i voli dall’aeroporto di Crotone per Bergamo e Bologna, non solo quelli in programma dal 19 gennaio prossimo, ma anche quelli in calendario per febbraio e marzo, che pure erano ancora prenotabili sul sito della compagnia aerea. Ne consegue che lo scalo Sant’Anna fra pochi giorni non sarà più operativo per mancanza di collegamenti. Nè per i mesi successivi si prevede alcuna ripresa atteso che Ryanair, l’unica compagnia che operava collegamenti da Crotone».

«Davanti a questa situazione – continua la nota – non possiamo rimanere in silenzio, e non dovrebbero farlo nemmeno le istituzioni, ad ogni livello».

«La provincia Crotonese – continua la nota – e gran parte della fascia ionica versano in un atavico isolamento determinato da  una linea ferroviaria insufficiente e obsoleta, l’unica strada di collegamento, la Statale 106, frammentata e pericolosa. Parliamo, quindi, dell’incapacità di sopperire alla necessità di collegare il territorio al resto della regione in modo efficace e sicuro».

«Pertanto – hanno scritto Scalese, la Napolano e Costantino – chiediamo al presidente f.f. della Regione, Nino Spirlì, di convocare nel più breve tempo possibile le organizzazioni sindacali, gli Enti territoriali e la Sacal per capire come affrontare la situazione di emergenza per fare in modo di sbloccare l’isolamento di questo territorio che aggrava la già compromessa situazione economica e sociale, acuita  ulteriormente dall’emergenza Covid».

«Lo scalo – conclude la nota – rappresenta, infine, la possibilità, anche se parziale, di rimanere in contatto con il resto del paese e mantenere viva la speranza di una ripresa».

Bisogna, comunque, dire che tutti i rappresentanti politici istituzionali crotonesi hanno deciso d fare fronte comune per difendere l’operatività dell’Aeroporto di Crotone, e fare sentire con forza la voce della città indipendentemente dallo schieramento in cui militano. Accanto al sindaco di Crotone, Vincenzo Voce, i parlamentari Sergio Torromino ed Elisabetta BarbutoMargherita CorradoElisabetta BarbutoNico Stumpo e il consigliere regionale Flora Sculco, che hanno chiesto un confronto immediato con il presidente della Sacal, Giulio De Metrio, che si è detto disponibile a incontrare la delegazione già nella prossima settimana.

L’iniziativa è nata dalla notizia dell’impossibilità «di prenotare, nei prossimi mesi e fino alla fine di marzo, i voli per Bergamo e Bologna ha determinato tutti, senza esitazione, a decidere di agire congiuntamente per scongiurare che una eventuale sospensione possa tramutarsi in una chiusura definitiva. Anche se questa ipotesi che, in maniera allarmistica, è stata diffusa sembra essere irrealistica poiché le sospensioni dei voli sono state operate da Ryanair su tutto il territorio nazionale in coincidenza con il periodo dello stato d’emergenza e con l’intero settore aereo in crisi a livello mondiale».

«Il che porta a pensare – si legge in una nota – che le ragioni della stessa siano da ricercare nella contrazione della richiesta in conseguenza delle note restrizioni alla mobilità interregionale e, come tali, quindi, temporanee. Le stesse ragioni che, probabilmente, hanno scoraggiato le compagnie aeree a presentare offerta in questa prima gara per l’aggiudicazione delle tratte onerate».

«Il confronto immediato sulle iniziative da adottare – continua la nota – è stato preceduto dalle doverose e necessarie interlocuzioni con la Sacal, in persona del suo presidente, ing. Giulio De Metrio, il quale ha comunicato che la società di gestione aeroportuale ha, finora, ricevuto esclusivamente la notizia di una sospensione dei voli fino alla fine di gennaio. Nel ribadire, inoltre, che la Sacal, contrariamente alle notizie diffuse in maniera assolutamente impropria, non ha assolutamente intenzione di abbandonare al proprio destino l’aeroporto crotonese sul quale punta al pari degli altri scali calabresi, il presidente si è dichiarato disponibile ad incontrare la delegazione crotonese già nella prossima settimana».

«Tutti insieme – prosegue la nota – per fare comprendere a chiunque, ed in qualunque sede, che le fisiologiche contrapposizioni politiche non saranno mai in grado di impedire loro di difendere la città e, nel frangente specifico, lo scalo pitagorico che continua ad essere un tassello importante, se non fondamentale, della logistica dei trasporti dell’area jonica».

«Vorremmo che fosse chiaro – hanno dichiarato i componenti la delegazione – che non siamo disposti a consentire che il nostro territorio sia ulteriormente mortificato e per ribadire la nostra ferma convinzione abbiamo deciso di fare sentire la nostra voce in maniera unitaria. Tante, troppe volte, la mancanza di unità di azione, ha fatto il gioco di altre realtà. Non deve più accadere. La città e l’intero territorio hanno bisogno di sperare in un futuro degno di essere vissuto dai nostri figli». (rkr

Da Lamezia dal 1° dicembre due nuove rotte per Perugia e Verona con Ryanair

Dal 1° dicembre, dall’aeroporto di Lamezia si potrà volare alla volta di Perugia e Verona con la compagnia aerea Ryanair.

Le due nuove rotte sono state decise «a seguito della domanda record da parte dei consumatori italiani – si legge in una nota della Sacal, la Società che gestisce gli aeroporti calabresi –. Attraverso queste frequenze aggiuntive, Ryanair sosterrà ulteriormente l’economia regionale, il turismo locale e renderà più facile per gli italiani fare visita ai loro amici e parenti in un momento in cui molte compagnie aeree stanno riducendo i collegamenti».

I voli, in totale quattro, saranno effettuati per Perugia il lunedì e il giovedì; per Verona il giovedì e la domenica.

«I clienti italiani di Ryanair – ha dichiarato Jason Mc Guinness, direttore commerciale di Ryanair – possono ora prenotare una vacanza sul territorio nazionale fino a marzo 2021 beneficiando di 2 nuove rotte, con le tariffe più basse e con una nuova serie di misure sanitarie che Ryanair ha implementato per proteggere i suoi clienti e l’equipaggio».

«Grazie alla partnership con Ryanair – ha dichiarato Giulio De Metrio, presidente della Sacal – l’aeroporto di Lamezia Terme ha visto progressivamente crescere il numero di destinazioni servite. I due nuovi collegamenti per Perugia e Verona testimoniano la volontà della compagnia aerea irlandese di continuare ad investire sulla Calabria e sui suoi scali anche in questo particolare momento storico».

«Il lancio dei nuovi collegamenti – ha aggiunto il presidente della Sacal – è di buon auspicio di una rapida ripresa del traffico aereo da tutti gli aeroporti calabresi che hanno dimostrato una virtuosa gestione della sicurezza e salute di passeggeri ed operatori durante questo periodo di emergenza con l’adozione di protocolli e misure di contenimento alla diffusione del virus. È, infatti, di pochi giorni fa la notizia che ACI ha riconosciuto all’aeroporto di Lamezia Terme l’importante certificazione Aha (Airport Health Accreditation) per gli elevati standard di sicurezza, pulizia e corretta comunicazione implementati da Sacal Spa». (rrm)