Sarà, con il rispetto dei limiti di assembramento imposti dall’emergenza, una importante testimonianza dei tantissimi calabresi che vivono in Lombardia: oggi, sabato, alle ore 15 a Milano in via Manzoni angolo via Montenapoleone, davanti alla chiesa di San Francesco di Paola, parrocchia dei Calabresi di Milano.
L’evento è stato promosso da esponenti della società civile «Per esprimere – dice Alessandro Garofalo, uno dei promotori – solidarietà alla Calabria e a tutte quelle regioni che sono commissariate dallo Stato a causa del loro indebitamento per il sistema sanitario. A queste regioni lo Stato dà i soldi e ne pretende la nomina del Commissario. I commissari tutto fanno tranne che ripianare i debiti pregressi. Chiudono strutture territoriali e tagliano i servizi correlati con il solo scopo di ridurre le spese, ma senza raggiungere gli obiettivi prefissi. E senza pensare alla salute dei cittadini!
Un’offesa alla dignità degli italiani che non sono liberi di decidere, nella pienezza dei poteri conferiti alle regioni, la gestione della loro salute. E soprattutto né dove e quando curarsi. A maggior ragione oggi, in questo momento di emergenza sanitaria dovuta alla pandemia mondiale».
Ci sarà un vistoso striscione “La Calabria ci riguarda“. Previsto anche un volantinaggio di un documento «per sensibilizzare l’opinione pubblica milanese sul frastuono mediatico in atto che descrive il disastro della sanità calabrese. I media, però, non precisano mai che il management che ha causato questo scempio risale ai Commissari che da oltre 10 anni hanno guidato (si fa per dire) la gestione sanitaria con compensi da supermanager dalle loro residenze di Cesena, Milano, Roma, Toscana, Veneto, etc».«Vogliamo – afferma il presidente della Federazione Italiana dei Circoli Calabresi Salvatore Tolomeo – far risaltare il ruolo delle personalità calabresi del mondo sanitario che fuori della Calabria sono stati determinanti per realizzare poli di eccellenza che hanno portato lustro e benessere ovunque. Questi protagonisti, queste eccellenze medico-scientifiche hanno portato benessere al Centro-Nord mentre la loro Regione Calabria veniva razziata dai moderni vandali della sanità scesi in Calabria per fare incetta di soldi e privilegi a scapito del semplice taglio lineare dei servizi essenziali. Lungo è l’elenco dei “razziatori” e il loro nome è sotto gli occhi di tutti, basta guardare cos’è successo in questi ultimi dieci anni in Calabria e non solo in campo sanitario.
«Tutto ciò – sostiene Tolomeo – non può più essere tollerato. Ben venga il ritorno dei Professori Franco Romeo e Pino Nisticò da Roma che potrebbero essere i capi fila di tanti altri che ben volentieri rientrebbero se la politica restituisse la Calabria ai Calabresi ponendo fine alla colonizzazione gestita dal Governo centrale.
Per questo, fino a quando l’ottusità governativa non avrà cambiato atteggiamento, faremo sentire il nostro dissenso in tutti i modi, anche chiamando a raccolta tutte le Associazioni di Calabresi in Italia e nel Mondo per portare avanti una class action contro gli abusi dei commissari governativi, compreso Gino Strada che riteniamo non andrà a rovinare la sua storia affiancandosi a Zuccatelli, ultimo emissario dei “vandali” in Calabria». (rrm)