Villa Marchianò è la nuova Casa comunale di San Demetrio Corone

San Demetrio Corone ha una nuova Casa Comunale: si tratta di Villa Marcianò, nata da un progetto partecipato, sviluppato con impegno da progettisti, tecnici, lavoratori.

Si è trattato di un importante intervento di restauro su un edificio storico dei primi del Novecento, che da oggi in avanti svolgerà una doppia funzione. La prima è prettamente amministrativa: tutti gli uffici comunali sono riuniti in un unico spazio, organizzati in modo efficiente, senza dispersioni e pienamente accessibili ai cittadini. La seconda è culturale: Villa Marchianò sarà anche un luogo dedicato alla memoria collettiva, uno spazio che accoglie e racconta la storia della comunità. Come uno scrigno, Villa Marchianò da oggi racchiude l’arte, la tradizione e la storia di San Demetrio Corone.

A tagliare il nastro è stato il Presidente della Repubblica di Albania, S.E. Bajram Begaj, con accanto il sindaco Ernesto Madeo, il vescovo dellEparchia di Lungro, S.E.R. Mons. Donato Oliverio, la prefetta di Cosenza dottoressa Rosa Maria Padovano e la Consigliere regionale delegata al rapporto con le minoranze, Pasqualina Straface. Presenti i rappresentanti delle istituzioni civili, religiose e militari del territorio. Un appuntamento di grande valore per una comunità che continua a mantenere viva la lingua, i riti e i costumi arbëreshe, in dialogo costante con i popoli dei Balcani e con lAlbania in particolare.

«Ringrazio tutti coloro che hanno reso possibile questo traguardo – ha detto il sindaco Ernesto Madeo – un momento emozionante e un passaggio importante per la nostra comunità, il segno concreto di unamministrazione vicina, accessibile, al servizio di tutti». (rcs)

SAN DEMETRIO CORONE (CS) – S’inaugura la nuova Casa Comunale

Domani pomeriggio, a San Demetrio Corone, alle 18, sarà inaugurata  la nuova sede della  Casa comunale di San Demetrio Corone, alla presenza del presidente dell’Albania, Bajram Begaj.

La nuova sede, infatti, è sita nei locali dell’elegante e prestigiosa “Villa  Marchianò”, costruita agli inizi del 1900 e, oggi, completamente restaurata nel pieno rispetto  dell’efficientamento energetico, dall’Amministrazione Comunale Madeo.

Il presidente Begaj, infatti, taglierà il nastro assieme al sindaco di San Demetrio Corone, Ernesto Madeo. All’inaugurazione saranno presente anche il Vescovo dell’Eparchia di Lungro, Mons. Donato  Oliverio, insieme a tanti rappresentanti delle istituzioni civili, religiose e militari del territorio.

È un momento storico per la comunità sandemetrese, il Comune per la prima volta apre i propri  uffici nel cuore del paese, in prossimità di “Piazza Monumento”, principale luogo di incontro e  partecipazione del paese.

Villa Marchianò oltre a divenire il cuore politico e amministrativo della cittadina arbëreshë, ospiterà  al suo interno una pinacoteca assortita con opere d’arte di maestri pittorici importanti, quali Franco Azzinari, ed Ibrahim Kodra, Giuseppe Marchianò, Federico Braile, Maria Credidio e tanti altri  ancora, sculture lignee dello scultore Hevzi Nuhiu, affreschi ed il bellissimo abito da sposa della  tradizione arbёreshe: il costume di gala detto “llambador” per la luminosità dei filamenti d’oro, che  costituisce ancora oggi uno degli elementi distintivi dell’identità arbëreshe.

Un luogo suggestivo in cui si fondono arte, storia e identità della comunità.

Un nuovo capitolo per l’intero paese, che onora la propria storia e la cultura arbëreshe con spirito  civico e senso di appartenenza.

«Siamo fieri – ha dichiarato il sindaco Ernesto Madeo – di condividere questo importante  momento con tutta la comunità, che finalmente, dopo più di cinquant’anni, potrà godere di una nuova Casa comunale nel centro del paese, in una struttura importante e vetusta che oggi coniuga  eleganza, efficienza e sicurezza».

«Per San Demetrio Corone – ha aggiunto – questa inaugurazione non deve costituire  un punto d’arrivo bensì un volano per crescere ancora, e proprio a noi amministratori spetta credere  nella ripresa e nel potenziamento delle nostre risorse. Sono certo che questo momento di orgoglio  rappresenta un punto di forza per crescere, guardare al futuro e preservare la bellezza del nostro borgo».

Un appuntamento importante, dunque, per la comunità di san Demetrio Corone che continua a  mantenere viva la lingua, i riti e i costumi arbëreshë, in dialogo costante con i popoli dei Balcani e  con l’Albania in particolare. (rcs)

Due anni fa rinasceva il Centro Culturale “Girolamo De Rada”

di DEMETRIO ORIOLO –

Il Centro Culturale “Girolamo De Rada” festeggia oggi due anni di “rinascita” e il suo calendario è sempre più ricco di appuntamenti. Il ruolo che svolge per il paese lo ha ormai elevato a fulcro della cultura locale e non solo.

San Demetrio Corone è un paese intriso di storia, arte e cultura. Proprio per questa ragione, uno degli obiettivi primari della giunta guidata da Ernesto Madeo è stato quello di fornire alla popolazione un centro che fungesse da epicentro culturale e da punto di aggregazione. Sotto la meticolosa cura della dottoressa Maria Francesca Solano e dei volontari del servizio civile, che di anno in anno si sono alternati, il centro ha preso vita dopo diversi mesi di lavori, inaugurandosi il 16 ottobre 2022.

Nato con l’intento di funzionare come biblioteca comunale, all’interno è possibile trovare le opere di buona parte degli artisti nati o transitati per San Demetrio. Il Centro Culturale è diventato nel corso del tempo un ritrovo per ogni tipologia d’arte sandemetrese. Alle opere letterarie, infatti, hanno fatto seguito veri e propri capolavori d’arte donati da tanti artisti.
Qui possiamo ammirare l’anticipazione della collezione Micieli e altri capolavori donati da: Cesare Borsacchi, Antonio Bobò, Franco Franchi, Nicola Miceli, Enzo Mignaneco, Credidio Maria, Giampiero Poggiali, Alfonso Di Berardo, Fausto De Marinis, Gianfranco Tognarelli, Salvatore Sebaste, Carmela Corsitto, Gianfalco Masini, Enzo Sciavolino, Gian Maria Potenza e Giampiero Poggiali Berlinghieri sono solo alcuni degli artisti che hanno deciso di contribuire all’arricchimento dello stesso.

Se è vero che dalla storia non si prescinde, per guardare il presente con determinazione è necessario conoscerla. Conoscerla e farla propria, perché chi non sa da dove viene difficilmente potrà giungere dove desidera arrivare. Da qui nasce l’importanza del Centro De Rada.

A questi tratti fortemente caratteristici, come la biblioteca, l’emeroteca e la videoteca, si fonde la voglia di futuro. È qui che si manifesta la vera innovazione. Il Centro presenta diversi ambienti in cui svolgere molteplici attività tra cui la Sala Lettura, la Sala Conferenze, la Galleria e l’Aula Studio, dotata di computer e connessione internet.

Questa struttura è inoltre diventata la “casa” dei ragazzi del servizio civile, che supportano l’amministrazione e le associazioni locali.
Il Centro Culturale Girolamo De Rada merita di essere scoperto e vissuto. (do)

Ad agosto a San Demetrio Corone torna il Festival della Canzone Arberëshe

Dall’8 al 10 agosto, a San Demetrio Corone, si terrà la 42esima edizione del Festival della Canzone Arberëshe, organizzato dall’Amministrazione comunale in collaborazione con il Comitato Storico Festival della Canzone Arbëreshe presieduto dall’avv. Adriano D’Amico.

«Questo Festival conferma quanto di buono si sta facendo per l’Arberia – ha spiegato il sindaco di San Demetrio Corone, Ernesto Madeo –. Stiamo rinsaldando rapporti importanti, lavorando per mettere in evidenza la nostra identità storica e culturale e ribadirla grazie al patrimonio musicale che ci contraddistingue, significa continuare a unire le generazioni in quello che è il linguaggio più antico e più moderno del mondo, la musica». 

«Prima di ogni altro aspetto, viene il cuore, – ha spiegato l’assessore alla Cultura, Emanuele D’Amico –. Questo festival è stato fondato dagli arbëreshë per gli arbëreshë! Questa è la base solida su cui si regge da più di quarant’anni questo evento, che vuole essere fortemente identitario; naturalmente bisogna stare al passo con i tempi, essere attuali significa, oggi come non mai, permettere anche alla nostra cultura di sopravvivere».

Il tema ispiratore di quest’anno è racchiuso nell’antico proverbio: “Kur përpiqe me një arbëresh, gjiaku të fjet” (Quando ti incontri con un arbëresh, il sangue ti parla). A condurre lo spettacolo quest’anno saranno Ardit Gjebrea e Anna Safroncik, affiancati dai giovani conduttori emergenti Ilenia Bitta Caravona e Francesco Luzzi.

Tra le novità di questa edizione, il debutto dell’Orchestra del Festival della Canzone Arbëreshe, messa in piedi dal Direttore musicale, il Maestro Giovanni Azzinnari, che coordinerà un team di arrangiatori e maestri di elevata qualità che accompagnerà i cantanti dal vivo durante la serata finale. Tutto ancora rigorosamente top secret, nonostante alcuni elementi essenziali resteranno invariati, come ribadito dal direttore artistico, prof. Angelo Pagliaro (e che è stato riconfermato), che ci parla dei contenuti della prima serata, aperta dalle attese Valljie lungo le vie principali del paese e poi dell’appuntamento con il talk show che vedrà tra i protagonisti presenze istituzionali delle tante comunità arbëreshë d’Italia, assieme alle massime autorità del mondo spirituale e culturale dell’Arberia.

Nel corso della prima serata saranno presentati i cantanti di questa nuova edizione e ricordati alcuni piacevoli momenti delle passate edizioni. Tra gli ospiti di quest’anno la giovane cantante albanese Klea Chutra e il gruppo degli Zero Assoluto che si esibiranno nella seconda serata, il giorno 9 agosto. 

La tradizione arbëreshe, sottolineano dal Comitato organizzatore, cerca di continuo il contatto con il mondo circostante anche della   musica leggera attuale, perché questo è il segreto che ha permesso alle comunità di sopravvivere e di integrarsi per secoli. Shën Mitri, San Demetrio Corone, torna dunque a far cantare l’Arberia.

«Per noi è un onore poter ospitare i nostri fratelli degli altri comuni – ha chiosato il sindaco Ernesto Madeo –. La musica ci unisce e ci sprona a continuare un dialogo nuovo alla ricerca della canzone giusta o, per dirla fuor di metafora, dell’accordo perfetto che oggi più che mai la salvaguardia della nostra identità chiede».

Presenti i principali network della Calabria, l’evento ospiterà durante il talk dell’8 agosto anche lo scrittore arbëresh Stefano Amato, vincitore dell’ultimo Premio Muricello con il romanzo “L’ultima candela di Krujë” edito da Neri Pozza, un appassionante romanzo sull’arrivo degli albanesi in Calabria nel XV secolo.

L’attrice, regista, autrice e performer Angelica Artemisia Pedatella, già volto del network LaC per il progetto sulle minoranze linguistiche, sarà la conduttrice del talk: «È un onore esserci, si consolida un legame per me importantissimo. Il mondo arbëresh è stato il mio primo interesse, appena​ tornata in Calabria e il Festival della Canzone Arbëreshe è uno dei suoi cuori pulsanti. È una magnifica opportunità di cui ringrazio l’organizzazione».

L’Arberia attraverso il Festival rilancia così la propria immagine di “Calabria speciale”, con l’intenzione di lanciare anche nuove opportunità di promozione degli artisti. «I cantanti sono importanti per   noi, sono il cuore che manda avanti la tradizione. Noi dobbiamo tanto a loro», conclude l’assessore Emanuele D’Amico. (rcs)

A San Demetrio Corone lo spettacolo “Baci d’amore & Canzoni”

Questa sera, a San Demetrio Corone, alle 21, al Teatrino del Collegio di Sant’Adriano, andrà in scena Baci d’amore & Canzoni della Compagnia Teatrale BA17.

Lo spettacolo si presenta in una veste rinnovata dal punto di vista musicale, con l’inserimento della soprano Giuliana Tenuta che insieme al tenore Amerigo Marino costituiscono la colonna sonora portante dello spettacolo. A raccontare la grande epopea delle storie d’amore del cinema e del teatro italiano nel mondo è la voce magnetica di Angelica Artemisia Pedatella, regista e autrice del testo, accompagnata dal racconto danzante di Giada Guzzo e Raphael Burgo che con le loro evoluzioni coreografiche mettono in scena le emozioni vocali dello spettacolo.

A curare costumi e scene è Silvana Esposito, che torna a questo spettacolo con emozione: «Questo spettacolo è quello del mio incontro con BA17 e con Angelica, per cui lo porto nel cuore in modo particolare: è, semplicemente, uno spettacolo bello! Emoziona, racconta, alterna ironia a momenti più intensi, racconta la storia e insieme sembra una favola. A “Baci d’Amore” io devo tanto, come lo dobbiamo tutti quanti ed è una felicità aprire questo nuovo anno con questa nostra perla».

Lo spettacolo mette in scena la storia d’Italia tra Ottocento e Novecento, raccontata attraverso le grandi storie d’amore del cinema e del teatro italiani e della grande tradizione canora che ha reso il Belpaese amato ovunque.

«Baci d’amore è un miraggio e un incanto – spiega la regista, autrice e interprete Angelica Artemisia Pedatella – perché ci mette a contatto con il grande sogno italiano, quell’atmosfera di dolce vita che il mondo ci ha invidiato. Lo spettacolo è costruito su una tempistica serrata e svela qualche scoop che rende la nostra storia davvero speciale. La nostra arte ha reso lo stivale la calzatura culturalmente più elegante della storia. Non dobbiamo dimenticarlo e il nostro teatro lo ricorda!».

Proprio per lo spessore culturale e la capacità di arricchire e divertire, lo spettacolo è stato selezionato all’interno delle proposte della stagione invernale di San Demetrio Corone, curata dal manager Paolo Fata, e fortemente voluta dall’Amministrazione comunale guidata da Ernesto Madeo, con la solita attenzione alla qualità e alla cultura unite alla capacità di intrattenere piacevolmente. Lo spettacolo è arricchito dai documenti storici videoproiettati che lanciano lo spettatore direttamente nelle atmosfere che musica e parole evocano.

«Lo spettacolo ripercorre il grande sogno che l’Italia è stata capace di veicolare per oltre un secolo e noi siamo orgogliosi di portarlo in scena», conferma Raffaele Guzzo, direttore di scena e responsabile della comunicazione. In un inverno davvero ricco di lavoro, “Baci d’Amore & Canzoni” riporta in scena il primo team BA17 che continua a dimostrare nel tempo una capacità di dialogo con il pubblico e una compattezza umana ammirabili.

«Lo spettacolo della Compagnia Teatrale BA17 – assicura il sindaco Madeo – è un prodotto di qualità che indubbiamente regala al nostro cartellone un momento di alta cultura e di intrattenimento puro, una formula davvero riuscita che descrive lo sforzo che questa Amministrazione sta compiendo: coltivare un sogno. Il teatro ci aiuta indubbiamente a confermare il nostro messaggio e lo fa, stavolta, regalando momenti di bellezza anche a noi che siamo sempre al lavoro per questo luogo che amiamo». (rcs)

San Demetrio Corone protagonista a Tirana nell’evento “Dita e Arbëreshëve”

San Demetrio Corone, rappresentata dal sindaco Ernesto Madeo, è stata protagonista nel Giorno degli Arbëresh, manifestazione internazionale organizzata sotto gli auspici del Primo Ministro della Repubblica d’Albania, Edi Rama, e del Ministero per l’Europa e gli Affari Esteri.

Intervenuto in veste di ambasciatore del patrimonio storico-culturale tracciato dal grande poeta e letterato Girolamo De Rada, alla presenza della Ministra della Cultura Elva Margariti, il sindaco Madeo si è reso testimone diretto del notevole patrimonio culturale, letterario, tradizionale e storico-architettonico della Capitale dell’Arbëria italiana.

Nella sua relazione ha prospettato l’avvio di un interessante programma di valorizzazione territoriale e di promozione del patrimonio deradiano, attraverso la realizzazione di un Parco Letterario intitolato al grande poeta Girolamo De Rada, delineato con architetti, esperti del marketing territoriale ed accademici della Fondazione Solano, con un progetto da incastonare nella visione di una Rete dei Luoghi che travalicherà i confini regionali.

Per due giorni, nel Palazzo dei Congressi del Paese delle Aquile, si sono riuniti rappresentanti e personaggi noti della Comunità arbëreshe, insieme a ricercatori e storici provenienti da tutto il mondo, per discutere del passato e del futuro dell’Arbëria, grazie all’apporto e all’interesse sempre più forte che si è venuto ad instaurare tra la Repubblica di Albania, per come confermato negli interventi del Presidente Bajram Begaj e del Premier Edi Rama, e la Calabria, rappresentata nella sua volontà dalla presenza e dalle parole della Vice Presidente della Regione, Giusy Princi, e da Ernesto Madeo, intervenuto nell’occasione anche nella sua veste istituzionale di Commissario della Fondazione Arbëreshe di Calabria.

Un’occasione di confronto multidisciplinare, di alto spessore culturale e programmatico in cui il Sindaco di San Demetrio Corone ha saputo sottolineare e imporre che l’essere arbëresh rappresenta un valore socioculturale di notevole importanza, ma che partendo dall’apertura offerta dalle autorità albanesi intende contribuire alla costruzione di un circuito culturale ed economico virtuoso.

Perché l’Arbëria, oltre ad essere uno scrigno colmo di preziosi elementi culturali, tradizionali, di ritualità e costume, deve diventare anche un luogo riconosciuto di scoperta turistica, di impresa, di fonte di lavoro e di sviluppo economico. E la Calabria, con le sue numerose comunità arbëreshë, rappresenta per l’Albania un partner certamente affidabile e un interlocutore privilegiato.

Il mondo dell’Arbëria calabrese offre un patrimonio culturale, artistico e ambientale tra i più rilevanti d’Italia: un giacimento di risorse materiali e immateriali che costituisce un forte elemento di attrazione per nuovi flussi turistici e, di conseguenza, un’importante risorsa economica.

E considerato il mutare dei diversi tipi di consumo turistico e visti i dati emergenti circa una crescente domanda di turismo culturale, l’Amministrazione comunale sottoscriverà presto un importante protocollo con il Ministero della Cultura albanese.

Il progetto prevede di declinare e realizzare un sistema di risorse culturali e rurali dei territori che verranno interessati dagli itinerari deradiani, a nome di quel grande pensatore nato a Macchia Albanese, padre della letteratura Rilindja albanese, sepolto nella chiesa matrice del suo luogo natio, ma fortemente legato a quella che riteneva la sua madre patria, pur non visitandola mai.

Un progetto ambizioso quello dell’amministrazione Madeo, che potrebbe stimolare la nascita e lo sviluppo di nuove attività turistiche sostenibili e dare così vita ad una Rete Interregionale e Transnazionale dei Luoghi capace di porre i due popoli sotto una comune matrice culturale.

Oggi, valorizzare i luoghi deradiani rappresenta una grande opportunità per l’amministrazione Madeo, che si sta già adoperando su più fronti per definire l’acquisto della casa natale del Poeta, per restaurala e renderla fruibile a turisti e studiosi.

Casa De Rada rappresenta per il Comune un bene di indiscusso ed elevato interesse storico, uno straordinario marcatore identitario culturale da inserire all’interno dei circuiti di promozione turistica del mondo arbëresh.

Nell’Arbëria sono ancora tanti i luoghi e i siti esistenti e visitabili di alto interesse storico-culturale e di alto valore turistico da promuovere ai visitatori, che possono accompagnare i turisti alla scoperta di un territorio ricco e impregnato del sentimento e dell’opera di scrittori, poeti e artisti di vario genere: un insieme di espressioni e un grande patrimonio materiale e immateriale da valorizzare, al fine di consolidare i già forti legami storico-culturali che uniscono e contraddistinguono da oltre 500 anni le diverse attività umane di due popoli straordinari, che ancora oggi si ritrovano accomunati nell’ambito produttivo dell’artigianato, dell’agricoltura e del commercio.

Un’azione mirata e sinergica tra due regioni europee che potranno così riconsiderare l’identità di quei luoghi sopra richiamati, attraverso l’istituzione di itinerari culturali e ambientali da recuperare, tutelare, valorizzare, promuovere e rendere fruibili per un turismo sostenibile a carattere esperienziale.

Per fare ciò è stato proposta la possibilità di disegnare in maniera trasversale e collegiale una nuova offerta culturale e turistica dei territori dell’Arbëria di Calabria e delle regioni di Albania, unendo idealmente la storia con le diverse storie, con gli usi e i costumi, oltre che con l’ambiente, l’arte, la musica, la gastronomia e le leggende locali, al fine di proporre itinerari diversi rispetto al turismo tradizionale, soprattutto tenendo presente i cambiamenti radicali avvenuti negli ultimi dieci anni in ambito turistico.

Un modello di distretto turistico culturale tra Arbëria di Calabria e Balcani, che presenta il viaggio e l’esplorazione della storia al centro del suo interesse, riproducibile con facilità e produttività anche in luoghi e ambienti della nobile terra di Albania. (rrm)

SAN DEMETRIO CORONE (CS) – Una rinascita culturale per il paese

di RAFFAELE GUZZO – Aperti e attivi i corsi d’arte, lingua e cucito arbëreshë a San Demetrio Corone! Si tratta di una vera e propria rinascita per il paese, che dall’insediamento della nuova amministrazione Madeo lavora incessantemente per riconquistare il ruolo attivo di capitale culturale dell’Arbëria ereditato dal passato. Nella sede del prestigioso Collegio di Sant’Adriano, con la mostra del Maestro Franco Azzinari, presentata da Vittorio Sgarbi che è arrivato a San Demetrio proprio in occasione dell’inaugurazione, e dopo un’estate intensissima di attività, il paese celebra un autunno ricco di laboriosità.

Dopo un lungo letargo, tutto sembra essersi risvegliato e il sindaco Ernesto Madeo è al lavoro per realizzare una stagione invernale all’altezza delle aspettative. Nel frattempo grazie ai fondi del Pnrr sono partiti i corsi di cucito degli abiti tradizionali con l’esperta Carmelina Oliva, i corsi di alfabetizzazione e lingua arbëreshe tenuti dal Diacono Costantino Belluscio e dalle esperte Francesca Prezzo e Rossella Russo, e il corso di scajola, arte antichissima e affascinante, con il Maestro Federico Braile.

San Demetrio Corone, Shën Mitri in lingua arbëreshe, affronta tutti i problemi della Calabria contemporanea con la consapevolezza di avere una marcia in più: la sua dimensione identitaria di realtà calabro-albanese che cerca una continua sintesi tra antichità e attualità. Il “Festival della Canzone Arbëreshe” che si tiene ogni estate è uno dei fiori all’occhiello di questo paese ricchissimo di iniziative, particolarità e cultura. La volontà è quella di aprire le porte alla regione per portare i calabresi a conoscere le opportunità culturali e commerciali che l’Arbëria offre al territorio.

La recente visita del Presidente albanese Begaj, accolto dal Presidente Occhiuto con ogni riguardo proprio per le relazioni internazionali che l’Italia sta stringendo con l’Albania, ha confermato l’importanza strategica della Calabria e di questo suo cuore italo-albanese in grado di riportare al centro dell’interesse la regione. Per questo motivo l’attività culturale di formazione è sostenuta fortemente dal sindaco Madeo, come strumento effettivo di consolidamento di una coscienza collettiva in grado di aiutare il dialogo politico.

A questo si affianca l’immensa possibilità espressiva di un mondo che offre al settore creativo numerosi spunti e materiali per innovare, brandizzare e implementare il patrimonio culturale calabrese realizzando un continuo travaso tra antico e moderno. È un’opportunità che la Calabria non può perdere. San Demetrio Corone alza la palla e stavolta si può segnare! (rg)

Al calabrese Gianpaolo Grisolia il Premio Arbëria

Prestigioso riconoscimento per il calabrese Gianpaolo Grisolia, direttore della Struttura Complessa di Ostetricia e Ginecologia dell’Ospedale “Carlo Poma” di Mantova, che è stato insignito del Premio Arbëria, giunto alla terza edizione e promosso dal Lions Club Arberia.

Quest’anno, l’atteso appuntamento, introdotto e condotto nella ritualità dei lavori dal Presidente del Club, Angelo Viteritti, si è tenuto presso l’Accademia del Gusto di San Demetrio Corone, alla presenza delle massime autorità lionistiche: era, infatti, presente il Governatore di Distretto 108YA, Pasquale Bruscino, insieme al Presidente della Zona 9, Antonio Mondera, e alla Coordinatrice del Global Service Team della III Circoscrizione, Maria Teresa Bua, oltre al Presidente della III Circoscrizione, Giovanni Battista Malomo, che ha rivolto all’assise i suoi saluti, non prima degli interventi di rito del Sindaco Ernesto Madeo, del Protosincello Papas Pietro Lanza, Vicario dell’Eparchia di Lungro, del Presidente Distrettuale Marketing, Bruno Canetti, e del Past Direttore Internazionale e Trustee della Fondazione LCIF, Sandro Castellana, intervenuto in video collegamento.

Nella prima parte della serata, nell’abbraccio ideale del Governatore Bruscino e del Presidente Viteritti, si è proceduto alla consegna del Premio al dottore Grisolia, visibilmente emozionato e grato per l’importante riconoscimento, giunto da conterranei che riconoscono il valore di quelle personalità che, nate nell’Arbëria calabrese, si distinguono nelle proprie attività contribuendo fattivamente con la propria opera al miglioramento della società civile e al benessere dell’umanità.

Il Premio Arbëria è rappresentato da una significativa e preziosa opera in vetro del Maestro Silvio Vigliaturo.

Prima della conclusione della serata, grazie al contributo di un altro grande artista calabrese, il Maestro orafo crotonese Gerardo Sacco, si è proceduto all’estrazione di una preziosissima collana eseguita a mano e donata al Lions Club Arbëria come premio della lotteria organizzata per raccogliere un fondo economico da destinare al LCIF – Lions Club International, con cui si potranno promuovere e sostenere future iniziative solidali.

Il Maestro Sacco, per onorare l’Arbëria e tutte le eccellenze che esprime ha creato in esclusiva questo gioiello in oro “tipo antico”, argento e smalti a fuoco, rappresentando i colori della bandiera albanese e mettendo al centro una scultura in oro che riproduce l’aquila bicipite da un lato e una maschera apotropaica dall’altro, come talismano ellenico portafortuna. Il tutto sorretto da perle coltivate di prima qualità e da una cascata di perline proprie della lavorazione arbëreshe.

Nativo di Frascineto, il professionista è stato costretto ad emigrare nel 2000 in una struttura sanitaria lombarda. Ed è qui che Grisolia, insieme a sua moglie, la biologa Claudia Glignani, Responsabile di Immunoematologia nello stesso ospedale mantovano, e al team di medici e infermieri diretto dal medico Giuseppe De Donno, si è reso protagonista nella cura anti-Covid con l’uso del plasma iperimmune.

Di questa particolare esperienza si è parlato nel corso di un talk di grande interesse sociale, moderato dal giornalista Valerio Caparelli, incentrato sul tema Risvolti sociali Covid-19: tra passato, presente e futuro, che ha incentrato la sua discussione sui difficili momenti vissuti durante la drammatica esperienza della pandemia, ma anche sugli interventi attivati e su cosa sia cambiato nella società dopo due anni dalla diffusione del Covid-19, che ha messo ancora una volta in evidenza tutta la fragilità di un’umanità che, colpita da un virus sconosciuto, a causa della diffusa e intensa mobilità delle persone, si è vista sconvolgere il proprio sistema socio-economico e la propria quotidianità.

All’interessante dibattito hanno partecipato anche la dottoressa Glignani e il direttore Sanitario dell’ASP di Cosenza, Martino Rizzo, che hanno rivissuto e narrato ai presenti le loro dirette esperienze e i loro punti di vista rispetto a quanto, ancora oggi, resta presente nella memoria e nella psicologia di quanti hanno vissuto la perdita dei propri cari o in modo diretto, sulla propria pelle, l’aggressività del virus. (rcs)

Vittorio Sgarbi incontra il “Vento” di Azzinari a San Demetrio Corone

All’inaugurazione della mostra “Venti del Mediterraneo” di Franco Azzinari, in programma domani al Collegio di Sant’Adriano” di San Demetrio Corone, ci sarà Vittorio Sgarbi, Sottosegretario alla Cultura.

Sgabri, inoltre, terrà una lectio magistralis all’interno dell’antica Chiesa di Sant’Adriano. Porteranno i saluti istituzionali: il Sindaco, Dott. Ernesto Madeo, autorevoli esponenti della politica, autorità civili, religiose e militari del territorio.

L’evento è organizzato dall’Amministrazione Comunale di San Demetrio Corone nell’ambito del progetto “San Demetrio in Arte”, finanziato con risorse PAC 2014/ 2020 – Az. 6.8.3. con il contributo della Regione Calabria e S.I.D.A.T. Group. La mostra si compone di sessanta opere, tra le più significative della produzione artistica del Maestro Azzinari, realizzate nell’arco di cinquant’anni di carriera, pubblicate per l’occasione in un Catalogo edito e distribuito dalla Casa Editrice Mondadori.

«Organizzare la mostra Venti del Mediterraneo – ha sottolineato il consigliere Delegato alla Cultura, Avv. Emanuele D’Amico – è un impegno che ho assolto con piacere, convinto che era doveroso, dopo tanti anni, celebrare in modo degno il forte legame che c’è tra San Demetrio Corone e Franco Azzinari, che del nostro paese è uno dei figli più importanti di sempre, che ha saputo con la Sua Arte celebrare e dare lustro alla bellezza dei suoi paesaggi e dei suoi scorci consegnandoli all’eternità».

La natura è indiscussa musa ispiratrice delle opere di Azzinari. Riprodurre l’energia e la forza del vento sulla tela e rendere statico ciò che statico non è, rappresenta l’ardua sfida raccolta dal Maestro Azzinari che, sin da quando era bambino, avventurandosi nei campi di grano tra spighe alte e mature mosse dal vento che strofinandosi tra loro spargevano suoni e odori difficili da dimenticare, sognava di dipingere quei profumi e quei suoni che il vento spargeva nell’incantevole paesaggio calabrese. Una sfida, questa, che a distanza di tempo è stata vinta da Azzinari, il “pittore del vento” come lo ha definito per primo Sergio Zavoli, che con le sue opere riesce a emozionare.

Un vento, quello di Azzinari che come evidenzia Vittorio Sgarbi: «esiste non per se stesso, ma perché sia goduto. Lungi dall’essere una minaccia o un pericolo, è amico propizio che tutto smuovendo tutto vitalizza. Un vento che dovremmo fermarci ad ascoltare ogni volta che ci coglie con le sue folate prolungate: che ha sicuramente ancora tanto da dirci. E se qualche volta si muove fortemente, lo fa per ricordarci che non è nostra la Terra, sono altre le forze, ben più delle nostre, che decidono le sue sorti».

«Guardando la mostra – sottolinea il Prof. Mario Caligiuri –- tra colori abbaglianti, suggestioni di Provenza e tocchi inconsueti, rimandi di rimandi, sembra di essere investiti da un grande vento in un territorio di emergenza, dove come per magia, tutto diventa possibile».

L’Amministrazione Comunale di San Demetrio Corone con questo evento intende promuovere il territorio e tributare un meritato riconoscimento ad un illustre sandemetrese che, attraverso l’Arte, ha saputo dare lustro e prestigio al paese natio.

«La mostra Venti del Mediterraneo – scrive il sindaco di San Demetrio Corone, Ernesto Madeo, nella Presentazione del catalogo –rappresenta oggi per noi e per tutto il territorio un evento importante e di elevata qualità per quella che è la storia e il prestigio di Franco Azzinari, con i suoi quasi cinquant’anni di carriera e per quello che lo stesso, rappresenta, e rappresenterà nel tempo non solo per San Demetrio Corone ma per tutte le comunità Arbëreshë e per l’intera Calabria. Un momento di incontro, tra tutte le comunità albanofone nazionali ed internazionali, idoneo a mettere in evidenza le nostre radici e la nostra identità». ν

Il calabrese Marco Sabato vince la 41esima edizione del Festival della Canzone Arbereshe

È con il brano Lhargu ade më shumë, che Marco Sabato ha vinto la 41esima edizione del Festival della Canzone Arbereshe, svoltosi a San Demetrio Corone.

l cantante di San Benedetto Ullano ha ricevuto anche il Premio della Critica “Avvocato Giuseppe D’Amico”, consegnato nelle mani del vincitore da Adriano d’Amico, presidente del comitato storico del festival.

Seconda posizione per la giovanissima sandemetrese Gaia Bua, che con il brano “Moti dallanyshvet” si è aggiudicata anche l’ambito riconoscimento del Premio Pino Cacozza, (miglior testo del festival, ndr), ritirato dalle mani dei professori Michelangelo La Luna e Nikola Bellucci, componenti della giuria tecnica.

L’albanese Kristi Ndoja, già protagonista lo scorso anno con la sua partecipazione al festival, si è aggiudicata il terzo posto con il brano “Lulet e vendit tend”.

Una scommessa vinta da parte dell’intraprendente Amministrazione comunale diretta dal sindaco Ernesto Madeo, ma soprattutto un successo per il Consigliere comunale con delega alla cultura e al festival, Emanuele D’Amico, dinamico coordinatore della kermesse canora e figlio dell’ideatore del festival, così come il fratello Adriano.

Tremila spettatori hanno applaudito i 20 artisti in gara, tutti protagonisti con le loro canzoni inedite, rigorosamente in lingua arbëreshe, accompagnati per la prima volta nella storia del festival da un’orchestra sinfonica di 28 musicisti, diretti in un crescendo di armonie sonore dai maestri Giuseppe Santelli e Vincenzo Palermo.

A condurre la serata è stato l’attore comico Paolo Conticini, assistito egregiamente sul palco dalla bravissima presentatrice Giulia Lattarico, talentuosa giovane originaria della vicina Vaccarizzo Albanese, che ha anticipato in lingua arbëreshe i testi eseguiti dagli artisti in gara.

Ospite speciale del festival la star internazionale Sandra Sangiao, fortemente voluta da Emanuele D’Amico ed acclamata dal pubblico per aver eseguito con la sua voce angelica un’emozionante versione della famosa canzone Lule Lule Mace Mace, resa ancor più suggestiva dai suoni ancestrali degli strumenti suonati dal virtuosista ispanico Efren Lopez.

Per l’insieme dei momenti artistici e per le performance dei cantanti e dell’orchestra sinfonica si è dichiarato molto soddisfatto il direttore artistico della kermesse canora, Angelo Pagliaro.

Del maestro Gennaro Pagliaro, invece, le aggraziate e iconiche figure artistiche in vetro, ispirate alle “ree” (nuvole), con cui sono stati premiati i tre cantanti sul podio.

Un’edizione, quella del 2023, che sarà certamente ricordata nei suoi annali per le tante novità tecnologiche ed artistiche presentate e per l’innovazione apportata al format, nel rispetto della tradizione e del significato per cui il festival è stato ideato.

Una 41a edizione che, grazie al lavoro di promozione e comunicazione dell’ufficio stampa coordinato dal giornalista Valerio Caparelli, è divenuta ancor più conosciuta, soprattutto a livello nazionale e internazionale: un motivo trainante cui è conseguito un grande entusiasmo, corroborato da numeri di incredibile rilevanza, per cui il festival, già dalla prossima edizione, per come promesso e promosso dal sindaco Ernesto Madeo, si proporrà con una versione itinerante nelle province calabresi e nelle regioni italiane in cui risiedono altre comunità arbëreshë.

Tutto questo è stato reso possibile, e in futuro troverà nuovi stimoli organizzativi, in quanto l’evento è stato finanziato per tre anni con il contributo del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza “Italia Domani” – Missione 1 Digitalizzazione, Innovazione, Competitività, Cultura e Turismo –  Componente 3 Turismo e Cultura – Investimento 2.1. “Attrattività dei Borghi” -, azione Next Generation dell’Unione Europea con l’apporto del Ministero della Cultura. (rcs)