Ernesto Madeo nominato commissario della Fondazione Arberia

È con la nomina di Ernesto Madeo, sindaco di San Demetrio Corone, a commissario, che riparte la Fondazione Arberia. La nomina è stata fatta dal presidente della Regione, Roberto Occhiuto.

Lo ha reso noto la consigliera Pasqualina Straface, sottolineando come «la Fondazione diventa fondamentale e importante per quella che è la tutela, la promozione e la valorizzazione della lingua arbëreshë. La promozione di un’identità, di una memoria storica di un popolo che rappresenta una fetta importante della gente di Calabria».

«Su mandato del presidente Occhiuto – ha proseguito – sono anche impegnata alla revisione della normativa sulle minoranze linguistiche. Pertanto, ringrazio l’assessore Gianluca Gallo che detiene anche le deleghe alle aree interne e minoranze linguistiche, e porgo i migliori auguri al neo commissario Madeo, affinché insieme si possa ripartire con entusiasmo, forza e determinazione. Viva il popolo arbëreshë»

«Sono onorato per questo incarico – ha affermato Madeo – che, sicuramente, mi consentirà di fare molto di più di quanto non faccia già da sindaco per le nostre comunità arbëreshë. Da oggi potrò dare un motivo in più alle nostre comunità affinché con questa collaborazione ci sia una voce comune, perché uniti saremo più forti. Ringrazio per questa importante opportunità il presidente Occhiuto, la consigliera Straface e l’assessore Gianluca Gallo». (rcz)

San Demetrio Corone celebra il mondo Arbëreshë

A San Demetrio Corone si è celebrato il mondo Arbëreshë, tra spirito e cultura.

Shën Mitri (come è chiamata la cittadina in lingua Arbëreshë) ha dato voce alla sua migliore tradizione con il contributo della Compagnia Teatrale BA17 che conferma il proprio impegno sul tema delle minoranze storico-linguistiche. La presenza del team BA17 ha certamente inaugurato una nuova stagione per la realtà teatrale di San Demetrio Corone, in armonia con tutto il percorso innovativo che l’Amministrazione, guidata dal sindaco Ernesto Madeo, sta strutturando fin dall’inizio del proprio mandato.

Le innovazioni sono state tante e la consapevolezza che riportare San Demetrio ai suoi fasti culturali debba essere un principio inequivocabile dell’Amministrazione ha determinato la forte volontà di riportare il teatro professionale nel borgo arbëresh che possiede una memoria storica importantissima per tutta la regione Calabria.

La stagione degli eventi natalizi si è aperta il 27 dicembre con il convegno per la celebrazione del 25° anniversario dalla morte dell’avv. Giuseppe D’Amico, un animatore culturale di San Demetrio che ha dato vita ad azioni culturali importanti. L’ordine degli avvocati e tante personalità ne hanno ricordato l’esempio.

Il giorno 29 si è aperta la stagione teatrale con la celebrazione del “Natale Arbëresh”, fortemente voluto dall’assessore alla cultura Emanuele D’Amico che ha curato la scelta dei testi della cultura arbëreshë che i due artisti, Angelica Artemisia Pedatella (attrice, regista, autrice) e Daniele Fabio (compositore, chitarrista) hanno performato, imparandone la pronuncia e dando così testimonianza di lustro a questo mondo antico ed essenziale.

«L’Arbëria, la sua cultura, la sua lingua e la sua gente rappresentano una risorsa vitale per la Calabria – ha sottolineato Angelica Artemisia Pedatella, già fondatrice della Compagnia Teatrale BA17 – Nessuna altra regione è tanto ricca di varietà culturale, linguistica, mistica e spirituale come la Calabria e nella sfida per il futuro, nel confronto con regioni bellissime che sono accanto a noi, è proprio il mondo delle minoranze linguistiche a poter fare la differenza. Inoltre il loro repertorio culturale è straordinario, un tesoro da cui attingere senza sosta e per noi creativi è un vero tesoro di Alarico!».

Al misticismo delle interpretazioni in voce e musica, che hanno dato vita al videoclip musicale “Shën Bombini Voguli” interpretato magistralmente da Daniele Fabio e girato tra i preziosi mosaici della Chiesa di Sant’Adriano, si è alternata la straripante comicità dell’opera La strenna di Giuseppe, messa in scena dalla Compagnia Teatrale BA17 e interpretata dai due straordinari Giuseppe Marvaso e Massimo Rotundo, una coppia comica che fa il suo esordio proprio in questa stagione, strappando risate e rendendo dirompente una storia inedita.

L’annuncio dell’Angelo al falegname Giuseppe rappresenta davvero la novità di questa stagione e San Demetrio ha saputo indubbiamente cogliere l’opera giusta per chiudere l’anno. Dopo una straordinaria serata in piazza per festeggiare l’anno nuovo, partecipata e rumorosa, frutto dell’impegno del consigliere con delega agli eventi Francesco Avato, l’apertura teatrale ha visto la celebrazione del 150° anniversario dalla morte di Domenico Mauro, grande dantista e personalità di spicco culturale tra quelle che hanno reso importante San Demetrio Corone, con l’opera di teatro-concerto “L’Amor che move il Sole”, con Angelica Artemisia Pedatella, Daniele Fabio e i danzatori Giada Guzzo e Raphael Burgo, sulle coreografie di Roberto Tripodi.

L’evento ha visto una numerosissima partecipazione, segno che il teatro continua a rappresentare un importante valore. L’esibizione emozionante degli artisti ha suscitato il plauso dell’amministrazione e del pubblico presente e la nascita di una nuova sinergia culturale che ancora una volta sancisce il pregio del percorso intrapreso.

«Con questa stagione abbiamo definitivamente segnato la traccia che intendiamo percorrere – ha dichiarato soddisfatto il sindaco Madeo – ossia quella della valorizzazione della nostra comunità, che intende vivere una gloria odierna e non più essere relegata a ricordare quella passata. La nostra è una comunità di persone che hanno voglia e intenzione di fare, in tutti i settori, e la cultura rappresenta l’abito migliore con cui possiamo vestirci. Abbiamo condiviso fortemente con il team BA17 questa idea di valorizzare quanto di meglio questa terra ci offre». L’incontro tra la Compagnia Teatrale BA17 e San Demetrio Corone è dunque un connubio che ha mantenuto una promessa.

L’assessore alla cultura, D’Amico, chiosa sicuramente: «Le scelte coraggiose ripagano sempre e questa stagione natalizia non è soltanto un’altra promessa mantenuta, ma l’inizio di una rinascita».

A chiudere le giornate di cultura è stato lo straordinario violino di Francesco Greco e del suo ensemble, con la bravura di Daniele Dettori alle tastiere, Emidio Di Maio al basso, Alessio Santomauro alla batteria e con la bellissima voce di Valeria Palmieri. Una stagione davvero all’insegna dell’alta qualità. Shën Mitri sembra essere decisamente tornata alla sua gloria culturale, perché sceglie qualità e bellezza. Ha concluso questo periodo di festività l’arrivo della Befana per i più piccoli, rinnovando l’antica tradizione della “strina”, che affonda le sue origini nella romanità.

«Il paese sta per rinascere ancora – ha rassicurato il sindaco Madeo – Non cadremo nella solita empasse della sonnolenza dei mesi invernali. La cultura, da noi, da ora non si ferma più». (rcs)

A San Demetrio Corone la 40esima edizione del Festival della Canzone Arbëreshe

di DEMETRIO CRUCITTI – È in programma da giovedì 11 agosto la  40esima edizione del Festival della Canzone Arbëreshe, che si caratterizza per la novità delle tre giornate, nelle quali si alterneranno momenti di dibattito e confronto, attraverso il format del talk show, a momenti di folclore, per concludere l’ultima sera con la gara canora vera e propria.

All’importante kermesse sono stati invitati tutti i sindaci delle sei Regioni interessati alla Minoranza Linguistiche Storica degli Italo Albanesi, la loro partecipazione, secondo indiscrezioni, sarà salutata del Presidente della Giunta Regionale, Roberto Occhiuto.

Se proprio dobbiamo fare un paragone, potremmo dire che il Festival della Canzone Arberëshe è come il Festival di Sanremo per noi italiani: una manifestazione per tutta  l’Arberia e degli italo –albanesi  che sono fuori dalle regioni indicate nella carta della Eparchia di Lungro, che abbraccia comuni e parrocchie che arrivano fino in Abruzzo, e dove si vede che in Calabria c’è la più grande densità di comuni e parrocchie in cui si parla la lingua minoritaria  che la Legge 482 del 1999, legge di attuazione Costituzionale, riconosce la Lingua che si parla nei comuni della cartina  come Lingua di Minoranza Storica. 

Per poter riprendere e diffondere similmente a quello del Festival di Sanremo, allora per il Festival di San Demetrio Corone ci vuole  la convenzione tra Rai e Stato, oppure tra Rai e Regione Calabria. Le convenzioni  sono di due tipi: la prima  art. 12 comma 1 della Legge 482/99 la Rai riceve dei fondi dalla Fiscalità Generale ovvero dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri Dipartimento dell’Informazione e dell’Editoria e crea  opportunità di lavoro stabili  oppure attraverso sempre l’art.12 comma 2 le regioni (tutte) possono stipulare  convenzioni tra le Singole Regioni e la Rai, ma sono di tono inferiore  e difficilmente creano valore  occupazionale.

Ad oggi, certamente l’obiettivo deve essere quello del comma 1. A vigilare sull’attuazione della Tutela interviene l’Autorità per le Garanzie delle Comunicazioni. Non si comprende come mai fino adesso  delle 12 Lingue Minoritarie Storiche  solo alcune  vengono tutelate da 50 anni ( vuol dire  lavoro da 50 anni per una quantità di lavoratori che è mediamente il doppio di quelle sedi regionali Rai in cui non è riconosciuta l’esercizio della tutela della minoranza linguistica.

Un punto di partenza per la Calabria  è proprio la legge di riforma della Rai la 103 del 1975. A tale proposito, fu fatto un convegno nel 1981  organizzato dall’assessore alla Cultura e Informazione, la dott.ssa Ermanna Carci Greco. Nel 2017 ci fu l’occasione  unica per vedere riconosciuta alla Calabria della Tutela della Lingua  delle popolazioni albanesi, come recita l’articolo 2 della legge 482/99: “Norme in materia di tutela delle minoranze linguistiche storiche”, pubblicata in Gazzetta Ufficiale n. 297 del 20 dicembre 1999.

Art. 1: La lingua ufficiale della Repubblica é l’italiano. 2. La Repubblica, che valorizza il patrimonio linguistico e culturale della lingua italiana, promuove altresí la valorizzazione delle lingue e delle culture tutelate dalla presente legge. Art. 2. In attuazione dell’articolo 6 della Costituzione e in armonia con i princípi generali stabiliti dagli organismi europei e internazionali, la Repubblica tutela la lingua e la cultura delle popolazioni albanesi, catalane, germaniche, greche, slovene e croate e di quelle parlanti il francese, il franco-provenzale, il friulano, il ladino, l’occitano e il sardo.

Art. 12.  Nella convenzione tra il Ministero delle comunicazioni e la società concessionaria del servizio pubblico radiotelevisivo e nel conseguente contratto di servizio sono assicurate condizioni per la tutela delle minoranze linguistiche nelle zone di appartenenza; Le regioni interessate possono altresí stipulare apposite convenzioni con la società concessionaria del servizio pubblico radiotelevisivo per trasmissioni giornalistiche o programmi nelle lingue ammesse a tutela, nell’ambito delle programmazioni radiofoniche e televisive regionali della medesima società concessionaria; per le stesse finalità le regioni possono stipulare appositi accordi con emittenti locali; La tutela delle minoranze linguistiche nell’ambito del sistema delle comunicazioni di massa é di competenza dell’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni di cui alla legge 31 luglio 1997, n. 249, fatte salve le funzioni di indirizzo della Commissione parlamentare per l’indirizzo generale e la vigilanza dei servizi radiotelevisivi.

È d’obbligo fare presente che, quando si parla di italo-albanesi, non si parla di emigrati. Questo fraintendimento è provocato dalla mancanza di dibattiti e seri approfondimenti per comprendere meglio la meravigliosa storia delle nostre tre minoranze linguistiche storiche.

È finito, infatti, il tempo delle passerelle: l’obiettivo dovrebbe essere quello di utilizzare le potenzialità delle minoranze linguistiche, avendo come obiettivo quello di creare valore incrementando la conoscenza della storia e della lingua. Occorre dare più fiducia e soldi agli insegnanti delle lingue minoritarie.

Fa storcere il naso, infatti, che le minoranze linguistiche siano meglio tutelate al Nord e, come è stato evidenziato nel dossier dell’Ufficio Studi del Senato, nello specifico nelle regioni a Statuto speciale, che hanno la Terza Rete Bis terrestre e anche satellitare. Un esempio, è che il friuliano ha già un canale satellitare dedicato sulla piattaforma italiana TvSat.

I Governi che si sono succeduti  tra il 2015 e 2018 con Leggi di riforma del Servizio Pubblico non erano favorevoli allo sviluppo in Calabria di un Centro di Produzione decentrato, come riconosciuto per Bolzano, Trieste, Valle d’Aosta e, ora, dal 2017 anche  Cagliari, in quanto in quelle regioni sono presenti minoranze linguistiche storiche. Il risultato è stato il potenziamento della sede regionale.

È doveroso ricordare che la Sede regionale della Calabria  nel 1958 è stata la prima Sede Regionale del Mezzogiorno ad essere inaugurata alla presenza del Ministro delle Poste e Telecomunicazioni Giussiani, che era di Spezzano Albanese ovvero un arberëshë italo –albanese. 

Potenziare la Sede Regionale significa, dunque, creare tante opportunità sia per le società di produzione  private  e per gli operatori  radiotelevisivi  in Calabria, ma anche dare spazio ai talenti di giovani calabresi che puntano a tornare in Calabria. 

 

Il programma del Festival

11 Agosto 2022

Alle 18.30, Mikpritjen / Accoglienza.  “Mirë se na erdhët Shën Mitër”

 Il sindaco di San Demetrio Corone, dott. Ernesto Madeo, accoglie nello spiazzo adiacente il complesso del Collegio di Sant’Adriano   i  sindaci delle altre comunità arbëreshë, autorità politiche, imprenditori, studiosi  e giornalisti. Seguirà visita guidata della Chiesa di Sant’Adriano e del Collegio.

Ore 19.30: Apertura e visita dell’area espositiva. Vitrinën e Arbërisë / La vetrina dell’Arberia. II sindaco di San Demetrio Corone  taglierà il nastro dell’area espositiva collocata nello spazio interno del Chiostro  di Sant’Adriano.

Ogni comune avrà uno stand adibito alla promozione del proprio territorio, dell’artigianato locale,  enogastronomia e turismo, attraverso la dimostrazione di video e degustazione delle proprie eccellenze.

Ore 20:00: Buffet di benvenuto nel Chiostro di Sant’Adriano

Alle 21, il convegno Baskë jemi më të fortë.

Approfittando  della  presenza in loco di sindaci, politici, imprenditori e autorità si  farà il punto sullo stato attuale dell’Arberia, sulle aspettative di una minoranza linguistica riconosciuta e tutelata dalla Legge nazionale in attuazione della Costituzione. Nel corso della   serata si alterneranno momenti  di spettacolo musicale in cui saranno protagonisti anche i bambini, che eseguiranno una selezione dei brani  più  rappresentativi  presentati nei Festival passati. Tramandare  la lingua alle nuove generazioni è estremamente importante per mantenere viva la nostra identità culturale.  

12 Agosto 2022

Alle 18.30,  Folklori/ Folclore Tra musica, folclore e storia. 

Una grande sfilata dei gruppi folcloristici dei paesi albanesi porterà suoni e colori per le vie del paese, uomini e donne col costume tradizionale uniti dal fazzoletto celebreranno le Vallje,accompagnati dai ritmi delle melodie arbëresche antiche e moderne. Nell’ambito di questa grande sfilata si celebrerà il 560° anniversario della spedizione militare di Skanderbeg in Italia. Alla testa del corposo corteo un cospicuo gruppo di cavalieri in costume capeggiati dal Castriota faranno rivivere per una giornata il mito del grande condottiero Albanese.


Alle 21,30: Muzikore dhe Popullore / Musica e Folk. Esibizione

Prevista l’esibizione di gruppi folcloristici arbëreshë ed anche di gruppi di altre minoranze, che porteranno in scena le danze ed i canti tradizionali.

13 Agosto 2022

Dalle 21.30 è in programma la serata finale, che è dedicata alla gara canora. I cantanti finalisti, eseguiranno le loro performance, saranno quindi giudicati da una giuria tecnica e da una giuria festival nominate entrambe dal Comitato Organizzatore.

Nel corso della serata saranno premiate le prime tre canzoni classificate, saranno inoltre consegnati il Premio della Critica Avv. Giuseppe D’Amico ed il Premio Pino Cacozza alla al miglior testo in gara. La canzone prima classificata riceverà un premio in denaro di € 3.000,00. La canzone seconda classificata riceverà un premio in denaro di € 2.000,00 La canzone terza classificata riceverà un premio in denaro di € 1.000,00. (dc)

SAN DEMETRIO CORONE (CS) – Tra gioia e allegria è tornato il “Carnevale Sandemetrese”

di DEMETRIO ORIOLOEmergenza sanitaria, sociale, economica. Lockdown, mascherine, restrizioni. Dopo due anni di privazioni e limitazioni, lecite, si torna ad uno sprazzo di normalità e di gioia a San Demetrio Corone. Piazza Monumento è decorata a festa per celebrare il carnevale ed è tornata a brulicare di vita come nei giorni ormai andati.

L’Amministrazione Comunale rappresentata dal consigliere con delega agli eventi Francesco Avato, il Comitato Giovanile Sandemetrese e una rappresentanza di liberi cittadini, hanno dato vita al Carnevale Sandemetrese. Una giornata dedicata ai più piccoli che, dopo anni di privazioni, hanno fatto ritorno nella piazza centrale del paese per trascorrere, mascherati, un pomeriggio di festa. La risposta è stata forte, sintomo questo della voglia di tornare alla normalità, ma con le giuste precauzioni.

Canti, balli, maschere. La felicità dei piccini ha riempito il cuore dell’intera popolazione, trascinando e trasportando la memoria ai momenti del passato. Nonostante la terribile situazione che si protrae senza sosta in Ucraina, gli organizzatori del “Carnevale Sandemetrese” hanno dichiarato di aver voluto fortemente questa festa proprio per consentire ai più piccoli di uscire dal bombardamento mediatico che non fa che ricordarci quanto triste e drammatica sia la situazione e dalla terribile quotidianità cui tutti siamo stati costretti ad abituarci. 

È stato un momento di svago e di confronto tra le varie istituzioni paesane, per progettare il futuro e pianificare un piano di ripresa sociale che coinvolga tutti. La tradizione del carnevale sandemetrese proseguirà nell’attuale settimana, con “I Diavoli”, di scena martedì 1 marzo 2022. (rcs)

SAN DEMETRIO CORONE (CS) – Al via il progetto “Comune Cardioprotetto”

di DEMETRIO ORIOLOLa tutela e la protezione della salute e della vita, la promozione di stili di vita sani ed equilibrati sono la base su cui fondare la ricostruzione di una comunità sicura. Per questo, sulla scia di tanti comuni, anche San Demetrio Corone, su proposta del consigliere con delega alla Salute Gennaro Mauro, si appresta a diventare ufficialmente un Comune Cardioprotetto.

Come riportano fonti ufficiali comunali, la Giunta ha già provveduto all’acquisto di 12 defibrillatori Dae. L’acronimo Dae indica una macchina automatica di piccole dimensioni, che contiene al suo interno due piastre adesive in grado di rilevare le alterazioni dell’attività elettrica del cuore ed erogare un scarica elettrica quando necessario. Affinché tale progetto si concretizzi, diventando dunque utile all’atto pratico, è indispensabile che la cittadinanza sappia usare tale strumento.

Per questo, la stessa Giunta, ha organizzato corsi di formazione per l’utilizzo dell’apparecchio, aperto e gratuito a tutta la popolazione sandemetrese. Suddetto corso, chiamato BLS-D ovvero Basic Life Support Defibrillation, guida alle manovre di primo soccorso con l’impiego di defibrillatore. Da prescrizione legislativa, richiede la formazione di un cittadino ogni quaranta abitanti.

I dodici defibrillatori, che si andranno ad aggiungere all’unico apparecchio presente sul territorio sito su un lato della Farmacia “De Bellis”, verranno equamente distribuiti sull’intero territorio. Le postazione prescelte sono: Municipio, Rione Croci, zona impianti sportivi, Via Roma, Sofferetti, Macchia Albanese, Calamia , San Nicola, Poggio, Sant’Agata e Foresta.

La spesa complessiva del progetto ammonta a ventiquattromila euro circa. Importo che include i dispositivi e i corsi di formazione in un unico pacchetto. (do)

S. DEMETRIO CORONE – Il Suino Nero locale conquista gli assaggiatori piemontesi

Grande successo a San Demetrio Corone, durante la Festa dell’Agricoltura, del suino nero lavorato dalla filiera agroalimentare Madeo tra gli assaggiatori piemontesi dell’ONAS (Organizzazione Nazionale Assaggiatori di Aalumi di Fossano). Nell’ambito del convegno “Suino nero e Agricoltura 4.0” il delegato della Presidente dott.ssa Bianca Piovano, Giorgio Durante, ha voluto ribadire l’importanza di questa razza autoctona ai fini dello sviluppo delle are interne anche con la finalità di evitare lo spopolamento di interi comprensori.

Proprio Durante, nel portare i saluti della presidente nazionale, ha raccontato dell’ottima impressione che hanno fatto i salumi di suino Nero di Calabria degustati dai numerosi maestri assaggiatori nelle diverse sedi nazionali ONAS, ma ha raccontato pure dei volti sgomenti degli stessi quando hanno chiesto se esistesse in Calabria un organismo di valorizzazione e controllo di queste straordinarie produzioni norcine, avendo ottenuto una risposta negativa. Il delegato Onas è stato molto diretto: «il Nero di Calabria è una bella storia ma va ancora scritta».

La due giorni nel paese Arbëreshë in provincia di Cosenza, alla sua terza edizione è stata ricca di incontri, proiezioni di film e musica. Di sviluppo delle aree interne e di mancanza di infrastrutture ha discettato, invece, l’importante  parterre di relatori che hanno animato l’ultimo incontro, moderato da Danilo Monteleone, presenti gli imprenditori, Pippo Callipo, Fortunato Amarelli, Nicola Cilento, presidente della cooperativa ortofrutticola calabrese Coab, Salvatore Mauro, Ernesto Madeo, i rappresentati delle associazioni di categoria Paola Granata, presidente Confagricoltura Cosenza, Corrado Martinangelo Presidente Nazionale di Agrocepi, per la Regione Calabria il consigliere delegato Mauro d’Acri, il commissario Arcea Francesco del Castello, Maria Rosaria Romano Presidente AIS Calabria, Giorgio Durante e Anna Madeo, impeccabile organizzatrice dell’evento.

In piazza invece tanta gente, istituzioni, associazioni di categoria, imprese agroalimentari e soprattutto tanto street food di qualità. Ha concluso i lavori il padrone di casa Ernesto Madeo, il quale cogliendo il suggerimento del delegato Onas ha auspicato un impegno di questa importante associazione nazionale, che opera senza finalità lucrative e di altre aggregazioni regionali come l’Accademia delle tradizioni enogastronomiche di Calabria, il consorzio di tutela delle DOP, l’Arsac, l’Università della Calabria chiedendo uno sforzo comune finalizzato alla definizione di un progetto di rete per tutti gli operatori del settore suino Nero di Calabria auspicando pure  per l’edizione del prossimo anno un ulteriore crescita della manifestazione con una positiva ricaduta economica e culturale del comprensorio e delle aree marginali dell’intero territorio regionale. (rcs)

SAN DEMETRIO CORONE (CS) – La Festa dell’Agricoltura e del Suino Nero

Seconda giornata, a San Demetrio Corone, della Festa dell’Agricoltura e del Suino Nero, giunta alla terza edizione.

La manifestazione, in corso al Piazzale degli Eventi C.da Filla, è stata organizzata dalla Filiera Madeo.

In programma, attrazioni permanenti, momenti di didattica e divertimento aperti al pubblico; esibizioni di artisti e soprattutto degustazioni di prodotti agroalimentari e show cooking.

Ieri, il convegno Persone che amano la conoscenza e il territorio generano bellezza e benessere; mentre domani, alla stessa ora, il convegno Suino nero e agricoltura 4.0: sviluppo delle aree interne.

«Le prime due edizioni – ha dichiarato ai microfoni di Rlb la dott.ssa Anna Madeo, responsabile commerciale e marketing della Filiera Madeo – sono andate molto bene, e quest’anno abbiamo lanciato un nuovo format, con un organizzazione in grande, coinvolgendo tanti partner e aziende del territorio. Attrazioni, momenti di scambio con agricoltori dei territori limitrofi con l’opportunità di degustare le prelibatezze del nostro territorio. La manifestazione vuole essere soprattutto un momento di aggregazione e condivisione, a testimonianza del fatto che anche in Calabria, si può creare un legame con il territorio, anzi bisogna farlo. La tradizione non manca ma si può guardare anche al futuro e all’innovazione per oltrepassare i confini regionali». (rcs)