Sant’Anna Hospital, Parentela (M5S) chiede intervento di Longo e Occhiuto

Il deputato del Movimento 5 StellePaolo Parentela, ha chiesto al commissario ad acta, Guido Longo, e al neo presidente della Regione, Roberto Occhiuto, di «convocare i vertici dell’Asp di Catanzaro e del Sant’Anna Hospital, per individuare una soluzione che permetta alla clinica di andare avanti, così tutelandone i pazienti e i dipendenti».

««La direzione dell’Asp di Catanzaro compia ogni sforzo per consentire al Sant’Anna Hospital di continuare la propria attività, anche anticipando risorse che deve alla clinica» ha spiegato il deputato, aggiungendo che «non si comprende l’atteggiamento di chiusura dei vertici dell’Asp nei confronti della struttura. Sembra prevalere un pregiudizio ingiustificabile nei riguardi della clinica, la quale ha salvato vite umane e garantito buona sanità, sicché non può pagare per errori di pochi, se questi dovessero essere confermati nelle sedi giudiziarie».

«Questo è il momento della responsabilità: bisogna salvare il Sant’Anna, evitando che chiuda, nell’esclusivo interesse dei pazienti calabresi e dei lavoratori della clinica» ha proseguito.

«Il Movimento 5 Stelle – ha concluso Parentela – è convinto che per garantire la continuità assistenziale del Sant’Anna Hospital ci siano strade concrete da percorrere. Pertanto, la politica deve fare la sua parte. La situazione è molto seria e dunque richiede attenzione, fermezza, coraggio e visione politica. Diversamente, perderemo un sicuro punto di riferimento per la cura dei malati di cuore». (rp)

Sant’Anna Hospital Parentela (M5S): Va risolto mancata firma dell’Asp per contratto 2020

Il deputato del Movimento 5 StellePaolo Parentela, ha dichiarato che «la firma del contratto per il 2021 è senz’altro positiva per il Sant’Anna Hospital, ma va risolto il problema della mancata firma, da parte dell’Asp di Catanzaro, del contratto per il 2020. A tal riguardo, o presentato un’interrogazione parlamentare, ritenendo inconferente il comportamento della stessa Azienda sanitaria».

«Ho sempre difeso il diritto alla salute – ha evidenziato –. Nello specifico, credo che l’Asp di Catanzaro possa rivalutare la propria decisione, perché l’inchiesta in corso “Cuore matto” non c’entra con il contratto del 2020 e ritengo ingiusto che i pazienti calabresi non possano beneficiare appieno di un servizio che funziona, che i lavoratori della clinica debbano subire per colpe che non hanno».

«Continuerò ad impegnarmi – ha concluso il parlamentare del Movimento 5 Stelle – perché il rapporto tra sanità pubblica e privata venga ridefinito correttamente e perché la guida delle aziende sanitarie commissariate per infiltrazioni sia affidata a tecnici della materia piuttosto che a figure prefettizie, le quali hanno ben altre competenze specifiche e, malgrado le loro indiscutibili professionalità, non sono adeguate a dirigere strutture pubbliche della salute». (rp)

Saccomanno (Lega): La condotta dell’Asp di Catanzaro sta distruggendo il Sant’Anna Hospital

Giacomo Saccomanno, commissario regionale della Lega, ha dichiarato che è «inspiegabile e non tollerabile la condotta assunta dai commissari straordinari dell’Asp di Catanzaro che non solo hanno omesso di dare seguito alle sentenze del Tar della Calabria e alle indicazioni regionali, ma stanno distruggendo un avamposto sanitario di altissimo valore come il Sant’Anna Hospital».

«In una regione – ha aggiunto – ove il sistema sanitario è allo stremo e rischia di implodere per la mancanza di un progetto serio e complessivo e per la continua nomina di commissari che nulla di positivo hanno apportato finora, si assiste ad un’azione veramente incomprensibile di “eliminazione” di un polo di alta eccellenza. Responsabilità gravissime sia sotto l’aspetto morale che contabili per le quali la Lega ha già interessato la Procura della Repubblica ed ora interesserà anche la Corte dei conti per i danni che i calabresi stanno subendo».

«Oltre, quindi, alla eliminazione di un servizio di rilevantissimo valore, la Calabria sta aggravando il deficit sanitario. È di qualche giorno orsono la notizia che oltre 120 pazienti del Sant’Anna Hospital si sono trasferiti a Napoli per essere sottoposti a delicati interventi cardiologici, creando un aggravamento del già esistente e grave deficit, trattandosi di un esborso di oltre 2 milioni di euro. Le condotte della triade che gestisce l’Asp di Catanzaro merita una dovuta ed approfondita attenzione non essendo comprensibili le ragioni per le quali si debba distruggere un polo di eccellenza e obbligare i malati a trasferirsi presso altri presidi fuori regione».

«La Lega – ha concluso – non comprende tali comportamenti inspiegabili e pure se è intervenuta ripetutamente per chiedere chiarimenti, dinnanzi all’intollerabile silenzio della Latella e degli altri componenti, non può che chiedere una verifica delle condotte poste in essere e l’assunzione di tutte le iniziative necessarie per evitare che si continui a distruggere la sanità calabrese ed a obbligare i cittadini a curarsi fuori regione. Un danno strutturale, economico e, comunque, irreparabile che deve essere fermato e che non può essere più tollerato». (rcz)     

La Lega ha presentato esposto alla Procura di Catanzaro per il Sant’Anna Hospital

La Lega ha presentato un esposto alla Procura della Repubblica di Catanzaro, e in particolare all’attenzione del Procuratore Nicola Gratteri, in merito alla situazione del Sant’Anna Hospital, chiedendo «di accertare se nelle evidenti condotte omissive assunte dalla triade vi sia la violazione di legge e dei propri doveri di imparzialità, efficienza e trasparenza, con espresso riferimento al mancato riscontro alle richieste di sottoscrizione dei contratti, al possibile abuso d’ufficio e, comunque, alla elusione di provvedimenti giudiziari».

«Si è chiesto, altresì – si legge nella nota – di verificare se vi siano anche stati comportamenti omissivi da parte del Commissario alla Salute e dei Ministri Speranza e Lamorgese in relazione alla possibilità sia di rimozione della Triade che di sostituzione alla stessa

«Appare veramente incomprensibile – prosegeue la nota – l’atteggiamento assunto dalla Commissione Straordinaria dell’ASP di Catanzaro che continua ad omettere di assumere quei provvedimenti indicati dal Commissario alla Salute, Guido Longo, e non adotta le conseguenti statuizioni di cui alle sentenze emesse dal Tar del capoluogo. Una condotta che sembra voglia penalizzare pesantemente una struttura di eccellenza come il S. Anna Hospital che negli ultimi 10 anni ha eseguito oltre 35.000 interventi, salvando innumerevoli vite umane. La Lega, che ha chiesto, anche, l’immediato intervento del Presidente del Consiglio, prof. Mario Draghi, e dei ministri dell’Interno, dott.ssa Luciana Lamorgese, e della Salute, Roberto Speranza.

«Una situazione veramente incomprensibile che, però – viene sottolineato – rischia di portare alla chiusura di una struttura di eccellenza che ha salvato migliaia di vite umane e alla perdita di oltre 300 posti di lavoro. Ancora una volta questi fatti, se non ci sono elementi sconosciuti, dimostrano di come siano fallimentari le nomine di commissari che appaiono inadeguati e completamente staccati dalla realtà dei territori e spesso omettono condotte per paura di poter sbagliare. Ma, se così dovesse essere, ci si chiede perché non si dimettono e lasciano spazio a chi potrebbe dare un vero contributo di crescita e sviluppo alla Calabria».

«Anche in questo caso, però – conclude la nota – appare evidente il danno causato ai calabresi e l’inadeguatezza dei commissariamenti che hanno finora fornito e causato solo rilevanti danni alla comunità calabrese». (rcz)

Sant’Anna Hospital, non ci sarebbe “preclusione dall’Asp di Catanzaro alla firma del contratto 2021”

Un importante passo avanti, in merito alla vertenza del Sant’Anna Hospital di Catanzaro, è stato fatto nel corso dell’incontro tra una delegazione di lavoratori del Sant’Anna Hospital e i rappresentanti sindacali di Cgil, Cisl e Uil hanno tenuto questa mattina con la dottoressa Luisa Latella, alla guida della triade commissariale alla testa dell’Azienda sanitaria provinciale, ASP di Catanzaro, dove è emerso che «Non c’è alcuna preclusione della struttura commissariale dell’Azienda sanitaria provinciale di Catanzaro nei confronti della clinica cardiologica Sant’Anna Hospital, tanto da non corrispondere al vero quanto emerso in questi giorni da indiscrezioni giornalistiche in merito alle intenzione dell’Asp di non firmare il contratto di servizio 2021».

«Si tratta – è stato aggiunto – solo di rispettare i tempi tecnici imposti dalla rideterminazione del Piano del fabbisogno e quanto richiesto dal commissario ad acta per la sanità, Guido Longo, in merito ad una serie di attività di verifica relative alle strutture pubbliche e private».

Alla riunione, nella sede della direzione dell’Asp, hanno preso parte il segretario della Fp Cgil Franco Grillo e Luigi Tallarico della FP Cisl Magna Grecia Catanzaro, delegato anche dalla Uil Fp Uil. Presenti anche i rappresentanti delle segreterie regionali dei sindacati, Luciana Giordano (Cisl) e Franca Sciolino (Cgil).

Un incontro voluto dai rappresentanti sindacali proprio al fine di fare chiarezza rispetto alla posizione assunta dall’Asp nei confronti della clinica cardiologica riconosciuta quale eccellenza del settore, e soprattutto in merito al futuro dei circa trecento dipendenti della struttura che rischia di chiudere i battenti proprio per la crisi di liquidità subentrata nei mesi scorsi.

«Sono al vaglio una serie di soluzioni per garantire tanto il livello occupazionale quanto il servizio di qualità a tutela della salute di centinaia di pazienti – hanno affermato Grillo e Tallarico – ma, quello che riteniamo sia l’interesse da perseguire, è che il servizio resti nel contesto dell’area centrale della Calabria, ed in particolare tra Catanzaro e Lamezia».

I rappresentanti sindacali hanno avuto chiarimenti e rassicurazioni anche in merito alla specialistica ambulatoriale: non ci sarebbero preclusioni nei confronti del Sant’Anna nemmeno per questo riguarda queste prestazioni.

«Al momento si sta procedendo alla ricognizione delle attività che devono essere acquistate dal privato, per questo si procede a rilento – hanno riferito ancora Grillo e Tallarico affiancati dai delegati delle segreterie regionali a dimostrazione dell’attenzione massima garantita sulla vertenza –. La definizione delle attività è più complessa, perché quest’anno con decreto, sono state erogate somme inferiori rispetto all’anno scorso, ma sono aumentate le strutture che devono essere contrattualizzate con le stesse risorse e quindi c’è da ridefinire le prestazioni da acquistare: ma il Sant’Anna è inserita a pieno titolo per quanto riguarda i contratti 2021. Quindi, non c’è alcuna ostilità nei confronti della struttura anche perché siamo tutti convinti che lavoratori e utenza non possono essere penalizzati né sacrificati».

«Abbiamo registrato – hanno concluso – una chiara volontà di individuare delle soluzioni che non penalizzino il Sant’Anna, attraverso un tavolo permanente di confronto rispetto al quale l’Asp di Catanzaro si è detta disponibile a partecipare. L’auspicio, però, è che la situazione si sblocchi nel minor tempo possibile perché siamo ormai a maggio, e sebbene ridotto, il budget a disposizione tornerebbe utile alla clinica per ripartire con le attività». (rcz)

Parentela (M5S) chiede l’intervento del Viminale per il Sant’Anna Hospital

Il deputato del Movimento 5 StellePaolo Parentela, ha chiesto, insieme ai parlamentari del Movimento e alla sottosegretaria per il Sud, Dalila Nesci, l’intervento del Viminale per «risolvere il conflitto tra l’Asp di Catanzaro e la clinica Sant’Anna Hospital».

La richiesta arriva a seguito dell’incontro con il commissario ad acta, Guido Longo.

«Il Sant’Anna Hospital – ha spiegato l’esponente M5S – è inserito nella rete dell’assistenza e possiede i requisiti di legge per proseguire l’attività cardiochirurgica, come confermato dal commissario Longo. L’attuale braccio di ferro tra l’Asp di Catanzaro e la stessa clinica non può pertanto continuare, perché, soprattutto con la pandemia in atto, crea un evidente problema rispetto alla tutela obbligatoria del diritto alla salute».

«Più di tutti, il Movimento 5 Stelle – ha ricordato il parlamentare – si è sempre battuto in proposito, perciò non ci tireremo indietro proprio adesso, peraltro consapevoli della necessità di cambiare la legge, in modo che le aziende sanitarie commissariate per infiltrazioni mafiose siano gestite da esperti di sanità, visto che i funzionari prefettizi hanno un altro, specifico bagaglio professionale».

«Si tratta, in particolare, di affidare la gestione di questi enti commissariati a tecnici della sanità, anche in considerazione delle carenze di personale che si registrano nell’Asp di Catanzaro, per cui – ha concluso Parentela – urge una migliore definizione del relativo fabbisogno, così da consentire una più adeguata copertura dei posti vacanti per via dei pensionamenti». (rp)

Saccomanno (Lega): Incomprensibili le condotte assunte per questione del Sant’Anna Hospital di Catanzaro

Il commissario regionale della LegaGiacomo Saccomanno, ha dichiarato che sono «incomprensibili ed al limite del lecito, le condotte assunte in relazione alla questione del Sant’Anna Hospital per le quali sono stati interessati, con una messa in mora, il ministro della Salute e degli Interni, Roberto SperanzaLuciana Lamorgese, e il Presidente del Consiglio Mario Draghi».

«Appare inverosimile – ha aggiunto – che una struttura di eccellenza, unica in Calabria, che ha salvato migliaia di vite, in un sistema sanitario disastrato, possa essere abbattuta proprio dalle istituzioni, che dovrebbero tutelare la salute dei cittadini. In dieci anni, tale struttura ha eseguito 7.645 interventi cardiologici, 5.700 interventi di chirurgia vascolare e 22.455 procedure di emodinamica interventistica. Numeri pesanti, che comprovano quanto sia importante e fondamentale per la salute dei calabresi».

«La Lega, riunita d’urgenza la segreteria regionale – ha informato Saccomanno – ha deciso di sostenere la battaglia a favore del Sant’Anna Hospital fino in fondo. Se ci sono, come sembra, comportamenti dei singoli poco chiari bisogna andare avanti e perseguire eventuali inadempienze o inadeguatezze e non lasciare nulla di intentato. Ognuno si deve assumere le proprie responsabilità non potendo la Calabra perdere una struttura di eccellenza».

«La Lega – ha concluso – controllerà ogni atto e passo e se necessario procederà a denunciare le condotte ritenute non conformi agli interessi dei calabresi. Si spera, comunque, che le Autorità interessate intervengano celermente ed evitino che si prosegua nella disgregazione e nel fallimento ulteriore della sanità». (rcz)

Saccomanno (Lega): Si intervenga per il Sant’Anna Hospital di Catanzaro

Il coordinatore regionale della LegaGiacomo Saccomanno, in una lettera indirizzata al presidente f.f. Nino Spirlì, al commissario ad acta Guido Longo, alla commissione straordinaria dell’Asp di Catanzaro, ai ministri della Salute e dell’Interno, Roberto SperanzaLuciana Lamorgese e al presidente Mario Draghi, ha sollecitato «un immediato intervento secondo le rispettive competenze» per il Sant’Anna Hospital di Catanzaro.

«La situazione del sistema sanità – ha detto – è sotto gli occhi di tutti e non merita commento alcuno per il degrado in cui versa per evidenti errori e incapacità gestionali, incompetenza ed inadeguatezza di chi avrebbe dovuto assumere i relativi provvedimenti. Oltre 11 anni di inutile commissariamento hanno non solo peggiorato le condizioni della sanità, ma hanno aumentato il deficit che dovrebbe essere sopportato dai calabresi, che non hanno mai avuto un servizio adeguato».

«Precisato quanto sopra – ha aggiunto – non può non sottoporsi la gravissima questione della struttura di eccellenza del Sant’Anna Hospital, che rischia di chiudere per le sempre incapacità, inadeguatezza e arroganza di chi dovrebbe pensare al bene collettivo e non, certamente, a qualcosa di diverso. La vicenda è nota a tutti, ma qui di seguito verrà illustrata brevemente. Si vuole solo puntualizzare che la Commissione Straordinaria dell’Asp di Catanzaro non solo non ha proceduto alla sottoscrizione del contratto 2020, ma si sta rifiutando di procedere per l’anno 2021, pur essendo la struttura regolarmente accreditata e, quindi, in possesso di tutti i requisiti di legge». 

«Ritiene, la Commissione Straordinaria – ha proseguito – che non può procedere alla firma del contratto 2020 in quanto pende un procedimento penale. A parte la differenza tra il penale e l’amministrativo, non può non evidenziarsi che questa avrebbe potuto solo chiedere delle garanzie per eventuali rimborsi che il Sant’Anna avrebbe dovuto eseguire in caso di riconoscimento della responsabilità della struttura e non, certamente, dei singoli, che ne rispondono personalmente.  Ma, quel che è più grave ed appare quasi una ritorsione, se non un possibile abuso, è l’inottemperanza alla sottoscrizione del contratto 2021! Ma, non è finita qui: in Calabria non esiste una struttura sanitaria all’avanguardia come il Sant’Anna Hospital che ha salvato migliaia di vite umane. Quindi, un tal rifiuto vuol dire danneggiare pesantemente il popolo calabrese e rischiare di condannare a morte le persone che hanno bisogno di interventi difficili. Una gravissima responsabilità che potrebbe anche ricadere su chi non interviene per evitare tale ulteriore disastro».

«In relazione a quanto sopra brevemente illustrato, con la presente – ha concluso – da una parte sollecito un immediato intervento secondo le rispettive competenze e dall’altro non posso che segnalare l’urgenza e il pericolo di gravissime ed irrimediabili conseguenze. Mi auguro che ciò non accadi e che ognuno faccia il proprio dovere sino in fondo senza se e senza ma, nell’esclusivo interesse dei calabresi e nel rispetto delle regole e della legge». (rrm)

Sapia (Alternativa c’è) chiede sostituzione dei commissari dell’Asp di Catanzaro

Il deputato di Alternativa c’èFrancesco Sapia, ha reso noto che chiederà al ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese, di valutare la sostituzione dei commissari dell’Asp di Catanzaro.

«Come avevo previsto – ha dichiarato – all’Asp di Catanzaro il Sant’Anna Hospital ha chiesto i danni per la gestione della procedura di accreditamento dell’Utic di questa struttura sanitaria. Ora la palla passa al giudice, con il rischio che l’Asp di Catanzaro, già in pesanti difficoltà, debba dare un bel po’ di soldi alla clinica».

«Credo che questa situazione potesse essere evitata – ha aggiunto –. Perciò chiederò conto al ministro dell’Interno, da cui dipende la terna commissariale. A mio parere l’errore di fondo è stato quello di legare il “destino” del Sant’Anna agli sviluppi dell’inchiesta giudiziaria “Cuore Matto”, secondo un’impostazione che ritengo profondamente sbagliata. Per fortuna il commissario Guido Longo ha posto rimedio, decretando con decisionismo l’accreditamento dell’Utic della clinica catanzarese». (rp)

I prof. Mastroroberto e Fratto: Perplessi alle parole del direttore del Sant’Anna Hospital

Il prof. Pasquale Mastroroberto, direttore Uoc e Scuola di Specializzazione della Aou “Mater Domini” di Catanzaro e il dott. Pasquale Fratto, direttore Uoc Cardiochirurgia del Grande Ospedale Metropolitano di Reggio Calabria, hanno scritto una lettera al commissario ad Acta Guido Longo e al dirigente generale del Dipartimento Tutela della Salute, Francesco Bevere, in merito alle dichiarazioni rilasciate dal direttore sanitario del Sant’Anna Hospital di Catanzaro.

«In relazione a tutte le informazioni che sono state fornite negli ultimi tempi, soprattutto a mezzo stampa, relativamente alle prestazioni cardiochirurgiche della nostra Regione, ci corre obbligo di chiarire alcuni elementi» si legge nella lettera, in cui i due sanitari hanno espresso perplessità e stupore per le parole del direttore sanitario del Sant’Anna Hospital, «che ha affermato che per soddisfare la richiesta di interventi di Cardiochirurgia e Chirurgia Vascolare ha “dovuto autorizzare e dare nulla-osta ai cardiochirurghi e ai chirurghi vascolari per portare i pazienti in altre strutture fuori Regione perché erano in condizioni di estrema urgenza…”».

«Riteniamo – hanno detto – che tali dichiarazioni siano estremamente gravi per la regione Calabria tutta, e lesive delle professionalità di chi, invece, si adopera per un ottimale funzionamento del sistema sanitario regionale. L’elemento primario del nostro lavoro quotidiano è quello di frenare la cosiddetta “migrazione sanitaria” contro l’esercito di professionisti che effettuano visite ambulatoriali in Calabria per “reclutare” pazienti e indurli a rivolgersi quasi sempre presso strutture private extraregionali. Un macigno per le casse della Regione e un’ingiustizia per le tante famiglie che devono emigrare per trovare risposte alle loro patologie. Combattere la migrazione sanitaria non significa utilizzare facili slogan e poi agire esattamente al contrario ed è necessaria un’azione forte da parte sia di chi governa la sanità regionale che di tutte le forze politiche a tutela sia della professionalità degli operatori sanitari sia di pazienti e familiari che rappresentano l’anello debole di questa catena».

«È assolutamente legittimo – hanno spiegato – che un paziente possa scegliere da chi e dove farsi curare ma diventa ingiustificabile quando questa decisione viene influenzata ed è frutto di una non corretta conoscenza della realtà sanitaria regionale soprattutto quando si tratta di patologie che necessitano di interventi di alta specialità come nel caso della cardiochirurgia. Non si vuole entrare nel merito circa le vicende del Sant’Anna Hospital, anche se auspichiamo una soluzione positiva. Siamo, piuttosto, fermamente convinti che il rapporto pubblico-privato debba essere finalmente regolamentato, e che le dotazioni in termini di posti-letto accreditati sia per la degenza ordinaria che per la terapia intensiva post-chirurgica debbano essere equilibrate. Un solo esempio? Dal Dca n.64 del 5.7.2016: Cardiochirurgia Aou “Mater Domini” 14 posti letto di degenza ordinaria e 4 p.l. di terapia intensiva, Sant’Anna Hospital 20 p.l. di degenza ordinaria e 10 p.l. di terapia intensiva».

«L’impegno delle due strutture cardiochirurgiche pubbliche da noi dirette –hanno concluso Mastroroberto e Fratto – è testimoniato dai dati di eccellenza certificati dall’Agenzia Nazionale per i Servizi Sanitari Regionali. Il Sistema Sanitario Calabrese è in grado di far fronte al trattamento delle patologie cardiovascolari sia in urgenza-emergenza che in elezione e, nel contempo, siamo certi che solo attraverso una seria regolamentazione si possa giungere finalmente ad un reale e significativo decremento della mobilità sanitaria passiva che genera in questa Regione un saldo negativo pari a – 287,4 milioni (fonte: Osservatorio della Fondazione Gimbe) e di questi un’alta percentuale riguarda pazienti con patologie cardiovascolari». (rcz)