Innocenza Giannuzzi, presidente di Confartigianato Turismo Catanzaro, ha commentato l’intervento di Saverio Cotticelli, ospite al programma di La7 Non è l’Arena condotto da Massimo Giletti, dichiarando che «un’altra terribile pagina della storia della nostra regionale è stata scritta ieri sera».
«Dopo la clamorosa intervista – ha aggiunto – che è stata seguita dalle immediate dimissioni del generale Saverio Cotticelli dall’incarico di commissario ad acta della Sanità calabrese, quest’ultimo ha deciso di raccontare la sua verità durante un’ospitata che definire “imbarazzante” è dire poco. L’ex generale dell’Arma si è presentato in studio con un copione mal scritto, che ha solo creato ulteriore sgomento e profonda rabbia nel nostro popolo».
«Ancora una volta – ha proseguito la presidente Giannuzzi – la Calabria terra di nessuno, terra di improvvisazione, di incapacità e di approssimazione. È stato tanto criticato il video di Gabriele Muccino per le bretelle e la coppola, ma ci rediamo conto di che messaggio è passato ieri sera? Di che terribile disegno della Calabria è stato tracciato in diretta nazionale? La Calabria terra di ‘ndrangheta, in cui sopravvivi solo se ti chiudi in clausura, una Calabria di cui aver paura. Ma ci rendiamo conto di che danno all’immagine è stato arrecato alla nostra regione?»
«La Calabria è esattamente uguale a tutte le altre regioni e, sì – ha detto ancora la presidente di Confartigianato Turismo Catanzaro – anche qui abbiamo il malaffare, così come esiste nel resto del mondo. Ma è troppo facile usare la parola “mafia” per non ammettere le proprie negligenze, per lavarsi la coscienza e tentare di camuffare ciò che doveva essere fatto e invece è stato omesso. Abbiamo idea di che danno sia stato arrecato al nostro turismo, alle nostre imprese, alla nostra società e ai nostri giovani con quelle parole? L’ennesimo, del resto, che accompagna la beffa di chi continua a ridicolizzarci. Chi dobbiamo ringraziare? La lista è lunga e nessuno è esonerato! Ieri sera si è parlato di numeri, di costi ridotti, sì, ma sulle spalle di servizi sanitari portati al minimo. Perché tanto l’importante era conseguire i risultati, non garantire il diritto alla salute sancito peraltro dalla costituzione».
«Siamo “zona rossa” – ha aggiunto – per l’incapacità di attuare un piano anti-Covid! Stiamo pagando le responsabilità di un sistema che si incarta su se stesso, non chiaro e incapace di connettersi tra i vari livelli amministrativi. Paghiamo ora e pagheremo ancora in futuro, viste le premesse. Ma la Calabria non è quella descritta ieri da Cotticelli, la Calabria è ben altro e ha bisogno di ben altro!».
«Ora basta – ha concluso Giannuzzi – essere considerati marginalmente e solo perché apparteniamo alla stessa cartina geografica del nostro Paese. Abbiamo urgente bisogno di interventi adesso, abbiamo bisogno di rialzarci, di responsabilità, efficienza, efficacia delle azioni, verità e trasparenza. Abbiamo bisogno di qualcuno che si batta con passione e con abnegazione per salvare la nostra terra!». (rrm)