REGGIO – L’incontro “Leonardo Da Vinci Architetto”

Questo pomeriggio, a Reggio, alle 18.00, presso lo Spazio Open, l’incontro Leonardo Da Vinci Architetto.

L’evento è il terzo appuntamento della serie di incontri organizzati dall’Associazione Culturale Anassilaos in collaborazione con lo Spazio Open in occasione del V Centenario della morte di Leonardo Da Vinci.

Introduce Stefano Iorfida, presidente Anassilaos. La conversazione è a cura dell’arch. Salvatore Scaramozzino, responsabile architettura Associazione Anassilaos.

Tema della conversazione, un aspetto dell’attività del maestro fiorentino non molto conosciuto ai più, eppur significativo per comprendere la complessità dell’opera del Vinciano. Al punto 10 della lettera inviata a Ludovico il Moro, una sorta di curriculum dell’epoca, nella quale Leonardo indicava al Duca di Milano le sue capacità, il maestro fiorentino scriveva “In tempo di pace credo satisfare benissimo ad paragon di omni altro in architectura, in compositione di aedificii et publici et privati, et in conducer aqua da uno loco ad uno altro”.

Nei punti precedenti, dall’ 1 al nove, peraltro, il Da Vinci magnificava le sua attitudini quale ingegnere bellico e noi sappiamo quanto importante fosse questo aspetto in un mondo caratterizzato da continui conflitti tra gli Stati. Tali sue capacità incontrarono l’attenzione di Cesare Borgia, figlio di Papa Alessandro VI, la cui figura, oggi parte della leggenda nera che avviluppa i Borgia, al tempo era considerato un brillante condottiero al quale guardava con attenzione e stima lo stesso Machiavelli. Il Borgia dunque nel 1502 prese al suo servizio Leonardo al quale rilasciò un lasciapassare che merita di essere ricordato: al “Prestantissimo et Dilectissimo Familiare Architecto et Ingengero Generale Leonardo Vinci… el quale de nostra Commissione ha da considerare li Lochi et Fortezze de li Stati nostri, ad ciò che secundo la loro exigentia et suo iudicio possiamo provvederli”.

Nelle botteghe artistiche del Quattrocento ed anche in quella del Verrocchio dove Leonardo entro giovanissimo, i giovani allievi imparavano di tutto (pittura, scultura, oreficeria, architettura) e quelle conoscenze e tecniche mettevano successivamente a profitto dei doversi committenti. Di Leonardo, come sappiamo, non rimane alcuna opera di scultura e architettura. Restano soltanto dei disegni, frutto della sua incessante ricerca, e certamente le tracce, non sempre riconoscibili, della sua attività di architetto militare che l’arch. Scaramozzino illustrerà. (rrc)

REGGIO – L’incontro “I misteri e i simboli nella pittura di Leonardo”

Questo pomeriggio, a Reggio, alle 18.00, presso lo Spazio Open, la conversazione su I misteri e i simboli nella pittura di Leonardo a cura di Elvira Leuzzi Calveri.

L’evento è stato organizzato dall’Associazione Culturale Anassilaos in collaborazione con lo Spazio Open, ed è il secondo incontro della serie di appuntamenti organizzati in occasione del V Centenario della morte di Leonardo Da Vinci.

Introduce Stefano Iorfida, presidente Associazione Anassilaos. (rrc)

 

REGGIO – L’incontro “Non omnis moriar”

Questo pomeriggio, a Reggio, alle 18.00, presso lo Spazio Open, l’incontro Non omnis moriar” Riflessioni sulla morte e l’immortalità nella cultura, nella letteratura e nella filosofia d’Oriente e d’Occidente.

L’evento è stato organizzato dall’Associazione Culturale Anassilaos in collaborazione con lo Spazio Open.

Intervengono Antonino RomeoMaria Roselli, con la partecipazione degli Amici presenti invitati ad offrire ulteriori spunti di riflessione.

Punto di partenza il celebre verso del poeta latino Orazio che significa “non morirò del tutto o interamente “, con riferimento alla sua opera poetica che sarebbe sopravvissuta alla sua morte. Lo stesso Orazio, in un altro celebre verso, aveva del resto scritto “Exegi monumentum aere perennius (Ho eretto un monumento più duraturo del bronzo)” sempre con riferimento alla sua poesia che avrebbe sfidato il tempo e dato al poeta l’immortalità.

Un mito questo della “poesia eternatrice” che giunge fino al Foscolo dei Sepolcri. Il tema della morte e dell’immortalità, o meglio del desiderio dell’immortalità, ha attraversato la storia dell’umanità ed è stato interpretato in maniera diversa attraverso il tempo nelle religioni, nella filosofia, nell’arte, nella letteratura. Al fondo di questa riflessione la paura della morte e il desiderio tutto umano di sopravvivere in qualche modo alla morte fisica. Un bisogno che le religioni come i culti misterici – pensiamo all’Orfismo – si sono sempre sforzati di interpretare nel tentativo di offrire all’umanità risposte consolatorie. (rrc)

REGGIO – La conversazione “Mezzogiorno senza certezze”

Questo pomeriggio, a Reggio, alle 17.30, presso lo Spazio Open, il prof. Fortunato Aloi converserà sul suo libro Mezzogiorno senza certezze. Aspetti attuali di un’antica irrisolta “questione”.

L’evento è stato organizzato dall’Associazione Culturale Anassilaos in collaborazione con lo Spazio Open.

Introduce Stefano Iorfida, presidente Associazione Culturale Anassilaos.

Il libro, infine, è edito da Pellegrini Editore. (rrc)

REGGIO – Doppio evento allo Spazio Open

Oggi, a Reggio, alle 18.00, lo Spazio Open ospiterà ben due eventi: il primo, la presentazione del romanzo di Saverio Orlando, dal titolo 267, Elizabeth Street Nuova York, e il secondo la mostra fotografica Piovuti dal mare di Fabio Orlando.

L’evento è stato organizzato da Città del Sole Edizioni in collaborazione con lo Spazio Open.

Dialogano con l’autore Franco Arcidiaco, editore e giornalista, Enzo Infantino, attivista Recosol, Fabio Orlando, fotografo ed ideatore del progetto Piovuti dal mare, e il prof. Giuseppe Tripodi, storico e scrittore.

Il libro, edito da Città del Sole Edizioni, è un romanzo di formazione che pian piano si tramuta in romanzo familiare caratterizzato dall’aspro contrasto generazionale tra un padre ed un figlio, le storie e la Storia si intrecciano in maniera fitta ed indissolubile per formare una tela che- dal suo cuore, Melito – si espande ed estende fino ad Elizabeth Street a Nuova York ma anche a Napoli, a Reggio, a Firenze ed alle alture del Nord Est e poi ancora in Pennsylvania e in molti altri luoghi, tante quante le storie vissute dal vulcanico Sammy e dal suo irrequieto figlio Bobby. Così diversi tra loro i due personaggi, eppure così simili nella loro capacità di risolvere le difficoltà e nell’avviare iniziative nuove e brillanti. Così intima e vivace come un episodio raccontato davanti al braciere, la narrazione riecheggia la storia di molte famiglie del Sud rievocandone colori e profumi, lacrime e sorrisi. (rrc)

REGGIO – Allo Spazio Open l’incontro su Margaret Thatcher

Oggi a Reggio, alle 17.30, presso lo Spazio Open, l’incontro su Margaret Thatcher

L’evento, che rientra nel ciclo Donne nella storia, è stato organizzato in occasione della Giornata Internazionale della Donna 2019 dall’Associazione Culturale Anassilaos e dallo Spazio Open.

Interviene Rosella Crinò, responsabile Sezione Donna “Emanuela Loi” dell’Associazione Anassilaos.

Deputato conservatore dal 1959 poi ministro dell’Educazione (1970-74) e infine leader del Partito Conservatore nel 1975, Margaret Thatcher divenne Primo Ministro a seguito della vittoria conseguita nelle elezioni del 1979. All’economia inglese impose una politica liberista, che non a caso prese il nome di thatcherismo, basata sul controllo della spesa pubblica e privatizzazioni su larga scala che, pur favorendo una generale ripresa dell’economia nazionale, causò un forte aumento della disoccupazione e quasi cancellò quel modello di stato sociale che fino ad allora aveva distinto la Gran Bretagna creando notevoli tensioni e disagi sociali. Chiamata anche Lady di Ferro (Iron Lady) sul piano internazionale, professò una grande fermezza di cui diede prova nel conflitto che contrappose il Regno Unito all’Argentina nella Guerra delle Falkland. Il successo conseguito le offrì un grande consenso in Patria ma il riemergere di nuove difficoltà economiche, unito a forti dissensi all’interno del suo partito, la portò alle dimissioni nel 1990. Negli ultimi anni della sua vita la Thatcher fu affetta dall’ Alzheimer ed è particolarmente toccante – secondo anche il racconto della figlia – che ella dimenticasse ormai episodi anche recenti di quella storia di cui era stata protagonista e partecipe. (rrc)

 

REGGIO – “L’antica Sant’Agata di Reggio e la Chiesa di San Nicola” di Valeria Varà

Questo pomeriggio, a Reggio, alle 18.00, presso lo Spazio Open, la presentazione del libro L’antica Sant’Agata di Reggio e la Chiesa di San Nicola  Una storia ricostruita di Valeria Varà.

Conversano con l’autrice la prof.ssa Francesca Martorano, del Dipartimento di Patrimonio, Architettura e Urbanistica dell’Università Mediterranea, e l’avv. Francesco Zuccarello Cimino, Console del TCI per la città di Reggio Calabria.

Il libro, edito da Città del Sole Edizioni, rappresenta ad oggi un importante e prezioso tassello che contribuisce ad arricchire la storia della Vallata del Sant’Agata il cui territorio è oggi inglobato per la maggior parte nella città di Reggio Calabria. Frutto di inedite ricerche storiche ed archivistiche, attraverso l’utilizzo di immagini, disegni e ricostruzioni tridimensionali consente una immediata e chiara divulgazione dei contenuti.
Si suddivide in due parti, una prima, generale e descrittiva dell’antica città di Sant’Agata, accompagnata da foto e spiegazioni minuziose, quasi una guida turistica, un racconto di quel che è stato un tempo e che oggi resta ed è ancora visitabile sulla rupe di “Suso”.
Una seconda, interamente dedicata alla chiesa protopapale di San Nicola, con lo studio degli imponenti ruderi per lo stato di fatto e le ricostruzioni virtuali delle fasi principali ed infine un approfondimento sul pregevole portale rinascimentale che oggi si trova posto in opera nella chiesa parrocchiale di San Giovanni a San Salvatore.
Un lavoro scrupoloso di ricerca ed indagine, avvenuto attraverso il ritrovamento, l’attenta lettura e l’interpretazione di preziosi ed inediti documenti d’archivio, pubblicati per la prima volta nella ricostruzione della storia della chiesa e della città. (rrc)

REGGIO – Si parla de “L’Infinito” di Leopardi

Oggi a Reggio, alle 17.30, presso lo Spazio Open, la conversazione  che ha come tema L’Infinito di Giacomo Leopardi.

L’evento è stato organizzato dall’Associazione Culturale Anassilaos in collaborazione con lo Spazio Open. Relaziona la prof.ssa Francesca Neri, introduce la prof.ssa Pina De Felice.

Si tratta di una delle più celebri liriche della poesia italiana che nel tempo ha attirato l’interesse dei critici ma, anche e soprattutto, dei lettori e di numerosi attori – di cui Giacomo Marcianò farà una sintesi – che si sono cimentati nella declamazione della poesia, la cui elaborazione risale forse al 1818 ma la cui stesura definitiva è del 1819. Nel 1825 l’Infinito, insieme a La sera del dì di festa; Alla luna; Il sogno; Lo spavento notturno. (rrc)

 

REGGIO – Il 90° anniversario dei Patti Lateranensi

Oggi a Reggio, alle 17.30, presso lo Spazio Open, l’incontro dedicato ai Patti Lateranensi, di cui ricorre il 90esimo anniversario.

L’evento è stato organizzato dall’Associazione Culturale Anassilaos, e prevede le relazioni a cura di Antonino Romeo, vicepresidente di Anassilaos Giovani.

I Patti, come è noto, si articolano in tre diversi documenti: un trattato, un concordato, una convenzione finanziaria. Nel Trattato, lo Stato Italiano e il Vaticano si riconoscono come stati sovrani (Art. 26 del Trattato “La Santa Sede… dichiara definitivamente ed irrevocabilmente composta e quindi eliminata la “questione romana”, e riconosce il Regno d’Italia sotto la dinastia di Casa Savoia con Roma capitale dello Stato italiano”). (rrc)

REGGIO – “Il posto del vento” di Mario Alberti

Oggi a Reggio, alle 19.00, presso lo Spazio Open, la presentazione del libro Il posto del vento di Mario Aliberti.

Il libro è edito da Città del Sole Edizioni.

Sinossi

Nel posto del vento storie di donne si rincorrono leggère, animate da forti passioni e lancinanti emozioni. Sono storie semplici, rubate a molti, scrive l’Autore, una parola raccolta per caso è diventata un rigo, dentro un incontro continuo tra visioni e relazioni. Sono storie che non ti aspetti, talvolta spiazzanti per intensità e contrasti, nella delicatezza infinita di uno sguardo narrativo attento e accurato. Nel vento, che scompiglia le cose e le persone, Maria, Ornella, Rosa, Carmela, Kubra e tutte le altre resistono ai continui strattona menti della tormenta, in bilico su un invisibile filo di acciaio che solo le donne sanno tendere e attraversare. Equilibriste estreme, spietate nell’analisi della propria vita e dei propri sentimenti, le protagoniste raccontano, ognuna, le difficoltà, il malamore, la solitudine, la violenza, il rimpianto; raccontano del desiderio di amare ed essere amati, raccontano di sogni, grandi dolori, illusioni. Ma non c’è rammarico tra le righe delle loro storie: il vento che tutto scompiglia, in qualche modo rimette a posto le singole voci, riporta voci lontane, avvicina le distanze e veste le loro parole di speranza e meravigliosa bellezza. (rrc)