A Catanzaro e Squillace la Santa Messa presieduta da mons. Maniago

L’Arcivescovo Claudio Maniago ha presieduto, al cimitero di Catanzaro e di Squillace, la Santa Messa in occasione della Giornata dei Defunti.

Una giornata, ha spiegato mons. Maniago, che «è un’occasione per riflettere sul senso della vita e della morte, per rinnovare i legami con i propri cari e per ringraziare per il dono della vita: “Ognuno di noi ha avuto nella propria esperienza di vita – ha detto l’Arcivescovo – un momento in cui si è dovuta confrontare con la morte di una persona cara o un lutto comunitario. E abbiamo sentito forte il bisogno di una consolazione e di una presenza, di una parola».

«Tutti noi abbiamo dei familiari, degli amici defunti da ricordare – ha proseguito – ma abbiamo anche il dovere di ricordare tante persone che muoiono nell’anonimato. Ecco, non possiamo permettere che si dimentichino i defunti: fa parte del nostro essere persone, fa parte di noi non dimenticare e ricordare i defunti. La nostra società purtroppo prova ad allontanare questa memoria: noi non possiamo farci sorprendere e schiacciare da queste idee che rischiano di fare della nostra vita un popolo di disperati».

«Essersi ritrovati insieme nel principale cimitero della nostra città – ha detto l’Arcivescovo – rappresenta un momento importante perché ci avvicina a chi non sentiamo più vicino a noi, in un luogo santo in cui si custodisce la memoria di tante persone che ci hanno preceduto e che non dobbiamo dimenticare».

«La nostra fede ci dice che dobbiamo credere – ha sottolineato con forza monsignor Maniago – in Gesù Cristo morto e risorto per noi che ci ha detto quanto sia preziosa e importante la nostra vita che non vedrà una fine con la morte. La morte è un passaggio, la vita non è tolta: qui al cimitero siamo chiamati a ricordarlo a noi stessi e a tutta la comunità. I nostri cari sono vivi e presenti e noi oggi siamo qui per proclamare una fede che va oltre. In un luogo come questo siamo chiamati a credere nella vita come un dono dobbiamo però imparare a custodire, a vivere e a realizzare. Portiamo nel nostro cuore le persone che ci hanno preceduto, anche con la sofferenza, ma credendo che quello che facevano aveva un senso da consegnare alle generazioni future».

«Vogliamo prenderci l’impegno a credere e a curare la nostra vita personale – ha concluso l’Arcivescovo – ma anche la vita comune e la nostra vita comunitaria. È questo il senso del nostro impegno e del nostro sacrificio di tutti i giorni, da lasciare a chi verrà dopo di noi. In questo giorno, da una parte il nostro cuore non può che essere toccato dalla nostalgia e dalla malinconia dell’assenza fisica di persone a noi care che lasciano un vuoto nella nostra esistenza. Ma non può essere solo questo il sentimento di questo giorno: dobbiamo credere nella vita che il Signore Gesù Cristo morto e risorto per noi ci dona».

«Questo sarà consolazione per noi – ha concluso – e sarà dolce vivere questa giornata in un ricordo che non sarà angoscioso, ma che diventa dolce perché ci avvicina a persone a noi care».

 

La “calabresità”, una risorsa da valorizzare

Non è molto frequente, specie in estate, avere molta gente alla presentazione di libri. Ma a Squillace sono arrivati in tanti, giovedì 6 settembre, per partecipare alla presentazione del libro scritto da Santo Strati dal titolo Calabria, Italia, tenuta all’interno del Castello normanno.

L’iniziativa è stata promossa dall’Associazione squillacese Progetto Impegno Sociale (Priso) la quale ha costruito un confronto a più voci con l’autore grazie alla di Filippo Mancuso, presidente del consiglio regionale della Calabria e di Salvatore Mongiardo, filosofo e fondatore della Nuova Scuola Pitagorica in Crotone.  

Dopo i saluti del sindaco di Squillace, Enzo Zofrea il quale si è soffermato sull’urgenza di trattenere i giovani nel nostro territorio, ha preso la parola il moderatore Franco Caccia, sociologo e direttore della Priso, il quale ha sottolineato il valore etico del libro, scritto dal direttore Strati, a cui va il merito di aver realizzato una narrazione positiva della Calabria, senza tuttavia fare sconti su ritardi e responsabilità che pure pesano sul ritardato sviluppo della nostra regione. 

Nel suo intervento Salvatore Mongiardo ha inteso sottolineare il ruolo della comunicazione autentica della Calabria, un territorio oggetto nei secoli di invasioni, dominazioni ed aggressioni di oltre 20 popoli diversi. Nonostante questo passato, i calabresi non hanno mai fatto guerra a nessuno e proprio in sintonia con queste caratteristiche, dalla Calabria è partito da alcuni anni un movimento, di cui lo stesso Mongiardo è attivo promotore, che si propone la distruzione delle armi. Segno concreto di come da questo territorio possono ancora nascere proposte all’avanguardia per il bene dell’umanità. Il presidente Filippo Mancuso ha condiviso la scelta operata dall’autore del libro di dare voce e visibilità a storie, tradizioni e personaggi della Calabria positiva.  Lo stesso consiglio regionale si è fatto di recente promotore della pubblicazione di alcune importanti libri, presentati anche al salone del libro di Torino.

In particolare con il libro Terzo regno la regione ha inteso rendere note le opere dei giganti: Pitagora, Cassiodoro, Gioacchino da Fiore, Telesio e Campanella. Analoga pubblicazione è stata dedicata ai principali scrittori calabresi: Corrado Alvaro, Saverio Strati, Saverio Montalto, Francesco Perri e Mario La Cava. «Condividiamo quindi – ha precisato Mancuso – l’impegno del direttore Santo Strati, di agire sulla comunicazione delle cose e dei personaggi positivi della Calabria».

Nel suo intervento il direttore Santo Strati ha voluto sottolineare le tante potenzialità di sviluppo possibile disponibili in Calabria ma che non vengono sfruttate per diversi motivi fra cui la scarsa visione dei politici calabresi, la farraginosità della burocrazia a cui va aggiunta l’ostilità diffusa fra i calabresi per invidia e gelosia.     Nonostante queste diverse criticità, Strati si è dichiarato ottimista ed ha indicato anche una via da percorrere: valorizzare l’apporto dei calabresi che vivono fuori e che, nella maggior parte dei casi, hanno raggiunto posizioni di eccellenza in diversi campi.

Il legame di queste persone, ha puntualizzato Strati è indissolubile perché come recita un detto popolare «è facile togliere un calabrese alla Calabria, impossibile togliere la Calabria ad un calabrese». E poi seguito un ricco ed articolato dibattito con proposte di grande interesse e prospettiva. A conclusione dell’evento il presidente dell’associazione Pr.I.So., sig. Domenico Talotta ha donato a Santo Strati una creazione artistica realizzata dall’orafo squillacese Luigi Mungo, raffigurante il castello di Squillace, con la seguente motivazione: «a Santo Strati, al suo costante, competente ed appassionato impegno per la promozione della Calabria nel mondo». (fc)

Grande Festa al Castello di Squillace tra vini e sapori di Calabria

di FRANCO CACCIAUna serata dall’atmosfera magica ed inedita. E’ quanto è stato possibile vivere nei giorni scorsi all’interno del Castello di Squillace in occasione della terza edizione di CasteldiVino, promossa dai Giardini di Hera, ente gestore del Castello, dall’Associazione Progetto Impegno Sociale e dalla Fondazione italiana sommelier – Calabria.

Con il supporto dell’Amministrazione comunale di Squillace, la manifestazione ha riproposto i caratteri distintivi di un evento creativo  di promozione turistica nato con lo scopo di offrire, in un unico luogo,  bellezze ed attrazioni varie. La maestosità del Castello normanno e delle sue attrattive, ha costituito la cornice ideale per la conoscenza e la promozione di vini di eccellenza provenienti dalle più prestigiose cantine vitivinicole della Calabria. Ad accompagnare i visitatori in un percorso integrato, verso la conoscenza e la degustazione di tali prelibatezze, ci hanno pensato gli esperti sommelier dell’apposita fondazione, sia attraverso un apprezzato seminario conoscitivo su caratteristiche visive, olfattive e gustative dei vini e mediante il supporto personalizzato alla degustazione delle diverse tipologie di vini doc, bianchi, rosati e rossi.

La selezionata gamma dei vini proposti, provenienti dalle cantine Dell’aerea di Soveria Simeri, Baroni Capoano e Librandi di Cirò Marina, a cui gli organizzatori hanno pubblicamente dato merito per la disponibilità dimostrata, ha deliziato con profumi colori e sapori tutti i sensi del pubblico presente. Il vino è stato accompagnato da un ricco piatto di formaggi, provenienti dal caseificio Dedoni, azienda sostenitrice, fin dalla prima edizione, dell’evento. 

Per l’occasione il Castello normanno di Squillace si è vestito a festa, donne in abiti medioevali, realizzati negli anni scorsi dall’associazione Priso, fiaccole e percorsi illuminati hanno indicato le aree attrezzate con comodi tavoli distribuiti nelle diverse aree panoramiche dove è stato possibile godere anche di una piacevole brezza rigenerante. All’interno del maniero sono state altresì allestite delle aree dedicate alla degustazione di prodotti locali, tra cui pane cotto a forno a legna, olio biologico.  Uno spazio è stato, altresì, riservato ad una apprezzata mostra di quadri realizzati dalla pittrice-sociologa Maria Luisa Bevivino di Tiriolo in cui è stato possibile ammirare diverse tipologie di tecniche artistiche e di creazioni dotate di importanti messaggi a sfondo sociale.

La serata è stata animata dall’artista Tiziana Bertuca. Casteldivino di Squillace si è ormai affermata come preziosa occasione di conoscenza e di scoperta di bellezze e sapori di Calabria attraverso cui esaltare l’unicità dei luoghi. Un appuntamento da potenziare in futuro per consentire a turisti e visitatori di vivere esperienze multidimensionali tra cultura, enogastronomia, arte e divertimento e per la città di Squillace di affermare la sua identità di luogo di storia opportunità e creatività. (fc)

Il ministero degli Esteri scommette sul progetto del Turismo delle Radici di Squillace

Il ministero degli Esteri investe nel progetto sul turismo delle radici di Squillace, e lo fa facendolo rientrare tra i Comuni beneficiari di un contributo pubblico per la promozione del turismo delle radici, vale a dire un’offerta turistica dedicata agli italiani all’estero e agli italo-discendenti desiderosi di riconnettersi con le proprie origini.

Il progetto, dal titolo Il bello delle origini, alla ricerca di memorie e di legami, si propone di realizzare una variegata tipologia di interventi. Si prevede infatti l’attivazione di uno spazio interattivo (sia fisico che digitale), all’interno del quale svolgere le attività necessarie ai lavori ed alle riunioni operative dei “Laboratori delle Radici” con cui promuovere la conoscenza delle tradizioni, della cultura, della storia e del dialetto delle comunità locali.

In particolare sono previste attività di raccolta foto d’epoca e di Storie di Vita degli Squillacesi emigrati all’Estero. Verrà curata la ricerca genealogica delle famiglie interessate a scoprire conoscenze sulle proprie origini, con il supporto di personale comunale dedicato. Saranno censite e contattate le attività aziendali in grado di offrire lavoro ai giovani italo-discendenti interessati, nei periodi di vacanza, a fare un’esperienza lavorativa nella propria terra di origine o di quella dei propri parenti. Si procederà alla creazione di un sitoweb dedicato il quale, in stretta collaborazione con l’ufficio tecnico comunale, conterrà una sezione dedicata ad informazioni utili per italo-discendenti interessati a possibili forme di investimento strategico o immobiliare sul territorio. Ciò sarà reso possibile grazie a un censimento, da parte del Comune, di tutti gli edifici e locazioni che risultano allo stato abbandonate o non in uso.

Molto ricca l’attività di ricerca. Con il supporto storico del Centro Studi Prima Italia costituito a Squillace con delibera di G.C. n.  26-2021, allo scopo di favorire la divulgazione delle radici storico-culturali della Calabria, si occuperanno di raccogliere informazioni relative alle feste storiche calabresi ed agli eventi distintivi di una terra così ricca di storia e tradizioni. Verrà costituito un comitato di accoglienza a cui parteciperanno anche le principali associazioni impegnate nel settore della promozione turistica e degli spettacoli. 

Nell’ambito del progetto è inoltre previsto il rafforzamento delle relazioni con le comunità di Squillacesi all’estero tra cui quelle in cui quella in opera il Sig. Giuseppe Mungo, Squillace emigrato in Francia negli ’50 con cui l’amm.ne comunale ha condiviso di recente il progetto “Cammino dell’emigrante” e con lo squillacese Pino Vallone, presidente della Comunità Acib (Associazione culturale italiana della “Broye – Zurigo Svizzera).

«L’opportunità offerta dal ministero degli esteri – ha precisato l’assessore alla programmazione e turismo, il sociologo Franco Caccia – ci permetterà di ampliare le nostre conoscenze e le nostre relazioni e soprattutto ci consentirà di arricchire la nostra comunità con le emozioni dei nostri emigrati e dei loro discendenti». 

Il comune di Squillace è, da anni, impegnato nel filone del recupero delle identità, a tale scopo è stata istituita la manifestazione Squillace-Day nelle cui quattro edizioni, finora realizzate, sono stati riportati alla luce e celebrati fatti, luoghi e persone del passato. Notevole è stata, inoltre, l’azione portata avanti dall’assessore alla programmazione e turismo, il sociologo Franco Caccia, per lo sviluppo di conoscenze ed il potenziamento delle relazioni organizzative. Rientrano in questa strategia il convegno tenuto durante la scorsa estate presso il Castello normanno dal titolo Turismo delle radici e delle emozioni per lo sviluppo partecipato del territorio, a cui hanno partecipato docenti universitari, prof. Tullio Romita-Unical, esperti della comunicazione, Santo Strati, direttore Calabria.Live, studiosi e ricercatori della storia di Squillace e dintorni, prof. Salvatore Mongiardo, direttore Centro Studi e ricerche della Prima Italia.

Da segnalare, anche, la partecipazione alla borsa sul turismo delle radici, tenuta a Matera nello scorso mese di novembre, in cui lo stesso assessore Franco Caccia ha confrontato le metodologie ed i risultati dei progetti turistici di Squillace in alcuni seminari dell’importante meeting internazionale.  (rcz)

La Casa di Comunità di Squillace sarà presto realtà: La consegna è per il 31 dicembre

Da pochi giorni hanno preso il via i lavori per la realizzazione della casa di Comunità di Squillace, la cui consegna è prevista per il 31 dicembre 2024.

Il finanziamento approvato dall’Asp di Catanzaro, per la realizzazione della Casa della comunità di Squillace, con delibera n. 988 del 11/08/2023, ammonta a € 2.272.472,15, L’impresa incaricata allo svolgimento dei lavori, la cui conclusione è stata fissata entro il 31 dicembre 2024, è il Consorzio Stabile Valore Assoluto con sede a Roma.  Le case della comunità rientrano nella nuova tipologia di servizi socio-sanitari territoriali, individuati dal Pnrr- Missione 6 Salute, come centrali dopo le criticità vissute dalle popolazioni mondiali durante il Covid.

La nuova ed importante struttura costituirà un vero punto di forza per la tutela della salute dei cittadini squillacesi e dei paesi del comprensorio. Nella nuova sede verranno infatti concentrati tutti i servizi erogati dal polo sanitario, finora ubicato in un’angusta sede sita in via Damiano Assanti, a cui si aggiungeranno altre tipologie di servizi quali gli studi dei medici di medicina generale dei pediatri, nonché tutti gli specialisti ambulatoriali ed i servizi di riabilitazione, oggi ubicati in una struttura fuori dal centro abitato. Nella casa di comunità troveranno, altresì, spazio anche i servizi sociali pubblici e le associazioni del territorio impegnate nel settore della salute, in modo da offrire ai cittadini, in un’unica struttura, tutto ciò di cui necessitano per la loro salute e per quella dei loro familiari.

«Quello del potenziamento dei servizi di cura della salute dei cittadini – ha precisato l’assessore alla programmazione e turismo, il sociologo Franco Caccia, impegnato a curare i rapporti inter-istituzionali inerenti la nascita di questa struttura polifunzionale – ha rappresentato un obiettivo perseguito con costanza e determinazione da parte dell’amministrazione comunale. Grazie alla disponibilità manifestata dal management dell’Asp d Catanzaro, in particolare del commissario straordinario generale Antonio Battistini e dal responsabile dell’ufficio tecnico, ing. Maurizio Benvenuto, Squillace sarà centro pilota del processo di riorganizzazione dei servizi territoriali e ciò avverrà utilizzando uno stabile pubblico, da decenni inutilizzato, collocato in una posizione particolarmente agevole per l’accesso dei cittadini, anche dei paesi limitrofi».

La struttura, al contrario di quella dove è attualmente ubicato il polo sanitario territoriale, è dotata di una vasta area parcheggio, di stanze ampie e luminose ed in cui sarà possibile programmare anche futuri ampliamenti dell’offerta dei servizi per la salute.

«Con la Casa di Comunità – ha concluso l’assessore Franco Caccia – Squillace avrà un ruolo di primo piano nel processo di riorganizzazione ed innovazione dei servizi territoriali in Calabria, chiamati a mettere in atto politiche di salute in cui si investe sull’umanizzazione delle cure, sulla prevenzione delle malattie, sul potenziamento della domiciliarietà e si riducono gli accessi impropri al pronto soccorso. La salute è un bene comune primario e da questo bene, tutti, possiamo trarre benefici per una vita sana e serena all’interno della nostra comunità».(rcz)

Con i crocieristi americani parte la stagione turistica di Squillace

È con l’arrivo del primo gruppo di crocieristi americani che è partita la stagione turistica di Squillace. I turisti della nave di crociera Viking, che hanno fatto scalo al porto di Crotone e, una svolta sbarcati nella città di Pitagora, hanno ritenuto di conoscere le bellezze dell’itinerario della Magna Graecia che comprende la visita al parco Scolacium di Roccelletta e da un tour presso il borgo di Squillace.

«Prosegue, anche per il 2024 – ha precisato l’assessore alla programmazione e turismo, il sociologo Franco Caccia – la collaborazione con la società alfa21 di Crotone, agenzia locale che, in collaborazione con tours operator nazionali, da anni fornisce servizi di assistenza turistica alle navi che fanno scalo presso il porto di Crotone. L’attenzione riposta da anni, puntualizza l’assessore Franco Caccia, nei confronti di questa tipologia di turisti stranieri, come risaputo, molto attenti alla qualità dei luoghi e da visitare e dei servizi da utilizzare, nasce dalla ferma convinzione di dover differenziare la nostra offerta per aumentare le presenze di turisti anche in periodi diversi da quelli estivi».

Per questi appuntamenti, Comune e imprese locali, hanno predisposto un pacchetto di servizi dedicati che comprende la visita del Castello e dei principali monumenti di Squillace, un tour presso il borgo alla scoperta delle bellezze del centro storico e dei panorami, la conoscenza dell’unicità della produzione artigianale delle botteghe dei ceramisti. Nell’organizzazione del mini-tour è infatti previsto, all’interno di una condivisa rotazione tra le botteghe, la possibilità per i croceristi di conoscere da vicino la particolarità delle tecniche usate per realizzare le ceramiche artistiche.

Il pacchetto di servizi incontra un ampio gradimento tra i croceristi, in quanto, sia pur in un tempo limitato, consente loro di conoscere le diverse bellezze, attrazioni e di gustare i sapori del nostro territorio. La visita a Squillace si è conclusa infatti con un pranzo presso uno dei ristoranti tipici presenti nel territorio di Squillace.  

«Il turismo rappresenta per il nostro territorio – ha detto ancora l’assessore Franco Caccia – il principale settore di sviluppo. Non è un caso che proprio in questa direzione sono stati concentrati importanti interventi tra cui il progetto di valorizzazione dei borghi e ben 2 distinte progettualità finanziate nell’ambito dei Cis (contratti interistituzionali di sviluppo) per oltre 3 milioni di euro di risorse pubbliche. A conclusione di questi interventi, già in fase di realizzazione, Squillace potrà contare su nuove e moderne infrastrutture con cui poter rafforzare il suo ruolo di  destinazione turistica di eccellenza della regione Calabria». (acc)

CATANZARO – Successo per il primo incontro di Catechesi inclusiva voluto dalla diocesi

Il 25 marzo si terrà il secondo incontro di Catechesi inclusiva promosso dall’Ufficio catechistico della diocesi di Catanzaro-Squillace. Il primo ha avuto un grande successo di partecipazione con circa 100 uditori.

La persona prima di tutto in quanto creata ad immagine e somiglianza di Dio è stata al centro del primo incontro di formazione. Ad aprire l’incontro, un momento di preghiera guidato da suor Stefania, Madre superiora dell’Istituto Palazzolo di Santa Maria che ha ospitato il corso. Quattro passi del Vangelo per far riflettere sul grande amore che Dio ha per ogni sua creatura. «Lasciate che i bambini vengano a me» per sottolineare come ogni persona va accolta per come è e che l’obiettivo più importante è l’incontro tra Gesù e la Persona. «Egli disse all’uomo che aveva la mano paralizzata: Alzati, vieni qui in mezzo!» per invitare a prendere le distanze dagli sguardi inopportuni, dai giudizi. Il passo di Zaccheo in cui si può trarre l’importanza di rendere ogni persona protagonista della propria vita, anche e soprattutto di quella di fede. Infine i discepoli di Emmaus per invitare a «camminare con», agendo con la consapevolezza di essere con Gesù, in sua compagnia.

Ha fatto eco don Ferdinando Fodaro e la sua riflessione sull’uomo, sui suoi limiti. Ogni creatura è fatta ad immagine e somiglianza di Dio, ma ciascuno può affermare di essere diverso, imperfetto e meravigliosamente amato da Dio. È nell’imperfezione dell’altro che scopriamo la sua bellezza, e nel suo sguardo scorgiamo l’amore di Dio per l’uomo, amore che dobbiamo fare nostro, che dobbiamo esercitare in quel concetto di com-patimento e di empatia che rende l’uomo umano, amabile e pronto a servire il prossimo.

È in questa multidimensionalità che ogni comunità si deve fare famiglia e ogni famiglia deve essere pronta ad accogliere ogni figlio con le sue caratteristiche e i suoi limiti, pronta e rispondente ai nuovi bisogni di una società che muta, non adeguarsi al momento, ma avere una vision che va al di là di ogni limite per portare a tutti, nessun escluso, l’amore sconfinato di un Dio che è di tutti, ed è per tutti.

La seconda parte dell’incontro, è stata gestita da un’equipe di professioniste. Ad avviare la parte più tecnica, la dott.ssa Roberta Critelli che ha invitato a riflettere sulla potenza della comunicazione e sul linguaggio più adeguato da utilizzare per poter parlare di inclusione, ma soprattutto per non identificare la Persona con la sua diagnosi e per favorire la sua autodeterminazione e la sua partecipazione al mondo.

La dott.ssa Sara Dolce ha introdotto i presenti nel mondo della neurodivergenza, ha parlato del funzionamento e dei fattori ambientali che incidono sulla vita di una persona con disabilità e ha concluso il suo intervento mostrando ai presenti i bisogni di ogni uomo, attraverso la piramide di Maslow, e riflettendo su come tra essi ci sia anche il bisogno sociale, di appartenenza ad una comunità.

A chiudere la serata, la dott.ssa Eleonora Dardano la quale ha fatto riflettere sulla vita spirituale della persona con disabilità, ma anche su quella di ogni bambino in generale, su come ci siano delle strategie, obiettivo conoscitivo del corso, per avviare il percorso di inclusione della persona con disabilità all’interno delle parrocchie, ma ha evidenziando, citando suor Veroncia Donatello, come la fede non sia una questione di Qi. Un percorso che è partito con una forte carica emotiva, un grande entusiasmo ma soprattutto tanto impegno.

Proseguirà nei prossimi mesi con carattere seminariale e si concluderà a maggio con una giornata dedicata ai caregiver, organizzata con la collaborazione di Francesca De Caro e Alfonso Ciriaco, con la partecipazione di sua eccellenza monsignor Maniago. (rcz)

SQUILLACE (CZ) – Disponibili 35 posti per il Servizio Civile

Fino al 15 febbraio è possibile presentare la domanda per i volontari di servizio civile a Squillace. Il Comune, infatti, ha predisposto, in questi giorni, una campagna informativa volta ad informare e sensibilizzare i giovani, di età compresa tra i 18 ed i 28 anni, a presentare istanza per vivere l’esperienza del  servizio civile.

«Nel nostro comune – ha precisato l’assessore alla Programmazione e Turismo, il sociologo  Franco Caccia – sono disponibili ben  35 posti di volontari di servizio civile , distribuiti nei 9 progetti approvati ad enti/associazioni del territorio, a cui va il plauso dell’amministrazione».

Dedicare un anno della propria vita al servizio civile può essere un vero investimento per i giovani in quanto la tipologia dei progetti consente loro di entrare a contatto con situazioni umane e contestuali diverse. Vi sono progetti  in cui è necessario una forma di aiuto nei confronti di  chi vive in disagio o ha minori opportunità, altri in cui lavora per promuovere la cultura e l’identità del territorio. Si tratta soprattutto di  un’ occasione per crescere confrontandosi, ma anche un’esperienza da cui è possibile trarre preziose indicazioni per le scelte professionali future.

«A fronte di un impegno di 25 ore settimanali – ha aggiunto l’assessore Franco Caccia – al volontario viene riconosciuto un corrispettivo di 507,30 euro  mensili, n. 80 ore di formazione necessaria per il corretto svolgimento delle mansioni richieste per i singoli progetti».

Da quest’anno è stata introdotta anche un’importante novità che riguarda il mondo del lavoro. A quanti concludono l’esperienza di servizio civile viene riservata una percentuale di posti nell’ambito dei concorsi pubblici e vengono inoltre riconosciuti dei crediti formativi, utilizzabili nel proprio curriculum ed utilizzabili per esperienze future, formative e professionali.

«L’amministrazione comunale di Squillace – ha concluso l’assessore Franco Caccia – sarà disponibile ma anche vigile affinché i diversi progetti che nel corso dell’anno del 2024, si realizzeranno nel territorio comunale, possano fornire il necessario contributo sotto l’aspetto sociale e culturale e, soprattutto, possano essere uno strumento con cui accrescere la solidarietà e la collaborazione comunitaria».

Maggiori e più dettagliate informazioni sono reperibili presso i siti dei singoli progetti, riportati nel manifesto diffuso dall’amministrazione comunale di Squillace e che vedono coinvolti i seguenti enti attuatori: Avis, Fondazione Città Solidale; Ass.ne Ama Calabria; Ass.ne Spazio Aperto; coop. Sereno Millennio, Pro-loco Scolacium. (rcz)

Presentato a Roma il progetto del Turismo delle Radici di Squillace e Stalettì

È stato presentato, al ministero degli Esteri, il progetto Il bello delle origini, alla ricerca di memorie e di legami, del Comune di Squillace e Stalettì con l’attiva collaborazione del team dello Sportello Europa del comune di Squillace per il bando Turismo delle Radici.

Si tratta di un’ iniziativa finalizzata a coinvolgere gli italiani all’estero e gli italo-discendenti non solo nella scoperta dei luoghi da cui provenivano gli antenati, ma anche nella conoscenza di tutti quegli elementi di cui si compone il patrimonio culturale del territorio regionale e nazionale.

 Il progetto è in piena sintonia con le indicazioni del piano di sviluppo turistico 2023-2025, da pochi giorni approvato dalla giunta regionale della Calabria. Il documento regionale  sottolinea la necessità di mettere in campo proposte territoriali volte a favorire l’incremento delle presenze turistiche nella nostra regione, attraverso la diversificazione dell’offerta. Come noto, i flussi turistici della Calabria sono caratterizzati da un’elevata concentrazione nel periodo estivo. Il turismo di ritorno rappresenta indubbiamente un  filone ricco di potenzialità da cui i comuni di Squillace e Stalettì prevedono di  ottenere importanti risultati.

Squillace, già dal 2020 attraverso il progetto Squillace-Day, nato con lo scopo di rafforzare i legami con gli squillacesi emigrati, ha realizzato anche interessati raccolte di foto d’epoca su singoli aspetti della vita comunitaria della Squillace dei decenni passati.  Nell’ambito di tali iniziative, nel corso della passata stagione, con lo squillacese Giuseppe Mungo, emigrato in Francia dagli anni ’50, è stato condiviso l’avvio del cammino dell’emigrante. Nella strada provinciale sotto il Castello è stato installato il primo pannello in ceramica artistica, donato dallo stesso Mungo, con testi ed immagini dei delicati momento della partenza e del distacco dal proprio paese.  

Attraverso il progetto, presentato al ministero egli esteri, si prevede di attivare dei veri e propri “Laboratori delle Radici” con cui promuovere la conoscenza delle tradizioni, della cultura, della storia e del dialetto delle comunità di Squillace e Stalettì, promuovere percorsi culturali, ambientali ed enogastronomici. In particolare, anche con la diretta partecipazione dei volontari delle associazioni locali impegnate nel settore della promozione turistica, sono previste attività di raccolta foto d’epoca e di storie di vita degli Squillacesi emigrati all’Estero. Saranno inoltre censite e coinvolte le attività aziendali interessate ad offrire ai giovani residenti all’estero, durante i periodi di vacanza presso le nostre comunità, la possibilità di effettuare un’esperienza lavorativa nella terra dei propri antenati.   

È prevista, inoltre, l’attivazione di uno spazio interattivo (sia fisico che digitale), all’interno del quale svolgere le attività necessarie ai lavori ed alle riunioni operative che avranno come punto di riferimento i locali comunali già in uso allo Sportello Europa ed alla pro-loco. Il sito-web dedicato avrà, in stretta collaborazione con l’ufficio tecnico comunale, una sezione dedicata alla possibilità di investimento strategico o immobiliare sul territorio da parte dei viaggiatori delle radici, mediante un censimento di tutti gli edifici ed abitazioni che risultano allo stato abbandonate o non utilizzate.

Una particolare attenzione sarà dedicata alla realizzazione di ricerche genealogiche, presso gli archivi comunali, sotto l’aspetto storico, sociologico ed antropologico.  Altra azione prevista è una stretta collaborazione con le associazioni di squillacesi all’estero. Tra queste è stata già sottoscritta l’adesione dell’associazione culturale italiana de la “Broye”, con sede in Svizzera, il cui presidente è lo squillacese Pino Vallone, da anni impegnato nella promozione della cultura e dell’identità di Squillace all’estero.

«Dopo aver toccato con mano – ha puntualizzato l’assessore alla programmazione e turismo, il sociologo Franco Caccia i limiti ed i rischi della globalizzazione, puntare con decisione sulla ricerca e sulla valorizzazione dell’identità dei nostri territori, attraverso il coinvolgimento dei nostri concittadini, residenti in altri contesti territoriali, costituisce una bella opportunità da utilizzare per rigenerare la vita sociale ed economica delle nostre comunità». (rrm)

In copertina, l’antica Banda musicale di Squillace

SQUILLACE (CZ) – Anche per il 2023 sono stati celebrati i neo maggiorenni con una festa ad hoc

C’è un Comune in Calabria che premia i giovani che raggiungono la maggiore età. Come ogni anno, anche per il 2023, l’amministrazione comunale di Squillace ha organizzato la “Festa della maggiore età”.

È questo un appuntamento oramai fisso in quanto, all’interno di eventi ed iniziative previste dal progetto Squillaceday, dal 2020 viene dedicato uno spazio proprio a quanti raggiungono il traguardo della maggiore età nell’anno di riferimento.

Promotore del progetto è l’assessore alla programmazione e turismo, il sociologo Franco Caccia che il 30 dicembre 2023, ha accolto i neo maggiorenni nella sala del consiglio comunale.

«Riserviamo una particolare attenzione – ha precisato l’assessore Franco Caccia – a questo appuntamento in quanto riteniamo sia doveroso inviare un messaggio di vicinanza ai neo-maggiorenni e nello stesso tempo richiamare la loro attenzione verso un momento di passaggio della loro esperienza di vita, verso il mondo dei grandi. Una nuova fase di vita che comporta nuove responsabilità ma che apre anche a nuove opportunità».

L’evento è stato aperto ufficialmente dalle note dell’inno nazionale cantato da tutti i giovani presenti in sala, tra cui anche alcuni neomaggiorenni ospiti presso la comunità di immigrati gestita da fondazione città solidale.
Tra l’iniziale stupore per l’invito ricevuto a casa dalle mani del vigile urbano, i neo maggiorenni hanno avuto parole di apprezzamento per l’attenzione a loro riservata dall’amministrazione comunale.

Nel breve intervento, l’assessore Franco Caccia, oltre a portare il saluto del sindaco Pasquale Muccari e dell’intera amministrazione comunale, ha sottolineato i motivi che hanno generato questa specifica manifestazione. In particolare l’assessore Caccia si è soffermato sul valore simbolico di alcuni di doni consegnati ai neomaggiorenni tra cui una copia della costituzione italiana, un attestato e un portachiavi con il logo ideato per i neo-diciottenni.

L’assessore ha infine richiamato l’attenzione dei giovani verso la necessità di un impegno delle nuove generazioni per aumentare le opportunità di incontro e socializzazione, quali momenti fondamentali per condividere progetti per il futuro, individuale e comunitario. (rcz)