Occhiuto incontra i segretari generali di Cisl, Cgil e Uil a Roma: Focus su infrastrutture, Statale 106 e Porto di Gioia Tauro

È un incontro importante, se non fondamentale, quello che si sta svolgendo a Roma, nella sede della Regione Calabria, tra il presidente Roberto Occhiuto, e i segretari nazionali di CgilCislUil, Maurizio Landini, Luigi Sbarra, e Pierpaolo Bombardieri e i segretari generali regionali dei tre sindacati, Angelo Sposato, Tonino Russo, e Santo Biondo.

Si tratta, infatti, della prima volta in cui è stato avviato un confronto tra la Regione e le confederazioni nazionali, che si sta concentrando su infrastrutture, rifacimento della Strada Statale 106 e Porto di Gioia Tauro.

«Sin dall’inizio del mio mandato – ha ricordato Occhiuto – ma anche durante la campagna elettorale, ho fatto del dialogo e del confronto costante con le associazioni di categoria, con i corpi intermedi e con i sindacati, un metodo di lavoro che mi ha accompagnato in questi primi quasi sei mesi di governo».

«Sono molto soddisfatto del rapporto che si è venuto a creare con i segretari regionali di Cgil, Cisl e Uil – ha proseguito – che ho incontrato già in diverse occasioni e con i quali ho condiviso provvedimenti e iniziative. Ovviamente non la vediamo sempre allo stesso modo – io ho il colpito di governare una Regione, loro quello di rappresentare le istanze dei propri iscritti -, ma la nostra collaborazione ha certamente prodotto frutti positivi per la Calabria. Per questa ragione ho deciso di allargare il raggio d’azione del confronto, volendo coinvolgere i segretari generali nazionali di Cgil, Cisl e Uil su alcune tematiche chiave che oltre ad essere fondamentali per il nostro territorio, rappresentano vere e proprie emergenze nazionali. Con Landini, Sbarra e Bombardieri vorrò parlare principalmente di due argomenti».

«Il primo – ha spiegato – riguarda gli investimenti in infrastrutture che lo Stato deve fare sulla Calabria, in modo particolare sulla Strada Statale Jonica: sul rifacimento e sull’ampliamento della Ss106 c’è già stato un voto unitario da parte di tutte le forze politiche in Consiglio regionale, ma è utile che su questa battaglia ci sia anche la convergenza delle forze sociali, e dunque del sindacato».

«Il secondo punto decisivo, invece – ha concluso – riguarda le azioni da mettere in atto per lo sviluppo del porto di Gioia Tauro, con annessa Zona economica speciale: una opportunità per il nostro territorio e per l’intero Paese. Mi auguro, su questi temi, di avere al mio fianco il sindacato, regionale e nazionale. La Calabria è pronta a rinascere, vuole ripartire sfruttando gli investimenti e le opportunità che arriveranno dal Pnrr, ma per farlo davvero ha bisogno della compartecipazione di tutte le energie positive del Paese». (rrm)

Basta Vittime: Dal settimo Cipess nemmeno un centesimo per la Statale 106

Nemmeno un centesimo per la Strada Statale 106 è arrivato dal settimo Cipess. Lo ha comunicato il direttivo dell’organizzazione di Volontariato Basta Vittime sulla Strada Statale 106, spiegando che nella seduta del Consiglio dei ministri, tramite delibera, sono stati approvati tutti lavori in cui la Calabria o la strada della morte non vengono menzionati.

Nello specifico, approvati 13 milioni di euro per la realizzazione di cinque parcheggi di interscambio a servizio delle fermate della tratta Rimini F.S.-Riccione F.S. nell’ambito del Trasporto Rapido Costiero “Rimini Fiera-Cattolica; ha approvato 57 milioni di euro per il progetto integrato della mobilità bolognese per il completamento del servizio ferroviario metropolitano e per la filoviarizzazione delle linee portanti del trasporto pubblico urbano; ha autorizzato l’investimento di 20 milioni di euro nell’ambito della Linea 1 della metropolitana leggera automatica di Torino – tratta Lingotto-Bengasi.

«Quanto accaduto stride fortemente – si legge in una nota – con i diversi annunci delle scorse settimane in cui la politica, attraverso i diversi autorevoli esponenti dei partiti al Governo ed alcuni organi di stampa, hanno promesso finanziamenti riguardarti la famigerata e tristemente nota “strada della morte” in Calabria. Spiace, infine, dover constatare che, a circa sei mesi dalle scorse elezioni regionali, anche questa volta agli annunci della politica non siano succeduti i fatti».

«Appena eletto Presidente – ha dichiarato il presidente Leonardo Caligiuri – ho avuto modo di scrivere a tutti i parlamentari calabresi una lettera, a cui nessuno di loro fino ad oggi ha risposto, in cui chiedevo di unirsi indipendentemente dalle appartenenze politiche e partitiche, per ottenere risultati concreti per la Statale 106. Ad oggi, tranne le solite parole inutili dei parlamentari calabresi che ascoltiamo quotidianamente fatti non ne vediamo».

«Spero ed auspico – ha concluso il Caligiuri – che tutto ciò possa cambiare al più presto perché altrimenti vorrà dire che anche la posizione della nostra Organizzazione di Volontariato diventerà molto più dura nei confronti della politica di quanto lo sia stata fino ad oggi».

«Il Direttivo dell’O.D.V. “Basta Vittime Sulla Strada Statale 106” – continua la nota – continuerà ad informare correttamente e con serietà tutti i cittadini calabresi – come accade ormai da anni – i quali hanno il diritto, oltre la demagogia politica e la propaganda della “politica politicamente” che strumentalizza il tema della Statale 106 in vista delle elezioni regionali, di conoscere gli atti ufficiali, formali e sostanziali e le scelte del Governo italiano che riguardano la famigerata e tristemente nota “strada della morte” in Calabria ed è per questo motivo che continueremo senza sosta a rendicontare tutte le future sedute dei Consigli dei Ministri affinché tutti, nessuno escluso, possano finalmente avere contezza della verità». (rrm)

Nel III Megalotto della SS 106 scompaiono tre svincoli

di FABIO PUGLIESE – L’Organizzazione di Volontariato “Basta Vittime Sulla Strada Statale 106” alla fine del 2020 ha inoltrato una richiesta specifica all’Anas Spa, al fine di ottenere dei documenti necessari per comprendere lo stato di avanzamento (e non solo), dei lavori del 3° Megalotto.

A questa richiesta ed alle medesime successive tre richieste nel 2021 l’Anas Spa non ha mai risposto. Così, al quinto tentativo di richiesta effettuato nel 2022, esattamente il 18 gennaio, l’Anas Spa finalmente risponde e dice che – riporto testualmente – «i documenti richiesti non rientrano tra quelli oggetto di volontaria pubblicazione e pertanto non può essere gestita».

Se i documenti richiesti sono pubblici o meno questo certamente lo si capirà a breve…

Una cosa però è certa: l’Anas Spa ormai da mesi dirama comunicati stampa in cui afferma che il cronoprogramma dei lavori di realizzazione del 3° Megalotto procede speditamente, senza ritardi, anzi, addirittura in anticipo e che, quindi, entro agosto 2026 l’opera sarà ultimata e inaugurata.

Quindi non si capisce perché l’Anas Spa – se tutto ciò è vero – non si limita semplicemente a fornire dei documenti che attesterebbero esattamente quello che afferma indipendentemente se questi rientrano o meno tra i documenti che possono essere resi pubblici o meno.

In questa vicenda c’è poi un altro aspetto decisivo: in merito allo stato di avanzamento dei lavori del 3° Megalotto nessuna fonte è più autorevole dell’Anas Spa che oltre ad essere il soggetto proponente dell’Opera è anche l’affidatario della direzione dei lavori. Questo implica che ogni organo di stampa ovviamente diffonde ogni notizia sull’avanzamento dei lavori del 3° Megalotto ogni qual volta l’Anas Spa dirama un comunicato.

Tutta questa premessa è fondamentale per chiarire una cosa molto semplice.

Se – come tutti noi ci auguriamo – i lavori per la realizzazione del 3° Megalotto risulteranno ben eseguiti, finiranno nei tempi stabiliti (agosto 2026), e non costeranno alle tasche dei cittadini contribuenti nemmeno un centesimo di euro in più dei 1.335 milioni di euro previsti vorrà dire che noi calabresi avremo l’obbligo morale di premiare Dirigenti e politici oggi eletti nelle Istituzioni che, in questa fase, sono alle prese con la gestione di questo delicato processo.

Se, invece, ciò non dovesse accadere sia chiaro che sui profili di responsabilità, sia per la parte tecnica che per quella politica, è già pronto un archivio dettagliato con nomi, cognomi ed anche documenti e fatti precisi che saranno utili per evidenziare, oltre ogni ragionevole dubbio, tutti i profili di responsabilità.

In merito ai fatti, invece, occorre far notare che il progetto del 3° Megalotto inaugurato dal Ministro del Partito Democratico Paola De Micheli prevede la realizzazione, l’ungo il suo sviluppo, di ben 7 svincoli. È notizia di pochi giorni fa che ora sono stati eliminati gli svincoli di Villapiana, quello di Amendolara e quello di Albidona-Trebisacce, ovvero il più strategico, poiché serviva sia per l’innesto della Provinciale 153 che porta ad Albidona e Alessandria del Carretto che per Trebisacce Nord che, a questo punto, sarà solo raggiungibile solo per chi proviene da sud verso nord…

Per quanto riguarda le opere compensative da corrispondere agli otto Comuni attraversati dall’Opera ancora oggi non sia hanno notizie e, quindi, difficilmente ne avremo anche in futuro…

In ultimo, l’Anas Spa il 7 aprile scorso, attraverso un comunicato stampa, ha comunicato sulla Statale 106 «limitazioni al transito nel comune di Roseto Capo Spulico» che però sono stati puntualmente ed immediatamente smentiti dal comunicato stampa dell’Amministrazione Comunale di Roseto Capo Spulico dell’8 aprile scorso.

Il comunicato dell’Amministrazione Comunale di Roseto Capo Spulico dice però anche altro quando afferma che «il tracciato della attuale statale jonica attraversa la Marina di Roseto Capo Spulico, sulla quale si scarica il traffico veicolare dei mezzi pesanti lungo la dorsale jonica sull’asse Puglia-Sicilia. Questo elemento rappresenta già di per sé una criticità quotidiana per il territorio, che ogni giorno deve fare i conti con l’enorme mole di veicoli lungo un tracciato ormai obsoleto e poco sicuro».

A questo punto vorrebbe da chiedere: ma dove sono finite le famose “piste” di montagna dell’On. Elisa Scutellà che avrebbero dovuto evitare ai mezzi impiegati alla realizzazione del 3° Megalotto di invadere l’attuale Statale 106 generando pericoli e disagi?

Purtroppo inizio ad avere la netta sensazione che quando arriverà Gratteri sarà sempre troppo tardi…

Spero davvero di sbagliarmi! (fp)

Al via i lavori del Terzo Megalotto della SS 106, il sindaco di Roseto Capo Spulico Mazzia: Nessuna limitazione al traffico

Il sindaco di Roseto Capo Spulico, Rosanna Mazzia, ha chiesto che, nonostante l’avvio dei lavori del Terzo Megalotto della SS 106 Jonica nel territorio di Roseto Capo Spulico, non ci sarà nessuna limitazione al traffico nel centro abitato e lungo l’arteria principale.

Tale specificazione è avvenuta dopo l’articolo pubblicato dagli organi di informazione di Anas e rilanciato su numerose testate giornalistiche, dal titolo Calabria, Anas: per il proseguio dei lavori di realizzazione del terzo megalotto della ss 106 Jonica, limitazioni al transito nel Comune di Roseto Capo Spulico  il quale ha ingenerato molte perplessità, lasciando intendere che le limitazioni al transito avrebbero inciso anche sulla viabilità interna al centro abitato.

«Il tracciato della attuale statale jonica – ha continuato il Sindaco Mazzia – attraversa la Marina di Roseto Capo Spulico, sulla quale si scarica il traffico veicolare dei mezzi pesanti lungo la dorsale jonica sull’asse Puglia-Sicilia. Questo elemento rappresenta già di per sé una criticità quotidiana per il territorio, che ogni giorno deve fare i conti con l’enorme mole di veicoli lungo un tracciato ormai obsoleto e poco sicuro».

«La paura di dover subire un ulteriore disagio alla circolazione – ha proseguito – per di più in prossimità della stagione estiva e con il termine dei lavori in questione fissato al 31 ottobre, ha allarmato non poco la popolazione e i fruitori di questo importante snodo viario. Sarebbe bastato mettere in maggiore evidenza che i lavori oggetto della nota interesseranno la complanare in direzione Montegiordano per evitare spiacevoli equivoci ed inutili preoccupazioni».

I lavori, infatti, interesseranno l’arteria parallela alla sede stradale principale della attuale 106 Jonica, che, pertanto, dovrà essere chiusa al traffico veicolare. Per verificare lo stato dei lavori e l’impatto sulla viabilità alle aree rurali raggiungibili dalla complanare della SS 106, nella mattinata di venerdì 8 aprile, l’assessore Giuseppe Nigro e il Comandante della Polizia Municipale Antonio Spina hanno effettuato un sopralluogo sulle aree interessate dal cantiere. Durante le ricognizioni si è potuto constatare come il traffico veicolare potrà regolarmente defluire lungo l’attuale tracciato della statale in entrambe le direzioni, mentre l’imbocco della complanare potrà essere raggiunto esclusivamente dall’uscita Montegiordano Sud per i veicoli in transito sul tratto ammodernato della SS106. La complanare sarà, inoltre, percorribile fino al km 400,500, dove si collega la strada comunale che collega il Villaggio Santa Maria e le aree rurali.  (rcs)

Confronto PD online sulla 106: la statale diventi priorità del Governo

Ammodernare la Statale 106 e renderla infrastruttura strategica per la Calabria e l’intero Mezzogiorno. Questo il tema che è stato approfondito dall’Agorà trasmessa in diretta facebook sulla pagina del Pd calabrese. 

Al dibattito, moderato da Enrico Tarzia, hanno preso parte Nicola Irto, segretario regionale del Pd, Francesco Macrì, componente Corsecom, Alberto Prestininzi, docente presso l’Università “La Sapienza” di Roma, Santo Biondo, Segretario Generale Uil Calabria, Angelo Sposasto, Segretario Generale Cgil Calabria, Vittorio Zito, Sindaco di Roccella Jonica e la giornalista Rai Enrica Agostini.

Oggi, finalmente, sembra emergere una più diffusa consapevolezza che ha portato il problema dell’ammodernamento della Statale 106 al centro del dibattito pubblico. Investire in questa fondamentale infrastruttura diventa indispensabile per immaginare uno sviluppo concreto della Calabria e potenziare il diritto alla mobilità dei calabresi. Ed il Pd, anche attraverso lo strumento delle Agorà, ha intenzione di provare ad indirizzare il dibattito per fare in modo che si possa arrivare in tempi rapidi a soluzioni concrete.

Francesco Macrì ha evidenziato che «La Statale 106 collega tre Regioni Meridionali ed è fondamentale per il collegamento dell’Europa con il Mediterraneo. Tutti sappiamo quanto è importante e adesso è il momento che dalla discussione si passi alla seconda fase che deve necessariamente svolgersi a Roma. Spero che il Pd possa seguire da vicino questo percorso».

Idea sostenuta anche dalla giornalista Enrica Agostini che ha rilanciato «l’importanza di avviare un confronto nazionale sul tema con tutti gli attori coinvolti, anche perché molti esponenti del governo non conoscono bene il problema».

Angelo Sposato ha confermato che i  sindacati calabresi coinvolgeranno i propri vertici nazionali per discutere della Statale 106 e delle altre infrastrutture calabresi. «Il Pd ha fatto bene ad assumere questa questione anche in Consiglio regionale con la risoluzione che va nella direzione giusta e va sottolineato in questo senso il lavoro del gruppo del Pd e di Nicola Irto»

Santo Biondo ha sottolineato l’importanza dell’incontro tra i sindacati nazionali e il governatore Occhiuto, fissato per il prossimo 21 aprile. «Dobbiamo essere chiari: al momento non c’è la volontà nazionale di risolvere il problema ed è grave che ciò avvenga in un momento di grande opportunità e disponibilità di risorse. Serve dunque che la politica calabrese riesca a modificare questa volontà»

Secondo il prof Prestininzi «Da tanti anni assistiamo a discussioni accademiche sulla Statale 106. Il confronto di oggi invece indica un percorso diverso e più concreto. Proporrei un incontro preliminare con i sindaci per arrivare magari al confronto romano con un progetto esecutivo già approntato».

Il sindaco Zito: «Prima di studi, progetti e degli stessi finanziamenti serve una volontà politica precisa che continua a mancare. Da Squillace a Reggio Calabria manca qualsiasi tipo di progettazione che deve essere assunta da Anas. Mentre per altri tratti, fuori dalla Calabria, l’ammodernamento c’è stato, proprio perché c’è stata la volontà politica».

Le conclusioni sono toccate a Nicola Irto. «Questa non voleva essere l’ennesima occasione per discutere della Statale 106, ma è un confronto che nasce dal basso e che ha trovato naturale sbocco nello strumento delle Agorà democratiche. Serve per dare respiro nazionale all’iniziativa in modo che le possibili soluzioni arrivino a Roma e siano inserite anche nel futuro programma di governo. Nelle scorse settimane abbiamo approvato una risoluzione sulla 106 in Consiglio regionale con il Pd che ha cercato il consenso più largo possibile senza strumentali critiche al governo di centrodestra degli ultimi due anni. Con questo documento il governatore Occhiuto ha la titolarità a discutere dell’infrastruttura con il governo nazionale per raggiungere l’obiettivo. La Statale 106 deve entrare nell’agenda nazionale e diventare priorità per il Paese. Serve certezza sui canali di finanziamento, poi serve impegno sulla semplificazione normativa per la progettazione  e, infine, un commissario ad acta che si occupi esclusivamente della Statale 106». (rrm)

SS 106: AURELIO MISITI, CON SOLDI PRIVATI
SI PUÒ REALIZZARE L’AUTOSTRADA JONICA

di FRANCESCO RAO – Una nuova autostrada, jonica, con un tracciato autonomo che si affianchi alla “maledetta” 106, ma senza nuove spese per lo Stato: è l’ambizioso progetto che sarà presentato il 26 marzo 2022 a Roccella Jonica. Da 20 anni Aurelio Misiti – ingegnere, docente universitario e politico, già Presidente del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici e sottosegretario e viceministro nel Berlusconi IV e assessore in Regione con Chiaravalloti – pone molta attenzione allo sviluppo della Calabria. In tal senso, le infrastrutture rappresentano una priorità alla quale non è più possibile derogare. La Strada Statale 106 si pone al centro degli studi compiuti nel tempo dallo stesso Misiti il quale afferma: «i tempi sono maturi per realizzare una grande opera che deve segnare il superamento dell’assistenzialismo al Sud. Il Governo vuole il partenariato pubblico-privato e noi faremo proprio questo. Porterò a Roccella i rappresentanti dei privati, che confermeranno la nostra linea».

– On.le Misiti, la Calabria, contrariamente al passato, grazie ai fondi del PNRR ed a tutte le altre opportunità riconducibili ad altri fondi europei e nazionali, potrebbe ampiamente ridurre quel divario strutturale che nel tempo è stato anche causa di un mancato sviluppo socioeconomico. Parlandone con Lei, dal Suo autorevole punto di vista, potrebbe indicarci qualche anticipazione sull’iniziativa che intende promuovere a Roccella Jonica prossimamente?

«In questo momento, l’Europa ha previsto per l’Italia un finanziamento che al di sopra di tutti gli altri finanziamenti per gli altri 26 membri della Comunità Europea. L’Europa ha scelto di superare il gap tra il Mezzogiorno e il resto del Paese che sta divenendo un handicap non solo per l’Italia ma per l’intero continente. Questo fatto però provoca qualche ostacolo nella nostra incapacità tesa ad utilizzare tutti i fondi messi a disposizione.

«Per il sistema stradale si punta alla soluzione antica dei vari lotti funzionali e quindi, a un certo punto le opere vengono interrotte perché finiscono i finanziamenti. In tal senso, ricordiamo che i finanziamenti pubblici finalizzati per risolvere i problemi dei grandi assi autostradali meridionali sono limitati. Per affrontare in modo organico tali circostanze, offrendo una soluzione che potrebbe risolvere gli annosi problemi e i ritardi, bisognerebbe intervenire per far sì che oltre ai fondi dello Stato ci possano essere fondi dei privati. Si consideri che il 29 luglio del 2002, con l’accordo di programma per il sistema delle infrastrutture di trasporto, promosso dalla Regione Calabria e divenuto poi una intesa generale quadro tra la stessa Regione Calabria e il Governo di allora, si era stabilito di realizzare la Strada Statale 106 ricorrendo anche a fondi privati. Sono stato io a scrivere quell’intesa generale e il relativo accordo di programma per il sistema delle infrastrutture di trasporto. Ora è evidente che allora si erano previsti fondi tutti pubblici e si era un po’ scettici che i privati potessero intervenire con loro finanziamenti. Tuttavia, ci siamo messi all’opera e in quel momento avevamo trovato un modo per poter utilizzare oltre ai fondi pubblici che erano già stati finanziati, ma che erano pochi, in altri termini non bastavano se non per 1/3 nel finanziamento della E 90 ex 106, quindi era necessario trovare finanziamenti privati che potessero coprire il resto dell’investimento che ammontava in tutto tra i 9 e 10 miliardi di euro. Questa intesa istituzionale non si è realizzata in tutto.

«È chiaro, con la Legge Obiettivo si sono realizzati un paio di lotti funzionali, ma questa visione dei lotti funzionali era sbagliata, ed è sbagliato continuare a praticarne il metodo. Tant’è vero che in circa quarant’anni di investimenti per lotti funzionali per la 106 si sono realizzati da 50 a 60 km di nuova superstrada. Fatto che ho sempre osteggiato in quanto sostengo l’idea tesa alla realizzazione di una nuova autostrada Taranto-Reggio Calabria. Fatto dimostrato anche successivamente. Nel 2007, in Calabria Autonomie, c’è il progetto dell’autostrada jonica E 90, da me firmato, in cui è evidente l’indirizzo nuovo che io ho cercato di dare, certamente ricorrendo anche a finanziamenti privati. La progettazione deve essere di una nuova Autostrada jonica, con un tracciato autonomo, senza limitarsi ad un puro e semplice ammodernamento dell’attuale Strada Statale 106. Questa soluzione è illustrata nel suddetto progetto realizzabile con fondi dello Stato e fondi dei privati. Dall’idea progettuale illustrata nel 2007, nella quale proponevo una soluzione per la 106, oggi è mia intenzione esporre al Governo e al Presidente della Regione Calabria una progettualità tesa ad affrontare e superare l’annosa questione. Per questo motivo voglio realizzare un incontro operativo a Roccella Jonica per illustrare quanto si può fare oggi per trasformare il finanziamento a fondo perduto sia della Salerno Reggio Calabria sia delle strade che riguardano la Sicilia, mi riferisco alla Catania-Palermo e Trapani-Castelvetrano, che sono stati finanziati a fondo perduto e sono le uniche grandi autostrade che vengono finanziate dal Ministero del Tesoro e non realizzate attraverso il pagamento del pedaggio degli utenti. In tal senso, il pensionato di Cuneo pur non percorrendo l’arteria stradale, paga la Salerno-Reggio Calabria. Sfruttando questo fatto, ritengo che sia giusto trasformare il finanziamento a fondo perduto in investimento produttivo. Durante i lavori saranno svolti pubblicamente a Roccella Jonica spiegherò esattamente come è possibile realizzare tutto questo e anche recuperare la parte dello Stato anche i fondi investiti sia in Calabria che in Sicilia».

– Per quanto riguarda l’elettrificazione e la creazione del doppio binario ferroviario, sempre sulla linea jonica, volendo essere realisti, quali margini di possibilità potrebbero esserci per indurre RFI a progettare, ottenere i finanziamenti e realizzare l’opera?

«Guardi, l’occasione il poter realizzare la 106 nuova, cioè l’ex E90, in un decennio piuttosto che in 250 anni, si rende anche possibile la elettrificazione della linea jonica Taranto-Reggio Calabria. Ma non ricorrendo al raddoppio nell’attuale linea jonica. Quella deve essere abbandonata. Occorre realizzare la linea ferroviaria parallelamente alla nuova autostrada 106, evitando di pagare espropri e quant’altro in quanto si dovrà procedere alla costruzione degli stessi in parallelo. Tenendo presente che oggi non c’è più necessità di elettrificare con i pali e portare l’energia elettrica dalle grandi centrali – sperando che il futuro dopo la guerra ci riporti anche al recente passato – ma noi possiamo ritenere possibile elettrificare la linea jonica, ossia una linea nuova, parallela alla nuova 106 a doppio binario, con l’energia elettrica prodotta all’interno del treno attraverso l’uso del combustibile idrogeno. Questa tecnologia, già praticata in ambito spaziale ci consentirà di realizzare l’energia elettrica necessaria per mettere in moto i treni sulla tratta Taranto-Reggio Calabria e viceversa. Quindi, niente elettrificazione come in passato. Le spiagge devono essere liberate, le ricerche archeologiche vanno continuate. La vecchia linea jonica potrà essere utilizzata dalla Regione come ritiene più opportuno. Si potrebbero coprire i binari e realizzare una grande pista ciclabile, capace di unire da una parte all’altra la Calabria e rendendo le 33 Stazioni rifugi per i ciclisti e in prospettiva si possono realizzare delle cose meravigliose per guardare al futuro. Il futuro non può essere come il passato. La vecchia linea jonica e la vecchia 106, ricordano 150 anni di storia del passato. Oggi dobbiamo guardare ai prossimi cento anni del futuro delle nuove generazioni e senza commettere gli errori che in passato sono stati commessi, magari pensando di poter dividere l’Italia. Adesso occorre unificare l’Italia. Tutto ciò, con molta franchezza, dovrà significare che il cittadino calabrese deve sentirsi uguale al cittadino lombardo o veneto, deve avere gli stessi diritti ma anche gli stessi doveri. Se i lombardi pagano le autostrade, i calabresi alla fine lo devono fare pure. È necessario che sia nei diritti sia nei doveri i meridionali siano uguali ai settentrionali, altrimenti il divario non si può superare. Se i Meridionali aspettano la manna che viene dal cielo, non riusciranno mai a superare questo gap. Il divario si supera prendendo coscienza che i meridionali possono fare nel loro territorio tutto quello che fanno quando trasmigrano al Nord oppure nelle altre regioni d’Europa. Quindi, io ritengo che si debba dare una svolta proprio perché l’Europa ha riconosciuto che questo è uno dei danni maggiori alla visione europea unitaria che può portare a questo Continente ad essere uno dei Continenti guida della storia del prossimo secolo ma solo se l’Italia supera questo gap perché l’Italia è la palla al piede e continuerà ad essere come lo è stato nel secolo passato.

«Noi dobbiamo avere la capacità di superare questa visione assistenziale del Mezzogiorno ed essere protagonisti proprio della unificazione economica e intellettuale con l’Africa, perché l’Europa e l’Africa non possono non essere niente nel prossimo secolo. Ritornando alla domanda, noi dobbiamo fare sullo Jonio un’autostrada con le stesse caratteristiche della autostrada Salerno-Reggio Calabria, in più dobbiamo realizzare il doppio binario al di sopra dei 30 e più paesi che si affacciano sullo Jonio, autentici gioielli da utilizzare per il rilancio del turismo e per lo sviluppo economico delle aree interne potendo contare sul ruolo strategico assunto dalle trasversali, già previste dal 2002. Oggi, alcune di esse possono essere migliorate altre si devono fare ex novo.

«Io credo che sia il momento giusto per le trasversali stradali, per l’autostrada jonica e per le ferrovie con l’elettrificazione moderna ad idrogeno: possiamo realizzare in Calabria ciò che non avremmo potuto realizzare in altre regioni. In effetti, l’obiettivo di ottenere finanziamenti privati per la realizzazione dell’autostrada è fattibile, mentre oggettivamente le ferrovie sono state finanziate direttamente dallo Stato. Questo bisogna fare per non guardare indietro ma guardare in avanti e realizzare quel partenariato pubblico-privato che è possibile oggi proprio perché abbiamo la Salerno-Reggio Calabria che  è produttrice di guadagni e risparmi per lo Stato. Avendo una visione geopolitica proiettata a prossimi cento anni, ed operando per promuovere la pace, sarà possibile creare anche in Calabria uno sviluppo più moderno». (fr)

 

OGGI CONSIGLIO REGIONALE SULLA SS 106
BASTA RINVII, ORA LA CALABRIA REAGISCA

Oggi seduta straordinaria del Consiglio regionale dedicata alla Statale 106. È ora che la Regione Calabria si faccia sentire con i Governo e richieda interventi ormai improcrastinabili per fermare la strage sulla strada della morte: dall’inizio dell’anno sono già sei le vittime di quella che, vergognosamente, qualcuno continua a chiamare arteria. 

Secondo l’ing. Fabio Pugliese, fondatore dell’Associazione Basta vittime 106, «bisogna capire se i nostri rappresentanti come al solito decideranno di piegare la schiena o se, invece, assumeranno scelte forti, efficaci e rispettose della dignità della Calabria e dei suoi cittadini».

«Auspico – afferma Pugliese – che il Consiglio Regionale domani possa approvare un atto amministrativo in cui impegna la Giunta Regionale a chiedere al Governo la revoca immediata della Delibera CIPESS sulle politiche di coesione; la riassegnazione dei Fondi per lo Sviluppo e la Coesione (FSC); la rideterminazione degli interventi previsti dal Commissario Straordinario per la strada statale 106 Jonica, attraverso una concertazione con la Regione Calabria, assegnando loro una priorità sulla base di criteri oggettivi e, soprattutto, chiedendo che siano finanziati e realizzati. Inoltre bisogna pretendere dall’Anas Spa interventi di messa in sicurezza urgente ed azioni mirate di ordinaria e straordinaria manutenzione».

«Se in nostri consiglieri regionali – conclude Fabio Pugliese – riusciranno a rappresentare per una volta gli interessi dei cittadini calabresi potremo da qui a qualche mese ottenere qualche risultato importante capace di salvaguardare l’incolumità di tanti cittadini automobilisti ma se, invece, si piegheranno alle solite logiche di appartenenza e d’interesse politico personale sarà molto difficile che si arriverà ad assumere posizioni forti contro un governo di cui praticamente quasi tutti fanno parte e che attraverso le recenti scelte assunte ha dimostrato di non voler risolvere i problemi legati alla Statale 106!».

Intanto non si calmano le polemiche sulla mancata partecipazione alla convocazione della IV Commissione del Consiglio regionale dell’assessore regionale alle Infrastrutture e Lavori Pubblici, ing. Mauro Dolce, del commissario straordinario per la SS 106, ing. Massimo Simonini, e dell’Ing. Francesco Caporaso (Responsabile Struttura territoriale Calabria dell’Anas).  Su questo l’ing. Pugliese non ci va leggero: «La loro inaccettabile assenza pesa come un macigno ed ha un significato molto importante. Perché ha impedito al Consiglio Regionale di poter apprendere delle informazioni molto importanti direttamente dal Commissario Straordinario per la Statale 106, dal Responsabile della Struttura territoriale Calabria di Anas Spa e dall’Assessore Regionale alle Infrastrutture». In altri termini, il Consiglio Regionale di oggi – stigmatizza Pugliese –  affronterà il tema della Statale 106 senza essere a conoscenza dei fatti, quindi, della verità e, più in generale d’informazioni rilevanti circa una problematica complessa su cui ad oggi, l’unica certezza che abbiamo, è quella relativa al Governo che non ha alcuna volontà politica di impegnarsi per affrontarla e risolverla.

«Sui lavori della seduta della commissione, – ha detto Pugliese – c’è da dire che l’inaccettabile assenza del Commissario Straordinario per la Statale 106 ha fatto registrare il rammarico dell’on. Pietro Raso (presidente della commissione) e dell’on. Filippo Mancuso (presidente del Consiglio Regionale). L’on. Pasqualina Straface (Forza Italia), si è detta delusa da una seduta che «avrebbe potuto assurgere a seduta storica e come ciò non sia avvenuto a causa dell’assenza dei rappresentanti di Anas», l’on. Davide Tavernise (M5S), stigmatizza le assenze così come l’on. Amalia Bruni.

Tutti, o quasi, però si sono complimentati con l’unico presente in commissione per essere audito: Claudio Moroni, il dirigente generale del Dipartimento infrastrutture e lavori pubblici.

Moroni ha spiegato che tra la Regione e l’Anas c’è una diversità di vedute perché «la Regione chiede che tutto il tracciato sia in categoria B (quindi ammodernato a 4 corsie con spartitraffico centrale) e Anas ritiene che tale richiesta non sia economicamente sostenibile dal Ministero, a fronte di costi nettamente superiori ai benefici che se ne ricaverebbero in termini di traffico».

Moroni ha illustra in Commissione tutte le tratte della strada Statale 106 “Jonica” che devono essere ammodernate (309 chilometri), e ha spiegto che sono necessari poco più di 8 miliardi di euro ma, aggiunge, al momento l’Anas sembrerebbe aver messo sul piatto solo 900 milioni di euro…

Non ci sono i soldi per la Locri-Ardore, per la Sibari-Corigliano-Rossano, per la Variante di Caulonia, per la Catanzaro-Crotone, la Crotone-Cirò, la Cirò-Mandatoriccio e la Mandatoriccio-Rossano. Il dirigente generale Moroni ha aggiunto poi che la Regione Calabria ha avuto una brillante idea: quella di chiedere al Governo un finanziamento per la progettazione di 5 interventi (al costo di 51,5 milioni di euro). Si tratta dell’adeguamento della tangenziale di Reggio Calabria, la Palizzi-Ardore, la Caulonia-Traversale delle Serre e la Stalettì-Squillace. Sono interventi il cui costo stimato è pari a 2.800 milioni di euro circa.

L’unica e la sola nota positiva è arrivata dall’on. Luciana De Francesco che per conto di Fratelli d’Italia (partito di cui fa parte), ha chiesto che si voti una mozione che impegni la Giunta regionale ad assumere un atto amministrativo da sottoporre al Governo chiedendo: la revoca immediata della Delibera CIPESS sulle politiche di coesione; la riassegnazione dei Fondi per lo Sviluppo e la Coesione (FSC); la rideterminazione degli interventi previsti dal Commissario Straordinario per la strada statale 106 Jonica, attraverso una concertazione con la Regione Calabria, assegnando loro una priorità sulla base di criteri oggettivi e, soprattutto, chiedere che siano finanziati e realizzati.

Con la proposta dell’on. Luciana De Francesco ha concordato l’on. Francesco Afflitto (M5S), mentre l’on. Pasqualina Straface si è dichiarata favorevole ma solo «dopo aver sentito il parere del presidente Occhiuto».  

Oggi c’è la possibilità di far sentire la voce dei calabresi che sono stufi di contare vittime sulla strada della morte: il Governo deve mostrare – su colelcitazione del Consiglio regionale calabrese – che il problema esiste e le risorse vanno diversamente distribuite, dando priorità alla messa in sicurezza della SS 106 con interventi di ordinaria e straordinaria amministrazione. (rrm)

STATALE 106: LA RIBELLIONE DEI SINDACI
LA LOCRIDE INTENDE FERMARE LA STRAGE

di FRANCESCO RAO – Per l’ennesima volta, ma con toni diversi, l’aula del Consiglio Comunale di Siderno, a seguito della convocazione effettuata nei giorni scorsi dall’Assemblea dei Sindaci della Locride, presieduta da Caterina Belcastro, dal Presidente del Comitato dei Sindaci della Locride, Giuseppe Campisi e dal Corsecom presieduto da Mario Diano, ha ospitato una intensa discussione intrisa tanto dall’amarezza e dal dolore per la recentissima giovane vittima, sottratta alla vita nell’ennesimo incidente, quanto nella capacità di ritrovarsi per avviare un percorso comune nel quale la determinazione e l’ottimismo dovranno essere gli elementi indispensabili sia per scrivere una tra le più importanti pagine per il Meridione, la Calabria e tutta l’area Jonica sia per porre fine ad una serie di tragedie che nel tempo hanno segnato moltissime famiglie a causa dei numerosi incidenti. 

Presenti all’iniziativa i sindaci della Locride, a dire il vero non tutti, la rappresentanza provinciale di CGIL, CISL e UIL, i Consiglieri regionali Giovanni Arruzzolo, Salvatore Cirillo e Giacomo Crinò e il parlamentare di Forza Italia, Francesco Cannizzaro. Come già anticipato, il tema posto all’Ordine del Giorno è stato quello della Strada Statale 106. 

Durante le oltre due ore di confronto, oltre ad ascoltare i numerosi ed appassionati interventi pronunciati sia dai sindaci sia da alcuni Cittadini, finalmente è passato il messaggio che ha lasciato impietriti molti degli sguardi di quanti ancora non volevano credere all’amara realtà: i lavori di ammodernamento della 106, relativi al territorio della provincia di Reggio Calabria, ad oggi non sono stati avviati perché pur essendoci disponibili i mezzi finanziari, manca il progetto.  Questa circostanza, per mille versi inaccettabile, richiede un grande sforzo al quale tutti dovranno impegnarsi.

«Le grandi opere partono dal basso e trovano concretezza negli atti formalizzati dai Comuni, dal Governo regionale e nazionale che successivamente dovranno far comprendere all’Anas le esigenze manifestate da un territorio vasto come quello preso in esame».

Il parlamentare di Forza Italia, Francesco Cannizzaro, su questo passaggio è stato fermo e per il 9 marzo ha già anticipato che incontrerà il ministro Enrico Giovannini al quale chiederà risposte concrete. Anche i consiglieri regionali hanno assunto un particolare impegno per questa importantissima azione da portare avanti in Consiglio.

In particolare, il Consigliere Crinò ha condiviso un suo pensiero teso ad anticipare anche quanto porterà avanti in occasione del prossimo Consiglio regionale nel quale l’argomento posto all’attenzione dell’Assemblea è già stato posto nell’agenda dei lavori; il Consigliere Arruzzolo oltre a riflettere sull’importanza strategica di questa arteria stradale ha fortemente sostenuto la necessità di dialogare con l’Anas affinchè sia avviata al più presto la progettazione dell’opera.

Il Consigliere Cirillo, ribadendo che il problema è divenuto ormai un fatto storico e ciò non può essere più accettabile, sostiene con determinazione la necessità di vedere tutti i Sindaci del Territorio interessato uniti in una battaglia che dovrà portare risultati. Non è più possibile accettare questo stato di cose e ritrovarsi per riflettere dopo una tragedia e poi lasciare correre tutto come prima.

Nell’intervento conclusivo, il Parlamentare di Forza Italia Francesco Cannizzaro, presente sul territorio della Locride e disposto a lavorare per i territori, oltre ad assicurare tutto il suo impegno, teso ad ottenere i finanziamenti necessari per progettare il tratto Catanzaro-Reggio Calabria, ha sottolineato l’importanza di avviare un percorso comune nel quale la coesione e l’obiettivo divengano il collante per superare i ritardi che la Calabria oggi paga anche a seguito della qualità infrastrutturale che di fatto impedisce lo sviluppo socio-economico del territorio. Nel concludere l’intervento, il parlamentare ha chiesto ai presenti di voler considerare l’occasione come un momento nel quale tutti e insieme potranno affrancare i rispettivi territori dalle problematiche viarie e soprattutto porre fine alle continue tragedie. 

Conclusi gli interventi, la Presidente Belcastro ha dato lettura del documento redatto che sottoponiamo anche ai nostri lettori. 

«L’Assemblea dei Sindaci della Locride si è riunita il 18 febbraio per discutere delle problematiche inerenti alla SS106 tristemente nota come “strada della morte”. La SS 106 non è solo una strada. È l’unica strada di collegamento strategico per il Sud Italia.  L’unica strada che accompagna gli studenti a scuola, i genitori al lavoro, i giovani a divertirsi, le persone ad incontrarsi tra loro. È la strada che porta le merci, che fa arrivare i soccorsi. È l’unica strada che collega questa nostra comunità alle altre comunità. È l’unica strada che può usare chi vuole venire in vacanza nei nostri paesi ed è l’unica strada che ci collega al resto d’Italia e del mondo attraverso i nostri aeroporti.  Tutto ciò è così dal 1928! Quella strada attraversa le fiumare sui ponti costruiti dal regime fascista. Quando, spesso, uno di quei ponti crolla, il percorso per andare a nord o a sud deve tornare in collina, allungandosi di ore.  Su questa strada ogni anno perdono la vita decine e decine di persone. Non per fato, ma perché quella strada oggi non basta e ciò che dovrebbe essere vita, ciò che dovrebbe aiutare il progresso e lo sviluppo della regione è morte e pericolo». 

«Perché una strada che è l’unica arteria fondamentale per la nostra regione non può essere uguale a sé stessa da 90 e più anni.  Per questo diciamo basta. Perché non le rivendicazioni ad una strada migliore, ma il diritto ad una strada che dia e non tolga vita richiama questo basta! Chiediamo, quindi, che una volta per tutte si rediga un master plan che ridisegni definitivamente la SS106 e che si riprenda la costruzione di lotti funzionali che diano alla 106 una alternativa. Chiediamo con forza che nel frattempo si attuino tutti gli interventi necessari per mettere in sicurezza l’attuale percorso, redigendo anche qui un programma di interventi sul quale definire i tempi di realizzazione. E sul quale dare ai nostri cittadini, stanchi di essere trattati come italiani di serie b, il diritto a controllarne la realizzazione.  Questo nostro accorato appello lo rivolgiamo al Governo, in particolare al Ministro delle Infrastrutture e al Ministro per il Sud, chiedendo loro di organizzare un tavolo tecnico con le rappresentanze dei Sindaci della Locride e dell’intera fascia jonica e grecanica, per dare risposte concrete rispetto a quanto chiesto e rivendicato nell’importante Assemblea dei sindaci della Locride del 18 febbraio u.s.  Ringraziamo l’Onorevole Cannizzaro per l’importante contributo offerto nell’Assemblea dei Sindaci e gli chiediamo di farsi tramite con il Governo, ed in particolare con i due Ministri, affinché accolgano l’appello che l’Assemblea ha unanimemente espresso». (fr)

 

CARO DRAGHI, VENGA ANCHE IN CALABRIA
MA IN AUTO PERCORRENDO LA STATALE 106

La Strada Statale 106 è il simbolo di una Calabria dimenticata dal Governo, ma potrebbe diventare, anche, il simbolo del viaggio che il Premier Mario Draghi ha intrapreso per l’Italia per inaugurare la fase due del suo Governo. È la proposta avanzata dal segretario generale della Uil CalabriaSanto Biondo che, in maniera provocatoria suggerisce al Premier di venire nella nostra regione a bordo di un’auto, «per tastare con mano le tante problematiche ancora irrisolte di tutto il territorio regionale, a partire dalla Ss106».

L’arrivo di Draghi in Calabria sarebbe, infatti, un segnale importante di attenzione verso quella che è stata definita tra le strade più pericolose d’Italia e che, purtroppo, registra un numero altissimo di decessi (nel mese di gennaio, hanno perso la vita cinque persone) e di cui avrebbe bisogno – secondo Fabio Pugliese, fondatore dell’Odv Basta Vittime sulla Strada Statale 106, «di una linea d’indirizzo politico e atti amministrativi», rivolgendosi ai consiglieri regionali calabresi che, il prossimo 28 febbraio, discuteranno del mancato ammodernamento della strada.

Si tratta di un passo importante, considerato l’aspetto strategico che l’infrastruttura rappresenta. Un aspetto, che è stato evidenziato anche dal presidente della Regione, Roberto Occhiuto, che ha scritto al premier Draghi «Draghi perché nel Pnrr non ci sono opere strategiche per la Calabria» e, tra queste, la statale 106 che il Governatore, nei suoi piani, vorrebbe rendere a quattro corsie. Un obiettivo che, tuttavia, si deve raggiungere per tappe, come ha illustrato Occhiuto, ricordando che «la complessità della SS 106 risiede nelle notevoli carenze relative alla sicurezza stradale, alla percorribilità e, rispetto a queste problematiche, ai notevoli costi complessivi per l’ammodernamento dell’intera tratta calabrese, che ammontano a più di 4 miliardi di euro».

«Purtroppo – ha spiegato ancora Occhiuto – questi costi non saranno neanche parzialmente coperti dal Piano nazionale di ripresa e resilienza, e per questa ragione nelle scorse settimane ho scritto al premier Draghi. Non è possibile che nessuna grande opera infrastrutturale calabrese venga finanziata con il Pnrr».

Anche il presidente del Consiglio regionale, Filippo Mancuso, ha ribadito la necessità della statale 106 di «un’urgente messa in sicurezza e modernizzazione, affinché diventi un’infrastruttura efficace e sicura di connessione tra la dorsale ionica calabrese e il resto d’Italia e d’Europa».

D’altronde, come ha ricordato Mancuso, «la Calabria su alcuni dossier strategici come la modernizzazione della Statale 106 che, se portati a buon fine, possono consentirle di contenere il divario di cittadinanza e di agganciare la ripresa economica, ha necessità di segnali concreti da parte del Governo».

E di segnali concreti da parte del Governo potrebbero arrivare proprio da una visita on the road da parte del Premier Draghi, se dovesse accogliere l’invito del sindacalista Biondo, «con lo spirito di chi potrà avere l’occasione di rendersi conto fattivamente quanto di sottosviluppo ci sia a pochi chilometri da Roma».

«Mario Draghi – ha concluso Biondo – accolga questa sfida, lo faccia anche per mandare un messaggio preciso alla criminalità organizzata che imperversa in Calabria e, spesso, ostacola l’apertura dei cantieri e mette a serio repentaglio la conclusione delle opere pubbliche».

Chissà se all’ex presidente della Bce arriverà questo invito o se le parole di Biondo rimarranno inascoltate. Intanto, riecheggiano le parole di don Francesco Carlino, il parroco di Roccella Jonica dette nella sua omelia durante i funerali di Davide e Gabriele, tra le ultime vittime della statale 106: «Fermate questa strage infinita, mettetevi la mano sulla coscienza e ricordatevi che la Calabria non è la terra da menzionare solo per i problemi della malavita organizzata. La nuova 106 non è un optional secondario, ma questione di vita o di morte. Svegliatevi politici!». (rrm)

Il sindaco Papasso chiede ad Anas di concertare il progetto di variante della ss 106 tra Sibari e Rossano

Il sindaco di Cassano allo Ionio, Gianni Papasso, ha chiesto all’Anas  di concertare con il Comune il progetto di variante della Strada Statale 106 tra SIbari e Rossano.

Nella comunicazione, trasmessa per conoscenza anche al Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili, al competente Dipartimento della Infrastrutture, Lavori Pubblici e Mobilità della Regione Calabria, al Presidente della Provincia di Cosenza e al Sindaco del Comune di Corigliano-Rossano, il sindaco della Città di Cassano All’Ionio, Gianni Papasso, facendo esplicito riferimento al parere favorevole espresso in merito al tracciato dell’opera relativa al Nuovo asse di collegamento in variante alla SS 106, Raddoppio fra il Viadotto Coserie di Rossano e la SS 534 di Sibari di Cassano, in fase di Conferenza di Servizi Preliminari, ha evidenziato che eventuali modifiche che si dovessero apportare al tracciato, dovranno essere comunicate al Comune di Cassano, il quale, nella medesima eventualità, esprimerà un nuovo parere.

«Ricordiamo – si legge in una nota – che nella prima decade del mese di dicembre scorso, nel corso di un incontro con la stampa era stato presentato il progetto riguardante la realizzazione del tratto Sibari – Corigliano Rossano della statale 106 ‘Jonica’».

L’intervento, prevede, in particolare, il raddoppio della carreggiata della SS 534 detta “degli Stombi” dall’attuale punto terminale fino all’innesto della nuova SS 106, in corrispondenza all’attuale svincolo per Cassano allo Ionio. Il nuovo percorso sarà a due carreggiate separate con 2 corsie per senso di marcia, per uno sviluppo complessivo di circa 30 chilometri, fino al torrente Coserie di Rossano. (rcs)