Taurianova Capitale Italiana del Libro è realtà

Taurianova Capitale Italiana del Libro 2024 è finalmente realtà. Nella Villa Zerbi della città, infatti, si è tenuta la conferenza stampa di presentazione del riconoscimento fortemente voluto dal ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano.

Alla conferenza inaugurale erano presenti: il Presidente della Commissione del Ministero della Cultura Pierfranco Bruni, membro della Commissione del Ministero della Cultura; Giusi Princi, Vicepresidente della Regione Calabria; Carmelo Versace, vicesindaco della Città Metropolitana di Reggio Calabria; Roy Biasi, sindaco di Taurianova; Maria Fedele, assessore alla Cultura di Taurianova, nonché Direttore artistico di “Taurianova Capitale del Libro” e, infine, il Maestro Cesare Berlingeri, la cui opera artistica ha ispirato e accompagna le grafiche e il logo della Capitale Italiana del Libro 2024. Ha moderato l’evento Piero Muscari, giornalista e condirettore artistico di Taurianova Capitale Italiana del Libro.

«Nel cuore della piana di Gioia Tauro, luogo di bellezze e contraddizioni, l’entusiasmo intellettuale di Taurianova ha costruito una promessa di rinascita e di riscatto», ha detto in apertura Adriano Monti-Buzzetti, presidente della Cepell, ricordando «le  sue antiche memorie greche, osche, bizantine e normanne, così come  il ricordo più prossimo di concittadini eminenti quali il latinista Francesco Sofia Alessio e il filosofo Antonio Renda, costituiscono l’ideale retaggio storico che alimenta il fervore creativo di municipalità,  associazioni e privati  in  un promettente laboratorio di welfare culturale. Taurianova, Capitale del Libro 2024,  è l’idea luminosa in cui tutti vogliamo credere: una scommessa sulla capacità della cultura di cambiare in meglio i luoghi, le persone che le abitano, le loro idee».

Dal canto suo il Sindaco di Taurianova, Roy Biasi ha ribadito come «vogliamo riscattare il passato, per tracciare insieme una via verso il futuro affidandoci al potere della “Cultura”, l’unico in grado di elevarci. Tutte le comunità locali saranno coinvolte perché il riconoscimento va a loro, va a tutti coloro che tengono alla città e alla nostra regione e ai valori fondanti di un territorio dalla storia millenaria».

Questo lo spirito e l’orgogliosa ambizione di Taurianova Capitale Italiana del Libro 2024,  piccolo centro del sud della Calabria che conta 15 mila abitanti, come ha rammentato con passione, durante la presentazione, il sindaco Biasi.

Riconoscimento che inorgoglisce la comunità taurianovese decisa a superare e andare oltre le zone grigie che hanno afflitto per troppo tempo i valori della  legalità e che porrà all’attenzione di tutta l’Italia una piccola realtà che intende dimostrare le proprie inesauribili capacità.

«Taurianova Capitale del Libro d’Italia è un traguardo ma anche l’inizio di un progetto ambizioso ideato e portato avanti in questi ultimi anni – ha detto l’assessore Maria Fedele –. Riaprire la biblioteca comunale, coinvolgere i territori partendo dal Patto per la Lettura, dal mondo dell’associazionismo e del terzo settore. Vogliamo alimentare, attraverso la lettura – e dunque la Cultura –  un senso di appartenenza condiviso, per fare della Calabria, e di tutte le sue splendide città e borghi, una destinazione culturale unica attivando la condivisione dei saperi e del patrimonio storico-letterario, e sfruttando in maniera utile la tecnologia che ci permetterà di digitalizzare archivi e biblioteche».

Il senso degli interventi è che i libri, la lettura, la cultura, sono alla base della crescita di una comunità; favoriscono la consapevolezza dei singoli, dispiegano le ali della libertà e della democrazia, inducono al pensiero, alla riflessione.

«Con immensa gioia ed emozione accolgo il prestigioso riconoscimento di Taurianova a “Capitale Italiana del Libro” per il 2024», ha detto Princi, sottolineando che si tratta di «un traguardo storico che rappresenta un faro di speranza e riscatto per la Calabria, territorio ricco di cultura millenaria e di talenti inesauribili. Taurianova, cittadina della Piana di Gioia Tauro diviene, grazie a questo riconoscimento, un simbolo tangibile della forza della cultura come strumento di innovazione e motore di cambiamento sociale».

«Desidero, pertanto, rinnovare i miei più sentiti complimenti al sindaco Roy Biasi, all’assessore alla Cultura Maria Girolama Fedele e all’intera Amministrazione comunale per la tenacia, la lungimiranza e la passione con cui hanno perseguito questo obiettivo. Dall’inizio del mio mandato, in un’ottica condivisa con il Presidente, ho mirato alla promozione della cultura quale veicolo di riscatto, prezioso strumento attraverso il quale raccontare al mondo la bellezza, la storia e la voglia di cambiamento della nostra terra e sono certa che Taurianova sarà un’ambasciatrice d’eccezione di questo importante percorso». 

Il vicesindaco della Metrocity, Carmelo Versace, ha ricordato come «la Città Metropolitana di Reggio Calabria, da sempre vicina a iniziative che abbiano come temi il Riscatto e il Risveglio socio culturale per la crescita del territorio, è fiera di offrire il proprio contributo a Taurianova Capitale del libro 2024. Ci riempie di orgoglio sapere che una cittadina della Piana abbia ricevuto tale prestigioso titolo e siamo certi che tutti i calabresi troveranno in esso motivo di partecipazione e diffusione». 

«Sono fiero che il mio segno e il mio colore siano stati scelti per la Capitale Italiana del Libro 2024, permettendomi di apportare un contributo per la sua elevazione culturale», ha detto il Maestro Cesare Berligeri.

«Affinché il titolo conferito a Taurianova abbia un impatto duraturo – ha evidenziato – è essenziale che tutti noi lavoriamo con impegno e rigore e che si continui così anche quando i riflettori si spegneranno. Nel corso del mio lavoro ho portato le mie radici, attraverso le mie opere, in tutto il mondo e ho imparato che ciò che conta davvero è la qualità».

«La Calabria, luogo di grandi contraddizioni e di grande poesia – ha concluso – mi ha ammaliato: qui ci sono le mie atmosfere e i miei colori, qui ho vissuto, lavorato e, pur con molte difficoltà, qui ho voluto la mia Fondazione perché credo fermamente che questa terra tramite le intelligenze e gli ingegni dei calabresi possa risollevarsi».

Il progetto

“La Città della Cultura” si propone di coinvolgere e sensibilizzare la comunità locale sui temi della lettura e dell’approfondimento culturale, restituendo vita alla  biblioteca comunale e al suo ricchissimo patrimonio – oltre 20mila volumi –. Cuore del progetto è infatti la riapertura della biblioteca comunale “Antonio Renda” per far sì che diventi un attrattivo polo culturale nonché volano di crescita per l’intera comunità.

L’obiettivo è offrire al territorio la possibilità di godere di una nuova offerta culturale, a partire da alcune manifestazioni storicizzate, come Taurianova Legge Taurianoir, proseguendo con un ricco cartellone che trasformerà Taurianova in un crocevia di idee, visioni e contaminazioni tra linguaggi artistici diversi, anche grazie al gemellaggio con tre eventi negli anni hanno contribuito a promuovere l’immagine della città: l’Infiorata, il Concorso Internazionale dei Madonnari e Villaggio Sud Agrifest.

Particolare attenzione sarà rivolta ai soggetti fragili, ai giovani, agli istituti scolastici e alle agenzie educative in generale, per contrastare il fenomeno della povertà educativa che troppo spesso è la piaga di alcune aree del Sud. Il progetto ha come fine l’accesso inclusivo alla cultura e all’istruzione.

Un progetto che si sviluppa anche su altri fronti:

Il Patto Locale per la Lettura

Un’azione che il Comune di Taurianova aveva promosso già nel 2018 con la sottoscrizione del Patto Locale per la Lettura, poi estesa nel 2023, e che oggi conta ben 35 firmatari tra enti pubblici e privati, associazioni culturali, istituzioni scolastiche e altre realtà del territorio, per diffondere e valorizzare la lettura come risorsa strategica su cui investire e come valore sociale da sostenere.

Il Borgo Culturale Diffuso

Taurianova Capitale Italiana del Libro 2024 è inoltre promotore e capofila di una nuova iniziativa che vuole essere modello innovativo di sviluppo sostenibile e inclusivo per l’intera Calabria: l’istituzione di un “Borgo Culturale Diffuso”, una rete collaborativa tra comuni calabresi per promuovere la cultura e stimolare l’economia locale. L’intento di questo network è rendere la Calabria un palcoscenico culturale vivo, capace di raccontarsi attraverso la storia, l’arte e le proprie tradizioni, trasformando ogni borgo in una tappa di un viaggio culturale immersivo.

Libri come ali: il logo di Taurianova Capitale del Libro 2024

 Il logo di Taurianova Capitale Italiana del Libro 2024, ideato dallo studio grafico Giovanni Audino, parte dall’antica simbologia della Fenice per raccontare visivamente il cuore del progetto. La Fenice è uno dei simboli posti all’interno dello stendardo del comune di Taurianova ed è simbolicamente legata alla rinascita, alla rigenerazione,  alla rivincita. (rrc)

L’11 maggio Genova passa il testimone a Taurianova “Capitale Italiana del Libro”

È al Salone del Libro di Torino che ci  terrà, l’11 maggio, il passaggio di consegne tra Genova e Taurianova, eletta Capitale Italiana del Libro. Il 2 maggio, invece, si terrà la presentazione del progetto di Taurianova Capitale Italiana del Libro e il 16 maggio l’inaugurazione ufficiale della rassegna Taurianova Legge, con la riapertura della biblioteca comunale “A. Renda”.

Un passaggio di consegne che è stato anticipato dalla rassegna Genova incontra la Calabria, svoltasi nei giorni scorsi nel Palazzo Ducale di Genova, organizzato dal Comune di Genova e dall’Associazione Culturale Oltre Confine, con la direzione artistica di Show Eventi, e la partecipazione del Comune di Taurianova e della Regione Calabria.

Un evento, dunque, che ha unito per due giorni Genova e Taurianova in un proficuo interscambio di suggestioni culturali e letterarie. Il Salone del Maggior Consiglio di Palazzo Ducale ha ospitato la presentazione di due libri: L’atomo inquieto di Mimmo Gangemi e Un paese felice di Carmine Abate, prima del passaggio di testimone tra Genova e Taurianova alla presenza del sindaco di Genova, del sindaco e dell’assessore alla Cultura di Taurianova, della direttrice di Palazzo Ducale Ilaria Bonacossa. Presente anche il presidente della Fondazione Calabria Film Commission, Anton Giulio Grande.

La cerimonia si è conclusa con l’esibizione della pianista calabrese Beatrice Zoccali, massima rappresentante in Italia di Francesco Cilea, il compositore nato a Palmi e celebre per l’opera Adriana Lecouvreur.

«Abbiamo abbracciato il ruolo di Capitale del Libro con fervore e impegno, promuovendo la lettura, l’arte e la creatività in tutte le sue forme – ha dichiarato il sindaco di Genova, Marco Bucci –. Abbiamo accolto autori, poeti, editori e appassionati di libri, creando un’atmosfera vibrante e stimolante che ha arricchito la vita culturale della nostra città. Ma come ogni grande storia, anche questa ha un capitolo finale. Oggi, con orgoglio e speranza, passiamo il testimone a Taurianova, città che accoglierà con lo stesso calore e la stessa passione il titolo di Capitale del Libro».

«È stato un fine settimana emozionante: Genova come Capitale Italiana del Libro uscente ci ha riservato una meravigliosa accoglienza. Una festa che è riuscita a farsi racconto della nostra piccola cittadina e della Calabria – ha commentato il sindaco di Taurianova, Roy Biasi –. Testimonianza di come nel cuore del Sud e in un piccolo centro questo riconoscimento sia occasione preziosa non solo per la rinascita del territorio e delle comunità locali, ma il punto di partenza per un cambiamento collettivo volto a valorizzare il vasto patrimonio culturale della Calabria, materiale e immateriale. Un incontro, quello con Genova, che vuole essere il primo di una serie di confronti e scambi di visioni volti a creare sinergia con i luoghi culturalmente attivi della Penisola».

Ampio spazio anche ad alcuni incontri letterari con protagonisti illustri esponenti della letteratura contemporanea calabrese, per quello che gli organizzatori di “Genova incontra la Calabria” hanno immaginato e concepito come un ponte ideale tra Genova e la Calabria, legate fin dal Medioevo da uno stretto rapporto commerciale, economico e culturale, ma anche sociale: infatti, attualmente, sono quasi 20mila i residenti genovesi di origini calabresi. (rrm)

Pierfranco Bruni: «Ecco perché Taurianova» Capitale Italiana del Libro 2024

Di PINO NANOPer difendere le ragioni di Taurianova “Capitale Italiana del Libro” scende in campo questa volta il Presidente della Giuria che al Ministero della Cultura ha scelto la città della piana, lo scrittore calabrese Pierfranco Bruni, un intellettuale che da anni racconta i Sud del Paese e che le cose che pensa non le manda a dire con nessuno. 

«Il progetto di Taurianova – dichiara una volta per tutte – è stato premiato perché rappresenta, per una realtà piccola, la strada di una crescita o addirittura una rinascita attraverso la realizzazione di infrastrutture culturali, materiali, immateriali e valoriali, capaci di irradiare i propri effetti virtuosi anche sul territorio circostante».

Queste sono dunque le principali motivazioni con cui la Giuria ha proposto, all’unanimità, Taurianova come Capitale italiana del Libro per l’anno 2024.

Parliamo di una Giuria, autonoma e indipendente dal Ministero, presieduta dal professor Pierfranco Bruni, e composta da Incoronata Boccia, Gerardo Casale, Antonella Ferrara e Sara Guelmi, che ha individuato nel progetto presentato dal Comune della Piana di Gioia Tauro, «anche in ragione del contesto storico e geografico, l’occasione – ripete Pierfranco Bruni – per generare un esempio di pedagogia di riscatto culturale, civile e sociale».

Nessuna lettura politica, dunque, nessuna strumentalizzazione ideologica, nessun fraintendimento. Le parole di Pierfranco Bruni diventano pietre.

«Il 6 febbraio – spiega il presidente Bruni – quindi tre giorni prima delle indiscrezioni apparse sulla stampa, abbiamo tenuto l’ultima riunione della Giuria e abbiamo votato all’unanimità il progetto Taurianova. La scelta è stata fatta in particolare sulla base dell’impatto sociale della proposta progettuale relativa a un territorio che ha una straordinaria necessità di sostegno dal punto di vista culturale. La decisione è stata presa in coerenza con quello che l’Unesco definisce il valore intrinseco del settore culturale e creativo in termini di coesione sociale, capacità di generare risorse educative, benessere personale e crescita economica».

Alle spalle di tutto questo c’è la storia personale e pubblica di questo intellettuale calabrese che in vita sua ha fatto mille cose diverse, archeologo direttore del Ministero Beni Culturali, già componente della Commissione Unesco per la diffusione della cultura italiana all’Estero, oggi presidente anche del Centro Studi “Grisi”. Lo scrittore ricopre numerosi altri incarichi istituzionali legati alla promozione della cultura e della letteratura nei Paesi Esteri, ed è responsabile, per conto del Ministero della Cultura, del progetto di studio sulle Presenze minoritarie in Italia. Un protagonista di primissimo piano della nuova cultura meridionale.

Il suo ultimo poderoso saggio-racconto dal titolo Mediterraneo. Percorsi di civiltà nella Letteratura contemporanea è una testimonianza emblematica del suo pensiero. Dei suoi libri alcuni restano e continuano a raccontare. 

«La letteratura e la vita senza il sogno, l’amore e l’ironia non avrebbero senso. L’amore quando è sogno ha sempre delle illuminazioni. Gli orizzonti sono nel viaggio e le albe e i tramonti possono anche somigliarsi ma non hanno mai lo stesso colore. Lungo il mio cammino ci sono stati e ci sono molti libri incompiuti, ma non ho alcuna intenzione di definirli. Non viaggio per ritrovarmi perché sono convinto che gli approdi non sono mai consapevolezza e che gli arrivi s’intrecciano con le partenze e i ritorni e vanno sempre oltre Itaca».

-Una vita On the road professore?

«Certamente sì. Sono stato per lunghi periodi in realtà come la Tunisia, la Turchia, l’Albania, come rappresentante della cultura del ministero della cultura in questi Paesi. Non solo conoscenza diretta, dunque, ma fascino e mistero hanno rappresentato non un dato sociologico ma chiaramente antropologico e letterario. Questi luoghi sono nei miei racconti o meglio sono in tutto il mio raccontare. I due segmenti fondamentali che caratterizzano il mio viaggio letterario sono la memoria e la nostalgia».

 

-In giro per il mondo, ma con al centro di tutto il Mediterraneo?

«Proprio così. Il Mediterraneo occidentale con i miei viaggi in Grecia inizialmente si è trasformato in un Mediterraneo orientale e direi in un Oriente. O meglio negli Orienti. L’ultimo romanzo ha proprio questa caratteristica. Una storia d’amore in un contesto delle Moschee. Samira è appunto una donna orientale con il fascino delle donne arabe…».

 

-C’è chi ha scritto che “Mediterraneo. Percorsi di civiltà nella Letteratura contemporanea” è una prosecuzione del suo precedente romanzo?

«Se si riferisce “Al canto del Muazzin“, è tutto vero. Anche lì si racconta una storia d’amore tra una araba e un giornalista italiano che si incontrano in un aereo in volo da Roma a Tunisi».

 

-Cos’è un inno all’amore anche questo?

«È soprattutto un mosaico di luoghi dove il tempo non è un orizzonte, ma un cerchio. Ma la sensualità di quest’amore diventa la spiritualità in cui la presenza di Dio è fondamentale e i personaggi che campeggiano restano in una dimensione orante. È come se l’amore stesso fosse un canto orante. In fondo io parlo spesso dal Cantico dei Cantici. Cerco di legare gli Orienti con la sapienza indiana».

 

-Libri insomma a cui uno scrittore rimane legato per sempre?

«Direi di sì per un fatto esistenziale. Ma io le dirò resto legato a tutti i miei libri perché parto da un presupposto: ogni scrittore non fa altro che scrivere il proprio diario. Anche in un libro di poesia come Asmà e Shadi che risale al 2006, sempre nei miei Orienti, la fantasia diventa la finzione del vero».

 

-Ma anche “Quando mio padre leggeva Carolina Invernizio” mi pare sia un romanzo propriamente autobiografico?

«Assolutamente si, autobiografico. Certamente autobiografico. Qui non ci sono però metafore. È un romanzo verità. In un cassetto della mia casa in Calabria ho trovato libri e appunti di mio padre. Nella sua biblioteca c’erano tutte le opere di Carolina Invernizio. Una scrittrice che veniva letta negli anni trenta del Novecento. In ogni libro ci sono chiuse fatte a penna rossa e a matita da mio padre. Scriveva appunti, commenti e riflessioni. Un fatto che mi ha molto colpito. Leggeva questa scrittrice quando lui aveva 12 o 13 anni. Mi sono fortemente commosso. La vita in fondo è emozione».

 

-I suoi genitori da quello che ho letto le mancano ancora tantissimo…

«Mio padre e mia madre sono stati, e sono dei punti di riferimento e dei ponti di tutta la mia vita. La scrittura a volte ci riconcilia a ciò che non abbiamo più». 

 

-Recentemente ha scritto anche un libro su Kafka?

«Sì. È appena uscito. È stato insieme a Pavese, del quale sta uscendo il mio quinto libro sullo scrittore confinato a Brancaleone Calabro, due fari letterari importanti. Da quando frequentavo i primi anni del liceo. Mi accompagnano ancora. Mi lascio guidare, a volte, e loro mi indicano alcuni percorsi anche linguistici».

 

-Torniamo su Taurianova: sempre convinto della scelta fatta?

«Sempre di più, certamente. Più di prima e più che mai. Sarà un successo vedrete, e lo sarà per la Calabria per il resto del Paese». (pn)

 

TAURIANOVA CAPITALE ITALIANA DEL LIBRO
PARTE DA QUI LA TUTELA DELLA CULTURA

di ANTONIETTA MARIA STRATI – Adesso è ufficiale: Taurianova è Capitale Italiana del Libro. Dopo Vibo Valentia, dunque, la nostra regione è tornata a essere la protagonista indiscussa di un bene universale e fondamentale quale è la lettura. Ma non solo. La vittoria della città della Piana dimostra e conferma che la Calabria non è solo ‘ndrangheta e violenza, ma è cultura, conoscenza e, soprattutto, voglia di riscatto.

Una volontà ben chiara alla Giuria del ministero della Cultura che, guidato da Gianfranco Bruni, ha scelto il progetto calabrese «perché rappresenta, per una realtà piccola – si legge nella motivazione – la strada di una crescita o addirittura una rinascita attraverso la realizzazione di infrastrutture culturali, materiali, immateriali e valoriali, capaci di irradiare i propri effetti virtuosi anche sul territorio circostante».

«La decisione è stata presa in coerenza – ha spiegato Bruni – con quello che l’Unesco definisce il valore intrinseco del settore culturale e creativo in termini di coesione sociale, capacità di generare risorse educative, benessere personale e crescita economica».

La giuria, autonoma e indipendente dal ministero, presieduta da Bruni, e composta da Incoronata Boccia, Gerardo Casale, Antonella Ferrara e Sara Guelmi, ha scelto il progetto calabrese «anche in ragione del contesto storico e geografico, l’occasione per generare un esempio di pedagogia di riscatto culturale, civile e sociale», si legge ancora nella nota.

La vittoria di Taurianova, decretata all’unanimità dalla giuria, conferma, dunque, «la vitalità culturale della nostra amata Calabria, e la voglia di crescere per abbracciare una mentalità nuova, più aperta al cambiamento, alle contaminazioni, al desiderio di evolvere; questo è ciò che provoca la letteratura e la cultura in generale», scriveva la sindaca di Vibo Valentia, Maria Limardo, in una lettera indirizzata al sindaco Roy Biasi.

Quella di Limardo, infatti, è la testimonianza di quanto sia stata importante, per Vibo Valentia, diventare Capitale Italiana del Libro nel 2021: «Con il progetto di Vibo Capitale italiana del Libro abbiamo creato occasioni di confronto, scambi culturali unici che altrimenti non sarebbe stato possibile neanche immaginare, ma soprattutto quanto fatto nel corso di quell’anno, ci ha consentito di dare vita a qualcosa di stabile, dal Comitato editori vibonesi (Cev) fino all’Orchestra Sinfonica della Calabria, riconosciuta come Ico dal Ministero e che oggi è un autentico faro di cultura per l’intera regione».

La vittoria della città della Piana, tuttavia, non si deve fermare solo alle congratulazioni. Se il sindaco Biasi dice che «altrove le biblioteche chiudono, a Taurianova la biblioteca riapre come segno di speranza e di risorgimento», in Calabria sono tante le biblioteche ancora chiuse.

Il caso più eclatante è quello della Biblioteca Civica di Cosenza, chiusa da tre anni e che sembra essere stata dimenticata dalla Regione. Sono stati inutili, infatti, gli appelli lanciati dal presidente dell’Accademia Cosentina, Antonio D’Elia, al ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano, non solo a intervenire, ma anche nel chiedere di inglobare l’istituto al ministero. Stesso discorso per la deputata del M5S, Anna Laura Orrico, che si era appellata a «tutti i rappresentanti istituzionali del territorio, al di là di ogni colore politico, soprattutto quanti sono al governo del Paese e della Regione», affinché «prendano a cuore le sorti della Biblioteca Civica sostenendone la riapertura non solo attraverso i buoni propositi ma con risposte concrete alla chiusura di un presidio di storia, cultura e identità non solo cosentina ma meridionale».

Un’azione necessaria, soprattutto se, con l’incoronazione di Taurianova a Capitale del Libro, si è creata «un’occasione per far conoscere a livello nazionale e internazionale una città piena di cultura e di tradizioni, cambiando la narrazione degli ultimi decenni e facendo emergere le opportunità positive del nostro territorio», come ha dichiarato il presidente della Regione, Roberto Occhiuto, orgoglioso per il traguardo.

Come sottolineato dalla vicepresidente della Regione, Giusi Princi, «il riconoscimento rappresenta una bellissima pagina non solo per Taurianova ma anche per tutta la Calabria perché rappresenta la strada da percorrere per la di crescita e la rinascita, non solo di una piccola realtà ma dell’intera regione».

«È il riscatto di un territorio che va oltre gli stereotipi, supportando la Calabria che ha bisogno di tutte le sue forze migliori per raccontare di sé la grande voglia di cambiamento», ha aggiunto la vice di Occhiuto, sottolineando come «ogni biblioteca che riapre riaccende le speranze e io mi sento parte della comunità taurianovese che ha affidato il proprio futuro alla cultura, all’istruzione, ai saperi».

Questo risultato, accolto con immensa gioia da Roy Biasi, non deve essere interpretato solo «come l’incoraggiamento del governo a proseguire nell’azione di riscatto che abbiamo avviato, sentendo di rappresentare in questo nostro sforzo la Calabria che vuole dare, soprattutto alle giovani generazioni, occasioni di crescita attraverso una nuova reputazione che stiamo riconquistando agli occhi del Paese», ma essere lo spunto per la Regione, prima tra tutti, per investire, ancora di più, nella lettura, nella cultura e nell’immagine di una terra ricca di eccellenze e opportunità.

Concetto ribadito dal senatore di Fi Mario Occhiuto, che ha sottolineato come la vittoria di Taurianova è «un segno tangibile del potenziale straordinario che risiede nelle nostre comunità, ricche di storia e tradizioni», e che «tutto questo dimostra, ancora una volta, che la cultura può essere davvero un motore di trasformazione e sviluppo».

Un «tributo alla ricchezza culturale della Calabria e alla sua vivace comunità letteraria, contribuendo così alla costruzione di una società più coesa e inclusiva», l’ha definita il presidente del Consiglio regionale, Filippo Mancuso.

A fargli eco l’assessore regionale alle Infrastrutture, Emma Staine, sottolineando come «in questa terra di grandi contraddizioni, Taurianova sarà capace di esprimere le immense potenzialità culturali che caratterizzano la Calabria. Attraverso la promozione della lettura e la diffusione dei libri, la nostra città ha l’opportunità di valorizzare le nostre ricchezze e di trasmettere un’immagine autentica e positiva della nostra regione, troppo spesso affidata ad una narrazione carica di pregiudizi».

«Siamo fiduciosi che questa designazione – ha concluso – porterà benefici tangibili e duraturi per tutti i cittadini e ne siamo grati a tutti coloro che hanno contribuito a renderla possibile».

La rinascita della Calabria dunque, riparta anche dalle biblioteche, custodi di saperi e strumenti indispensabili per creare una società migliore da affidare alle nuove generazioni. (ams)

 

L’OPINIONE / Giusi Princi: Taurianova Capitale del Libro significherebbe affidare a lettura riscatto della Regione

di GIUSI PRINCI – La Regione Calabria favorisce e sostiene tutti gli impulsi del territorio atti a promuovere l’istruzione, la cultura e dunque, indirettamente, la socialità e l’immagine positiva delle proprie realtà. Pertanto, l’iniziativa del Comune di Taurianova di candidarsi a capitale italiana del libro non può che vederci in prima linea a supporto di questa azione. E siamo orgogliosi che abbia già superato le preselezioni del Ministero, rientrando tra le cinque finaliste. Restiamo quindi in trepidante attesa, speranzosi che la città, già famosa per l’infiorata, possa aggiungere un altro fiore al suo occhiello.

Quello ottenuto fin qui è già un ottimo risultato, sintomo che il progetto è solido e ben radicato nei valori che la manifestazione nazionale intende. Calabria è sinonimo di storia, di cultura. Da sempre. Strumenti che dobbiamo solo imparare a valorizzare al meglio come volano di sviluppo a 360 gradi. Perché raggiungere un risultato del genere significa anche muovere tutto l’indotto turistico, commerciale, non solo socio-culturale. Pertanto, mi congratulo per lo spirito d’iniziativa avuto dalla ridente cittadina di Taurianova, da sempre molto attiva culturalmente. È questo lo spirito giusto che incarna alla perfezione il modus operandi di una Regione che, col presidente Roberto Occhiuto, ha dato una netta sterzata ad un modo di fare troppo passivo. La Calabria ha bisogno di tutte le sue forze migliori per raccontare di sé la grande voglia di riscatto.

L’auspicio è che sia proprio Taurianova, da tradizione terra di grandi scrittori, intellettuali e poeti, a diventare la Capitale 2024, che vorrebbe dire affidare proprio alla conoscenza, alla cultura, il riscatto di un’intera Regione. Del resto, Taurianova ha una storia consolidata in materia, avviata già nel 2017 con ‘Taurianova Legge’ e implementata, al meglio, fino ai nostri giorni attraverso una serie di iniziative culturali che hanno posto sempre il libro come protagonista assoluto, come motore e chiave del cambiamento di questa importante realtà dell’Area Metropolitana di Reggio e della Calabria tutta. (gp)

[Giusi Princi è vicepresidente della Regione]

Taurianova Capitale Italiana del Libro giusto riconoscimento a luogo ricco di storia e cultura

di GIUSEPPE FALCOMATÀ E FILIPPO QUARTUCCIO – Ci riempie d’orgoglio l’inserimento di Taurianova fra i Comuni che si contenderanno il titolo di Capitale italiana del Libro 2024. Sarebbe il giusto riconoscimento per un luogo ricco di storia e di cultura che merita d’essere conosciuta e riconosciuta dall’Italia intera.

Taurianova sta raccogliendo i frutti di una programmazione che fa della cultura un autentico volano di crescita e sviluppo del territorio. In questo senso, la Città Metropolitana, anche con i progetti Bibliocultura, con il potenziamento della dotazione libraria per le biblioteche dei Comuni, ed il Festival del libro e della lettura da poco concluso, ha seguito un percorso preciso rispetto al quale abbiamo registrato risultati davvero eccezionali.

Questa di oggi rappresenta un’opportunità per far apprezzare l’incredibile patrimonio storico, artistico e culturale che l’intera Piana di Gioia Tauro porta con sé in dote. Taurianova, non dimentichiamolo, ha dato i natali a pregevoli artisti, poeti e scrittori come Tiberius Florentino, “l’Amleto scespiriano applaudito dai sodali emigrati Rodolfo Valentino e Beniamino Gigli” descritto da Cardona nella “Spoon river taurianovese”, il latinista Francesco Sofia Alessio o Pietro Barillà, caposcuola dell’Istituto d’arte di Napoli. E sono solo alcuni illustri avi di una terra che, sin dai tempi dell’antica Radicena, si è imposta nello scenario culturale internazionale.

Ma l’occasione è ghiotta per l’intera Calabria che ha già conosciuto Vibo Valentia quale Capitale italiana del libro soltanto pochi anni fa. Insomma, Taurianova sarebbe una conferma delle grandi capacità di un territorio e delle incredibili potenzialità di un’area metropolitana e di una regione che hanno l’obbligo di continuare ad investire sull’immagine e la bellezza dei propri luoghi.

Dunque, aspettiamo con trepidazione che la commissione faccia la sua scelta definitiva, consapevoli, comunque, che la presenza di Taurianova nel quintetto di finaliste rappresenti un titolo che promuove un progetto culturale ambizioso e colmo di fascino portato avanti, con dedizione, impegno e sacrificio, da Enti, associazioni ed istituti scolastici che, quotidianamente, si spendono per il bene della comunità. (gf e fq)

[Giuseppe Falcomatà e Filippo Quartuccio sono rispettivamente sindaco di Reggio e delegato metropolitano alla Cultura]

 

L’OPINIONE / Rocco Lentini: L’Istituto Arcuri sostiene Taurianova Capitale del Libro 2024

di ITALO ARCURILa notizia non ci sorprende. Da anni sosteniamo che uno dei migliori investimenti sul futuro è la cultura e con questo spirito condividiamo il lavoro del Comune di Taurianova. 

Essere tra le cinque città finaliste per il titolo Capitale italiana del libro è il giusto riconoscimento di un lavoro di lungo periodo, portato avanti con costanza e con la visione di una realtà diversa, possibile e realizzabile, il filo delle tante iniziative per il recupero del patrimonio storico, culturale, librario della Città. 

L’Istituto “Ugo Arcuri”, rete dell’Istituto Nazionale Ferruccio Parri di Milano, oltre che collaborando alle tante rassegne letterarie, ha realizzato l’inventario e il riordino della donazione libraria del filosofo Antonio Raffaele Renda (Taurianova, 1875 – Roma, 1959) giacente da tempo in scatoloni semi dimenticati. Il riordino della donazione Renda si è realizzato con il sostegno del Ministero della Cultura – Direzione Generale Archivi e sotto la supervisione della Soprintendenza Archivistica e Bibliografica della Calabria.

Antonio Renda, filosofo di rilievo internazionale, professore di filosofia presso l’Istituto Superiore del Magistero di Napoli nel 1914, poi docente di Storia della filosofia all’Università di Messina, di Storia e filosofia medioevale e di Storia moderna all’Università di Palermo fino al 1953, ha mantenuto contatti con il mondo della cultura italiana e internazionale, incentrando il suo pensiero sulla metafisica che lo ha portato, in opposizione all’idealismo di Gentile e di Croce, verso un’interpretazione del criticismo kantiano in senso etico-religioso e producendo una vasta bibliografia scientifica.

L’evoluzione del suo pensiero, i contatti con il mondo scientifico/filosofico della prima metà del Novecento sono documentati dall’esclusivo patrimonio documentale e bibliografico appena riordinato e sistemato in una sezione dedicata all’interno della Biblioteca Comunale di Taurianova. 

Un patrimonio di circa 5.000 unità ricco di testi introvabili in altre biblioteche italiane, caratterizzato dall’unicità di una raccolta paziente effettuata nell’arco di una vita.

L’intervento di recupero dell’Istituto “Ugo Arcuri” si inserisce pertanto in un progetto molto più ampio che, attraverso sinergie e collaborazioni plurime, sta cambiando la percezione della società calabrese. Il progetto Taurianova capitale italiana del libro 2024 portato avanti con tenacia dal comune si configura come modello da seguire per la costruzione di una realtà che sovverte il luogo comune che vuole un territorio arretrato, dalle scarse possibilità e incapace di riconoscere il proprio patrimonio culturale.

Una lunga storia identitaria, stratificata nei secoli, riproposta alla cultura italiana attraverso eventi culturali di rilievo, interesse per la storia e la cultura dei luoghi, per la crescita collettiva e democratica dell’intero territorio.

Taurianova tra le città finaliste per il titolo di città capitale italiana del libro merita il traguardo finale e fiduciosi aspettiamo la decisione della giuria, lo merita la Piana di Gioia Tauro e la Calabria tutta.

L’Istituto “Ugo Arcuri” nel venticinquesimo anno della fondazione ribadisce il suo impegno in tale direzione con una serie di iniziative culturali, pubblicazioni, convegni nazionali. che saranno realizzati nel corso del 2024. (ia)

[Rocco Lentini presidente Istituto “Ugo Arcuri” per la Storia dell’Antifascismo e dell’Italia Contemporanea in provincia di Reggio Calabria]