A Cosenza i sindacati in Piazza per la Vertenza dei Tirocinanti

Domani NidilCgil, Felsa-Cisl, UilTemp e Usb-FdS, assieme ai lavoratori, scendono in Piazza, a Cosenza, davanti la sede della Rai, per riaccendere i riflettori e per rintracciare le risorse necessarie per i tirocinanti calabresi.

«Non esistono momenti più o meno opportuni – viene evidenziato in una nota – periodi in cui un tema vitale come il lavoro può o non può essere affrontato.  L’azione sindacale che portiamo avanti non è rivolta contro qualcuno, contro questo o quel partito, contro questo o quel politico».

«Siamo, semmai, sempre e solo a favore dei tirocinanti e apprezziamo chiunque si schieri con noi su questo fronte – prosegue la nota –. Chi, come noi, è convinto che il lavoro, i diritti, il miglioramento delle condizioni lavorative per migliaia di calabresi devono rimanere sempre centrali. E per ottenere risultati veri, come già è stato fatto, occorre che tutti facciano la loro parte, in una sintesi positiva che ridarà dignità ai tanti calabresi».

Per i sindacati, infatti, «il mese di giugno può essere il momento della vera svolta per la vertenza dei tirocinanti calabresi. La discussione sull’assestamento di bilancio, ancora non iniziata, ma che impegnerà il Governo ed il Parlamento nelle prossime settimane, dovrà prevedere il reperimento degli ulteriori 60 milioni circa da sommare ai cinque già stanziati. Solo così si potrà dare concretezza alla norma passata nel Milleproroghe che prevede le deroghe assunzionali che permettono a Comuni, Province e Città Metropolitane di assorbire i 4.200 tirocinanti e porre fine ad una vergona che si protrae da oltre dieci anni».

«Sarà l’occasione, anche – viene evidenziato – per porre rimedio alle discriminazioni dei tirocinanti che operano anche negli altri Enti pubblici e privati. Una problematica che impatta un così alto numero di lavoratori e di famiglie merita un’attenzione particolare nel quadro del dibattito politico calabrese e nazionale. Un’attenzione che a febbraio, grazie anche all’azione sindacale ed una politica regionale sensibile alle richieste del mondo del lavoro, ha portato al risultato di quell’importante riconoscimento a livello nazionale del ruolo dei tirocinanti ed ai conseguenti provvedimenti normativi».

«Un’attenzione che, però, stiamo vedendo calare – conclude la nota – e che deve tornare a essere alta». (rcz)

 

Tirocinanti, i sindacati annunciato mobilitazione permanente

Le Segreterie Regionali Nidil Cgil Felsa Cisl Uiltemp Us hanno annunciato una mobilitazione permanente. per va vertenza dei tirocinanti che, attualmente, si trova in una «sorta di stallo».

«Dopo la manifestazione del sette maggio scorso – hanno spiegato le Segreterie – che ha visto la partecipazione di mille tirocinanti provenienti da tutti gli enti utilizzatori sparsi sul territorio regionale, ci saremmo aspettati qualche presa di posizione più incisiva, un impegno maggiore nei confronti di una problematica che riguarda così tanti calabresi e le loro famiglie».

I sindacati, «il pur apprezzabile passo avanti di febbraio che ha visto il riconoscimento alle deroghe assunzionali per i tirocinanti calabresi difficilmente potrà trovare concreta attuazione a fronte della mancanza di copertura economica. La disponibilità di 5 milioni sui 65 necessari potrà portare, a secondo dei casi, o all’odiosa roulette di dover scegliere quei pochi tirocinanti che potranno essere assunti, discriminando tutti gli altri, o al completo immobilismo da parte degli Enti. Per questo riteniamo che decreti attuativi o note ministeriali che prevedono solo la procedura formale per gli Enti, non possano essere sbandierati come grandi risultati, e lo ripetiamo adesso, dopo averlo già detto altre volte quando si è esagerati con gli annunci via social».

«Anche allora, come oggi – hanno proseguito – non si può avere nessuna vera svolta se non trovano le risorse necessarie, poiché alle belle liste compilate non corrisponderebbe la possibilità di avviare contratti, che è quello che davvero interessa i lavoratori. Siamo sicuri che non è questo quello che vogliono Occhiuto, il presidente della giunta regionale, né Calabrese, l’a ssessore al Lavoro, men che meno la Succurro, Presidente di Anci Calabria, che finora hanno dimostrato sensibilità e voglia di dialogo con Nidil-Cgil – Felsa-Cisl – Uil Temp e Usb FdS. Occorre, quindi, finalizzare l’azione sinergica tra tutti i soggetti istituzionali coinvolti, come si è stati già capaci di fare, e compiere il passo forse più difficile, visto l’andazzo che si registra su Roma quando si tratta di reperire risorse».

«Tra ottobre e novembre prossimi – hanno ricordato – come già abbiamo fatto presente al Prefetto di Catanzaro, scadranno i progetti formativi, e ci preoccupa fortemente la prospettiva di ritrovarci con 4.200 persone che, all’improvviso, si ritroverebbero senza un sostegno. Si passerebbe dalla precarietà all’emergenza sociale, in una involuzione che significherebbe il fallimento del sistema politico calabrese, incapace di trovare una degna soluzione a una situazione che si protrae da oltre 10 anni e che, a detta ormai di tutti, rappresenta una vera e propria vergogna».

«Mentre le Segreterie Nazionali lavorano su Roma per ottenere un tavolo ministeriale – hanno riferito – un tema che impatta su così tante famiglie calabresi deve tornare a essere centrale e per questo, Nidil-Cgil -FelsaCisl -Uil Temp e Usb Fds sono pronte, assieme ai lavoratori, a richiamare l’attenzione e la responsabilità della classe politica calabrese e nazionale nei primi giorni di giugno con la mobilitazione permanenteed ulteriori azioni fin quando non si sbloccheranno silenzi ed indifferenza che mirano a far soccombere sia le organizzazioni sindacali, da qualche singolo politico con smania di protagonismo, e sia portare i lavoratori calabresi nel disagio più assoluto». (rcz)

Domani a Catanzaro la manifestazione dei tirocinanti calabresi

Domani mattina, davanti alla Prefettura di Catanzaro, si terrà la manifestazione dei tirocinanti calabresi, organizzata da Nidil Cgil, Felsa Cisl, Uil Temp e Usb Fds, per dare un forte segnale affinché la vertenza che coinvolge circa 4.200 lavoratori sia posta al centro dell’attenzione della politica, delle istituzioni e dell’opinione pubblica.

Le sigle sindacali hanno chiesto di poter incontrare  il Prefetto di Catanzaro per rappresentare compiutamente le preoccupazioni e prospettare le azioni da mettere in campo per la risoluzione positiva della vicenda.

L’Azione sinergica dei sindacati, nei mesi scorsi, si è concretizzata nell’approvazione di un emendamento al Milleproroghe che prevede la possibilità di una contrattualizzazione per 18 mesi a 18 ore. Inoltre, una definizione tecnica parziale ha escluso dalle procedure circa 500 lavoratori. La medesima norma, però, rimanda a una dotazione finanziaria di soli 5 milioni di euro del tutto insufficiente a fronte di un fabbisogno di circa 70 milioni di euro annui.

La contrattualizzazione, pertanto, risulta al momento una possibilità solo teorica, stante la situazione di cronico deficit finanziario in cui versano gli Enti locali calabresi, ed il rischio concreto è che quanto conquistato con le lotte sindacali rimanga lettera morta. I fondi necessari per la contrattualizzazione di questa larga fetta di precariato calabrese, però, potrebbero essere reperiti nei mesi di maggio e giugno prossimi quando in Parlamento sarà avviata la discussione dell’assestamento di bilancio, oltre a emendare la definizione tecnica degli enti che possono contrattualizzare e così recuperare i lavoratori esclusi. (rcz)

Cgil Calabria ai parlamentari: Sostenete il dl Milleproroghe per i tirocinanti

Nidil Cgil Calabria, Felsa Cisl Calabria, Uiltemp Calabria e Usb Fds Calabria, hanno lanciato un appello ai parlamentari calabresi, affinché «contribuiscano durante la discussione per la conversione in legge del DL Milleproroghe sostenendo con un’ unica voce l’emendamento attualmente depositato e già ammesso, così come qualunque altra azione utile ad una positiva definizione dell’annosa vertenza» dei tirocinanti calabresi.

«Nidil-Cgil – Felsa Cisl – Uil Temp e USB FdS, auspicano – hanno aggiunto – che su un tema così importante che coinvolge la vita di 4000 famiglie calabresi, si sia capaci di fare tutti un passo indietro per poi compierne dieci avanti tutti insieme».

«Terremo alta l’attenzione sulla vertenza dei tirocinanti calabresi – hanno ribadito – 4mila persone che quotidianamente sostengono la macchina amministrativa nei Comuni, delle ASP, nelle Province, nelle scuole, ed in tantissimi enti pubblici e privati erogando servizi essenziali per le nostre comunità. A seguito della partecipata manifestazione del 13 dicembre davanti la Prefettura di Catanzaro e del presidio del 22 dicembre davanti al Consiglio Regionale, sono scaturite diverse interlocuzioni istituzionali e nell’opinione pubblica, oltre all’importante incontro tenutosi il 28 dello stesso mese con il presidente delle Giunta Regionale Roberto Occhiuto».

«L’azione sindacale che abbiamo tenuto in questi mesi – hanno ricordato – è volta al sostegno, in Parlamento, di un emendamento al Decreto Milleproroghe che apra la strada alla contrattualizzazione a 18 ore per 18 mesi con relativa copertura finanziaria annua di 40 mln di euro di questi lavoratori così come è stato fatto in passato per i tirocinanti del medesimo bacino ma utilizzati nei ministeri della Giustizia, Cultura e Scuola».

«Nel frattempo, Anci Calabria ha preso posizione accogliendo le istanze sindacali e scrivendo al ministero della Funzione Pubblica per ribadire l’indispensabile apporto che questi lavoratori offrono quotidianamente – hanno proseguito –. Dal canto suo, il Prefetto Enrico Ricci, ricevute ed ascoltate le richieste delle rappresentanze sindacali,  si è impegnato a trasferire al Governo la rappresentazione della vertenza dei tirocinanti calabresi con le conseguenze che porterebbe la mancanza di un loro assorbimento: il venir meno di 4000 unità di personale nella macchina amministrativa delle degli Enti e delle comunità calabresi oltre al crollo del reddito di 4000 famiglie, con non indifferenti problematiche sociali e, in ultima analisi, anche di ordine pubblico».

«Tutti concordano sul fatto – hanno concluso i sindacati – che non è possibile e non è degno di un paese civile prorogare ancora una volta la misura dei tirocini di inclusione sociale e che occorre fare un fronte comune, al di là delle appartenenze politiche, per rivendicare le aspettative di questi calabresi di vedersi riconosciuti nella loro dignità lavorativa e sociale». (rcz)

Mercoledì sit in alla Prefettura di Catanzaro dei tirocinanti di inclusione sociale

Mercoledì 13 dicembre NidiL Cgil Calabria, Felsa Cisl Calabria, UilTemp Calabria e USB FdS Calabria hanno indetto un sit in davanti alla Prefettura di Catanzaro, a partire dalle 10, a cui parteciperanno i tirocinanti di inclusione sociale calabresi.

«Ad oggi tutti i Tis – hanno detto i segretari Ivan FerraroGianni TripoliOreste ValenteSaverio Bortoluzzi – sono in attesa di vedere approvata una norma che preveda la loro contrattualizzazione. L’emendamento approvato a luglio scorso in merito alla loro stabilizzazione si è scontrato con l’impossibilità da parte degli enti utilizzatori ad applicarla stante la mancata copertura economico. Nello scorso novembre si è proceduto, dietro nostra richiesta a ripresentare un nuovo emendamento che prevedesse la loro contrattualizzazione a 18 mesi con relativa copertura finanziaria di 40 mln di euro. In una prima seduta il testo è stato riformulato cassando il comma relativo alla copertura finanziaria, ma successivamente è stato ritirato di fatto strappando ai TIS le prospettive per il futuro che si sta cercando di costruire».

«Sono circa 4000 lavoratrici e lavoratori – hanno proseguito – che tutti gli amministratori locali riconoscono essere ormai essenziali per l’erogazione di tutta una serie di servizi e che si sono ben integrati, nei circa 12 lunghi anni di formazione e tirocinio on the job, nella macchina amministrativa delle nostre comunità. Tutto ciò per ritrovarsi senza un regolare contratto, senza tutele previdenziali, senza diritti a ferie-malattie-permessi e con progetti che vengono rinnovati di anno in anno, attaccati alla speranza che si trovino le risorse o che vi sia la volontà politica di non staccare la spina».

«Anche alla luce di quanto più volte riferito dall’assessore regionale al Lavoro Giovanni Calabrese, che ha più volte ribadito – hanno aggiunto – l’impossibilità economica per la Regione di prorogare indefinitamente la misura dei tirocini di inclusione sociale, la mancata approvazione di una tale norma pone due ulteriori problematiche: a) la prima, il venir meno di 4000 unità di personale (tra amministrativi e operai) che in quest’ultimo decennio hanno puntellato la macchina della pubblica amministrazione locale calabrese, con la conseguenza di un indebolimento della vivibilità nelle nostre comunità repentinamente private dei servizi da questi lavoratori erogati b) il crollo del reddito di 4000 famiglie, molte anche uni genitoriali e/o mono reddituali, che basavano sull’indennità di tirocinio la propria sopravvivenza e, conseguentemente, non indifferenti problematiche sociali e, in ultima analisi, anche di ordine pubblico.
Una situazione insostenibile che troppo spesso si riscontra nel mondo del lavoro calabrese, ma che diventa particolarmente inaccettabile se il datore di lavoro è lo Stato nelle sue articolazioni».

«Una situazione peraltro fortemente discriminatoria – hanno concluso – atteso che tirocinanti del medesimo bacino, ma operanti negli scorsi anni presso i ministeri della Giustizia, dei Beni Culturali e della Scuola, nel frattempo sono stati contrattualizzati per 18 mesi con risorse interamente statali. Per questa ragione, NIdiL CGIL, FeLSA CISL, UIL Temp e USB intendono promuovere una forte azione sindacale che coinvolga in maniera più incisiva soggetti istituzionali e sensibilizzare l’opinione pubblica». (rcz)

Tirocinanti calabresi, approvato l’emendamento Cannizzaro

La Commissione Bilancio della Camera dei deputati ha approvato l’emendamento al decreto Sud che autorizza il Dipartimento della Funzione Pubblica a bandire nuove procedure selettive per i 266 tirocinanti ministeriali calabresi rimasti fuori dopo l’ultimo concorso.

«Una risposta concreta a 266 calabresi, tirocinanti ministeriali», ha dichiarato Francesco Cannizzaro, primo firmatario dell’emendamento, spiegando come «in sostanza riapriamo il concorso per tutti coloro i quali sono rimasti fuori l’anno scorso».

«Grazie al grandissimo lavoro certosino svolto in questi giorni assieme al Presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, coadiuvati dall’Assessore regionale al Lavoro, Giovanni Calabrese, diamo una straordinaria possibilità di assunzione a coloro che hanno già lavorato presso le sedi calabresi dei Ministeri di Giustizia e Cultura, che erano stati esclusi dal bacino. Con questo emendamento dunque – ha spiegato il parlamentare reggino – si riapre il concorso per quei 266 tirocinanti ministeriali rimasti fuori un anno fa dal concorso bandito ad hoc, che aveva aperto le porte all’assunzione a tempo determinato per quanti avevano già conseguito un’esperienza pluriennale».

«Un doveroso ringraziamento va tributato al Ministro per la P.A., Paolo Zangrillo, ed a tutto il personale del Dipartimento del Ministero dell’Economia e delle Finanze, particolarmente sensibili alla vicenda. Così – ha concluso Cannizzaro — proviamo a porre rimedio all’incresciosa situazione che riguarda decine di padri e madri di famiglia che hanno lavorato per anni nella Pubblica Amministrazione, dando una nuova opportunità di uscire da questa terribile condizione di precarietà».

Soddisfazione è stata espressa, anche da Occhiuto, che ha ringraziato «Francesco Cannizzaro, autore della proposta di modifica in Parlamento, per l’impegno e per il prezioso lavoro fatto in queste settimane a Montecitorio, e il ministro per la Pubblica amministrazione, Paolo Zangrillo, per la sensibilità dimostrata».

«Adesso tante professionalità che negli scorsi anni avevano prestato servizio presso le sedi calabresi del Ministero della Giustizia e del Ministero della Cultura – ha concluso – avranno una nuova grande opportunità per essere assunti. Davvero una buona notizia». (rcz)

 

Tirocinanti, Orrico (M5S): Politica risolva precarietà

La deputata del M5S, Anna Laura Orrico, ha evidenziato come «chiunque abbia responsabilità istituzionali, a tutti i livelli, di maggioranza soprattutto, deve prodigarsi per giungere a dei risultati concreti visto che esistono margini di manovra» per risolvere l’emergenza dei tirocinanti calabresi.

«Abbiamo ad esempio – ha detto Orrico – i 347 vincitori di concorso del comparto Miur, relativi al bando di reclutamento per 1956 tirocinanti, che, dopo mesi di ritardi e di silenzi, senza alcun sostentamento economico dunque impossibilitati dal far fronte alle primarie esigenze personali e familiari, dopo che anche io avevo presentato una interrogazione parlamentare indirizzata al ministro Giuseppe Valditara per chiedere chiarezza, proprio oggi, ricevono comunicazioni inerenti la presa di servizio presso le istituzioni scolastiche».

«Ma è anche notizia di queste ore – ha aggiunto – la protesta di fronte la Prefettura della città di Cosenza volta a dar voce ai 276 tirocinanti ministeriali calabresi considerati ‘non idonei’ che chiedono, attraverso il Decreto Sud, una opportunità di inserimento in un percorso serio di immissione nel mondo del lavoro».

«Purtroppo – ha continuato l’esponente pentastellata –, in questi mesi, come opposizione e come M5S abbiamo presentato degli emendamenti in questo senso che sono stati bocciati, come lo sono stati quelli dei parlamentari calabresi di maggioranza. Ecco perché è arrivato il momento delle risposte da parte del governo».

«Insomma – ha concluso Anna Laura Orrico – c’è tutto un magma di incertezza e precarietà che riguarda centinaia di tirocinanti, che certa politica ha contribuito a creare e che ora la politica deve risolvere, in un momento in cui, fra l’altro, le cinture di protezione sociale del Paese sono state spezzate dal governo Meloni». (rp)

L’assessore Calabrese: Ok a proroga per i tirocinanti calabresi

«Un altro impegno mantenuto». È così che l’assessore regionale al Lavoro, Giovanni Calabrese, ha commentato la proroga per la quarta annualità per i tirocinanti calabresi.

«Gli ex percettori di mobilità in deroga – ha spiegato – proseguiranno il percorso di tirocinio di inclusione sociale presso gli enti utilizzatori per come comunicato formalmente agli stessi Enti in data odierna con nota del Dip. Lavoro prot.458415. Contemporaneamente con il presidente Roberto Occhiuto e il Dipartimento Lavoro continuiamo a lavorare per trovare soluzione definitiva con l’obiettivo di creare lavoro vero e non illusioni!».

Soddisfazione è stata espressa dal consigliere regionale Davide Tavernise, ricordando come «avevamo chiesto, in tempi non sospetti, con una interrogazione al presidente della Giunta regionale, la proroga dei contratti per gli oltre 4mila tirocinanti calabresi. Ieri la notizia che la Giunta ha recepito le nostre richieste e reperito le risorse necessarie per garantire un altro anno di lavoro».

«Si tratta certamente di una soluzione temporanea – ha evidenziato –. Mentre sembra sempre più evidente l’urgenza di trovare una soluzione concreta per dare dignità, garanzie e prospettive di futuro a questi lavoratori da sempre preda del caso e del ricatto sociale. Spero che il governo, superate le sue mille contraddizioni, possa addivenire ad una risoluzione immediata e positiva di questa vertenza, in maniera civile e senza ulteriori fraintendimenti. Da parte mia non posso che assicurare il massimo dell’impegno».

Il PD calabria: Grave bocciatura emendamento per la stabilizzazione dei circa 400 tirocinanti calabresi

Il Pd Calabria in una nota ha «ritenuto gravissimo che in Commissione Lavoro la maggioranza abbia bocciato alla Camera l’emendamento per la stabilizzazione dei circa 400 tirocinanti calabresi utilizzati nei ministeri».

«A questi lavoratori precari il centrodestra – continua la nota – ha sbattuto la porta in faccia, creando un nuovo dramma sociale ed evitando di risolvere un’ingiustizia tremenda, perpetrata da anni».

«Su assurda richiesta del governo, l’emendamento era stato ritirato dal deputato di Forza Italia Francesco Cannizzaro e fatto suo dal deputato del Pd Arturo Scotto, che l’aveva presentato in piena coscienza nell’interesse dei tirocinanti calabresi – continua la nota –. Data l’insensibilità e la mancanza di coraggio dell’esecutivo Meloni e della propria maggioranza, il Pd si assume la responsabilità – conclude il comunicato dei dem calabresi – di ripresentare lo stesso emendamento al Senato, non appena lì arriverà il testo del relativo provvedimento, tramite il nostro segretario, senatore Nicola Irto». (rcz)

De Bartolo (Idm): Istituzioni facciano fronte comune per i tirocinanti calabresi

Emilio De Bartolo, segretario regionale di Italia del Meridione, ha rivolto un appello affinché le istituzioni facciano fronte comune per i 4 mila tirocinanti calabresi.

«Recentemente – ha spiegato – il Parlamento nazionale ha approvato un emendamento in cui si parla finalmente di contrattualizzazione, ma la beffa è che si lega la contrattualizzazione all’espletamento di un concorso in cui ci sia una riserva del 50% dei posti disponibili. Ciò significa, nei fatti, impedire la contrattualizzazione, dal momento che gli Enti che dovrebbero espletare i concorsi, per come stanno oggi le cose, incontrerebbero difficoltà quasi insormontabili dal punto di vista finanziario a espletare le procedure concorsuali».

«In tantissimi Comuni della Calabria –  ha proseguito – queste persone svolgono compiti essenziali per il buon funzionamento degli enti e spesso sostituiscono persino i Dirigenti nello svolgimento del loro lavoro. Privare i Comuni e gli altri Enti dell’apporto di questi tirocinanti ormai storici significherebbe abbassare il livello dei servizi erogati ai cittadini».
«Italia del Meridione in passato – ha ricordato – è già intervenuta rispetto a questa vicenda, ma adesso si tratta di continuare dando seguito concreto a tutte le buone intenzioni espresse e ascoltando il grido di dolore di tanti padri di famiglia e di tanti Sindaci che senza queste figure avrebbero serie difficoltà a mandare avanti la macchina comunale.  Vanno bene le proroghe, per carità, ma non si può procedere però di proroga in proroga. Oltretutto, continuando in questo modo, in regime di proroga, le retribuzioni, come sanno bene i tirocinanti, avvengono ogni tre mesi e non si consente loro di versare i contributi. Si deve allora trovare finalmente una soluzione definitiva e strutturale. Per quanto ci riguarda, come Partito, stiamo già organizzando una o più giornate di mobilitazione pubblica perché questa è una questione troppo importante, che interessa non solo quattromila famiglie calabresi (e anche solo per questo varrebbe la pena di mobilitarsi), ma anche, appunto, il buon funzionamento di tanti Comuni e di tanti enti che senza questi tirocinanti, ormai divenuti insostituibili, sarebbero letteralmente bloccati e non riuscirebbero a erogare servizi essenziali per i cittadini». (rcs)