di PINO NANO – Tony Marcello era considerato uno dei medici italiani più amati di Toronto, e soprattutto uno dei medici calabresi più disponibili della Little Italy della grande città canadese, dove lui era emigrato giovanissimo, appena laureatosi all’Università di Messina, e dove già da subito era diventato punto di riferimento della comunità calabrese di College Street. Un ricercatore silenzioso, appassionato di biologia medica, che dedicava tutto il suo tempo libero ai suoi pazienti, come se fosse stato chiamato a fare il medico più che in una megalopoli come Toronto nel suo paese di natale, Sant’Onofrio, dove lui era di fatto cresciuto. Era il paese di suo padre e di sua madre, e dove ha lasciato a distanza di tantissimi anni amici e ricordi fortissimi.
A dare in Italia la notizia ufficiale della sua scomparsa è stato ieri “Melissandra, Il tessitore dei ricordi”, il giornale online fondato da Peppe Cugliari e che in questi anni ha messo in rete e in collegamento tra di loro le mille anime di questo piccolo paese del vibonese, Sant’Onofrio, che poi è anche e soprattutto il mio paese di nascita.
«È con profonda tristezza – scrive sul suo blog Peppe Cugliari – che annunciamo l’improvvisa scomparsa di Antonio Marcello (Totō, Tony per gli amici), che ci ha lasciato serenamente il 18 agosto scorso circondato dalla sua amorevole famiglia».
Nato a Sant’Onofrio, il 2 ottobre 1943, Toni Marcello è emigrato con la sua famiglia a Toronto, in Canada, nel 1954. Poco dopo aver terminato la scuola superiore, Totò si trasferisce negli Stati Uniti dove frequenta l’Università di Medicina del Connecticut. Successivamente torna in Italia per concludere i suoi studi universitari all’Università di Messina e dove alla fine si laurea e si specializza in Microbiologia.
«Un vero gentiluomo – scrive ancora Peppe Cugliari – che incarnava gentilezza, amore, considerazione ed empatia”. L’ultima volta che io sono stato in Canada un vecchio cronista di Radio Chin, che è la radio storica degli italiani dell’Ontario, mi parlava di lui e della sua eterna disponibilità verso gli altri: “Totò Marcello non conosceva un solo giorno di riposo nella sua vita, mai un giorno di ferie, mai una pausa, e se domenica o nei giorni di Natale e di Pasqua ti serviva un medico all’improvviso, i calabresi dell’Ontario sapevano dove cercarlo, perché lui divideva la sua vita tra l’ambulatorio dove faceva le sue analisi e lo studio privato dove in tutti questi anni ha continuato a studiare e approfondire i temi della medicina moderna».
La gente lo chiamava, lo andava a prendere, poi dopo la visita del malato, lo riportava a casa, e lui da lì ripartiva per il prossimo consulto. Quasi una leggenda.
«La distanza può separarci, ma l’amore ci terrà sempre uniti. Totò Marcello – scrive ancora Melissandra – si unisce ora nel riposo eterno ai suoi genitori Basilio e Caterina, nonché all’amorevole sorella Felicia. Ma mancherà per sempre al fratello Giorgio e alla cognata Isabella». Ma così va la vita.