Presentata la Mobilità condivisa all’Università della Calabria

Una lunga fila di auto con a bordo una o due persone. Un’immagine usuale, nelle ore di punta, per chi studia e lavora nel campus dell’Università della Calabria, ma che presto potrebbe cambiare radicalmente. Parte da oggi, infatti, l’iniziativa “carpooling”, ovvero la condivisione dell’automobile per spostarsi da e per l’università, una buona pratica con benefici ecologici ed economici. L’Unical è una delle pochissime università italiane ad aver attivato il servizio, che è stato illustrato ieri alla comunità accademica da Giuseppe Piero Guido, Mobility manager di ateneo e Mirko Baruffini, direttore generale della piattaforma digitale “BePooler”, alla presenza del rettore Nicola Leone.

Studenti e dipendenti potranno utilizzare una piattaforma appositamente predisposta, Be Pooler, che consentirà di prenotare un passaggio tra più persone che devono raggiungere o lasciare l’università. In pochi clic, ovunque ci si trovi, sarà possibile accedere all’app e scegliere o offrire un passaggio agli altri studenti o colleghi.

Il carpooling presenta anche altri indubbi vantaggi pratici: condividere l’auto consente, ad esempio, di socializzare durante il tragitto, gestire autonomamente gli spostamenti casa-università, senza dover dipendere dagli orari dei mezzi pubblici. E liberare molti posti nei parcheggi spesso stracolmi delle aree universitarie. Un valore aggiunto non da poco, per rendere più vivibile il campus. Basti pensare che si stima che il totale degli spostamenti giornalieri in auto nel tragitto casa Unical siano 11.500, con un coefficiente medio di riempimento dell’auto pari a 1,3 posti per veicolo; ogni giorno entrano nel campus ben 8.800 automobili, che producono 32 tonnellate di CO2 e consumano oltre 14.000 litri di carburante. Ecco perché, anche dal punto di vista della sostenibilità, risulta particolarmente importante ridurre il traffico veicolare.

Il successo dell’iniziativa, naturalmente, dipenderà dall’adesione degli studenti e del personale che, registrandosi sulla piattaforma, potranno mettere a disposizione o chiedere un passaggio in base alle loro esigenze. Maggiore sarà la platea delle auto disponibili, maggiore sarà la possibilità di usufruire del servizio che sarà totalmente gratuito.

«In un contesto di crescente urbanizzazione globale – ha dichiarato il rettore Nicola Leone – in cui la mobilità urbana è associata a gravi problematiche come l’inquinamento e il traffico, disponiamo ora di risorse che ci consentono di pianificare e ottimizzare i nostri spostamenti in maniera intelligente. Il carpooling favorisce una diminuzione del traffico, migliora l’accessibilità all’area urbana e fa risparmiare carburante, con una riduzione significativa dell’inquinamento atmosferico, a beneficio dell’ambiente. Senza dimenticare il risvolto sociale, dato che offrirà opportunità di incontro e nuove conoscenze tra gli studenti e i componenti della comunità accademica. Questa trasformazione silenziosa – alla quale invito tutti ad aderire – rappresenta un’opportunità per adottare uno stile di vita più sostenibile, migliorando la qualità della vita nel campus».

Può iscriversi alla piattaforma di carpooling solo chi fa parte della comunità universitaria: è necessario, quindi, avere un dominio di e-mail “studenti.unical.it” o “unical.it”. L’app “BePooler” è disponibile sugli store Apple Store e Google Play.

Una volta scaricata l’app, occorrerà registrarsi utilizzando l’apposita sezione disponibile sulla schermata iniziale. Ai fini della registrazione, sono necessarie le seguenti informazioni: e-mail (istituzionale), password (a scelta), numero di telefono (mobile), nome e cognome, codice “azienda” (codice che associa l’utente alla comunità di riferimento; ai fini statistici, sono stati creati due sotto-gruppi che appartengono alla stessa comunità e che fanno riferimento agli studenti [unical002] e ai dipendenti [unical001]), dati dell’autovettura (se si vuole viaggiare solo come passeggero si può selezionare l’opzione “non possiedo l’auto”).

Una volta registrati, per usufruire del servizio occorre definire il luogo di partenza (generalmente coincidente con il domicilio) e il luogo di arrivo (un indirizzo localizzato nel campus universitario).

Contestualmente, per ogni giorno della settimana, è possibile definire l’orario desiderato di arrivo e di partenza al/dal campus (viaggio di andata e viaggio di ritorno).

La pianificazione dei viaggi è disponibile nella sezione “planner” dell’app, in cui, selezionando “sono rider” (se si cerca un passaggio) o “sono driver” (se si vuol dare un passaggio), è possibile visualizzare i “poolers” (altri utenti della comunità) disponibili.

La selezione dei “poolers” (potenziali compagni di viaggio) dal menu della sezione “planner” consente di visualizzare il dettaglio del viaggio proposto (luogo e orario di “incontro”) e di invitare i rider (se l’utente è un driver) o richiedere un passaggio (se l’utente è un rider).

Ogni qualvolta si utilizza l’app, la piattaforma stima il valore di alcuni parametri di sostenibilità riconducibili alle caratteristiche del viaggio (es. km risparmiati, riduzione di emissione di CO2, ecc.). (rcs)

Un nuovo riconoscimento per il prof. dell’Università della Calabria Fortino

di FRANCO BARTUCCI – Per il quarto anno consecutivo, dal 2020, il prof. Fortino è stato inserito nella classifica bibliometrica più prestigiosa a livello internazionale, la classifica “Highly Cited Researchers”, stilata da Clarivate. Ogni anno, Clarivate identifica i ricercatori più “influenti” del mondo dal punto di vista “citazionale”, cioè coloro i quali sono stati citati più frequentemente dai loro colleghi negli ultimi dieci anni. Nel 2023, solo 6849, circa l’uno per mille di tutti i ricercatori mondiali, sono stati selezionati con riferimento a 21 aree di ricerca differenti. In particolare, il prof. Fortino è l’unico ricercatore italiano proveniente da una istituzione italiana presente nell’area Computer Science, che include solo 95 ricercatori “Highly cited” al mondo (venti in meno rispetto lo scorso anno). Con riferimento alle differenti nazioni, la classifica di Computer Science è guidata dalla Cina con il 31% di propri ricercatori presenti e, a seguire, dagli United Kingdom (UK) con l’ 11%, che ha superato gli Stati Uniti.

«Questo risultato – ha sottolineato il rettore Nicola Leone – è motivo di orgoglio per tutta l’Unical, che rimane l’unica università italiana a poter vantare un “Highly Cited Researcher” nell’area informatica; un traguardo significativo vista l’alta competizione a livello nazionale e internazionale. Un primato che è testimoniato ormai da diverse classifiche internazionali, come il Global Ranking of Academic Subjects di Shanghai, solo per ricordare l’ultima, nella quale l’Unical figura al secondo posto nazionale nell’ambito ‘Computer Science and Engineering’, preceduta solo dal Politecnico di Milano, e nella top 201-300 a livello mondiale».

«È con grande gioia e orgoglio che il Dipartimento accoglie questa notizia. Il riconoscimento conseguito dal Prof. Fortino – ha dichiarato il direttore del Dimes, prof. Stefano Curcio – testimonia l’eccezionale impegno, la dedizione e la rilevanza delle sue ricerche in ambito internazionale. La presenza costante del Prof. Fortino tra i ricercatori più citati al mondo è un segno tangibile del suo significativo impatto e della sua capacità di contribuire in modo sostanziale alle ricerche nel settore della Computer Science and Engineering».

Il prof. Fortino è professore ordinario di ingegneria informatica (sistemi di elaborazione delle informazioni) presso il dipartimento Dimes (Dipartimento di Ingegneria Informatica, Modellistica, Elettronica, e Sistemistica) dell’Unical. Attualmente è il coordinatore del corso di dottorato in Ict del Dimes ed è il delegato del Rettore alle relazioni internazionali extra Ue. Nell’arco della sua carriera, il prof. Fortino ha prodotto più di 650 pubblicazioni scientifiche (più di 350 in riviste top del suo settore) nell’area Ict. Ha inoltre coordinato decine di progetti di ricerca internazionali e nazionali ed attualmente lavora e collabora con importanti istituzioni di ricerca di tutto il mondo dagli States all’Australia passando da Europa e Cina, quali, per citarne solo alcune: l’Università di Berkeley in California ed il New Jersey Institute of Technology negli Stati Uniti, l’Imperial College of London e lo University College of London in Inghilterra, l’Università Politecnica di Valencia e la Technical University of Eindhoven in Europa, la Huazhong University of Science and Technology ed il Siat dell’Accademia delle Scienze in Cina, la National University of Singapore, la University of Melbourne e la Queensland University of Technology in Australia. Infine, il prof. Fortino è molto attivo nell’ambito della società internazionale Ieee (the Institute of Electrical and Electronics Engineers) nell’ambito della quale è stato nominato Fellow nel 2022 per le sue ricerche sui sistemi di calcolo indossabili, ed è anche socio fondatore di due start-up dell’Unical: Sensyscal (dal 2010) e Bigtech (recentemente fondata). (rcs)

Gli studenti dell’Unical ascoltano l’esperienza della Cooperativa Nido di seta

di MARIACHIARA MONACO – Il Disu Unical spalanca le porte al territorio invitando realtà industriali di successo, a dimostrazione di quanto la Calabria abbia da offrire tra storia, cultura e voglia d’impresa. È questo il significato dell’incontro intitolato Il ritorno alle antiche pratiche: facciamo seta in Calabria, organizzato nell’ambito di un ciclo di seminari di Storia economica e sociale dell’età moderna.

All’incontro hanno partecipato Katia Massara, docente di Storia Contemporanea, Giuseppe Squillace, ordinario di Storia Greca e delegato orientamento, placement e terza missione del Disu, e Giannantonio Scaglione, professore di Storia Moderna che ha avuto l’idea di far vivere ai suoi studenti un’esperienza laboratoriale, facendo loro ascoltare dal vivo il testimonial prescelto: la Cooperativa Nido di Seta di S. Floro (Cz).

Una realtà imprenditoriale molto importante, che affonda le sue radici nella storia. Infatti dal 14° al 18° secolo la città di Catanzaro è stata considerata la capitale europea della seta, un’antica tradizione che è tuttora molto sentita e che di recente ha ritrovato un forte impulso grazie a tre ragazzi: Giovanna Bagnato, insieme a Domenico Vivino e Miriam Pugliese, che dopo diverse esperienze lavorative nel nord Italia e all’estero, si sono ritrovati nel 2013 nella cittadina catanzarese.

Ed ecco qui l’idea: restare per dar vita ad un sogno apparentemente ardito, ma non troppo. I tre amici hanno proposto al Comune di recuperare e gestire 5 ettari di terreno con oltre 3.000 gelsi abbandonati e, dopo le consuete lungaggini burocratiche, finalmente nel 2014 hanno fondato la cooperativa Nido di Seta.

La cultura serica è ancora molto sentita in Calabria e quindi si trattava di riprendere e valorizzare qualcosa che già c’era, ma che era stata praticamente trascurata. Per fare questo, data la loro limitatissima conoscenza della gelsibachicoltura, i ragazzi si sono affidati alle anziane del luogo e dei borghi limitrofi, con le quali hanno avviato l’attività.

Ciò che propone Nido di Seta è un contatto diretto con il territorio, dove conoscere il gelseto e i bachi allevati, fino alla trattura della seta: nel dipanamento dei bozzoli ad esempio si può ammirare come più fili di seta, unendosi tra loro, formano un unico filo lungo oltre 2.000 metri. Senza dimenticare lo splendido museo inserito nella bellissima cornice di Castello Caracciolo, un percorso naturalistico nel cuore di una pineta, che si conclude con la degustazione di prodotti del territorio provenienti da agricoltura biologica.

«La nostra è stata una pratica di ritorno in Calabria. Miriam è cresciuta al nord, come anche io che mi sono aggiunta dopo, mentre Domenico si è laureato a Napoli, ma tutti sentivamo il fascino e la nostalgia dei racconti dei nostri nonni», ha spiegato Cristina Orso Manzonetta alla platea attenta e curiosa degli studenti raccolti in aula Alcaro: «Sabato scorso abbiamo festeggiato dieci anni dalla nascita della cooperativa. Sono stati anni di fatiche, di momenti duri, ma oggi possiamo dire di avere tanti sogni per il futuro», racconta, mentre mostra al pubblico il ciclo di vita del baco, sostenuto da oltre 3000 piante di gelso e allevato in azienda secondo le tecnologie più innovative, ma mantenendo al tempo stesso la filiera tradizionale e home made. Un vero miracolo che non a caso ha richiamato sulla piccola azienda di San Floro l’attenzione di Gucci, che l’ha scelta per il suo progetto nature positive “From the ground to the collection”, in virtù della straordinarietà della sua produzione 100% made in Italy, anzi made in Calabria. Ancora più sorprendente è stato poi il risultato ottenuto con l’Academy: per tramandare gli antichi saperi e avere più persone formate su questa coltivazione, Nido di Seta ha organizzato una serie di corsi tematici su molteplici aspetti, dalla lavorazione alla tessitura, dall’allevamento del baco da seta ai vari metodi di tintura naturale. Mai, i lungimiranti ragazzi avrebbero pensato di ricevere un’inaspettata e consistente risposta dall’estero, da paesi come Stati Uniti, Argentina, Inghilterra, Slovenia, Germania.

Turismo ma non solo, visto che quello didattico è uno degli ambiti che ha caratterizzato fin dall’inizio la Cooperativa, la quale ha ospitato moltissime scolaresche, di tutta la Calabria e non solo: per Nido di Seta investire sui giovani e sulla scuola è fondamentale, per far scoprire alle nuove generazioni una realtà ricca di valori, determinante per la crescita del territorio: «Mostrare ai bambini e ai ragazzi che da un bruco nasce il tessuto più prezioso del mondo è un prodigio: si può solo rimanere incantati di fronte a qualcosa di cui noi non siamo artefici».

Il professor Scaglione ha ricordato ai suoi studenti – che al termine della presentazione hanno potuto toccare, affascinati e incuriositi, i bozzoli, i filati e vari strumenti di produzione – quanto preziose siano testimonianze come questa per far conoscere pratiche di recupero del passato che rappresentano anche una strada per il futuro. (mm)

Un servizio di car pooling all’Università della Calabria

Mercoledì 29 novembre, alle ore 17.30 nell’Aula Magna dell’Unical, sarà presentato il nuovo servizio di car pooling (condivisione auto) destinato a tutta la comunità universitaria.

Interverranno il rettore Nicola Leone, Giuseppe Piero Guido, Mobility manager di ateneo, e Mirko Baruffini, Direttore generale della piattaforma digitale “BePooler”.

Il servizio di car pooling permetterà di condividere gli spostamenti da e verso l’Università in modo semplice, efficiente ed economico, a tutto vantaggio dell’ambiente.

Tutti i dettagli dell’iniziativa saranno illustrati durante l’incontro, che sarà trasmesso anche in diretta streaming su unical.it/live. (rcs)

Passa dall’Unical la salvaguardia del patrimonio culturale subacqueo

Salvaguardare e valorizzare la ricchezza e varietà del patrimonio culturale subacqueo è la sfida messa in campo dall’Università della Calabria.

Un gruppo di ricercatori, guidato da Fabio Bruno del dipartimento di Ingegneria meccanica, energetica e gestionale, con il progetto “Creamare” punta a far conoscere i tesori archeologici rimasti nascosti sotto il mare.

«Tentiamo con questo nuovo modello di cooperazione fra professionisti del settore creativo e culturale, archeologi, storici ed esperti di informatica – ha spiegato Fabio Bruno – di sviluppare applicazioni multimediali che permettano al grande pubblico di conoscere il patrimonio culturale subacqueo, di comprenderne l’importanza e, soprattutto, di prendere consapevolezza dei problemi ambientali che affliggono il mare, perché il patrimonio culturale subacqueo vive in simbiosi con l’ambiente marino».

Il progetto “Creamare”, finanziato dall’Unione Europea attraverso il Programma Creative Europe, è coordinato da 3D Research, spin-off dell’Unical che, da 15 anni, opera nel settore della computer grafica, della realtà virtuale e aumentata, e si avvale della partecipazione della Soprintendenza Nazionale per il Patrimonio Culturale Subacqueo e di altri partner fra cui l’Università di Cadice (Spagna).

L’obiettivo del progetto è quello di testare un nuovo modello di co-produzione di prodotti digitali interattivi destinati alla valorizzazione e alla divulgazione del patrimonio culturale subacqueo. In particolare, il progetto si sta focalizzando sulla produzione di un videogioco educativo (serious game), rivolto ad un pubblico generalista, che permetterà agli utenti di immergersi in 9 diversi siti archeologici subacquei della grande area del Mediterraneo fedelmente ricostruiti in 3D, a partire dal periodo ellenistico fino alla Seconda guerra mondiale.

Attraverso una call specifica sono state selezionate le istituzioni e organizzazioni culturali che avranno la possibilità di promuovere i loro siti di interesse storico, accuratamente riprodotti nel serious game: fra questi, solo per citarne alcuni, il faro di Alessandria d’Egitto e l’antica città romana di Cesarea Marittima.

Anche artisti e professionisti creativi lavoreranno insieme alla co-progettazione del videogioco che sarà disponibile per la fine del 2024. (rcs)

RENDE (CS) – Prevenzione diabete, all’Unical gli screening dell’associazione Unica

L’Associazione Studentesca Unica, in collaborazione con il Centro Sanitario di Ateneo, ha tenuto con successo la seconda edizione della Giornata del Diabete presso l’Università della Calabria (Unical) di Rende.
La manifestazione è stata un trionfo di sensibilizzazione e prevenzione, sotto la guida della stimata professoressa Daniela Bonofiglio, responsabile del Centro Sanitario.

Durante la giornata, è stata effettuata una valutazione accurata della curva glicemica tra gli studenti dell’Unical, mettendo in luce l’impegno dell’associazione e del centro sanitario nell’affrontare la questione del diabete.

La dottoressa Bonofiglio ha giocato un ruolo fondamentale nel coordinare gli sforzi per garantire che la giornata fosse informativa e coinvolgente.

Il presidente dell’Associazione Studentesca Unica, Jessica Sgambetterra, ha dichiarato con entusiasmo: «Questa giornata rappresenta un importante passo avanti nella nostra missione di promuovere la salute e la consapevolezza. Siamo grati di vedere la partecipazione e l’interesse crescenti della nostra comunità universitaria».

Simone D’adamo, coordinatore dell’associazione, ha aggiunto: «L’energia positiva e l’entusiasmo che abbiamo visto oggi sono il risultato di un impegno collettivo. Continueremo a lavorare instancabilmente per portare avanti iniziative significative che beneficino la nostra comunità».

Giovanni Antonio Algieri, rappresentante degli studenti al Comitato Universitario per lo Sport, ha sottolineato «l’importanza di eventi come questo nel promuovere uno stile di vita sano tra gli studenti, contribuendo così al benessere generale della comunità accademica».

L’evento ha lanciato un segnale importante sul decisivo ruolo della prevenzione, evidenziando l’impatto positivo che stili di vita sani e consapevolezza possono avere sulla salute di tutti.

Unica si impegna a continuare a promuovere iniziative che abbiano un impatto significativo sulla comunità universitaria, lavorando a stretto contatto con professionisti come la dottoressa Daniela Bonofiglio e rappresentanti impegnati come Giovanni Antonio Algieri per garantire il successo di tali iniziative. (rcs)

Grande successo per la presentazione del progetto #scopricalabria dell’associazione Nuova Era all’Unical

Grande successo per la presentazione del progetto dell’associazione di promozione sociale “Nuova Era”, #scopricalabria, avvenuta lunedì presso l’Università della Calabria.

Tra le istituzioni presenti anche la vicepresidente della Regione Calabria, Giusy Princi e Federico Milia, consigliere comunale di Reggio Calabria.

«L’iniziativa è nata dalla volontà di un gruppo di giovani studenti calabresi, provenienti da diverse zone geografiche, accomunati dall’amore per la propria terra e dalla voglia di riscatto. L’idea principale è far scoprire e trasmettere la cultura, i valori e le eccellenze della Calabria» spiega Cristofaro Russo, presidente di Nuova Era.

«Ci impegneremo a coinvolgere le PMI, che rappresentano la ricchezza del nostro territorio; i giovani, che sono il suo futuro; e le categorie più fragili, per sensibilizzare ed includere tutti nel nostro progetto» conclude il presidente Russo. (rrc)

All’Unical un dibattito sulle produzioni audiovisive legate al mare e all’ambiente.

Si è svolto all’Università degli Studi della Calabria un affollato evento di alto valore culturale e scientifico su “Le produzioni audiovisive – tutela del mare – sostenibilità ambientale” promosso dal Dipartimento di Biologia, Ecologia, e Scienze della Terra (Dibest) in stretta collaborazione con Filmare Festival – i cortometraggi che raccontano il mare e l’ambiente – che ha chiuso di fatto l’edizione 2023 con la consegna dei Premi ai vincitori delle opere in concorso.

All’evento, voluto e coordinato dalla Prof.ssa Elvira Brunelli del Dibest, sono intervenuti il Commissario Straordinario di Calabria Film Commission Anton Giulio Grande, il direttore Rai Calabria Massimo Fedele, il Direttore del Dipartimento di Ingegneria dell’Ambiente (DiAm) Giuseppe Mendicino e il prof. Mario Maiolo Referente del Corso di Laurea in Tecnologie del Mare e della Navigazione.

Sull’importanza del cinema e dell’audiovisivo la Dott.ssa Angela Maiello, docente di Cinema e Media mentre sulle tematiche sociali è intervenuta la prof.ssa Giovanna Vingelli, Delegata del Rettore Pari Opportunità e docente del Dipartimento di Scienze e Politiche Sociali ( Dispes).

Nel corso dell’evento, dopo la sezione scientifica tenuta dai docenti Unical, sono stati consegnati i Premi del Filmare Festival 2023: Anton Giulio Grande ha consegnato il premio “miglior regia” per la “La Pescatora “è stato consegnato a Lucia Lorè che ha vinto anche il Premio di “miglior attrice”.

Il premio di “miglior attore“ è stato consegnato ad Andrea Pannofino, figlio d’arte, e premiato per l’interpretazione nel corto “Anche il riccio respira” del giovane regista calabrese Domenico Pietropaolo.
Premio Speciale Filmare “Fotografare il mare” consegnato a Francesco Sesso più volte Campione mondiale di foto subacquea ed apprezzato Ricercatore Diam dell’Unical. I Premi sono stati realizzati dal maestro orafo Michele Affidato.

Un saluto ai lavori è stato portato anche da Michele Guardia, sindaco di Sangineto, Comune che da due anni ospita l’evento finale del Festiva. Presenti anche Cataldo Minò sindaco di Cariati e la brava cantautrice e compositrice Antea premiata da Filmare per la sua musica e le sue produzioni video clip che promuovono le tematiche ambientali.

Conclusione migliore dell’edizione 2023 – con la solita e perfetta conduzione di Francesca Russo – per il Filmare Festival non poteva esserci mentre l’Ass. Culturale Calabriartes di Enzo De Carlo e dalla Drb di Beniamino Chiappetta organizzatori del Festival, sono già al lavoro per la prossima edizione, per la quale si preannunciano già le novità dell’istituzione anche di un’apposita “Sezione documentarista/scientifica” per le opere audiovisive a carattere ambientale che volessero concorrere, corroborate proprio da una serie di attività culturali che saranno realizzate di concerto ai due Dipartimenti (Dispes e Dibest) dell’Unical con i quali Filmare e la Drb hanno stipulato Protocolli d’Intesa per la realizzazione di attività congiunte, mentre già si delinea l’inserimento nel progetto della quarta edizione Filmare 2024 di nuovi Partners sia Istituzionali che del Terzo Settore.

Filmare ha avuto quest’anno il sostegno della Calabria Film Commission, il riconoscimento del Ministero della Cultura – Direzione generale Cinema e audiovisivo-, il patrocinio editoriale di Rai Calabria e le strette Collaborazioni con l’Enea, con il Ministero della Transizione ecologica, Confapi Calabria, il Flag “La Perla del Tirreno” e l’Unpli – Comitato provinciale di Cosenza-, nonchè il patrocinio dei Comuni ospitanti le serate del Festival (Scalea, Soverato, Cariati , Sangineto e l’Associazione Laghi di Sibari). (rcs)

All’Unical il Master universitario di II livello in Artificial Intelligence & Data Science

All’Università della Calabria si amplia l’offerta formativa. L’Intelligenza Artificiale e la Data Science come strumenti di una rivoluzione necessaria per lo sviluppo socio-economico del territorio calabrese. Quest’anno l’Università della Calabria vede riconosciuto anche dal Mur il valore dell’eccellenza formativa costruita nel tempo ed entra a far parte dei Patti Territoriali promossi dal Ministero dell’Università e della Ricerca. Si conferma così un percorso già intrapreso e che sceglie di porre al centro la collaborazione tra Istituzioni, aziende ed enti locali, come veicolo privilegiato per stimolare il cambiamento.

Il prossimo 14 novembre alle ore 9:00, presso l’Aula Seminari del Desf dell’Unical, a Rende, la presentazione della prima edizione del Master universitario di II livello in Artificial Intelligence & Data Science, sarà occasione di dialogo costruttivo e approfondimento tra i principali attori del settore dell’intelligenza artificiale e la data science.

Un incontro tra stakeholder che hanno scommesso sullo sviluppo del territorio e sull’innovazione tecnologica. Il mondo accademico, protagonista di un cambiamento che punta alle menti brillanti che su quel territorio e sul proprio futuro vogliono investire. Le aziende, che scelgono di mettere a disposizione le competenze specifiche e l’esperienza professionale. Gli enti locali come leva per la multidisciplinarietà necessaria per una prospettiva più ampia.

«Il Ministero dell’Università e della Ricerca ha creduto nel progetto finanziandolo completamente e dando la possibilità ai partecipanti selezionati di seguire il Master gratuitamente» – spiega la direttrice del Master e Prof.ssa Associata di Statistica del Desf Sabrina Giordano – «Sono molto orgogliosa del percorso formativo progettato: una nuova e arricchita versione delle precedenti edizioni del Master in Data Science che hanno visto la collaborazione con oltre 40 aziende del settore» – e conclude: «Quello del 14 novembre è un appuntamento importante, al quale parteciperanno speaker di alto livello ed esponenti di rilievo del mondo accademico e aziendale, locale e nazionale. Tutti i relatori offriranno un prezioso contributo alla discussione sull’importanza dell’Intelligenza Artificiale e della Data Science nella formazione e nel mondo professionale».

Assieme alla direttrice e al direttore del Master, infatti, porteranno una prospettiva di livello sulle tendenze e le innovazioni nell’ambito dell’IA, nel campo delle statistiche applicate e sulla formazione accademica avanzata, il Prof. Gianluigi Greco, Direttore del DEMACS dell’Unical e Presidente dell’Associazione italiana per l’Intelligenza Artificiale, AixIA; il Prof. Antonello Maruotti, ordinario di Statistica presso l’Università LUMSA; il Prof. Massimo Costabile, Direttore del DESF dell’Unical; il Prof. Mauro La Russa, delegato per l’Alta formazione dell’Unical.

«Il Master in Artificial Intelligence & Data Science offre un doppio curriculum formativo mirato a soddisfare la crescente richiesta di professionisti altamente qualificati in un settore dove mancano competenze specializzate. Per questo cerchiamo persone brillanti ed estremamente motivate, desiderose di trarre il massimo da questa esperienza» – aggiunge il direttore del Master e Prof. ordinario di Computer Science del DEMACS, Giorgio Terracina – «Un percorso innovativo che offre un’opportunità straordinaria dal duplice obiettivo: sviluppo del contesto calabrese e riduzione della forbice tra domanda e offerta di lavoro nel settore dell’Intelligenza Artificiale e della Data Science».

Ecco allora perché, in un contesto complesso come quello della Calabria, è importantissimo il ruolo dei Patti Territoriali per innescare un effetto leva necessario per uno sviluppo socio-economico che punta sulle competenze, anche in Calabria. Una rete che va alimentata e che può servire da fertilizzante per un intero territorio. (rcs)

Medicina a Crotone, la dura presa di posizione del Senato accademico dell’Unical

di FRANCO BARTUCCI – Una ribellione nel sistema universitario calabrese. C’è un detto universalmente riconosciuto che focalizza bene il male che l’uomo spesso produce da se e che si riversa su se stesso con danni gravissimi: «Il lupo perde il pelo ma non il vizio». Ciò potrebbe accadere domani, martedì 24 ottobre in Calabria con la convocazione del Coruc (Il Comitato Regionale delle Università Calabresi), presieduto dal prof. Giovambattista De Sarro, Rettore dell’Università “Magna Grecia” di Catanzaro, che ha inserito nell’ordine del giorno la proposta di istituire dei Corsi di Laurea in Medicina e Chirurgia, Infermieristica e Fisioterapia con sede amministrativa presso l’Università “Link Campus University”, in collaborazione con l’Università “Magna Graecia” di Catanzaro e con sede didattica nella città di Crotone.

Avverso tale decisione e punto all’ordine del giorno della Convocazione del Coruc ha preso una netta posizione contraria e di denuncia il Senato Accademico dell’Università della Calabria che in una propria nota inviata a tutti i componenti dell’Organismo, compreso il Presidente della Giunta regionale della Calabria, Roberto Occhiuto, fa presente la gravità della proposta e ne fa richiesta di rigetto.

Pur premettendo – viene precisato nella lettera – di condividere la condivisione dell’importanza strategica di innalzare la qualità del sistema sanitario calabrese, anche attraverso la definizione di nuovi percorsi formativi che sappiano valorizzare e porre a sistema le eccellenze cliniche e ospedaliere territoriali; i componenti del Senato Accademico dell’Unical nella loro lettera di denuncia hanno espresso forti dubbi sulla qualificazione scientifica del percorso formativo che si va prefigurando, in relazione alla carenza di competenze specifiche nel settore biomedico dell’Ateneo “Link Campus University”, il cui organico comprende un unico docente di area medica e che non può vantare alcuna precedente esperienza nella gestione ospedaliera.

Dopo aver ricordato che tale proposta dell’Ateneo “Link Campus University”, è stata respinta e bocciata in altre regioni italiane, recentemente è pure salita agli onori delle cronache per una maxi-indagine per presunti reati di evasione fiscale che ha portato agli arresti l’ex prorettore dell’università; attirando inoltre nei giorni scorsi, l’attenzione della comunità universitaria in relazione ad alcune pratiche amministrative per le quali il Coordinamento nazionale dei Coordinatori dei Corsi di Scienze della Formazione Primaria ha avanzato al Ministero formale richiesta di valutazione di legittimità.

Ciò detto – è scritto nella lettera dei componenti del Senato Accademico dell’Unical – siamo convinti che il sistema universitario calabrese deve ambire sempre più a rafforzarsi anche con iniziative nell’ambito della formazione medico/infermieristica da attivarsi presso la città di Crotone; che tali iniziative debbano, però, essere altamente qualificate e costruite in modo da contribuire al reale sviluppo del sistema sanitario territoriale, non risolvendosi in azioni sporadiche e dalla discutibile connotazione scientifica, ma allargando anche il respiro del campo di azione (ad esempio, coinvolgendo la Città di Reggio Calabria che dispone di un Grande Ospedale Metropolitano.

Auspicano che il Presidente della Regione Calabria, i Rettori degli Atenei Calabresi e i rappresentanti degli studenti eletti in seno al Comitato Regionale Università Calabresi valorizzino l’importante ruolo di coordinamento del Comitato, concertando la ricalendarizzazione della seduta del 24 ottobre secondo le usuali tempistiche previste per l’istituzione dei Corsi di Studio.

Posto che il Corso di Laurea in Medicina e Chirurgia – viene precisato nella lettera – si caratterizza per un indispensabile coordinamento e per un’intensa attività di collaborazione attiva nella formazione degli studenti tra l’Università e il servizio sanitario regionale, valutino attentamente la coerenza e la compatibilità degli obiettivi formativi proposti rispetto al contesto socio-economico del territorio, con particolare riguardo alla capacità in termini organizzativi, infrastrutturali, di risorse umane e materiali, nell’ottica di assicurare standard minimi qualitativi nella formazione.

Ci si impegni – affermano infine i senatori dell’UniCal – a vigilare, più in generale, affinché le proposte di istituzione dei Corsi di Laurea che saranno attivati in Calabria siano costruite secondo i più alti standard qualitativi e incastonate in reti di collaborazione con soggetti pubblici o privati altamente qualificati, per offrire percorsi formativi di eccellenza, in grado di apportare un reale contributo allo sviluppo del territorio e di fornire occasione di crescita professionale e culturale alle future giovani generazioni di calabresi.

L’Università di Catanzaro la smetta di creare situazioni trasversali molto pericolose e dannose per i tanti giovani calabresi. E’ appena partita l’esperienza autonoma degli studi di Medicina all’Unical e guarda caso si dà il via ripetendo l’errore fatto già nel 1972, allorquando nell’edificio polifunzionale di Arcavacata, avveniva la celebrazione del primo anno accademico 1972/1973, e dalla città capoluogo arrivava la notizia dell’attivazione del Consorzio per l’istituzione della libera Università con i due corsi di laurea in medicina e giurisprudenza, allarmando gli operai dediti alla realizzazione degli edifici dell’Unical. Ecco perché «Il lupo perde il pelo ma non il vizio», creando danni irreparabili per la serietà professionale e politica della nostra regione, quanto della stessa Università chiamate in forma unitaria a creare le migliori condizioni di sviluppo. (fb)