Il sindaco di Roccella Vittorio Zito scrive a Mattarella e a Conte sulla mancata nomina del Commissario

Vittorio Zito, sindaco di Roccella Jonica, ha scritto una lettera indirizzata al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, e al presidente del Consiglio dei ministri, Giuseppe Conte, dopo aver saputo della nomina mancata a Commissione della Sanità in Calabria di Agostino Miozzo.

«Ventiquattro giorni fa – ha scritto il primo cittadino – il 3 di novembre abbiamo appreso della decisione di includere la Calabria in Zona Rossa. E ci è stato spiegato che questa scelta era stata assunta non per i numeri del contagio, né per i comportamenti irresponsabili dei calabresi. Eravamo Zona Rossa per il nostro bene e per nostra maggiore tutela, per limitare i pericoli che potevano derivare dalle carenze organizzative del nostro Sistema Sanitario Regionale, che non si era adeguato alle necessità della emergenza.  E noi lo avevamo spiegato ai nostri cittadini, chiedendo loro  pazienza e fiducia». 

«Tre giorni dopo, il 6 di novembre – si legge nella lettera – scoprimmo che chi avrebbe dovuto agire e non lo aveva fatto, chi avrebbe dovuto adeguare il Sistema Sanitario Regionale e non lo aveva fatto, aveva un nome e un cognome. Era stato il Commissario nominato dal Governo a non aver fatto nulla, e tutto nel silenzio assordante del Governo e della Regione. Restammo sgomenti, ma rassicurammo ancora una volta i nostri cittadini chiedendo loro di nuovo pazienza e fiducia, forti degli impegni assunti dal Governo. Signor Presidente della Repubblica, Signor Presidente del Consiglio dei Ministri, come Sindaco ho l’onore e il dovere di governare la mia comunità, di rappresentarne e tutelarne gli interessi, di esigere dai cittadini l’adempimento ai loro doveri civili e di tutelare i loro diritti di cittadinanza, a partire dal più importante: la sicurezza per la loro salute».

«Ma in questa funzione – ha detto ancora il sindaco Zito – ho anche un onore e un privilegio unico che non è riconosciuto a nessun altro rappresentante istituzionale, se non ai sindaci: indossare da civile i simboli della Repubblica, la fascia tricolore con il fregio della Repubblica Italiana. E posso farlo, perché oltre a rappresentare la comunità, la legge mi affida anche precisi doveri come Ufficiale di Governo. Ma per quanto sta succedendo, per come si sta trattando la mia gente, non posso continuare un secondo oltre ad esercitare serenamente le funzioni di organo locale dello Stato. Non posso farlo perché non posso essere il rappresentante locale di questa pantomima che da 3 settimane rende il Governo della Repubblica incapace di esercitare una sua prerogativa istituzionale e di adempiere ad un suo preciso dovere». 

«Non posso – ha detto ancora il sindaco Zito – essere il rappresentante locale di chi ci ha lasciati soli, senza alcun vertice decisionale al quale rivolgerci, senza direttive o regole uniformi per governare le legittime paure della nostra gente. Non posso essere il rappresentante locale di chi sta abbandonando in trincea medici, infermieri e operatori socio sanitari che stanno facendo miracoli per contenere l’epidemia e curare i malati. Non sarò complice di questa irresponsabilità che ci condanna ad una Zona Rossa perenne. Non posso esserlo per Giuseppe, che ha un bar e ancora deve tenere chiuso, per Giovanni, che vende abiti e deve tenere chiuso, per Giulia, che vende arredi e deve tenere chiuso. E per la piccola Federica, che vuole rivedere i suoi amici a scuola e non può farlo.  Mentre a Palazzo Chigi si bruciano 5 nomi di possibili Commissari e si “bucano” da 21 giorni promesse di soluzioni ad horas. Non sarò complice di questo scempio».

«Per questo – ha proseguito il sindaco – Signor Presidente della Repubblica e Signor Presidente del Consiglio del Ministri, da oggi e fino a quando non si insedierà e sarà pienamente operativo il nuovo Commissario per la Sanità in Calabria, fatto salvo il potere di ordinanza indispensabile a tutelare la salute dei miei cittadini, come forma di protesta non eserciterò nessuna delle funzioni di Ufficiale di Governo previste in capo al Sindaco. Continuerò a svolgere, come sempre e come mio preciso dovere, le uniche funzioni che oggi meritano di essere esercitate: quelle di rappresentante della mia comunità e della mia gente. Vogliate gradire, Signor Presidente della Repubblica e Signor Presidente del Consiglio del Ministri, i miei deferenti saluti». (rrm)

IL NUOVO ALLARME COVID VIENE DAL MARE
SANTELLI: GOVERNO INTERVENGA SUBITO

L’allarme Covid torna a farsi avvertire in tutta la sua drammaticità: 28 migranti del gruppo di 70 sbarcati a Roccella da un’imbarcazione sono risultati positivi al coronavirus. È la conferma  degli enormi rischi connessi agli sbarchi di persone che arrivano da Paesi in cui l’epidemia è ancora fuori controllo. «Siamo stati facili profeti – ha dichiarato la presidente della Regione Jole Santelli – quando abbiamo avvertito il Governo circa i pericoli relativi a un’immigrazione fuori controllo. Purtroppo, però, non abbiamo avuto ascolto e ora ci troviamo tutti a dover far fronte alle conseguenze di queste non scelte.

«Per mesi – ha detto la governatrice – abbiamo combattuto il Coronavirus, al costo di grandissimi sacrifici esistenziali, sociali ed economici. Ma ora, a causa di questa incomprensibile indifferenza nei confronti della minaccia rappresentata dagli sbarchi incontrollati, tutti gli sforzi compiuti dai calabresi e dagli italiani rischiano di essere vanificati. Non possiamo consentirlo. Lo Stato, il Governo, devono essere presenti e affrontare una situazione che, da qui in avanti, potrebbe diventare ancora più esplosiva. Peraltro, gli sbarchi incontrollati mettono in evidenza tutte le contraddizioni di un esecutivo che, giustamente, blocca tutti gli ingressi da 13 Paesi a rischio, ma poi rimane incomprensibilmente inerte rispetto ai barconi che arrivano dall’Africa, che oggi è uno dei mega focolai più preoccupanti del mondo. Non serve un mago specializzato nelle previsioni del futuro per capire che gli sbarchi continueranno anche nei prossimi giorni e per tutta la durata del periodo estivo; e di certo non possiamo approcciare il problema facendo finta che non esista o, peggio, per mezzo di pregiudizi ideologici che non cambiano di una virgola la difficile situazione in cui si trovano regioni mete di sbarchi come la Calabria. Serve, dunque – conclude Santelli – una risposta immediata al fine di non vanificare i tanti sacrifici fatti finora e di garantire il diritto alla salute dei cittadini italiani e della Calabria, una regione in cui l’epidemia è stata contenuta meglio che in tante altre realtà. Noi Calabresi abbiamo fatto il nostro dovere, ora è lo Stato che deve difenderci».

La Santelli ha scritto una lettera a Conte in cui avverte il presidente del Consiglio del serio rischio che si sta profilando per la regione. «Negli ultimi giorni – si legge nella lettera –, sono stati registrati, come noto, diversi sbarchi di immigrati sulle coste della Regione Calabria. Tali sbarchi non possono, all’evidenza, essere affrontati con le ordinarie misure, attesa la situazione di emergenza sanitaria derivante dalla diffusione del virus COVID-19 che, sebbene si sia ridotta nelle sue dimensioni, non può dirsi affatto superata. Solo nella giornata di ieri, ben 27 migranti, sbarcati nel porto di Roccella, sono risultati positivi ed altri, probabilmente, si positivizzeranno nei prossimi giorni.

«Chiedo, pertanto, al Governo di intervenire, adottando misure volte ad evitare che gli immigrati vengano gestiti, da un punto di vista sanitario, solo dopo il loro sbarco a terra. L’unica soluzione in grado di evitare pericoli per la salute della popolazione calabrese non può che essere quella di procedere alla requisizione di unità navali, da dislocare davanti alle coste della regione italiane maggiormente interessate dagli sbarchi, a bordo delle quali potranno essere svolti i controlli sanitari sugli immigrati e potrà essere assicurata, in caso di positività, l‘effettuazione del periodo di quarantena obbligatoria. Mi aspetto una risposta rapidissima da parte del Governo e avverto che, in caso contrario, non esiterò ad agire, esercitando i miei poteri di ordinanza per emergenza sanitaria, vietando gli sbarchi in Calabria. Voglio evitare un braccio di ferro con il Governo, ma ho l’obbligo di difendere i calabresi e chi ha scelto di passare in Calabria le proprie vacanze».

L’assessore regionale al welfare Gianluca Gallo, da parte sua, ha voluto stigmatizzare la gravità della situazione che rischia di non poter essere adeguatamente messa sotto controllo. «L’arrivo di decine di migranti ammalati di Covid-19 sulle coste calabresi – ha detto Gallo – è un’emergenza e come tale va trattata: ci sono vite umane da salvare e nuovi focolai da evitare. Ci auguriamo che Pd e M5S dimostrino responsabilità e si adoperino, insieme a noi, per ottenere risposte concrete da parte del Governo. Già mesi fa – ricorda Gallo – alcuni studi avevano segnalato la possibilità di un ritorno al Sud del contagio attraverso le rotte delle migrazioni. Insieme al presidente Santelli avevamo lanciato l’allarme, rimanendo inascoltati».

Aggiunge Gallo: «Oggi, purtroppo, si verifica quanto invano denunciato, ma a fronte della giusta fermezza del presidente Santelli e della giunta regionale, nonostante l’oggettiva gravità del problema si registra un atteggiamento pilatesco da parte di Pd e M5S, all’opposizione in Calabria ma al Governo a Roma e forse per questo sospesi tra un insostenibile tentativo di addossare alla Regione responsabilità altrui ed un incredibile silenzio nei riguardi dell’Esecutivo Conte, cui sono invece riconducibili sia le competenze in ordine alla tutela dei confini sia quelle legate all’emergenza sanitaria. La Calabria non ha bisogno di strumentalizzazioni e silenzi, ma di concretezza. Va salvaguardata la salute pubblica come, del resto, quella dei tanti disperati lasciati liberi di attraversare il Mediterraneo sulle carrette degli scafisti. Per questo confidiamo che da parte di M5S e Pd ci sia spirito di collaborazione e volontà di richiamare al proprio dovere il Governo. Dovessero persistere atteggiamenti diversi, di matrice meramente strumentale, ne prenderemo atto senza sottrarci al ruolo che ci compete, assumendo con urgenza decisioni anche forti, nell’interesse dei calabresi».

Su questa vicenda è intervenuto anche il coordinatore provinciale reggino di Forza Italia on. Francesco Cannizzaro. «Quando il governatore della Calabria Jole Santelli, a fine aprile e dopo due settimane senza casi di coronavirus, aveva deciso di consentire ai locali di riaprire con i tavolini all’aperto, il Governo delle tre sinistre di Conte, Zingaretti e Di Maio ha fatto fuoco e fiamme facendo ricorso contro la Calabria e portando la Regione al TAR: anche se non c’erano rischi, dovevamo rimanere chiusi non si sa per quale motivo mentre loro da Roma continuavano ad alimentare allarmismi e psicosi con la strategia del terrore di una comunicazione martellante rispetto alla pandemia. Adesso, però, dopo mesi di sacrifici e mentre i cittadini continuano ad essere costretti a norme anti-contagio particolarmente stringenti, assistiamo a sbarchi clandestini che rischiano di vanificare tutto: è una situazione inaccettabile.
«Sono al fianco della Regione Calabria e del Governatore Santelli che ha chiesto al Governo di intervenire: bisogna chiudere i porti agli immigrati con urgenza, con il fine di scoraggiare nuove partenze verso l’Italia. Contemporaneamente, invece, il Governo vuole depotenziare il DL Sicurezza e prorogare lo stato d’emergenza: un contro senso clamoroso! Sono vietati gli assembramenti, tutte le attività commerciali devono rispettare norme molto rigide per essere in regola, e poi arrivano decine di clandestini positivi rischiando di vanificare tutto e far esplodere nuovi focolai: è l’ennesimo pasticcio del Governo Pd-M5S sulla pelle degli italiani. È l’ennesima offesa ai sacrifici e all’intelligenza dei cittadini. Nelle prossime ore ci faremo sentire in Parlamento affinché il Governo intervenga con urgenza per tutelare la salute della popolazione ed evitare che il contagio torni a propagarsi a causa degli sbarchi fuori controllo nelle Regioni del Sud», ha concluso l’on. Cannizzaro.
Analoga posizione viene dal deputato leghista Domenico Furgiuele: «Se qualcuno al governo pensa di trasformare la Calabria nel lazzaretto d’Europa, si sbaglia di grosso. Reagiremo con determinazione alla politica della indifferenza del presidente Conte e dei suoi ministri verso le migrazioni incontrollate.  La nostra terra nei duri mesi del covid ha dimostrato  buon senso e spirito civico. Ciò ha permesso di ridurre al minimo il rischio del contagio come dimostrano le evidenze dei bollettini quotidiani. Per tale motivo nutro la viva preoccupazione che la scellerata e irresponsabile politica del governo sul fronte degli sbarchi possa mettere a repentaglio gli sforzi che le nostre popolazioni hanno compiuto non senza l’impegno dell’esecutivo regionale guidato dalla Presidente Santelli. Accoglienza non può significare esporre a grandi  rischi di ordine sanitario una regione».
Secondo la deputata Wanda Ferro (FdI) che annuncia un’interrogazione al presidente del Consiglio Conte «Gli italiani non hanno sopportato i lunghi mesi di lockdown per vedere vanificati i loro sacrifici dall’apertura incontrollata dei porti. I calabresi hanno contenuto il diffondersi dell’epidemia con il rispetto delle regole, e ora vedono i loro confini spalancati a chi proviene da Paesi in cui sono presenti vasti e pericolosi focolai. La Calabria è sempre stata terra di accoglienza, ma deve continuare a proteggere il proprio fragile sistema economico e sanitario dalla minaccia del coronavirus e non può essere sacrificata sull’altare delle battaglie ideologiche. Come ha rimarcato l’assessore al Turismo Orsomarso, essere una regione libera dal covid ha consentito alla Calabria di proporsi come meta turistica sicura, con riscontri incoraggianti in termini di presenze e prenotazioni. Il turismo è linfa vitale per l’economia regionale, ma se si trasforma la Calabria nel pre-triage covid dell’Europa ogni sforzo delle istituzioni, degli imprenditori e dei cittadini sarà mandato in fumo. Occorre un impegno straordinario per controllare le coste ed impedire gli sbarchi di soggetti positivi al coronavirus che rischiano di fare esplodere una pericolosa ondata dell’epidemia, che rappresenterebbe un colpo letale per le regioni del Sud»
Il segretario-questore del Consiglio regionale Graziano Di Natale non nasconde «forti preoccupazioni per la notizia appresa ieri del trasferimento ad Amantea di tredici  migranti risultati positivi al covid 19. La Calabria in generale non è in condizioni di fronteggiare emergenze di questa portata ed una situazione del genere va assolutamente scongiurata. È necessario, pertanto, senza ulteriori perdite di tempo, un intervento immediato del Governo per evitare che possa accadere il peggio».
Aggiunge Di Natale: «Ritengo che la scelta di trasferimento di Amantea sia infelice sia per il posto  individuato che si trova al centro della città sia per motivi di chiara opportunità trattandosi di una cittadina che da sempre è meta di tanti turisti.  Fortemente preoccupato, in modo particolare, per l’adeguatezza sia della struttura che dell’assistenza, chiedo – conclude Di Natale-,  quindi un intervento immediato del presidente della Regione Calabria  perché è impensabile che si possa gestire l’emergenza sanitaria in questo modo».
Secondo il senatore forzista Marco Siclari «Non abbiamo strutture adeguate per garantire ne una quarantena idonea, ne un’assistenza sanitaria efficace a centinaia o migliaia di immigrati che giungono e possono continuare a giungere in questi giorni nel nostro Paese. Per essere chiari, affinché sia idonea e sicura la quarantena, eliminando il rischio che possano evadere dai centri di assistenza, gli immigrati che arrivano in Italia con i gommoni o con le navi (cariche di persone) devono stare dai 30 ai 60giorni in quarantena in caso di presenza di un positivo Covid19 nell’imbarcazione. Da diversi stati dell’Africa (es. Libia, Egitto) possono arrivare centinaia di persone affette da Covid. Così come abbiamo bloccato ingressi la aerea dal Brasile e da altri paesi, è necessario bloccare gli sbarchi in Calabria e Sicilia prima che sia troppo tardi. Non possiamo rischiare un altro lockdown. Il governo blocchi gli sbarchi o lo facciano le regioni autonomamente».

Il sindaco di Roccella Jonica Vittorio Zito ha voluto raasicurare la popolazione con un post su Fb: «Roccella – scrive Zito – ospita 20 migranti, minori non accompagnati, sbarcati la scorsa notte. Lo fa perché è un suo preciso dovere dettato dalla legge. Ma lo fa anche perché crede che quando si è chiamati a svolgere il proprio dovere lo si deve fare fino in fondo. E se è tuo dovere organizzare l’accoglienza dei minori non accompagnati – ragazzini di 13, 14 o 15 anni che hanno negli occhi la tristezza della fuga dalla propria casa, il dolore per quello che hanno visto e la paura per il futuro – lo fai al meglio e basta. Poi, quando ti dicono che tra di loro ci sono 5 casi di positività al COVID 19 , ti metti subito al lavoro per gestire in piena sicurezza questa situazione, al fine di non generare alcun pericolo per i cittadini e i turisti. Ma facendo attenzione a non abbandonare nemmeno per un istante la preoccupazione di garantire il pieno rispetto della dignità di questi esseri così fragili.

«Sai che è possibile farlo. Perché puoi contare sulla straordinaria professionalità e disponibilità delle forze dell’ordine, sulla competenza dei medici dell’USCA e della task force regionale, sul supporto istituzionale della Prefettura, sul lavoro di magnifici volontari, sull’aiuto di una splendida squadra di amministratori e dipendenti comunali. E sai di poter contare sulla serietà dei tuoi concittadini. Sappiamo che dobbiamo farlo, perché è nostro dovere di uomini farlo. Abbiamo deciso di informarvi quotidianamente sull’andamento di questa vicenda, per evitare il diffondersi di false notizie, delle quali non abbiamo assolutamente alcun bisogno. Chiediamo agli organi di informazione di far riferimento a questi comunicati e a tutti voi di fidarvi del lavoro che stiamo facendo. E siamo certi che tutti insieme supereremo anche questa prova». (rp)