Tavernise (M5S): In Calabria a rischio 111 milioni per le Zes

Il consigliere regionale e capogruppo del M5S, Davide Tavernise, ha denunciato come sono a rischio 111 milioni di euro destinati alla Zes in Calabria.

Una denuncia partita dal commissario Zes, Giuseppe Romano, «forte e pubblica – ha detto Tavernise – che tuttavia non solo non ha raccolto risposta dagli enti interessati e coinvolti ma sul punto assordante è anche il silenzio della Regione».

«Eppure – ha ricordato il consigliere regionale – un mese fa lo stesso presidente Occhiuto, ha tessuto le lodi per le zone economiche speciali candidando la Calabria, attraverso proprio la Zes, come il luogo dove si possono ricevere e attrarre investimenti. Ma chi verrebbe a investire in Calabria se neanche la Zes, pur vocata a semplificare e avvantaggiare l’imprenditoria, risulta debitamente collegata alla rete ferroviaria o ammodernata, come denuncia il commissario Romano?».

«A restare delusi non solo i calabresi – ha proseguito – ma anche quella realtà a cui questo centrodestra parla: gli imprenditori. Nel mese di marzo, infatti, è stata Unindustria Calabria in collaborazione con il Centro studi Confindustria a indicare la strada per la ripartenza calabrese: ovvero Pnrr, digitalizzazione e aree Zes. Una sorta di “Diario di bordo” per uscire da una situazione che vede in crescita in Calabria solo lo spopolamento, soprattutto dei giovani, mentre le attività produttive viaggiano sotto la media nazionale».

«La denuncia di Giosy Romano – ha detto ancora  – rende ancora più grave la superficialità con la quale la maggioranza di governo in Calabria ha deciso di non voler neanche considerare l’idea di una commissione speciale di monitoraggio sui fondi Pnrr, che avrebbe potuto avere costo zero per i calabresi e avrebbe potuto svolgere un ruolo di stimolo sul raggiungimento dei target».

«Le risorse legate al Pnrr – ha concluso – sono fondamentali per la nostra regione come peraltro gli altri fondi europei su cui già scontiamo un ritardo enorme, come denunciato. In un contesto fatto di tempo prezioso e opportunità irripetibili la Calabria tarda ancora ad essere esempio positivo e tutto questo ha responsabilità politiche chiare». (rrc)

Algieri (Confcommercio): Estendere modello delle Zes alle aree montane

«Bisogna applicare, migliorare e opportunamente specificare il modello Zes alle costituende “Zone Economiche Montane” (Zem) con fiscalità dedicata, che abbiano come destinatari i Comuni di montagna». È la proposta avanzata da Klaus Algieri, presidente di Confcommercio Calabria e vicepresidente di Unioncamere, sottolineando la necessità di «passare dalla fiscalità agevolata alla fiscalità dedicata».

Per Algieri, dunque, le Zem dovrebbero dare la priorità «a investimenti (nazionali e esteri) dedicati alla transizione green per tutelare il patrimonio ambientale della montagna pur garantendone lo sviluppo e alla transizione digitale al fine di superare le “barriere infrastrutturali e naturali” dettate dalla carenza di dotazioni infrastrutturali materiali e immateriali e dalla morfologia del territorio».

«I progetti presentati – ha spiegato – potrebbero essere finanziati da quelle risorse stornate dal Pnrr e/o Fondi europei già appostate ma non utilizzate, facendo una operazione anche di “tiraggio” sull’utilizzo dei fondi non spesi o su linee di intervento finanziate ma a basso tasso di progettualità da parte delle Regioni interessate. Gli obiettivi principali della misura, con l’attrazione di investimenti, dovranno essere quelli di arrestare il declino demografico e l’invecchiamento della popolazione nei Comuni montani appartenenti alle ZEM grazie anche alla creazione di nuovi posti di lavoro per i giovani, creando alternative alla polarizzazione urbana della popolazione e alla fuga di capitale umano verso i centri urbani in particolare del Nord Italia».

«Inoltre, ove si creino le condizioni – ha aggiunto – favorire il rientro dall’estero di giovani italiani – da recenti stime di Banca d’Italia più di 600mila residenti vorrebbero rientrare in Italia di cui circa 100mila al Sud – e attrarre giovani stranieri professionalizzati anche extracomunitari».

«Da un punto di vista settoriale – ha continuato – si potrebbero indicare come prioritari all’ammissibilità quei comparti maggiormente “local” e compatibili con la sostenibilità ambientale quali, ad esempio, la filiera agro-forestale-turistica, la digital innovation e ricerca e sviluppo sulle biodiversità o settori a forte vocazione ambientale. Il tema è così importante – ha concluso Algieri – che nella nostra Regione stanno già nascendo dei comitati pro Zem, come ad esempio a San Giovanni in Fiore nella Sila dove un gruppo di imprenditori guidati della vicepresidente di Confcommercio Cosenza, Giovanna Oliverio, ha dato vita ad un raggruppamento di promozione della Zem»..

«Affrontare l’attuazione dell’Agenda Onu 2030 – ha detto ancora – senza occuparsi di aree interne e di montagna, come previsto dalla Strategia Nazionale per le Aree Interne (Snai), potrebbe essere sinonimo di fallimento delle politiche e di inefficacia degli interventi previsti».

«È proprio in queste realtà – fragili per condizioni fisico-geografiche, ambientali e per processi modificativi della vita sociale intervenuti nel tempo – che si gioca il futuro della conservazione e della rigenerazione di biodiversità del nostro Paese punto cardine delle linee del Pnrr – ha continuato il presidente Algieri –. Tuttavia, in questi territori sono presenti limiti, ma anche nuove opportunità. E per coglierne il loro potenziale di sviluppo sostenibile, bisogna saper riconoscere specificità differenti (come quelle che distinguono territori alpini da quelli appenninici, o quelli che si propongono tra Appennino centro settentrionale e centromeridionale, oppure ancora quelle delle montagne insulari), sia per dare valore alle tante forme di imprenditorialità intergenerazionale sia per adattarvi strumenti di programmazione, pianificazione, progettazione futuri».

«Negli anni – ha ricordato – diversi sono stati gli interventi a favore dei territori montani, basti pensare ad esempio alle comunità montane prima e all’unione dei comuni montani poi, oppure Fondo nazionale integrativo per i comuni montani introdotto con la legge di stabilità 2013 e al Fondo per lo sviluppo delle montagne italiane – Fosmit istituito con la legge di bilancio 2022».

«Tuttavia – ha concluso – si tratta di interventi che non si sono rivelati in grado di risolvere il problema. Ecco perché è necessario adottare misure strutturali in grado di creare una strategia che guardi al futuro in modo consolidato. Tra queste una possibile soluzione potrebbe essere quella di estendere i benefici previsti dalle ZES anche alle aree montane arrivando alla costituzione delle Zone Economiche Montane (Zem)». (rcz)

Il presidente Occhiuto: La Zes fondamentale per attrarre investimenti e far crescere la Calabria

La Zes è «fondamentale per attrarre investimenti e per far crescere la Calabria». Lo ha detto il presidente della Regione, Roberto Occhiuto, nel corso degli Stati Generali del Mediterraneo, in corso a Gizzeria Lido.

«Il tema principale per la Calabria – ha spiegato il Governatore – è quello di riuscire ad attrarre investimenti dall’esterno. Quando il Ceo di un’impresa nazionale o multinazionale propone un investimento al proprio Consiglio di amministrazione, spiegando che c’è una Regione straordinaria in cui si può fare turismo 12 mesi all’anno e che ha la prima infrastruttura nazionale che è il porto di Gioia Tauro, la prima domanda che riceverà sarà sui tempi per le autorizzazioni e la realizzazione dell’investimento».

«Fino a oggi – ha aggiunto – a questa domanda non si è riuscito a dare risposte certe in Calabria, ora invece con la Zes i tempi non solo sono certi ma addirittura dimezzati, e ciò rappresenta una leva straordinaria per ogni forma di sviluppo, un attrattore vero per le aziende».

«Oggi – ha proseguito – c’è la piena coscienza da parte di tutti della centralità di un’infrastruttura come il porto di Gioia Tauro che rende la Calabria il vero hub dell’Europa nel Mediterraneo. È il primo scalo in Italia, per ora solo di trashipment ma siamo riusciti ad attivare l’intermodalità, collegando la Calabria con l’Italia del nord e con l’Europa, consentendo così a un’impresa di trasportare le proprie merci dall’area portuale fino a Francoforte in un giorno e mezzo».

«Il punto è sempre la visione che si ha di un territorio – ha detto ancora – sono convinto che la Calabria nell’immediato futuro possa vivere una stagione di forte crescita agganciandosi a centrali di sviluppo importanti come quella che sta nascendo nei Paesi del Mediterraneo».

«Sarebbe un peccato – ha continuato ancora – se questa occasione non la cogliessimo ed è fondamentale l’indirizzo che la Zes sta assumendo, ovvero quello di investire su queste nuove rotte di sviluppo, coinvolgendo le istituzioni e gli attori economici di questi Paesi emergenti».

«Si tratta, dunque – ha ribadito – di una precisa strategia che questo governo regionale sta portando avanti, con il sostegno dell’esecutivo nazionale, delle organizzazioni sindacali e delle associazioni di categoria. È ormai diffusa la consapevolezza che un’infrastruttura come Gioia Tauro possa diventare l’interfaccia dell’Europa per l’intero bacino del Mediterraneo».

Migranti: «bene lotta agli scafisti, ma trasformiamo problema in opportunità»

«L’emergenza migranti è una sfida per tutti noi – ha evidenziato il Governatore –. L’Italia è accogliente, la Calabria ha dimostrato grande solidarietà, ma occorre lavorare per regolare gli arrivi. Il governo Meloni sta avendo un approccio corretto, e con il decreto approvato due settimane fa vuole colpire gli scafisti e prevedere flussi di ingresso. E sarebbe corretto investire in un nuovo piano Mattei per arginare gli arrivi».

«Ma dobbiamo anche lavorare – ha continuato – per trasformare un problema in opportunità: i migranti possono darci una mano in tante mansioni che gli italiani non vogliono più svolgere. La mia personale opinione sul punto è che dovremmo accogliere la manodopera da alcuni Paesi che si affacciano sul Mediterraneo».

«Faccio un esempio: Msc – ha detto ancora – che è il più grande terminalista che opera presso il porto di Gioia Tauro, si appresta a realizzare la più grande fabbrica di container in India, perché lì il costo del lavoro è decisamente più basso, e quel Paese gli fornisce operai specializzati che in Italia non ci sono. Ecco perché un piano di attrazione degli investimenti deve tenere conto dell’incrocio fra domanda e offerta di lavoro, che si apra anche ad accogliere i lavoratori di altre realtà».

«Se avessimo, appunto – ha concluso – questa migrazione da domanda dai Paesi che si affacciano sul Mediterraneo, utilizzeremmo questa circostanza come un fatto di grande emancipazione sociale, e favoriremmo le imprese che volessero insediarsi ad esempio nell’area del porto di Gioia Tauro sul reperimento della manodopera». (rcz)

 

GIOIA TAURO E CALABRIA: MEDITERRANEO
LA CARTA STRATEGICA PER LO SVILUPPO

di FRANCESCO CANGEMIIl ruolo del Mediterraneo va consolidandosi sempre di più nonostante le diversità che caratterizzano i vari Paesi bagnati da questo mare. La Calabria, in questo contesto, ha una enorme possibilità: quella di assumere un importante ruolo strategico con le sue coste e, in particolare, con il porto di Gioia Tauro che sembra essere in perenne rampa di lancio verso lo sviluppo definitivo.

Sarà il porto di Gioia Tauro, ma non solo, al centro del dibattito internazionale che si terrà da domani a Gizzeria Lido per analizzare le prospettive che il Mediterraneo può sviluppare e quali sinergie possono essere utili per lo sviluppo della Calabria sia da un punto di vista economico che turistico, aspetto su cui la regione può puntare molto.

Dal 24 al 26 marzo, a Gizzeria Lido appunto, si terrà la seconda edizione degli Stati generali del Mediterraneo organizzati dall’Ufficio del Commissario straordinario di Governo della Zes Calabria, Giosy Romano, in collaborazione con la Regione Calabria, Unindustria Calabria e la Confederazione italiana per lo sviluppo economico (Cise).

Il primo giorno, alle ore 10, è previsto l’intervento introduttivo del presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto e un indirizzo di saluto del presidente di Confindustria, Carlo Bonomi e del Ministro Adolfo Urso.

Un incontro che vede insieme istituzioni e imprenditori perché mira proprio a capire quanti e quali prospettive di sviluppo ci possono essere per questa area e le zone che la compongono. Un’occasione imperdibile per la Calabria, e per il porto di Gioia Tauro in particolare, che vuole e deve essere protagonista dell’area del Mediterraneo.

Tante sono le possibilità di sviluppo che si analizzeranno a Gizzeria Lido, molte le possibilità di finanziamento che si possono intercettare e realizzare progetti che possono fare della regione Calabria un faro per il Mediterraneo.

Sul porto di Gioia Tauro possono, infatti, convergere le intenzioni del mondo industriale non solo italiano ma di tutta l’area che sarà al centro del dibattito. Sviluppo è la parola d’ordine, è quasi un dovere quello di ampliare il raggio d’azione del grande porto calabrese al fine di portare nuove opportunità economiche in un territorio che ha fame di nuovi mercati.

Calabria centro del Mediterraneo, quindi, non solo come vuoto spot da ripetere nelle varie campagne elettorali ma un impegno concreto da realizzare da qui ai prossimi anni.

Nella tre giorni sono previste sessioni di lavoro tra esponenti istituzionali italiani e dei paesi ospiti (Egitto, Tunisia, Libia, Algeria, Iraq), imprenditori italiani ed esteri, rappresentanti del sistema bancario.

Prevista la presenza del vice presidente di Confindustria, Vito Grassi, del sottosegretario all’Interno, Wanda Ferro, e di Maria Tripodi sottosegretario agli Esteri, dell’assessore allo Sviluppo economico della Regione Calabria, Rosario Varì, del presidente di Confapi Calabria, Francesco Napoli, del responsabile del marketing strategico internazionale di Leonardo Spa, Corrado Falco, del responsabile Sud di Unicredit, Ferdinando Natali.

Dai paesi ospiti arrivano: Ramadan Aboujanah, vicepresidente del Consiglio e Ministro della Sanità (Libia), Reham Mohamed Fahmy Abdelgawwad, Presidente del Consiglio delle donne d’affari egiziane (Egitto), Moustafa Ali Moussa, Ceo Connect International, Walid Gamal Al Din, Charmain General Authority Economic Zone Suez Canal (Egitto), Ibrahim Ashmawy, Viceministro per le forniture e il commercio (Egitto), Mohamed Badi Klibi, Ceo Bizerta Free Zone (Tunisia), Nejia Ben Hella Presidente Associazione UNFT (Tunisia), di Nuri Ali Mohamed Gatati, Viceministro dell’Economia e Commercio (Libia), Waleid Gamal El Dien, Charmain of Suez Canal (Egitto), Emad Khalil, membro del Parlamento (Egitto), Laura Mazza, Segretario Generale del Parlamento del Mediterraneo, Nermin Sharif, Responsabile Porti Bengasi e Tripoli (Libia), Mohamed Salah, Ministro governo locale con delega allo sviluppo (Libia), Ahmed Samir, Ministro del Commercio e dell’Industria (Egitto), Ibrahim Taha, CEO Express Porto di Alessandria d’Egitto, Fawzi Hmed Saad Wadi, Sottosegretario Ministro Economia (Libia)

L’obiettivo è creare un ponte di dialogo, in un momento cruciale ma strategico per l’area del Mediterraneo, tra decisori pubblici e mondo delle imprese per facilitare i rapporti imprenditoriali in corso e incentivarne di nuovi.

In questo contesto la regione Calabria, per la sua posizione, gioca un ruolo fondamentale. Nell’ambito delle facilitazioni previste per le Zone franche e per la Zes, saranno attivati percorsi di intervento e valorizzazione del sistema delle imprese delle due sponde del bacino dell’area Sud con appositi protocolli, con un focus sulle risorse destinate al sostegno industriale, alle infrastrutture, al rapporto finanza/impresa, alle opportunità dell’intermodalità logistica, per accrescere il valore di un Mediterraneo allargato. (fc)

Il commissario Zes Romano ospite di Confapi Calabria

Il Commissario straordinario per la Zes Calabria, Giosy Romano, è stato ospite, in video call, di Confapi Calabria.

Le Zes, zone economiche speciali costituiscono un valido strumento, già adottato a livello internazionale, capaci di promuovere lo sviluppo produttivo e occupazionale di aree svantaggiate e nelle quali le aziende già operative – e quelle che si insedieranno – possono beneficiare di speciali condizioni per gli investimenti e per lo sviluppo.

Il Commissario Romano ha dato evidenza dell’accordo rispondendo in modo puntuale alle domande degli imprenditori collegati. Una sinergia fattiva quella con la Confapi Calabria propedeutica a nuovi investimenti per la nostra regione con ricadute positive in termini di sviluppo occupazionale alla luce dei molteplici vantaggi offerte dalle Zone Economiche Speciali.

Una collaborazione importante, come ha sottolineato il Presidente della Confapi Calabria Francesco Napoli, che valorizzerà le potenzialità produttive del nostro territorio. (rcz)

Via libera ad accordo tra Regione e Zes per rilancio aree industriali e sviluppo sostenibile

È stato approvato lo schema di collaborazione tra la Regione Calabria e il commissario della Zes, Giuseppe Romano, per il rilancio delle aree industriali e lo sviluppo sostenibile.

L’Accordo, proposto dal presidente, Roberto Occhiuto, è finalizzato alla definizione delle linee direttrici di un Piano complessivo di rilancio della Zes Calabria e delle aree industriali ad essa connesse.

La Regione si impegna a perseguire l’obiettivo anche attraverso l’utilizzo di fondi nazionali e comunitari, mentre il commissario straordinario della Zes Calabria fornirà il supporto tecnico amministrativo necessario per l’attuazione degli interventi.

Tra l’altro, nell’ottica del potenziamento delle aree industriali, rientrano nell’intesa anche interventi di urbanizzazione oltre che di rigenerazione, riqualificazione e rifunzionalizzazione degli immobili pubblici degradati.

L’intento è quello di favorire il raccordo tra imprese e comunità per lo sviluppo sostenibile delle aree ricadenti nell’Accordo.

L’esecutivo regionale, su indicazione della vicepresidente con delega all’Istruzione, Giusi Princi, ha anche disposto gli schemi di protocollo d’intesa sul Piano nazionale pluriennale del sistema integrato di educazione e di istruzione.

Su proposta dell’assessore alle politiche sociali e ai trasporti, Emma Staine, è stata, poi, adottata la programmazione regionale del Fondo nazionale per la non autosufficienza, annualità 2019-2021. (rcz)

Imprese nelle Zes, il Commissario Romano: Alla Callipo la prima autorizzazione

La Zes in Calabria decolla, e lo fa rilasciando alla Giacinto Callipo l’autorizzazione per una nuova attività nella zona Zes di Lamezia Terme.

Un fatto “storico”, caratterizzato dai tempi record con cui è stata rilasciata questa autorizzazione: «Dal 12 al 20 gennaio è una settimana, sette giorni più uno, per la precisione, un venerdì», ha spiegato il commissario Zes, Giuseppe Romano, sottolineando che è stato «il giorno migliore per partire con una nuova impresa, invertendo il pregiudizio e dando fiducia alla Calabria».

La  “Giacinto Callipo Conserve Alimentari Srl” il 12 gennaio scorso ha avanzato allo sportello unico della Zes Calabria richiesta di autorizzazione unica di insediamento di un nuovo reparto di confezionamento di conserve alimentari in due capannoni dell’area industriale di Lamezia Terme – San Pietro Lametino.

La “Giacinto Callipo”, dunque, è stata autorizzata all’insediamento di una nuova piastra logistica, completamente digitalizzata. L’area Zes diventa così lo snodo ottimale per il processo distributivo delle rinomate produzioni del “re del tonno” che saranno prima stoccate a Maierato, per poi raggiungere Lamezia. 

Nello stesso giorno il commissario straordinario, l’avvocato Giuseppe Romano, ha indetto conferenza dei servizi decisoria da effettuarsi in maniera semplificata e in modalità asincrona per il rilascio dell’autorizzazione unica fissando in quattro giorni, se si esclude il week end, il termine perentorio entro il quale i soggetti coinvolti – comune di Lamezia Terme e Corap (Consorzio Regionale attività produttive) – avrebbero dovuto rendere le proprie determinazioni. Termine rispettato. Venerdì 20 gennaio è stata protocollata l’autorizzazione unica.

«Vogliamo che sia il prototipo di quello che è possibile fare in Calabria – ha detto Romano –. Semplificare, accelerare, rendere vantaggioso un investimento sono gli obiettivi strategici della Zes. Abbiamo gli strumenti per poter intervenire. Ma soprattutto dobbiamo alimentare il circuito della fiducia, le imprese devono credere nel futuro di questa regione, noi dobbiamo credere nelle loro capacità e creare il contesto competitivo per farle operare».

«La sburocratizzazione – che diventa essa stessa un vantaggio economico – l’abbattimento dei tempi e la possibilità di ave un unico interlocutore, il commissario di Governo – ha proseguito – rende certo il piano di un investimento, lo incoraggia. Abbiamo richieste di investimenti in tutte le aree Zes del Mezzogiorno d’Italia. Il modello organizzativo funziona e non può essere considerato “un favore” a una parte svantaggiata del Paese. È, piuttosto, una strategia precisa, soprattutto ora che la rotta mediterranea pone tutto il Mezzogiorno e in particolare la Calabria in una posizione di vantaggio e di indubbie opportunità. Noi non ce le faremo sfuggire». 

Proprio qualche giorno fa il commissario Romano ha ribadito la rilevanza assoluta delle Zes come acceleratore di sviluppo e strumento concreto di operatività anche a Milano, dove ha partecipato alla prima edizione del festival del management organizzato, presso l’Università Bocconi, dalla Società italiana di management Sima. 

Alla conferenza stampa hanno preso parte anche l’assessore regionale alle attività produttive Rosario Varì e il presidente di Unindustria Aldo Ferrara

Ma cosa sono le Zes?

Le Zone Economiche Speciali sono aree geografiche all’interno delle quali l’autorità di Governo offre incentivi alle imprese, già operative o di nuovo insediamento, che possono beneficiare di agevolazioni fiscali e di semplificazioni amministrative in deroga alle normative vigenti. Il vantaggio della Zes è la libertà dell’attività economica, nel rispetto  delle norme nazionali ed europee sull’esercizio dell’attività d’impresa.

Al fine di semplificare ed accelerare l’insediamento, per la realizzazione e lo svolgimento dell’attività economica sono ridotti i termini per numerose valutazioni, autorizzazioni, licenze, nulla osta, permessi ad esempio in materia ambientale, paesaggistica, demaniale. 

Le imprese, così, beneficiano del credito d’imposta commisurato all’investimento effettuato nell’area Zes ed esteso all’acquisto di terreni e all’acquisizione, alla realizzazione ovvero all’ampliamento di immobili strumentali agli investimenti. Ulteriori strumenti agevolativi sono previsti per rafforzare l’operatività delle Zes con risorse assegnate con delibera del Comitato interministeriale per la programmazione economica e lo sviluppo sostenibile al Ministero dello sviluppo economico, nell’ambito del Piano di sviluppo e coesione, programmazione 2021-2027. 

Le imprese che entrano in una Zes devono rimanerci almeno per sette anni, dopo il completamento dell’investimento oggetto delle agevolazioni. Pena la revoca dei benefici concessi e goduti.

Inoltre, all’interno della Zes è presente, nell’ufficio del Commissario, uno sportello unico digitale al quale i soggetti interessati possono rivolgersi per avviare una nuova attività soggetta all’autorizzazione unica presentando il proprio progetto. Lo sportello unico è reso disponibile anche in lingua inglese e opera secondo i migliori standard di innovazione tecnologica. 

Altro elemento importante è l’autorizzazione unica. In essa confluiscono

tutti gli atti di autorizzazione, assenso e nulla osta previsti dalla vigente legislazione in relazione all’opera da eseguire, al progetto da approvare o all’attività da intraprendere. È rilasciata dal Commissario straordinario della Zes dopo una conferenza di servizi alla quale partecipano tutte le amministrazioni competenti. (rcz)

Intesa tra Confapi e commissario Zes per aiutare le imprese

Importante protocollo d’intesa è stato firmato tra Giuseppe Romano, commissario della Zes Calabria e Campania e Confapi Calabria e Campania, guidati da Francesco NapoliRaffaele Marrone.

Con la firma del protocollo le Parti si propongono e si impegnano a fornire alle imprese che aderiscono all’associazione della Confapi, e più in generale alle imprese del territorio, le informazioni e il supporto per cogliere a pieno le opportunità legate all’area Zes con l’obiettivo principale di attirare nuovi investimenti e porre le basi per creare “poli di crescita” per l’economia Regionale. Un importante strumento e incentivo per confermare la centralità del Mediterraneo nello sviluppo del Mezzogiorno.

Le Zes, zone economiche speciali costituiscono un valido strumento, già adottato a livello internazionale, capaci di promuovere lo sviluppo produttivo e occupazionale di aree svantaggiate e nelle quali le aziende già operative – e quelle che si insedieranno – possono beneficiare di speciali condizioni per gli investimenti e per lo sviluppo.

«La sinergia con la Confapi – Confederazione Italiana Piccola e Media Industria Privata – è un ulteriore importante risultato raggiunto con l’obiettivo di attrarre nuovi investimenti, favorire dunque lo sviluppo occupazionale, e valorizzare i molteplici vantaggi che offrono le Zone Economiche Speciali. Il confronto ed il dialogo con gli imprenditori è di fondamentale importanza per creare basi solide e durature di una collaborazione che possa valorizzare le potenzialità produttive del nostro territorio», ha dichiarato il commissario Romano.

«Un atto significativo e di rilievo – ha dichiarato Francesco Napoli – che dimostra ancora una volta l’attenzione che Confapi Calabria ha nei confronti del tessuto produttivo regionale. L’accordo permetterà alle imprese già operanti all’interno della Zes Calabria ma anche a quelle che decideranno di investire in questa aree tutte le agevolazioni previste con l’obiettivo di dare un nuovo impulso a zone economicamente svantaggiate».

«In un contesto economico particolarmente delicato come quello attuale – ha detto Marrone – diventa fondamentale per le imprese e il territorio riuscire a cogliere tutte le opportunità. Di primaria importanza, in quest’ottica l’accordo che abbiamo stipulato, come Confapi Campania, con l’avvocato Giuseppe Romano quale Commissario Straordinario del Governo della Zona Economica Speciale della Campania».

«Le Zone Economiche Speciali – ha spiegato il presidente di Confapi Napoli – sono uno straordinario strumento per rilanciare l’economia del territorio e permettere alle aziende di espandersi».

«Con questo accordo Zes e Confapi daranno vita a una campagna d’informazione che permetterà alle imprese, consociate e non solo, di raccogliere tutte le informazioni e le opportunità legate alle agevolazioni fiscali previste nell’area. Importanti fette di territorio potranno, così, diventare veri e propri incubatori e poli d’innovazione capaci di attirare investimenti mirati con notevoli ricadute occupazionali e produttive» ha concluso Marrone. (rcz)

A Reggio il road show di Unindustria Calabria sui vantaggi e opportunità per le imprese nelle aree Zes

Nella sala riunioni di Confindustria Reggio Calabria si è svolta la penultima tappa del road show, promosso da Unindustria Calabriaper spiegare i vantaggi e le opportunità delle Zone Economiche Speciali, che sono una realtà anche in Calabria.

Gli incontri nascono con l’intento, non solo di evidenziare i vantaggi e le opportunità della aree ZES, ma anche per dimostrare che sono operative dopo le tante false partenze degli ultimi anni.

Presenti Domenico Vecchio, presidente Confindustria Reggio, Aldo Ferrara, presidente Unindustria Calabria, Giuseppe Romano, Commissario Zes Calabria, ed in collegamento Rosario Varì, Assessore Sviluppo Economico e Attrattori Culturali della Regione Calabria.

Ed è stato proprio l’Assessore Varì, ad aprire l’incontro sottolineando l’importanza delle Zes, che ha definito «una delle frecce all’arco, per costruire un processo di sviluppo economico per il nostro territorio».

«Durante i nostri incontri con gli imprenditori – ha affermato il Presidente Ferrara – abbiamo riscontrato che ancora manca la consapevolezza che effettivamente la Zes è una realtà. Le Zes sono delle aree, situate in zone industriali, in cui esistono una serie di benefici per gli imprenditori. La verità è che dal 2017, ci sono state tante false partenze, per cui si è ingenerato negli imprenditori un certo scetticismo verso questo strumento, strumento che, però, oggi, grazie allo sportello unico digitale, finalmente è operativo anche in Calabria, e dà possibilità di avere un’unica autorizzazione attraverso una domanda, che viene fatta telematicamente, senza costringere i richiedenti a fare il giro delle sette chiese».

«Al momento, se dovessi indicare una criticità – ha aggiunto – è che le aree industriali su cui insistono le 14 aree Zes, hanno necessità di una forte azione di riqualificazione, sotto il profilo della sicurezza, dell’accessibilità, dell’illuminazione. Su questo Unindustria sta già lavorando, insieme alla Regione, affinché, queste aree possano essere servite secondo quelli che sono gli standard internazionali, perché noi dobbiamo stimolare gli investimenti endogeni in Calabria ma anche attrarre investimenti da fuori la Calabria e da fuori l’Italia».

La Zes in Calabria riveste un ruolo di assoluta importanza nel panorama economico e sociale italiano, anche il Presidente Vecchio ne sottolinea l’importanza.

«Il commissario, dottor Romano – ha spiegato il presidente Vecchio – si è insediato il 30 agosto e, il 18 settembre, era già pronto lo sportello digitale, strumento fondamentale che ogni imprenditore necessita, per sburocratizzare tutte le problematiche legate alla formazione di un investimento, alla realizzazione di una nuova attività. Ma per me ancor più importanti di tutto sono le condivisioni. Se noi, insieme alla ZES, insieme alla SACAL, veniamo chiamati dare il nostro contributo, per far sapere quali siano le esigenze delle aziende, o le necessità dell’impresa, riusciremo a colmare quel gap, che diventerà sviluppo. Se facciamo sistema unico, sfruttando quelli che sono le realtà che noi abbiamo, allora possiamo essere veramente competitivi e vincenti sul mercato».

«Sono solito raccogliere le sfide per vincerle,ha dichiarato il Commissario Zes Calabria Romano ma questa è una sfida che non è mia, ma dell’intero territorio calabrese. Ritengo che sia compito di ciascuno di noi far comprendere che il sistema ZES è pienamente attivo, e che è un’occasione, non è più un racconto».

«Agli imprenditori, dico di metterci alla prova – ha concluso – di cercare di sfruttare questo sistema che è una rivoluzione davvero copernicana, in quanto permette all’imprenditore, che intenda investire in zone economica speciale, di avanzare un’unica istanza ad un unico soggetto, per far generare quel provvedimento per l’autorizzazione unica, che raggruppa tutta una molteplicità di autorizzazioni, che prima bisognava di tempi lunghissimi per l’emanazione, quindi è un’occasione sviluppo del territorio che va accolta». (rrc)

Ferrara (Unindustria): Occorre attrezzare la Calabria affinché diventi punto d’attrazione di investimenti

«Occorre attrezzare la Calabria affinché diventi punto d’attrazione di investimenti non soltanto locali, ma anche nazionali e internazionali». È quanto ha dichiarato il presidente di Unindustria CalabriaAldo Ferrara, all’Agi.

Ferrara, conversando con l’Agi, ha parlato di un anno «ad alto tasso di complessità», invitando a guardare alle opportunità che il nuovo anno già propone. Prima fra tutte la disponibilità di risorse ingenti che, fra Pnrr, Por e altre provvidenze, calcola, porteranno in dote alla regione oltre 10 miliardi di euro. Senza considerare alcune caselle da riempire, attrezzando le 14 Zes (Zone economiche speciali) di cui il territorio calabrese è dotato, a partire da quella, strategica non solo per la Calabria, di Gioia Tauro.

Zes, Por, infrastrutture, credito d’imposta, ha spiegato, «possono essere un bazooka per stimolare investimenti sul nostro territorio anche dall’estero».

Ma è necessario preparare il terreno, in primo luogo dotando il territorio delle infrastrutture necessarie. «Come Confindustria – ha proseguito Ferrara – abbiamo più volte posto al governo nazionale alcune priorità, dall’alta velocità ferroviaria, finanziata con il Pnrr solo per il tratto Battipaglia-Romagnano per un totale di 35 km circa, alla statale ionica. Riguardo alla prima – dice – non si ha notizia del finanziamento del tratto calabrese, indispensabile per ridurre i tempi di collegamento fra Reggio Calabria e Roma da 5 a 3 ore come avviene fra Milano e la capitale. Al riguardo, non si hanno notizie del progetto definitivo e dei tempi di realizzazione».

«Per quanto riguarda la statale 106 – ha detto – ci sono 3 miliardi di lire per l’adeguamento del tratto Catanzaro-Crotone, ma si tratta di soldi spalmati in 15 anni, per i quali la riduzione dei tempi dipenderà molto dalla velocità di implementazione dell’opera. A tale proposito occorrerà procedere, il più velocemente possibile, facendo della ionica un’infrastruttura adeguata alle esigenze della mobilità, sia a fini commerciali che turistici». Sulle Zes si sono compiuti concreti passi in avanti.

«Il nuovo commissario di governo, Giosy Romano, – ha ricordato – ha avviato, con Unindustria Calabria, i road show territoriali ed attivato uno sportello unico informatico al fine di semplificare le procedure per l’ottenimento degli atti autorizzativi all’avvio degli investimenti. Prima, infatti, erano necessari diversi passaggi con enti diversi e lungaggini burocratiche; adesso basta un’autorizzazione unica emessa dal Commissario che provvede alla convocazione della relativa Conferenza dei servizi. È tuttavia necessario che le 14 Zes siano riqualificate al fine di costituire un habitat naturale per ospitare nuovi investimenti produttivi».

«Le Zes – ha evidenziato Ferrara – costituiscono un valore strategico per il territorio ed un’opportunità decisiva per accelerarne lo sviluppo».

«Il futuro è incerto, non sappiamo – ha detto ancora il presidente degli industriali calabresi – se e quando in Ucraina si raggiungerà la pace. Le previsioni di crescita non sono positive, tuttavia, nonostante tutto, anche la Calabria ha registrato nel periodo scorso, segnali di resilienza e vitalità con un’incoraggiante crescita dell’export grazie alla capacità di alcune aziende d’eccellenza di commercializzare i loro prodotti oltre i confini italiani. Si possono attrarre capitali dall’estero facendo un vero e proprio scouting che punti su filiere ad alto valore aggiunto e sulle vocazioni del territorio, come l’agroalimentare».

«L’esperienza di alcune nostre aziende sullo scenario internazionale può incoraggiare investitori stranieri che hanno rapporti con esse. Del resto – ha sottolineato – grandi multinazionali come la Hitachi e la Baker Hughes, che producono, rispettivamente, treni e turbine a gas destinate a tutto il mondo, in Calabria già ci sono, aderiscono al sistema confindustriale calabrese, e sono la dimostrazione di come la nostra regione possa ospitare con successo investimenti di importanti multinazionali.

«Io – ha ribadito – sono convinto che il 2023 possa essere un anno decisivo grazie alle risorse che è possibile mettere a terra. Il governo ha già annunciato misure di semplificazione per il Pnrr e a breve sarà definito il Por nei dettagli. Si tratta di occasioni da cogliere».

«Il Sud – ha detto Ferrara – soffre dello stereotipo delle mafie, ma il problema non solo è nazionale, ma ciò non può essere un alibi per impedire un vigoroso piano di opere pubbliche ed investimenti produttivi. Noi chiediamo controlli rigorosi, affinché i finanziamenti pubblici non vadano ad aziende inquinate dalla criminalità che, peraltro, fanno concorrenza alle aziende sane».

«In Calabria c’è una società civile sana che vuole emergere – ha rimarcato – La soglia d’attenzione, soprattutto nelle stazioni appaltanti più piccole dove la criminalità entra più facilmente, deve essere molto alta». A tal fine, ha detto Ferrara, «è necessario potenziare gli strumenti di monitoraggio e controllo degli organi competenti. Noi abbiamo grande fiducia nella magistratura e nelle forze dell’ordine».

Spazio, poi, all’autonomia differenziata: «Nessuna opposizione ideologica – ha detto – aspettiamo di leggerne il testo. Se il principio cardine è valorizzare le specificità territoriali e introdurre un riformismo competitivo che risponde a un progetto paese capace di ridurre i divari e favorisce la convergenza tra le regioni non abbiamo pregiudiziali».

«Certo, occorrono azioni concrete che rendano più efficienti i territori in maggiore difficoltà. Occorre – ha ribadito – garantire i Lep – sottolinea il presidente degli industriali calabresi – con una copertura finanziaria certa ed adeguata che salvaguardino regioni come la Calabria che soffrono di deficit storici e strutturali attraverso il fondo di perequazione».

«Non vogliamo innalzare muri – ha ricordato – ma chiediamo percorsi certi; non chiediamo mance, ma pari opportunità. Investimenti in infrastrutture moderne, apparati amministrativi adeguati, servizi e livelli di prestazione pari a quelli garantiti nelle regioni del Nord».

Per quanto riguarda i Lep (livelli essenziali di prestazione), Ferrara ha spiegato che individuarli «non esaurisce la questione, ma è necessario affrontare anche il tema della correlata copertura finanziaria che dovrà far riferimento ai fabbisogni standard e non già alla spesa storica. Ma, ripeto, di tutto questo – conclude – riparleremo quando si conoscerà il testo della riforma».  (rrm)