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Tavernise (M5S) presenta proposta di legge regionale sul Reddito Energetico

Il consigliere regionale del Movimento 5 StelleDavide Tavernise, ha presentato una proposta di legge regionale per l’istituzione del reddito energetico, che «garantisce l’accesso alle rinnovabili e al fotovoltaico per tutte quelle famiglie e cittadini con un basso reddito».

Con questo strumento, infatti, si possono «installare impianti per autoprodurre l’energia di cui hanno bisogno e immettere il surplus nella rete energetica territoriale. Con il ricavato viene alimentato il fondo per finanziare l’installazione del fotovoltaico ad altre famiglie», ha spiegato Tavernise, che ha definito il Reddito Energetico «la nostra risposta all’incremento dei costi dell’energia, all’emergenza sociale e ambientale. La maniera più rapida per fornire energia a basso costo».

La proposta di legge, con l’introduzione del Reddito Energetico, infatti, «intende proseguire e potenziare – viene spiegato nel documento – il percorso di sensibilizzazione regionale verso le politiche energetiche ecologiche avviato con la legge regionale 19 novembre 2020, n. 25 (Promozione dell’istituzione delle Comunità energetiche da fonti rinnovabili). La proposta, infatti, ha come obiettivo il potenziamento della produzione di energia da fonti rinnovabili, attraverso la concessione di contributi per l’acquisto e l’installazione di impianti alimentati da fonti rinnovabili in favore, prioritariamente, di utenti in condizioni di disagio socioeconomico, di categorie svantaggiate come giovani coppie, famiglie numerose, disabili e anziani».

«La proposta – si legge ancora – prevede l’erogazione di un contributo a fondo perduto per consentire l’installazione di impianti fotovoltaici nelle abitazioni private, favorendo le fasce di popolazione più svantaggiate senza escludere, tuttavia, un potenziale coinvolgimento dell’intera popolazione residente. Si assume come base un contributo a fondo perduto è di massimo 6.000 euro, per l’acquisto, l’istallazione e la manutenzione di un impianto per utenza domestica, singola o in condominio, installato sui lastrici di copertura delle abitazioni in proprietà o uso esclusivo ovvero nelle aree condominiali, collegati alla rete di distribuzione mediante il servizio di scambio sul posto, disciplinato con una apposita convenzione stipulata con il gestore del servizio». 

«La norma finanziaria per l’esercizio finanziario 2022 – viene spiegato – prevede l’impego della somma di 1.350.000,00 euro per il finanziamento del reddito energetico regionale che si traduce nella concessione di tali contributi di cui all’articolo 5, comma 1, lett. a) e b). Ipotizzando un ammontare medio dei contributi erogati dalla regione tra i 3.500 e i 4000 euro è possibile stimare preventivamente che la spesa autorizzata possa finanziare l’installazione di circa 360 nuovi impianti».

«La proposta prevede, altresì – si legge nel documento – una fonte di entrata, alimentata dalle risorse finanziarie derivanti dalla cessione alla regione dei crediti maturati dai beneficiari dei contributi regionali nei confronti del gestore dei servizi energetici a seguito del servizio di scambio sul posto dell’energia prodotta. Entrata destinata ad alimentare il finanziamento del reddito energetico regionale, a partire dall’anno successivo alla maturazione dei crediti nei confronti del gestore dei servizi energetici. Si può ipotizzare, quindi, che dal primo anno successivo alla realizzazione e messa in opera degli impianti, la Regione potrebbe godere di un credito medio di circa 250,00 euro a impianto, con una conseguente entrata di circa 90.000 euro per anno, che andrebbe a costituire una cifra utile a finanziare ulteriori contributi per la realizzazione di nuovi impianti, ai sensi dell’articolo 5, comma 3, della proposta». (rrc)