Prende il via, il 24 luglio, la 13esima edizione di Verso Sud, il Festival del cinema mediterraneo di Catonateatro, e con la direzione artistica di Luciano Pensabene.
In queste opere il Sud, ancora protagonista, ci parla con lo sguardo di registi e autori che riflettono sul presente con una narrazione tesa ad indagare i segni che le crisi di questi anni ci hanno lasciato, sia quelli privati che sociali. Lo fa affidandosi alla forza di adolescenti che si ribellano alla vita che gli è stata imposta e a un passato misterioso che riemerge portando in superficie scomode verità (Una Femmina di Francesco Costabile, L’afide e la formica di Mario Vitale, L’Arminuta di Giuseppe Bonito).
Chiara, Alì, Ciro, Mohammed, Sofia, Fatima sono i nomi di giovani protagonisti in cerca di riscatto, cresciuti troppo in fretta in comunità difficili, con una società che dimostra poca attenzione verso i loro sogni e i loro bisogni (Il bambino nascosto di Roberto Andò, A Chiara di Jonas Carpignano).
Due grandi attori di scuola napoletana sono tra i protagonisti di Verso Sud 13, Silvio Orlando e Toni Servillo. Il primo ne Il bambino nascosto, dove interpreta un maestro di pianoforte, colto e solitario, che si trova a nascondere un bambino ribelle in fuga da un destino segnato. Toni Servillo sarà protagonista di Qui rido io, il film con cui Mario Martone descrive la parabola artistica e umana del grande Eduardo Scarpetta.
E, insieme, li ritroveremo nell’intenso Ariaferma di Leonardo Di Costanzo (premio David di Donatello come miglior attore protagonista a Silvio Orlando), in un rapporto carico di tensione tra un camorrista e il suo carceriere, ruoli diversi ma consapevolezza che “si è tutti sulla stessa barca”.
Il viaggio nei Sud del mondo ci riporta in Medio Oriente. Due le opere ambientate in Iran: I figli del sole di Majid Majidi, i cui bambini protagonisti ricordano quelli di tante opere del neorealismo italiano e Un eroe di Asghar Farhadi, premiato a Cannes, la storia di una odissea moderna in cui il protagonista cerca di salvare a tutti i costi la sua reputazione, vessato da eventi e circostanze che lo sovrastano. Da Israele ci arriva invece una storia carica di umanità e tenerezza, Noi due di Nir Bergman, un racconto intimo tra un padre e un figlio autistico, un road movie con suggestioni da Il Monello di Chaplin.
La chiusura è affidata a Freaks Out di Gabriele Mainetti, impresa produttiva sorprendente e coraggiosa, sostenuta tra l’altro dalla Calabria Film Commission diretta da Pino Citrigno (così come Una Femmina e L’Afide e la Formica). Un affresco storico con un grande cast ed effetti speciali mai visti per un film italiano, in parte ambientato nella splendida Sila.
Tanta Calabria dunque in questa tredicesima edizione, ben quattro i film in cartellone, grazie a registi di talento, attori che si confermano (Max Mazzotta, Alessio Praticò, Annamaria De Luca) e giovani rivelazioni come Lina Siciliano, Cristina Parku e Swamy Rotolo che vince come miglior attrice all’ultima edizione dei David per l’intenso ruolo in A Chiara di Jonas Carpignano. Dopo i film e gli autori premiati nelle scorse edizioni (Marcello Fonte, lo stesso Praticò, i registi Fabio Mollo, Mimmo Calopresti e lo scorso anno Alessandro Grande) Verso Sud continua a promuovere la nostra Regione e la grande crescita che sta avendo in questi ultimi anni il settore degli audiovisivi.
E, come ogni anno, non può mancare il caro ricordo di Nicola Petrolino, storico direttore del Festival, con il Premio dedicato alla sua memoria che quest’anno andrà alla bravissima Donatella Finocchiaro, protagonista del film Nonostante la nebbia di Goran Paskaljevic. Attrice “verso sud” da sempre, nonostante una carriera apolide in giro per teatri e set, la Finocchiaro, originaria di Catania, ha vinto da poco il prestigioso Premio Duse come miglior attrice italiana, un Premio che nel corso degli anni è stato assegnato alle più grandi interpreti della scena italiana, da Lydia Alfonsi a Mariangela Melato, Pamela Villoresi, Alida Valli, Anna Bonaiuto per citarne solo alcune.
Donatella Finocchiaro il giorno dopo la consegna del Premio Petrolino, ideato dal Maestro orafo Michele Affidato, sarà protagonista anche di Catonateatro, che apre i battenti proprio sabato 30 Luglio con l’omaggio a Verga nel centenario dalla morte. Sarà infatti La Lupa, tratta dalla novella inserita in Vita dei Campi, la raccolta pubblicata nel 1880, spettacolo prodotto dallo Stabile di Catania, ad inaugurare la trentasettesima edizione della storica kermesse in riva allo Stretto. (aer)