di EMILIO ERRIGO – Vendesi al miglior offerente migliaia di idee e progetti per la Calabria. Sarebbe meglio aggiungere che di idee e progetti, le prime pure molto dettagliate e secondi circostanziati, probabilmente ne sono piene la mente dei calabresi e colmi gli armadi di molti uffici della pubblica amministrazione, anche in Calabria.
Quello che mancano sono le opere ideate, progettate, programmate, magari pure in parte finanziate e poi in moltissimi casi, lontani dall’essere ultimate e finalmente vederle realizzate.
Sarebbe molto bello e interessante, avere piena contezza del numero delle opere approvate, finanziate e incompiute, presenti in Calabria.
Ci sarà mai qualcuno che si farà carico di approfondire tale interessante ricerca amministrativa?
Sono in tanti gli amministratori pubblici, titolari di importanti incarichi nella Pubblica Amministrazione, a prescindere dal ruolo e responsabilità amministrativa, in alcuni casi anche a rilevanza nazionale, regionale e locale, i quali partono con tanta buona e sana volontà di fare e fare bene, poi strada amministrativa percorrendo, vuoi per un motivo o per un impedimento, si perdono nei meandri del non riuscire a fare ciò che di buono e giusto, si erano prefissati di voler fare.
Si sa che lo zucchero non guasta bevanda, considerando che mille o cinquemila idee, non arrecano danni ad alcuno, tanto che si è soliti dire non solo in Calabria, che le idee e progetti irrealizzati, non risulta che abbiano lasciato feriti e periti sul campo.
Quello che più mi irritano e non poco in verità, sono le opere incompiute.
Non si può più accettare che una, dieci o cento opere pubbliche iniziate, non trovino compimento in Calabria.
Un mirato monitoraggio potrebbe aiutare a programmare e pianificare le spese pubbliche ritenute necessarie e urgenti per la realizzazione delle opere.
Quanto idee affumicate dall’aria fritta, vengono sospinte dai venti dell’inconsistenza e incapacità amministrativa.
Su queste pagine ho scritto e ripetuto più volte, quante vecchie e recenti infrastrutture pubbliche, sono state lasciate aggredire dalla pioggia e dal vento tanto distruttivi. Nessuno vede, nessuno interviene, proprio nessuno, perché?
Forse si attende che il rigore della legge arrivi a destinazione e tenti di contenere per quanto possibile, i comportamenti amministrativamente o penalmenti rilevanti, chiedendo ai presunti responsabili, conto e ragione dei propri comportamenti illegali?
Non si dica che è sempre colpa delle mafie dominanti, tanto oramai in Calabria non ci crede più nessuno.
Se non si procederà in tale direzione, riaffermando il valore della legalità e la Corte dei Conti non sanzionerà coloro i quali vengono giudicati responsabili di danno erariale, a mia opinione, non avranno mai termine né i comportamenti dannosi per l’erario, né si vedranno ultimate le opere pubbliche ancora incompiute presenti in Calabria.
Basta con la produzione di idee ambiziose ed economicamente irrealizzabili, perché la maggior parte dei calabresi non ne possono più e non portano alcun giovamento economico, occupazionale e civile alla Calabria. (er)
[Emilio Errigo è nato in Calabria, docente universitario, e consulente giuridico economico finanziario internazionale]